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POMPEO, CRASSO E CATILINA

Pompeo e Crasso

Gneo Pompeo (106-48 a.C.):Giovane generale di recente nobiltà italica, nel 77 a.C. fu
incaricato dal Senato di reprimere una pericolosa rivolta esplosa nella penisola iberica.
In Spagna, i seguaci di Mario, guidati da Quinto Sertorio, stavano combattendo per
l’indipendenza della Lusitania contro Roma
La guerra (76-72 a.C.) si concluse con la vittoria di Pompeo.

Marco Licinio Crasso (115-53 a.C.):Seguace di Silla, tra gli uomini più ricchi di Roma, grazie
agli abusi perpetrati durante le proscrizioni. Il Senato gli affidò il compito di domare la rivolta
degli schiavi.
Nel 73 a.C. scoppiò una ribellione degli schiavi, guidati da Spartaco. Da Capua la rivolta si
estese in tutta Italia, coinvolgendo migliaia di schiavi.

La rivolta schiavile

➔ Spartaco: schiavo dalla Tracia finito nella celebre scuola di gladiatori di Capua.
Intelligente e coraggioso, aveva coinvolto suoi compagni in un piano per riacquisire
la libertà, risalendo le Alpi e tornando nei propri Paesi d’origine. Non voleva quindi
dare vita a una rivoluzione.
➔ Alla sua marcia verso nord si unirono sempre più persone, formando una massa di
150.000 uomini. Spartaco perse il controllo della situazione: alcuni delinquenti
infiltrati orientarono la marcia verso sud per saccheggiare le ricche città del
Meridione; Spartaco li segue per controllarli ma riuscì a formare un esercito così
temibile che Roma inviò ben 8 legioni.
➔ Comando affidato a Crasso che sconfisse i ribelli (71 a.C.) e ordinò che 6000 schiavi
prigionieri fossero crocefissi lungo tutta la via Appia (tra Capua e Roma). Quelli che
invece si salvarono (circa 5000) furono sbaragliati in Etruria da Pompeo, di ritorno
dalla Spagna.

Il consolato di Pompeo e Crasso

Con le rispettive vittorie militari, Pompeo e Crasso si erano imposti sulla scena politica di
Roma.
Anziché combattersi, decisero di sostenersi vicendevolmente per l’elezione consolare del 70
d.C.
➔ Nessuno dei due possedeva i requisiti necessari previsti dalla legge sillana sulla
carriera politica (cursus honorum): non avevano ricoperto quelle magistrature minori
che, secondo la legge, potevano aprire la strada al consolato.
➔ Il Senato intendeva far rispettare la legge e impedire l’elezione dei due generali,
anche perché temeva la popolarità che essi avevano conquistato.

➢ Assicuratisi il favore dei popolari e degli equites (Pompeo promette loro di modificare
la costituzione sillana in loro favore) e forti dell’appoggio delle loro legioni stanziate
fuori Roma, Pompeo e Crasso conquistarono il consolato (70 a.C)
Riforme

Smantellamento della costituzione sillana da parte di Pompeo:


-Reintrodotti i cavalieri nei tribunali che giudicavano i reati di concussione
-Restituzione appalto delle province asiatiche ai cavalieri
-Restituzione dei poteri ai tribuni della plebe (veto e accesso ad altre cariche pubbliche)
-Nomina di nuovi censori che espellono da Senato per indegnità 84 membri nominati da Silla
MA Pompeo non ha velleità anti-oligarchiche, capisce che la politica conservatrice del
Senato era ormai perdente e corruzione inaccettabile.

Le campagne di Pompeo

Terminato l’anno del consolato, Pompeo rifiutò il governo di una provincia e decise di
rimanere a Roma, cercando di aumentare il proprio prestigio e il proprio potere.
➔ Nel 67 a.C. il Senato gli concesse per tre anni poteri straordinari su tutto il
Mediterraneo (500 navi, 120.000 soldati e 5000 cavalieri!) In soli tre mesi Pompeo
riuscì a sconfiggere i pirati, che infestavano il mare mettendo a rischio i commerci.
➔ L’anno seguente il Senato gli affidò il comando della spedizione contro Mitridate che,
sconfitto da Silla, aveva ripreso la sua politica espansionistica in Oriente.
-Tra il 66 e il 65 a.C. Pompeo conquistò il regno del Ponto (Mitridate si uccise).
-Assoggettò l’Armenia (stato vassallo) e invase la Siria, che divenne provincia, insieme a
Bitinia e Cilicia
-Conquistò Gerusalemme e sottomise la Giudea (stato vassallo)
Pompeo riuscì a dare una stabile organizzazione ai domini orientali di Roma, pacificando
tutta l’area: in questo modo favorì i commerci e gli affari e assicurò a se stesso un alto
prestigio e una grande popolarità.

Il successo di Gneo Pompeo

Dopo le vittorie in Oriente, nel 62 a.C. Pompeo sciolse l’esercito a Brindisi e tornò a Roma
(no assunzione di maggior potere)
Al Senato chiese di approvare la sistemazione che aveva dato ai territori orientali e di
distribuire terre ai veterani.

Il Senato, che temeva la popolarità di Pompeo, non acconsentì e rivendicò per sé la


gestione della politica estera.
Cesare e Catilina

Inasprimento scontro tra fazioni fin che Pompeo era in Oriente:


➔ Optimates: Marco Tullio Cicerone e Catone (pronipote del «Censore»): difesa delle
istituzioni repubblicane e dei valori tradizionali
➔ Populares ed equites: Gaio Giulio Cesare e Lucio Sergio Catilina

Cesare da gens Iulia e nipote di Mario, salvato da proscrizioni solo per numerose amicizie
nel ceto aristocratico e Crasso (finanzia suoi debiti e campagne politiche)

Catilina: anch’egli nobile, combatte nella guerra sociale con Pompeo e Cesare; governatore
della provincia d’Africa, viene accusato di concussione. Assolto ma il processo gli impedisce
di presentare la sua candidatura nel 65 a-C. al consolato per l’anno successivo. Si
ripresenta nel 64 a.C. ma sconfitto per pochi voti da Cicerone.

La congiura di Catilina

63 a.C:: Catilina propone ancora sua candidatura ma no elezione per ostilità aristocratici
Raccoglie lo scontento di molti (aristocratici decaduti, contadini, criminali e schiavi), ordisce
una congiura che prevedeva un’insurrezione a Roma e l’assassinio dei consoli (tra cui
Cicerone)

Cicerone scoprì il piano di Catilina e lo denunciò al Senato (21 ottobre 63 a.C. con la prima
orazione delle 4 Catilinarie), che sancì la condanna a morte di tutti i congiurati, senza
possibilità di appello (secondo la costituzione repubblicana invece si poteva fare appello al
popolo contro le sentenze capitali. Solo Cesare si oppose a questa sentenza.
Catilina scappò da Roma e cercò di organizzare l’esercito che aveva reclutato in Etruria.

Il Senato, convinto da Cicerone, inviò in Etruria due eserciti. Nel 62 a.C. Catilina fu sconfitto
e ucciso a Fiesole.

L’ASCESA DI CESARE E IL PRIMO TRIUMVIRATO

Cesare, Pompeo e Crasso

Anni successivi a congiura di Catilina: ascesa politica di Cesare 🡪 dopo l’incarico di


governatore della Spagna Ulteriore mira al consolato MA
-Necessità di avere supporto politico ed economico 🡪 Crasso + il deluso Pompeo (per rifiuto
delle sue richieste al Senato)
-60 a.C.: alleanza tra i tre 🡪 Primo triumvirato (da triumvir: esponente di un collegio
composto da tre uomini) 🡪 accordo personale e privato, no vera magistratura
-Pompeo avrebbe appoggiato la candidatura di Cesare per il consolato del 59 a.C., Cesare
avrebbe appoggiato i provvedimenti di Pompeo e Crasso avrebbe ottenuto vantaggi per gli
equites.
Il consolato di Cesare del 59 a.C.

59 a.C.: elezione di Cesare al consolato 🡪


-Distribuì le terre ai veterani di Pompeo e anche alla plebe, facendo acquistare allo Stato
nuove terre usando le entrate provenienti dall’Asia (evitando così malcontento con
espropriazione terreni privati)
-Ridusse di un terzo i canoni che i publicani delle province orientali dovevano versare allo
Stato (notevole vantaggio economico per la classe dei cavalieri)
-Nuove regole sul governo delle province, aumentando le responsabilità fiscali dei
governatori
-stabilì che i verbali delle sedute delle assemblee e del Senato venissero resi pubblici

Già durante il consolato Cesare si assicurò il proconsolato della Gallia Cisalpina, dell’Illirico
e della Gallia Narbonese per 5 anni con 4 legioni MA
-prima di lasciare Roma fa allontanare i suoi due avversari più temuti: Catone fu inviato a
prendere possesso di Cipro, donata dall’Egitto a Roma e Cicerone fu mandato in esilio a
causa dell’accusa del tribuno della plebe Publio Clodio che aveva fatto approvare
provvedimento che condannava all’esilio chi avesse fatto giustiziare un cittadino romano
senza concedergli il diritto d’appello.

Il proconsolato in Gallia

Obiettivo di Cesare: aumentare il proprio prestigio conquistando nuove terre 🡪 Gallie:


regione turbolenta 🡪 azioni militari in quella zona facilmente giustificate, facendo leva su
ostilità delle tribù celtiche;
Occasione: Elvezi (nell’attuale Svizzera), incalzati da tribù germaniche (Svevi e Sequani),
minacciano gli Edui, tribù gallica alleata dei Romani 🡪 chiedono aiuto a Cesare
-58 a.C.: prima dell’autorizzazione del Senato, sconfisse gli Elvezi e poi Ariovisto, re dei
Germani, nella pianura alsaziana
-Cesare sconfigge anche coalizione antiromana organizzata dai Belgi e arriva fino allo
stretto della Manica (57 a.C.)

Gli accordi di Lucca

A Roma clima teso: preoccupazione per potere di Cesare🡪


Pompeo cerca nuove alleanze con classe senatoria 🡪 ritorno di Cicerone in patria
-56 a.C.: Cesare torna in Italia per impedire tali manovre
-A Lucca incontra Pompeo e Crasso 🡪 nuovo accordo:
1-Proconsolato in Gallia a Cesare per altri 5 anni
2-Pompeo e Crasso consoli per l’anno 55 a.C. e poi proconsolato di Spagna e Siria
La conquista della Gallia

Dopo aver rinsaldato il patto con Pompeo e Crasso, preoccupati dalle sue conquiste (Lucca,
56 a.C.), Cesare riprese le operazioni militari.
-Conquistò l’Aquitania, la Normandia e la Bretagna (56 a.C.)
-Con due spedizioni in Britannia (55 e 54 a.C.) giunse fino al Tamigi, ma non occupò l’isola.

-52 a.C.: Assediò e sconfisse ad Alesia i Galli, che si erano riuniti sotto la guida di
Vercingetorige (sovrano degli Arverni), e che avevano condotto una guerra molto dura
contro i Romani. Nel 50 a.C. la Gallia divenne provincia romana.

Cesare raccolse tutte le sue memorie sulle campagne in Gallia nell’opera Commentarii de
bello Gallico, una preziosa testimonianza letteraria.

La morte di Crasso

-MA Pompeo disattende gli accordi, ormai divenuto paladino dell’aristocrazia senatoria e
delle istituzioni 🡪 Non lascia la capitale per la Spagna e rottura con Cesare + morte di
Crasso a Carre, in Mesopotamia, contro i Parti (53 a.C.)
-52 a.C.: Roma piomba nel caos: Clodio (tribuno che aveva fatto esiliare Cicerone) ucciso in
uno dei frequenti scontri armati tra bande, di cui gli aristocratici si servivano per contrastare i
popolari
-Pompeo nominato dal Senato «console senza collega», per la grave situazione e incaricato
di reclutare un esercito per controllare la città 🡪 Pompeo si ritrova con potere assoluto e
forza militare notevole con cui affrontare Cesare

La guerra civile tra Cesare e Pompeo

Inevitabile scontro tra Cesare e Pompeo:


- 54 a.C: morte Giulia, figlia di Cesare e moglie di Pompeo
- 52 a.C: Clodio (vicino a Cesare) ucciso da uomini degli ottimati alle porte di Roma
- In una Roma segnata da conflitti armati, per ristabilire l’ordine il Senato nominò Pompeo
console senza collega e gli attribuì pieni poteri (52 a.C.).

Prima di rientrare a Roma, Cesare chiese il consolato per il 49 a.C. per tutelarsi dal
crescente potere di Pompeo, con cui lo scontro era ormai inevitabile. Senato gli ordina di
rientrare a Roma come privato cittadino; lo avrebbe fatto solo se Pompeo avesse sciolto le
sue legioni

Il Senato dichiarò Cesare «nemico pubblico», così il 10 gennaio del 49 a.C. Cesare varcò il
Rubicone con le sue truppe: fu l’inizio della guerra civile.

Pompeo non era pronto a combattere: fuggì in Macedonia per organizzare la riscossa, ma
nel 48 a.C. fu sconfitto a Farsàlo, in Tessaglia.
Rifugiatosi in Egitto, Pompeo fu tradito da Tolomeo XIII e assassinato. Cesare si vendica
destituendolo e affidando il trono a Cleopatra.
Dopo una lunga permanenza in Egitto (figlio con Cleopatra), Cesare affrontò e vinse
Farnace, re del Ponto (Zela, 47 a.C.), e i pompeiani, che nel frattempo si erano riorganizzati
in Africa (Tapso, 46 a.C.)e in Spagna (Munda, 45 a.C.).

La dittatura di Cesare: «la repubblica è un fantasma senza corpo»

Dopo la vittoria sui pompeiani, Cesare diventò il “padrone” di Roma.


-Dal 49 a.C., fu console per quattro volte consecutive.
-Fu nominato dictator e padre della patria.
-Riuscì a farsi attribuire i privilegi che spettavano ai tribuni della plebe, pur essendo patrizio:
l’inviolabilità e il diritto di veto nei confronti del Senato.
-Mantenne il titolo di pontefice massimo (dal 63 a.C.)
➔ Introdusse il nuovo calendario giuliano.
-Ottenne il titolo di imperator (generale vittorioso), concesso normalmente solo nel giorno del
trionfo e gli fu concesso di portare la corona di alloro.

Il Senato e le altre magistrature erano stati privati di tutti i loro poteri reali.
➔ Nel 44 a.C. Cesare venne nominato dittatore a vita.

Le riforme di Cesare

Cesare accentrò tutti i poteri nelle proprie mani e attuò una grande riforma dello Stato.
➔ Il Senato passò da 600 a 900 membri, includendo anche rappresentanti della Gallia e
della Spagna.
➔ Fu estesa la cittadinanza romana ad alcune province.
➔ Per migliorare l’amministrazione fu aumentato il numero dei magistrati minori
(pretori, questori, edili) e metà dei giudici dovevano appartenere a ordine equestre
➔ Vennero istituiti dei rigidi e severi controlli sui governatori delle province.
➔ Si definì con precisione l’entità dei tributi che le province dovevano versare a Roma.
Cesare realizzò anche importanti riforme sociali.
➔ Fondazione di numerose colonie (80.000 cittadini poveri).
➔ Realizzazione di importanti opere pubbliche.
➔ Politiche in difesa del lavoro dei cittadini liberi.
➔ Provvedimenti in favore dei debitori.

L’assassinio di Cesare

-Le riforme di Cesare preoccupavano il Senato, che si era visto privare dei poteri.
-In molti, anche populares, temevano che il suo potere diventasse troppo ampio, segnando
definitivamente la fine della repubblica.

Il 15 marzo del 44 a.C. (le idi di marzo) Cesare fu ucciso a pugnalate mentre entrava in
Senato da Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino.
IL SECONDO TRIUMVIRATO E OTTAVIANO AUGUSTO

Marco Antonio
Dopo assassinio di Cesare si impone suo luogotenente (già dal 54 a.C.): MARCO
ANTONIO, console nel 44 a.C.
-Ha l’appoggio del popolo e dell’esercito
-Si propone come successore di Cesare:
➔ Fa approvare dal senato le riforme di Cesare
➔ Fa approvare dal senato le volontà testamentarie di Cesare: anche lasciti alla plebe e
ai legionari.

Marco Antonio e Ottaviano

I «Cesaricidi» diventano impopolari e, anche se Marco Antonio aveva promesso loro


l’amnistia, devono fuggire in Oriente, dove cercano l'appoggio delle province.
Cesare però aveva designato suo erede un nipote (nato da una figlia di sua sorella Giulia),
poi figlio adottivo: GAIO OTTAVIANO.
Aveva 19 anni e attendeva Cesare in Epiro per muovere guerra ai Parti quando Cesare
viene ucciso.

Rientro a Roma e scontro

Ottaviano rientra a Roma ma Marco Antonio non gli permette di accedere al patrimonio di
Cesare.
Ottaviano vende i suoi beni per poter dare parte del ricavato alle plebe e ai soldati (crescita
popolarità) e atteggiamento rassicurante nei cfr. di Antonio e senato (Cicerone) 🡪 guadagna
tempo.
Ottaviano attira a sé: ex veterani di Cesare, il senato, Cicerone

Battaglia di Modena

-43 a.C.: Marco Antonio rifiuta il governo della Macedonia (lontana) e vuole la Gallia
Cisalpina (di Decimo Bruto, colui che convinse Cesare ad andare in senato il giorno del suo
assassinio)
-Marco A. lo attacca (Decimo Bruto) a Modena e il senato è costretto a inviare l’esercito
consolare che appoggia l’esercito privato di Ottaviano, già schierato.
-Marco A. sconfitto si rifugia in Gallia Transalpina dal governatore Marco Emilio Lepido, ex
generale di Cesare 🡪 entrambi dichiarati nemici della Repubblica
-Entrambi i consoli però caddero in battaglia 🡪 vuoto di potere

Il Consolato di Ottaviano

Ottaviano ne approfitta e, dopo che il Senato gli aveva rifiutato il consolato (aveva 20 anni e
non aveva percorso il cursus honorum), marcia su Roma: si impone come «console» con le
armi (si fa eleggere dai comizi da lui stesso convocati).
-annulla amnistia nei confronti dei cesaricidi e l’editto con cui Antonio e Lepido erano stati
dichiarati «nemici pubblici»
-Ottaviano a questo punto vuole evitare una nuova guerra civile tra gli eserciti degli ex di
Cesare (Lepido, Ottaviano e Antonio) che non avrebbero saputo combattere valorosamente
l’uno contro l’altro 🡪

Il secondo triumvirato

-43 a.C.: a BOLOGNA Ottaviano, Marco A. e Lepido danno vita al secondo triumvirato
-Non più accordo privato ma vera e propria magistratura con imperium (5 anni), che
consentiva ad ognuno di avere delle legioni + diritto di fare leggi, nominare magistrati e
senatori, amministrare la giustizia.
-Incaricata dai comizi di riformare la Repubblica

Scontro con Cesaricidi e morte Cicerone

Dichiarano i «cesaricidi» nemici pubblici e fanno scrivere nuove liste di proscrizione: tutti i
loro nemici (circa 300 senatori e 2000 cavalieri uccisi, con confisca delle terre)🡪 aumento
dell’eliminazione di tutto un ceto dirigente aristocratico

-Fanno uccidere Cicerone (aveva scritto le orazioni «Filippiche» in cui accusava Marco A. di
essere un tiranno) e testa e mani vengono esposte sulla tribuna del foro
-42 a.C.: battaglia di Filippi (ca. Salonicco): Marco A. e Ottaviano sconfiggono Bruto e
Cassio, che si suicidano

Spartizione del governo delle province

-LEPIDO: (più debole) Africa


-MARCO ANTONIO: Oriente (immense ricchezze)
-OTTAVIANO: Italia e occidente

Marco Antonio in Egitto si lega a Cleopatra e comincia a vivere da sovrano orientale, fino a
dare ai figli avuti con la regina delle terre delle province romane!
La vittoria di Ottaviano

➔ 32 a.C.: Ottaviano rafforza il suo potere e fa giurare fedeltà a sé Italia e province


occidentali, poi attacca Marco Antonio
➔ 31 a.C.: Battaglia di Azio (coste occidentali Grecia): sconfigge Marco Antonio
-Cleopatra e Marco Antonio fuggono in Egitto, dove si tolgono la vita l’anno successivo,
durante l’assedio di Alessandria
➔ 30 a.C.: Egitto diventa provincia romana e Ottaviano padrone indiscusso di Roma a
32 anni 🡪 fase del Principato

L’IMPERO DI AUGUSTO (27 a.C.-14 d.C.)

Ottaviano: unico erede di Cesare

Sconfitto Marco Antonio, Ottaviano divenne il padrone di Roma.


➔ Il suo rientro a Roma (29 a.C.) fu celebrato con l’attribuzione del titolo di imperator,
cioè generale vittorioso, mai abbandonato da Augusto.
➔ La chiusura del tempio di Giano confermò la popolarità da lui raggiunta come
pacificatore.

Pur dimostrando un formale rispetto per le istituzioni repubblicane (i magistrati continuarono


ad essere eletti), acquisì gradualmente un’ autorità superiore a tutti.
➔ Governò per tutta la sua vita, dal 31 a.C. 14 d.C.
Alla base del suo potere vi furono il consenso generale e la fedeltà dell’esercito.
Con l’adozione di Tiberio, impose alla sua morte una successione ereditaria, facendo
tramontare definitivamente il principio repubblicano dell’elettività del capo dello Stato.

Ottaviano divenne “Augusto”

28 a.C.- 27 a.C – riceve dal Senato i titoli di:


-princeps (colui che occupa il primo posto): sia del senato che dello stato
-Augusto: «augeo», colui che accresce (benessere) e quindi degno di venerazione.
Si avvia il passaggio a un nuovo sistema politico, chiamato principato e poi impero.

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