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Nel V sec. a.C., nella Grecia dell’età di Pericle, furono chiamati sofisti
(ovvero sapienti) quei filosofi che cominciarono a dare lezioni di filosofia
a pagamento, facendo della filosofia una professione.
I sofisti si occupano della società umana e non si sono mai riuniti in una
scuola compatta di pensatori (come quella degli eleati o dei pitagorici)
perché il principio ispiratore del loro insegnamento metteva in primo piano
l’abilità del SINGOLO.
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I SOFISTI DELLA PRIMA E DELLA SECONDA GENERAZIONE
I sofisti trasmettevano nozioni varie che potevano essere utili alla carriera
di un avvocato o di un uomo politico.
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La DIALETTICA è l’arte della discussione, intesa come abilità di far prevalere la propria tesi, vera o
falsa che sia, qualunque fosse la posizione del proprio interlocutore; la dialettica consente di
acquisire l’abilità di prevalere sull’interlocutore qualunque siano le posizioni sostenute.
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La RETORICA intesa come arte di persuasione, attraverso un modo di esprimersi elegante ed
efficace. È l’arte dell’eloquenza, del parlare bene, l’arte dell’avvocato e dell’uomo politico.
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I clienti dei Sofisti erano soprattutto “giovani” appartenenti a famiglie
altolocate, ma in generale i Sofisti insegnavano a chiunque era disposto a
pagare una somma di denaro.
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L’enorme influenza che hanno avuto Platone e Aristotele ha fatto sì che
(nel mondo greco e soprattutto attraverso i secoli) i Sofisti venissero
definitivamente marchiati come PSEUDOFILOSOFI (falsi-filosofi).
Ancora oggi, nel linguaggio comune, diciamo SOFISTA, chi inganna gli
altri con argomenti che sembrano impeccabili e non lo sono, o addirittura
con giochi di parole.
Nel V secolo a.C., Atene, appena uscita vittoriosa dalla guerra contro i
persiani, si avviò verso un lungo periodo di stabilità sotto la guida di
PERICLE, il leader della democrazia ateniese, che nel trentennio di
guida della città (460 - 429 a.C.) attuò un vasto programma di riforme e di
opere pubbliche, che trasformarono Atene in centro politico, economico e
culturale importantissimo per tutto il mondo greco.
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Vivere attivamente in democrazia significava partecipare ad assemblee,
prendere la parola e far valere la propria opinione con efficace discorso.
L’opera dei Sofisti, che appunto insegnavano l’arte del parlare e del
convincere, era molto richiesta soprattutto dai giovani delle famiglie
ricche, impazienti di diventare loro allievi e disposti, per questo, a pagare
dei compensi elevati.
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Accedendo al potere politico, i giovani chiedevano anche l’accesso alla
cultura, che per gli aristocratici doveva restare il privilegio di poche
persone.