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Collegamenti esterniBiografia[modi ca | modi ca wikitesto]
Risulta una prima notizia, al suo riguardo, nel 426 a.C., collegata ad un
tentativo di invasione ateniese dell'Etolia. Demostene, infatti, aveva accolto la
richiesta di aiuto degli abitanti di Naupatto, città fondata dagli esuli messeni
sul golfo di Corinto, e si era lasciato convincere da loro a condurre una
spedizione in Etolia, al ne di conquistare uomini e mezzi per tentare
successivamente l'assalto della Beozia. I cittadini di Naupatto presentarono
gli Etoli come scarsi di numero, inesperti e disorganizzati, perciò facili da
conquistare. Le cose andarono però molto diversamente: gli Etoli,
consapevoli della loro inferiorità numerica, ma forti della conoscenza del
territorio, aspro e accidentato, decisero di non affrontare gli Ateniesi in campo
aperto e si ritirarono verso l'interno, attirando Demostene in trappola.
Demostene, illuso da facili vittorie, dopo aver senza disturbo occupato i
villaggi etolici lasciati sguarniti, venne assalito all'improvviso da una serie di
attacchi di guerriglia da parte degli Etoli che, posizionatisi in cima ai monti,
nei dintorni di Egitio, bersagliarono agevolmente l'esercito invasore,
causando gravissime perdite al nemico. Demostene, visto il completo
fallimento del piano si ritirò velocemente con quanto gli rimaneva e decise di
rimanere, per il momento, distante da Atene, temendo per la propria vita.
Successivamente si mosse in aiuto dell'Acarnania e scon sse Ambracia,
colonia corinzia e base militare dei Peloponnesiaci: in perlustrazione sul Mar
Ionio con 20 navi, sbarcò a Olpe e combatté contro l'esercito di Sparta
comandato da Euriloco ed alleato di Ambracia. Demostene scon sse
Euriloco, che venne ucciso in battaglia, ed i Peloponnesiaci, obbligando
Ambracia ad un trattato di pace. Vedi Battaglia di Olpe.
Nel 425 chiese di aggregarsi ad una otta che avrebbe dovuto portare
soccorsi agli alleati in Sicilia, con il preciso intento di operare incursioni nel
Peloponneso, lungo il tragitto. Propose perciò di creare una base forti cata a
Pilo. Gli strateghi della otta tuttavia si opposero, perché urgeva soccorrere
Corcira, nel frattempo minacciata da una otta spartana. A causa di una
tempesta gli Ateniesi attraccarono comunque a Pilo. Bloccati a terra da una
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