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COMPITO DI STORIA

1.Per quale motivo gli Indios considerano simili agli dei i


conquistadores spagnoli?
• Gli Indios consideravano i conquistadores spagnoli simili
agli dei per il loro differente modo di vestire
puntualizzando che sembrano Viracocha, nome con il quale
indicavano il Creatore di tutte le cose ovvero Dio. Li
chiamarono Tecsi Huiracochan non solo perché, appunto,
vestivano in modo differente al loro ed anche nella’aspetto
ma anche perché li videro giungere su dei grandi animali i
quali avevano piedi d’argento dovuti allo splendore dei
ferri. Essi possedevano gli Yllapa, none che gli Indios
davano ai tuoni, in realtà erano delle armi da fuoco ovvero
gli archibugi, che loro chiamavano come i tuoni grazi al
suono dovuto allo sparo di tali armi.
2.Quale mancanza, da parte degli Indios, agli occhi di
Sepulveda, è così grave da dimostrare l’inferiorità dei
nativi americani?
• Agli occhi di Sepulveda, è così grave da dimostrare
l’inferiorità dei nativi americani, la loro mancanza di
cultura, poteva riscontrarsi a stento qualche traccia di
umanità, conoscenza assente nell’uso della lettera, mancanza
di documenti inerenti la loro storia e nessuna legge
scritta.
3.Che cosa risponde Sepulveda a chi obietta che i cosiddetti
“omuncoli” sono in realtà degli abili costruttori?
• Sepulveda risponde che non sono prova di ingegno le loro
opere, infatti smentisce dicendo che anche alcuni animali
come api e ragni sono talmente capaci di costruire opere che
nessun umano potrebbe imitare, quindi ridicolizza il
costruito degli Indios.
4.Alla fine del tuo studio sulla Conquista e in relazione a
queste due fonti, quali principali differenze noti fra
l’atteggiamento spagnolo è quello degli Indios relativamente
all’incontro con popoli diversi?
• Possiamo notare, da parte degli Indios un atteggiamento di
assoluta riverenza e meraviglia di fronte al popolo spagnolo
considerato appunto da loro un popolo divino mentre da parte
del popolo spagnolo, l’atteggiamento è prettamente puntato
alla superiorità ed irrispettoso di fronte agli Indios
questo perché vedono in loro assenza di intelletto, umanità,
qualità che il popolo spagnolo invece possedeva.
1.Quali cause culturali, economiche e tecnologiche favorirono
la scoperta di nuove terre?
• A favorire la scoperta di nuove terre furono cause
culturali, economiche e tecnologiche. Per quanto riguarda le
cause culturali abbiamo l’Umanesimo che metteva al centro
del mondo l’uomo è che si sviluppa nel 1400. Grazie a ciò
verranno rivalutati molti aspetti mondani dell’uomo, ad
esempio la fisicità che viene rivoluzionata mentre prima il
corpo era oggetto di peccato e inoltre verrà rivalutato
anche il lavoro che nobilita l’uomo, viene considerato utile
alla comunità e fa acquistare dignità. Infine c’è un altro
elemento importante che viene celebrato grazie all’umanesimo
ovvero l’intelligenza, perchè è utilizzandola che l’uomo può
piegare la realtà in base ai suoi bisogni. Tra le cause
economiche abbiamo ,invece, una rivoluzione per quanto
riguarda l’astronomia ovvero il cambiamento di concezione
dell’universo, infatti viene esclusa la vecchia concezione
Tolemaica, che vedeva la Terra al centro dell’universo ed i
pianeti che gli girano intorno, e viene considerata la
concezione Copernicana che vede il sole al centro
dell’universo ed i pianeti, compresa la Terra, che gli
girano attorno, seguendo un orbita circolare dovuta alla
forma sferica dei pianeti. Un altro motivo economico fu
preferire la navigazione ala via terrena per il commercio,
questo per evitare pericoli ed inoltre un motivo molto
importante fu il risparmio per quanto riguarda l’importo di
spezie dall’Oriente. Dato che dell’importo se ne occupavano
gli arabi, che oltretutto ne avevano il monopolio, ed
importare queste materie non era facile, anzi si dovevano
attraversare molte città e strade quindi quando giungevano
in Europa m, li vendevano ai mercati ad un prezzo molto alto
perché aggiungevano una sorta di dogana, quindi per evitare
l’Inter me diario degli arabi, gli europei cercarono una
soluzione ovvero la navigazione per poter andare prendere di
persona spezie e quant’altro dall’Oriente ad un prezzo
accessibile. Per quanto riguarda invece le cause
tecnologiche troviamo la nascita della cartografia, dovuta a
Paolo Toscanelli che afferma la sfericità della Terra così
da dare vita al planisfero moderno. Inoltre ci fu anche un
grande progresso per quanto riguarda gli strumenti nautici,
abbiamo l’astrolabio, utilizzato per stabilire la posizione
dei corpi celesti, viene perfezionato in quanto già
esistente; la sfera armillare, utile per la navigazione in
quanto consente di capire la posizione dell’equatore e dei
meridiani rispetto alla Terra; il quadrante, che serviva a
misurare l’altezza angolare di un corpo celeste rispetto
alla linea d’orizzonte; la bussola magnetica, che sfrutta il
magnetismo terrestre grazie ad un ago magnetico che ruotando
su una superficie orizzontale è in grado di indicare i punti
cardinali; la rosa dei venti, ovvero una rappresentazione
utile per conoscere i venti e la direzione in cui soffiano;
le carte nautiche, cioè delle carte geografiche che
informano la presenza di fondali, scogli, ecc. alcune
particolari erano i portolani, ovvero dei manuali che si
basavano sull’esperienza diretta fatta in un posto. Infine
la costruzione di imbarcazioni abbastanza resistenti per
poter intraprendere la navigazione in mare aperto, si tratta
delle caravelle, imbarcazioni dalla forma tondeggiante con
timone sul ponte, robuste, veloci e dotate di 3 alberi con
vele quadrate o triangolari, presentavano una stiva molto
grande per poter contenere maggior quantità di cibo ed anche
qualche cannone.
2.I viaggi di Bartolomeo Diaz e Vasco Da Gama furono per quel
periodo un evento epocale? Come mai? Quale era il loro
obiettivo?
• Bartolomeo Diaz era un uomo portoghese che nel 1487
affronterà un viaggio in mare partendo da Lisbona e
riuscendo con tre caravelle a spingersi fino all’estremo sud
dell’Africa, ma durante il tragitto si imbatterà in una
tempesta che lo spingerà a largo, ma dopo che la tempesta si
sarà calmata tentò di riavvicinarsi puntano verso il nord,
solo durante la via del ritorno si renderà conto di essere
andato oltre quello che lui chiamerà il Capo delle tempeste.
Mentre nel 1497, ovvero 10 anni dopo, Vasco Da Gama
affronterà un viaggio nel quale si troverà a compiere tutta
la circumnavigazione dell’Africa giungendo a Calicut, isola
delle Indie. Il loro obiettivo era raggiungere le cosiddette
Indie, questo perché erano delle terre avvolte dal mistero,
di cui si raccontavano leggende di popoli strani e dove si
trovavano belle donne compreso oro e argento. L’idea di
raggiungere queste terre nacque dal momento in cui
credettero possibile giungerci circumnavigando l’Africa
spingendosi un po’ più a sud dove si trovava un passaggio
che collegava l’Oceano Atlantico all’Oceano Indiano.
3.Chi era Cristoforo Colombo? Quali teorie sosteneva a
proposito della Terra, rifacendosi alla cartografia di
Toscanelli? Quale era la meta reale del suo viaggio?
• Cristoforo Colombo era un genovese che apparteneva ad una
famiglia legata all’Arte della lana, iniziò ad imbarcarsi
fin da giovane prendendo parte anche a qualche azione
guerresca e piratesca per poi trasferirsi in Portogallo.
Egli aveva in mente di andare alla scoperta delle Indie,
terre misteriose alquanto ricche di preziosità come oro e
spezie. A proposito della terra sosteneva una teoria che
estrapolò partendo dal fatto che la terra è sferica quindi
egli era convinto di poter raggiungere le Indie navigando
verso Occidente, quindi navigando l’Atlantico e girando
attorno alla terra. In più vi fu l’intervento di Paolo
Toscanelli che stilò una carta geografica dell’Oceano
Atlantico dove vi era contenuto anche il calcolo della
circonferenza della terra, calcolo che in un secondo momento
si rivelerà sbagliato perché in realtà la circonferenza
terrestre si rivelerà 4 volte più superiore. Il suo viaggio
prevedeva il raggiungimento delle Indie che poi si
rivelarono le Americhe ovvero un nuovo continente.
4.Parla del viaggio di Cristoforo Colombo, dei suoi rapporti
con i sovrani di Spagna, e della scoperta di un nuovo
continente.
• Egli decise di esporre il suo progetto ai sovrani portoghesi
che preoccupati ed impegnati rifiutarono. Dato questo
inconveniente decise di trasferirsi in Spagna chiedendo di
essere ricevuto dai sovrani spagnoli, che lo accolsero e
così lui poté illustrare il suo progetto. Una volta convinti
Isabella di Castiglia ed il marito grazie ad un consiglio
che loro stessi convocarono (i motivi per cui loro
approvarono e finanziarono l’impresa furono il rafforzamento
del commercio e dell’economia e conquistare nuove terre)
finanziarono Colombo in modo che lui potesse avere le sue
caravelle, i suoi uomini, del denaro e del cibo. Colombo
salpò dal porto di Palos all’alba del 2 Agosto del 1492 con
due caravelle ovvero la Nina e la Pinta ed una caracca che
era la Santa Maria, di cui lui stesso era il comandante.
Prima che lui salpasse i sovrani stessi lo nominarono
Ammiraglio del mare. Una volta salpato incontrò fin da
subito problemi tecnici tra cui la rottura di un timone e
inoltre ebbe pure problemi con i comandanti delle altre sue
navi. Ebbe pure contro i venti alisei. Il problema più grave
fu il calcolo mal fatto da Toscanelli, in quanto la misura
della circonferenza era bensì quattro volte più grande di
quella che Paolo aveva previsto, quindi si allungò di gran
lunga il viaggio. Solo l’11 Ottobre del 1492 avvistarono
terra e lì si convinse di aver raggiunto le Indie sbarcando
su un’isola appartenente alle Bahamas, che egli credeva
essere l’isola prima di giungere nel Giappone. Convinto di
essere approdato nelle Indie, chiamo quei posti “indios” e
l’isola venne battezzata con il nome di San Salvador, perché
salvò la flotta. I sovrani dell’isola accolsero benevolmente
tutti i marinai e Colombo ebbe l’impressione di essere
approdato in un posto dove viveva una civiltà pacifica e
disponibile alla conversione al cattolicesimo, così per
ringraziarli diede in regalo delle campanelle e loro in
cambio diedero a Colombo dei pappagalli e del cotone. Rimase
deluso da ciò che trovò perché si aspettava tutto ciò che
veniva raccontato dalle leggende. Fino alla morte lui fu
convinto di aver scoperto le Indie ma in realtà aveva
scoperto addirittura un nuovo continente, le Americhe. Una
volta approdato nelle coste spagnole da chi era partito
venne accolsi trionfalmente.
5.Perchè ricordiamo il viaggiatore Amerigo Vespucci? Che
impresa porto a termine Magellano? Cosa dimostrò questo
storico viaggio di Magellano?
• Amerigo Vespucci era un avventuriero che si improvvisò
navigatore mettendosi al servizio della Spagna. Fu lui che
si rese conto della grande scoperta fatta da Colombo, ovvero
capire che non erano le Indie le terre da lui trovate ma
bensì un nuovo continente, l’America, che da Amerigo prese
il nome. Dopo ciò si iniziò a pensare che a sud di questo
nuovo continente ci fosse un passaggio che portasse le navi
nell’Oceano Pacifico. Sarà Magellano a svolgere questa
impresa, attraversando questo passaggio, che prese da lui il
nome “stretto di Magellano”, che portava le navi nell’Oceano
Pacifico, Pacifico perchè le acque da lui attraversate erano
delle acque tranquille. In questo modo raggiunse le
Filippine dove morì. Fu dopo questa impresa che si riuscì
per la prima volta a circumnavigare tutta la sfera
terrestre.
6.Cosa sosteneva il trattato di Tordesilas?
• Il trattato di Tordesilas sosteneva che ci dovesse essere
una linea immaginaria, detta raya, che dividesse l’oceano
atlantico, questo perché anche i portoghesi si mostrarono
interessati a scoprire questo nuovo continente quindi ci fu
l’esigenza di stabilire delle regole sullo sfruttamento
delle terre conquistate, infatti le terre ad ovest della
raya spettavano alla Spagna, mentre quello ad est della raya
al Portogallo. Anche se questo trattato non fu rispettato
perchè in seguito altri paesi si volevano imbattere nella
scoperta di nuove terre.
7.Nel nuovo mondo vi erano tre civiltà Maya, Aztechi e Incas.
Evidenzia la tua scelta, le caratteristiche di uno di questi
tre popoli.
• Aztechi: si trovavano nell’altopiano del Messico.Le tribù
che costituivano questo popolo avevano una scrittura
pittografica ed un grande patrimonio culturale. Erano
politeisti, quindi credevano in tante divinità, e il dio
principale era detto “colibrì del sud”, inoltre praticavano
sacrifici umani in onore di questi dei per tardare la fine
del mondo, questo perché loro credevano nella ciclicità del
tempo, infatti secondo gli Aztechi il mondo era stato creato
5 volte e distrutto 4 volte, quindi quello del mondo era un
destino di morte. Avevano una grande stratificazione sociale
però si potevano distinguere i nobili, la plebe, i mercanti
e gli schiavi questo perché ognuno stava al proprio posto.
Il sovrano più importante che si ricordi era Montezuma I che
creò una confederazione tra tre città che rappresentò il più
grande Impero dell’America centrale ovvero l’Impero Azteco,
si trattava principalmente di un’alleanza fra città-stato e
provincie.
8.Quali conseguenze negative ebbe l’arrivo degli Europei sui
popoli amerindi? Che cos’era l’encomienda e come venivano
trattati gli Indios?
• L’arrivo degli Europei fece si che venissero sterminati i
popoli amerindi questo perché padroneggiavano superiorità
militare, i popoli amerindi erano fragili politicamente e
spesso attraversati da crisi internet quindi non riuscirono
a reggere l’impatto con gli europei. Inoltre cioè che
consentì che gli gli europei si approfittassero della
situazione per sterminare questi popoli fu l’accoglienza
disponibile da parte degli amerindi perché proprio in quel
periodo,secondo una leggenda, il Dio “colibrì del sud”
doveva ritornare quindi scambiarono gli europei per dei
messaggeri di dio quindi grazie a ciò furono sterminati
anche per la loro fragilità psicologica dato che gli europei
gli tolsero i riti religiosi volendoli cristianizzare. Molti
ricorsero alla morte ed altri si demoralizzarono e fu quindi
facile sottometterli. I due conquistadores più conosciuti
furono Pizarro e Cortes. Pizarro, si approfittò del periodo
di crisi degli Inca, uccidendo i due figli del sovrano e
saccheggiò quindi la città dandole il nome “Lima”. Mentre
Cortes, entrando in contatto con gli Aztechi, che pensarono
fossero messaggeri di dio date le armi da fuoco e i cavalli
da loro non conosciuti e quindi li accolsero benevolente
così che Cortes, sfruttando l’occasione conquistò il
territorio radendo al suolo la capitale e diede vita alla
città del Messico. Inoltre gli europei portarono molte
malattie a cui il sistema immunitario dei popoli non era
preparato. L’encomienda era un’istituzione costituita per lo
sfruttamento insieme all’istituzione dell’adelantado.
L’encomienda regolava l’economia interna e prevedeva che i
coloni avessero il diritto di riscuotere dalla popolazione
indigena una serie di tributi, che vennero successivamente
sostituiti a dei lavori gratuiti. Fu così che gli indios
divennero schiavi dei conquistadores e sfruttati
brutalmente.

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