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BASSO MEDIOEVO QUINTA PARTE

LE GUERRE DELLA CROCE

Le guerre della croce sono guerre motivate ufficialmente da motivi religiosi, sono guerre sante.

Le crociate 1096-1270
Le guerre della croce in Terrasanta, ossia in Palestina e Siria sono definite crociate.
In totale le crociate sono otto; la prima risale al 1096 e l’ultima è del 1270.

La prima crociata è indetta da papa Urbano II nel 1095. Il papa lancia un appello ai signori feudali, ai re,
all’imperatore e ai cavalieri (soldati ricchi, figli cadetti degli aristocratici) affinché andassero in Palestina a
liberare il santo sepolcro di Gesù Cristo.
Come mai?
A partire dall’Alto Medioevo, uno degli obblighi del buon cristiano era quello di compiere dei pellegrinaggi in
luoghi sacri per la religione cristiana: Roma, Santiago de Campostela (penisola iberica) e il santo sepolcro a
Gerusalemme. Lo scopo: non andare all’inferno, guadagnandosi la salvezza con l’assoluzione dei peccati.
A partire dal 1070 i pellegrini cristiani non possono più accedere al santo sepolcro perché i turchi selgiuchidi
conquistano la Palestina.
I turchi selgiuchidi emigrano dall’Asia centrale e conquistano molti territori dell’impero arabo: l’Iran e l’Iraq.
Riescono a sconfiggere l’esercito del califfo, ossia l’autorità suprema dell’impero arabo. Nonostante il califfo
formalmente rimanga in carica, il capo dei selgiuchidi si proclama sultano, cioè comandante militare che di
fatto detiene il potere di governo nell’impero arabo.
Il sultano espande le sue conquiste verso ovest: Palestina, Siria, metà attuale dell’attuale Turchia.
Precedentemente la Terrasanta era controllata dagli arabi, i quali permettono l’accesso dei pellegrini cristiani.
I turchi invece sono islamici fondamentalisti, ossia interpretano in modo letterale ed estremo i testi sacri,
proibiscono i rapporti commerciali con i cristiani occidentali e proibiscono ai pellegrini cristiani di entrare in
Palestina.

In realtà l’indizione della prima crociata si basa anche su un accordo diplomatico tra la chiesa cattolica
romana e dall’imperatore bizantino, guida-capo della chiesa ortodossa.
L’imperatore Alessio, che teme un’espansione dei turchi selgiuchidi e che vorrebbe riconquistare i territori
che anticamente facevano parte dell’impero Bizantino (Palestina e Siria) chiede aiuto al papa.
Urbano II promette all’imperatore il sostegno dei cavalieri cattolici, ma in cambio ottiene la promessa di
riunificazione delle due chiese e il riconoscimento della superiorità del pontefice.

Nel 1096 comincia la spedizione. Urbano II promette il paradiso a tutti coloro che sarebbero morti durante la
crociata, e la remissione dei peccati a chi partecipava. I cavalieri in realtà si mobilitano anche per motivi
territoriali, ad esempio la possibilità di conquistare un territorio (feudo).
Il primo effetto della prima crociata è la persecuzione di massa degli ebrei stanziati in Europa.
Perché?
Le crociate sono guerre sante e quindi tutti coloro che non sono cristiani diventano nemici da eliminare.
Accanto all’aspetto religioso è presente anche un aspetto economico. Infatti, parte degli ebrei sono ricchi,
quindi sono uccisi per depredarli delle loro ricchezze. (10.000 vittime nel 1096).
AAA! Le autorità della chiesa sono contrarie all’uso della violenza contro gli ebrei.

I crociati progressivamente conquistano la Siria e la Palestina. Nel 1099 il capo della prima crociata, il conte
Goffredo di Buglione guida l’assedio e l’espugnazione di Gerusalemme. I crociati saccheggiano la città e
massacrano i suoi abitanti.
AAA! In base all’accordo tra papa e imperatore bizantino Siria e Palestina avrebbero dovuto essere
consegnati ad Alessio. Invece, i crociati si dividono questi territori e si formano tanti regni feudali.

Successivamente i turchi riescono a riconquistare parte dei territori perduti. È quindi organizzata una seconda
crociata con esito fallimentare. Nel 1187 Saladino, sultano dell’Egitto riesce a riconquistare la Palestina e
Gerusalemme.

Nel 1100 è organizzata la terza crociata capeggiata dal re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone e da Federico
I Barbarossa che muore durante la spedizione. I crociati non riescono a sconfiggere Saladino, ma Riccardo
ottiene un accordo, ossia l’accesso dei pellegrini cristiani alla Terrasanta.
(le altre crociate sono successive e terminano nel 1270).
La reconquista
Inizia alla metà dell’XI secolo e si conclude nel XIII secolo.
Fino all’inizio dell’VIII la penisola iberica è controllata dai visigoti, i quali si erano convertiti al cattolicesimo.
Nel 711 gli arabi invadono la penisola iberica, sconfiggono i visigoti e danno vita ad un dominio islamico.
Nella penisola iberica nord-occidentale all’inizio dell’XI secolo si formano alcuni regni cristiano-cattolici:
- Regno di Portogallo
- Regno di Castiglia
- Regno di Navarra
- Regno di Aragona (attuale Catalogna con Barcellona)

La guerra di reconquista inizialmente è promossa dal Regno di Castiglia: invade l’emirato arabo e conquista
un terzo della Spagna.
Successivamente si forma un’alleanza tra i quattro regni che affrontano l’esercito dei mori, cioè arabi
spagnoli. I mori sono sconfitti nel 1212. Poiché l’esercito più numeroso era quello del regno di Castiglia,
questo ottiene la maggior parte della penisola iberica, diventando il regno più importante centri importanti
sono Barcellona, Toledo, Cordoba e Siviglia). L’intera penisola iberica è sottratta agli arabi, tranne il regno di
Granada (estremo sud), che continua a rimanere uno stato islamico.
Alla guerra di reconquista partecipano molti cavalieri europei perché è una guerra santa.

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