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LE CROCIATE

LE CROCIATE: CONTESTO E RAGIONI


LE CROCIATE VANNO INSERITE NEL CONTESTO DELLA SPINTA ESPANSIVA CHE CARATTERIZZÒ L’EUROPA IN UNA FASE DI SVILUPPO ECONOMICO E
DEMOGRAFICO. ESSE SODDISFACEVANO LA NECESSITÀ DI CONQUISTARE NUOVE TERRE E DI GARANTIRE UNA PIÙ FACILE E SICURA CIRCOLAZIONE DELLE
MERCI E DEI PELLEGRINI CON L’ORIENTE, DOVE SI ERA INSEDIATO IL DOMINIO TURCO, MA AL CONTEMPO FURONO ESPRESSIONE DI UN’INTENSA
RELIGIOSITÀ, INTERPRETATA COME LOTTA AGLI INFEDELI.

CHE COSA FURONO LE CROCIATE

Si dà abitualmente il nome di crociate alle SPEDIZIONI MILITARI IN TERRASANTA, INIZIATE NEL 1096 E SUSSEGUITESI FINO AL
1272, mediante le quali diverse coalizioni di sovrani europei tentarono di STRAPPARE AL DOMINIO MUSULMANO LA CITTÀ DI
GERUSALEMME E LE REGIONI LIMITROFE DELLA PALESTINA E DELLA SIRIA (…) Le crociate in Terrasanta furono solo una delle
direttrici del potente movimento espansivo che interessò la cristianità occidentale nel corso del Basso Medioevo e che rappresenta
un profondo mutamento storico rispetto all'età precedente (…)

LE DIRETTRICI DELLA SPINTA ESPANSIVA

Con la ripresa economica bassomedievale (…) la pressione demografica e le nuove esigenze economiche crearono le condizioni
perché la cristianità occidentale cercasse di allargare i propri confini (…) Il movimento espansivo si orientò verso:

• Il Vicino Oriente, con le crociate in Terrasanta;


• La penisola iberica dove ebbe inizio la Reconquista;
• L'Europa nord-orientale dove ebbero luogo le crociate del Nord.

LE CONQUISTE DEI TURCHI

All’inizio dell'Xl secolo (…) i turchi, una popolazione dell'Asia centro-settentrionale convertita all'islam, guidati dalla dinastia dei
Selgiuchidi, avevano riunito sotto il proprio dominio la Persia e la Mesopotamia arrivando a conquistare Baghdad (1055)
sottraendola al califfo della dinastia araba degli abbasidi (decadenza istituzionale del califfato abbaside: VIII-XIII secolo). Nel 1070 i
turchi conquistarono Gerusalemme (dal VII secolo sotto il dominio dei musulmani omayyadi, abbasidi, fatimidi). L’espansione
territoriale dei turchi si rivolse poi verso l'Impero bizantino che perse diverse regioni dell'Anatolia. Su questi territori, nel 1081, i
turchi selgiuchidi costituirono il sultanato di Rum (da al- Rum, "i romani", il nome che i musulmani davano ai bizantini).

UN PIÙ DIFFICILE ACCESSO ALLA TERRASANTA

I turchi Selgiuchidi convertiti all'islam, osservavano una forma di religiosità meno tollerante di quella che da secoli veniva
praticata dagli arabi, i quali avevano sempre consentito la libera circolazione dei mercanti occidentali e dei pellegrini, cristiani ed
ebrei, che si recavano nei luoghi sacri della Palestina e nella città di Gerusalemme (...) Per i pellegrini cristiani risultava così più
difficile l'accesso alla Terrasanta (Palestina) e al suo grande patrimonio di reliquie a cui non solo le istituzioni religiose, ma anche
le nuove ricche amministrazioni delle città erano sempre più interessate.

LE MOTIVAZIONI RELIGIOSE: L'APPELLO DI URBANO II – AL CONCILIO DI CLERMONT VIENE INDETTA LA PRIMA CROCIATA

L'affermazione dei turchi segnò una fase di grave difficoltà per il mondo orientale, sia arabo sia bizantino, e ciò rappresentò un
contesto favorevole per l'espansione dell'Occidente. Ma non si potrebbe comprendere un fenomeno complesso e imponente
come le crociate senza tenere conto della fortissima carica religiosa che spinse migliaia di cavalieri, ma anche molte persone
comuni, ad affrontare i disagi e i pericoli di un vero e proprio "pellegrinaggio armato", di una "guerra santa" contro gli infedeli. Lo
dimostra il modo stesso in cui le crociate ebbero inizio. La prima crociata non fu pianificata e programmata in anticipo, ma nacque
da un appello pronunciato a sorpresa dal PAPA URBANO II (1088-99) il 27 novembre 1095 Questo papa era intensamente
impegnato a continuare l'opera di riforma della chiesa iniziata dal suo predecessore Gregorio VII. A questo scopo convocò un
CONCILIO A CLERMONT, nella Francia centrale, al termine del quale si rivolse ai cavalieri, invitandoli a porre fine alle violenze e
alle contese fra loro per andare in aiuto della cristianità orientale, minacciata dai turchi infedeli. Nel fare questo Urbano II
coltivava la speranza di riavvicinare le due cristianità che si erano separate quarant'anni prima, con lo scisma d'Oriente, e
rispondeva alla richiesta di aiuto contro i turchi che l'imperatore di Bisanzio Alessio Comneno (1081-1118) aveva rivolto
all'Occidente (egli fece una richiesta di aiuto a Papa Urbano II, accompagnata da richieste di trattative per una riunificazione
ecclesiastica).

LA "GUERRA GIUSTA" CONTRO I NEMICI DELLA CHIESA

L'appello del papa rientrava anche nello sforzo che la chiesa stava compiendo per porre un limite ai disordini di cui i cavalieri
erano protagonisti e per dirottare la loro aggressività all'esterno della società cristiana. Sul piano generale la chiesa condannava
la violenza, ma la giustificava se essa veniva rivolta contro i nemici della fede. Come avrebbe spiegato pochi anni dopo Bernardo
di Chiaravalle (1090-1153), uno dei predicatori più infuocati nel promuovere la partecipazione alle crociate, «un soldato di Cristo
quando uccide un malvagio non è un omicida. [...] Peraltro i pagani non sarebbero da uccidere se in qualche altro modo si potesse
impedire che molestassero e opprimessero i fedeli. Ora però è meglio che vengano uccisi piuttosto che lasciar pendere la spada
dei peccatori sul destino dei giusti». Con il nome di pagani si indicavano allora genericamente tutti gli infedeli, ovvero tutti coloro
che la chiesa considerava estranei alla comunità dei cristiani. Pertanto facevano parte di questo insieme i pagani veri e propri
(come le popolazioni slave della regione del Baltico), ma anche i musulmani. Fra coloro che i cristiani consideravano loro nemici
rientravano a pieno titolo anche gli ebrei che, come vedremo, in occasione della prima crociata subirono le prime persecuzioni
generalizzate. Vi sarebbero presto rientrati anche gli eretici, ovvero tutti coloro che, opponendosi agli orientamenti delle autorità
religiose, venivano da queste bollati come nemici della chiesa.

Sono state chiamate crociate le spedizioni militari organizzate in Occidente per la conquista di Gerusalemme fra XI e il XIII
secolo. Il nome deriva dalla croce che molti partecipanti portavano di-segnata sulle vesti e sulle insegne e per la quale venivano
chiamati "crociati". Successivamente il termine crociata è stato esteso a tutte le spedizioni compiute in nome della fede cristiana
contro i musulmani (la crociata contro gli Ottomani nel XV secolo) sia contro gli eretici (la crociata contro gli albigesi).

LE CROCIATE IN TERRASANTA
LE CROCIATE, CHE SI SVOLSERO TRA LA FINE DEL XI E LA FINE DEL XIII SECOLO, CON LO SCOPO DI RICONQUISTARE ALLA CRISTIANITÀ I LUOGHI SANTI,
PERSERO VIA VIA LE FORTI MOTIVAZIONI RELIGIOSE DELLE ORIGINI PER DIVENTARE DELLE IMPRESE FUNZIONALI AGLI OBBIETTIVI DI ESPANSIONE
TERRITORIALE DELLA NOBILTÀ FEUDALE E DI ESPANSIONE COMMERCIALE DI CITTÀ COME VENEZIA.

LA PARTECIPAZIONE POPOLARE: LA CROCIATA DEI “PEZZENTI”

La risposta del mondo cristiano all'appello lanciato da Urbano II a Clermont nel 1095 fu straordinaria e non si limitò ai soli ambienti
cavallereschi che pure aderirono in forze, con alcuni dei più importanti signori dell'aristocrazia francese, normanna e tedesca. La
prima a mettersi in marcia verso la Terrasanta fu quella che gli storici successivamente chiameranno la “crociata dei pezzenti”.
Questa era costituita da una massa di pellegrini infiammati dalle parole di predicatori, come Pietro l'Eremita (1050-1115), che
invitavano i credenti a partire per la Palestina accendendo l'entusiasmo e il fanatismo popolari al grido di Deus le volt ("Dio lo
vuole"). Nella primavera del 1096 partirono dalla Francia e dalla Germania almeno cinque disordinati e improvvisati eserciti, cui
si unirono avventurieri di ogni tipo e non pochi esponenti della piccola nobiltà che volevano cercare fortuna senza sottostare ad
alcuna disciplina. Questi crociati attraversarono la regione balcanica compiendo violenze e razzie e scontrandosi più volte con le
stesse truppe dell'imperatore bizantino il quale, per liberarsi di loro, li aiutò a traghettare oltre il Bosforo, nella regione anatolica,
dove finirono dispersi e sterminati dai turchi.

LA PRIMA CROCIATE DEI "CAVALIERI"

Nel frattempo si erano formate anche le diverse armate che diedero vita alla prima crociata, o “crociata dei cavalieri”. Queste
lasciarono l'Europa, nell’estate del 1096, dirigendosi tutte verso Costantinopoli, dove avevano in programma di riunirsi (…) I
cavalieri guidati dal conte fiammingo Goffredo di Buglione, che avrebbe poi ricoperto un ruolo di primo piano nella crociata,
seguirono la via dei Balcani tenendo un comportamento più ordinato delle schiere di Pietro l'Eremita. Ma, arrivati in territorio
bizantino, si abbandonarono anch'essi ai saccheggi.

L'accordo con l'imperatore Alessio Comneno prevedeva che i territori liberati già appartenuti all'impero sarebbero stati
restituiti a Costantinopoli, mentre degli altri i principi crociati avrebbero potuto fare ciò che volevano. Ma le cose andarono
diversamente: nel giugno 1098 Baldovino di Fiandra conquistò EDESSA, di cui si dichiarò conte; Boemondo di Taranto, presa
ANTIOCHIA - già bizantina -, non la restituì all'imperatore, ma se ne dichiarò principe nonostante gli accordi. Per molti comandanti
crociati la liberazione del Santo sepolcro non era dunque che un pretesto per costituire quelle signorie feudali che in Europa non
erano riusciti a ottenere.

LA CONQUISTA DI GERUSALEMME E LA NASCITA DEGLI ORDINI MONASTICO-CAVALLERESCHI

Concentrato sull'obiettivo di GERUSALEMME rimase GOFFREDO DI BUGLIONE che, il 15 luglio 1099, alla testa di 12 000 crociati,
conquistò la città dopo un lungo assedio. Il SACCHEGGIO che seguì fu accompagnato da un orrendo MASSACRO, in cui gli assalitori
non fecero molta distinzione fra i musulmani, gli ebrei e perfino i cristiani presenti in città (…) A Gerusalemme Goffredo di Buglione
creò un REGNO CRISTIANO e, nel tentativo di governarlo, vi trapiantò le istituzioni vassallatiche in vigore in Europa, creando
centinaia di feudi. Così su tutto il territorio della Terrasanta nacquero numerosi insediamenti cristiani, in difesa dei quali si
costituirono nuovi ORDINI MONASTICO-CAVALLERESCHI, che ai consueti voti religiosi (povertà, castità e obbedienza)
aggiungevano quello della lotta contro gli infedeli. Fra i più importanti vanno segnalati l'ordine dei Cavalieri di San Giovanni, detto
anche degli Ospitalieri (1113), l'ordine dei Cavalieri teutonici (1198) e l'ordine dei Templari (1120), così chiamati perché avevano
la loro base nel luogo dove sorgeva l'antico tempio ebraico. Tutti questi ordini svolgeranno un ruolo di primo piano in Occidente
quando saranno allontanati dalla Palestina dalla controffensiva musulmana, che non tardò a manifestarsi.

LE PRIME VIOLENZE CONTRO GLI EBREI IN EUROPA

In Europa, nel corso della mobilitazione per la prima crociata, in alcune città della valle del Reno, le comunità ebraiche locali
furono bersaglio di episodi di violenza organizzata che, secondo molti storici, segnarono l'inizio delle ricorrenti persecuzioni che
avrebbero colpito gli ebrei d'Europa nei secoli a venire. Fino ad allora, a parte casi isolati, l'antigiudaismo, ovvero il sentimento di
ostilità dei cristiani verso gli ebrei, non era ancora degenerato in forme di violenza generalizzata. Ma nella tarda primavera del
1096 gli ebrei di Spira e subito dopo quelli di Worms, la più antica comunità della Germania, subirono l'assalto di una banda di
armati in partenza per la crociata. Erano guidati dal conte Emich di Leiningen che dichiarava di avere ricevuto da Dio stesso l'ordine
di convertire gli ebrei o di ucciderli tutti mentre con la sua armata attraversava la Germania per recarsi in Oriente.

LE CROCIATE SUCCESSIVE

Quando i turchi arrivarono a prendere la città di Edessa, il re di Francia, Luigi VII e l’imperatore Corrado III organizzarono, con
l’appoggio del papa, una SECONDA CROCIATA (1145), che però si arenò nell’infruttuoso tentativo di conquistare Damasco.

Nel 1187 il sultano d’Egitto, SALADINO, RICONQUISTÒ GERUSALEMME CHE TORNÒ SOTTO IL DOMINIO MUSULMANO. Salvo
una parentesi di una ventina di anni al tempo di Federico II, la Terrasanta rimase, da allora, in mano ai musulmani.

La TERZA CROCIATA (1189), detta “crociata dei re”, fu così definita perché vi parteciparono l’imperatore Federico Barbarossa, il re
di Francia Filippo Augusto e il re d’Inghilterra Riccardo Cuordileone. L’impresa militare che, per motivi commerciali, venne
sostenuta anche da numerose città italiane, non raggiunse il suo principale obbiettivo:

- Federico Barbarossa morì nell’attraversamento di un fiume.


- Gli altri due sovrani, in conflitto tra di loro, riuscirono solo a ristabilire il controllo sulla città di ACRI che divenne il centro di
quello che restava del Regno di Gerusalemme.
- Riccardo Cuordileone trovò un accordo diplomatico con il Saladino per garantire ai pellegrini un accesso a Gerusalemme.

La QUARTA CROCIATA (1198), bandita da papa Innocenzo III e sostenuta finanziariamente dalla Repubblica di Venezia, dietro le
pressioni di quest’ultima, si diede come meta COSTANTINOPOLI, capitale dell’Impero bizantino e centro della cristianità greco-
orientale. La città fu conquistata e brutalmente saccheggiata. Da questa impresa Venezia uscì come l’autentica vincitrice: i suoi
mercanti avevano mano libera nell’Egeo e disponevano di basi ovunque. Anche a Costantinopoli si costituì uno stato crociato che,
nonostante l’altisonante nome di IMPERO LATINO D’ORIENTE, ebbe vita effimera come gli altri e venne abbattuto nel 1261 dalla
riscossa dei bizantini con l’aiuto dei rivali storici di Venezia: genovesi e pisani.

Tra le spedizioni militari successive, organizzate in Occidente per la conquista di Gerusalemme, va ricordata la SESTA CROCIATA
(1228) in cui Federico II di Svevia riuscì, grazie ad un accordo diplomatico con i musulmani, a riprenderne il controllo. I turchi
però, la riconquistarono nel 1244.

La SETTIMA E OTTAVA CROCIATA ebbero come protagonista Luigi IX di Francia, poi detto il Santo, e si risolsero in un disastro in
cui lo stesso Luigi perse la vita.

Il capitolo delle crociate si chiuse definitivamente quando, nel 1291, cadde anche l’ultima roccaforte cristiana posta nella città
di ACRI.

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