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Politica, societ e cultura nell'et ellenistica

Indice
1 Politica e societ 2 La cultura e la scienza 2.1 La Biblioteca e il Museo di Alessandria d'Egitto 2.2 Il divorzio tra la scienza e la filosofia 2.3 La separazione tra la scienza e la tecnica 2.4 La separazione tra la scienza e la societ 3 La filosofia 3.1 Il bisogno di filosofia 3.2 Filosofia e scuole 4 L'eclettismo 5 Il declino di Alessandria e del pensiero scientifico 6 L'indirizzo religioso dell'ultima filosofia greca
Contu Alessio IV F Liceo Scientifico G. Brotzu

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1 Politica e societ
L' et ellenistica il periodo successivo alla morte di Alessandro Magno, e la sua unificazione del mondo antico nel segno della cultura greco. L'impero di Alessandro, dopo la sua morte, fu diviso in tre grandi regni: la Macedonia, l'Egitto e l'Asia. A ci consegue l'ellenizzazione dei paesi conquistati e la simbiosi della cultura greca con quella orientale. Il trionfo di questo nuovo mondo storico-politico coincide con la crisi delle pleis. L'Ellade perde sostanzialmente la propria libert e vede la fine della democrazia. La nuova realt politica ormai costituita da una serie di monarchie assolute. Al cittadino dell'et classica, infatti, subentra il suddito dell'et ellenistica. Sorgono cos nuovi nuclei di vita sociale, tipico il caso di Alessandria che si trasforma in una splendida citt cosmopolita e nel pi vivace centro commerciale e culturale dell'ellenismo. Mentre gloriose citt greche si spopolano, rifioriscono e centri dell'Asia Minore. Il mondo ellenico ormai tramontato e al suo posto sorto il mondo ellenistico. Dal punto di vista economico-sociale, l'aprirsi dei mercati a Oriente contribuisce all'incremento del fenomeno della schiavit. Ci determina, soprattutto in Grecia, un processo di decadenza politica e di impoverimento economico di quei ceti di liberi lavoratori che nell'et classica costituivano il ceto medio. Invece, quei gruppi sociali produttori di beni atti a soddisfare l'elevato tenore di vita delle corti e delle aristocrazie o lavoratori per lo stato in opere pubbliche, divengono i nuovi ricchi della societ ellenistica. Questi ceti non godono per dei privilegi sociali di cui beneficiaria l'aristocrazia terriera, la quale rimane la classe pi forte della societ. L'innalzamento del prezzo della vita genera un'esasperata stratificazione e separazione tra i vari ceti. Questo quadro socio-politico genera una progressiva frattura tra l'individuo e la collettivit, che si traduce in un senso di estraniazione dai temi della politica e della vita pubblica in generale.

2 La cultura e la scienza
2.1 La Biblioteca e il Museo di Alessandria d'Egitto Con la divisione tra individuo e societ l'intellettuale pu scegliere tra due strade: o ripiegare sul proprio animo e sui temi etico-esitenziali (filosofi greci), oppure impegnarsi nelle ricerche specializzate (filosofi alessandrini). Ci porto ad uno sviluppo delle discipline particolari che a sua volta permette una larghezza di mezzi economici con i quali si pu avviare una riorganizzazione globale degli studi. Il centro culturale per eccellenza rappresentato da Alessandria d'Egitto. Proprio qui nacque la Biblioteca, con lo scopo di riunire tutto il materiale bibliografico della Grecia e dell'Asia Minore: fu questa la pi grandiosa raccolta di libri del mondo antico. Inoltre sorge il Museo (tempio del sapere) che doveva essere un centro di ricerca ed costituito da un osservatorio astronomico, un giardino zoologico, un orto botanico e alcune sale anatomiche. Sulla falsariga del modello alessandrino sorgeranno poi altri centri di studio. 2.2 Il divorzio tra la scienza e la filosofia Essendo gli scienziati-professori dei centri culturali alessandrini stipendiati dallo stato, si assiste ad un grande sviluppo delle discipline particolari ed alla cosiddetta specializzazione, ossia la divisione del sapere in una molteplicit di branche coltivate con competenza da una serie di specialisti. Cos, le discipline considerate nel loro insieme perdono ogni legame con la filosofia, infatti i filosofi ellenistici trascurano le indagini scientifiche e, reciprocamente, gli scienziati si Politica, societ e cultura nell'et ellenistica 2

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occupano unicamente di problemi specifici. Tale divorzio culturale rappresentato anche dalla dislocazione geografica della cultura, in quanto mentre Atene rappresenta la sede degli studi filosofici, Alessandria diventa il nuovo centro di ricerche scientifiche. Tuttavia, la scienza ellenistica, se sul piano dei contenuti si mantiene lontana da tematiche filosofiche, dal punto di vista delle strutture logico-concettuali e metodologiche essa rappresenta il punto di arrivo della riflessione filosofica che va dai filosofi ionici fino ad Aristotele. Infatti, perch le strutture logico-concettuali elaborate dalla filosofia potessero esplicare a pieno le loro potenzialit, dovevano trovare applicazione nelle varie discipline scientifiche. Tutto ci port perci alla perdita di quella visione globale e unitaria dell'uomo e del mondo tipico della cultura classica. 2.3 La separazione tra la scienza e la tecnica Nella cultura alessandrina esiste un paradossale divario tra l'abbondanza delle cognizioni teoriche e la povert delle applicazioni pratiche di queste. Viene naturale chiedersi il motivo per cui se, in alcune tecniche la scienza ellenistica giunta ad individuare i principali presupposti teorici che sussistono ancora oggi, non si sviluppata nel mondo antico quella cosiddetta civilt delle macchine. Gli studiosi, sul piano socio-economico, identificano il motivo nell'abbondanza della manodopera servile nel mondo antico, la quale non stimolava quest'ultimo all'invenzione di macchine che potessero ridurre le fatiche e risolvere problemi lavorativi e produttivi. Altrettanto importanti sono le ragioni di tipo psicologico-sociale, a partire dalla scarsa considerazione per il lavoro manuale, considerato proprio di uomini inferiori. Risulta decisiva inoltre la motivazione di tipo filosofico-culturale, risiedente nel fatto che gli scienziati alessandrini, pur essendo giunti teoricamente alle soglie della macchina, sono ancora legati alla mentalit della vecchia filosofia che sosteneva la superiorit dell'atteggiamento contemplativo-conoscitivo di fronte al mondo, a svantaggio dell'atteggiamento pratico-attivo. 2.4 La separazione tra la scienza e la societ Il sapere della cultura alessandrina tende a estraniarsi completamente rispetto alla vita sociale e politica. Il dotto infatti si rivolge non pi al popolo ma unicamente a un'lite di intellettuali o aristocratici colti; l'unica possibilit di rapporto sociale concreto costituita per lo scienziato alessandrino dai legami con il re e la corte, ad esempio cos per i medici di corte. Inoltre, i filologi si limitano a ricerche super-specialistiche, che trasformano lo studio della lingua incomprensibile per la collettivit. La stessa Biblioteca, potenziale fattore di diffusione della cultura, rimane riservata agli studiosi del Museo. Si pu dire che il rapporto privato con lo scritto e con il libro diviene qualcosa che facilita ulteriormente la dimensione individualistica della vita e della personalit dell'intellettuale alessandrino.

3 La filosofia
3.1 Il bisogno di filosofia da sottolineare l'importanza della Grecia nel processo di affermazione dell'ellenismo. Quest'ultimo infatti caratterizzato dalla diffusione e dallo sviluppo della cultura greca nel mondo tanto che il greco diviene la lingua universale e Atene rimane la roccaforte della filosofia. Ci si riferisce ad una filosofia che soddisfa le esigenze dei tempi le quali erano, in Politica, societ e cultura nell'et ellenistica 3

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un periodo di generale insicurezza e di fuga nel privato, una visione unitaria e complessiva del mondo da una parte ed un supplemento d'animo dall'altra. La crisi delle precedenti visioni del mondo, la frammentazione del sapere e il crollo dei valori tradizionali portano all'esigenza di una visione globale delle cose che permetta all'uomo di orientarsi con maggiore sicurezza nelle faccende della vita. Cos, alla tendenza specialistica delle scienze si contrappone lo sguardo generale della filosofia. Tuttavia non si pu parlare di una diminuita importanza della metafisica, ma semplicemente di una sua finalizzazione all'etica e al discorso sull'uomo. Gli interrogativi dominanti di questo momento storico sono infatti quelli esistenziali, riguardanti il destino individuale. Si assiste cos a una tendenziale spoliticizzazione del discorso filosofico. Al filosofo greco rimane solo il desiderio di venire incontro alle inquietudini dell'individuo, dandogli sollievo e aiutandolo a guarire dai mali della vita. Il rapporto tra la filosofia e il suo pubblico viene assimilato alla relazione tra medico e paziente: la vita, con le sue delusioni, la malattia; il filosofo, con le sue dottrine, il medico, che ha come scopo condurre gli uomini alla salvezza personale. In conclusione, si pu affermare che la filosofia come una terapia mentale ed esistenziale, come una via alla serenit. 3.2 Filosofia e scuole Il divorzio tra politica e scienze porta a una disposizione al dogmatismo e al settarismo. Le varie scuole di questo periodo si riducono a vere e proprie sette chiuse, caratterizzate da una scarsa attitudine alla discussione e da un culto dei capi-scuola, e da una limitazione ai contatti con l'esterno solo per polemiche con le scuole avversarie. Altri due tratti caratteristici della filosofia di questo periodo sono l'orientalismo e il cosmopolitismo. L'ellenizzazione dell'Oriente mostra infatti una certa orientalizzazione della mentalit ellenica, della quale sono esempi la ricerca di una via della salvezza per l'individuo e la rassegnazione di fronte all'esistenza. inoltre evidente l'aspirazione a un'unit cosmopolitica tra i popoli, capace di andare oltre le barriere tra le nazioni. La filosofia del periodo ellenistico costituita da tre grandi indirizzi: lo stoicismo; l'epicureismo, che la dottrina della scuola fondata ad Atena da Epicuro; lo scetticismo, che non costituisce una scuola in senso stretto, ma un indirizzo seguito da scuole filosofiche diverse. L'obiettivo di questi tre indirizzi quello di garantire la tranquillit dello spirito, in quanto il fine dell'uomo la felicit, e quest'ultima consiste nell'assenza di turbamento e nell'eliminazione delle passioni. Perci tutti e tre gli indirizzi pongono l'ideale del saggio nell'indifferenza rispetto ai motivi propriamente umani della vita.

4 L'eclettismo
La compatibilit fra i tre grandi indirizzi di pensiero port con il tempo alla ricerca di un terreno di incontro che conciliasse e fondesse gli stessi in una concezione unitaria. Tale tendenza costituita dall'eclettismo (ek-lego = scelgo). L'instaurarsi di questo nuovo indirizzo venne favorito dalle condizioni storiche, caratterizzate dall'annessione della Grecia fra le provincie romane, cosicch Roma cominci a coltivare la filosofia greca la quale si adatt progressivamente alla mentalit latina, proprio perch quest'ultima non accettava divergenze. L'adattamento consistette nello scegliere tra le tre dottrine elementi che potevano essere accettati dalla cultura latina. Il criterio di scelta era l'accordo comune degli uomini (consensus gentium) su certe verit fondamentali.

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5 Il declino di Alessandria e del pensiero scientifico


L'espandersi dei possedimenti romani fin sull'altra sponda del Mediterraneo port ad una progressiva decadenza della cultura scientifica. La fioritura del pensiero scientifico si colloca in un intervallo di tempo relativamente breve, che va dal 300 al 145 a.C., anno in cui il Museo di Alessandria fu danneggiato dalla guerra civile e anno d'inizio del processo di decadenza, accompagnato da vari cataclismi politici. Nel 48-47 a.C., durante l'assedio di Cesare in Egitto, la Biblioteca venne incendiata e andarono persi moltissimi volumi. Cos l'importanza di Alessandria venne diminuendo sempre pi e i suoi intellettuali si limitarono a ruminare la cultura del passato.

6 L'indirizzo religioso dell'ultima filosofia greca


L'accentuazione della tendenza religiosa nello stoicismo romano caratterizzata dal raccogliere e unire tutti gli elementi religiosi impliciti nel pensiero greco e di inglobarli nella sapienza orientale. Si assiste cos a un'interpretazione religiosa delle dottrine greche e ad un tentativo di conciliare queste dottrine con le credenze orientali. Nel I secolo a.C. Cominciarono a comparire alcuni scritti di falsa attribuzione, volti a combattere il cristianesimo e a difendere il paganesimo e le religioni orientali. Tra i numerosi pensatori pitagorici di questo periodo ebbe rilievo in Siria Numenio di Apamea, vissuto nella seconda met del I secolo d.C. e autore di un grandissimo numero di opere di ogni argomento. Egli era convinto che la filosofia greca dipendesse da quella orientale. La scuola di Platone divent la sede preferita di questo indirizzo di pensiero, che utilizzava insieme dottrine filosofiche e scientifiche, miti, pregiudizi e credenze religiose orientali. Plutarco di Cheronea, autore di un vasto numero di opere su svariati argomenti, ne il pi significativo rappresentante.

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