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La Repubblica turca di costituisce dopo la fine della Prima guerra mondiale cesura netta con
il passato e con la tradizione dell’Impero Ottomano
Le popolazioni nomadi turche, le tribù si irradiano dalle montagne dell’Altaj (Asia centrale)
verso oriente entrando in conflitto con l’Impero Cinese e con quello Turco-Mongolo e verso
occidente entrando in contatto con le popolazioni dell’India e della Persia entrando in
contatto con queste popolazioni, acquisiscono idee religiose e politiche
Prima forma di organizzazione è quella della tribù militare stretta intorno a un capo-
condottiero dotato di poteri pressoché illimitati
Dal VII secolo dopo Cristo la “rivoluzione islamica” e l’indebolimento della Persia sassanide
aprono la via dell’ovest alle tribù turche che si mettono a servizio degli arabi per la lotta contro
Bisanzio
I primi nuclei etnici turchi entrano nel mondo arabo e si convertono all’Islamismo e
costituiscono durante il IX e X secolo stati autonomi in Turkestan, in Egitto, in Siria ecc. tra
queste tribù si affermano i turchi oghuzi cui appartengono i selgiuchidi che sconfiggono i
bizantini nei XI secolo e conquistano quasi tutta l’Asia Minore, province arabe del mezzogiorno,
province armene e greche del centro, del nord e dell’ovest affacciandosi sul Mar di Marmara
L’Anatolia (attuale Turchia) diviene così la sede naturale dei turchi
La dinastia selgiuchide raggiunge il massimo della potenza conquistando la Persia, la Siria,
Palestina e Iraq abbattendo le ultime vestigia della potenza dei califfi
I cristiani reagiscono con le crociate riconquistando l’Anatolia settentrionale e occidentale e
arrivo delle orde mongole di Gengis Khan che nel 1242 si impossessa di gran parte
dell’Anatolia pongono le basi per la fine del dominio del selgiuchidi dovuto all’insorgere di
movimenti separatisti a causa del vasto territorio rispetto al potere centrale
Tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV la situazione politica in Asia Minore è variegata:
I bizantini conservano parte della Bitinia (regione nord-occidentale dell'Asia Minore)
Gli ultimi selgiuchidi fino al 1302 dominano il centro dell’Anatolia (pagando tributi ai mongoli
insediati nella parte orientale e in Persia)
Principati quasi indipendenti sotto la signoria di famiglie turche o turcomanne in Anatolia
centrale e occidentale
I mamelucchi turchi d’Egitto dominano a sud dell’Anatolia e in Siria
Tra questi principati all’inizio del XIV secolo emerge quello guidato da Osman I
La potenza militare ottomana sembra inarrestabile grazie all’organizzazione militare , alla fede in una
missione religiosa; Si susseguono numerose conquiste:
Le armate ottomane giungono fino ai confini con l’Ungheria e la Lega cristiana (ungheresi,
valacchi, nobili di Francia e Germania) sconfitta a Nicopoli nel 1396
Venezia è l’unica potenza che in qualche modo riesce a contenere la potenza ottomana
sconfiggendo la flotta nel 1416
Nuova Lega cristiana voluta da Papa Eugenio IV guidata da Ladislao re d’Ungheria e di
Polonia viene sconfitta a Varna da Murad II nel 1444
1453 caduta di Costantinopoli
1454 armate ottomane giungono sul Danubio e due anni dopo occupano Belgrado, la Bosnia e
l’Erzegovina sono incamerate, la Moldavia diventa tributaria, l’Ungheria per qualche tempo
riesce a mantenere la propria indipendenza grazie a Mattia Corvino che fa del paese la nuova
roccaforte della cristianità dopo la caduta di Costantinopoli
Analoghe resistenze in Transilavia con Bathory e in Albania con Scanderbeg ma nel 1468 con
la morte del condottiero diventa possedimento ottomano (uno tra i più stabili)
Dalla Bosnia soldati turchi si muovono verso il Friuli ma vengono fermati dai veneziani
Dalle coste albanesi Maometto II tenta di occupare Otranto (1480-81)
Dal 1512 sotto la guida di Selim I vengono occupate Dalmazia, il Khanato di Crimea, le isole
dell’Egeo, la Siria, la Mesopotamia mentre la Persia, lo Yemen e altri paesi fino al Marocco
preferiscono legarsi spontaneamente alle sorti dell’Impero ottomano in cui vedono il difensore
e sostenitore degli interessi musulmani territorio di circa 6milioni di km quadrati
Alle operazioni militari i sultani affiancano un’organizzazione burocratico-amministrativa
migliorando il reclutamento dei soldati e le strutture dell’esercito e sostengono con una
politica di tolleranza religiosa l’ortodossia greca contro la Chiesa di Roma
Nel 1517 con la conquista d’Egitto e l’acquisto dei diritti del califfato, il sultano assume il titolo di
emiro o capo dei credenti e di successore di Maometto poteri di comandante + poteri di capo
religioso, di profeta e tutti i titoli e poteri dei sovrani vinti: “pascià” o imperatore in quanto
signore di Costantinopoli, “signore dei due continenti e dei due mari”, “imperatore di Roma”
perché successore di Augusto e Costantino, “basileus” per i greti in quanto erede dell’Impero
Bizantino; E’ al di sopra della legge ha diritto per garantire sicurezza e unità dell’Impero ad
uccidere i fratelli e i nipoti
Con le varie conquiste l’esercito si amplia e aggiunge alle milizie originarie corpi di mercenari
forniti dai timarioti di cui tra questi ci sono i giannizzeri arruolati secondo l’imposta del
sangue
Il sultano riscuote le decime sulle rendite dei musulmani, le tasse su tutti i beni fondiari degli
“infedeli” , i proventi delle dogane, delle ammende, delle confische, i tributi dei vinti, il bottino
di guerra ecc.
I turchi sono soldati e l’insegnamento del Corano non favorisce la formazione tecnici (artigiani,
territori, fonditori ecc.) ed è quindi necessario ricorrere ai cristiani, schiavi o prigionieri di
guerra, ai convertiti, ai volontari l’Impero si avvale del supporto degli stranieri che possono
anche giungere a ricoprire cariche statali
Dopo la sconfitta di Lepanto l’Impero si rivolge verso la Persia in una guerra che dura 14 anni
(1578-1592) allargando le frontiere fino al Mar Caspio e all’Oceano Indiano
Murad III porta avanti un progetto di espansione verso l’Europa lungo la dorsale balcanica e le
pianure ungheresi invece di procedere verso oriente (stop alla guerra di mare, avvio
penetrazione via terra); Giunge fino al cuore dei possedimenti degli Asburgo con cui spesso c’è
contesa di territori
Fallito Assedio di Vienna (1683) segna la fine dell’espansione e di conseguenza l’inizio della
decadenza dell’Impero
Dalla seconda metà del XVI secolo alla fine del XVII secolo l’impero subisce continue sconfitte e
quando tenta di riprendere la via dell’espansione si deve confrontare con nuove potenze come: Gran
Bretagna e Russia in aggiunta alle tradizionali antagoniste come Venezia, Austria e Francia
Nasce la “Questione d’Oriente” che anima la politica internazionale fino alla Prima Guerra
Mondiale e l’Impero Ottomano diventa il malato d’Europa
1714 la Russia impone pesanti condizioni come l’indipendenza della Crimea, il proprio diritto a
fortificare Azov, libertà di commercio nel Mar Nero e il protettorato sulle popolazioni greco-
ortodosse sotto il dominio turco costante nella politica russa che copre la politica egemonica
è il sostegno della comune appartenenza religiosa con le idee panslaviste
Pace di Carlowitz (1699) e Pace di Passarowitz (1718) segnano un cambiamento drastico
nei rapporti tra Impero Ottomano ed Europa Passarowitz porta a consistenti perdite
territoriali come la Serbia settentrionale; Arretramento verso l’Ellesponto; Per tutto il 600
l’Austria asburgica preme da settentrione e la Russia avanza da Oriente
La “politica dell’intervento” diviene costante a partire dal 1740e dà origine al regime delle
capitolazioni che consiste in convenzioni particolari stipulate prima dalla Francia e poi in
seguito estese agli altri stati
L’ascesa al trono di Russia di Caterina II apre una nuova e lunga fase di lotte tra Turchia e
Russia questa vuole conquistare Costantinopoli per completare il proprio disegno, ma la
pressione di molti stati europei per bloccare l’espansione russa impedisce il crollo dell’Impero
Ottomano
La “questione d’oriente” nata dall’intervento europeo negli affari ottomani diventa l’elemento
cardine della contrapposizione fra le potenze europee che cominciano a sfruttarla a proprio
interesse e che danno vita a una serie di focolai alla base delle future lotte nazionali tra popoli
della penisola balcanica
Il XVIII secolo si chiude con trattato di Pietroburgo (1795) che pone fine alle lotte europee per il
Vicino Oriente che però tornano a manifestarsi non appena sorge l’astro di Napoleone quando
dall’Egitto alla Valacchia e alla Moldavia si hanno i contraccolpi delle sue campagne
Una volta occupato l’Egitto nel 1789-99 Bonaparte si vale della Turchia per ostacolare
l’espansione russa
L’Inghilterra, alleata della Russia nel 1807 manda la flotta nel Bosforo ma poco dopo è
costretta a ritirarla
I russi devono abbandonare il disegno di giungere a Costantinopoli
Trattato di Bucarest (1812) come conseguenza dell’alleanza tra Napoleone e Alessandro I,
quest’ultimo riesce a strappare alla Turchia la Bessarabia
Nel 1804 e nel 1815 contemporaneamente alle campagne napoleoniche esplodono in Serbia
due rivolte che permettono alla Russia di imporre al sultano Mahmud II il riconoscimento
dell’autonomia amministrativa della Serbia
Alla caduta di Napoleone e all’applicazione dei principi del Congresso di Vienna (1815) che
aprono la via alla restaurazione la prima provincia a insorgere contro gli ottomani è la Grecia
dove le idee rivoluzionarie francesi, i principi liberali dell’Inghilterra erano maggiormente
penetrati
Dal 1821 inizia il movimento centrifugo che porta le province periferiche soprattutto
balcaniche a staccarsi l’una dopo l’altra dall’Impero Ottomano al prezzo di sanguinose guerre
Alleanza tra inglesi, francesi e russi (1827) per appoggiare il movimento di indipendenza
greco con la Battaglia di Navarino la flotta turca praticamente distrutta e la Russia ne
approfitta per consolidare la sua presenza nei Balcani occupando Silistria e spingendosi verso
Costantinopoli, penetrando nel territorio caucasico e acquisendo la Georgia , Armenia e
Azerbaigian
Sotto questi duri colpi il sultano è costretto a sottomettersi alle condizioni stabilite dal
Trattato di Adrianopoli (1829) che con la Conferenza di Londra del 1830 sancisce
l’indipendenza della Grecia e l’autonomia della Serbia come principato sotto Milos
Obrenovic e conferma quella della Moldavia e Valacchia; Allo zar è ceduta ance la Bessarabia e
altri vantaggi
Alla fine del XIX secolo il sultano Mahmud II cerca di reagire dando vita a un rinnovamento dello
Stato sia riguardo l’amministrazione centrale sia riguardo a quella periferica
Censimento della popolazione
Introduzione del catasto
Affidamento della raccolta delle imposte ad agenti stipendiati dal governo
Obiettivo verso una più equa ripartizione delle imposte
Cambiamenti nel settore militare (eliminazione del corpo dei giannizzeri)
Riorganizzazione dell’esercito affidata a Mehmed pascià
Nel frattempo però il governo del sultano è soggetto a una nuova crisi, quella con l’Egitto che sotto
la guida di Mehmet Ali ha raggiunto una considerevole superiorità militare rispetto alle truppe del
sultano
L’Egitto è sostenuto dalla Francia e specialmente dall’Inghilterra riesce a svincolarsi dalla
diretta sovranità turca e in 10 anni di guerre arriva a mettere in pericolo l’esistenza
dell’Impero che per salvarsi è costretto a chiedere aiuto alle potenze europee in particolare la
Russia, Austria, Prussia (intervento diplomatico)
Quanto detto costituisce parte delle cause esterne che portano al crollo dell’Impero
Quanto segue invece costituisce parte delle cause interne che portano al crollo dell’Impero
Fin dalla sua origine l’Impero Ottomano ha come caratteristica una struttura di tipo militare
e di conseguenza l’espansionismo e il suo potere spesso si legavano alla potenza dell’esercito
Istituzione del devsirme
La decadenza dell’organizzazione militare è posta come la causa principale dell’indebolimento
generale dell’Impero (il corpo dei giannizzeri era stato uno dei più saldi dell’esercito
permanente)
Il reclutamento solitamente avveniva sulla base della leva annuale forzata di giovani cristiani
convertiti all’Islamismo
Un altro problema è dato dall’incapacità di assimilare politicamente i popoli soggetti (la classe
dominante funzioni militari e di governo; i sudditi contadini, artigiani ecc. assenza
borghesia); Ad esempio i sudditi non musulmani devono pagare una tassa come infedeli che
verrebbe meno in caso di una loro conversione motivo per cui le conversioni forzate sono rare
sia per l’interesse finanziario sia anche per la tolleranza dell’epoca
L’impero è troppo vasto ed è senza un’unità etnica, linguistica, religiosa e culturale
La dinastia non ha continuità e deriva per lo più dagli intrighi dell’harem
Primi tentativi di riformare il vecchio organismo imperiale portati avanti da Selim III sul finire del
XVIII secolo
Ma già in ogni parte dell’Impero si moltiplicavano le rivolte dei sudditi, le insubordinazioni dei
pascià ecc.
Il suo programma rivolto soprattutto all’esercito viene poi ripreso da Mahmud II che arriva a far
massacrare l’intero corpo dei giannizzeri
Il vero periodo delle riforme (tanzimat) comincia con l’assunzione al trono di Abdulmecid nel
1839 e prosegue con Abdul Aziz
Il programma avrebbe portato l’Impero col favore della politica antirussa della Francia e
dell’Inghilterra ad avvicinarsi agli ordinamenti di uno Stato Europeo ma il conservatorismo
della casta religiosa, l’arbitrio, la corruzione, il desiderio di predominio della casta politica
neutralizzano e annullano ogni progresso realizzato
Mahmud II poco prima di morire elabora un progetto complessivo (3 novembre 1839) con
un rescritto imperiale detto Gulkhane definendo un programma di riforme che costituisce un
encomiabile dichiarazione di principi ma di difficile applicazione (progetto riguardante settori
diversi tra cui quello amministrativo, finanziario, giudiziario, militare e puntava alla
trasformazione dello stato in senso liberale)
I tanzimat ispirati a modelli occidentali toccano la struttura del governo prevedendo la
creazione di ministeri, di un Consiglio dei ministri e di un Consiglio superiore di giustizia;
L’aspetto principale è la proclamazione del principio di uguaglianza di tutti i sudditi
1840 adozione del primo codice penale organico modificato successivamente nel 51 e 58
1850 promulgazione del codice commerciale e un codice di commercio marittimo (impronta
francese)
Tra 1870-77 pubblicazione del codice civile (Mecelle) che raccoglie le leggi musulmane della
scuola hanafita
1858 pubblicazione del codice agrario
- Per dare applicazione ai nuovi codici, ai tribunali religiosi presieduti dai kadi e quelli delle
comunità non musulmane vengono istituite delle giurisdizioni con il compito di amministrare
la giustizia in quei casi in cui non esistevano specifiche leggi
- Successivamente vengono istituiti dei tribunali (nizami) organizzati secondo diversi gradi di
giudizio
- Anche l’esercito è sottoposto a riforme (fino all’800 l’organizzazione militare si basata
essenzialmente sulla forza dei giannizzeri; Nel 1843 si introduce il reclutamento secondo
modelli occidentali leva obbligatoria con durata 5 anni)
L’esercito riorganizzato viene diviso in 5 armate (ordù) composte ognuna di 6 reggimenti (alay) di
fanteria, 4 di cavalleria, 1 di artiglieria
- Il 1 ordù : presidia l’Anatolia occidentale
- Il 2 ordù : presidia le regioni orientali dei possedimenti europei e l’Anatolia orientale
- Il 3 ordù : presidia le regioni occidentali della Turchia europea
- Il 4 ordù : presidia l’Armenia e il Kurdistan
- Il 5 ordù : presidia la Siria, la Palestina, l’Iraq
- Il 4 ordù : presidia Bagdad
- 1869 una legge istituisce la milizia territoriale e un 7 ordù costituito dalle truppe di
occupazione dello Yemen
L’applicazione delle riforme comporta
- La creazione di un corpo di funzionari capaci di procedere le nuove strutture statali si
sviluppa cos’ l’istruzione scolastica che affianca al sistema tradizionale formato da mekteb
(scuole islamiche) e metrese (scuole di insegnamento superiore) strutture educative laiche in
cui all’insegnamento base e religioso è affiancato lo studio di lingue straniere e dell’economia e
scienze
- 1868 istituito il primo liceo imperiale (mekteb-i sultan) di Galata-Saray
- Secondo il principio dell’eguaglianza in teoria le strutture scolastiche sono aperte anche ai non
musulmani ma di fatto numerose comunità nazionali hanno proprie scuole
Il documento dei tanzimat rappresenta la volontà di cambiamento di una parte della classe dirigente
dell’Impero Ottomano e ciò è confermato dalla promulgazione della prima Costituzione del 1876
- Abdul Aziz intraprende un viaggio in Europa per dichiarare la sua volontà politica di
avvicinarsi all’Occidente
- Già alla metà dell’800 il contatto tra ottomani colti e europei favorisce la creazione di una sorta
di intelligencija (persone più rappresentative tra coloro che svolgono un’attività intellettuale
di un certo gruppo sociale); Tra i più attivi c’è Namik Kemal uno scrittore e collaboratore
dell’Ibret principale organo di stampa dei fautori dell’occidentalizzazione
- Kemal sostiene che la legge debba garantire a ognuno il rispetto dei diritti fondamentali primo
tra tutti l’uguaglianza davanti la legge
- Kemal rispettoso dell’Islam vuole coniugare legge religiosa e Stato moderno
- 1865 Kemal e altri intellettuali liberali come Ziya pascià e Ali Suavi trovano il loro punto di
riferimento nel principe egiziano Mustafa Fazil che costituisce un partito (quello dei Giovani
Ottomani) che attacca la politica della Porta e richiede ulteriori riforme
- Il sultano però condanna i Giovani Ottomani e li costringe a scegliere o l’esilio o il confino in una
sperduta provincia dell’Impero: scelgono l’esilio e si recano in Europa dove diventano ancor
più convinti delle loro idee liberali
- Alla fine del regno di Aziz il bilancio delle riforme è negativo e le innovazioni hanno scontentato
i musulmani senza soddisfare i cristiani creando incentivi per movimenti separatisti che
offrono così alla Francia cattolica, all’Inghilterra liberale e alla Russia ortodossa facili pretesti
di intervento
Fino a quel momento Costantinopoli è stata il centro degli interessi politici, diplomatici ed economici
delle grandi e medie potenze europee
Prima del 1914 la Russia, Germania, Austria, Inghilterra, Francia, Italia e in qualche modo anche
Grecia e Bulgaria per motivi diversi hanno attuato una politica finalizzata a espandere il proprio
territorio e a porre fine all’Impero e di conseguenza in contrasto tra loro
- La Russia dopo aver appoggiato nella prima guerra balcanica l’alleanza dei piccoli stati
balcanici coalizzati contro l’Impero Ottomano è costretta a intervenire minacciando l’invio
della propria flotta a Costantinopoli
- Germania e Austria non hanno un interesse diretto allo smembramento dell’Impero ma
tendono a controllarlo e a farne un centro per la loro espansione economica (esempio progetto
di una ferrovia Berlino-Baghdad fallito per vari motivi)
- L’Inghilterra vuole impedire alla Germania di ipotecare la via delle Indie e di raggiungere il
territorio petrolifero di Mosul fortemente desiderato da entrambe e per cui nel 1912 la
Germania ha fondato la Turskish Petroleum Company; Inoltre ha interesse riguardo il destino
della Mesopotamia e dell’Arabia: l’eventuale egemonia di paesi forti avrebbe rappresentato
una minaccia contro la libertà di navigazione nel Mediterraneo e contro i domini in Oriente
- L’Austria punta a Salonicco e sceglie il territorio di Adalia come base di partenza per
l’ulteriore avanzata verso la Persia
- La Francia in comune con l’Inghilterra ha interesse nel sostenere la sopravvivenza dell’Impero
in funzione antirussa e inoltre ha l’obiettivo di penetrare in Siria, Libano e Palestina con la
motivazione di proteggere i cristiani nei paesi islamici; In realtà anche la Francia punta ad
affermare l’egemonia nel Mediterraneo Orientale contro Germania e Inghilterra
- L’Italia dal Congresso di Berlino del 1878 tenta di imporre la propria presenza nell’ambito
delle relazioni internazionali aspira allo sfruttamento della zona mineraria sulla costa
settentrionale dell’Asia Minore per sopperire alla carenza di carbone; Inoltre per garantirsi il
pieno possesso dell’Eritrea cerca un appoggio sulle coste orientali del Mar Rosso
- Grecia e Bulgaria ambiscono al possesso di Costantinopoli con il sogno di ricostruire l’Impero
Bizantino (soprattutto la Grecia che vuole inoltre rivendicare e occupare tutta la Tracia e le
coste dell’Anatolia occidentale abitate da popolose colonie greche)
L’esercito turco
- Primo compito: immobilizzare nel Caucaso l’esercito russo (in realtà le truppe russe penetrano e
giungono ad occupare la citta di Erzurum e il III ordù guidato da Enver pascià subisce una
grave disfatta nel vano tentativo di recuperare le province di Kars, Ardhan e Batumi)
- Sul fronte meridionale in contrapposizione con le truppe inglesi, le truppe turche subiscono molti
rovesci ma resistono sugli Stretti La conquista del Bosforo e dei Dardanelli è l’obiettivo
preminente dell’Intesa
- La popolazione armena nel 1915 viene deportata verso la Mesopotamia e fatta oggetto di uno
sterminio di circa 1milione di persone nell’intento dell’Impero ottomano di eliminare ciò che
faceva da ostacolo all’unificazione di tutti i popoli turchi (in realtà la questione esisteva già da
tempo 1914 tanto che le potenze europee su iniziativa inglese, francese e russa istituiscono un
ispettorato internazionale con il compito di vigilare nelle regioni orientali dell’Anatolia ma lo
scoppio della guerra ne aveva impedito l’attività; ulteriore contrasto tra armeni e curdi)
- Sul fronte del Caucaso difficile partita politico militare ; La rivoluzione bolscevica del 1917
fornisce ulteriore impulso all’ideologia panturca giunta fino ai territori dell’Asia centrale
approfittando della crisi che ha colpito l’impero zarista tanto che le ripercussioni della crisi
ripropongono la riconquista di tutte le province di etnia turca e le truppe di Enver puntano ai
territori oltre il Mar Caspio
- Trattato di pace russo-tedesco di Brest-Litovsk (1918) facilita il raggiungimento di tale
obiettivo e le truppe turche si muovono verso il Caucaso dove si è costituita una Repubblica
transcaucasica con capitale Tbilisi comprendente la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaigian
- Dopo la separazione delle tre repubblica caucasiche nel settembre del 1918 le forze di Enver si
rivolgono di nuovo verso l’Azerbaigian riuscendo a strappare Baku al generale britannico
Dunsterville
Dopo la resa della Bulgaria dovuta all’avanzata delle forze dell’Intesa provenienti da Salonicco, il
crollo dell’Impero risulta inevitabile ed è costretto a chiedere l’armistizio
- I negoziati si aprono il 27 ottobre e nel 31 viene firmata la Convenzione di Mudros che impone
la smobilitazione dell’esercito ottomano, l’arenamento della flotta, la resa delle truppe in Siria,
Tripolitania e Mesopotamia, l’evacuazione dei territori caucasici, il diritto all’intervento
dell’Intesa nelle province armene nel caso in cui l’ordine venisse meno, l’apertura degli Stretti
alla libera navigazione e la loro occupazione da parte delle forze alleate
- Alcuni dirigenti del gruppo Unione e Progresso fuggono tra cui i componenti del triumvirato:
Enver-Talat-Cemal pascià ritenuti dall’opinione pubblica interna i responsabili della sconfitta
Enver pascià
- Nato a Costantinopoli nel 1881
- Frequenta la scuola di guerra e l’accademia militare
- Comanda il III ordù di stanza a Salonicco
- E’ stato uno tra i fondatori dell’organizzazione Unione e Progresso e condottiero militare durante
la guerra di Libia
- 1915 nominato ministro della Guerra
- Durante la Guerra ha esercitato un potere quasi assoluto
- Ha rapporti stretti con Talat pascià e nutre rancori nei confronti di Kemal
- Durante la guerra quando Kemal riesce a respingere gli inglesi al fronte di Gallipoli assumendo
un ruolo significante nelle forze armate tra i due nasce una contrapposizione netta Kemal è
inviato sul fronte della Mesopotamia e Palestina dove a causa della diversità di vedute con il
generale tedesco von Faljenhayn si dimette e il successore Liman von Sanders convince Kemal
a rientrale nell’esercito e riceve da Sanders il compito di tenere la posizione di Adana a
qualunque costo
1919 il Consiglio supremo della Conferenza di pace autorizza l’occupazione greca di Smirne fino alla
valle del fiume Meandro
- Ciò suscita forti reazioni in tutto il paese
- L’Italia senza attendere alcuna decisione da parte della Conferenza manda truppe nella regione
di Adalia con l’obiettivo di sfruttare i bacini carboniferi
- Protesta del leader inglese Lloyd George e francese Clemenceau la Conferenza di
Londra del 1920 convalida le occupazioni in territorio anatolico mentre la Conferenza di San
Remo successiva assegna alla Grecia anche la Tracia orientale
- I negoziati per la spartizione dei territori asiatici della Turchia erano iniziati già da tempo in
realtà (ad esempio negoziati tra Inghilterra e Francia la Francia avrebbe avuto il litorale
siriano con una zona di influenza all’interno; L’Inghilterra i porti di Haifa e Acri, la Mesopotamia
meridionale da Baghdad a Golfo Persico, la Palestina e tutta l’area fino all’Iran; La Russia il
possesso di varie province caucasiche, Erzurum, Trebisonda e altri territori fino alla valle del
Tigri spartizione perfezionata dall’accordo di Saint-Jean-de-Maurienne del 1917 in cui si
inserisce anche l’Italia che rivendica Smirne e le regioni di Konya, Antalya e Mersina)
- Dichiarazione di Balfour con cui vengono fatte promesse territoriali agli arabi, agli ebrei circa
la costituzione di un focolare nazionale, ai greci cui sarebbe stato consentito di concretizzare il
concetto nazionale della “Grande Idea”
- Trattato di Sevres 1920 pur non dicendolo esplicitamente prevede clausole che significano
realmente la fine dell’Impero (non ratificato dal parlamento turco); Clausole che riducono
inoltre il territorio turco alle sole province dell’Anatolia non cedute a greci e armeni ma sulle
quali ci sono zone di influenza francese, britannica e italiana
- Tra questi eventi drammatici emerge il generale Mustafa Kemal nominato da Maometto VI
ispettore generale della IX armata in Anatolia orientale e sul litorale del Mar Nero al fine di
ristabilire l’ordine
Trattato di Losanna
- La Conferenza è divisa in commissioni di lavoro e vede subito un acceso scontro per le
riparazioni rivendicate dai turchi per i danni subiti con l’occupazione straniera e il pagamento
chiesto dagli occidentali dei debiti dell’Impero e indennizzi per le requisizioni eseguite
- Anche riguardo alla libertà di navigazione sugli Stretti il confronto è acceso non tanto tra gli
occidentali e turchi quanto tra occidentali e russi sovietici
- Il trattato è diviso in 5 parti, 11 convenzioni e una dichiarazione allegata
- Il documento fissa una volta per tutte le frontiere turche in Europa e in Asia: La Turchia
riconosciuta come stato indipendente e sovrano ha piena sovranità su Tracia orientale,
Costantinopoli, Smirne, Cilicia, litorale del Mar Nero e province orientali e una sovranità più
limitata sugli Stretti che vengono smilitarizzati mentre la sicurezza di Istanbul è affidata alla
Società delle Nazioni
- Restava da definire il confine con l’Iraq
- La Francia ottiene il possesso temporaneo del vilayet di Alessandretta
- La Gran Bretagna resta a Mosul
- Ankara riconosce il principio dei mandati anglo-francesi sui territori arabi (in realtà su questa
cosa si sarebbe poi avviato un contenzioso poiché i confini desiderati da Kemal
comprendevano anche Alessandretta, Mosul e Antiochia; Per il possesso di queste località tra
Anatolia e Medio Oriente il governo di Ankara sollecita la mobilitazione nazionalista
- In assenza però di una decisione comune tra Londra e Ankara la questione è risolta da una
decisione del consiglio della Società delle Nazioni
- Anche per la Grecia (nemico sconfitto) problemi per la sistemazione dei confini; La
determinazione del confine marittimo nell’Egeo suscita polemiche all’interno del paese
- Anche per quanto riguarda la Tracia orientale Ankara riesce a ottenere solo una enclave nei
dintorni di Edirne per lasciare alla città turca sobborghi e stazione ferroviaria
- All’interno del trattato sono assenti cenni all’indipendenza dell’Armenia e all’autonomia del
Kurdistan
- Si decide di effettuare lo scambio previsto in precedenza tra le popolazioni di religione greco-
ortodossa abitanti in Anatolia e Tracia orientale e quelle di fede islamica rimaste in territorio
greco (ma malgrado si sia adottato il criterio religioso finisce per prevalere l’appartenenza
etnica)
- Con l’abolizione del regime delle capitolazioni in Turchia viene riconosciuta l’eguaglianza
giuridica di tutti gli abitanti
- La specifica convenzione per gli Stretti allegata al trattato cerca di assicurare la questione
cruciale della libertà di navigazione per navi e aeronavi civili e militari salvo alcune limitazioni
imposte dall’Inghilterra e da altre potenze (vedi libro) tali limitazioni sono la prova evidente
della debolezza della Turchia e della volontà delle potenze occidentali di controllare l’accesso
al Mar Nero in funzione antisovietica
- Viene istituita una Commissione speciale degli Stretti presieduta da un turco e composta da un
delegato di Francia, Inghilterra, Italia, Giappone, Romania, Grecia, Bulgaria, Federazione russa,
Regno dei serbi-croati-sloveni e Stati Uniti per esercitare il controllo sull’applicazione della
convenzione per conto della Società delle Nazioni si stabilisce inoltre che entro 6 settimane
dall’entrata in vigore del trattato tutte le truppe straniere debbano evacuare il territorio turco
Kemal si rende conto che il successo ottenuto deve essere sostenuto da un’adeguata riforma
istituzionale nell’ambito politico, economico e sociale
- Con l’entrata delle truppe kemaliste a Costantinopoli nel 23 ottobre 1923 e la proclamazione
della Repubblica turca nel 29 ottobre 1923 termina la fase formale di costituzione del nuovo
stato
20 aprile 1924 emanata una nuova legge costituzionale in sostituzione della Carta provvisoria che
non apporta sostanziali modifiche
- Lo stato assume forma repubblicana
- La religione ufficiale è quella islamica e la lingua quella turca
- La Repubblica è retta dalla Grande Assemblea Nazionale di Turchia la quale elegge tra i suoi
componenti un presidente della Repubblica con carica di 4 anni rieleggibile
- Il potere legislativo è esercitato dall’Assemblea
- Il potere esecutivo è esercitato dal presidente della Repubblica e da un consiglio dei ministri il
cui presidente è nominato dal presidente della Repubblica per la durata di una legislatura
- I ministri sono scelti e nominati dal presidente del Consiglio
- l’Assemblea ha diritto di controllo sulle attività di governo e può chiederne la revoca
- I deputati sono eletti a suffragio popolare ogni 4 anni e rieleggibili
- Il diritto di voto appartiene a tutti i cittadini turchi con età superiore ai 18 anni
- il Presidente del Partito è il presidente della Repubblica, vicepresidente il presidente del
Consiglio
- Riforma del 18 giugno 1936 la carica di segretario generale del Partito assunta dal ministro
dell’Interno
- In tutti i vilayet la carica di presidente del Partito è attribuita al vali (prefetto) del vilayet
- 20 maggio 1928 legge che sanziona la divisione fra potere religioso e potere politico e
abrogazione dell’articolo della Costituzione del 1924 che aveva dichiarato l’Islam come
religione ufficiale riaffermazione della laicità dello stato
- 1924 legge abolizione del califfato e dei tribunali religiosi
- 1925 legge proibizione dell’uso del fez e del turbante e soppressione delle confraternite e gli
ordini religiosi confiscano i loro beni e chiudono le scuole confessionali sostituite da scuola
laiche
- 1925 legge che impone l’adozione del calendario europeo
- 1926 legge che abolisce la poligamia e sancisce l’uguaglianza tra uomini e donne
- 1929 legge che sopprime l’insegnamento dell’arabo
- 1923 legge che sostituisce la lingua turca a quella araba nella liturgia religiosa e la
conseguente traduzione del Corano
- 1937 modifica della legge costituzionale del 1924 affermando che la Repubblica di Turchia
è nazionale, democratica, statale, laica e rivoluzionaria
- Il partito di riferimento è quello di Kemal il Partito Repubblicano
Nonostante tutto ciò ci sono malcontenti poiché la Turchia degli anni 20-30 nonostante abbia una
struttura istituzionale appartenente allo schema dei sistemi democratico-parlamentari risulta essere
più che altro un’oligarchia militare di cui Kemal è il rappresentante
Il tratto di Losanna
- Rappresenta un momento negativo non compensato dai risultati ottenuti dalla costruzione del
nuovo stato
- Insoddisfazione per i vincitori ed eccessiva penalizzazione agli sconfitti provoca un sentimento
comune di insoddisfazione che determina la “crisi del sistema di Versailles” e quindi la base
politica del “revisionismo”
- Il nemico diventa l’asse franco-inglese e soprattutto la Società delle Nazioni che avrebbe dovuto
costituire l’organismo massimo di mediazione per evitare il ripetersi dei conflitti
- A tutto ciò si aggiunge anche la rivoluzione bolscevica in Russia e un nuovo sistema politico-
istituzionale basato sulle teorie marxiste
- Il principale nemico della Turchia di Kemal è l’Inghilterra e quindi anche il suo principale alleato
nell’area, la Grecia
- La Russia sovietica appare una potenza con obiettivi comuni (antimperialismo) e quindi amica
- Le potenze europee non hanno una strategia comune
Sulla base di queste premesse si aprono le trattative bilaterali anglo-turche per il controllo del
territorio di Mosul, zona ricca di risorse petrolifere fallimento del negoziato; formulazione di un
ultimatum da parte di Londra nel 1924
- Società delle Nazioni chiamata a occuparsi della questione nominando una Commissione di
inchiesta (1925 rapporto favorevole alle tesi britanniche; La Turchia di oppone)
- La tensione è tale da far temere l’esplosione di un conflitto armato
- Kemal finisce per accettare i risultati della Commissione e conclude un accordo con
Inghilterra e Iraq indipendente approvato dalla Grande Assemblea Nazionale nel 1926
Mosul rimane sotto controllo inglese ma è riconosciuto il diritto di acquistare a prezzi particolari
il 10% del petrolio estratto dai pozzi del vecchio vilayet ottomano
- 1925 nuovo trattato con Mosca che integra le disposizioni del trattato del 1921 le due parti
si impegnano a rimanere neutrali in presenza di un conflitto che interessi uno dei due stati a non
aggredirsi reciprocamente e a non partecipare a un’alleanza costituita da una o più potenze
contro l’altra; Accordo che in qualche modo è fatto per neutralizzare i tentativi inglesi di
costruire in Medio Oriente eventuali alleanze antirusse e inoltre l’accordo ha un’importanza sul
piano dell’assistenza economica della Russia verso la Turchia
- All’indomani del trattato di Losanna i problematici rapporti con la Grecia rimangono focalizzati
sulla questione dello scambio di popolazioni regolata dalla Convenzione del 30 gennaio 1923
che aveva stabilito il criterio dell’appartenenza religiosa come base dello scambio Dopo la
fine della dittatura del generale Pangalos in Grecia nel 1930 la questione si sarebbe protratta
fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale
- Il riavvicinamento tra Grecia e Turchia necessario a una stabilità nel mediterraneo è sostenuto
dall’Italia e grazie a quest’ultima il 30 ottobre 1930 viene firmato un trattato di amicizia,
neutralità, conciliazione e arbitrato tra Atene e Ankara
Rapporti italo-turchi
- Dopo Losanna nei rapporti tra Italia e Turchia atmosfera di sospetto reciproca (forse per le
dichiarazioni di Mussolini in merito a quella che sarebbe stata la politica estera italiana nel
Mediterraneo orientale concepita in realtà dal duce in funzione antifrancese e antijugoslava)
- 1928 Roma propone il Patto tripartito urtando la Russia sovietica
- A Mussolini interessa giocare la carta turca contro gli stati della Piccola Intesa e favorisce il
riavvicinamento di Ankara con la Bulgaria, l’Ungheria sempre in funzione antifrancese e
antijugoslava
- Turchia e Italia temono entrambe il trattato concluso tra Francia e Jugoslavia nel 1927 che
avrebbe potuto attirare anche la Grecia nel quadro di un riallineamento di tutti i Balcani
- Il governo turco si impegna a ottenere la firma di un trattato bilaterale con Roma senza
rinunciare alla politica di isolamento e opposizione netta alla Grecia
- 1928 Mussolini incontra a Milano il primo ministro ungherese Bethlen, il ministro degli esteri
turco Twefik Rushdi bey e quello greco Mikalakopoulos e il ministro turco obbliga Mussolini a
un accordo a due; Atene protesta mostrandosi interessata a un avvicinamento nei confronti
della Piccola Intesa; Anche la Turchia successivamente inizia a interessarsi alla politica
francese e russa per superare le indecisioni di Mussolini
- Trattato italo-turco di neutralità, conciliazione e regolamento giudiziario 30 maggio
1928 Punti di incontro tra politica estera italiana e turca restano saldi riguardo alla critica
nei confronti della Conferenza di pace di Versailles, della sistemazione dell’Europa e della
Società delle Nazioni; I due paesi si impegnano a non entrare in nessuna intesa di carattere
politico economico o altro genere rivolta contro uno di esse; Istituita una Commissione di
conciliazione permanente
- Rimane in sospeso tra i due paesi la questione del confine marittimo fra Dodecaneso e le coste
turche di cui la risoluzione viene demandata di comune accordo al Tribunale Internazionale
dell’Aja
In Grecia il ritorno di Venizielos porta alla conclusione di un trattato con l’Italia e che finisce
per appannare i possibili effetti positivi di quello concluso con Ankara
- Mussolini insiste nell’idea di mediazione tra i due paesi
- Dino Grandi viene inviato ad Ankara e Atene per cercare di risolvere i difficili rapporti con il
governo di Ankara mitigando anche i sospetti verso l’Italia; Nonostante ciò i rapporti italo-
turchi non si riescono a sviluppare pienamente nel senso desiderato da Mussolini
- I rapporti italo turchi trovano un momento di rilancio quando nel maggio del 1932 in
occasione della visita a Roma di Ismet e di Rushdi bey in cui si decide di rinnovare il trattato
del 1928 per 5anni insieme alla concessione di un prestito italiano alla Turchia
La Turchia di Kemal negli ani 30 ha così sistemato positivamente i rapporti con le maggiori potenze
europee con cui era in contrasto durante la Guerra con la Grecia 1921-22 e porta avanti numerosi
accorsi con altri paesi
- Inizia anche a vedere con interesse la Società delle Nazioni per un suo eventuale ingresso
- Ankara partecipa alla Conferenza economica di Ginevra 1927 e alla Conferenza della
Commissione preparatoria per il disarmo del 1928 entrambe indette dalla Società
- Trattato di amicizia e neutralità con l’Unione Sovietica 30 ottobre 1931
- La Grande Assemblea Nazionale decide di far entrare la Turchia nella Società delle Nazioni il 10
luglio 1932 con l’approvazione a Ginevra nel 18 luglio successivo
Politica delle intese (nei Balcani) volta a mantenere una certa stabilità e integrità territoriale tra gli
stati dell’area e in particolare a non far gravitare sulla Tracia turca e sugli Stretti una pressione
insostenibile dall’elemento slavo
- Serie di conferenze tra questi Stati tra cui quella di Atene del 1930, alcuni patti bilaterali tra
Turchia e Romania e Jugoslavia che portano alla firma dell’Intesa o patto balcanico tra
Turchia Grecia Jugoslavia e Romania nel 9 febbraio 1934 (doppio obiettivo per Ankara:
mantenimento della sicurezza nazionale e avvicinamento al già esistente complesso di accordi
bilaterali di cooperazione militare)
- Rushdi bey promotore principale dell’intesa che comincia a guardare verso l’Asia
- Dopo la Guerra di conquista italiana dell’Etiopia che da origine a timori anche in Turchia,
Ankara punta a dare vita a un patto Patto di Saadabad l’8 luglio 1937 tra Turchia, Persia,
Iraq e Afghanistan che concilia gli interessi della sicurezza; Questo patto garantisce la sicurezza
turca da eventuali minacce provenienti dal Medio Oriente
Il Patto di Saadabad
Così come il patto balcanico
- Assenza di concentrazione e organizzazione delle difese nazionali sul piano militare, settore in
cui la Turchia vuole mantenere piena autonomia
- Punto di forza del patto è invece dovuto agli articoli di garanzia relativi alle frequenti rivolte
delle popolazioni curde (il territorio del Kurdistan dopo la fine dell’Impero era stato diviso e i
curdi secondo alcuni di etnia affine ai persiani e secondo le autorità turche un’etnia inesistente,
dopo le mancate promesse di Kemal danno vita a ripetute ribellioni; Contenzioso ancora oggi)
L’azione italiana in Etiopia suscita preoccupazioni per la Turchia poiché ridimensiona il predominio
britannico e con esso la protezione delle coste turche; Ciò viene confermato dalla vittoria italiana in
Abissinia
I buoni rapporti consolidati con la Francia, la Gran Bretagna e l’Unione Sovietica ma anche quello con
l’Italia e la Germania rappresentano una posizione di forza in un ambito geografico e politico sempre più
turbato dalle crisi internazionali
- Anche con la Grecia la Turchia riesce a migliorare i rapporti 1938 trattato aggiuntivo a
quello balcanico del 1934 in cui si stabilisce che in caso di aggressione a una delle due parti,
l’altra avrebbe fatto di tutto per mantenere la propria neutralità
- L’entrata nella Società delle Nazioni della Turchia favorisce anche la soluzione del contenzioso
con la Francia riguardo alla questione mai risolta del possesso della regione dell’Hatay, il
territorio di Alessandretta e Antiochia al confine turco-siriano
- Accordo franco-turco 1921 riconosce l’Hatay parte del mandato francese sulla Siria
- Trattato di amicizia e buon vicinato turco-siriano 1926
- Accordi franco-turchi del 1929
- Due convenzioni concluse nel 1932 sui beni dei turchi in Siria, dei Siriani in Turchia e
sulla ferrovia Alessandretta-Aleppo
Muore Kemal Ataturk (10 novembre 1938) Ismet Inonu è il naturale successore di Kemal alla
presidenza della Repubblica
3.3 – La difficile neutralità durante la Seconda Guerra Mondiale
Appena risolta la questione dell’Hatay si profilano per la Turchia le difficili scelte riguardo allo
scoppio della guerra in Europa e i risultati raggiunti sul piano della sicurezza nazionale
iniziano a essere messi in pericolo
- Viene meno l’amicizia con l’Unione Sovietica a causa del patto Molotov-Ribbentrop del 1939
- Imprevista alleanza tra Russia comunista e Germania hitleriana che contribuisce a rilanciare
l’espansionismo sovietico in direzione occidentale con conseguenze negative per la Turchia
poiché in tal modo Mosca può proporre nuovamente il suo interesse storico per gli Stretti e
l’Egeo
- L’Italia che costituisce un’altra minaccia mantiene una serie di fortificazioni marittime nel
Dodecaneso sempre più intenzionata ad attuare nei Balcani una politica di carattere aggressivo
come dimostrato dall’invasione dell’Albania nel 1939
- Rafforzamento dei legami con la Francia e l’Inghilterra conseguenza inevitabile nonostante la
scelta della neutralità
- Dichiarazione anglo-turca 12 maggio 1939 Ankara e Londra si impegnano a raggiungere nel
più breve periodo un trattato di assistenza reciproca nell’eventualità di un atto di forza
proveniente dalle altre potenze nel Mediterraneo
- Una stessa dichiarazione viene firmata con la Francia il 23 giugno successivo in
coincidenza con l’intesa su Hatay
Viene redatto un trattato che trasforma la politica estera seguita fino a quel momento dalla Turchia e
modifica i rapporti con gli stati interessati
- 19 ottobre 1933 Trattato di reciproca assistenza tra Francia, Gran Bretagna e Turchia
(modifica l’atteggiamento intransigente della Turchia sulla neutralità e pone le premesse per un
attivo coinvolgimento militare turco nel conflitto appena scoppiato dopo l’invasione tedesca della
Polonia e la dichiarazione di guerra anglo-francese a Berlino)
- Con questo accordo la Repubblica turca diventa compartecipe delle garanzie che Londra e
Parigi avevano concesso unilateralmente nell’aprile del 1939 alla Grecia e alla Romania
quando la marcia della Germania si era palesata nei Balcani
- Il governo turco avrebbe voluto inserire nel trattato anche l’Unione Sovietica ma i difficili
rapporti fanno si che venga allegato al trattato solo un protocollo in cui si specifica che gli
obblighi dell’accordo non avrebbero potuto costringere la Turchia a un’azione che avesse come
conseguenza un suo attacco alla Russia sovietica
- Ankara inizia a considerare l’Unione Sovietica come la più forte minaccia nei confronti della
sua sicurezza per tutta la durata del conflitto
- 1940 Mosca propone a re Boris di Bulgaria di portare avanti un attacco contro la Turchia
promettendo in cambio il recupero della Tracia orientale fino agli Stretti di cui si sarebbe
impossessata la stessa Unione Sovietica
- La Turchia cerca in ogni modo di non farsi coinvolgere nel conflitto contro la Germania
rivendicando l’impreparazione delle sue forze armate
- La neutralità dichiarata allo scoppio del conflitto origina un’attività diplomatica che riesce a far
fronte ai tentativi da parte dei due schieramenti avversari di portare la Turchia in guerra come
alleata
- La neutralità risulta incompatibile con gli impegni del Trattato con l’Inghilterra e la Francia
soprattutto all’indomani della disfatta francese in cui l’Inghilterra rimane come unica potenza
europea capace di contrastare l’egemonia tedesca
Biennio 1940-1941
- Ankara registra nelle iniziative dell’Asse una sorta di pressione politica e militare sui suoi
confini correlata con quelli dell’Unione Sovietica
- Franz von Papen (ambasciatore tedesco) molto attivo nell’esercitare pressioni; Minaccia il
bombardamento di Costantinopoli
- 18 giugno 1941 il governo turco è costretto a firmare un trattato di amicizia con Berlino le
cui clausole non contrastano però gli impegni già sanciti con francesi e inglesi (a causa per
esempio del successo delle armate tedesche)
- 22 giugno 1941 attacco delle forze dell’Asse all’Unione Sovietica che modifica lo scenario
strategico delle operazioni militari
- Tra 1941 e 1942 le pressioni tedesche per indurre la Turchia a entrare nel conflitto sempre
più pesanti e le minacce si alternano a promesse di possibili compensi territoriali
- Ismet agisce però con cautela temendo le possibili ripercussioni che Mosca avrebbe messo in
atto contro le minoranze turche
- Dicembre 1941 Stalin prospetta al ministro degli Esteri inglese Eden la possibilità di cedere
alla Turchia dopo la conclusione del conflitto il Dodecaneso, parte della Tracia bulgara e la Siria
del nord
- La neutralità turca costituisce anche un vantaggio per la Germania poiché impedisce agli alleati
di colpire dall’Anatolia obiettivi nei Balcani occupati
- Accordo di Londra 1940 Ankara incassa 40milioni di sterline per la fornitura di prodotti
agricoli e di cromo e qualche mese dopo patto con la Germania per lo scambio di lana e olio;
negli anni successivi altre intese
L’insistenza degli alleati per la partecipazione della Turchia alla guerra nasce da fondate
motivazioni tattiche e strategiche:
- Poter disporre del territorio turco per un eventuale attacco nei Balcani con sbarco in Italia e
coordinare meglio attraverso gli Stretti gli schieramenti anglo-americano e sovietico avrebbe
costretto i tedeschi a disperdere ancor più forze
Gennaio 1943 incontro di Adana tra Inonu e Churchill che insiste affinché l’intervento turco prenda
corpo
- Il presidente turco teme che una sconfitta tedesca determini un dilagare nel Mediterraneo
orientale dell’egemonia sovietica e dell’ideologia comunista
- Adesione al progetto inglese di confederazione balcanica finalizzata a contenere la pressione
russa nell’area fallimento del progetto e insuccesso della spedizione militare inglese per
conquistare il Dodecaneso dopo che l’Italia era uscita dal conflitto (8 settembre 1943)
confermando la validità delle scelte turche di mantenere la neutralità
- Tra novembre 1943 e febbraio 1944 gli Alleati intensificano le pressioni su Ankara come
dimostrato da una fitta rete di trattative di quegli anni ma i dirigenti turchi insistono
sull’inefficiente preparazione militare (il potenziamento delle forze armate turche risulta
essere una delle condizioni essenziali per consentire al governo di Ankara di entrare in guerra)
- Incontro dei tre grandi a Teheran e Churchill sostiene con americani e russi la necessità di
chiedere le basi aeree alla Turchia e riesce a convincere Stalin a non insistere troppo circa
l’intervento diretto della Turchia
- 1944 situazione militare anglo-americana migliora e c’è un’energica avanzata dell’Armata
Rossa verso sud ovest che ripropone il problema della minaccia russa Ankara decide allora
di avvicinarsi sempre più alle posizioni anglo-americane e sceglie di cessare le forniture di rame e
cromo alla Germania e per migliorare i rapporti con l’Urss decide di mettere fuori legge il Partito
socialista panturco e nel 1944 decide di interrompere le relazioni diplomatiche con la Germania
aderendo alla richiesta di Londra
Il problema della Convenzione sugli Stretti viene affrontato nell’ottobre 1944 nel corso dei
colloqui anglo-sovietici di Mosca
- Stalin comunica a Churchill di ritenere superata la Convenzione di Montreux e il ruolo
primario attribuito alla Turchia
- Durante le Conferenze di Jalta (febbraio 1945) e di San Francisco (aprile 1945) che
istituisce l’ONU Mosca ripropone l’argomento e riesce a imporre la questione come ordine del
giorno della successiva Conferenza di Postdam
- 7 giugno 1945 il governo sovietico comunica a quello turco i propri desiderata per la
conclusione di un nuovo trattato Ankara rifiuta le richieste e rafforza i legami con Londra e
Washington
- La Turchia per favorire la Grecia protetta dagli inglesi rinuncia a ogni rivendicazione sul
Dodecaneso e dichiara guerra alla Germania (23 febbraio 1945) atto formale per inserirsi tra
i paesi fondatori dell’ONU
4 - LA GUERRA FREDDA E IL BIPOLARISMO
1 La scelta occidentale e le trasformazioni interne
La fine della Seconda Guerra Mondiale determina una trasformazione del quadro strategico
mondiale
- Diminuisce in parte il ruolo nella politica internazionale di potenze quali l’Inghilterra,
Francia
- Gli Stati Uniti invece inaugurano nei riguardi dell’Unione Sovietica la così detta politica del
contenimento
- Emergono diversi interessi dei governi che avevano dato vita a una coalizione militare per
sconfiggere la Germania nazista
- I contrasti interni all’alleanza vengono facilitati durante le Conferenze al vertice di
Teheran (1943) di Jalta e di Postdam (1945) sorte della Germania e Polonia affidate
ad accordi difficilmente attuabili
- Ottobre 1944 a Mosca incontro tra Stalin e Churchill stabilite le percentuali di
pertinenza tra Inghilterra e Unione Sovietica per ciascuno stato d’Europa centro orientale
- In quella fase non si comprende che Stalin avrebbe esportato il modello sovietico e che quindi
non avrebbe influito solo sulla politica estera ma anche sulla struttura interna
- La dottrina Truman o del contenimento cerca di rimediare a questa serie di cose mentre
nel 1947 insieme alla firma dei trattati di pace il piano Marshall definisce la divisione
dell’Europa e quella contrapposizione tra Est e Ovest (guerra fredda)
- La Turchia indirizza i propri interessi verso gli Stati Uniti e l’Inghilterra per difendere i
propri interessi nazionali (adesione all’area occidentale = sorta di scelta obbligata in seguito
agli avvenimenti tra 1945-47 in cui il paese assume un ruolo strategico data la sua
collocazione geografica tra Europa meridionale e Mediterraneo orientale – territorio di
interesse delle due maggiori potenze occidentali)
L’Unione Sovietica già presente nel nord dell’Iran stringe in una morsa la Turchia
- Oltre alla pressione da nord e da est si aggiunge quella da ovest in conseguenza della guerra
civile in Grecia (tra Partito filomonarchico e formazioni filocomuniste) in cui sono
indirettamente coinvolte anche Gran Bretagna e Unione Sovietica
- 1946 il governo sovietico invia a quello turco una denuncia circa la Convenzione di Montreux del
1936 per i sovietici la Turchia non era in grado di evitare che gli Stretti fossero attraversati
dalle flotte militari e quindi garantire la sicurezza dei paesi rivieraschi del Mar Nero
- Mosca quindi propone una nuova convenzione basata sull’apertura illimitata degli Stretto alle
navi mercantili e a quelle da guerra degli Stati rivieraschi del Mar Nero escludendo le altre
la Turchia rifiuta supportata da Usa e Inghilterra
- 5 giugno adesione della Turchia al piano Marshall
- Metà 1948 Turchia e Grecia vogliono sviluppare ancor più i rapporti con l’Occidente e chiedono
di aderire alle trattative in corso al fine di realizzare un progetti di accordo per la sicurezza
collettiva europea Nonostante Usa apprezzi il gesto ritiene opportuno in quel momento
escludere i due paesi per non estendere le garanzie militari fino alle frontiere del Caucaso a
stretto contatto con l’Urss
- La diplomazia turca propone di dare vita a un Patto mediterraneo tra Turchia, Grecia, Francia,
Italia, Inghilterra, Spagna, paesi del Medio Oriente come l’Iraq, Iran, Siria, Transgiordania,
Egitto, Arabia Saudita e forse il Pakistan
Elezioni luglio 1946 - elezioni anticipate che confermano i timori (Bayar non ha dubbi circa la
manipolazione dei risultati)
- Il nuovo governo guidato da Recep Peker (scelto da Inonu) non sembra destinato ad avere vita
facile dovendosi confrontare con i deputati del Partito democratico e con l’ala giovanile del
proprio Partito (Partito popolare repubblicano)
- 2 luglio 1947 viene consentita la riapertura delle scuole religiose islamiche
- Nel 1946 dopo la nascita di un Partito socialista e di un Partito comunista la vita politica è
sottoposta a ripetute accuse e polemiche che deteriorano i rapporti tra partiti mentre a livello
mondiale si accentua la spaccatura tra i due blocchi
- Le opposizioni coalizzate riescono a far cadere il governo Peker sostituito da un gabinetto
guidato da Hasan Saka, ministro degli Esteri che aveva rappresentato la Turchia alla
Conferenza di San Francisco che rimane in carica fino al 1949 quando viene sostituito da
Gunaltay
- Il Partito Repubblicano del popolo tra il 1947 e il 1949 registra qualche successo e vede i
rapporti nel partito avversario (Partito democratico) che iniziano a deteriorarsi
- Luglio 1948 nasce il Partito Nazionale che mette al centro del suo programma lo sviluppo dei
valori laici e nazionali dello Stato e riesce così ad attirare anche alcuni esponenti del Partito
Repubblicano
- La forte contrapposizione politica interna si ripercuote negativamente anche sul sistema
economico
- Legge 1947 interdetta qualsiasi attività politica
- 1950 Nuova legge elettorale che introduce il voto segreto, il conteggio pubblico dei voti,
l’eguaglianza dei partiti nell’utilizzare mezzi di informazione e la supervisione delle procedure di
voto da parte di organismi giudiziari (avvicinamento al meccanismo occidentale) il Partito
Nazionale vota contro la legge in quanto non recepita l’istanza per l’adozione del sistema
proporzionale, unica garanzia democratica per le formazioni politiche minoritarie
- 14 maggio 1950 consultazione elettorale per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale svolta con
nuove regole e i risultati sanciscono la svolta: la leadership del Partito repubblicano viene
sconfitta e il Partito democratico guadagna 400 seggi
- 22 giugno 1950 Celal Bayar (Partito democratico) eletto presidente della Repubblica
(successore di Inonu Partito Repubblicano) e Adnam Menderes nominato capo dell’esecutivo
E’ la fase del disgelo tra i blocchi e avvio dei primi passi della politica di “distensione” che trova
il suo massimo apice negli accordi di Helsinki del 1975
- Allentamento delle tensioni
- Il leader jugoslavo (Tito) nell’ambito dei suoi progetti di egemonia nei Balcani esalta i propri
scopi politici, economi e culturali dell’Alleanza piuttosto che quelli militari
- L’Accordo crolla dopo la riconciliazione tra i nuovi leaders sovietici Chruscev e Bulganin con
Tito e con l’avvio da parte di Tito della politica di equidistanza tra i due blocchi
- I rapporti tra Ankara e Atene tornano a farsi tesi a causa della questione di Cipro soprattutto
vertenza già discussa nel 1954 in cui il rappresentante greco ha chiesto l’applicazione del diritto
di autodeterminazione per i greco-ciprioti schierati dalla parte degli Alleati con la speranza di
ottenere l’indipendenza dall’Inghilterra (gli inglesi si oppongono alla richiesta)
Attentato alla casa di Ataturk a Salonicco
Disordini contro i greci di Istanbul, Smirne e Ankara nel 1955 rendono sempre più acuta la crisi
1951 istituzione della MEDO (Middle East Defense Organization) a cui aderisce la Turchia, la Francia,
la Gran Bretagna, Gli Stati Uniti che corrisponde a una sorta di nuovo patto regionale
- L’Egitto non aderisce = fallimento del patto e indebolimento della supremazia britannica nella
regione
- Gli Usa mostrano un certo interesse per l’area e inducono la NATO a istituire nel 1952 un
nuovo Comando europeo per il sud-est con base a Smirne
- 1954 Accordo di cooperazione amichevole prevede scambi di informazione tecniche in
ambito di difesa e sicurezza e non solo
Dopo l’intesa con il Pakistan, Ankara si muove verso l’Iraq destinato a essere un altro punto fermo
nella strategia contro l’Unione Sovietica e firma a Baghdad (1955) un patto di cooperazione a cui
aderisce anche il Pakistan
- Al patto viene allegato una nota interpretativa circa l’intenzione di sostenere le risoluzioni
dell’ONU sui confini dello Stato di Israele
- Il leader egiziano Nasser accusa i firmatari di aver tradito la causa araba anche se qualche
tempo dopo aderiscono al patto l’Inghilterra, Iran
- Gli Usa non aderiscono direttamente (il governo turco non condivide questo atteggiamento e
cerca di coinvolgere autonomamente Giordania e Libano ma gli Usa si oppongono
determinando il fallimento del patto
La crisi di Suez e i fatti d’Ungheria determinano una ridefinizione degli interessi della politica
estera americana
- Gennaio 1957 il presidente Eisenhower dichiara che gli Usa assumono l’impegno di difendere
tutti i Paesi dell’area mediorientale dalla minaccia comunista È il momento della fine dei
grandi patti di alleanza per la sicurezza
- Marzo 1959 trattato bilaterale Ankara-Usa in cui gli Usa si impegnano a intervenire in caso
di aggressione dall’estero e a fornire assistenza in termini economici e militari per contrastare
ogni attentato alla sovranità e all’indipendenza della Turchia
Area di forte instabilità politica e problemi ancora oggi esistenti (Il conflitto tra israeliani e
palestinesi ne costituisce un esempio evidente)
- Lo stato turco costituisce uno dei pilastri fondamentali del sistema difensivo nel settore del
Mediterraneo orientale
- 1959 lo stato turco è scelto dalla NATO come base insieme con l’Italia per i nuovi missili
Inizio anni 70
- Ripresa del contenzioso con la Grecia a causa di Cipro
- I greco-ciprioti e la loro organizzazione militare segreta l’EOKA sostengono l’idea dell’unione
con la Grecia
- Luglio 1974 organizzano un colpo di Stato aiutati dalla dittatura militare greca che costringe il
presidente Makarios a fuggire
- Ankara decide di intervenire a sostegno della popolazione turco-cipriota (situazione
drammatica) occupando la parte settentrionale determinando il fallimento definitivo
dell’enosis; atto che viene condannato anche a livello internazionale dal governo americano
che istituisce un embargo
- Conferenza anglo-greco-turca permette il rientro di Makarios senza però riuscire a risolvere
la crisi
- Febbraio 1975 proclamazione unilaterale dello Stato federale dell’isola e mesi dopo un
plebiscito ratifica definitivamente tale status che però non è riconosciuto dalla Grecia
- Cipro rimane divisa in due soprattutto dopo che Ankara proclama nel febbraio del 1976 il
nuovo Stato turco federato di Cipro ma non riceve riconoscimento internazionale
- Riemergono così le ipotesi di alleanza alternative a quelle con Usa e occidente
- La crisi si accentua così come il contenzioso con la Grecia riguardo alle isole dell’Egeo e
delimitazione delle rispettive acque territoriali
Il Partito nazionale per attività illegali dei suoi leaders viene sciolto
Nasce il Partito nazionale repubblicano a pochi giorni di distanza nel programma accetta il
principio dello Stato laico ma tra i suoi obiettivi riconosce la piena libertà religiosa
1954 Legge sulla stampa
Elezioni del 1954 – clima teso; vince il Partito democratico (favorito dal sistema elettorale)
- Menderes si sente legittimato a continuare la campagna contro i partiti di opposizione e arriva
al punto di sopprimere con una legge specifica la provincia di Kirsehir nella cui circoscrizione
elettorale aveva vinto il Partito nazionale
- Peggiora la situazione economica e il governo invece di affrontare il problema con misure
economiche interviene politicamente censurando la stampa
- Conseguenze negative sul piano sociale
- Persistente disagio nelle province agricole che determina un flusso migratorio verso le città =
crisi delle strutture urbane
- I sindacati sono strutture deboli e soggette al controllo dello stato che impedisce l’uso dello
sciopero e non possono occuparsi di politica
- 1952 costituzione di una prima confederazione sindacale (la Turk Is)
- Dato il fallimento dei piani economici del partito a partire dal 1954 le istituzioni finanziarie
internazionali iniziato a tenere sotto controllo la Turchia inviando precise direttive al governo
- Elezioni locali 1955 – protesta rispetto alle presunte irregolarità del voto precedente del
Partito Repubblicano del popolo e di quello nazionale che non presentano liste di candidati
- Malcontento anche all’interno del Partito democratico e un gruppo di esponenti ribelli fondano
un nuovo partito il Partito della libertà e solo a fatica Menderes riesce a fondare un nuovo
governo
- La situazione diventa insostenibile e i partiti di opposizione decidono di unire le forze per il
successivo turno elettorale
- 1957 il governo vara una legge elettorale che impone a ciascun partito di presentare liste
proprie in ogni provincia, proibendo ai candidati di presentarsi contemporaneamente in due
liste e vieta il passaggio da un partito all’altro
- Il Partito dei contadini decide di fondersi con il Partito repubblicano nazionale formando il
Partito nazionale repubblicano dei contadini
- Il ritorno ad usi tipicamente arabi aumenta l’ostilità nei confronti di Menderes
- Instabilità del sistema politico pluripartitico
- 1954 costituita un’organizzazione segreta da due capitani dell’esercito Orhan Kabibay e
Dundar Seyhan che cresce clandestinamente e nel 1959 Cemal Gursel decide di mettersi alla
guida = instabilità politica
- Aprile 1960 la Grande Assemblea Nazionale istituisce una speciale commissione con il compito
di esaminare le eventuali violazioni della legge da parte delle opposizioni arrivando a
impedire lo svolgimento di qualsiasi attività politica
- La situazione economica peggiora e il malcontento si espande
- Maggio 1960 Bayar e Menderes arrestati e con loro tutti i membri del governo
- Gursel viene proclamato presidente del Comitato di unità nazionale il quale assume i poteri
della Grande Assemblea Nazionale e costituisce un governo provvisorio con Gursel che
assomma in sé le cariche di capo di Stato, capo di Governo e ministro della difesa
- All’interno del Comitato non tutti condividono le posizioni di Gursel il quale per impedire la
deriva verso una dittatura di tipo fascista scioglie il primo Comitato e ne istituisce un secondo
- Giugno 1960 il Comitato di unità nazionale approva una legge provvisoria per adeguare la
Costituzione alla nuova realtà e un gruppo di professori di diritto dell’Università di Istanbul è
incaricato a preparare il nuovo testo
- Gennaio 1961 iniziano i lavori dell’Assemblea costituente e vengono conclusi a maggio quando
viene promulgata la nuova Costituzione
1961 Menderes accusato di tradimento per non rispetto della Costituzione e condannato a morte
insieme ad altri
Elezioni generali ottobre 1961 – Riunione congiunta di Assemblea e Senato elegge Gursel presidente
della Repubblica il quale si indirizza verso un vecchio protagonista della vita politica turca, Ismet
Inonu nominato primo ministro
- Riesce a formare un governo di coalizione con il Partito della giustizia e Partito repubblicano
del popolo
- 1963 varato un piano quinquennale di sviluppo che istituisce una nuova imposta sul reddito
agricolo provocando malumori
- Il Partito della nuova Turchia e il Partito nazionale dei contadini decidono di uscire dalla
maggioranza aprendo così una crisi di governo che si conclude con il reincarico di Inonu e la
formazione di una nuova maggioranza sostenuta dal Partito della nuova Turchia e dal gruppo
degli Indipendenti
Tornata elettorale marzo 1964 – solo per il Senato con metodo proporzionale
Nei primi mesi del 1964 Inonu richiede all’Assemblea un voto di fiducia che rivela la forte instabilità
della vita politica ottenendo un’esigua maggioranza
1965 crisi di governo – il gabinetto è costretto a dimettersi
1966 Gursel costretto a lasciare la presidenza della Repubblica per motivi di salute sostituito da
Cevdet Sunay
Elezioni per il Senato 1966 – Partito della giustizia in testa seguito dal Partito repubblicano (la
responsabilità dell’insuccesso viene attribuita a dirigenti quali Ecevit che hanno guidato la propaganda
verso sinistra)
- 1967 un gruppo scissionista si stacca dal Partito repubblicano e fonda il Partito della fiducia
Si vengono a creare nuovi gruppi di varia consistenza politica come Nostra casa di Bayar che
accentuano l’instabilità politica e costringono il premier a delegare molte attività di governo al
Consiglio di sicurezza nazionale
- Timore di un complotto comunista o in generale di sinistra
- La popolazione sembra preferire una guida autoritaria
A sinistra nascono molte società politico-culturali mentre a destra prevale un forte nazionalismo che
porta alla crescita di gruppi paramilitari come i Lupo grigi
Elezioni politiche 1969 – bassa percentuale dei votanti = distacco dalla politica
- Partito della giustizia riconfermato al primo posto
- Partito repubblicano del popolo al secondo posto
- A seguire gli altri (penalizzati i partiti minori anche a causa della riforma che favorisce ulteriori
frammentazioni Partito dell’ordine nazionale
Ecevit incaricato di formare il governo si rivolge a Erbakan per formare una maggioranza capace di
garantire stabilità al paese
- Programma adottato connotazioni socialdemocratiche e cerca di mettere d’accordo le varie
anime della vita politica/sociale turca come soprattutto della dello stato laico e della fede
islamica
- Negli anni 70 nasce una sorta di sintesi turco-islamica
1980 nuovo intervento dei militari dovuto all’incapacità della classe politica di fronteggiare la
situazione
- Capo di stato maggiore delle forze armate Kenan Evren
- Viene sciolto il parlamento e i partiti politici e si introduce la legge marziale
- 1979 il movimento degli ayatollah di Khomeini conquista il potere in Iran e fa temere
contraccolpi anche in altri paesi dell’area (si basa sulla semplificazione di un messaggio
religioso, integralista di facile presa sulle grandi masse)
- Il Partito della salvezza nazionale di Erbakan, di ispirazione islamica si lega al movimento
minacciando lo stato laico kemalista
1983 il potere politico torna ai civili ma solo a tre partiti è concesso di partecipare alle elezioni
del 6 novembre
- Partito della madrepatria (Turgut Ozal) – maggioranza
- Partito del popolo
- Partito nazionale democratico
1985 si fondono il Partito del popolo con il Partito socialista democratico; nasce inoltre il Partito
della sinistra democratica guidato dalla moglie di Ecevit, Rahsan
Elezioni municipali Marzo 1989 – Partito socialista del popolo al primo posto
- Dopo c’è il Partito della giusta via e poi quello della madrepatria
- Nonostante questo nel parlamento ancora il Partito della madrepatria è in maggioranza e Ozal
è così eletto presidente della Repubblica
- Ultranazionalisti e fondamentalisti si uniscono in una “santa alleanza”
Anni 80
- Nascono gruppi e movimenti islamici anche in conseguenza del conflitto Iraq-Iran (1980-
1988)
- Riprende la lotta dei curdi per l’autodeterminazione e indipendenza del Kurdistan
- I curdi creano il Partito dei lavoratori del Kurdistan guidato da Abdullah Ocalan che ha
rapporti col governo siriano, con i palestinesi e col governo iracheno e coi movimenti di
estrema sinistra
- Ankara risponde con l’impiego delle forze armate
- Verso la fine degli anni 80 e prima della Guerra del Golfo l’Iraq di Saddam cambia
completamente atteggiamento riproponendo forme di persecuzione quasi a voler risolvere in
maniera drammatica il problema dei curdi nel Kurdistan iracheno
l’Iraq invade il Kuwait
- La Turchia mette a disposizione della coalizione che combatte Saddam Hussein le proprie basi
aeree
- 1991 intervengono le truppe turche motivando l’azione come operazione contro il PKK ma
anche in difesa dei curdi
Elezioni politiche ottobre 1991 – Partito della giusta via di Demirel maggioranza
- Governo di coalizione tra Demirel e il Partito di Inonu
- Obiettivo principale: ingresso della Turchia nell’UE e la soluzione dei problemi delle minoranze
del paese soprattutto quella curda
- I vertici del PKK annunciano la creazione di un’Assemblea nazionale nei territori a
maggioranza curda della Turchia e dell’Iraq violenti scontri con intervento del Consiglio
d’Europa
Le insurrezioni del nord-est e la guerriglia urbana della Sinistra rivoluzionaria portano
- Formazione del Partito della grande unità espressione della corrente di pensiero identificata
nella sintesi turco-islamica
- Rinascita del Partito repubblicano del popolo (gruppo scissionista del Partito
socialdemocratico guidato da Deniz Baykal)
- Il Partito di Ozal è il più danneggiato e lui muore nel 1993
Elezioni municipali 1994 – svolta per il confronto tra laicismo e sentimento religioso
- Partito della giusta via e Partito della madrepatria più o meno stesse posizioni
- Fusione dei socialdemocratici con il Partito repubblicano del popolo = tensioni interne alla
coalizione governativa
Elezioni politiche dicembre 1994 – Partito del benessere diventa il primo partito
- 1996 nuovo governo grazie all’accordo con Erbakan
- Opposizione ai progetti di adesione all’UE (valori della Turchia musulmana dispersi
nell’Europa cristiana)
- Rinegoziati gli accordi sull’unione doganale
- Si sviluppano gruppi estremisti fautori della militanza armata come quello degli hezbollah,
Partito di Dio
- Impostazione ideologica del governo di Erbakan è la premessa del nuovo ruolo che la Turchia si
attribuisce nei confronti delle repubbliche turcofone dell’ Asia centrale già federate nell’URSS
sviluppando rapporti con l’Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan, Tagikistan e
Kirghizistan
- La comune appartenenza etnica e culturale delinea una vasta area tra Mediterraneo e Cina
Febbraio 1997 Erbakan si dimette e le forze armate impongono un programma volto alla repressione
della minaccia islamica alle strutture laiche dello stato
- 1998 Partito del benessere viene sciolto
- Si forma una coalizione governativa guidata da Mesut Yilmaz e formata dal Partito della
madrepatria, Partito della Turchia democratica e Partito della sinistra democratica di Ecevit
con l’appoggio del Partito repubblicano del popolo di Baykal (vita breve; costretto a
dimettersi)
Elezioni politiche 1999 – successo del Partito di Ecevit (Partito della sinistra democratica)
- No rappresentanza parlamentare Partito democratico popolare/ repubblicano del popolo
- 1999 terremoti in Grecia e Turchia duro colpo all’economia
- FMI sostegno per il programma economico del governo per il biennio 2000-2002