Luna
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Etimologia
Il termine italiano "Luna" (di solito minuscolo nell'uso comune, non astronomico) deriva dal
latino lūna, da un più antico *louksna, a sua volta proveniente dalla radice indoeuropea leuk-
dal significato di "luce" o "luce riflessa"[12][13]; dalla stessa radice deriva anche l'avestico raoxšna
("la brillante")[14], e altre forme nelle lingue slave, nell'armeno e nel tocario[13]; paralleli
semantici si possono trovare nel sanscrito chandramā ("luna"[15], considerata come una
divinità[16]) e nel greco antico σελήνη selḗnē (da σέλας sélas, "fulgore" [del fuoco][17],
"splendore"), esempi che mantengono il significato di "lucente", sebbene siano di diversi
etimi[12].
Nelle lingue germaniche e in quelle baltiche il nome della Luna deriva dal proto-germanico
*mēnōn, assimilato probabilmente dal greco antico µήν e dal latino mensis che derivavano dalla
comune radice indoeuropea *me(n)ses[18], dal chiaro significato odierno di mese. Da *mēnōn
derivò probabilmente quello anglosassone mōna, mutato successivamente in mone attorno al
dodicesimo secolo, quindi nell'odierno moon[19]. L'attuale termine tedesco Mond è
etimologicamente strettamente correlato a quello di Monat (mese) e si riferisce al periodo delle
sue fasi lunari[20], così come nel lettone mēness (luna) e mēnesis (mese).
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Nell'antichità
Nei tempi antichi non erano rare le culture,
prevalentemente nomadi, che ritenevano che la Luna
morisse ogni notte, scendendo nel mondo delle ombre; altre
culture pensavano che la Luna inseguisse il Sole (o
viceversa). Ai tempi di Pitagora, come enunciava la scuola
pitagorica, era considerata un pianeta. Uno dei primi
sviluppi dell'astronomia fu la comprensione dei cicli lunari.
Già nel V secolo a.C. gli astronomi babilonesi registrarono i
cicli di ripetizione (saros) delle eclissi lunari[21][22] e gli
astronomi indiani descrissero i moti di elongazione della
Luna[23]. Successivamente fu spiegata la forma apparente Mappa della Luna di Johannes
della Luna, le fasi, e la causa della Luna piena. Anassagora Hevelius dal suo Selenographia
affermò per primo, nel 428 a.C., che Sole e Luna fossero (1647), la prima mappa che include
delle rocce sferiche, con il primo a emettere luce che la le zone di librazione
seconda riflette . Sebbene i cinesi della dinastia Han
[24]
Quando, nel 1609, Galileo puntò il suo telescopio sulla Luna, scoprì che la sua superficie non era
liscia, bensì corrugata e composta da vallate, monti alti più di 8000 m e crateri[29]. La stima
dell'elevazione dei rilievi lunari fu oggetto di una brillante intuizione matematica: sfruttando la
conoscenza del diametro lunare ed osservando la distanza delle vette montuose dal terminatore,
l'astronomo toscano ne calcolò efficacemente l'altitudine[30]; misurazioni moderne hanno
confermato la presenza di monti che, avendo origine differente da quelli terrestri, data la minor
gravità lunare, giungono ad 8 km di elevazione (il punto più alto misura 10 750 m rispetto alla
quota media)[31].
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(Fresa, pp. 434-435)
Dimensioni relative
Le grandezze apparenti della Luna e del Sole, visti dalla
Terra, sono comparabili[33]. Per effetto della variazione delle
distanze Luna-Terra e Terra-Sole, dovute all'eccentricità
delle rispettive orbite, la dimensione apparente della Luna
vista dalla superficie terrestre varia da un valore
leggermente inferiore a un valore leggermente superiore a
quello del diametro apparente del Sole: questo fatto rende
possibili, oltre che le eclissi solari parziali, anche eclissi
solari totali, anulari[34] e miste. La Luna (e anche il Sole) Le dimensioni della Luna rapportate
sembra più grande quando è vicina all'orizzonte. Questa è a quelle della Terra
un'illusione ottica provocata dall'effetto psicologico della
diversa percezione delle distanze verso l'alto e in orizzontale.
In realtà, la rifrazione atmosferica e la distanza leggermente maggiore rendono l'immagine della
Luna un poco più piccola all'orizzonte rispetto al resto del cielo.
Varie aree chiare e scure creano immagini che sono interpretate nelle varie culture come l'Uomo
della Luna, oppure il coniglio[35] e il bufalo e altre; il fenomeno è indicato col nome di pareidolia
lunare[36]. Al telescopio si possono riconoscere catene di montagne e crateri. Le pianure, scure e
relativamente spoglie di dettagli[37], sono chiamate mari lunari, oppure maria in latino, perché
erano credute corpi d'acqua dagli astronomi antichi. Le parti più chiare ed elevate sono
chiamate terre, o terrae.
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Durante le lune piene più brillanti, la Luna raggiunge una magnitudine apparente di circa
-12,7[1]. Per confronto, il Sole ha una magnitudine apparente di -26,8 mentre Sirio, la stella più
brillante, solo -1,4[38].
Fasi lunari
Il Sole illumina parzialmente la parte visibile
della Luna e questo ne altera l'aspetto giorno
dopo giorno in un ciclo di un mese sinodico. I
cambiamenti dell'aspetto della Luna percepiti
dalla Terra sono detti fasi lunari e sono stati
osservati da tutti i popoli dell'antichità.
Comunemente vengono distinte due fasi: una
crescente quando la parte visibile illuminata
aumenta, e una calante quando diminuisce.
La Luna piena più vicina all'equinozio d'autunno, osservata dall'emisfero settentrionale, ha una
caratteristica particolare. Il giorno del plenilunio la Luna sorge al tramonto del Sole e, a causa
del suo movimento apparente verso est, il giorno successivo sorge leggermente in ritardo
rispetto al tramonto del sole, mediamente di 50 minuti. In prossimità dell'equinozio d'autunno,
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questo ritardo è di soli 30 minuti a 40 gradi di latitudine nord[43]. Così il periodo di buio tra
tramonto del Sole e sorgere della Luna è minore che negli altri periodi dell'anno, garantendo in
tempi antichi, un periodo di luce più lungo ai contadini per il raccolto. Per questo motivo la
Luna piena più vicina all'equinozio di autunno è chiamata "luna del raccolto"[44].
Eclissi
Quando durante la sua orbita, la Luna si frappone tra la
Terra e il Sole, proietta un cono d'ombra sulla Terra detto
eclissi solare, o più propriamente eclissi solare totale,
sempre che la Luna sia a una distanza dalla Terra tale da
farla apparire di diametro angolare lievemente maggiore di
quello del Sole, in caso contrario, l'eclissi sarebbe solo
anulare, poiché il cono d'ombra della Luna non raggiunge la
superficie terrestre[45]. Il fenomeno è ben visibile dalla Terra
perché il Sole viene letteralmente oscurato per alcuni minuti
durante il giorno. L'evento non è comune e non accade a
ogni novilunio: occorre infatti che la precessione del piano
dell'orbita lunare sia tale che l'asse nodale coincida con la
direzione Terra-Sole al novilunio. Leggeri scostamenti di
quest'asse possono provocare uno stato di oscurità non
totale proiettando solo la penombra della Luna sulla Terra e
in questo caso il fenomeno si chiama eclissi solare parziale;
in questi casi dalla Terra il Sole è visto come una mezzaluna
e la sua luminosità è parzialmente ridotta[46]. Pur essendo
diverse eclissi consecutive, esse si ripetono ogni circa 18
anni in quello che si chiama ciclo di Saros; dopo ogni ciclo,
la posizione relativa di Sole, Terra e Luna si ripresenta
uguale a prima, e quindi anche le eclissi[47]. Da un punto di Diagramma non in scala di un'eclissi
vista scientifico le eclissi solari rappresentano un'ottima solare
opportunità per studiare la corona solare, invisibile
normalmente per via della eccessiva luminosità del Sole[48].
Un altro fenomeno interessante si ha quando la Terra proietta la sua ombra sulla Luna, che
accade quando l'asse nodale dell'orbita lunare coincide con la direzione Terra-Sole al plenilunio,
ed è chiamato eclissi lunare. La Luna piena perde improvvisamente di luminosità non appena
entra nella penombra terrestre, per poi oscurarsi del tutto appena entra nel cono d'ombra. A
differenza dell'eclissi solare, l'eclissi lunare può durare alcune ore, per via della differenza di
grandezza dei corpi che proiettano l'ombra[46]. Nel 270 a.C. Aristarco di Samo sfruttò un'eclissi
lunare per calcolare il diametro della Luna[49].
Luna rossa
A volte capita di vedere la Luna che, nel momento in cui sorge, possiede un colore rossastro. Ciò
avviene poiché la sua luce (che proviene dal Sole e che è reindirizzata sulla Terra) deve
attraversare uno strato atmosferico più ampio rispetto a quello che trova nel momento in cui è
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più alta nel cielo; la radiazione luminosa deve pertanto oltrepassare una quantità maggiore di
polveri e turbolenze dell'aria ed è soggetta a una maggiore diffusione. Tale azione è più efficace
con i raggi a frequenze più elevate, di colore blu, e meno con quelli a frequenze più basse, di
colore rosso[50] (scattering di Rayleigh): quindi poiché la componente rossa della sua luce non
viene dispersa e arriva diretta ai nostri occhi, noi vediamo la Luna di colore rosso. Il fenomeno
della Luna rossa, per questi stessi motivi, si verifica anche durante le eclissi lunari totali[51].
Osservazione amatoriale
Essendo la Luna il secondo corpo celeste più luminoso dopo il Sole, la sua localizzazione è
particolarmente semplice. Tuttavia, la sua eccessiva luminosità crea problemi per l'osservazione
con un telescopio amatoriale, in quanto la sua immagine è troppo brillante anche a 50X di
ingrandimento, quasi accecante. Si usano particolari filtri astronomici, in particolare filtri a
densità neutra per ridurre la luminosità[52], per aumentare l'ingrandimento e apprezzare la
visione dei rilievi sulla superficie. Particolarmente interessante è l'osservazione presso il
terminatore che permette di apprezzare i rilievi grazie alla lunga ombra proiettata sulla
superficie[53], che risulta limpida per l'assenza di atmosfera.
Gli uomini hanno messo piede per la prima volta sulla Luna
il 20 luglio 1969[55], all'apice di una gara spaziale tra Unione
Sovietica e Stati Uniti, ispirata dalla guerra fredda (durante
la quale non mancarono progetti militari di entrambe le
superpotenze volti a utilizzare la Luna come base o per
esperimenti implicanti anche l'uso di armi nucleari, come il
Project A119).
L'equipaggio dell'Apollo 11 lasciò una targa di acciaio inossidabile, per commemorare lo sbarco
e lasciare informazioni sulla visita a ogni altro essere vivente che la trovi. Sulla targa c'è scritto:
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(EN) (IT)
«Here men from the Planet Earth first set «Qui, uomini dal pianeta Terra posero
foot upon the moon, July 1969, A.D. piede sulla Luna per la prima volta, luglio
We came in peace for all mankind.» 1969 D.C.
Siamo venuti in pace, per tutta l'umanità.»
La targa raffigura i due emisferi del pianeta Terra ed è firmata dai tre astronauti e dall'allora
presidente Richard Nixon[59].
Dopo gli sbarchi del programma Apollo nessun essere umano ha più camminato sulla Luna[64].
Gli statunitensi, avendo vinta la gara coi sovietici ed essendo pressati da altri problemi interni e
internazionali, persero l'interesse per le missioni con equipaggio. I sovietici continuarono con
l'atterraggio di sonde automatiche (tra cui le Lunochod) alcune delle quali (come Luna 16)
riportarono anche campioni di suolo sulla Terra. Le altre nazioni non avevano le risorse
necessarie e le due superpotenze non videro un vantaggio immediato dell'esplorazione tale da
giustificarne gli altissimi costi. Vennero, comunque, pubblicati diversi studi relativi alla
realizzazione di basi lunari permanenti[65].
Gli anni duemila hanno visto una ripresa dell'esplorazione lunare. L'Agenzia Spaziale Europea
ha lanciato la sonda spaziale SMART-1 il 27 settembre 2003. La sonda, equipaggiata con un
propulsore ionico, ha raggiunto la Luna all'inizio del 2005 e ha effettuato una ricognizione
completa della Luna e prodotto una mappa a raggi X della superficie[66]. Nel 2007, l'agenzia
spaziale giapponese ha lanciato la sonda SELENE (ribattezzata Kaguya dopo il lancio) che ha
eseguito una mappatura della superficie lunare con particolare attenzione alle anomalie del suo
campo gravitazionale. Lo stesso decennio ha visto il lancio, anche, delle prime missioni lunari
dei paesi emergenti dell'Asia: la Cina ha lanciato le missioni Chang'e 1 e 2 nel 2007 e nel 2010,
rispettivamente; l'India ha lanciato Chandrayaan-1 nel 2008[67].
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La NASA ha lanciato nel 2009 le missioni LCROSS e Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO). La
prima dedicata all'individuazione della presenza di acqua sulla Luna, la seconda per eseguire
una ricognizione ad alta risoluzione della superficie lunare. Dal 2011, LRO è affiancata da
GRAIL, sviluppata per studiare il campo gravitazionale lunare e, in base a questo, dedurre
dettagli della topografia e composizione della crosta e del mantello sottostante.
Le agenzie spaziali indiane e russe avevano iniziato nel 2007 una collaborazione a un progetto
comune di esplorazione con un rover programmato per il 2018[72], ma a seguito della crisi
economica la Russia ha dovuto abbandonare il progetto che sarà continuato dall'India con la
missione Chandrayaan-2[73].
L'agenzia americana NASA e la russa Roscosmos hanno siglato un accordo nel 2017 per la
cooperazione nell'esplorazione spaziale e in particolare per agevolare la presenza umana in
orbita cislunare[74], in particolare il progetto della NASA comprende la costruzione della
stazione spaziale Deep Space Gateway in orbita attorno alla Luna da usare come avamposto per
missioni lunari e dello spazio profondo e l'agenzia russa intende estendere l'invito a partecipare
al progetto alle maggiori agenzie spaziali della Terra[75].
Già nel 2017 il programma Artemis era in via di sviluppo, ma nel 2020 la NASA ha richiesto un
finanziamento aggiuntivo di 1,6 miliardi di dollari, concretizzando il progetto. Artemis è un
programma di volo spaziale con equipaggio in corso portato avanti principalmente dalla NASA,
dalle aziende di voli spaziali commerciali statunitensi e da partner internazionali come l'Agenzia
spaziale europea (ESA), la JAXA e la Canadian Space Agency (CSA) con l'obiettivo di far
sbarcare "la prima donna e il prossimo uomo" sulla Luna, in particolare nella regione del polo
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sud lunare, entro il 2024. La NASA vede Artemis come il prossimo passo verso l'obiettivo a
lungo termine di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, gettare le basi per le società
private per costruire un'economia lunare e infine mandare gli umani su Marte.
Le prime foto della Terra vista dalla Luna furono scattate dai
cinque Lunar Orbiter che la NASA inviò tra il 1966 e il 1967
con l'intento di setacciare la superficie e scegliere i luoghi
migliori per l'allunaggio delle allora future missioni
Apollo[77]. Successivamente, durante lo svolgimento di
queste, furono scattate altre foto.
Foto della Terra dalla Luna scattata
Ultimamente molti orbiter lunari stanno ancora scattando dagli astronauti della missione Apollo
foto al pianeta. Nel 2007 la sonda giapponese Kaguya scattò 8 (1968), intitolata successivamente
numerose foto alla superficie lunare, tra cui una che mostra Earthrise (Sorgere della Terra)
il disco della Terra all'orizzonte[78]. Anche la NASA, con il
suo Lunar Reconnissance Orbiter, sta ancora operando in
tale senso[79].
Quando sulla faccia che la Luna rivolge al pianeta è notte, il momento corrisponderà alla fase di
novilunio sulla Terra e quindi questa apparirà sulla volta celeste completamente illuminata.
Quando sulla faccia che la Luna rivolge al pianeta è invece il dì, il momento corrisponderà alla
fase di plenilunio sulla Terra e quindi questa apparirà scura. Il plenilunio è infatti visibile dalla
terra solo durante la notte (quando la Luna è completamente opposta al Sole)[80].
Infine quelle che dalla Terra appaiono come eclissi lunari, sulla Luna corrispondono a eclissi
solari poiché durante tali allineamenti il disco della Terra oscura il Sole.
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Queste ipotesi includono l'origine per fissione della crosta terrestre a causa della forza
centrifuga[82], che però richiederebbe un valore iniziale troppo elevato per la rotazione
terrestre[83]; la cattura gravitazionale di un satellite già
formatosi[84], che però richiederebbe un'enorme estensione
dell'atmosfera terrestre per dissipare l'energia cinetica del
satellite in transito[83]; la co-formazione di entrambi i corpi
celesti nel disco di accrescimento primordiale, che però non
spiega la scarsità di ferro metallico sulla Luna[83]. Nessuna di
queste ipotesi inoltre è in grado di spiegare l'alto valore del
momento angolare del sistema Terra-Luna[85].
Uno studio[87] del maggio del 2011 condotto dalla NASA porta elementi che appaiono in
contraddizione con l'ipotesi dell'impatto gigante. Lo studio, eseguito su campioni vulcanici
lunari, ha permesso di misurare nel magma lunare una concentrazione d'acqua 100 volte
superiore a quella precedentemente stimata. Secondo la suddetta teoria, l'acqua avrebbe dovuto
essere evaporata quasi completamente durante l'impatto; invece, i dati presentati nello studio
conducono a stimare un quantitativo d'acqua simile a quello presente nella crosta terrestre.
Un altro studio[88] della NASA indica che la faccia nascosta potrebbe essere stata generata dalla
fusione tra la Luna e una seconda luna della Terra, la quale si sarebbe distribuita
uniformemente sulla faccia lontana della Luna che conosciamo. Questa teoria spiegherebbe
anche perché il lato nascosto della luna si presenti più frastagliato e montuoso rispetto al lato
visibile del satellite terrestre.
Parametri orbitali
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Rivoluzione
Rispetto alle stelle fisse, la Luna completa un'orbita attorno alla Terra in media ogni 27,321661
giorni, pari a 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi (mese siderale)[89]. Il suo periodo tropicale
medio, calcolato da equinozio a equinozio, è invece di 27,321582 giorni, pari a 27 giorni, 7 ore,
43 minuti e 4,7 secondi[89]. Un osservatore sulla Terra conta circa 29,5 giorni tra una nuova luna
e la successiva, per via del contemporaneo movimento di rivoluzione del pianeta. Più
esattamente il periodo sinodico medio tra due congiunzioni solari è di 29,530589 giorni, cioè 29
giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,9 secondi[89].
In un'ora, la Luna
percorre sulla sfera
celeste circa mezzo
grado, distanza
all'incirca pari alla sua
dimensione
apparente[90]. Nel suo
moto, rimane sempre
confinata in una
regione del cielo
Moto della luna durante un periodo sinodico, che è 29 d 12 h 44,0 min indicata come lo
Zodiaco, che si estende
circa 8 gradi sopra e
sotto l'eclittica, linea che la Luna attraversa (da Nord a Sud o viceversa) ogni 2 settimane circa.
La Terra e la Luna orbitano attorno a un centro di massa comune, che si trova a una distanza di
circa 4 700 km dal centro della Terra[91]. Poiché questo centro si trova dentro alla massa
terrestre il moto della Terra è meglio descritto come un'oscillazione. Viste dal Polo nord della
Terra l'orbita della Luna attorno alla Terra e l'orbita di questa attorno al Sole avvengono tutte in
senso antiorario.
Il sistema Terra-Luna non può essere considerato un pianeta doppio perché il centro di gravità
del sistema Terra-Luna non è esterno al pianeta, ma è localizzato 1 700 km al di sotto della
superficie terrestre, circa un quarto del raggio terrestre[92].
A differenza di quanto accade per gli altri satelliti naturali del sistema solare, la Luna è
eccezionalmente grande rispetto al pianeta attorno a cui orbita. Infatti, il suo diametro e la sua
massa sono pari rispettivamente a un quarto e a 1/81 di quelli terrestri[93]. Nel sistema solare,
solo Caronte nel confronto con Plutone ha dimensioni proporzionalmente maggiori, avendo una
massa pari all'11,6% di quella del pianeta nano[94]. Satelliti di dimensioni confrontabili con
quelle della Luna orbitano attorno ai giganti gassosi (Giove e Saturno), mentre i pianeti più
affini alla Terra o non hanno satelliti (Venere e Mercurio) o ne hanno di minuscoli (Marte).
Il piano dell'orbita lunare è inclinato di 5°8' rispetto a quello dell'orbita della Terra intorno al
Sole (il piano dell'eclittica). Le perturbazioni gravitazionali del Sole impongono all'orbita lunare
un moto di precessione, in senso orario, con periodo di 18,6 anni[95]; questo movimento è
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correlato alle nutazioni terrestri, che possiedono infatti lo stesso periodo. I punti in cui l'orbita
lunare interseca l'eclittica sono chiamati nodi lunari. Le eclissi solari accadono quando un nodo
coincide con una luna nuova, le eclissi lunari quando un nodo coincide con una luna piena.
Rotazione
Il moto di rotazione della Luna è il movimento che compie
intorno all'asse lunare nello stesso senso della rotazione
terrestre, da Ovest verso Est, con una velocità angolare di
13° al giorno. La durata è quindi uguale a quella del moto di
rivoluzione pari a 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 11,6 secondi.
Poiché il periodo di rotazione della Luna è esattamente
uguale al suo periodo orbitale, dalla superficie della Terra è Librazioni lunari con il succedersi
visibile sempre la stessa faccia del satellite. Questa sincronia delle fasi nel 2013: in alto a sinistra
è il risultato dell'attrito mareale causato dalla Terra che ha la posizione di Luna e Terra vista
rallentato la rotazione della Luna nella sua storia iniziale. dall'alto, con le zone di ombra e luce
in evidenza; in basso a sinistra il
meridiano e parallelo di riferimento
Librazione della Luna con le sue oscillazioni
durante l'anno e in giallo il punto
Dato che il moto di rivoluzione attorno alla Terra non è della superficie lunare che ha il sole
perfettamente circolare, velocità di rotazione e distanza allo zenit e in blu il punto della
dalla Terra variano leggermente durante un'orbita e i moti superficie che ha la Terra allo zenit;
di rotazione e rivoluzione presentano degli sfasamenti tali sullo sfondo la distanza Terra-Luna
da creare oscillazioni apparenti di lieve entità nel moto di misurata in diametri terrestri; in primo
rotazione lunare dette librazioni[96]; anche la precessione del piano la visione dalla Terra.
piano dell'orbita contribuisce, sebbene in misura minore,
alle oscillazioni di librazione[96]. Questi sfasamenti
consentono ad alcune zone delle superficie lunare di essere visibili per alcuni intervalli di tempo
da un osservatore a Terra. Oltre a questo, si aggiunge anche una leggera oscillazione diurna
apparente dovuta al moto dell'osservatore sulla superficie terrestre: il medesimo osservatore
vedrà la Luna sotto un'angolazione diversa dal momento in cui essa sorge dall'orizzonte al
momento in cui tramonta a causa dello spostamento del punto di osservazione dovuto alla
rotazione terrestre[97]. Come conseguenza di tutti questi fattori, dalla Terra è osservabile un po'
più della metà della superficie lunare (circa il 59%).
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L'allontanamento progressivo della Luna dalla Terra è dovuto alle forze di marea esercitate dal
satellite sul pianeta. Le masse d'acqua oceaniche presenti
sulla Terra vengono attratte dalla Luna e si protendono nella
direzione Terra-Luna, con un leggero disallineamento a
causa del periodo di rotazione terrestre inferiore al periodo
di rivoluzione lunare. L'attrazione che la Luna esercita su
questo lobo di marea ha una componente nella direzione
opposta alla rotazione terrestre. Questa azione comporta un
rallentamento del momento angolare terrestre, mentre la
sua reazione incrementa il momento angolare della Luna
con un suo conseguente e progressivo trasferimento su
un'orbita a quota più elevata[99]. Da notare che, sebbene la
Luna venga accelerata, la velocità del suo moto diminuisce a
causa dell'aumento della quota dell'orbita[100].
Evoluzione storica
L'attrazione gravitazionale della luna
Subito dopo la formazione, la Luna si trovava a una distanza
"trascina" il lobo di marea,
molto più ravvicinata di adesso. La sua orbita era a circa
leggermente in avanti, contro il moto
di rotazione della Terra
25 000 km e il periodo di rotazione della Terra era di circa 3
ore[101]. Essendo entrambi i corpi allo stato fuso e molto
vicini, le forze mareali avevano un'intensità molto maggiore
di quelle attuali ed erano reciproche, in quanto la Luna non era ancora in rotazione sincrona.
Col passare del tempo, la Terra attraversò varie ere geologiche con una diversa conformazione
del suolo: fuso, solido, con o senza oceani, con solo ghiaccio; ognuna delle conformazioni ha
reazioni differenti alle forze di marea della Luna, per questo l'evoluzione nei tempi remoti del
periodo di rotazione e della distanza Terra-Luna non può essere determinata con precisione.
Situazione attuale
Nel passare degli anni, il giorno della Terra si è ridotto fino ad arrivare a 24 ore di oggi e la Luna
si è allontanata fino a 384 000 km e l'attrito mareale ne ha stabilizzato la rotazione fino a
renderla sincrona con la rivoluzione. La Luna si allontana di 38 mm[102] all'anno e la Terra
rallenta la rotazione di 2,3 millisecondi ogni secolo[100].
Caratteristiche Chimico-fisiche
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Composizione chimica
Più di 4,5 miliardi di anni fa, la superficie della Luna era un
oceano di magma liquido[104]. Gli scienziati pensano che uno
dei componenti delle rocce lunari detto KREEP, acronimo
dell'espressione inglese K (potassio), Rare Earth Elements
(terre rare), e P (fosforo), rappresenti l'ultimo resto del
magma originario. Il KREEP è composto da quelli che gli
scienziati chiamano "elementi incompatibili": elementi che
non possono entrare a far parte delle strutture dei cristalli e
che quindi rimangono inutilizzati sulla superficie del
magma. Per i ricercatori, il KREEP è un marcatore utile per
determinare la storia del vulcanismo lunare e tracciare la
cronologia degli impatti da parte di comete e altri oggetti
celesti[105][106]. I crateri Halley, Hind, Hipparcus e
parte del cratere Albategnius, ripresi
La crosta lunare è composta da una varietà di elementi dagli astronauti dell'Apollo 16
primari: uranio, torio, potassio, ossigeno, silicio, magnesio,
ferro, titanio, calcio, alluminio e idrogeno. Dai dati forniti
dalla missione GRAIL sulle caratteristiche della crosta lunare, i ricercatori hanno ottenuto
preziose informazioni anche sulla composizione interna del satellite, scoprendo che racchiude
all'incirca la stessa percentuale di alluminio della Terra[107]. Quando viene bombardato dai raggi
cosmici, ogni elemento riemette nello spazio una sua propria radiazione particolare, sotto forma
di raggi gamma. Alcuni elementi, come l'uranio, il torio e il potassio, sono radioattivi ed
emettono spontaneamente raggi gamma. Quale che sia la loro causa, i raggi gamma emessi da
ogni elemento sono diversi e uno spettrometro è in grado di distinguerli e appunto in questo
modo è stato possibile scoprirne l'esistenza[108]. Una mappa globale della Luna, che riporti
l'abbondanza di questi elementi, non è ancora stata realizzata.
Le ere geologiche della Luna vengono definite in base alla datazione di alcuni crateri che hanno
avuto un effetto significativo sulla sua storia.
Struttura interna
La Luna è un corpo celeste internamente differenziato: come la Terra ha una crosta
geochimicamente distinta, un mantello, la cui astenosfera è parzialmente fusa (di fatto le onde S
rilevate dai sismografi non sono in grado di attraversarla)[110], e un nucleo.
La parte interna del nucleo, con un raggio di 240 km, è ricca di ferro allo stato solido ed è
circondata da un guscio esterno fluido costituito principalmente da ferro liquido, con un raggio
di circa 300 km. Attorno al nucleo si trova una fase parzialmente fusa con un raggio di circa
500 km[111]. La sua composizione non è stata ancora pienamente identificata, ma si dovrebbe
trattare di ferro metallico in lega con piccole quantità di zolfo e nichel; sono le analisi della
variabilità della rotazione lunare a indicare che esso è almeno parzialmente fuso[112].
Si ritiene che questa struttura si sia sviluppata attraverso una cristallizzazione frazionata
dell'oceano di magma che ricopriva il satellite 4,5 miliardi di anni fa, al tempo della sua
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La Luna è il secondo satellite più denso del sistema solare dopo Io[116]. Tuttavia le dimensioni
del nucleo interno lunare sono piuttosto piccole in confronto alla dimensione totale del satellite,
solo il 20%[114] rispetto al circa 50% della maggioranza degli altri satelliti di tipo terrestre.
Topografia lunare
La topografia della Luna è stata misurata utilizzando tecniche come l'altimetria laser e l'analisi
stereoscopica delle immagini[117].
La caratteristica topografica più rilevante è l'enorme Bacino Polo Sud-Aitken, situato sulla
faccia nascosta della Luna e pertanto non direttamente visibile da noi. Si tratta di un vasto
cratere da impatto di circa 2 500 km di diametro, il più grande del nostro satellite e uno dei più
estesi dell'intero sistema solare[118][119]. Oltre alle dimensioni, il cratere vanta anche due altri
primati: con i suoi 13 km di profondità contiene il punto più basso dell'intera superficie
lunare[118][120] mentre la massima elevazione del satellite si trova sul suo bordo nord-est. Si
ritiene che quest'area sia il risultato di un impatto obliquo che ha portato alla formazione del
bacino[121].
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Anche altri grandi bacini da impatto come Mare Imbrium, Mare Serenitatis, Mare Crisium,
Mare Smythii e Mare Orientale posseggono vaste depressioni e bordi molto elevati[118].
L'emisfero nascosto della Luna ha un'elevazione media di 1,9 km più alta rispetto a quella
dell'emisfero visibile[114].
Presenza di acqua
La Luna per gran parte della sua storia antica è stata bombardata da asteroidi e comete, queste
ultime ricche d'acqua. L'energia della luce solare divide la maggior parte di quest'acqua nei suoi
elementi costituenti, idrogeno e ossigeno, di cui la maggior parte si disperde immediatamente
nello
A causa della modesta inclinazione dell'asse di rotazione lunare (solo 1,5°), alcuni dei crateri
polari più profondi non ricevono mai luce dal Sole, rimanendo sempre in ombra. In accordo con
i dati raccolti durante la missione Clementine, sul fondo di tali crateri potrebbero essere
presenti depositi di ghiaccio d'acqua[122]. Le successive missioni lunari hanno tentato di
confermare questi risultati, senza tuttavia fornire dati definitivi[122].
Nell'ambito del suo progetto di ritorno sulla Luna, la NASA ha deciso di finanziare il Lunar
Crater Observation and Sensing Satellite[123]. La sonda è stata progettata per osservare
l'impatto dello stadio superiore del razzo vettore Centaur che l'avrebbe portata in orbita, su una
regione permanentemente in ombra situata in vicinanza al Polo Sud lunare. L'impatto del razzo
è avvenuto il 9 ottobre 2009, seguito quattro minuti dopo da quello della sonda che in questo
modo ha attraversato il pennacchio così sollevatosi e ne ha potuto analizzare la
composizione[124].
Il 13 novembre 2009, la NASA ha annunciato che, in seguito a un'analisi preliminare dei dati
raccolti durante la missione di LCROSS, è stata confermata la presenza di depositi di ghiaccio
d'acqua nei pressi del Polo Sud lunare[125]. Nello specifico sono state rilevate linee di emissione
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dell'acqua nello spettro, nel visibile e nell'ultravioletto, del pennacchio generato dall'impatto
sulla superficie lunare dello stadio superiore del razzo che aveva portato la sonda in orbita[125]. È
stata inoltre rilevata la presenza di idrossile, prodotto dalla scissione dell'acqua investita dalla
radiazione solare[125].
L'acqua (sotto forma di ghiaccio) potrebbe in futuro essere estratta e quindi divisa in idrogeno e
ossigeno da generatori a energia solare. La quantità di acqua presente sulla Luna è un fattore
importante nel rendere possibile la sua colonizzazione, perché il trasporto dalla Terra sarebbe
estremamente costoso.
Campo magnetico
Per più di un miliardo di anni dalla sua formazione, la Luna La superficie lunare ripresa dal
ebbe un campo magnetico paragonabile a quello terrestre. Ranger 9 il 24 marzo 1965, poco
Gran parte del calore indispensabile a mantenere fluido il prima di schiantarsi sul suolo del
satellite
nucleo esterno e il mantello era dato, in parte dal
decadimento degli isotopi radioattivi, ma soprattutto dalle
forze mareali esercitate dalla Terra, come accade ancor oggi
per la luna gioviana Io. Le forze mareali creavano un notevole attrito - e, quindi, riscaldamento
interno - negli strati interni della Luna in quanto, all'inizio della sua storia, il satellite, che
continua anche oggi ad allontanarsi progressivamente dalla Terra, orbitava intorno al pianeta a
una distanza molto inferiore a quella odierna, cosicché la forza gravitazionale esercitata dalla
Terra era in grado anche di fondere e far rimanere allo stato fuso le rocce del mantello lunare e
quelle del nucleo esterno (che sono tuttora fuse). A distanza ravvicinata, le interazioni di marea
tra la Terra e la Luna avrebbero, oltretutto, fatto sì che il mantello del nostro satellite ruotasse
in modo leggermente diverso da quello del suo nucleo, creando celle convettive che si
mantennero fino a circa 3 miliardi d'anni or sono. Proprio questo movimento differenziale
avrebbe indotto nel nucleo un rimescolamento in grado, almeno stando alle previsioni teoriche,
di dar luogo a una dinamo magnetica[126]. Il campo magnetico esterno attuale della Luna è molto
debole, compreso tra uno e cento nanotesla, circa un centesimo di quello terrestre. Non si tratta
di un campo magnetico dipolare globale, che richiederebbe un nucleo interno liquido, ma solo
una magnetizzazione crostale, probabilmente acquisita nelle prime fasi della sua storia quando
la geodinamo era ancora operativa[127][128]. Parte di questo residuo di magnetizzazione potrebbe
anche derivare da campi magnetici transitori generatisi durante grandi eventi di impatto
attraverso l'espansione della nube plasmatica associata all'impatto in presenza di un
preesistente campo magnetico ambientale. Questa ricostruzione è supportata dalla
localizzazione delle grandi magnetizzazioni crostali disposte agli antipodi dei grandi bacini da
impatto[129].
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Atmosfera
La Luna non possiede quella che si può definire un'atmosfera nel senso comune del termine; si
può solo parlare di un velo estremamente tenue, tanto che può essere quasi assimilato al vuoto,
con una massa totale di meno di 10 tonnellate[130]. La pressione superficiale risultante è attorno
a 10−15 atmosfere (0,3 nPa), variabile in funzione del giorno lunare. La sua origine è imputabile
al degassamento e allo sputtering, cioè il rilascio di atomi di gas da parte delle rocce che
compongono la Luna, in seguito all'impatto degli ioni portati dal vento solare[115][131].
Tra gli elementi che sono stati identificati ci sono sodio, potassio (presenti anche nelle
atmosfere di Mercurio e del satellite Io) generati da sputtering; elio-4, da vento solare; argon-
40, radon-222 e polonio-210 da degassamento per effetto del decadimento radioattivo
all'interno di crosta e mantello[132][133]. Non è ben chiara l'assenza di elementi allo stato neutro
(atomi o molecole) come ossigeno, azoto, carbonio e magnesio, normalmente presenti nella
regolite[132].
La presenza di vapore acqueo è stata rilevata dalla sonda indiana Chandrayaan-1 a varie
latitudini, con un massimo a ~60–70 gradi; si ritiene che possa essere generato dalla
sublimazione del ghiaccio d'acqua della regolite[134]. Dopo la sublimazione, questo gas può
ritornare nella regolite, sotto l'effetto della debole attrazione gravitazionale della Luna, o essere
disperso nello spazio a causa sia della radiazione solare sia del campo magnetico generato dal
vento solare sulle particelle ionizzate[132].
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Superficie
Sismografo installato sulla Luna dagli
La superficie della Luna è fatta di due categorie principali: i astronauti dell'Apollo 11 nella loro
mari e i crateri. I mari sono quel che resta della passata prima missione. Dispositivi simili
vennero trasportati in tutte le altre
attività vulcanica e sono di origine basaltica; l'origine risale
missioni del programma Apollo
a più di un miliardo di anni fa[136]. I crateri, invece, sono
generati esclusivamente da impatti con asteroidi e non sono
frutto di attività geologiche interne.
Mari
Le macchie scure pianeggianti sul lato visibile della Luna
sono ben visibili anche a occhio nudo e ai tempi delle prime
osservazioni astronomiche non si conosceva affatto la
composizione della superficie e per questo si ipotizzò che
fossero dei veri e propri mari. Si tratta in verità di pianure
basaltiche, originatesi da antiche eruzioni di materiale
incandescente seguite all'impatto con asteroidi
particolarmente massicci. La maggiore albedo delle
montagne lunari (formate da rocce più antiche) è dovuta alla
presenza di regolite, che riflette più luce rispetto al basalto,
formatasi dall'impatto di innumerevoli micrometeoriti nel
corso di centinaia di milioni di anni di storia lunare. Queste
Gravità nel Mare Smythii, confronto pianure basaltiche occupano il 17% della superficie[137] e
tra mappa topografica (in alto) e sono quasi assenti sulla faccia nascosta: l'unico degno di
mappa gravitazionale (in basso). In nota è il Mare Moscoviense che è anche il più profondo
rosso le elevazioni, in blu le dell'intera superficie.
depressioni
Alcuni di questi presentano una tale concentrazione di
massa da provocare anomalie gravitazionali: l'intensità del
campo gravitazionale dovrebbe diminuire in prossimità di tali depressioni, invece se ne misura
un aumento[138].
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Il mare più grande è l'Oceanus Procellarum, chiamato anche Mare Eoum[139], mare orientale, e
si estende per una superficie di oltre un milione di chilometri quadrati. È stato il luogo di
atterraggio di molte sonde robotiche del programma Luna[140] e Surveyor[141] ed è stato anche
scelto per l'atterraggio della missione umana Apollo 12.
Crateri
I crateri lunari occupano la maggior parte della superficie della luna e sono di diversi tipi. I
crateri più antichi hanno permesso la datazione dell'intenso bombardamento tardivo che ha
coinvolto la Terra 4 miliardi di anni fa. Il più visibile di essi è il Cratere Tycho, ben visibile anche
a occhio nudo, che prese il nome dall'astronomo Tycho Brahe; pur non essendo molto grande è
datato solo 100 milioni di anni[142] e i detriti successivi all'impatto hanno lasciato segni a
raggiera con un'albedo molto elevata, che non sono stati erosi da impatti successivi come per i
crateri più antichi.
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Parole come "lunatico" sono derivate dalla Luna, a causa della credenza popolare che essa sia
una causa di pazzia periodica[153].
La Luna (crescente) con una stella è stato il simbolo, adottato per la prima volta da Mustafa III
(1757–1774) e poi definitivamente scelto da Abdul Hamid I (1774–1789) e Selim III (1789–
1807), dell'Impero ottomano ed è tuttora presente in alcune bandiere degli Stati musulmani[154].
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Letteratura e fantascienza
La Luna è stata per lungo tempo un popolare soggetto della
fantascienza e delle storie fantastiche di viaggi immaginari,
soprattutto fino al primo allunaggio di esseri umani nella
missione Apollo 11 nel 1969.
Il primo viaggio verso la Luna è stato un tema popolare della fantascienza: tra le opere che lo
narrano vi sono "Relazione del primo viaggio alla Luna fatto da una donna nell'anno di grazia
2057" (Napoli, 1857) dell'astronomo Ernesto Capocci, Dalla Terra alla Luna (1865) e il seguito
Intorno alla Luna (1870) di Jules Verne, На Луне ("Sulla Luna", 1893) di Konstantin
Ėduardovič Ciolkovskij, I primi uomini sulla Luna (1901) di H. G. Wells, Il popolo della Luna
(The Moon Maid, 1926) di Edgar Rice Burroughs.
Il tema del viaggio dalla Terra alla Luna attrasse da subito l'attenzione del mondo del cinema.
Già nel 1902 Georges Méliès sceneggiò e diresse Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune,
1902). A esso fece seguito, tra gli altri, Una donna nella Luna (Frau im Mond, 1929), per la
regia di Fritz Lang. Robert A. Heinlein, che si è occupato in modo esteso di narrare i primi
viaggi e la colonizzazione della Luna, riorganizzando i suoi racconti all'interno di una Storia
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futura coerente, contribuì alla sceneggiatura dei film Uomini sulla Luna (1950), alla cui
realizzazione collaborò l'illustratore astronomico Chesley Bonestell, e Project Moonbase (1953).
Insediamenti umani sulla Luna si ritrovano in molti altri racconti e romanzi, anche se non tutti
sono incentrati sulla vicende della colonia stessa, che spesso svolge solo un ruolo di
ambientazione. Arthur C. Clarke vi dedicò uno dei suoi primi racconti, La sentinella (1948), che
costituì l'embrione del soggetto per 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Nell'ambito
cinematografico si può citare anche Base Luna chiama Terra (First Men in the Moon, 1964), di
Nathan Juran, parzialmente basato sul romanzo I primi uomini sulla Luna di H. G. Wells.
Anche in campo televisivo la Luna è stata lo scenario di diverse opere; Gerry Anderson nel 1969
ideò e produsse UFO, una serie televisiva nella quale la Luna è il sito delle prime difese terrestri
che fronteggiano le attività ostili degli extraterrestri, grazie
alla presenza di una base permanente di un'organizzazione
militare internazionale segreta (la SHADO) dalla quale
partono gli intercettori. Dello stesso Anderson è un'altra
serie di grande successo, la co-produzione italo-britannica
Spazio 1999 (1975-1977) nella quale la Luna, sfuggita
all'attrazione terrestre a causa di una enorme esplosione
nucleare, vagabonda nel cosmo con la base scientifica Alfa e
i suoi occupanti.
Note
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as 40K (–390 °F) inside some of them.»
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32. ^ Per esempio l'astronomo Alfonso Fresa nel suo trattato a proposito delle anomalie delle
occultazioni lunari scriveva: «Un altro fenomeno, davvero inspiegabile, è quello osservato a
Leningrado, durante l'eclissi totale di Luna del 14 agosto 1924, da W. Maltzew per la stella
BD-15°6037 di settima grandezza: per circa due secondi la stella sembrò apparire
nettamente proiettata sul disco eclissato della Luna». L'autore prosegue: «Escludendo il
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nettamente proiettata sul disco eclissato della Luna». L'autore prosegue: «Escludendo il
caso di fenomeni dovuti ad illusioni ottiche e quello di stelle doppie, per tutti gli altri casi
osservati e confermati da fonti diverse e a cui non si può dare una esauriente spiegazione,
si ricorre alla ipotetica spiegazione di un sottilissimo strato d'aria, molto tenue, situato in
qualche depressione del suolo ma sufficiente ad affievolire la luce stellare» Fresa, p. 233.
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