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Alessandro Magno

Sale al potere nel 336 a.C. e ci sale dichiarando subito la volontà esplicita di continuare la
politica del padre. Di fatto ripercorre il cursus honorum di Filippo facendosi nominare ταγός
nell’Anfizionia.

Appena salito al potere Alessandro deve sanare


● i conflitti con i popoli barbarici dei confini (Illiri, Peoni e Traci).
● La ribellione di una serie di realtà della Grecia che alla morte di Filippo hanno
manifestato la volontà di ritornare all’assetto geopolitico prefilippico. Tra queste
ricordiamo Atene, che godeva sia di un partito filomacedone sia di uno
antimacedone molto attivo che trovava il massimo esponente in Iperìde; Sparta e
Tebe che fu rasa al suolo nel 335 a.C. All’indomani della distruzione di Tebe, Atene
inviò ad Alessandro le sue congratulazioni. Obiettivo di Alessandro era infatti quello
di non inimicarsi Atene, siccome sua prerogativa era inviare una spedizione punitiva
in Persia, e durante le spedizioni persiane Atene, come Sparta, si distinsero
notevolmente. Tebe invece porta il marchio di πολις medizzante. Infatti durante le
spedizioni persiane Tebe fu una di quelle relatà della Grecia che dinanzi alla marcia
di Serse depose le armi.
● La spedizione persiana lasciata incompiuta da Filippo:

LA SPEDIZIONE PERSIANA

l’obiettivo di Alessandro è quello di liberare la Ionia d’Asia dai Persiani.


● La prima cosa che fa Alessandro è andare alla tomba di Achille ad ilio. In questo
modo di accredita la memoria Iliadica ed è questo chiaramente un motivo
propagandistico.
● Arriva in Frigia e si ferma alla città di Gordio caratterizzata da un forte sentimento
religioso che viene definito antropologicamente come “la religosità dell’attesa”, un po’
la stessa religiosità che hanno gli ebrei nell’aspettare il Messia. Nel caso di Gordio, il
culto in questione si manteneva attorno ad un carro legato ad un nodo che nessuno
riusciva a sciogliere. Nacque il culto secondo cui chi sarebbe riuscito a sciogliere il
nodo sarebbe stato senz’ombra di dubbio un personaggio sui generis,
sovrannaturale, divino. Alessandro sfrutta questo culto e ciò dimostra che le sue
capacità andavano ben oltre quelle militari, si rivelavano anche e soprattutto capacità
diplomatiche.
● É la battaglia di Isso a presentarsi come un vero e proprio cambio di piani. Questo
perché da questo momento Alessandro decide di non accontentarsi alla semplice
liberazione della Ionia d’Asia, ora il suo intento è quello di sostituirsi all’impero
persiano. Ad Isso riuscì a sconfiggere l’esercito di Dario III che allora era il Gran Re
di Persia. Nonostante la vittoria, Alessandro decide comunque di di perpetuare la sua
spedizione. È per questo che la spedizione da questo momento si rivela qualcosa di
più di una spedizione punitiva perchè a questo punto Alessandro avrebbe
tranquillamente potuto tornare in Grecia e ricevere gli onori di colui che aveva
effettivamente vendicato l’Ellade, e invece decide di perpetuare la sua campagna
militare. Da questo momento in poi l’immagine di Alessandro viene divisa in due: c’è
chi continuerà ad acclamarlo e a ritenerlo più che degno di essere il successore di
Filippo e chi invece lo accuserà di essersi lasciato intorpidire dai costumi orientali.
● Dopo Isso, Alessandro indirizza la sua campagna militare alla fascia costiera Fenicia
e in Egitto. Superate le resistenze di Tiro (costa del Libano) e di Gaza (Egitto) egli fu
visto specie dagli egiziani come un liberatore. Si ricordi tra l’altro che a Siwa (Egitto
settentrionale) sorgeva il santuario di Zeus Ammone; venne nominato dai sacerdoti
di questo luogo di culto “figlio di Zeus”. Dopo questo riconoscimento Alessandro
fonda la città di Alessandria sulla costa settentrionale dell’Egitto.
● Dopo la campagna in Egitto ed in Fenicia settentrionale, Alessandro si dirige in
Mesopotamia. A Gaugamela nel 331 Alessandro sconfigge Dario III e scende a
conquistare la Babilonia, Susa e Persepoli (queste ultime due erano le città più
ricche dell’Impero Persiano).
● È da questo momento che inizia l’inseguimento di Dario III, inseguimento che portò
Alessandro ad inoltrarsi nei territori della Media e ad est di essa. Dario III viene
ucciso da Besso, un satrapo persiano. Alessandro dimostra anche qui di avere
grandissime doti diplomatiche: recupera la salma di Dario e le offre una degna
sepoltura. Con questo gesto Alessandro si autoproclama legittimo successore di
Dario III, dichiarando Besso un usurpatore ed incentrando momentaneamente la
spedizione su di lui. Besso riuscì a resistere nei territori dell’attuale Afghanistan fino
al 329 quando fu sconfiftto definitivamente. Durante l’inseguimento di Besso,
Alessandro fonda una serie di città, alcune di esse ancora esistono come ad
esempio Kandahar e una località non molto lontana da Kabul. Gli scontri con le
popolazioni locali terminarono quando Alessandro sposò Rossane, la figlia di
Ossiarte, ultimo capo della resistenza delle popolazioni locali (327)

● QUADRO EVENEMENZIALE DELLA SPEDIZIONE IN PERSIA


Alessandro lascia il
governo della Grecia nelle
mani di Antipatro,
organizza le truppe
334 a.C. Preludio della spedizione (30.000 fanti macedoni,
alleati e mercenari;
10.000 cavalieri) per
andare in Asia minore e
passa per Troia

Procede lungo le coste


dell’Anatolia per la loro
liberazione. Si scontra
presso il fiume Granico
\\ liberazione delle πόλεις con Frigia, Lidia e
d’Asia minore Cappadocia. Vince
riscontrando poche
perdite. Le πόλεις che
opposero maggior
resistenza furono Mileto e
Alicarnasso

\\ Episodio di Gordio Procede lungo la Frigia, si


ferma a Gordio e scioglie
un nodo su cui era
fondato un intero culto
religioso.

333 a.C. Battaglia di Isso (Costa Alessandro sconfigge ad


della Cilicia) Isso l’esercito di Dario III

In Fenicia si oppone la
città di Tiro (nell’attuale
Libano) ed in Egitto la
città di Gaza. Alessandro
333-2 a.C Fenicia ed Egitto si reca prima a Siwah
(viene proclamato figlio di
Zeus Ammone), giunge
poi sulla costa
settentrionale dell’Egitto e
fonda Alessandria .

Da Alessandria giunge poi


in Mesopotamia, a
Gaugamela dove si
331 a.C. Mesopotamia, scontra con Dario III
Gaugamela. Incendio di sconfiggendolo. Questi
Persepoli come vendetta decide di darsi alla fuga.
dell’incendio di Atene. Da qui comincia
l’inseguimento di Dario III.
Incendio di Persepoli e
Susa che erano le città
più ricche dell’impero
Persiano

Dario III viene ucciso da


Besso, un satrapo di
discendenza achemenide
che dopo averlo ucciso
rivendica il possesso
dell’impero nominandosi
La vendetta su Besso Artaserse IV. Alessandro
330 a.C. sfrutta la situazione per
spostare l’attenzione della
spedizione su Besso,
punirlo nel 329 e onorare
di una degna sepoltura la
salma di Dario III. In
questo modo Alessandro
si dichiara diretto erede
dell’Impero di Persia.

Alessandro sposa
Rossane, figlia di
Ossiarte, l’ultimo capo
della resistenza delle
Matrimonio con Rossane popolazioni locali. Con
327 a.C. e fine della spedizione questo matrimonio
Alessandro chiude le
ostilità con le popolazioni
locali ma al contempo
desta malcontento in
Grecia.

SPEDIZIONE IN INDIA

Più che una manifestazione di insaziabile sete di conquista da parte di Alessandro, questa
spedizione si presenta molto probabilmente come un espediente per consolidare i confini
dell’impero persiano appena conquistato.
● l’espediente per attuare questa spedizione fu data dal principe indiano di Tassila
(attuale Pakistan) minacciato da Poro, che governava tra l’Idaspe e l’Acesine (in
India). Il principe di Tassila chiese ad Alessandro un aiuto militare contro Poro.
Alessandro allora varca l’Indo e si scontra tra l’Idaspe e l’Acesine contro Poro che
una volta sconfitto viene reso vassallo di quel territorio.
● Poro consiglia ad Alessandro di proseguire verso est, Alessandro mirava infatti a
costruire una barriera di stati vassalli.
● A questo punto segue la marcia di rientro: gli unici scontri si ebbero con la tribù dei
Malli. L’esercito fu diviso in due: da una parte la flotta, affidata a Nearco, che
attraverso lo stretto di Hormuz giunge al Golfo Persico, ed Alessandro che invece
proseguì via terra. Le due parti si ricongiunsero nel 324 a Pasargade, l’impresa fu
celebrata con sacrifici e giochi ginnici.

DIFFICOLTÀ IN GRECIA

Alessandro ha dimostrato sin dopo la battaglia di Isso di aver assunto progressivamente


costumi sempre più orientalizzanti. E ciò destò un grande scontento tra i conservatori greci
che rimpiangevano ed esaltavano il governo precedente di Filippo.
Gli avvenimenti che più destarono lo scontento dei macedoni furono
● Matrimonio con Rossane, figlia di Ossiarte (327 a.C.)
● Nozze di Susa (324 a.C.): Alessandro sposa una figlia e una nipote di Dario. Inoltre
anche 10.000 veterani e 80 ufficiali sposarono donne persiane. Questo era
chiaramente la manifestazione dell’intento di congiungere il mondo greco con quello
orientale. Di certo lo scopo non era riscontrabile in una nobile e moderna “apertura
allo straniero”, quanto piuttosto quella di garantire equilibrio in un impero così vasto
che già da tempo esprimeva numerosi problemi di organizzazione e convivenza.
● Decreto di Nicanore (324 a.C.): Alessandro durante i giochi olimpici del 324 concede
il ritorno in patria degli esuli (esclusi quelli colpevoli di delitti di sangue. Ciò destò un
grandissimo scontento specialmente ad Atene, dove fino ad un secolo prima era
ancora attiva la politica dell’ostracismo. Importante da ricordare a tal proposito è
l’episodio di Antipatro, un esule ateniese che al suo rientro reclamò un ingente
numero di talenti. Nello scandalo fu coinvolto anche Demostene.
● Richiesta di onori divini per l’amato Efestione morto ad Ecbatana nel 324 a.C.
GLI ULTIMI PROGETTI

Pare che Alessandro avesse programmato una spedizione in Arabia, spedizione che
avrebbe garantito i il consolidamento del confine meridionale dell’impero.
Tuttavia Alessandro morì, pare di malaria, nel 323 a soli 33 anni.

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