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IL SECOLO D’ORO

L’EPOCA DEGLI IMPERATORI ADOTTIVI


NERVA (96-98)
Marco Cocceio Nerva: candidato ideale del senato: età avanzata (70 anni), no figli → più che
rispettoso dell’autorità del senato e politica moderata e tollerante (atti di clemenza, no accuse contro
rito cristiano)
Designa un successore → “ADOTTA” un grande generale spagnolo, comandante delle legioni della
Germania superiore: MARCO ULPIO TRAIANO

Superamento due problemi della successione ereditaria del passato: 1. No garanzia di avere
un successore capace 2. Quando finiva una dinastia: rischio guerra civile
«Secolo d’oro»
Metodo dell’adozione garantisce successione del MIGLIORE tra i collaboratori
dell’imperatore (MERITO)
Adottato per circa un secolo: il SECOLO d’ORO →
conflitto tra imperatore e senato va attenuandosi, anche per diffondersi delle dottrine
stoiche*: vero principe è colui che si presenta come padre e benefattore dei propri sudditi
Espansione territoriale e consolidamento dei confini
Sviluppo economico e commerciale
Diffusione cultura romana nelle province

TRAIANO (98-117)
Primo imperatore di origine provinciale (di Italica, in Spagna) → sempre maggior peso politico delle
province e dei loro esponenti e attenuazione del conflitto tra province e organismo politico romano.
Imperatore saggio e attento, rispettoso del senato (gli attribuisce il titolo di Optimus
Princeps)
Sottomesso alle leggi come un cittadino qualunque, presta il suo servizio per il bene
pubblico
Assai generoso verso la plebe: donazioni, giochi e spettacoli
Benvoluto dalle truppe per sue qualità di condottiero
Risanamento finanziario, progetti miglioramento strade, porti e acquedotti →migliorano commercio e
amministrazione dell’immenso impero
Protettore delle arti e della cultura → Foro di Traiano e colonna Traiana (conquista Dacia)
Nuovo slancio espansionistico
1. 101-106: con due spedizioni militari conquista DACIA (Romania) → nuova provincia con
numerose colonie civili e militari: moltissimi si stabiliscono in Dacia, attratti da miniere d’oro della
Transilvania→ popolazione diviene quasi tutta romana (Romania e rumeno)
106: regno dei Nabatei (Arabia Saudita) controllava traffici tra impero e Mar Rosso e India.
Conquista rapida e facile: nuova provincia di ARABIA Petra)
2. campagna contro i Parti: grandi preparativi: all’inizio strappa ai Parti Armenia, Assiria e
Mesopotamia (115-117) MA arresto per rivolte contro il dominio romano → 117: morte di Traiano e
rinuncia a controllo di questi territori → inizia epoca rafforzamento della Stato e conservazione
impero di oltre 5.400.000 Kmq (3.800.000 età augustea)

ADRIANO (117-138)
Traiano sceglie come successore un cugino spagnolo e generale: PUBLIO ELIO ADRIANO
Fine intellettuale, amante arte e letteratura greca e seguace dello stoicismo → disprezzo dei beni
materiali e della gloria, animo fermo nell’affrontare eventi positivi e negativi, coscienza come giudice
delle azioni
Incarna l’ideale del saggio e affronta con grande impegno il suo dovere di imperatore
Lontano da Roma per più della metà del suo regno→ ispeziona tutte le regioni dell’impero e decide di
consolidare il controllo delle frontiere

Consolidamento dell’impero
Costruzione imponenti fortificazioni → vallo di Adriano in Britannia (122-132), lungo 117 km, alto 5
metri e spesso da 2 a 3 metri, separa domini dell’impero da popolazioni scozzesi
importanza del limes: da linea provvisoria in vista di espansioni future a linea definitiva con funzione
difensiva (fascia profonda anche due o tre km punteggiata di fortini e accampamenti) → luogo anche
di contatti e scambi con popolazioni barbariche
decentramento → valorizzazione delle energie proprie di ciascuna provincia (al contrario di Traiano)

Consolidamento interno
Editto perpetuo: raccolta degli editti degli antichi pretori, edili e proconsoli, destinato ad
eliminare molte incertezze legislative e a preparare leggi comuni a tutte le province;
Imperatore che più profondamente sentì, secondo i piani di Cesare, l’universalità di Roma;
abbellimento con opere artistiche e architettoniche → Mausoleo Adriano (tomba ridotta a fortezza nel
Medioevo, chiamata oggi Castel Sant’Angelo), villa a Tivoli, dove si ritira negli ultimi anni della sua
vita.

Dinastia degli ANTONINI


ANTONINO PIO (138-161)
138: Adriano adotta come successore TITO AURELIO FULVIO ANTONINO, suo genero e
senatore di origine gallica
Governa con equilibrio e moderazione: buoni rapporti col senato, ampie elargizioni alla plebe, meno
infelice condizione schiavi (soprannome di PIO) → editto in loro favore: era ritenuto reo di omicidio
il proprietario che avesse ucciso il proprio servo (lo schiavo cessa di essere una “cosa” e diventa un
soggetto di diritto)
Preserva pace e stabilità dell’impero → difesa dei confini: costruzione nuovo vallo in Scozia
Assenza però di grandi iniziative
161: designa come successori i figli adottivi MARCO AURELIO ANTONINO e LUCIO VERO

MARCO AURELIO (161-180)


Nato a Roma ed educato da filosofi e retori, aderisce allo stoicismo e ne diventa uno dei più illustri
esponenti → regno ispirato alle sue convinzioni, testimonianza nella sua opera Ricordi
MA gravi problemi durante il suo regno non gli permettono di mettere in pratica i suoi ideali,
addirittura riprende persecuzioni contro i Cristiani e addirittura 17 campagne militari
LUCIO AURELIO VERO associato al potere → DIARCHIA
MA quest’ultimo è mediocre, ozioso, non si rivela all’altezza e muore presto (169), senza aver mai
governato di fatto → M. Aurelio affronta da solo altri gravi problemi

Cause del declino del «secolo d’oro»


Cause del declino del secolo d’oro:
1. insidia di alcune popolazioni barbariche che minacciano i confini (Quadi e Marcomanni in
Occidente, Parti in Oriente)
2. terribile epidemia di peste (vaiolo o morbillo), portata da Oriente dall’esercito, fa strage
della popolazione: tra i 5 e i 30 milioni di morti (su 70-90 milioni di abitanti) e decimazione
dell’esercito
161: Parti occupano alcuni territori romani lungo il confine, convinti che i romani non
avrebbero avuto la forza di reagire
162: sorprendente attacco romano MA epidemia di vaiolo o morbillo li costringe a ritirarsi
(165)

Barbari ai confini
A NORD: confine danubiano premono tribù germaniche dei MARCOMANNI e dei QUADI →
dilagano nei Balcani e mettono a ferro e fuoco Aquileia (166) → controffensiva guidata da M.
Aurelio: solo nel 175 sono respinti e costretti ad accettare pace
in questa occasione egli commise l’errore di assoldare molti barbari come mercenari, dando
così inizio a quel processo di barbarizzazione dell’esercito che avrebbe accelerato
l’allontanamento da esso dell’elemento romano
Dopo due anni riprendono le ostilità e M. Aurelio muore forse di «peste» (180) a 60 anni a
Vindòbona (Vienna)

COMMODO (180-192)
Figlio di M. Aurelio, associato al potere dopo morte dello zio Lucio Vero → fine del principio
dell’adozione
Ha 18 anni, frivolo, capriccioso, si preoccupa di diffondere culto della sua persona; amante
dei giochi gladiatori, voleva essere considerato un dio, un nuovo Ercole (immagine
guerresca)
MA non è interessato a difesa impero né a nuove conquiste, né ai problemi che affliggevano
Roma
Conquista consenso plebe ed esercito attraverso distribuzione beni o donazioni
Sempre più tirannico, si diffonde lo scontento → diverse congiure →
192: ucciso in una di esse, strangolato da un gladiatore→ fine del “secolo d’oro” ed inizio di un
sanguinoso e complicato periodo di sanguinose lotte e di profondi rivolgimenti sociali, nel corso dei
quali varie legioni si ribellarono ed elessero imperatori i loro capi, rinnovando la caotica situazione
seguita alla morte di Nerone e aprendo la via all’arbitrio dei militari e in particolare dei pretoriani
Guerra civile tra i numerosi pretendenti al trono che indebolisce ulteriormente l’impero
Prevale infine il governatore della Pannonia Superiore SETTIMIO SEVERO (197-211)
Dinastia dei Severi (193- 235)
Privilegi e donativi ai soldati
Crisi delle finanze statali
Aumenta la pressione fiscale
Provvedimenti di svalutazione della moneta (dimezzamento della percentuale di Ag nelle
monete)
Adozione del culto solare, seguito nell’esercito
Vengono favorite le province
Governo autoritario, indebolimento della classe dirigente senatoria
Confini ben difesi: Tigri, Britannia

Settimio Severo (193-211)


Era un provinciale, proveniva da Leptis Magna (città della Libia)
Trascorre gran parte della vita nell’esercito e rimase sempre un militare
Sue preoccupazioni: rafforzare l’apparato bellico e favorire l’esercito, ridurre potere dei
senatori
Dopo la morte di Commodo: legioni si ammutinarono e proclamarono imperatori i loro
generali
Ha la meglio Settimio Severo, generale delle legioni della Pannonia, che nel 193 occupa
Roma
Tendenza a ridurre il ruolo di Roma e dell’Italia nel contesto dell’impero
Politica interna
Stretto controllo sul Senato, elimina gli avversari appena nominato, licenzia pretoriani senza
premi né indennità
Forma una nuova guardia imperiale reclutando veterani di tutto l’esercito (offerta a tutti i
soldati delle stesse possibilità)
Riorganizza l’esercito: forma tre nuove legioni, aumenta la paga del legionario
Riorganizzazione dell’amministrazione privilegiando il ceto dei cavalieri
Dimezza quantità di Ag nelle monete per emetterne di più MA perdita potere acquisto e
inflazione cresce enormemente, danneggiando i ceti medi
Aumenta le tasse e introduce nuova tassa ai proprietari terrieri (annona militare: obbligo di
contribuire all’approvvigionamento dell’esercito)
Politica estera
Politica di rafforzamento dei confini dello Stato:
195: insieme a Caracalla affronta i Parti con tre nuove legioni
198: marcia su Ctesifonte e istituisce la provincia di Mesopotamia
Concede l’autonomia all’Egitto
208: invade la Scozia con Caracalla ma sono sconfitti
211: muore a York

Caracalla (211-217)
S. Severo lascia impero ai figli Caracalla e Geta, che viene ucciso poco dopo dal fratello
Continuazione politica del padre, difesa dei confini dai Germani, aumento dotazioni per i militari →
spesa insostenibile
Conio nuova moneta antoniniana, con metà dell’argento ma di doppio valore (aumento
inflazione)
Spese per edifici pubblici (terme)
Aumento delle tasse, a carico soprattutto dell’aristocrazia senatoria
212: Concessione cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero (Constitutio
Antoniniana). Eliminazione delle differenze fra gli abitanti dell’Italia e gli abitanti dell’impero
(equiparazione dei cittadini davanti al fisco)
Unificazione abitanti in unica comunità politica
Lingua comune → identità europea

Eliogabalo (218-222)
217: Caracalla ucciso dal prefetto del pretorio
I successori di Caracalla si mostrarono deboli e troppo orientaleggianti, l’impero è nelle mani
delle donne della casa imperiale
Marco Aurelio Antonino, detto Eliogabalo, lontano parente dei Severi e appena
quattordicenne, nominato imperatore dalle legioni in Siria, fu manovrato dalla nonna (Giulia
Mesa) e dalla madre Giulia Soemia (la fa partecipare all’assemblea senatori!);
Porta a Roma il culto di El Gabal, dio-sole venerato in Siria, di cui era sacerdote, introduce
riti esotici e si dedica all’ozio
a causa dei suoi costumi oziosi ed esotici suscitò il malcontento del Senato e dei pretoriani:
fu assassinato dai pretoriani, su probabile suggerimento della nonna, e damnatio memoriae
nei suoi confronti

Alessandro Severo (222-235)


Alessandro Severo, cugino tredicenne di Eliogabalo: potere detenuto dalla nonna e dalla
madre MA periodo di pace, buoni rapporti con Senato, riduzione spese dell’esercito e quindi
entrò in contrasto con i soldati.
229: dinastia dei Sassanidi (avevano sostituito i Parti in oriente nel 224) strappa la
Cappadocia e la Mesopotamia, minaccia la Siria 🡪 campagna contro i Sassanidi MA
234: Campagna lungo il limes germanico-retico contro gli Alemanni, con gravi perdite e
scarsi successi
Fu assassinato insieme alla madre in seguito ad un ammutinamento da parte dei suoi
soldati.

Massimino il Trace (235-238)


Congiura contro Alessandro Severo organizzata dal centurione Massimino il Trace, di
modestissime origini, primo imperatore dei reparti combattenti, completamente estraneo alla
mentalità romana
Non piace né al senato né al popolo ma si dedica alla lotta contro i Germani e ottiene
successi lungo il limes reno-danubiano (non andrà mai a Roma!)
MA inasprimento pressione fiscale 🡪 rivolta dall’Africa all’Italia, dove rimane ucciso durante
l’assedio di Aquileia
Anarchia militare (235-284 d.C.)
Nei cinquant’anni che vanno dalla morte di Alessandro Severo (235) alla presa di potere di
Diocleziano (285) si succedettero almeno 20 imperatori legittimi, più un numero imprecisato
di usurpatori, gli imperatori erano nominati o eliminati (tranne due) dalle legioni
PROBLEMATICHE ESTERNE: incursioni di Goti e Persiani, che causano gravi devastazioni
INTERNE: peggioramento della situazione economica per necessità militari che
richiedevano aumento tasse (> per contadini) + epidemia di peste e spopolamento per
carestie + necessità sempre maggiore di arruolare soldati mercenari di origine germanica

La divisione dell’impero: Valerio e Gallieno


253: Valeriano (esponente ceto senatorio) primo ad affidare la parte occidentale dell’impero
al figlio Gallieno
260: catturato dai Parti, morì in prigionia 🡪
Governa Gallieno fino al 268
Innovazione istituzionale: esclude i senatori dal comando delle formazioni militari (riservato a
soldati di carriera) 🡪 distinzione definitiva tra carriera civile (ceto di origine romana) e
carriera militare (solo all’interno dell’esercito)
Nel frattempo: difesa difficile dell’Italia, zone dell’impero saccheggiate da Germani e Goti
(anche Sparta e Atene)

Le persecuzioni contro i cristiani


L’imperatore Decio (249-251) ordinò a tutti i cittadini dell'impero di offrire un sacrificio
pubblico agli dei e all'imperatore: a coloro che si rifiutarono di obbedire all'editto fu mossa
accusa di empietà, che veniva punita con l'arresto, la tortura e la morte.
L’imperatore Valeriano (253-260) emise due editti contro i cristiani (257 e 258), le misure
erano destinate soprattutto a rimpinguare le casse statali, ma anche a indebolire le comunità
cristiane privandole delle guide spirituali e delle risorse finanziarie.
Gallieno (253-268) si rende conto dell’inutilità delle persecuzioni, restituisce le proprietà
confiscate ripristina la libertà di culto
L’ultima, la più cruenta e spietata persecuzione contro i cristiani si ebbe sotto l’impero di
Diocleziano negli anni 303-304.

Gli imperatori illirici (268-282)


Provenienti dall’Illiria, cercano di ristabilire l’unità dell’impero e vittoriosi sui barbari→ rivalutano
religione ufficiale e perseguitano i Cristiani
Claudio II (268-270): memorabile sconfitta dei Goti, che non riprendono le armi per un
secolo, morto di peste
Aureliano (270-275): sconfigge gli Alemanni e gli Iutungi (spintesi oltre Rimini), fa costruire le mura
aureliane (20 km lunghezza, 7 mt altezza, 4 mt profondità)→ nemmeno Roma è più un luogo sicuro;
riunifica l’impero(272: assedio e distruzione di Palmira; 273: pone fine all’impero delle Gallie) →
titolo di Restitutor Orbis. Mentre si prepara ad affrontare i Persiani, viene ucciso da alcuni ufficiali
Aurelio Probo (276-282): ucciso anch’esso dai suoi soldati
DIOCLEZIANO (285-305)
Soldato dalmata di umilissime origini, brillante carriera militare
Si chiude la turbolenta epoca dell’anarchia militare
Comprende che non è possibile tentare di restaurare lo Stato romano senza liberare
l’imperatore da influenza dei militari 🡪 creazione di una corte e funzionari che governassero
alle sue dipendenze 🡪
Tentativo di monarchia assoluta 🡪 da princeps a dominus 🡪 promulgazione leggi ed editti
senza rendere conto a nessuno
a) Riforma del potere imperiale: la tetrarchia
Divide il territorio in 12 diocesi (da diocesis: territorio amministrato) e 100 province (Italia
divisa in 12 province, no Roma, con altrettanti governatori)
Scompare la distinzione Italia/province
Raggruppa le diocesi in 4 regioni (prefetture)
Quattro capitali: Treviri, Milano, Sirmio e Nicomedia
Roma non più capitale
Senato con funzioni municipali
b) Riforma del potere imperiale: la tetrarchia
Ogni prefettura ha un sovrano (tetrarca)
I tetrarchi sono due augusti e due cesari
L’augusto d’Oriente è più autorevole
La successione è regolata per designazione da parte dell’augusto del corrispondente cesare
Corte e funzionari
Facilitano le comunicazioni fra tetrarchi
Dipendono direttamente dal sovrano
Fanno eseguire la sua volontà
Lavorano in ogni parte dell’impero
Sono stipendiati dallo Stato
Riforma dell’esercito
Diminuisce il numero di soldati per legione (1.000 invece di 5.500)
Minore potere dei generali
Aumenta il numero di legioni → il numero complessiva resta pressocché uguale ma maggiore
frammentazione
Divide l’esercito tra
Limitanei: truppe numerose ma non molto specializzate incaricate della difesa dei confini
(soldati-coloni)
Comitatenses: truppe scelte stanziate nelle retrovie, al comando diretto dell’imperatore, in
grado di spostarsi rapidamente ed intervenire laddove necessario
Questo sistema risulta molto efficace, ma anche dispendioso, per questo Diocleziano attua
una imponente riforma monetaria e fiscale
Riforma monetaria e calmiere dei prezzi
Diocleziano tenta di ridare valore al denaro emettendo monete d’argento con una maggior
quantità di metallo prezioso rispetto al passato
Le nuove monete scomparvero quasi immediatamente dalla circolazione finendo
tesaurizzate (non venendo investite provocano un impoverimento dell’economia)
Nel 301 per contenere l’inflazione viene emesso un editto dei prezzi con cui si fissava il
prezzo massimo di molti prodotti
L’effetto fu il sorgere di un fiorente mercato nero, dopo soli 3 anni l’editto venne ritirato
Riforma fiscale
Lo stato deve contare su introiti fissi per programmare le spese
Nuova forma di tassazione
Nelle campagne:
Censisce le proprietà di terra coltivabile
Conta i lavoratori di terra (caput)
Si paga in base al rapporto tra terra e capita ma non in base a quanto prodotto
Inoltre, l’esercito viene mantenuto con contributi in natura
Nelle città: cittadini liberi (detti «curiali») responsabili collettivamente del pagamento di
imposte calcolate sempre in base a parametri di produttività
Conseguenze sociali
I piccoli proprietari terrieri non sostengono il peso delle tasse e quindi cedono le proprietà e
si pongono sotto la protezione di un potente offrendo anche obbedienza e servizi
(commendatio: raccomandazione)
Molti abbandonano la campagna per cercar fortuna in città → Diocleziano emana legge che impedisce
ai contadini di abbandonare le terre (servitù della gleba)
Anche artigiani e piccoli commercianti non possono abbandonare il lavoro, che diventa
addirittura ereditario
Lo Stato può contare su redditi certi ogni anno ma forte immobilità sociale e limitazione
libertà dei cittadini
In campo sociale e religioso
Stretto controllo sulla società
Tutela del matrimonio
Valori tradizionali
Intensifica il culto imperiale: divinità imperiale e inchino di fronte all’imperatore
Persecuzioni: 4 editti per sradicare il Cristianesimo (303-304)
Distruzione di chiese, proibizione dei riti, cattura e condanna dei sacerdoti che non
rifiutavano l’abbandono della fede, consegna (tradere) dei testi sacri alle autorità per bruciarli
Traditores: coloro che ubbidirono
Bilancio e successione
Riorganizzazione dello stato: compattezza e carattere assolutistico
Senato ridotto a funzione rappresentativa: senatori rimangono nelle loro ville e curano i
propri interessi
Eliminazione dell’intervento dell’esercito nella vita politica (divisione tra potere politico e
militare)
Apparato burocratico aumentato a dismisura → grave crisi economica e immobilità sociale
Fallimento della tetrarchia:
305: Diocleziano abdica e si ritira a Spalato
Massimiano abdica → Costanzo Clorio e Galerio divennero augusti ma dopo un anno, con morte di
Costanzo Clorio scoppia guerra civile

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