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L’APOGEO DELL’IMPERO
Nel I secolo d.C. gli equilibri dell’Impero erano cambiati: l’asse produttivo si era spostato
verso le province e la nobiltà provinciale aveva acquisito un maggiore peso economico e
politico.
La moglie di Traiano annunciò che l’imperatore, prima di morire, aveva adottato il cugino
Publio Elio Adriano, governatore della Siria.
era un uomo colto e saggio, amante del bello e della cultura ellenica, letterato e poeta
si fece costruire a Tivoli una vera e propria reggia ellenistica;
per la sua indole pacifica, rinunciò a una politica di espansione per concentrarsi sul
consolidamento e la difesa delle frontiere fece la pace con i Parti e fece costruire il
Vallo di Adriano;
istituì il consiglio del principe (consilium imperii) per uniformare la legislazione romana
e fece raccogliere in un unico testo, il cosiddetto editto perpetuo, tutti i decreti emanati
fino ad allora.
TUTTI I MURI DEL MONDO
ANTONINO PIO
Di origine gallica e non nobile, non aveva seguito il tradizionale cursus honorum, ma fu
un uomo saggio e moderato, tanto da meritarsi il titolo di “Pio”.
proseguì la politica di consolidamento dei confini, stipulò una nuova pace con i Parti e
fece costruire un nuovo sistema di fortificazioni in Britannia;
fu molto attento all’amministrazione dello Stato, incoraggiò l’istruzione pubblica e
promosse una maggiore equità sociale.
MARCO AURELIO E LUCIO VERO
Nel 161 d.C., dopo la morte di Antonino Pio, salì al trono Marco Aurelio, uomo colto e
sensibile che dovette affrontare due avvenimenti militari e sociali preoccupanti:
1) Ripresero le ostilità con i Parti (161-165 d.C.), contro cui l’imperatore inviò il fratello
Lucio Vero;
2) Quadi e Marcomanni invasero la Dacia (166 d.C.) e raggiunsero Aquileia: Lucio Vero
tentò di fermare la loro avanzata, ma la sua morte improvvisa costrinse Marco Aurelio
a prenderne il posto.
I Marcomanni, pochi anni dopo, avrebbero ripreso le ostilità Marco Aurelio si recò in
Germania, ma tra le sue truppe scoppiò una pestilenza che costò la vita anche
all’imperatore (180 d.C.).
Prima di partire aveva associato al trono il figlio Aurelio Commodo venne meno al
principio dell’adozione e pose fine all’esperienza del principato adottivo.
Si aprì una fase di anarchia che vide susseguirsi sul trono imperiale quattro
figure:
o Publio Elvio Pertinace
o Didio Giuliano
o Settimio Severo
o (Pescennio Nigro e Clodio Albino)
SETTIMIO SEVERO
Riorganizzò l’esercito;
le province di Germania e Africa vissero un periodo di splendore molte comunità
cittadine ottennero lo ius italicum. Inoltre si formò una nuova classe dirigente tutta di
matrice provinciale;
fu attento ai culti religiosi sviluppatisi nelle province;
rese sicuro l’Oriente romano sconfiggendo i Parti e il confine germanico con la
riorganizzazione delle legioni lì stanziate; inviò la polizia imperiale contro i banditi che
atterrivano la popolazione locale;
riformò il diritto romano in senso più umanitario.
CARACALLA