A Roma la rivalità tra ottimati, popolari e cavalieri non si
placa. Il vuoto di potere che si crea in seguito alla dittatura di Silla favorisce l’affermarsi di alcuni capi militari che basano il loro prestigio sul sostegno dell’esercito.
Tra le altre, emergono le personalità di due generali:
Gneo Pompeo e Marco Licinio Crasso. LA FINE DELLA REPUBBLICA / POMPEO E CRASSO ALLA GUIDA DI ROMA
Intorno al 79 a.C. Roma è minacciata da Sertorio e
Spartaco. Il primo riesce a evitare le persecuzioni sillane e si rifugia in Spagna, dove costituisce un governo indipendente sostenuto dalle popolazioni iberiche. Nel 77 a.C. il senato invia in Spagna il giovane comandan Pompeo alla guida dell’esercito romano, che sconfigge i seguaci di Sertorio solo dopo la sua morte (72 a.C.). LA FINE DELLA REPUBBLICA / POMPEO E CRASSO ALLA GUIDA DI ROMA
In quegli anni Roma affronta una
rivolta servile guidata dal gladiatore Spartaco che, con il suo esercito di schiavi, conquista in breve tempo tutto il Sud Italia. Nel 71 a.C. il senato affida il comando delle legioni a Marco Licinio Crasso che sconfigge Spartaco e i suoi seguaci. LA FINE DELLA REPUBBLICA / POMPEO E CRASSO ALLA GUIDA DI ROMA
Nel 70 a.C. Pompeo e Crasso riescono a fare pressione
sul senato che concede loro la carica di consoli. I due aboliscono molte norme introdotte da Silla:
restituiscono ai tribuni della plebe i poteri perduti;
riformano le giurie dei tribunali;
restituiscono ai censori le loro funzioni.
LA FINE DELLA REPUBBLICA
LA REPUBBLICA TRA MINACCE ESTERNE E INTERNE
Dal momento che il fenomeno della
pirateria si espande a tal punto da diventare un problema per Roma, nel 67 a.C. il senato concede a Pompeo poteri straordinari e una flotta di 500 navi e 120.000 uomini per riuscire a fermare gli assalti dei pirati. LA FINE DELLA REPUBBLICA / LA REPUBBLICA TRA MINACCE ESTERNE E INTERNE
In soli tre mesi Pompeo libera il mediterraneo e, forte del
consenso ottenuto, nel 66 a.C. conduce l’esercito contro Mitridate VI, re del Ponto, ottenendo la vittoria solo dopo il suicidio del nemico.
Il potere in continua ascesa convince Pompeo a condurre
una guerra di conquista in Oriente attaccando il popolo de nibatei e la Palestina, arrivando a conquistare Gerusalemme. LA FINE DELLA REPUBBLICA / LA REPUBBLICA TRA MINACCE ESTERNE E INTERNE
Nel 63 a.C. Lucio Sergio Catilina tenta un colpo di Stato
Roma con l’intento di rovesciare le istituzioni repubblicane il senato, che per due volte ha ostacolato la sua candidatu al consolato concedendola a Marco Tullio Cicerone.
Proprio Cicerone riesce a sventare la congiura e richiede
senato l’immediata condanna a morte di Catilina (62 a.C.) LA FINE DELLA REPUBBLICA
IL PRIMO TRIUMVIRATO: CRASSO, POMPEO E CESARE
La crisi politica evidenzia la vulnerabilità delle istituzioni
repubblicane, motivo per cui il senato cerca di ostacolare l’ascesa al potere di Pompeo, considerato un nemico dell repubblica. Questi tentativi, però, si rivelano inefficaci perché Pompeo si allea con Crasso e Giulio Cesare, rafforzando il proprio potere. LA FINE DELLA REPUBBLICA / IL PRIMO TRIUMVIRATO: CRASSO, POMPEO, CESARE
Gaio Giulio Cesare appartiene alla gens Iulia. La parente
con Gaio Mario gli concede le simpatie dei popolari e, allo stesso tempo, l’odio degli ottimati. Grazie alla sua abilità politica, Cesare arriva a ricoprire cariche pubbliche impor come quella di pontefice massimo e propretore in Spag ricevendo il privilegio di essere imperator del suo esercit carica che indica il supremo comando militare. LA FINE DELLA REPUBBLICA / IL PRIMO TRIUMVIRATO: CRASSO, POMPEO, CESARE
Nel 61 a.C. Cesare è già un
personaggio di rilievo della scena politica, nonostante abbia un potere inferiore rispetto a quello di Crasso e Pompeo. Per questo motivo, Cesare propone ai due un patto segreto per dividere il potere e il controllo delle istituzioni repubblicane. LA FINE DELLA REPUBBLICA / IL PRIMO TRIUMVIRATO: CRASSO, POMPEO, CESARE
Questo accordo porta alla nascita
del “triumvirato” con cui Cesare, Pompeo e Crasso diventano padroni di Roma. Nel 59 a.C. Cesare viene eletto console e concede a Pompeo le terre da distribuire ai veterani e a Crasso facilitazioni per il ceto dei cavalieri. LA FINE DELLA REPUBBLICA / IL PRIMO TRIUMVIRATO: CRASSO, POMPEO, CESARE
Cesare si guadagna il favore del popolo assegnando nuo
terre a 50.000 plebei e allontanando i suoi oppositori, l’ex console Cicerone e Marco Porcio Catone il Giovane.
Nel 58 a.C. Cesare decide di conquistare la Gallia
Transalpina, e quando la tribù degli edui chiede aiuto a Roma contro gli elvezi, Cesare guida le sue truppe contro le popolazioni locali alla conquista della Francia. LA FINE DELLA REPUBBLICA
DALLA FINE DEL TRIUMVIRATO ALLA GUERRA CIVILE
Nell’estate del 56 a.C. i triumviri rinnovano l’accordo
per la spartizione del potere. Cesare viene confermato proconsole in Gallia, Crasso diventa proconsole in Siria e Pompeo in Spagna. Tuttavia, l’omicidio di Crasso (53 a.C durante la battaglia di Carre segna l’irrimediabile rottura dell’equilibrio fra i tre padroni di Roma. LA FINE DELLA REPUBBLICA / DALLA FINE DEL TRIUMVIRATO ALLA GUERRA CIVILE
Nel 52 a.C. Roma si trova
in una situazione ingovernabile, motivo per cui Pompeo viene nominato console unico a discapito di Cesare, episodio che porta allo scontro tra i due. LA FINE DELLA REPUBBLICA / DALLA FINE DEL TRIUMVIRATO ALLA GUERRA CIVILE
Cesare reclama la sua fetta di potere ma il senato resping
la sua candidatura al consolato e gli impone di congedare l’esercito. Dal canto suo, Cesare chiede al senato di costringere anche Pompeo a fare lo stesso, sciogliendo il suo esercito in Spagna. Ma di fronte al rifiuto da parte di quest’ultimo, Cesare oltrepassa il Rubicone dichiarando guerra a Pompeo, che fugge in Oriente. LA FINE DELLA REPUBBLICA / DALLA FINE DEL TRIUMVIRATO ALLA GUERRA CIVILE
Nel 48 a.C. Cesare affronta Pompeo a
Farsàlo, e lo sconfigge. Pompeo si rifugia in Egitto dove il re Tolomeo, però, lo fa uccidere per guadagnarsi i favori di Cesare, che resta in Egitto per sostenere politicamente Cleopatra. Nel 45 a.C. le sue ultime vittorie contro i seguaci di Pompeo mettono fine alla guerra civile. LA FINE DELLA REPUBBLICA
LA DITTATURA DI CESARE
Nel 44 a.C. Cesare viene nominato dittatore a vita con
l’incarico di varare le riforme necessarie per ridare stabilit allo Stato. Queste riforme istituzionali comportano: l’aumento del numero dei pretori, degli edili e dei que
l’aumento del numero di senatori, da 600 a 900;
l’apertura del senato a italici, provinciali e liberti.
LA FINE DELLA REPUBBLICA / LA DITTATURA DI CESARE
Cesare prende dei provvedimenti sociali per guadagnare
il sostegno dei ceti popolari:
imposta un limite ai canoni di affitto troppo alti;
impiega migliaia di proletari in un programma di opere
pubbliche e avvia imponenti lavori idraulici;
interviene nella gestione delle province per evitare
i tentativi di ribellione delle popolazioni sottomesse. LA FINE DELLA REPUBBLICA / LA DITTATURA DI CESARE
Il 15 di Marzo del 44 a.C. due
esponenti della nobiltà e sostenitori di Pompeo, Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio, uccidono Cesare ponendo fine al suo potere assoluto.
La sua morte, tuttavia, non serve ad
arrestare il processo di decadimento delle istituzioni repubblicane. LA FINE DELLA REPUBBLICA
DAL SECONDO TRIUMVIRATO ALL’AFFERMAZIONE DI OTTAVIANO
Pochi mesi dopo i funerali, il senato proclama la
divinizzazione di Cesare, che diventa il divino Giulio.
Il vuoto di potere lasciato dalla morte del dittatore viene
colmato dalle figure di Marco Antonio e Gaio Ottaviano il primo sostenuto dai luogotenenti e dai legionari di Cesa e il secondo favorito dai popolari. LA FINE DELLA REPUBBLICA / DAL SECONDO TRIUMVIRATO ALL’AFFERMAZIONE DI OTTAVIANO
Nel 44 a.C. Antonio occupa la
Gallia Cisalpina ed entra in conflitto con l’esercito inviato dal senato, a cui si uniscono le milizie di Ottaviano. La battaglia termina con la sconfitta di Antonio e con la marcia di Ottaviano su Roma, nominato console dal senato. LA FINE DELLA REPUBBLICA / DAL SECONDO TRIUMVIRATO ALL’AFFERMAZIONE DI OTTAVIANO
In seguito allo scontro che li vede protagonisti, Ottaviano
e Antonio si alleano per saldare i conti con gli assassini di Cesare, e insieme a Lepido nel 43 a.C. danno vita al secondo triumvirato.
Lo scontro con gli uccisori del dittatore avviene nel 42 a.C
a Filippi, dove le legioni di Antonio e Ottaviano sbaraglia quelle di Bruto e Cassio, che si tolgono la vita. LA FINE DELLA REPUBBLICA / DAL SECONDO TRIUMVIRATO ALL’AFFERMAZIONE DI OTTAVIANO
Avendo eliminato ogni forma di opposizione, nel 40 a.C. i
triumviri dividono i domini romani in tre aree di influenza:
Antonio avrebbe governato nelle provincie orientali;
Ottaviano in Italia e nelle provincie occidentali;
Lepido in Africa.
Quando Lepido viene destituito a pontefice massimo,
Antonio e Ottaviano giungono allo scontro. LA FINE DELLA REPUBBLICA / DAL SECONDO TRIUMVIRATO ALL’AFFERMAZIONE DI OTTAVIANO
Antonio si stabilisce in Egitto dove si lega sentimentalmen
a Cleopatra. Nello stesso periodo Ottaviano lo accusa di voler trasformare i domini romani in una monarchia di stampo ellenistico, e nel 32 a.C. convince il senato a dichiarare guerra contro Cleopatra e a dichiarare Antonio nemico della patria. Lo scontro decisivo avviene nel 31 a quando la flotta di Ottaviano sconfigge Cleopatra e Anton