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LEZIONE 2

8\10\2020

IL SISTEMA DEL TRIBUTO

è un’Istituzione che nasce in Cina a partire dal 14esimo secolo- Dinastia Ming.
Quando parliamo del sistema del tributo usiamo una parola inventata da noi
occidentali : i funzionari della dinastia Qing ad esempio non usavano nessuna
locuzione che fosse neanche lontanamente equivalente alle parole “sistema
del tributo” . I funzionari di corte avevano bisogno ovviamente di usare un
linguaggio per designare il complesso di pratiche seguente e usavano il
termine cinese "gong" che designava l’atto di scambiare doni per ricevere in
un secondo momento dei favori.

Come giungiamo a conoscenza del sistema del tributo?


Lo studioso che ha aperto la strada verso questo argomento è uno studioso
attivo in america negli anni 40 : John K. Fairbank .
Egli è stato un Grandissimo sinologo e come è ovvio ha compiuto tutta la
parte del suo lavoro impiegando fonti primarie soprattutto della dinastia
Qing. Quindi la sua ricostruzione del sistema del tributo è
una ricostruzione molto fedele nei fatti , molto accurata nella descrizione,
perchè basata sui documenti e sui registri mantenuti dall’impero .
Fairbank però era circondato da un’ampia cerchia di collaboratori e di
studiosi molti dei quali erano nati in Cina . Nel 1941 quando produce i suoi
migliori studi sul sistema del tributo viviamo una situazione molto particolare
per quanto riguarda le relazioni tra Cina e Stati Uniti . In questo periodo era
ancora viva la convinzione tra élite politiche americane che il governo
nazionalista ,capeggiato da Chiang kai-shek avrebbe potuto sconfiggere le
truppe del partito comunista cinese in seguito capeggiato da Mao Zedong.
Anche dinanzi ad una prospettiva piuttosto concreta di una vittoria del Partito
comunista cinese e della trasformazione della cina in un regime marxista l’
élite americane pensavano che il governo comunista sarebbe stato solo un
momento transitorio in Cina.
Questa convinzione era estesa alle élite politiche ma anche a quelle
intellettuali , delle quali John Fairbank era membro . Immaginiamo anche
l’interesse dei suoi collaboratori cinesi che erano scappati dalla Cina e quindi
avevano anche un’utilità a rappresentare il regime comunista come un
regime che sarebbe restato al potere ben poco . Per questo motivo per
sostenere questa immagine di una cina dalla cultura millenaria talmente forte
da riuscire a sconfiggere l’influenza del comunismo questo gruppo di
studiosi tende a presentare un'immagine leggermente edulcorata delle
istituzioni Qing , esaltandone le cose positive, le componenti tradizionali
etiche, morali e filosofiche e a porre in rilievo la storia della cina cercando
di trattare il partito comunista cinese come un errore di percorso ( "bias",
distorsione).

Quando parliamo di sistema del tributo parliamo di tutta una serie di


pratiche che non erano unitarie, piuttosto frammentate e che venivano
impiegate per gestire le relazioni tra l'Impero Cinese (Qing) e tutto ciò che
esisteva attorno ad esso . Il sistema si basava su presupposti
filosofici-politici-morali molto precisi.

-In primis vi era il ruolo dell'imperatore cinese definito "figlio del cielo".
Tale Ruolo era molto particolare e andava al di là della semplice attività di
governo. L'Imperatore non era solo governante ma era considerato come una
figura che aveva il compito di esercitare una vera e propria mediazione tra le
forze della natura e il mondo umano. Doveva mantenere l'equilibrio tra la
sfera del sovrannaturale e la sfera mondana delle vicende umane e a tal fine
compiva periodicamente dei rituali confuciani per cercare di mantenere
l’armonia del creato . Il verificarsi di disastri naturali ,quali alluvioni,
terremoti ,fenomeni meteorologici fuori stagioni, era considerato come il
segno dell’esistenza di uno squilibrio che andava risolto e riequilibrato
dall’imperatore : una figura particolare situata tra il mondo della politica e
tra il mondo della religione tradizionale cinese.
-A ciò dobbiamo aggiungere un altro dato molto importante che è quello
dell'esistenza di una concezione sinocentrica .
Avete sicuramente sentito dire Il nome della Cina Zhongguo ( 中国) che
significa "regno di mezzo" la dinastia Qing era portatrice infatti della
credenza dell'intrinseca superiorità culturale ed etnica dei cinesi e quindi
tendeva a considerare le altre popolazioni dell'asia orientale (giapponesi,
coreani ma ancora di più dell'oggi vietnam, cambogia, laos ecc) come esseri
culturalmente inferiori che avrebbero potuto raggiungere un rango
paragonabile a quello degli Han solo se avessero accettato una sistematica
opera di educazione da parte dell'Impero cinese.

-Qui entriamo nella filosofia confuciana perchè uno presupposti chiave di


questo corpus di filosofia confuciana era quello del potere di attrazione
della cultura e della civiltà cinese .
Voler insinuare i valori morali del confucianesimo e etnocentrico è una delle
giustificazioni del sistema stesso.

Quindi abbiamo un sistema che era molto complesso ,descritto da leggi e


regolamenti emanati dalle autorità imperiali , più in particolare un ministero
dei Riti che gestiva tutti i cerimoniali tramite i quali gli emissari esterni
venivano ricevuti dall'Imperatore.
Un sistema che ,malgrado l'importanza, non era né unitario e né era l'unica
modalità di interazione tra i regni e gli imperi della regione.
Quando si parla di sistema del tributo non abbiamo una differenza tra l'uso
domestico del sistema e l’uso a livello internazionale.
Come funzionava ?
Ciò che accadeva è che , a scadenze fisse stabilite ,la corte imperiale
riceveva ambasciate che giungevano sia dalle province cinesi che dai paesi
confinanti o dai paesi europei. Questo complesso cerimoniale di corte non era
però l'unico modo di commerciare con l'impero Qing c’erano anche molti
altri canali per interagire con esso . Esso era inoltre un sistema altamente
frammentato che si basava sulla disuguaglianza tra l'impero Qing e tutto ciò
che esisteva intorno a lui.

 Missioni composte da funzionari degli stati tributari e da


commercianti.
La prassi molto regolamentata secondo cui chiunque volesse stabilire
relazioni diplomatiche con la dinastia Qing era tenuto ad inviare
emissari in Cina, che chiedevano l'investitura formale dall'Imperatore e
che potevano fermarsi nelle zone di frontiera affinché a Pechino
giungesse notizia della loro visita e l'imperatore o chi era delegato
potesse concedere questa investitura formale alle missione straniera.
Le missioni straniere erano composte non esclusivamente da
diplomatici ma c’erano delle vere e proprie delegazioni costituite da
personale diplomatico e anche da commercianti, mercanti che si
recavano al seguito di queste missioni per avere l’opportunità di
intraprendere scambi commerciali con l’impero Qing
 Le missioni potevano essere di grandezza variabile e il
numero massimo era deciso dalla cerimoniale cinese.
Criterio- prossimità dello stato tributario alla sfera culturale sinica: più
lo stato tributario era considerato vicino alla sfera culturale confuciana
più le missioni erano più frequenti e duravano anche più a lungo .
Alcuni stati, come la Corea,nei periodi più intensi potevano arrivare ad
inviare anche una missione l'anno.
 Missioni scortate (e sorvegliate) dalle truppe imperiali, viaggiavano
lungo percorsi prestabiliti, venivano ricevuti in punti di accesso, via
terra o mare, e scortati verso Pechino dalle truppe imperiali . Essi
potevano solamente percorrere delle vie prestabilite senza poter
deviare. I membri delle missioni alloggiavano a spese dell'imperatore
in zone specifiche della capitale riservate all'accoglienza di missioni
straniere . Nell'attesa di essere ricevuti ai mercati era permesso di
commerciare solo presso luoghi designati e di vendere solo
determinate categorie di beni considerate ammissibili (armi erano
vietate).
 Rituale delle «Tre Genuflessioni e Nove Prostrazioni»
(getou) L'attesa dell'Imperatore era scandita
da banchetti offerti agli ospiti stranieri e quando venivano poi aperte le
porte della città proibita potevano eseguire il rituale delle nuove
prostrazioni affermando la superiorità dell’imperatore . I membri
stranieri si inginocchiavano 12 volte toccando il pavimento con la
fronte rendendo in tal modo omaggio all'Imperatore.

 Scambio di doni, concessione di lettere patenti, sigilli e


calendario cinese.
Dopo questo rituale l’imperatore doveva poi ricambiare i doni delle
ambasciate straniere con doni molto preziosi che superavano il valore
di quanto era stato portato dalle ambascerie. Ciò non era basato sul
guadagno, ma solo parte del cerimoniale .L’imperatore offriva titoli
nobiliari, calendari, timbri perché tutte le comunicazioni che
giungevano dall'esterno andavano redatte secondo gli atti dell'impero
cinese ,con determinate intestazioni e secondo il calendario cinese.
Cerimoniale che sottolineava la superiorità e lo sviluppo tecnologico
dell'impero Qing.
 Scambi commerciali strettamente regolamentati, e
subordinati alle relazioni diplomatiche.

Riconoscimento della superiorità dell’impero Qing, e sottomissione formale


ma spesso non sostanziale

Tuttavia molte volte la sottomissione era formale ma non sostanziale. Non


era, come già detto, l'unico modo per scambiare e comunicare con l'Impero.
Varie popolazioni come quelle dell’asia centrale confinanti con il nord erano
solite intrattenere scambi commerciali con la frontiera . A volte gli
scambi avvenivano in maniera autonoma dal tributo via mare o a volte
c’erano missioni diplomatiche che partivano dalla Cina stessa per
raggiungere i vari territori.
Era un Sistema utile in quanto allacciare questi rapporti con le élite degli stati
circostanti era anche un modo per stabilire alleanze militari o venire a
conoscenza di ciò che accadeva nelle altre corti quando non esistevano
sistemi di informazioni di massa.Sistema variegato ma pur sempre basato su
assunti di superiorità culturale.

Come possiamo sapere in che modo i funzionari della dinastia Qing


vedessero gli altri ?
Nel 18esimo secolo è stato pubblicato un trattato "illustrazioni delle
popolazioni tributarie dell'impero Qing"che può essere considerato come un
catalogo delle popolazioni barbare .
In cinese esisteva un termine specifico impiegato per designare i non cinesi
“yi” - "barbari". Per i giapponesi invece si utilizzava un termine molto
specifico che era quello di "nani".

Illustrazione di un funzionario barbaro del regno di corea


Personaggio dalle fattezze europee Illustrazione di un uomo africano
ridotto in schiavitù

Poche illustrazioni che però danno anche la dimostrazione di come l’impero


Qing vedesse noi .
Il sistema ha funzionato dalla dinastia Ming fino alle guerre dell'oppio .
è un arco di circa 600 anni molto lungo che ci porta a domandarci il perché
della sua durata.
Prima di tutto perchè era un sistema ideato dall'Impero più grande della
regione e poi perché era accettato in certa misura dagli altri attori :prostrarsi
non significava affermare la loro superiorità ma a volte veniva interpretato in
maniera totalmente diversa. I funzionari cinesi potevano pensare che l'atto di
inginocchiarsi significava che avevano riconosciuto la superiorità dell'impero
ma i diplomatici stranieri trovavano utile di essere tributari perchè magari
volevano un'alleanza militare a danno di un terzo attore, per commercio o per
tornaconto personale.
Il Sistema era anche oggetto di malcontento e di parziale opposizione .
Il fatto che questo sistema sia esistito per un lungo arco di tempo non
significa che tutti fossero sempre d’accordo . Malgrado i tentativi del
Giappone di creare un sistema diverso esso era l’unico sistema esistente
anche se spesso non era accettato dal vietnam o al Giappone .
All'interno del sistema vari stati giocavano un ruolo diverso in base alla
prossimità alla sfera culturale sinica .

RUOLO DELLA COREA

La Corea è talvolta dipinta in maniera particolare ,come lo stato fedele


maggiormente sinizzato . Essa in realtà occupava una posizione di privilegio
all'interno del sistema poiché tra gli stati tributari era quello ad aver inviato
più missioni e più frequentemente . Durante la dinastia Qing fino al tardo
ottocento abbiamo una missione circa ogni 2 anni.
A partire dal 1400 durante il periodo Joseon (1392-1897) aveva infatti
iniziato un processo di sinizzazione ma ciò non significa che fu sempre al
fianco della Cina.
Aveva una certa ambivalenza verso la Cina e dopo l'invasione giapponese a
partire dal 1600 circa inizia ad inviare anche missioni diplomatiche al
Giappone.

Il sistema del tributo quindi non era unilaterale , non era esclusivo e gli stati
tributari avevano la possibilità di mantenere relazioni e scambi tra loro, e
anche di cercare di formare tra loro alleanze.
RUOLO DEL GIAPPONE

Ruolo particolare perché abbiamo uno stato che ha preso ispirazione da


molte delle istituzioni dell'impero cinese soprattutto della dinastia Tang.
Abbiamo però un'entità che è ancor più ambivalente verso la Cina.
Da un lato c’è Ammirazione verso una cultura molto raffinata, dall'altro c'è un
forte scetticismo e diffidenza verso la dinastia Qing in quanto entità politica.
Durante lo shogunato Tokugawa (1603-1868), i giapponesi rifiutano la
superiorità culturale cinese ,rifiutano di diventare tributari e cercano, anche
da prima, di creare un sistema autonomo di relazioni internazionali. A partire
dal 1600 circa , il Giappone riceve missioni diplomatiche dalla Corea .
Fino alla prima guerra sino-giapponese non ci riusciranno ma
successivamente all'invasione della Corea sembra che si continui in quella
direzione.

Disgregazione del sistema

Questo sistema del tributo ad oggi non esiste più . Una delle questioni che in
realtà non è ancora risolta riguarda il modo in cui il sistema del tributo si è
disgregato.

Due punti di vista:


- Fairbank ci racconta che il sistema del tributo era già in fase di
disgregazione ,più o meno avanzata, durante la dinastia Qing perché i paesi
vicini sapevano bene di poter commerciare anche senza diventare tributari,
e quindi il sistema era stato affiancato da altre metodologie , quindi non era
l'unico sistema esistente .

- Altra interpretazione accettata del crollo riguarda una serie di debolezze ed


errori della dinastia Qing

 comprendere il sistema di relazioni internazionali europeo, ed


impiegarlo a proprio vantaggio.
la dinastia Qing non era di fatto riuscita a comprendere come, agli
occhi delle potenze occidentali ,gli strumenti per intessere i rapporti
tra gli stati fossero diversi . Questi rapporti erano basati su presupposti
diversi ,ad esempio sull’eguaglianza formale degli stati , sulla
conclusione di veri e propri trattati internazionali .Questa situazione
esisteva ,dal 18° secolo , in seguito alla stipula del trattato di
Westfalia.

 comprendere l’importanza che gli scambi commerciali


rivestivano per le potenze europee
Il sistema consentiva alleanze, scambi diplomatici ,commerci
internazionali ma dal punto di vista cinese il lato commerciale del
business non era così fondamentale . non la pensavano così gli
occidentali per i quali il commercio era essenziale. La dinastia Qing
non è stata capace di cogliere questa differenza di prospettive e non è
stata capace di capire cosa volevano e come pensavano le potenze
occidentali fin dai primi incontri ancor prima delle guerre dell’Oppio.

 evitare una scissione di fatto tra scambi commerciali e sistema


del tributo

 Mancanza di volontà politica di conoscere “i barbari


occidentali”

Perchè il sistema è importante oggi?


Perchè il sistema del tributo oggi viene utilizzato per le finalità più varie e non
tutte queste finalità sono di tipo accademico.
Lo studio migliore in termini qualitativi è quello di Fairbank ma ciò che è
importante è non assorbire le sue interpretazioni perché lui presenta una
versione funzionale a quella che era il punto di vista delle élite intellettuali
degli anni 40 che ancora speravano di poter riuscire a sconfiggere l’esercito
comunista.
Soprattutto dal 2000 in poi, alcuni autori iniziano a dare un'immagine molto
particolare del sistema del tributo .
questa è una tendenza che è attiva nell’ambito accademico ,nella storiografia
ma è attiva anche al di fuori, in ambito delle relazioni internazionali e dei
mass media. Le tesi e rappresentazioni attuali fatte dagli storici
operano in congiunzione con le rappresentazioni fatte dagli organi di stampa
ed altre tendenze attive nelle relazioni internazionali.

Articoli sul sistema tributario:


Nella lettura non perdetevi nei dettagli , non cercate di capire tutto , cercate
semplicemente di capire quale sia la tesi degli autori.

- David Kang - il sistema con tutti i suoi presupposti e la sua superiorità, è


durato per circa 600 anni perché ha portato stabilità alla regione che non
significa uguaglianza tra stati . Molto spesso se si vuole avere un ordine
internazionale stabile priva di guerre è necessario che gli stati siano diseguali
. Per convincerci di questa ipotesi ci dice che l'oriente ha una storia più lunga
d'Europa e nella lunga storia dell’asia orientale non vi sono state guerre di
religione. Negli ultimi 600 anni ci sono
state solo 2 guerre: l'invasione del vietnam( 1407) e l'invasione della corea
da parte del giappone . Ma oltre a
queste due guerre il continente è stato stabile grazie al sistema del tributo
nonostante la Cina che ,se avesse voluto ,avrebbe potuto schiacciare tutti gli
altri stati. Questo sistema può garantire assenza di conflitti armati e
prosperità economica solo se si accettano i presupposti della cultura
confuciana .
Il punto fondamentale di questo tipo di scolarship è che immediatamente
notiamo una somiglianza tra le tesi di questo studioso e quelli che sono
elementi della politica estera della R.P.C in questo periodo storico. Quali sono
queste somiglianze? L’enfasi sulla stabilità , sulla crescita economica ,nonché
sulla pacifica ascesa della Cina .Questo articolo ci fa capire come oggi questa
costruzione del sistema del tributo sia impiegata .Kang presenta questo
sistema come qualcosa di altamente unitario e centralizzato che è
riuscito ad evitare l’esistenza di conflitti militari. Lui confronta questo sistema
con il sistema dello stato westfaliano .

- Peter Perdue.- Articolo ricco di informazioni che spiega accuratamente


ogni dettaglio, smonta e critica la tesi di Kang e di Fairbank. Perdue
pensa che parlare di sistema del tributo come di un sistema che ha garantito
pace e stabilità sia sbagliato. Parla di un mito che non esiste storicamente
poichè tra il 770 a.C. e il 1912 in Cina ci sono state 3756 guerre anziché 3
come dice Kang e non si può parlare di un sistema unitario perché era
frammentato. Non si può parlare di gerarchia perché alcuni stati non
affermano la superiorità della Cina. Parlare del sistema del tributo come Kang
significa perpetuare un'illusione e un mito creato da Fairbank che doveva
necessariamente dare un'immagine positiva sulla continuità della cultura
cinese per convincere l'élite americana sui comunisti. Se negli anni 40 e 50 lo
scopo era quello, lo scopo odierno è diverso. Gli studiosi che ne parlano
positivamente cercano di utilizzare le loro menti e capacità per rendere
accettabile e convincente un ordine internazionale gerarchico di tipo nuovo
basato anche sul confucianesimo di trasformazione.
Quello che è importante è che questa espressione ,che è stata coniata da noi
occidentali, a partire dagli anni 90 è stata presa dagli intellettuali
dell’autorità politiche cinesi ed è stata impiegata per scopi intellettuali di
ricerca, ma anche per scopi di politica estera .

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