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ed
Oceanografia
La suddivisione 80 Km
dell’atmosfera funzionale
allo studio della MESOSFERA
meteorologia è ottenuta STRATOPAUSA
mediante la 50 Km
rappresentazione della
variazione verticale della STRATOSFERA
temperatura. Questa
TROPOPAUSA
variazione è definita dal 11 Km
“gradiente termico
verticale“ che
nell’atmosfera tipo è
TROPOSFERA
- 50°C + 15°C
Δt/ Δz = - 0,6°C/100m. t (°C)
T. a massima
Termometro a e minima
mercurio
10
t.min
0 t.max – t.min = escursione
03h 09h 15h 21h -10 termica diurna
Termogramma Meteorologia ed Oceanografia - Prof.
Vincenzo Trapanese
Misura della temperatura
Le temperature misurate vengono utilizzate per :
• rappresentare l’andamento orizzontale isoterme
mediante le isoterme ( linee di ugual
temperatura). Le isoterme vengono riportate
tratteggiate sulle carte in quota,soprattutto
intorno ai 5000 m., per definire i fenomeni di
avvezione calda o fredda in quota; 4
• definire la t. max e la t. min;
o
• determinare l’escursione termica (differenza -4
fra la t.max e la t.min) che può essere
diurna,settimanale,mensile, annua.
Ariafredda
Aria fredda
L’avvezione in quota permette di prevedere se si Aria calda
verificherà una instabilità verticale dell’aria
con conseguenze sul campo barico al suolo. Se
in quota affluisce aria fredda, l’aria più calda al
suolo sarà richiamata verso l’alto
determinando un approfondimento o
formazione di una depressione al suolo. Se in
Aria calda
quota affluisce aria calda si determinerà una Aria fredda
stabilità verticale con conseguente B A
rafforzamento o formazione di alta al suolo.
760
740
p
996 996
informazioni circa le caratteristiche del
r
o
tempo. In particolare:
m
o
• la posizione dei centri di alta( A ) e bassa
n
pressione ( B ); 000
t
o
• i promontori, le saccature, i campi
r
000 s
livellati;
i
a
o
• il gradiente barico orizzontale (Gb); c
• la direzione e l’intensità del vento. Gb
Δl c
004
Elemento fondamentale è il Gb che è a
definito dal rapporto fra la variazione di t
pressione(Δp) e la distanza (Δl) Δp u
Gb = - Δp/ Δl. 008 r 008
a
Il Gb fisicamente rappresenta una forza su 004
un volume e quindi la sua azione è quella di
mettere in movimento le masse A
d’aria(dall’alta verso la bassa pressione) che Campo
si trovano nei campi barici non uniformi, livellato A
cioè di provocare il Vento.
saccatura
Meteorologia ed Oceanografia - Prof.
promontorio Vincenzo Trapanese
Meteorologia ed Oceanografia - Prof.
Vincenzo Trapanese
Meteorologia ed Oceanografia –
IL VENTO
Prof. Vincenzo Trapanese
Le differenze di pressione determinano la
nascita della forza del gradiente che mette
in movimento le masse d’aria dando luogo al Emisfero Nord
fenomeno atmosferico del vento . Le masse
d’aria si muovono dall’alta verso la bassa
B Δl Gb1 B
pressione cercando di livellare il campo barico.
Appena in movimento le masse d’aria
992 992
vengono sollecitate anche dalla forza dovuta Δp
alla rotazione terrestre che fa deviare il moto
p
verso destra nell’emisfero nord e verso 996
r
sinistra nell’emisfero sud. Quando le due forze 996
o
si fanno equilibrio il vento diventa costante e
m
dirige parallelamente alle isobare( V.
o
n
geostrofico) assumendo una rotazione 000
t
antioraria nelle depressioni e oraria negli
o
s
anticicloni. In realtà sulle masse in movimento
r
000 a
i
agiscono anche la forza di attrito e quella
o
centrifuga dovuta alla curvatura delle isobare. c
La prima fa deviare la direzione del vento c
Gb2
verso sinistra rispetto alle isobare ( da 15°sul Δl a 004
mare a 40° sul suolo irregolare) la seconda t
determina invece la differenza nell’intensità
Δp
u
del vento fra alte e basse pressioni. Il vento
viene riportato sulle carte definendone r
008 008
direzione ed intensità con un simbolo formato a
da un segmento corredato da “barbette” ogni 004
barbetta vale 10 nodi, mezza 5 nodi, un
triangolo 50 nodi. A parità di Δl laddove le A
isobare sono più ravvicinate, e quindi Δp è Campo
maggiore, il Gb è maggiore per cui il vento è livellato A
più intenso. Si noti come intorno alla
saccatura il vento assume una rotazione
antioraria quindi ciclonica,mentre intorno al
promontorio una rotazione oraria anticiclonica.
Gb1 > Gb2 Vv1 > Vv2
Direzione e velocità del vento
La direzione e la velocità del
vento possono essere
determinate :
• dalla carta delle isobare;
• con misura diretta dagli
anemoscopi (direzione)
e anemometri
(velocità).
• Dalla carta delle isobare
misurando la distanza Δl Anemometro
fra due isobare di a mano Anemoscopio/Anemometro a coppe di
Δp=4mb, la latitudine del Robinson
punto in considerazione
e riportandoli sul φ Vv
diagramma del vento
75° 80 60 40 20 nodi
geostrofico
si ricava la Vv. Il vento reale 60°
si ricava dal v. geostrofico
diminuendone l’intensità di 45°
circa il 50% su terra e del
30% su mare. Per la 30° Δl
direzione bisogna deviare
verso sinistra rispetto alle 15°
isobare di circa 15/20° sul
mare φ = 40° ; Vv = 50 nodi
Meteorologia ed e di 35/40°
Oceanografia su terra.
– Prof. Vincenzo Trapanese
Meteorologia ed Oceanografia - Prof.
Vincenzo Trapanese
L’umidità
L’umidità è definita dal quantitativo di vapore acqueo contenuto nelle masse d’aria che
formano l’atmosfera. La presenza del vapore acqueo è determinata dall’azione di
riscaldamento delle superfici liquide. Il vapore acqueo condensandosi forma le nubi
e la nebbia. Le nubi possono apportare precipitazioni di diversa natura (pioggia,
grandine, neve). La nebbia comporta la riduzione della visibilità. Le grandezze che
meglio definiscono lo stato igrometrico dell’aria sono:
• l’umidità relativa (Ur) rapporto fra la quantità di vapore contenuto nella massa d’aria(qv) e la
quantità massima alla saturazione(Qv) mantenendo costante la temperatura :Ur = qv / Qv %;
• la temperatura di rugiada (Td) temperatura a cui bisogna portare una massa d’aria, a pressione
costante, per farla diventare satura, cioè col massimo contenuto possibile, di vapore .
Igrografo a capelli
Igrometro a capelli
Le masse d’aria di diverse caratteristiche termiche muovendosi vengono a contatto determinando zone di separazione, Superfici di
discontinuità, lungo le quali si instaurano dei movimenti di scorrimento dell’aria calda su quella fredda che danno luogo ai fenomeni
di raffreddamento e condensazione del vapore che portano allo sviluppo delle diverse tipologie di nubi e all’eventuale sviluppo
delle precipitazioni. Questo avviene alle latitudini medie dove l’aria calda tropicale si scontra con quella fredda di origine polare.
All’equatore, invece, l’aria che vi converge dai tropici, avendo le stesse caratteristiche termiche è costretta a salire verticalmente.
L’alto contenuto di vapore acqueo determina un’elevata concentrazione di energia che col verificarsi di particolari condizioni
dinamiche (divergenza) in quota e termiche al suolo (temperatura del mare superiore a 25°C) porta alla formazione dei Cicloni
tropicali . Alle latitudini medie l’aria calda scontrandosi con quella fredda crea la superficie di discontinuità la cui intersezione col
suolo viene rappresentata tramite i Fronti. A seconda del movimento relativo fra aria calda e fredda si individuano il fronte caldo e
il fronte freddo . Il F.C. si ha quando aria calda in movimento incontra aria fredda e quindi sale lentamente lungo la superficie di
discontinuità. La S.di D. ha una inclinazione piuttosto piccola( qualche grado) quindi si formano tutti i tipi di nubi da quelle alte,
cirri (Ci), a quelle medie, nembostrati (Ns), a quelle basse, cumuli (Cu). Il F.F. si forma quando aria fredda in movimento incontra
aria calda e la costringe a sollevarsi velocemente determinando la formazione di nubi a sviluppo verticale, cumuli (Cu),
cumulonembi (Cb).
Ns
Cu
Cu
suolo 6
9 9
0 2
0
0
a cui sono associati un fronte caldo e
99
uno freddo. Si spostano seguendo il
flusso medio dei venti della zona di
formazione e in relazione alla posizione
delle alte pressioni dinamiche
(Anticiclone delle Azzorre*) e di quelle
termiche ( A. russo-siberiano*). Durante
lo spostamento modificano la loro
struttura attraverso la fase di
formazione, la fase di sviluppo e la
fase di occlusione e dissolvimento. In
pratica l’evoluzione della depressione
porta il fronte freddo a sovrapporsi a
quello caldo. In questo movimento l’aria
calda viene spinta verso l’alto dall’aria
fredda che tende a incunearsi al disotto
determinando la formazione delle
diverse tipologie di nubi, delle
precipitazioni, del vento e della sua
variazione di direzione e velocità. precipitazioni Emisfero Nord
* nell’emisfero Nord e per l’Italia Meteorologia ed Oceanografia – Prof. Vincenzo Trapanese
Evoluzione dei cicloni extratropicali
Inverno – Emisfero Nord
Formazione 0° A. Russo -
siberiano
IA
60°N S
S
U
R
Oc
Sviluppo
ea
n
A
oA
P
O
tla
R
n
U
tic
E I
o
T
A
L
I
A
Anticiclone
30°N
delle
Azzorre
Occlusione
Un osservatore che si trovi sul percorso della depressione può valutare la sua evoluzione attraverso la misura
dei parametri meteo e l’osservazione dei fenomeni associati con la loro variazione.
Parametri :
a) La pressione diminuisce prima del F.C, rimane costante fra i due fronti per poi aumentare dopo il
passaggio del F.F;
b) La temperatura aumenta sino al passaggio del F.C, rimane costante fra i due fronti, diminuisce
sensibilmente dopo il F.F.;
c) L’umidità raggiunge i valori più elevati poco prima ed al passaggio del F.C, varia fra i due fronti,
aumenta poco prima ed al passaggio per poi diminuire dopo il F.F. quando arrivano masse d’aria fredde
e più secche.
Fenomeni :
d) La nuvolosità è determinata da nubi alte inizialmente, successivamente da nubi sempre più basse fino
all’arrivo del F.C. Quindi si avranno nubi a sviluppo verticale poco prima e sul F.F.;
e) Le precipitazioni inizieranno qualche centinaio di Km prima del F.C. e saranno persistenti ma non
intense. Si interromperanno dopo il F.C. per riprendere a carattere di rovescio sul F.F. con possibilità di
grandinate;
f) Il vento sarà dai quadranti sud - orientali prima del F.C., meridionali, sud – occidentali al passaggio e
poco dopo il F.C., occidentali prima e quindi con brusca variazione nord – occidentali dopo il passaggio
del F.F.
La p aumenta con la profondità in ragione di circa 1 atmosfera ogni 10 m ( circa 1 bar ogni 10 m);
La ρ dipende da S,t,p, e vale mediamente 1,0257 g/cm3. La densità aumenta con la profondità.
Orizzontalmente varia in funzione dell’evaporazione, dell’apporto di acqua dolce,
dell’aumento di temperatura.
Un parametro simile a ρ è il peso specifico (ω) che viene usato nei calcoli di Teoria della nave. Es.:
D = V x ω - con ω = 1,025 T/m3 ; D (Dislocamento); V (Volume di carena).
nto
Le onde di vento sono generate
dalla energia trasferita dal vento,
Ve
attraverso la pressione, sulla
superficie del mare. Nella zona di
Mare
incidenza del vento si genera un
vivo
mare alquanto irregolare per altezza, Mare lungo
direzione, aspetto delle onde: mare
vivo. Ad una certa distanza le onde
saranno più regolari e ben formate:
mare lungo. Le caratteristiche delle
onde di mare lungo si possono cresta
definire in:
• Lunghezza (L) : distanza fra h
due creste;
cavo
• Altezza (h): distanza fra cavo e
cresta;
L
• Periodo (T): tempo che un
osservatore misura fra i passaggi
di due creste consecutive;
L’aspetto del mare viene definito nei
h dipende dalla velocità(Vv) e dalla persistenza del vento (Δt ),
bollettini con gli indici delle scala dall’ampiezza dell’area di mare su cui spira con costanza ( fetch
Douglas e, in modo più completo, - F -). Ad es. Vv = 30 n, Δt = 18 h, F = 180 NM , h = 4,5m;
associando alla scala Beaufort del mare forza 6. Questo spiega perché col maestrale intenso nel
vento gli elementi caratteristici delle Golfo di Cagliari l’altezza delle onde non è grande mentre lo è
onde. certamente sulle coste della Sardegna NW e specialmente su
quelle della Sicilia settentrionale dove si verificano mareggiate.
10 Tempesta 48 - 55 89 - 102
Vento Corrente
Meteorologia ed Oceanografia – Prof. Vincenzo Trapanese
Visibilità limitata
La navigazione in situazioni di foschia, nebbia, o La nave più piccola può mantenere una V maggiore in
presenza di piovaschi determina la necessità di quanto ha una distanza di arresto ( ) minore. Le
attuare azioni di carattere sia giuridico/ navi emettono un fischio lungo con intervallo ≤ 2 minuti
amministrativi che tecniche per il controllo e la
condotta della navigazione. La presenza del
comandante in plancia, il rafforzamento del
servizio di vedetta, l’emissioni dei particolari
segnali sonori previsti dal “Regolamento per
evitare gli abbordi in mare”, l’adozione della
“ Velocità di sicurezza “, l’utilizzazione
appropriata del Radar. Ad esempio la velocità di
sicurezza dipende dalle condizioni di visibilità e
dalle caratteristiche di manovrabilità della nave
(tempo di risposta al timone, distanza di arresto,
avanzo per 90°). La distanza di arresto dipende
dalla massa nave e dalla velocità che deve essere
scelta in funzione della visibilità a seconda se Nave
limitata da foschia ( > 1 Km ) o dalla nebbia (< 1 propria
Km). Le navi hanno informazioni relative alle
distanze di arresto in funzione della V. I piovaschi
sono zone di intense precipitazioni che possono
impedire la visibilità di altre navi o della costa. I
segnali radar vengono riflessi dalle gocce Piovaschi
rappresentandoli come una macchia estesa sul
display e pertanto con l’eventualità di non rilevare
bersagli al suo interno o in vicinanza della costa Rappresentazione Radar Situazione reale
modificarne il profilo.