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04 marzo 2022

Pontificio Seminario Regionale Flaminio


“Benedetto XV”

Crocifissione, Brueghel il Giovane

VIA CRUCIS
G: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
T: Amen.
G: Preghiamo.
O Dio, nostra giustizia e redenzione, che ci hai donato il tuo unico Figlio glorificandolo sul trono
della Croce, infondi nei nostri cuori la tua speranza per riconoscerti presente nei momenti bui
della nostra vita. Consolaci in ogni afflizione e sostienici nelle prove, in attesa del tuo Regno.
Per Cristo nostro Signore.
T: Amen.

Cristo crocifisso, Diego Velazquez

~2~
I stazione
Gesù è condannato a morte

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

20 Pilatoparlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. 21 Ma essi urlavano:
"Crocifiggilo! Crocifiggilo!". 22 Ed egli, per la terza volta, disse loro: "Ma che male ha fatto
costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò
in libertà". 23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro
grida crescevano. 24 Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. 25 Rimise in
libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano,
e consegnò Gesù al loro volere.

Lc 23,20-25

Canto: State qui e vegliate

Padre nostro.

~3~
II stazione
Gesù è caricato della croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

16Ed egli rispose: "Neanche voi siete ancora capaci di comprendere? 17 Non capite che
tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? 18 Invece
ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l'uomo. 19 Dal cuore,
infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false
testimonianze, calunnie. 20 Queste sono le cose che rendono impuro l'uomo; ma il
mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo".
Mc 15,16-20

Dall’Angelus di Papa Francesco, 27 febbraio 2022

In questi giorni siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra. Più volte abbiamo pregato
perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo
Dio più intensamente.

Chi fa la guerra dimentica l’umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta
delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere. Si affida alla logica
diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio. E si distanzia dalla
gente comune, che vuole la pace; e che in ogni conflitto è la vera vittima, che paga sulla
propria pelle le follie della guerra. Penso agli anziani, a quanti in queste ore cercano rifugio,
alle mamme in fuga con i loro bambini… Sono fratelli e sorelle per i quali è urgente aprire
corridoi umanitari e che vanno accolti.

Con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina – e non dimentichiamo le guerre in altre
parti del mondo, come nello Yemen, in Siria, in Etiopia… –, ripeto: tacciano le armi! Dio sta
con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza. Perché chi ama la pace, come recita la
Costituzione Italiana, «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri
popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» (Art. 11).

Padre nostro.

~4~
III stazione
Gesù cade per la prima volta

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,


si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
5 Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
Is 53,4-6
Canto: Dulce lignum

Padre nostro.
~5~
IV stazione
Gesù incontra sua Madre

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di
Cleopa e Maria di Magdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla
madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora
il discepolo l’accolse con sé.
Gv 19,25-27
Da Le Querce di Monte Sole
Le potenze negative agiscono sull'uomo e sul mondo dell'uomo - osserva Schlier - tanto più
quanto più dissimulano la loro azione, e tanto più facilmente restano nell'ombra quanto più
riescono a rivestirsi sotto le spoglie dello zelo pronto e accelerato del bene: «anche satana si
maschera da angelo di luce». L'uomo può intercettarne l'azione, solo sommergendola in sé
nell'amore che rimane», cioè rinnegando il proprio egoismo e continuamente facendo opera di
discernimento, pacato e vigile, degli spiriti, Solo lo Spirito può «far riconoscere il confine spesso
tenuissimo tra lo spirito buono e quello cattivo e penetra l'ambiguità delle cose volutamente
provocata. Dove questo dono è insufficiente, si corre il rischio o di vedere ovunque in azione la
fosca energia del diavolo e perciò di non riconoscerla da nessuna parte o di essere talmente
candidi da non riuscire a vederla quando già si trova in mezzo a noi».

Padre nostro.

~6~
V stazione
Gesù viene aiutato dal Cireneo

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi,
e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.
Lc 23,26

Gesù e il Cireneo, Tiziano

~7~
Canto: Tu per me

Padre nostro.

~8~
VI stazione
La Veronica asciuga il volto di Gesù

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!».


Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo
servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Sal 27,8-9
Dal Messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2022
«Durante la Quaresima siamo chiamati a rispondere al dono di Dio accogliendo la sua Parola
«viva ed efficace» (Eb 4,12). L’ascolto assiduo della Parola di Dio fa maturare una pronta
docilità al suo agire (cfr Gc 1,21) che rende feconda la nostra vita. Se già questo ci rallegra,
ancor più grande però è la chiamata ad essere «collaboratori di Dio» (1 Cor 3,9), facendo buon
uso del tempo presente (cfr Ef 5,16) per seminare anche noi operando il bene. Questa
chiamata a seminare il bene non va vista come un peso, ma come una grazia con cui il
Creatore ci vuole attivamente uniti alla sua feconda magnanimità».

Preghiera
Il volto di Gesù restò impresso nel velo; un riflesso fedele, una vera icona. A questo si
collegherebbe, secondo la tradizione, il nome stesso di Veronica.
Signore Gesù, Tu che hai accettato il gesto disinteressato d’amore di una donna e in cambio hai
fatto sì che le generazioni la ricordino con il nome del Tuo volto, concedi che le opere nostre, e
di tutti coloro che verranno dopo di noi, ci rendano simili a Te e lascino al mondo il riflesso del
Tuo infinito amore. A Te, Gesù, splendore della gloria del Padre, lode e gloria nei secoli.
Amen.

Padre nostro.

~9~
VII stazione
Gesù cade per la seconda volta

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le
sue vesti, le tirarono a sorte.
Lc 23,24

Agnus Dei, Van Eick


Canto: In manus tuas

Padre nostro.

~ 10 ~
VIII stazione
Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e


facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di
Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco,
verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i
seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi”, e
alle colline: “Copriteci!”».
Lc 23,27-30
Dal Messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2022
«La Quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore (cfr 1 Pt
1,21), perché solo con lo sguardo fisso su Gesù Cristo risorto (cfr Eb 12,2) possiamo accogliere
l’esortazione dell’Apostolo: «Non stanchiamoci di fare il bene» (Gal 6,9)».

Preghiera
Signore Gesù, Tu che conosci la profondità del nostro cuore, la capacità di bene e di male che è
in ogni uomo, insegnaci a perdonare e a chiedere perdono, ad avere pietà di noi stessi e degli
altri. Ricordati di Gerusalemme, benedetta dal Tuo amore, dilaniata dall’odio degli uomini.
Dona agli uomini e alle donne di quella Terra Santa pace e risurrezione. A Te, Gesù, nel cui
volto risplende la luce del Padre e la tenerezza della Madre, la lode e la gloria con l’eterna Luce
e l’eterno Amore, nel tempo dell’attesa e nel compimento eterno. Amen.

Padre nostro.

~ 11 ~
IX stazione
Gesù cade per la terza volta

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

È bene per l’uomo portare un giogo nella sua giovinezza.


Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo impone.
Ponga nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza.
Porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non
respinge per sempre. Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo il suo grande amore.
Lam 3,27-32

Ecce Homo, Antonello da Messina

~ 12 ~
Canto: Crucem tuam

Padre nostro.

~ 13 ~
X stazione
Gesù è spogliato delle sue vesti

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

I soldati, poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti
– una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta
d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte
a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e
sulla mia tunica hanno gettato la sorte».
Gv 19,23-24
Dal Messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2022
«La Quaresima ci ricorda ogni anno che «il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà,
non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno» (ibid., 11). Chiediamo
dunque a Dio la paziente costanza dell’agricoltore (cfr Gc 5,7) per non desistere nel fare il bene,
un passo alla volta. Chi cade, tenda la mano al Padre che sempre ci rialza. Chi si è smarrito,
ingannato dalle seduzioni del maligno, non tardi a tornare a Lui che «largamente perdona» (Is
55,7). In questo tempo di conversione, trovando sostegno nella grazia di Dio e nella comunione
della Chiesa, non stanchiamoci di seminare il bene. Il digiuno prepara il terreno, la preghiera
irriga, la carità feconda. Abbiamo la certezza nella fede che «se non desistiamo, a suo tempo
mieteremo» e che, con il dono della perseveranza, otterremo i beni promessi (cfr Eb 10,36) per
la salvezza nostra e altrui (cfr 1 Tm 4,16). Praticando l’amore fraterno verso tutti siamo uniti a
Cristo, che ha dato la sua vita per noi (cfr 2 Cor 5,14-15) e pregustiamo la gioia del Regno dei
cieli, quando Dio sarà «tutto in tutti» (1 Cor 15,28). La Vergine Maria, dal cui grembo è
germogliato il Salvatore e che custodiva tutte le cose «meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19) ci
ottenga il dono della pazienza e ci sia vicina con la sua materna presenza, affinché questo tempo
di conversione porti frutti di salvezza eterna».

Preghiera.
Signore Gesù, sei stato spogliato delle Tue vesti, esposto al disonore, espulso dalla società. Ti
sei caricato del disonore di Adamo, sanandolo. Ti sei caricato delle sofferenze e dei bisogni dei
poveri, coloro che sono espulsi dal mondo. Ma proprio così compi la parola dei profeti. Proprio
così Tu dai significato a ciò che appare privo di significato. Proprio così ci fai riconoscere che
Tuo Padre tiene nelle Sue mani Te, noi e il mondo. Donaci un profondo rispetto dell’uomo in
tutte le fasi della sua esistenza e in tutte le situazioni nelle quali lo incontriamo. Donaci la veste
di luce della Tua grazia.
Amen.

Padre nostro.

~ 14 ~
XI stazione
Gesù è inchiodato sulla croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra
e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno".
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: "Ha salvato altri! Salvi se
stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto". 36 Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano
per porgergli dell'aceto 37 e dicevano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". 38 Sopra
di lui c'era anche una scritta: "Costui è il re dei Giudei".
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e
noi!". 40 L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, tu che sei
condannato alla stessa pena? 41 Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo
meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". 42 E disse: "Gesù,
ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno". 43 Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con
me sarai nel paradiso".
Lc 23,33-43

Da una meditazione di Papa Francesco (Incontro per la pace, Assisi 2016)


Di che cosa ha sete il Signore? Certo di acqua, elemento essenziale per la vita. Ma soprattutto
ha sete di amore, elemento non meno essenziale per vivere. Ha sete di donarci l’acqua viva del
suo amore, ma anche di ricevere il nostro amore. Il profeta Geremia ha espresso il
compiacimento di Dio per il nostro amore: «Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza,
dell’amore al tempo del tuo fidanzamento» (Ger 2,2). Ma ha dato anche voce alla sofferenza
divina, quando l’uomo, ingrato, ha abbandonato l’amore, quando – sembra dire anche oggi il
Signore – «ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne piene di
crepe, che non trattengono l’acqua» (Ger 2,13). È il dramma del “cuore inaridito”, dell’amore non
ricambiato, un dramma che si rinnova nel Vangelo, quando alla sete di Gesù l’uomo risponde
con l’aceto, che è vino andato a male. Come, profeticamente, lamentava il salmista: «Quando
avevo sete mi hanno dato aceto» (Sal 69,22).
Le parole di Gesù ci interpellano, domandano accoglienza nel cuore e risposta con la vita. Nel
suo “Ho sete” possiamo sentire la voce dei sofferenti, il grido nascosto dei piccoli innocenti cui è
preclusa la luce di questo mondo, l’accorata supplica dei poveri e dei più bisognosi di pace.
Implorano pace le vittime delle guerre, che inquinano i popoli di odio e la Terra di armi;
implorano pace i nostri fratelli e sorelle che vivono sotto la minaccia dei bombardamenti o sono
costretti a lasciare casa e a migrare verso l’ignoto, spogliati di ogni cosa. Tutti costoro sono
fratelli e sorelle del Crocifisso, piccoli del suo Regno, membra ferite e riarse della sua carne.
Hanno sete. Ma a loro viene spesso dato, come a Gesù, l’aceto amaro del rifiuto. Chi li ascolta?
Chi si preoccupa di rispondere loro? Essi incontrano troppe volte il silenzio assordante

~ 15 ~
dell’indifferenza, l’egoismo di chi è infastidito, la freddezza di chi spegne il loro grido di aiuto
con la facilità con cui cambia un canale in televisione.
Padre nostro.

~ 16 ~
XII stazione
Gesù muore in croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio,
perché il sole si era eclissato.
Il velo del tempio si squarciò fino a metà.
Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegnò il mio spirito».
Detto questo, spirò.
Lc 23,44-46
Silenzio.
Padre nostro.

La crocifissione, Giotto
~ 17 ~
XIII stazione
Gesù è deposto dalla croce

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. 51 Egli
non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Era di Arimatea, una città della
Giudea, e aspettava il regno di Dio. 52 Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
53 Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella

roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto.


Lc 23,50-53

Canto: Tu nella notte triste

Padre nostro.
~ 18 ~
XIV stazione
Gesù è sepolto

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato. 55 Le donne che erano
venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come
era stato posto il corpo di Gesù, 56 poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli
profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.
Lc 23, 54-56

Da “Il 13 ottobre”
«IMPARÒ DA CIO CHE PATÌ»
Il 13 ottobre il capitano SS che occupa la canonica finge di permettere a don Giovanni di salire
a Monte Sole per seppellire le vittime. Forse capiamo meglio perché di fronte alle resistenze dei
familiari don Giovanni risponde con fermezza e irremovibilità: «Devo andare». Sale da solo ad
un appuntamento in cui viene pestato a morte, lontano dagli occhi di tutti, in quanto testimone
scomodo delle violenze perpetrate nell'eccidio e per aver difeso, la sera prima, l'incolumità delle
ragazze del paese. È l'ultima lezione della sua vita che lo rende ora «maestro» in Cristo. Con
Lui «ha imparato dalle cose che patì» (Eb 5,8).
Nella sua vita Giovanni ha appreso ogni aspetto che poteva essere utile agli altri. L'ultima
lezione nei progetti dei carnefici doveva essere sconosciuta a tutti e cadere nell'oblio, come
ancora oggi la morte di tanti innocenti ad opera di violenti senza scrupoli. A volte il modo in cui
Giovanni ha amato, senza paura di prendere su di sé il disonore di essere tra coloro che si sono
compromessi, è stato segno di contraddizione. Il riconoscimento del martirio ce lo indica ora tra
coloro di cui parlava Gesù quando diceva: «Chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io
compio e ne compirà di più grandi» (Gv 14, 12).
Preghiera di papa Francesco
O Signore, ascolta la preghiera di quanti confidano in Te,
soprattutto dei più umili, dei più provati,
di coloro che soffrono e fuggono sotto il frastuono delle armi.
Rimetti nei cuori la pace, ridona ai nostri giorni la tua pace. Amen

~ 19 ~
Benedizione.

Canto: Ti saluto, o Croce santa

~ 20 ~

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