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PREROMANI

pp. 13-16 – Etruschi chiamavano se stessi Rasenna. Origine etnica tra VIII e VII sec a.C.
Massima espansione tra VII e VI sec, non costituirono mai stato unitario. Città indipendenti
governate dai Lucumoni. Alfabeto adattato dal greco ma lingua non indoeuropea. Sviluppo
eccezionale dei riti religiosi e dellʼimportanza dellʼaruspicina.

ROMA pp. 17-40


primi storici su Roma arcaica vissero nel I sec a.C. Tito Livio fu contemporaneo di
Augusto. Stesso periodo anche Dionigi di Alicarnasso.

La tradizione fissa la monarchia dal 754 al 509 a.C.


Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marcio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio,
Tarquinio il Superbo.

Primo storico romano in greco: Fabio Pittore (III sec. a.C)


primo storico romano in latino: Marco Porcio Catone [Il Censore] (III-II sec. a.C.)

Altra fonte sono gli Annali dei pontefici

nella tradizione, fuse due versioni sulle origini: quella greca, relativa a Enea, e quella
locale che rimanda a Romolo

Pomerio è la linea sacra, anche molto lontano dalle mura difensive.

Pater a capo delle famiglie. Famiglie con antenato comune formano le gens.

Originariamente, tre tribù; divise in dieci curie ognuna. Per ogni tribù, cento senatori, cento
cavalieri e mille fanti.

Monarchia era elettiva.

Patrizi discendenti dei patres, i senatori che si volevano scelti da Romolo; ma anche
proprietari terrieri. Teorie entrambe insoddisfacenti, la separazione patrizi/plebei
devʼessere più complessa, del resto anche alcuni re avevano nomi plebei.

VI secolo a.C., dominio etrusco, grande sviluppo. Tarquinio Prisco fu successore di Anco
Marcio. Rafforzamento dellʼistituto monarchico.

Servio Tullio fu narrato dalla tradizione come un rifondatore, un nuovo Romolo

Cereale più coltivato in era arcaica è il farro.

Pietra nera nel Comizio, probabile tomba mitica di Romolo.

Grande crescita territoriale nel secolo dei Tarquini.

REPUBBLICA I

509 a.C.
due magistrati eletti dal popolo, i consoli (inizialmente praetores). Dal loro nome
prendevano nome gli anni che componevano le liste dei Fasti. Annualità e collegialità.
Cʼerano due questori, assistenti per attività finanziarie.

Dittatore era nominato da un console o pretore o interré, in caso di necessità. 6 mesi.

Si poteva rivestire contemporaneamente magistratura e sacerdozio.


I pontefici [massima autorità religiosa, presieduti dal pontefice massimo]
gli àuguri [assistevano i magistrati nel trarre gli auspici, con volo uccelli, tuoni, fulmini ecc.]
i duoviri sacris faciundis [custodi dei Libri Sibillini, raccolta di oracoli]
interagivano direttamente anche con la politica

oltre a magistrature e senato, il terzo pilastro erano le assemblee popolari (cittadini maschi
adulti).
Comizi curiati, la più antica, persero di significato col tempo.

inizialmente, la più importante sono i comizi centuriati. Maggioranza data dalle unità di
voto delle centurie (un vantaggio per i più ricchi e conservatori, inferiori numericamente).
Questa assemblea elegge i consoli e gli altri magistrati superiori.

Comizi tributi (a maggioranza di tribù), eleggono magistrati minori e votano le leggi (leges).

Concilia plebis tributa, eleggono i tribuni della plebe e votano i plebiscita.

Da nascita repubblica (509) al 287 a.C. è conflitto tra patriziato e plebe.

progressiva presa di coscienza della propria importanza da parte della plebe:


rapporto <-----> tra diritti politici e doveri militari
la legione era reclutata su base censitaria, quindi indifferentemente tra patrizi e plebei.

494 a.C. prima secessione dellʼAventino


Nascono i tribuni della plebe, cui viene accordata la sacrosanctitas (impossibilità di essere
toccati, chi la viola diviene sacer)
Riconoscimento da parte dello Stato dellʼorganizzazione plebea.

451 a.C. Decemvirato patrizio per redigere un codice scritto. Nel 450, Leggi delle XII
Tavole.

per prevenire la possibilità che i plebei accedano agli auspici e al consolato, la tradizione
vuole che dal 444 a.C al 367 a.C. il senato decidesse se ci fossero i due consoli o un
numero di tribuni militari con poteri consolari (3, 4 o 6) tra cui anche dei plebei ma senza
poter trarre auspici. Più probabile che i consoli non siano stati sostituiti, ma affiancati dai
tribuni militari.

Caio Licinio Stolone e Lucio Sestio Laterano nel 376 a.C. presentano pacchetto leggi su
distribuzione terre e accesso plebei al consolato. Dopo fase di anarchia, le leggi Licinie
Sestie vengono approvate (367 a.C.). Abolizione del tribunato militare con poteri consolari,
introduce lʼobbligo (la possibilità?) che un console sia plebeo. Creati i pretori
(amministrazione giustizia ma anche comando militare) e gli edili curuli (ludi maximi)

Obbligo di un console plebeo dovuta a un plebiscito del 342 a.C. Prima coppia di plebei
172 a.C.
311-312 a.C. censura di Appio Claudio Cieco. Censo calcolato non solo sui terreni ma
anche sui beni mobili. Erezione del primo acquedotto e della via Appia.

287 a.C. legge Ortensia dispone che i plebisciti hanno valore di legge. Patrizi e plebei
raggiungono una sostanziale parità sociale. La nuova élite che andò formandosi prese il
nome di nobilitas.

Città latine si riunirono in una Lega, Roma la sconfisse nel 496 a.C. sul lago Regillo. Nel
493 a.C. il Foedus Cassianum prevedeva la pace e aiuto reciproco in caso di attacco
subito. Questa alleanza fu preziosa contro Sabini, Equi e Volsci.

Nel V secolo a.C. le tre guerre veienti (dal 483 al 396), Veio fu presa dopo 10 anni di
assedio e la vittoria fruttò un grande e fertile territorio.

Calata dei Galli, 390 a.C. saccheggio di Roma

341-338 a.C. Grande guerra latina (Latini, Campani, Sidicini più i nemici eterni Volsci). I
Romani, vincendo, sciolsero la Lega latina. Fu consolidata la posizione di egemonia di
Roma, con la concessione in alcune città della civitas sine suffragio.

321 a.C. Forche Caudine, sconfitta contro i Sanniti (nella II guerra sannitica), poi ripresa di
Roma e trattato di pace nel 304. Tuttavia, i Sanniti riaprono il conflitto (III guerra) nel 298
ma gli eserciti dei due consoli sconfiggono lʼunione di Sanniti e Galli nel 295, dimostrando
lʼimportanza del sistema egemonico che garantiva grande potenziale militare. 290 a.C.
termina la guerra.

282 a.C. aiuto portato a Turi, golfo di Taranto. Taranto reagì, affondò alcune navi romane e
riprese Turi. Nella guerra con Roma, fu invocato lʼaiuto di Pirro re dei Molossi. 280 a.C.
Pirro vince a Eraclea, nel 279 vince a Ascoli Satriano. Pirro subì gravi perdite e decise di
intervenire anche a Siracusa per proteggerla da Cartagine. Roma riconquistò terreno e
sconfisse Pirro nella località in cui sarebbe sorta Benevento, nel 275 a.C.

264 a.C. prima guerra punica, intervento in aiuto dei Mamertini a Messina. Cartagine era
superiore sul piano navale. Roma creò una flotta imponente e ottenne una vittoria nelle
acque di Milazzo (260)
Invadendo lʼAfrica, le prime vittorie non furono sufficienti a piegare Cartagine, la flotta
romana fu sconfitta e decimata da una tempesta, Roma rimase senza flotta per alcuni
anni. Alla ripresa delle ostilità, nel 241, i Cartaginesi vennero comunque sconfitti alle Egadi
e dovettero sgomberare Sicilia e isole e pagare un indennizzo.

Sicilia, dal 227, fu la prima provincia romana.


Sardegna e Corsica furono la seconda, dopo che Cartagine dovette cederle sotto la
minaccia di un nuovo conflitto (237 a.C.)

218 Annibale, espugnata Segunto, supera i Pirenei e le Alpi, unendo le forze con Boi e
Insubri. Nel 217 sconfigge Caio Flaminio e Quinto Fabio Massimo (cunctator) decide di
ritardare gli scontri fino a che Annibale non resti senza approvvigionamenti.

Nel 216 le perdite dovute a questa strategia fanno decidere per una controffensiva, ma i
due consoli furono sconfitti a Canne da un esercito numericamente inferiore. Nel 211 fu
nominato in Spagna Publio Cornelio Scipione, detto lʼAfricano, il cui omonimo padre era
stato ucciso dai cartaginesi. Nel 209 prende Nova Carthago e lʼanno seguente sconfigge
Asdrubale. Annibale non ha più rifornimenti e Scipione, in Spagna, vince a Ilipa (206). Nel
205 a.C. Scipione è console e, alleatosi con i numidi di Massinissa, attacca lʼAfrica. I due
alleati vincono nel 203 ai Campi Magni e nel 202 a.C., definitivamente, a Zama. Cartagine
fu schiacciata dalle condizioni di pace, smantellando la flotta, pagando unʼindennità e
rinunciando ai territori fuori dallʼAfrica e alle terre pretese dalla Numidia.

Poco dopo Cartagine, fu la volta della Macedonia di Filippo V. Nel 200 i romani sbarcano
ad Apollonia, ma in due anni riuscirono a convincere gli stati greci di essere dei liberatori e
a schierarsi dalla loro parte. La vittoria a Cinocefale, nel 197 a.C., segnò la sconfitta e il
ritiro dalla Grecia dei macedoni.

La Siria cercò pochi anni dopo di prendere la Grecia, venne respinta nel 191 alle Termopili
e, quando la controffensiva romana percorse Grecia, Macedonia e Tracia prima di disfare
lʼesercito siriano a Magnesia sul Sipilo (190), si giunse alla pace del 188.

Nel 171 a.C. si arrivò alla terza guerra macedonica. Lucio Emilio Paolo sconfisse Perseo
in campo aperto a Pidna (168), lo catturò e abolì la monarchia in Macedonia. Ventʼanni
dopo, la lega achea insorse per impedire a Roma il proprio scioglimento. Roma vinse
agevolmente, distruggendo Corinto (146) e riducendo la Macedonia a provincia. Sempre
nel 146 venne distrutta anche Cartagine, dopo la terza guerra punica.

Lo sbarco verso Cartagine, che per evitare la guerra aveva concesso ogni tipo di favore,
avvenne nel 149. Lʼassedio durò tre anni. Al termine, il territorio divenne una nuova
provincia.

Nel 197 a.C. erano state create le province di Spagna Citeriore e di Spagna Ulteriore.

Due fazioni della nobilitas andavano delineandosi: optimates e populares. I primi si


definivano boni ed erano per la difesa dello Stato e del senato. I secondi si ergevano a
difensori dei diritti del popolo.

Tiberio Gracco volle sfruttare il suo tribunato della plebe (133 a.C.) per introdurre una
limitazione della quantità di agro pubblico posseduto.

Nel 112 a.C. Giugurta volle impadronirsi dellʼintera Numidia e Roma entrò in guerra nel
111. Caio Mario fu eletto console nel 107 e, nel 104, condusse Giugurta come prigioniero
a Roma. Mario fu eletto console fino al 100 a.C. per un totale di sei volte, per tenere il
comando contro la minaccia germanica di Cimbri e Teutoni. I Germani ricomparvero nel
103 e sterminò prima i Teutoni ad Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) e i Cimbri ai Campi
Raudii.

La guerra sociale italica e comportava i vantaggi della condizione di cittadino. Lʼassassinio


di Livio Druso (tribuno della plebe che proponeva lʼallargamento della cittadinanza) fece
esplodere le rivolte delle popolazioni italiche. A settentrione si schierò lʼesercito di Publio
Rutilio Lupo, a meridione quello del console Lucio Giulio Cesare. Prima la cittadinanza fu
concessa a chi deponeva le armi (90a.C.) poi a chi si sarebbe registrato dal pretore di
Roma (89). Infine, la cittadinanza spettò a tutta lʼItalia.

Mitridate, approfittando della guerra civile, muove guerra alla Grecia dalla Cappadocia. Le
città greche si sollevano appoggiandolo, Roma risponde nellʻ88a.C. inviando Lucio
Cornelio Silla. Quando il comando fu spostato a Mario, Silla Marcia su Roma (88).
Poi, in due anni, Silla caccio le armate di Mitridate dalla Grecia. Nellʼ87, intanto, Mario
marcia a sua volta su Roma e dichiara Silla nemico pubblico. Mario è console per la
settima volta e muore poco dopo. Cinna è console fino allʼ84, quando i suoi soldati lo
uccidono nellʼimminenza del ritorno di Silla.

Silla, conclusa la guerra mitridatica, sbarca a Brindisi nellʼ83. Nellʼ82 Roma è ripresa e si
procede con le liste di proscrizione, per eliminare gli oppositori mariani.
Il senato vota, nellʼ81, una proposta per fare di Silla dittatore a tempo indeterminato. Silla
riforma il senato, le magistrature e il cursus politico. I tribuni della legge vennero
notevolmente limitati nei poteri. Il pomerio fu esteso. Riorganizzato lo Stato, Silla si ritira
nel 79 a.C. e muore un anno dopo.

Nel 73 rivolta degli schiavi. Spartaco, un trace, e Crisso, un gallo, radunarono un esercito.
Dopo considerevoli vittorie, Crasso li sconfisse in Lucania dove perì Spartaco.

Nel 70 Pompeo e Crasso sono consoli e restaurano i poteri dei tribuni della plebe.

Per interrompere le scorrerie dei pirati, nel 67 viene inviato Pompeo, che li scaccia dal
Mediterraneo. Lʼanno seguente, Pompeo subentra a Lucullo nella guerra contro Mitridate
e lo costringe a ritirarsi e poi uccidersi (63). Mentre Mitridate fuggiva, Pompeo prese
Gerusalemme e vi costituì uno Stato aggregato alla provincia di Siria (63). Nel 62 a.C.
torna a Roma per farsi tributare il trionfo.

Nel frattempo, a Roma Catilina aveva cercato in molti modi più o meno leciti di assurgere
al consolato, senza mai riuscirvi (nel 63 riuscì console Marco Tullio Cicerone). Nel 62,
Cicerone scopre la congiura ordita da Catilina, con un attacco storico (la prima catilinaria)
lo costringe ad allontanarsi da Roma e, nella battaglia tra lʼesercito consolare e le forze di
Catilina, questi rimase ucciso.

Il cosiddetto primo triumvirato del 60 a.C. fu in realtà solo un accordo privato tra Cesare,
Pompeo e Crasso. Cesare, come nei piani, fu console per il 59. Cesare, durante la sua
campagna in Gallia (dal 58), fu abile a sfruttare la poca organizzata compagine dei Galli,
divisi tra loro, e a farsi amare dalle truppe condividendo con esse la vita militare.

Nel 56 a Lucca i tre si accordarono sui successivi 5 anni e le spartizioni del potere, Cesare
poté così proseguire nella sottomissione della Gallia. Sconfitto in durissimi scontri il re
degli Averni, Vercingetorìge, Cesare aveva completato lʼopera e ordinò senza attendere
lʼavallo del senato la nuova provinci (Gallia Comata) nel 51 a.C.

In Siria, Crasso subì una delle sconfitte più dolorose della storia di Roma, contro la
cavalleria dei Parti. Lo stesso Crasso fu ucciso mentre si ritirava. (53 a.C.)

La fase di anarchia procede con la questione dellʼintervallo tra proconsolato e consolato


che il senato e Pompeo cercarono di imporre a Cesare (che non era a Roma e non poteva
perciò presentare la propria candidatura di persona per il 48 a.C.). Quando il senato
comunicò che Cesare andava a termine con la sua magistratura e nominò i suoi
successori, Cesare varcò armato il Rubicone (49 a.C.) - confine tra Gallia Cisalpina e
territorio civico - e Pompeo lasciò Roma con lʼintenzione di imbarcarsi a Brindisi per
lʼOriente.

Cesare riesce a farsi eleggere console per il 48, anno in cui Cesare sconfigge Pompeo a
Farsalo, in Tessaglia. Pompeo fugge in Egitto ma i consiglieri del re lo fanno uccidere.
Cesare giunge in Egitto e vi rimane per un anno, poco dopo la sua partenza la regina
Cleopatra VII dà alla luce suo figlio Tolomeo Cesare. Tornato a Roma nel 46 Cesare
celebra i trionfi e a metà di quellʼanno ottiene la dittatura rei publicae constituendae. Dopo
3 consolati consecutivi (per un totale di 5) viene eletto dictator perpetuus nel 44 a.C.
Lʼevidente inclinazione allʼimposizione regale comportò la congiura del 15 marzo 44, nel
Campo Marzio.

Il discorso funebre di Marco Antonio fu una manifestazione di furore popolare che fece
fuggire da Roma i congiurati. Cesare aveva destinato come suo erede un non ancora
diciannovenne Caio Ottavio (che, adottato, divenne Caio Giulio Cesare Ottaviano).

Dopo aver marciato su Roma, fu eletto console nel 43a.C. e propagandò il proprio intento
di vendicare Cesare e la sua opera. A ottobre del 43 si incontra con Antonio e Lepido e,
con una legge fatta poi votare, dà origine al triumvirato rei publicae constituendae.
Vennero istituite liste di proscrizione contro gli uccisori di Cesare. Nel 42a.C. fu divinizzato
Cesare e ordinato il suo culto. Ottaviano fu così figlio di un dio.

Inizialmente la posizione di forza, soprattutto per i successi militari, era di Antonio. Nel 40
questi e Ottaviano si accordano a Brindisi sulla spartizione dei territori di competenza.

Lʼequilibrio dura poco, mentre Ottaviano ottiene successi in Occidente, Antonio si lega a
Cleopatra e ottiene vittorie contro i Parti, per vendicare la morte di Crasso e compiere il
volere di Cesare. Antonio cacciò Ottavia, sorella di Ottaviano che lʼaveva inviata con 2000
soldati, e festeggiò sfarzosamente ad Alessandria i suoi successi in Armenia (34 a.C.).

Nel 31 a.C. Ottaviano ha screditato ormai completamente Antonio, conduce una guerra
contro di lui e, dopo la vittoria decisiva di Agrippa ad Azio, annette lʼEgitto come provincia.

dal 31 a.C. si fa iniziare il principato romano. Dal 27 fu proclamato Augusto (da augere,
innalzare). Nel 2 a.C. fu proclamato pater patriae.

PRINCIPATO

Augusto creò un nuovo sistema fiscale, basato sulla tassa fondiaria e sulla tassa pro
capite.
Durante il suo principato fu chiuso tre volte il tempio di Giano.

Augusto muore nel 14 d.C.


Giulio Claudi: Augusto----->Tiberio----->Caligola----->Claudio---->Nerone

Tiberio 14-37

Caligola 37-41 Era il figlio di Germanico, comandante amato nellʼesercito. Sgradito per il
carattere assolutista, fu ucciso in una congiura pretoriana.

Claudio 41-54 zio di Caligola. Odiato dalle fonti antiche, comunque non sembra aver
governato orrendamente, nel 43 d.C., ridusse a provincia la Britannia meridionale.
Avvelenato da Agrippina.

Nerone 54-68
Flavi: Vespasiano----->Tito---->Domiziano

Vespasiano 69-79 Ordinò la costruzione del Colosseo utilizzando i materiali del Tempio di
Gerusalemme
Tito 79-81 sotto di lui lʼeruzione del Vesuvio che distrusse Pompei e Ercolano
Domiziano 81-96 forte rafforzamento delle difese sui confini, limes. Fu autocratico, si
proclamò censore a vita e si faceva chiamare dio. Le antipatie che si attirò con ciò gli valse
la congiura che lo fece cadere e la damnatio memoriae.

Nel II secolo il Cristianesimo mise radici in tutto lʼimpero

II secolo riconosciuto come più prospero, sicuro nei confini, di grande sviluppo culturale.
Con Nerva fu introdotto un regime successorio di tipo meritorio.

Traiano 98-117 fu ritenuto lʼoptimus princeps, rispettoso delle istituzioni, giusto e capace di
tenere buoni rapporti. La sua fu anche una politica di espansione, conquisto tra lʼaltro la
Dacia.

Adriano 117-138 fu uomo di cultura, spinse allo sviluppo le arti, lʼarchitettura e


lʼurbanizzazione, trascorse molto tempo lontano da Roma imparando a conoscere
lʼimpero. Iniziò la costruzione del vallo in Britannia.

Antonino 138-161 è lʼapogeo di sviluppo e consenso.

Città peregrine
Municipi
Colonie

Marco Aurelio 161-180 principe filosofo, governo in collegialità con il fratello adottivo Lucio
Vero.

Commodo 180-192 fu lʼantitesi del padre. Amava le lotte gladiatorie. Subì la damnatio
memoriae.

Severi: Settimio Severo---->Caracalla---->Elagabalo---->Alessandro Severo

Questa è una fase in cui si istituisce una sostanziale monarchia militare e lʼautorità
dellʼimperatore deriva dalla forza degli eserciti. 212, Caracalla dispone la cittadinanza per
tutti gli abitanti dellʼImpero (così aumentava anche il numero dei contribuenti).

235-284 fase dellʼanarchia militare con venti imperatori legittimi o meno

Nel IV secolo le esigenze dello Stato imposero un regime di maggiore pressione, la corte
si strutturò di cerimoniali intorno alla figura del princeps

312 Costantino cristiano. 330 Costantinopoli.

380 d.C. Editto di Teodosio rende Cristianesimo religione ufficiale dellʼImpero.


395 Morte di Teodosio, Impero diviso per la prima volta, tra Arcadio (Oriente) e Onorio
(Occidente)
Nel 410 lʼItalia era alla mercé di Alarico e dei Goti e Roma fu saccheggiata.

Dal 429 al 439 i Vandali terminarono la storia romana in Africa. Nel 455 il loro re Genserico
saccheggiò nuovamente Roma. Nel 476 Odoacre depose Romolo Augustolo e mise fine
allʼImpero dʼOccidente.

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