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LEZIONE 27 MATTEO RICCI E LA SUA EREDITA / VI FASE

Cosa permise a Ricci di entrare profondamente in contatto e in sintonia con la cultura cinese?
Ricci è riconosciuto dalla storia cinese come un figlio di quella terra e considerato uno dei grandi padri della
cultura cinese.
La prima ragione è la capacità che egli ebbe di riconoscere la Cina come un “altro mondo” l'espressione
usata proprio da lui per diverse ragioni:

- la sua estensione geografica che abbraccia tutte le zone climatiche tanto che
scrive: “ In tanta ampiezza di questo regno non solamente da Occidente in Oriente come si estende la
nostra Europa ma anche da mezzo giorno a settentrione avviene che null'altro luogo del mondo si trovi
tanta varietà di cose quante nascono sotto quel cielo il quale per la diversità dei climi viene a produrre in
abbondanza tante cose diverse poiché altre nascono sotto l'ardente e altri sotto la fredda zona e altri più
felicemente sotto un temperato cielo i cinesi stessi nelle descrizioni dei loro paesi scrivono largamente
tutto quello che produce ciascheduna provincia”.
- la sua economia, l'estensione geografica insieme al suo clima e alle sue risorse naturali ma anche per
l'ingegno e l'arte degli uomini che con le loro scoperte erano completamente autosufficiente.
- l’organizzazione sociale e politica superiore a tutte quelle che la storia aveva tramandato fino a quel
momento dove nessuna realtà politica si riconosceva in una simile identità nazionale. Organizzazione che
aveva una amministrazione unitaria ,meritocratica dove il potere era gestito dai letterati.

Dunque come dice Ricci: “la Cina è la miglior meraviglia che in questo Oriente si trova di cose naturali e di
soprannaturali è dunque completamente altro dall’Europa”, un Europa che, caratterizzata dalla cultura
Cristiana reputava diversa la Cina che però risultava essere in tutto e per tutto autonoma.

La storiografia è unanime nel ritenere che il contributo principale di Ricci è riposto proprio nell’influenza
scientifica più che nell’evangelizzazione del paese. Grazie alla sua conoscenza diretta l’Europa entro in
contatto con l’oriente.

Il gesuita è considerato il padre della sinologia ovvero la scienza umanistica che studia la civiltà cinese in
tutti i suoi aspetti.

- Il problema era per Ricci che la Cina non ha conosciuto la salvezza, il senso appunto delle missioni ,non era
certamente possibile proporsi ad una cultura tanto elevata e superiore a quella occidentale con
atteggiamento analoghi a quelli con le quali i missionari si erano proposti in quei decenni con l'America
meridionale. Per Ricci la difficolta era far comprendere il concetto di Dio creatore in un ambiente dove
circolavano idee buddiste e taoiste secondo cui l universo proviene dalla non esistenza ossia il vuoto. La sua
argomentazione fu che “nessuno da cio che non ha” per cui l’origine assoluta ovvero Dio non è possibile
che sia il nulla. Ancora all’idea dell’ origine della realtà , un’alternanza di riposo e movimento , lo yang e lo
yin e dai 5 elementi che avrebbero dato origine alla terra al cielo etc rispose che cio che è privo di
consapevolezza non potrebbe creare qualcosa di consapevole ossia gli uomini.Percio persuaso dal ffatto
che i cinesi avessero nella tradizione antica i principi della rivelazione penso che essi avessero bisogno dell
annuncio del Vangelo per essere covertiti. Religioni estranee ai canoni cristiani , infatti non riconoscevano
altra nobiltà al di fuori di quella che si poteva acquistare con le lettere, non amavano le armi e la guerra e
per questo erano di fatto sospettosi e dediti alla propria difesa .

- Inoltre l’alterità della Cina risiedeva nella lingua completamente altro, una tradizione linguistica una
tradizione scritta antichissima più di quella di quella occidentale.
Mentre per la gran parte il vangelo era portato a popoli conquistati la Cina era un impero non assoggettato
ad armi straniere ed era totalmente autosufficiente da concedersi persino di voler ignorare l'esistenza di
potenze planetarie , creando stupore in Ricci che rivedeva la spagna di Filippo II come la potenza planetaria
per eccellenza. Ricci non entra in Cina seguito di un esercito ma entra da solo spinto proprio dalla sete di
conoscenza e dal desiderio di comunicare ad una cultura straordinaria quello che è per lui il tesoro della
salvezza.

La Cina dunque è un altro mondo l'unico altro oltre a quello europeo Cristiano ma è anche alternativo e per
certi versi insomma antitetico. Egli aveva compreso che rifiutare in modo concettuale l’altro significava
precludere qualsiasi possibilità di dialogo o di conversione. Ricci ai confini della terra si riteneva appunto
confine tra due mondi l'oriente e l'occidente. E stato uno dei grandi artefici per l'apertura del mondo agli
inizi dell'età moderna.

Quali furono i principali strumenti della sua opera del successo?


La sua mai vacillante fede religiosa resa sempre più forte solida dal confronto con le altre fedi religiose;
Le sue virtù cristiane, le sue virtù umane e poi lo spirito di amicizia e di amore con il quale si avvicinò alla
diversità dell'altro fino ad accoglierla in tutti gli aspetti che andavano appunto dal vestirsi con abiti di seta ai
capelli lunghi fino all'aspetto più profondo e interiore che è la stima nei confronti della cultura cinese. Fu
questo approccio che permise alla Cina di aprirsi e scrisse: “ questa è una cosa mai udita nella Cina da che
il mondo e mondo che venisse a essa forestieri che gli potessero insegnare in tutte le scienze con tanto
vantaggio “. Fu proprio la forza, l’intelligenza di Ricci che comprese che nella scienza, i risultati europei
erano superiori in alcuni aspetti a quelli cinesi e quindi potevano essere motivo di interesse.

In seguito, una minoranza di membri della Compagnia gesuitica criticò il regolamento di Ricci e l’incapacità
della mentalità occidentale di prescindere dalle religione portò alla cosiddetta “questione dei riti” cinesi
che si risolse nel 1939 con l’ormai inutile accettazione della posizione ricciana da parte di Roma.

In Cina ancora oggi Ricci è onorato come “Saggio dell’Occidente” e le sue opere continuano ad essere
pubblicate come testi di un promotore della modernizzazione scientifica del paese.

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