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LA ROMA DOPO LA MORTE DI CESARE.

Dopo la morte di Cesare a Roma non era ben chiaro chi dovesse governare o a chi dovesse andare
l'eredità. Marco Antonio era il generale più vicino a Cesare, egli si aspettava di essere il successore,
però, leggendo il testamento lasciato da Cesare, vide che Cesare aveva preferito il Pronipote Gaio
Ottavio. Figlio adottivo di Cesare, inseguito all'adozione, prenderà il nome di Gaio Giulio Cesare
Ottaviano. A quei tempi l'adozione non ha nulla affare con l'affetto, ha uno scopo politico e
strategico come una alleanza.

Marco Antonio ignora il tutto e si prende l'eredità Ottaviano adorato dichiara Marco Antonio,
nemico pubblico, dichiarando così guerra. Si scontrano nella battaglia di Modena. Nel 43 a.C. Marco
Antonio viene sconfitto e salvato da Marco Emilio Lepido. In questa occasione, Cicerone pronunciò
contro Antonio una serie di orazioni di grande aggressività con cui criticava la politica di Marco
Antonio, le filippiche chiamate così per orazioni di Demostene contro Filippo di Macedonia.

Ottaviano, però, non può ancora diventare console per la sua giovane età; quindi, decide di allenarsi
con Antonio e Lepido e formano il secondo triumvirato. Che rendono pubblico, a differenza del
primo, i tre si divisero le competenze sui vasti territori conquistati da Roma:

1. Ad Ottaviano spetto Roma tutta l'Italia e le province dell'Occidente.


2. A Marco Antonio I territori d'Oriente.
3. A lepido, l'Africa.

Inoltre, si misero alla caccia degli assassini di Cesare, in particolare di cassio e bruto, che con le loro
Legioni si erano rifugiati in Grecia. Fu proprio qui che li affrontarono e sconfissero nella battaglia di
Filippi (42 a.C.)

Cercano di ricostruire lo stato, però non avevano fonti di denaro, ripristinano le liste di proscrizione
create da Silla liste che contenevano nomi di cittadini destinati alla morte. Mettono nelle liste
Aristocratici e nobili, una delle vittime fu Cicerone per via delle orazioni pronunciate contro Marco
Antonio. Nel 40 a.C. Ottaviano decide di sancire ulteriormente alleanza del secondo triumvirato,
facendo sposare la sorella Ottavia con Marco Antonio. Con il tempio Lepido ottiene sempre meno
potere fino ad arrivare ad avere solo la carica di Pontifex Maximus che con la sua morte passerà
Cesare. Marco Antonio in Oriente inizio ad avere comportamenti strettamente legati alla cultura
orientale, facendosi influenzare dal fascino della Regina dell'Egitto che Cleopatra. Questa a Roma
non va bene. Ottaviano inizia a parlare male di Marco Antonio, sottolineando l'evidente legame con
l'Egitto e lo diffama, accusandolo di voler spostare il potere romano in Egitto. Il Senato dà ad
Ottaviano il compito di contrastare il potere orientale, così dichiara guerra indirettamente a Marco
Antonio, dichiarando guerra a Cleopatra. Inoltre, Ottaviano fu spinto ancor di più perché Marco
Antonio ha una relazione extraconiugale con Cleopatra ripudiando Ottavia, la sorella di Ottaviano.
Così avendo una scusa in più per attaccare Ottaviano attacca Marco Antonio. La guerra si conclude
con la battaglia di Azio nel 31 a.C. Con il 30 a.C., l'Egitto diventa provincia romana e Marco Antonio si
uccide convinto che Cleopatra sia morta, mentre Cleopatra, vedendo il corpo senza vita di Marco
Antonio, si fa uccidere da un aspide, un serpente. Ottaviano si ritrova con tutto il potere, decide di
darlo al senato per non fare lo stesso errore di Cesare, il senato restituisce il potere ad Ottaviano e
mantiene tutte le organizzazioni della repubblica. Egli si proclamerà Primus Inter Pares, ovvero primo
tra gli uguali. Ad Ottaviano fu riconosciuto anche il titolo di Augusto (ovvero colui che deve essere
venerato) si chiamerà Ottaviano Cesare Augusto.
Le tappe più principali della carriera di Ottaviano furono tra il 49-2 a.C. dove in tuti questi anni lui
diventò una delle persone più importante per la Roma. 1 a.C. Augusto inaugura un periodo di pace
con l’azione simbolica di chiudere le porte del tempio Giano.

A differenza dai suoi predecessori Augusto capì che era necessario stabilizzare il potere e donare un
periodo di pace a Roma, i primi anni del suo impero passarono alla storia con il nome PAX ROMANA,
un lungo periodo di pace e di benessere. Augusto fece diventare gli eserciti stabili, pagati
regolarmente e quindi non più indipendenti e fedeli ai vari generali ma soltanto a lui, istituì un corpo
di difesa di fiducia del solo imperatore: i pretoriani, infine riempì Roma di monumenti, opere
pubbliche utili per tutti, di attività commerciali, di termine ed acquedotti, conquistando così la
benevolenza del popolo. Durante il principato di Augusto, Roma vive degli anni di pace e di
splendore grazie alle opere architettoniche e letterarie, come l’Eneide scritta di Virgilio.

Il 14 d.C. Augusto muore, però ha una sola figlia naturale, Giulia, la cui madre è Scribonia, da cui
Augusto divorzia il giorno stesso della nascita della figlia per sposare dopo poco Livia Drusilla che
rimarrà al suo fianco fino alla morte. Giulia, in quanto donna, non può aspirare al trono; il prescelto è
Marcello, figlio di Ottavia, la sorella di Augusto. Marcello sposa Giulia perché sia chiaro a tutti che lo
stato passerà nelle sue mani, ma muore solo due anni più tardi.

In secondo nozze Giulia sposa Marco Agrippa, amico fraterno del padre, dal quale ha due figli Lucio e
Caio, ma anche loro muoiono giovani.

Ad assicurare la discendenza ci pensa allora Livia, moglie di Augusto, che appoggia Tiberio, nato dal
suo precedente matrimonio con Tiberio Claudio Nerone, che Augusto decise di adottare e designare
come suo erede e successore. Egli diventerà effettivamente il secondo Imperatore romano
appartenente alla dinastia Giulio-Claudia. Il senato attribuisce il potere a Tiberio, che era stato scelto
in vita da Augusto. L’impero di Tiberio fu quello in cui fu crocifisso Gesù e iniziò a diffondersi il
cristianesimo.

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