Figura 4-25. La circolazione generale delle masse d'aria risente del moto rotatorio terrestre: cos i venti polari provengono anche da est, mentre quelli delle zone intermedie hanno una componente occidentale.
CICLONI ED ANTICICLONI
Figura 4-26. L'aria, ruotando, converge verso le zone di bassa pressione (B) e si allontana da quelle di alta pressione (A). Sono detti cicloni i vortici di aria che ruotano intorno ad una zona di bassa pressione tentando di raggiungerne il centro; questo movimento detto di convergenza ciclonica e, nel nostro emisfero, i cicloni girano in senso antiorario. Al contrario gli anticicloni sono gli enormi vortici di aria che ruotano intorno ad una zona di alta pressione tentando di allontanarsene; questo movimento detto divergenza anticiclonica e, nel nostro emisfero, gli anticicloni girano in senso orario. Ovviamente nell'Emisfero Australe le rotazioni sono invertite.
LE ISOBARE
Ormai tutta la Terra disseminata di stazioni di rilevamento meteo, ed quindi semplice individuare quotidianamente le zone nelle quali la pressione atmosferica minima (indicate con B nelle cartine) e quelle dove massima (indicate con A nelle cartine). Gli spazi tra queste zone sono caratterizzati da pressioni intermedie che, in alcuni punti risulteranno uguali fra loro: se uniamo questi punti (ad uguale pressione) tra di loro con segni tracciati su cartine geografiche otteniamo delle linee dette isobare (iso=uguale baros=pressione). Cartine di questo tipo (dette appunto cartine bariche) vengono pubblicate da alcuni quotidiani e danno parecchie informazioni soprattutto sulla direzione ed intensit dei venti. Abbiamo infatti visto come l'aria tenda a trasferirsi da zone di alta a zone di bassa pressione con movimenti rotatori ben definiti: per conoscere la direzione dei venti prevalenti sar Figura 4-27. Cartina barica: sufficiente ricordare che essi scorrono quasi paralleli alle dall'andamento delle isobare isobare e che hanno un'intensit grossomodo proporzionale possibile conoscere la direzione dei alla differenza di pressione esistente; in pratica, se le isobare venti in quota ed al suolo. (generalmente tracciate ad intervalli di 4 mb) sono molto fitte, il vento sar forte, se sono diradate il vento sar debole.
[I GRANDI VENTI] METEOROLOGIA circolante che via via si spegne. La stessa superficie di discontinuit che divideva le due masse d'aria iniziali ha, nel frattempo, generato altri cicloni che, staccatisi come trottole alla deriva, si rincorrono lungo traiettorie ben definite che dipendono dalla latitudine. Nelle nostre regioni, generalmente, tali enormi mulinelli si generano a Sud-Ovest, e vengono sospinti verso Nord-Est durante il loro ciclo vitale. Esaminiamo ora, in maggior dettaglio, un ciclone in fase di maturit, sezionandolo verticalmente in modo da poter vedere meglio la forma e le caratteristiche dei suoi fronti (Figg. 4-29 e 4-30).
FRONTE CALDO
Il fronte caldo presenta una superficie di discontinuit molto inclinata, che si estende anche per diecine di chilometri. formata dall'aria calda che risale sulla fredda sospingendola. Le prime avvisaglie di un fronte caldo in arrivo sono i cirri ed i cirrostrati che velano il cielo. Dopo di che il tempo evolve verso una copertura totale con pioggia moderata ma persistente (l'aria calda, salendo, raggiunge infatti il suo punto di rugiada; il vapore acqueo in essa contenuto, condensa e precipita). In genere i fronti caldi avanzano ad una velocit pari al 60- 80% di quella del vento geostrofico.
FRONTE FREDDO
Pi indietro, come ricordiamo, l'aria calda a sua volta incalzata e sospinta dalla seconda massa di aria fredda: quindi anche il fronte freddo avanza ma caratterizzato da una superficie di discontinuit che si differenzia da quella del fronte caldo per la presenza di una bombatura nei primi 1500-2000 metri dal suolo. In questo caso la massa d'aria fredda che "preme" e che Figura 4-29. Cliclone maturo visto dall'alto e di lato secondo le due sezioni scalza, sospingendola in avanti e verso l'alto, l'aria calda che incontra. Si formano allora possenti correnti verticali A-B e C-D. (purtroppo quasi sempre associate a manifestazioni temporalesche), che gli aliantisti sfruttano come inesauribile fonte di energia. Nei rari casi in cui il fronte sia privo di nubi e di precipitazioni, pu essere sfruttato anche dai piloti di Volo Libero ma (date la bassa velocit e le scarse possibilit di fuga), comunque necessario sorvegliare la eventuale comparsa di formazioni nuvolose che possono degenerare (C. congestus o nimbus). L'arrivo di un fronte freddo pu essere improvviso e pericoloso; esiste tuttavia un segnale percepibile dal pilota attento: prima di un fronte freddo si verifica sempre una rapida diminuzione della pressione atmosferica e l'entit del calo pu anticipare le dimensioni del fenomeno in arrivo.
FRONTE OCCLUSO
Abbiamo visto che, nella fase finale della vita del ciclone, i due fronti possono raggiungersi generando un fronte occluso: in questo caso la massa di aria calda, originariamente compresa tra le due fredde, viene completamente sollevata dal suolo e, raffreddandosi in modo adiabatico, genera precipitazioni ed ampie coperture di scarso interesse per il volo.