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RIASSUNTO DI STORIA 3

RIVOLTE DOPO LA MORTE DI SILLA


Nel 79 a.c. dopo la morte di Silla in Spagna avvengono delle rivolte, così Pompeo (generale senza
cursus honorum) viene inviato sul posto per sedarle.
Nel 74 a.c. in una scuola per gladiatori a Capua scoppia una rivolta capitanata da Spartaco. Il Senato
per ovviare al problema manda Marco Licinio Crasso, i rivoltosi vengono sconfitti così Spartaco
viene ucciso e 60.000 gladiatori vengono uccisi e 6.000 vengono crocifissi lungo la Via Appia. Il
resto dei rivoltosi fugge verso nord dove però vengono sconfitti da Pompeo in rientro dalla Spagna.

POMPEO E CRASSO VOGLIONO IL CONSOLATO


Nel 70 a.c. dopo le loro vittorie Pompeo e Crasso richiedono il consolato, non concesso dal senato
per via della mancanza del cursus honorum di Pompeo. Così Pompeo e Crasso fanno scoppiare
delle rivolte, così il senato si vede costretto a concederglielo. Una volta diventati consoli aboliscono
la Riforma di Silla.
Nel 69 a.c. la loro carica da consoli si conclude, così ritornano privati cittadini. Successivamente
Pompeo viene richiamato dal senato per sconfiggere Mitridiate che marcia contro Roma e per porre
rimedio alla presenza dei pirati nel Mediterraneo.
Nel 97 a.c. dopo brillanti vittorie da parte di Pompeo quest’ultimo si ricopre di gloria e inizia a
essere temuto dal senato che: non ratifica i suoi provvedimenti in Asia, non cede le terre ai suoi
veterani e gli nega il secondo consolato. Così Pompeo si allea con Crasso e Cesare andando a
formare il Primo Triumvirato.

PRIMO TRIUMVIRATO
Con l’alleanza di Pompeo, Crasso e Cesare si forma il Primo Triumvirato. Il Triumvirato consisteva
in un accordo segreto per raggiungere i propri obbiettivi che erano:
 Per Crasso: vantaggi fiscali;
 Per Pompeo: dare le terre ai suoi veterani e ratificare i suoi provvedimenti in Asia;
 Per Cesare: ottenere il consolato, per questo dopo la morte di Silla torna a Roma e svolge
tutto il cursus honorum. Cesare per raggiungere il suo obbiettivo ha bisogno della popolarità
di Pompeo e dei soldi di Crasso.
Nel 59 a.c. Cesare diventa console, così approva le leggi fiscali di Crasso e distribuisce le terre ai
veterani di Pompeo e ratifica i suoi provvedimenti in Asia. Successivamente si attribuisce il
governo della Gallia Narbonese e Cisalpina.
Tra il 58 e il 52 a.c. Roma entra in guerra e vince ottenendo un enorme bottino e più di 1mln di
schiavi, quest’impresa viene narrata da Cesate nel De Bello Gallico. Roma conquista fino
all’Inghilterra e si affaccia sull’Atlantico.
CESARE VS POMPEO
L’esercito di Cesare gli è fedelissimo e per questo è temuto sia dal senato che da Pompeo. Per
questo il senato chiede a Cesare di tornare da privato cittadino, Cesare indignato varca il Rubicone
(confine del pomerio) col suo esercito. Inizia una guerra civile tra Cesare e Pompeo, Pompeo
scappa a Brindisi, poi in Macedonia per organizzare un esercito. Nel frattempo, Cesare si fa
nominare console e parte per la Grecia, l’esercito radunato da Pompeo viene sconfitto a Farsalo.
Dopo la sconfitta del suo esercito Pompeo fugge in Egitto dove viene ucciso dal faraone Tolomeo,
che consegna la testa di Pompeo a Cesare con la speranza di entrare nelle sue grazie. Però Cesare fa
destituire Tolomeo per aver ucciso un romano e mette sul trono Cleopatra (sorella di Tolomeo).
Cleopatra e Cesare sono amanti e grazie a questo Cesare può “controllare” l’Egitto.
Nel 47 a.c. Cesare si fa nominare dittatore e come tale dà la cittadinanza romana alla Gallia
Cisalpina e unifica la moneta in tutto l’Impero Romano mettendo l’”aureo”. Nel 44 a.c. negli idi di
Marzo (15 Marzo) cesare viene assassinato dal senato, da Bruto (suo figlio illegittimo) e da Cassio
(ex pompeiano graziato da Cesare) con 23 coltellate. I motivi del suo assassinio sono che: è troppo
amato dal popolo, è accusato di essere un sovrano orientale e che il senato rivoleva la repubblica.

LA MORTE DI CESARE
Durante il funerale di Cesare, Antonio (braccio destro di Cesare) legge il suo testamento (sicuro di
essere nominato l’erede di Cesare). Ma nel testamento Cesare scrive che il suo erede sarà Ottaviano
(suo nipote e figlio adottivo) e che alla sua morte sarebbero stati donati 300 sesterzi a ogni
proletario.
Antonio adirato per non essere stato nominato successore di Cesare, mostra il suo corpo martoriato
alla folla che insorge contro i congiurati. Così Bruto e Cassio fuggono in Macedonia per formare un
esercito.

SECONDO TRIUMVIRATO
Dopo la fuga di Bruto e Cassio in Macedonia viene formato un secondo Triumvirato composto da
Ottaviano, Antonio e Lepido. Questa volta il Triumvirato non è segreto ma pubblico, il suo
obbiettivo era quello di vendicare Cesare e viene creata una lista di proscrizione.
Nel 42 a.c. i triumviri partono per la Macedonia dove sconfiggono Bruto e Cassio. Successivamente
alla loro vittoria i triumviri si spartiscono l’impero: a Ottaviano vanno le terre occidentali, ad
Antonio le terre orientali + l’Egitto e a Lepido viene data parte dell’Africa e diventa pontefice
massimo.
Successivamente Antonio si stabilisce alla corte di Cleopatra con cui avrà una relazione e dei figli.
Ottaviano volendo tutto l’impero per sé cerca di mettere Antonio in cattiva luce. Ottaviano leggerà
un presunto testamento dove Antonio alla sua morte lascerà tutte le terre orientali ai figli avuti con
Cleopatra, così viene dichiarato nemico di Roma.
Nel 31 a.c ad Azio (nell’Epiro) ha luogo la guerra tra Ottaviano e Antonio, con la sua sconfitta
Antonio e Cleopatra si suicidano ponendo fine alla storia dell’antico Egitto. Così Ottaviano diventa
l’imperatore assoluto di tutto l’Impero Romano.
DOPO AZIO
Nel 31 a.c. Ottaviano diventa l’imperatore dell’Impero Romano. Avendo visto quello che è
successo a Cesare imponendo la dittatura decide di mantenere la repubblica, ma per avere il potere
assoluto apporterà delle modifiche. Infatti, sottrae parte dei poteri ai senatori darli a sé stesso:
 Si fa nominare primo tra i senatori e tra i cittadini;
 Prende l’imperium (potere militare dei consoli);
 Prende i poteri dei tribuni attribuendoglieli degli altri;
 Si fa nominare Augusto (protetto dagli dèi);
 Diventa pontefice massimo.
De Lelli Massimo

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