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)
A differenza di suo padre e di suo fratello, Domiziano non venne visto di buon occhio
dagli storici. Questo perché venne evidenziata la parte autoritaria e sanguinaria del suo
governo.Egli infatti si faceva chiamare dominus et deus , ciò si avvicinava più ad una
forma di governo orientale e per questo ripresero anche le lotte tra il princeps e il
Senato. Sempre sulla stessa linea fece proclamare sua moglie Domizia Longina, augusta.
Scoppiò una ribellione in Dacia. I ribelli organizzarono un incursione a Roma; i romani
vinsero, ma ciò rese Domiziano paranoico, egli iniziò a vedere nemici ovunque. Ci furono
tantissimi processi per lesa maestà, rivolti sia ai membri del governo che a quelli
familiari. Di conseguenza scoppiò un'altra ribellione in Germania, assicuratosi l’appoggio
di alcune legioni, Antonio Saturnino si fece proclamare imperatore. Domiziano non
dovette neppure intervenire perchè poco dopo la rivolta fu sedata. Nonostante ciò, il
suo governo aveva creato malcontento, di conseguenza venne ucciso in una congiura ad
opera del senato, della moglie e dei prefetti del pretorio.
Nerva(96-98 d.C.)
Nerva, a differenza dei precedenti imperatori, non aveva nessun legame familiare, ma
bensì era stato eletto dal Senato. Sale al potere già vecchio e senza esperienza militare
(aveva ricoperto solo il consolato sotto Augusto). Nel 97 d.C. viene costretto dai
pretoriani ad uccidere i senatori che lo avevano messo al potere, in modo da fare
giustizia a Domiziano. Fa 2 importanti riforme: l'istituzione alimentare() e il rinnovo
dell'acquedotto.
Traiano(98-117 d.C.)
Con Traiano si apre il periodo del principato adottivo, che consisteva nell'adottare i
propri successori.
Traiano,inoltre, era il primo imperatore provinciale (Spagna) ma nonostante ciò era
molto amato dal Senato e dai soldati. Quando venne eletto si trovava in Germania per
stabilizzare il governo e perciò giunse a Roma solo l'anno seguente. Sotto questo impero
Roma raggiunse la massima estensione. Nel 101 riesce a sconfiggere Decebalo, re della
Dacia. In Asia conquista il regno di Nabatei e nel 114 avvia una campagna per conquistare
Mesopotamia e Armenia e per proteggere il confine con i Parti. Oltre che dal punto di
vista militare, Traiano fu un ottimo imperatore anche dal punto di vista amministrativo.
Fu molto importante il “potenziamento” del porto di Ostia. Egli infatti fece costruire un
canale che collegava il porto direttamente con il Tevere, ed inoltre fece costruire un
secondo ancoraggio per il porto. Inoltre decise di creare il concilio princeps, cioè una
riunione di tutti i collaboratori del principe, per risolvere le questioni penali. Inoltre
creò il ruolo di curator civitatis, cioè un uomo che favoriva la comunicazione fiscale tra
città e Roma. Gli scontri contro i Parti si conclusero temporaneamente e salì al potere
un re amico di Traiano.
Nel 115 scoppiò la seconda rivolta giudaica che venne sedata immediatamente, ma fermò
le campagne contro i Parti. Durante il viaggio di ritorno dalla Mesopotamia, Traiano morì
per malattia (117 d.C.). L’esercito decise quindi di proclamare Adriano come suo
successore.
Adriano(117-138 d.C.)
Adriano salì al trono per acclamazione dell’esercito. Era originario della Spagna ed era
anche amante della cultura ellenistica e della filosofia.
Adottò una politica di raccoglimento, cioè:
cercò di assicurare i confini dalle invasioni e di consolidare la compagine statale con una
corretta amministrazione della giustizia.
Quindi abbandono delle conquiste appena fatte dopo l'Eufrate perché indifendibili e
causa di possibili future guerre contro i Parti.
Inoltre passò ben 12 anni dei suoi 21 di governo, a visitare le province.
Sempre al fine di proteggere i confini, fece erigere delle muraglie in Britannia(Vallo di
Adriano) e in Germania.
Il Vallo segnò la separazione del mondo Romano da quello Barbaro.
Per quanto riguarda la politica interna:
-cercò di alleggerire la posizione degli schiavi
-aumentò il numero di funzionari e i loro stipendi, permettendogli di fare carriera
-fissa 4 prefetture affidate ai cavalieri→ pretorio, annona, prefetto d’Egitto e vigili
-crea 4 distretti giudiziari separati affidati a consolari→decadenza dell’Italia
-EDITTO PERPETUO→unione di tutti gli editti precedenti in modo da avere un
riferimento fisso→affidato a Salvo Giuliano
-creò un governo monarchico riunendo i poteri in un'assemblea di giuristi
Sotto di lui ci fu anche la repressione degli Ebrei→ Terza guerra Giudaica (132-135
d.C.) → Rivolta ebraica contro l'occupazione romana perchè c’era il progetto di
costruire una nuova città sulle rovine di Gerusalemme e insediarvi il culto di Giove.→la
rivolta viene repressa molto duramente, tanto da causare la morte di circa 600.000
ebrei.
Adriano teneva molto anche alla città dal punto di vista edile; infatti sotto il suo
governo venne rinnovato il Pantheon e vennero edificate numerose costruzioni,tra le
quali Villa Adriana a Tivoli.
Adriano, poco prima di morire, organizzò la sua successione per ben 2 generazioni;
adotta Antonino Pio, che a sua volta dovrà adottare Lucio Vero e Marco Aurelio.
Antonino Pio(138-161 d.C.)
Antonino Pio non fu la prima scelta di Adriano. Prima di lui c’erano,infatti, altri 10 nomi.
Adriano cominciò a cercare un suo successore con molto anticipo perché aveva una
salute piuttosto cagionevole e anche perché non aveva figli maschi.
Nel 136 d.C., due anni prima della morte di Adriano, egli sembrò scegliere come suo
ipotetico successore Lucio Elio Vero, che sembrava perfetto ai suoi occhi come
imperatore.
Lucio Elio Vero ebbe quindi la nomina, ma la sera prima del giorno in cui si sarebbe
dovuto recare in senato per accettare ufficialmente i poteri che gli avrebbero
assicurato la successione morì.. Si pensa ad una emorragia cerebrale. Quindi
Adriano puntò tutto su Antonino.
Il fatto che forse non fosse così convinto di lui per la successione
lo si nota dal fatto che quando indicò Antonino come suo “erede” gli impose che a sua
volta egli avrebbe dovuto adottare 2 ragazzi: Marco Aurelio e Lucio Vero.
Prima di diventare principe ricoprì una carriera unicamente civile, non militare. Fu uno
dei consolari preposti ai distretti giudiziari (creati da Adriano) dell'Italia, già membro
del consilium principis.
Nel 138 d.C Antonino sale ufficialmente al potere. In un primo momento non è ben visto
dal Senato perché successore di Adriano. A differenza del predecessore, però,
Antonino ridiede una parte del potere al Senato.
Il regno di Antonino Pio fu un regno diverso, non viaggiò mai perché temeva
di gravare troppo sulle province a livello economico, infatti alla sua morte lascerà un
regno ricchissimo.
Allo stesso tempo però spese anche molti soldi per il restauro e per la costruzione di
diversi monumenti, porti, strade, acquedotti. Ciò non solo a Roma, ma in tutte le province
dell’impero.
La sua politica fu di sostanziale continuità rispetto ad Adriano, fatta eccezione per i
distretti giudiziari d'Italia, che vennero aboliti a causa della contrarietà suscitata da
questa misura (si temeva che Roma e poi l'Italia intera perdesse troppa importanza
rispetto alle province).
Antonino non rispettò la strategia dinastica voluta da Adriano: fece infatti sposare sua
figlia con Marco Aurelio e non con Lucio Elio Aurelio Commodo.
Già Adriano si era recato in Britannia nel 122, accompagnato dal governatore Aulo
Platorio Nepote; con lui inizia la costruzione del celebre Vallo a difesa della zona
meridionale ormai pacificata.
Antonino non si recò personalmente in Britannia (le operazioni militari durante questo
principato furono sempre condotte da luogotenenti), ma il legato Quinto Lollio Urbico si
espanse in Scozia Meridionale e iniziò la costruzione di un nuovo vallo, il Vallo Antonino.
Questo nuovo vallo fu abbandonato già dopo una ventina d'anni: il confine fu riportato al
vallo Adriano.
Politiche espansionistiche vennero portate avanti anche in Germania Superiore.
Antonino fu un amministratore coscienzioso e parsimonioso: ricordiamo ad esempio la
distribuzione di sussidi alle giovani orfane italiche. Questa politica di sussidi alimentari
è di fatto in piena continuità con quella ideata da Nerva e Traiano.
Sappiamo in modo piuttosto vago di due congiure, entrambe sventate: una nel 145 ad
opera di tale Cornelio Prisciano.
Al tempo di Antonino ormai l'impero era caratterizzato da un grande grado di
integrazione: i ceti dirigenti provinciali, grazie al conferimento della cittadinanza
romana, assumono ormai sempre più peso. Ciò portò ad un alto grado di consenso verso la
dominatrice Roma, e anche ad un grande sviluppo in tutte le regioni dell'impero.
Lo statuto delle città dell'impero
Le città erano suddivise principalmente in tre tipologie, con una scala gerarchica.
Le città peregrine sono quelle che già esistevano prima della conquista romana e vengono
poi riorganizzate all'interno dell'impero. Sono a loro volta suddivise in stipendiarie (la
tipologia più diffusa, che sottomessa a Roma deve pagare regolarmente un tributo),
libere (con diritti speciali concessi da Roma), libere e immuni (sia libere che esentate
dal pagamento di tributi) e le città federate (città autonome, non conquistate, che però
hanno concluso con Roma un trattato alla pari).
I Municipi erano di solite vecchie città peregrine a cui è stato accordato il diritto
romano, elevando di status.
Le Colonie sono invece città di nuova fondazione romana, i cui coloni godono della
cittadinanza romana su terre sottratte ai popoli vinti. La colonia è organizzata in tutto e
per tutto sul modello di Roma, e adotta il diritto romano. A partire da Claudio le città
potevano ricevere il titolo di colonie anche come forma di onorificenza, seppur non
erano state fondate da Roma.
Persistevano comunque differenze di tradizioni, attività economiche, istituzioni, lingue e
religioni. Le città erano perciò proprio un punto di contatto tra Roma e le varie realtà
disperse nell'impero.
Didio Giuliano(193)
Questo imperatore era stato scelto dai pretoriani,tra quelli che pagavano per diventare
imperatori. Infatti per salire al potere, fece un’asta con lo zio di Pertinace. Egli governò
molto poco,circa 2 mesi e il suo percorso politico fu aperto da Lucilla. Egli tentò di
graziarsi il senato e simpatizzare con il popolo, non piacque però a 3 generali:
-Settimio Severo
-Clodio Albinio
-Pescennio Nigro
perché tutti e 3 volevano essere imperatori.
Settimio e Clodio marciano verso roma, sono più forti e Didio è costretto a cercare
aiuto dai pretoriani.
Caracalla(211-217 d.C.)
Caracalla fu, quindi, il successore,poiché figlio di Settimio Severo. Inizialmente avrebbe
dovuto governare con il fratello Geta, ma nonostante i tentativi, egli decise di
assassinarlo e iniziare a governare in modo assolutistico. Durante questo regno ci fu un
grande passo avanti dal punto di vista governativo, anche se in quel momento ero solo
per fini fiscali. L'imperatore, infatti, con l'editto di Caracalla concedeva la cittadinanza
romana a tutti i cittadini liberi delle province. Il fine era come già detto fiscale, perché
in questo modo i provinciali dovevano pagare le tasse, dalle quali fino a quel momento
erano stati esenti. Il suo governo non venne apprezzato dal Senato, ed egli venne
assassinato nel 217.
Macrino(217-218 d. C.)
Il primo ad approfittare del caos successivo all'omicidio di Caracalla fu Macrino (che
regnò per soli
14 mesi): un cavaliere che era arrivato sino alla carica di prefetto del pretorio. Le fonti
non sono
chiare sulle modalità, ma ci informano che l'11 aprile 218 Macrino si autoproclamò
imperatore (fu il
primo imperatore a ricoprire il ruolo senza aver fatto parte del senato). Sappiamo che
durante il suo
regno tentò di attuare un programma di austerità economica (per provare a ripristinare
le casse
dello stato, svuotate dai provvedimenti di Severo e Caracalla): forse proprio questa
politica di
Macrino lo rese inviso ai soldati, che in breve sostennero Eliogabalo (si sparse una voce,
forse
creata ad hoc, che fosse il figlio naturale di Caracalla) e iniziarono una ribellione che
porterà alla
morte di Macrino e all'ascesa di Eliogabalo.
Eliogabalo(218-222 d.C.)
Eliogabalo (218-222) salì al trono ad appena quattordici anni. Come uomo è ricordato
principalmente per il suo misticismo e per aver tentato di imporre a Roma come religione
di stato
un culto orientale del dio Sole. Il suo breve principato fu perlopiù caratterizzato da
sperperi e
stranezze, e si concluse con una congiura di pretoriani che portò sul trono Severo
Alessandro.
Aureliano(270-275 d.C.)
Prima di essere proclamato imperatore,Aureliano era un valido generale che era riuscito
a sconfiggere i Germani nella Pianura Padana.
Aureliano riassunse anche il controllo della Gallia e delle province orientali. Costruì
nuove mura per Roma ,le mura Aureliane. L'imperatore dovette abbandonare la provincia
della Dacia ,che era ormai indifendibile dai barbari. Nel 275 morì vittima di una
Congiura. Si aprirono altri scontri per la successione che si conclude con la nomina di
Diocleziano nel 285.
Diocleziano(284/285-305 d.C.)
Le esperienze precedenti avevano dimostrato che l'impero era troppo grande per
essere governato da un solo imperatore. Per questo Diocleziano istituisce la tetrarchia,
costituita da 2 Augusti e 2 Cesari. Diocleziano aveva riservato per sé le cariche
maggiori,ma decise di farsi affiancare da Massimiano. I due scelsero quindi i loro cesari
(successori): Galerio e Costanzo Cloro. Ognuno di loro scelse le proprie zone di
competenza. Avere 4 imperatori ognuno in zone diverse dell’impero sarebbe stato utile
in caso di conflitto. Roma non fu scelta da nessuno. Questo metodo si rivelò efficace;
infatti Massimiano sconfisse i germani che minacciavano la Gallia, Cloro intervenne in
Britannia, Diocleziano agì lungo il Danubio ed in Egitto ed infine Galerio sconfisse i Parti.
Attuò anche alcune riforme:
-ristruttura l’amministrazione delle province (riduce l’estensione, raddoppia il numero di
province, crea le diocesi governate da un vicario)
–divide le cariche civili da quelle militari (province=funzionari-legioni=duces)
-rende la leva obbligatoria
-editto per il prezzo massimo di merci e lavori
Inoltre Diocleziano affermò il suo potere come di origine divina. Ciò comportò a tutti i
sudditi di fare sacrifici agli dei e all’imperatore. Ben 4 editti proibirono ai cristiani di
riunirsi, professare la loro religione e ogni libro fu bruciato.
Queste trasformazioni sancirono la fine del principato.
Costantino(306-337 d.C.)
Nel 305, come previsto dalla riforma, Diocleziano e Massimiano abdicarono. Al loro
posto divennero imperatori Costanzo Cloro e Galerio. I due nuovi imperatori scelsero i
loro cesari: Massenzio e Costantino. I due però non volevano aspettare e per questo si
fecero proclamare imperatori dai loro eserciti. Nel 312 con la battaglia di Ponte Milvio
venne sancita la vittoria di Costantino su Massenzio. Allo stesso tempo Licinio(alleato di
Costantino) riuscì ad ottenere il controllo dell’oriente. Quando l’accordo tra i due venne
meno, scoppiò una battaglia che si concluse con la vittoria di Costantino.
Nel 324 viene fondata Costantinopoli; la città nasce un po’ come seconda capitale, tanto
che era dotata anche di un proprio senato. Costantino promulga anche l’editto di Milano,
che sanciva la fine delle persecuzioni, poiché grazie a quel editto c’era la libertà di
culto. Forse l’idea non era sua, ma di Licinio. La libertà di culto in occidente era
comunque presente da Gallieno e Costantino si limitò solo ad estenderla in occidente. La
conversione di Costantino avvenne solo in punto di morte, questo perché la sua
proclamazione della libertà di culto era principalmente dovuta a motivazioni politiche,
poiché il cristianesimo era in crescendo.
Le 4 aree delle Diocesi di Diocleziano, si formalizzano e diventano Prefetture,
governate dal prefetto del pretorio, che non aveva più nessun ruolo militare poiché le
legioni erano in mano al duces. Le prefetture erano:
-Italia e Africa
-Gallia
-Oriente Estremo
-Illiria
Inoltre, smantella il corpo pretoriano e crea il COMITATUS, comandato dall’imperatore
stesso.
La carenza di guerrieri fu colmata dall’integrazione delle truppe germaniche.
Nel 325 Costantino convocò il concilio a Nicea. Lì fu condannato l’arianesimo e la chiesa
si proclamò Cattolica. In seguito alla morte di Costantino salì al potere il figlio Costanzo
II che continuò sulla strada del padre, distrusse i templi pagani e proibì i sacrifici agli
dei.
Successivamente salì al potere Giuliano, soprannominato l’Apostata. Egli tentò di
riportare indietro il paganesimo. Egli perse la vita durante una battaglia contro i Parti.
Al suo posto divenne imperatore Valente.
Valente(364-378 d.C.)
L’avanzata degli Unni, una popolazione barbara e nomade, causa problemi nei territori
dei Visigoti e Ostrogoti. Di conseguenza questi popoli necessitavano di nuovi territori
dove stanziarsi. L’entrata di questi popoli nei territori di Roma in realtà diede beneficio,
questo perché i Germani non erano più effettivamente barbari, ma avevano assorbito la
cultura latina. I Germani lavoravano i campi, prendevano parte nell’esercito e vendevano
anche al mercato. In alcuni punti i Germani furono integrati, ma in altre non fu così. Le
popolazioni si attaccavano a vicenda. Questo sia per la credenza sui barbari sia per
attriti religiosi, infatti i Germani erano pagani o ariani e i Romani erano cattolici.
Nel 376 i Visigoti, minacciati dagli unni chiesero a Valente, l’imperatore, di poter
varcare i confini.Valente accettò a patto che venissero forniti uomini per difendersi. I
Visigoti erano, però, molti di più del previsto. Non era possibile sostenerli e furono
anche vittime di soprusi, per questo si ribellarono. Allora nel 378 Valente tentò di
fermarli con l’esercito ad Adrianopoli. L’esito fu disastroso, e anche Valente stesso morì
in battaglia. Poi salì al potere Teodosio.
Teodosio(379-395 d.C.)
Egli, nel 380 emanò l’editto di Tessalonica , con il quale il Cristianesimo diventa religione
di stato e dove tutte le altre religioni vengono proibite. Riuscì a fermare i Visigoti, e alla
sua morte, nel 395, divise il regno tra i suoi due figli: Arcadio(Oriente),
Onorio(Occidente). I due fratelli avrebbero dovuto governare insieme, ma alla fine
nacquero due imperi autonomi:
-Impero Romano d’Oriente—>Costantinopoli
-Impero Romano d’Occidente—>Milano e poi Ravenna
Questa divisione era in realtà preannunciata dalle numerose differenze tra i due luoghi.
Ad esempio ad oriente si parlava il greto e ad occidente il latino, oppure l’occidente si
era impoverito, mentre l’oriente no.
Dopo Teodosio…
Nel 395 i Visigoti, guidati da Alarico distrussero una parte del patrimonio greco , poi
risalirono in Italia e saccheggiarono Aquileia. Al momento Onorio aveva solamente undici
anni perciò il regno era temporaneamente guidato da Stilicone.
Nel 402 egli decise di scontrarsi con Alarico e vinse nella battaglia di Pollenzo. A questo
punto Alarico si offrì di fornire soldati all'esercito romano, in modo che permettesse
loro di tornare in Tracia. Stilicone voleva i Visigoti come alleati e per questo accettò.
Riuscì anche ad avere la meglio sugli Ostrogoti.
Tra il 406 e il 407 il Reno gelò. Non c’era più nessuna protezione naturale e per questo i
barbari si riversarono nell’impero. Onorio non si fidava di Stilicone, e per questo nel 408
lo fece decapitare per tradimento. Morto Stilicone, Alarico non sentiva più la necessità
di rispettare l'impegno preso e per questo riportò i Visigoti in Italia. Nel 410
accerchiarono Roma. Alarico chiese ad Onorio il pagamento di un tributo. Onorio
decise,invece, di inviare un piccolo esercito. A questo punto Alarico ordinò ai suoi uomini
di entrare a Roma. Proprio in quell'anno ci fu il sacco di Roma che durò per ben 3 giorni.
Alarico morì improvvisamente, allora i Visigoti se ne andarono dall’Italia e fondarono un
nuovo regno in Gallia Meridionale.
Dopo il sacco di Roma non c’era più un imperatore stabile e rilevante. Fortunatamente un
generale, Flavio Ezio, tentò di mantenere la situazione in ordine. Riuscì a respingere i
Franchi e a sottomettere i Burgundi.
I Vandali erano riusciti a prendere il controllo dell’Africa Settentrionale e riescono
quindi a conquistare l’Africa proconsolare(439). Ezio perse quindi tutte le risorse che
l’Africa poteva dargli.
L’ordine venne parzialmente ristabilito con il Trattato di Genserico, dove i Vandali si
impegnavano ad essere un regno vassallo di Roma.
Nel mentre, giunge per la prima volta nelle fonti, Attila. Egli avrebbe dovuto governare
con Bleda, suo fratello. Le cose poi non andarono così poiché attila lo uccise.
Questo uomo era a capo degli Unni. Riesce a sottomettere moltissime popolazioni
Germaniche e vorrebbe addirittura assediare Costantinopoli. Per evitare questo scontro
la città paga un tributo. A questo punto giunge in Gallia. Flavio Ezio riesce a fermare
l’avanzata nella battaglia di Campi Catalaunici (451).
La pace dura per poco perchè nella primavera del 452 arriva nel Nord Italia e assedia e
conquista Aquileia e Milano.
A questo punto si narra che Papa Leone I vada da Attila a chiedere di tornare in
Pannonia. In realtà è molto più probabile che una pestilenza stesse circolando o che
Attila non avesse i mezzi per intraprendere una campagna militare così duratura.
Nel 453 Attila muore e nessun re Unno riesce a fare ciò che aveva fatto.
Tra il 440 e il 450 l’impero perde il controllo della Britannia e di gran parte di Spagna e
Gallia. Questo perché lì nascono dei regni indipendenti. Flavio Ezio viene ucciso da
Valeriano III che sospetta di lui. Nel 455 i Vandali assediano Roma. Nel 476 Odoacre,
capo degli Sciri giunge a Roma e depone l’ultimo imperatore, Romolo Augustolo (fine
simbolica) —>caduta silenziosa.
Invece di proclamarsi imperatore, Odoacre dona a Zenone(re d’oriente) le insegne
imperiali e chiede all’impero di poter essere nominato RE D’ITALIA.