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Gennaio
Hadley nel 1735 propose il primo Suppose che la Terra fosse priva di rotazione e
modello per descrivere la con superficie omogenea, in modo da trascurare
circolazione generale il diverso riscaldamento stagionale tra oceani e
continenti. Sulla colonna d’aria equatoriale il
riscaldamento, dovuto al surplus di calore,
provoca un moto ascendente, mentre il
progressivo raffreddamento da deficit calorico
sulla corrispondente colonna d’aria polare
aumenta la densità dell’aria, instaurando così
moti discendenti.
Nella parte troposferica superiore della colonna
d’aria equatoriale, le correnti ascendenti
determinano, per apporto d’aria dagli strati
sottostanti, un aumento della pressione
atmosferica (perché aumenta il peso della
colonna d’aria avente la sua base nella media
troposfera), con conseguente formazione di
un’alta pressione rispetto alle zone circostanti. Al
contrario nella parte superiore della colonna
d’aria posta a latitudini polari, la sottrazione
d’aria provocata dalle correnti discendenti
favorisce la formazione di una bassa pressione
rispetto alle aree circostanti.
H
Dunque alle quote superiori le masse d’aria verranno sospinte dall’alta pressione
verso la bassa pressione, ossia dall’Equatore verso i poli. Ma tale fuoriuscita
orizzontale di aria dalla colonna equatoriale determina, rispetto alle zone circostanti,
una bassa pressione al suolo alla base della colonna, perché è diminuito il peso della
colonna d’aria sovrastante. Viceversa l’afflusso di aria equatoriale sulla colonna
polare dà luogo al suolo a un’alta pressione rispetto alle zone circostanti, essendo
aumentato il peso totale che la colonna d’aria esercita sulla sua base al suolo. Di
conseguenza in prossimità del suolo, le masse d’aria saranno sospinte dai poli verso
l’Equatore e quindi tra alte e basse latitudini si instaura una megacella convettiva
chiusa, denominata cella di Hadley.
Tale cella permetterebbe di spiegare gli scambi di calore tra Equatore e poli.
Quindi se la Terra fosse priva di rotazione su se stessa, il
differente riscaldamento darebbe luogo a una singola
megacella convettiva, caratterizzata, al suolo, da correnti
ascendenti all’equatore e discendenti ai poli.
LA CELLA DI HADLEY: CIRCOLAZIONE A UNA CELLA
Il modello di circolazione proposto da Hadley
mostra in realtà molte discrepanze rispetto
alla circolazione generale realmente
osservata nell’atmosfera.
Immaginiamo un disco che ruota in senso antiorario e lasciamo correre una pallina da
una parte all’altra dello stesso. Un osservatore che rimane fuori vede la pallina arrivare
al punto finale secondo una traiettoria rettilinea. Essendo la superficie ruotante, in realtà,
la pallina segue una traiettoria curva. Un osservatore che si trova sul disco ha, quindi, la
netta sensazione che la palla sia deviata verso destra da una forza “misteriosa”. Questa
forza, ovviamente “pseudo” perchè non reale, è la forza di Coriolis.
La forza di Coriolis
Consideriamo un proiettile che venga
sparato dal polo nord in direzione
dell’equatore. Se osservato da un
punto fisso nello spazio, il proiettile,
non vincolato alla Terra, non segue
una traiettoria appartenente a un
piano meridiano ma, man mano che il
pianeta sotto di esso ruota in senso
antiorario, il proiettile si allontana da
questo piano raggiungendo infine un
bersaglio sulla superficie terrestre
posto alla destra rispetto a quello a
cui si è mirato. Si noti che l’azione di
questa forza non modifica la gittata
del lancio, ma si limita a deviare
lateralmente la traiettoria, tanto che
spesso viene denominata anche
come forza deviante. È facile
constatare che se il lancio venisse
effettuato sempre in direzione
dell’equatore ma dal polo sud, la
deviazione avverrebbe verso sinistra.
La forza di Coriolis
L’intensità della forza di Coriolis è proporzionale alla velocità del moto e alla
velocità angolare del sistema di riferimento in rotazione e varia con la
latitudine. La componente orizzontale è nulla all’equatore e cresce con la
latitudine; la componente verticale, invece, ha un andamento opposto, ma è
molto più piccola rispetto alla forza gravitazionale – la differenza è di 4-5
ordini di grandezza - e la sua influenza sulla gravità effettiva risulta quindi
trascurabile nei moti atmosferici.
Più precisamente, la componente orizzontale della forza deviante di Coriolis
per unità di massa ha intensità pari a:
-2*ω*V*sen(φ)
Dove
• ω = velocità angolare della Terra;
• V = velocità lungo il piano orizzontale;
• φ = angolo di latutidine.
m = massa,
r = distanza perpendicolare dall’asse di rotazione,
= velocità angolare di rotazione
Il principio di conservazione del momento
angolare
• Intorno ai 60° di latitudine, dove le correnti verticali sono ascendenti, è presente una
fascia permanente di bassa pressione, alla quale appartiene anche il Ciclone
d’Islanda, una delle figure bariche più influenti sullo scenario meteorologico europeo
ed italiano. Anche tale ciclone si estende fino ai limiti dell’atmosfera ma, al suo interno,
è colmo di aria più fredda rispetto alle zone adiacenti.
• Nelle zone polari, invece, in accordo con la schema di Hadley a singola cella, il forte
raffreddamento del suolo dà vita al livello del mare ad un’alta pressione, la quale,
però, viene sostituita alle quote medio-alte da una bassa pressione denominata
Vortice Polare.