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venerdì 5 novembre 2021

Filologia 9

Ci siamo lasciati ieri sul succedersi di Ottaviano a cesare. Parliamo di storia romana perché
le informazioni che abbiamo sul germanesimo primitivo ci giungono attraverso l’etnografia
romana. I romani ci informano per primi sulla civiltà germanica.

I romani, una civiltà letteraria, si scontrano con i germani ov vero una civiltà illetterata.
Sono loro a informarci al riguardo.

Giulio cesare alla metà del primo secolo a.C abbatte la potenza gallica estendendo i confini
dell’impero e portandosi a stretto contatto con le tribù germaniche. Il primo aa darci
notizie sulla civiltà,usi e costumi dei germani è proprio lui. Dopo aver sottomesso la gallia
viene impedito a ulteriori con queste a causa della guerra civile. Le sue forze si rivolgono
verso il fronte interno. Spetterà a Ottaviano, il successore di cesare riprendere le conquiste
e l’espansione territoriale di Roma dopo aver pacificato il fronte interno .

L’impero di Augusto si situa a cavallo tra il 1 secolo a.c e il primo secolo d.C.

Augusto alla fine del primo secolo a.C incarica suo nipote Tiberio di radunare un esercito e
muovere guerra alle tribù germaniche che vivevano a oriente del reno. Tiberio ci riesce,
prende le legioni,attraversa il reno nel 6 a.C e una dopo l’altra sconfigge tutte le tribù
germaniche stanziate tra il reno e l’elba.

Tiberio riesce a sottomettere tutte le tribù che si trovavano tra la moderna Colonia e
Amburgo. Augusto è contento di questa nuova conquista e subito rinomina questo nuovo
territorio in Germania Superiore.

La Germania diventa cosi una nuova provincia romana.

La conquista militare però è solo la parte più semplice. Il difficile consisteva nel processo di
provincializzazione delle nuove conquiste,ov vero l’adeguamento dei territori acquisiti e dei
loro abitanti ALLE LEGGI E ALLE USANZE ROMANE. La provincializzazione della Germania si
rivela fin da subito particolarmente ostica e difficile.

La terra per esempio per i Germani non era una proprietà privata,elemento alla base della
società romana. I. Germani inoltre non conoscevano il potere monarchico , ov vero quel
potere che Augusto con tanta fatica era riuscito finalmente a imporre a Roma. I germani
infatti si governavano collegialmente e le decisioni venivano prese da un’assemblea di

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uomini liberi. Non concepivano il fatto che un individuo solo potesse essere al comando di
tutto. Bisognava lavorare affinché accettassero l’ordine romano. Come si poteva fare ciò?

Innanzitutto conquistando il favore delle loro élite e convincendo le famiglie più prestigiose
e in vista tra i germani a collaborare con Roma. Bisognava offrire loro possibilità di
arricchimento e carriera.

Arruolarli,per esempio, con la prospettiva di una carriera militare che poi dava diritto alla
cittadinanza romana era un ottimo metodo per portarli dalla loro parte.

In seguito alla conquista militare romana molti guerrieri germanici decidono di entrare nel
l’esercito romano allettati dalle prospettive di carriera e di potere che questo
arruolamento comportava. I cittadini romani non pagavano le tasse che erano imposte ai
provinciali,avevano molti privilegi.

Il collaborazionismo è un fenomeno importante sul quale i romani fondano uno dei pilastri
del proprio controllo. Ai romani non interessa uccidere i nemici ma che questi ultimi
collaborino con loro.

Chiariamo il fatto che la cittadinanza viene concessa solo a quegli stranieri che
dimostravano di poter dare un contributo concreto all’urbe ov vero a Roma e non a chiunque.

La conquista romana crea una spaccatura all’interno delle tribù germaniche. Sorgono i
collaborazionisti che sostenevano l’adeguamento ai romani e gli irriducibili che invece
sostenevano di non poter rinunciare alla propria libertà. Loro non accettavano questo stato
di cose.

In questo conflitto , a un certo punto, si inserisce di Arminio . Questa figura è collegata al


disastro di varo. Arminio era un giovane nobile della tribù germanica dei Cherusci.

Apparteneva a una famiglia benestante che aveva deciso di collaborare con Roma. Le
decisioni non erano mai del singolo, ma era sempre la famiglia che prendeva decisioni
riguardo ciò che uno doveva o non doveva fare. L’individuo singolo, il membro, non poteva
fare altro che adeguarsi.

Arminio era stato mandato a prestare servizio militare nell’esercito romano. Si era
arruolato,aveva combattuto al servizio di Tiberio e come riconoscimento del suo servizio
quest’ultimo gli aveva concesso la cittadinanza . Sta di fatto che servendo nell’esercito
Arminio aveva cambiato idea riguardo Roma, convincendosi che i romani non erano amici e
che collaborare con essi non era qualcosa di buono.

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Probabilmente durante le guerre assistette a un qualche episodio di crudeltà da cui rimase
scosso. Torna dunque tra i suoi in Germania (formalmente era territorio romano,in quanto
sottomessa militarmente. I romani stavano ancora lavorando per adeguarla al proprio
diritto) e comincia a fare un po’ il doppio gioco. Si mette al servizio di Varo Quintilio, l’uomo
al quale augusto aveva affidato i compito di governare la Germania. Era il governatore
protempore della nuova provincia. Arminio ormai cittadino romano va da lui per mettersi al
suo sevizio.

Varo si fida di lui e lo assume nel suo seguito. Così facendo Arminio ha l’opportunità di
conoscere i suoi piani. Dal momento che la Germania era una provincia di recente
acquisizione non erano rare ribellioni da parte di tribù minori. Ciò rende necessario per il
governatore sedare tali focolai. Un giorni in seguito a una rivolta della tribù dei
Catti,Arminio dice a varo che avrebbe condotto lui e i suoi soldati attraverso la Germania
da loro. Questo accade nel 9d.C. Varo si fida nuovamente,segue Arminio nel cuore della
Germania e riesce a sedare la rivolta per poi dover riportare i soldati indietro.

Le caserme dalle quali le legioni erano arrivate si trovavano infatti in gallia. Arminio lo
rassicura e gli promette di riportarlo indietro. Risale verso nord e arriva nel territorio dei
Bructeri in un area boscosa,pianeggiante e paludosa dove le legioni romane hanno molta
difficoltà a muoversi. Arminio ha imparato,essendo stato al servizio dell’esercito romano ,
come i romani combattevano. Conosceva che costringere il nemico a combattere sul terreno
che i romani sceglievano era un elemento basilare. Sa anche chele legioni romane sapevano
dare il meglio di sè nella battaglia campale ed erano concepite per combattere su un terreno
pianeggiante e sgombro. In un bosco non sono così efficienti e quindi le attira di proposito in
una zona poco adatta ale loro manovre. Siamo nella zona di teutoburgo, in Germania
settentrionale.

A teutoburgo Arminio ha radunato un esercito di ribelli . Si è fatto il giro delle tribù vicine
raccogliendo sotto di sè tutti quelli che erano scontenti del dominio romano. Li ha messi
insieme addestrandoli per metterli in agguato in questi boschi. Una volta che è riuscito a
portare varo e i suoi soldati in un luogo in cui sa che i romani non sono abituati a combattere
, gli scatena contro le truppe ribelli che ha raccolto. È questo il noto disastro di Varo.

I romani vengono attaccati in mezzo alle paludi dai germani e muoiono tutti. Tre legioni
vengono distrutte completamente.

La notizia giunge a Roma e manda Augusto su tutte le furie. ‘’Varo, rendimi le mie legioni’’.
Da persona vendicativa qual’era comincia a programmare la punizione per Arminio. Tuttavia
augusto muore e delega il compito a qualcun altro.

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Gli succede Tiberio, lo stesso suo nipote che aveva conquistato militarmente la Germania.
Aveva un temperamento molto particolare. Preferiva stare tranquillo e godersi la vita.
Conduce un nuovo esercito in Germania, affronta Arminio nella località detta Idistaviso ,
sconfiggendolo e portandolo in catene a Roma.

La vendetta era compiuta. Tuttavia la Germania in termini economici stava costando


parecchio. Alla fine si trattava di un territorio non particolarmente ricco e si chiedeva se
valesse veramente la pena spendere per mantenere il controllo di un territorio cosi misero.
Decide che bisognava ritirarsi e che bisognava lasciare che i germani si sterminassero tra
loro. La GERMANIA SUPERIORE VIENE IN QUESTO MODO DECOLONIZZATA.

Sotto Tiberio quindi i romani abbandonano la Germania. Nel frattempo con le tribù
germaniche i romani stessi avevano stabilito contatti e rapporti commerciali che
rimangono in piedi anche dopo questa ritirata. I mercanti romani continuano a spingersi
verso nord portando vino,olio e l’ambra. Quest’ultima veniva usata sopratutto per fare
gioielli e nel nord Europa all’epoca risultava essere particolarmente abbondante.

I romani esploravano quelle terre venendo così a contato con costumi radicalmente diversi
dai propri. Tornati a Roma raccontavano ciò che avevano visto. I soldati delle guarnigioni di
frontiera avevano molte occasioni di interagire con la civiltà germanica. Sul corso del
Danubio, dove spesso si stanziavano, si sviluppò un interessante cultura mista , celtica-
germanica- romana dovuta a tali contatti prolungati tra culture diverse. Tutto questo per
dire che tra i romani si sviluppa una certa consapevolezza riguardo al mondo germanico che
suscitava al contempo fascino e timore. I rapporti tra Roma e le tribù germaniche avevano
una ambiguità fondamentale. Coesistevano ostilità e collaborazione. Per i germani l’impero
romano doveva essere come l’America. Roma era splendida e piena di innovazioni che ai
germani erano del tutto sconosciute.

Cosa decidono di fare dunque i germani?

I romani nutrono a loro volta sentimenti contrastanti. I germani sono gente che quando
riesce ad essere affidabile tornava molto utile. I germani potevano essere grandi lavoratori
e guerrieri. Ma la loro mentalità risultava spesso di difficile comprensione.

Questa ambiguità di sentimenti trova un espressione piuttosto eloquente nell’opera dello


storico romano Cornelio Tacito che alla fine del 1 secolo d.C scrive un opera fondamentale
per noi : ‘’Germania’’..

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Tacito raccogliendo le notizie riferitegli dai mercanti e da militari oltre che dagli stessi
germani che vivevano a Roma scrive un breve trattato e si tratta del primo a dedicare un
opera interamente alla descrizione delle tribù germaniche, dei loro usi e dei loro costumi.

Noi dobbiamo a lui la maggior pare delle nostre conoscenze sul germanesimo delle origini.
Che cosa ci dice tacito a questo proposito?

1) secondo lui i germani si dividono in tre grandi gruppi : gli Ingevoni, gli Istevoni, gli
Erminoni. Gli Ingevoni sono i germani che vivono nel nord del territorio,sulle coste del
mare. (Olanda,Paesi Bassi,Danimarca) . Gli Istevoni sono quelli che vivono sul medio e
sull’altro corso del reno (Germania sud-occidentale). Gli Erminoni infine sono i germani
che vivono a oriente sono quelli più lontani dai confini di Roma. Queste tre
denominazioni indicavano realtà cultuali e designavano leghe di tribù accomunate dalla
devozione comune a una certa , particolare divinità.

2) Tacito ci dice che i germani non conoscono il potere regale. Il loro principale organo di
governo era l’assemblea, composta da maschi adulti abili alle armi e veniva chiamata
Thing. Erano quindi principalmente i guerrieri a prendere decisioni. Non a caso quando
l’assemblea si riuniva i suoi i membri erano soliti andarci con le armi in pugno, a
significare la loro appartenenza alla classe guerriera. Quando quest’ultima raggiungeva
un accordo riguardo a qualche questione, la cosa veniva segnalata battendo con le lance
sugli scudi. L’importanza del combattimento è anche segnalata dal fatto che il passaggio
all’età adulta di un giovane veniva celebrato proprio con la consegna delle armi. Il
capofamiglia consegnava al ragazzo la lancia e lo scudo e si trattava di un momento
molo importante.

3) Ciò si riflette anche nella religione. Almeno tra gli Erminoni e gli Istevoni ciò accadeva.
Tacito concorda con Cesare nel riferire che i germani non hanno templi e simulacri delle
proprie divinità. Il culto si svolge presso luoghi all’aperto e naturali. Tipicamente i
guerrieri officiano il culto in un bosco sacro dove non è consentito entrare se non in
catena, simbolo della completa sottomissione alla divinità. (Si tratta di un riferimento
al culto di Odino) . La guerra è molto importante nella vita di queste persone. I guerrieri
sono la categoria sociale più rilevante. Erano solo loro a godere tanto dei diritti civili
quanto di quelli politici.

4) Tacito non manca di segnalare il modo insolito di guerreggiare proprio dei germani. I
germani non conoscevano la disciplina legionaria dei romani . Andavano in battaglia
posseduti da una sorta di sacro furore il quale destava una certa impressione. La cosa

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più strana è che quando andavano in battaglia si portavano dietro le donne. Queste
ultime non combattevano ma stavano nelle retrovie ad assistere allo scontro.

5) Quando non fanno la guerra i germani passano il tempo ubriacandosi. Una cosa
particolarmente disgustosa delle loro abitudini risulta essere il sacrificio umano.
Conoscono inoltre la divinazione, la quale viene svolta con modalità diversissime.
Quando si vuole avere responsi sugli eventi futuri , l’indovino taglia un ramo da un
albero da frutto. Ricava da quel ramo tanti pezzetti di legno e successivamente su
questi incide dei simboli. Li getta e poi li estrae a caso . In base all’ordine in cui questi
simboli si presentano trae poi auspici sul futuro.

6) Tacito probabilmente da qui le prime notizie sulle rune. Si tratta del più antico sistema di
scrittura in uso tra i germani. Era un alfabeto derivato probabilmente dall’etrusco e
che i germani usavano a scopo divinatorio o epigrafico, per le iscrizioni su pietra o legno.

L’alfabeto runico viene chiamato ‘’Futhark’’. Possedeva un valore simbolico. Ogni lettera
simboleggiava un concetto. La prima lettera per esempio era legata alla ricchezza e quindi
la runa simboleggiava buon auspicio. La terza era una runa di cattivo auspicio.

7) Tacito infine segnala ai suoi concittadini che i germani sono un pericolo. I germani non si
lasciano sottomettere e questo per lui è un dato molto preoccupante. Dobbiamo tenere conto
tuttavia della prospettiva da cui osserviamo le cose. Tacito era romano e ha anche certi
interessi politici nel presentarci questi fatti. Idealizza i germani volutamente come una
sorta di buoni selvaggi. Ha tutto l’interesse di presentarli come gente all’antica dotata di
quelle virtù primitive proprie della Roma di un tempo, in polemica con la decadenza
contemporanea cui assisteva. Era uno storico conservatore, nostalgico della repubblica.

Tacito ci dice che i germani sono ricchi di ambra che i germani chiamano glesum. I germani si
lavano usando il sapo. (‘’Sapone’’)

Gli Ingevoni adorano una divinità che si chiama ‘’Nerthus’’.

Secondo i germani tutti gli uomini discendono da un individuo primordiale chiamato Mannus
. (‘’Man’’)

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La divinità alla quale i germani dedicano il culto più importante è Mercurio. I romani
associavano alle divinità straniere sempre qualcuna delle loro a seconda delle somiglianze.

Noi possiamo constatare la veridicità delle affermazioni di tacito sulla base di comparazioni
linguistiche e perché siamo in grado di confrontare queste informazioni con quelle che
traiamo da testimonianze germaniche autentiche. Queste ultime sono molto più tarde ma
trovano una certa corrispondenza con quanto tacito ci testimonia.

Ci provengono principalmente dall’area norrena.

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