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Meteorologia

ed

Oceanografia

Meteorologia ed Oceanografia - Prof.


Vincenzo Trapanese
Meteorologia

La meteorologia si occupa dello studio delle


condizioni dell’atmosfera in un determinato
istante “tempo in atto”
(M. Sinottica) e dei metodi per determinarne le
caratteristiche in istanti successivi “tempo
previsto”.

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L’atmosfera
L’atmosfera terrestre è la guaina
gassosa che avviluppa la
Terra. Essa è formata da Gas % funzione
diversi gas contenuti in vita animali
concentrazione percentuale Azoto(N) 78
e piante
costante nei bassi strati (15- Ossigeno(O2) 21 vita animali e
20 Km). Nell’atmosfera sono piante

inoltre presenti il vapore Argon (Ar) 0,9


acqueo ed il pulviscolo
Anidride 0,03 Effetto
atmosferico, elementi che
carbonica(CO2) serra
hanno grande importanza
Ozono (O3) Riflessione
nella formazione delle raggi UV
idrometeore
(smog,nebbia,pioggia).

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Stratificazione verticale dell’atmosfera
Gradiente termico verticale
Z ( Km)

La suddivisione 80 Km
dell’atmosfera funzionale
allo studio della MESOSFERA
meteorologia è ottenuta STRATOPAUSA
mediante la 50 Km

rappresentazione della
variazione verticale della STRATOSFERA
temperatura. Questa
TROPOPAUSA
variazione è definita dal 11 Km
“gradiente termico
verticale“ che
nell’atmosfera tipo è
TROPOSFERA
- 50°C + 15°C
Δt/ Δz = - 0,6°C/100m. t (°C)

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Funzioni dell’atmosfera
I fenomeni atmosferici che caratterizzano il
“ tempo “ avvengono all’interno della troposfera. L’atmosfera è
sempre in movimento in quanto l’energia termica, fornita
prevalentemente dal sole, viene trasformata in energia
cinetica che porta le masse d’aria calde delle zone equatoriali
verso le alte latitudini da dove l’aria fredda scende verso le
zone intertropicali. L’azione dell’atmosfera è quindi quella di
ripristinare l’equilibrio termico. L’atmosfera esercita sulla
superficie terrestre un’azione erosiva attraverso le
precipitazioni e i venti, che ne modificano la conformazione.

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Parametri fisici dell’atmosfera
Lo stato dell’atmosfera è caratterizzato dai seguenti parametri:
• Temperatura;
• Pressione;
• Umidità.
I fenomeni determinati dalla combinazione e dalla variazione nel
tempo e nello spazio dei suddetti parametri sono:
• Vento;
• Nuvolosità;
• Nebbia e precipitazioni.

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Caratteristiche dell’atmosfera standard
Le caratteristiche dell'Atmosfera Standard
Proprietà dell'Atmosfera Standard
Internazionale ICAO seguono un modello
ideale dell'atmosfera media reale,
considerata ad una latitudine di 45°:
Aria secca (umidità relativa: 0%) e priva di Proprietà dell'Atmosfera Standard
impurità;
Pressione atmosferica al livello medio del
mare: 1 atm = 101325 Pa = 1013.25 hPa;
Viscosit Velocità
Temperatura al livello medio del mare: 15° C, Altitudine
Temperatur
Pression Densità à del
ovvero 288.15 K in termini di (geometrica, m)
a assoluta
e ( hPa ) (kg/m³ ) dinamic suono
Temperatura assoluta; (K)
a ( Pa·s ) ( m/s )
Densità dell'aria al livello medio del mare:
1.225 kg/m³.
Gradiente barico verticale: −1 hPa ogni 27 ft di
altitudine. In realtà tale valore può 0 288.15 1013.25 1.2250 1.79×10−5 340.29
assumersi valido solo fino a 3-4000 piedi,
in quanto la variazione non segue una
legge lineare ; 1000 281.65 898.76 1.1117 1.76×10−5 336.44
Gradiente termico verticale:
−6.0 °C ogni 1000 m di altitudine fino a 11000
m; 5000 255.68 540.48 0.7364 1.63×10−5 320.55
nullo da 11000 a 20000 m di altitudine;
irregolare oltre i 20000 m di altitudine. 10000 223.25 265.00 0.4135 1.46×10−5 299.53
Sulla base di questo, vengono stilate delle
tabelle contenenti le caratteristiche 15000 216.65 121.11 0.1947 1.42×10−5 295.07
dell'aria standard a diverse altezze
20000 216.65 54.69 0.088 1.42×10−5 295.07

25000 221.55 25.49 0.039 1.45×10−5 298.39


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Effetti dell’atmosfera sulla radiazione solare

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La temperatura dell’aria

La temperatura dell’aria è misurata con strumenti che


sfruttano variazioni di volume di sostanze
liquide(alcool,mercurio, tubo di Bourdon), di dilatazione
di metalli( lamina bimetallica), di variazione di resistenza
(termistori). Alcool e mercurio vengono utilizzati negli
strumenti di misurazione istantanea ( termometri), il tubo
di Bourdon, la lamina bimetallica nei registratori
(termografi), i termistori come elementi sensibili delle
radiosonde nei sondaggi verticali. L’unità di misura è il
grado centigrado ( ° C ) che rappresenta la centesima
parte della scala individuata fra la t. del ghiaccio fondente
(0°C) e quella dell’acqua che bolle (100°C) .

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Scale termometriche
Le scale termometriche più usate sono: la Celsius Da ° C a °F
o centigrada, la Fahrenheit, la Kelvin t° F = [( t°C x 180 ) /100 ] + 32
( scala termodinamica o assoluta).
Da °C a ° K

La scala Celsius varia tra 0°C ( t del ghiaccio t° K = [( t°C + 273,15)

fondente ) e 100 °C ( t dell’acqua in ebollizione). E’


Da ° F a ° C
divisa in 100 parti uguali dette grado centigrado
t°C = [( t°F - 32 ) x100 ] /180
da cui il nome della scala.
Da ° F a ° K
Nella scala Fahrenheit lo 0°C corrisponde a 32°F ; é t°K = [( t°F - 32 ) x100 /180 ] + 273,15
divisa in 180 parti uguali ed il limite superiore è di
212°F. Da ° K a ° F
Nella scala Kelvin lo 0°C corrisponde a 273°.15K. E’ t°F = [( t°K – 273,15 ) x 180 /100 ] + 32
divisa in 100 parti uguali ed il limite superiore è
Da ° K a ° C
373°.15K.
t° C = [( t°K - 273,15)

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Termometri e termografi

T. a massima
Termometro a e minima
mercurio

Termografo a lamina bimetallica


t.max
20

10

t.min
0 t.max – t.min = escursione
03h 09h 15h 21h -10 termica diurna
Termogramma Meteorologia ed Oceanografia - Prof.
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Misura della temperatura
Le temperature misurate vengono utilizzate per :
• rappresentare l’andamento orizzontale isoterme
mediante le isoterme ( linee di ugual
temperatura). Le isoterme vengono riportate
tratteggiate sulle carte in quota,soprattutto
intorno ai 5000 m., per definire i fenomeni di
avvezione calda o fredda in quota; 4
• definire la t. max e la t. min;
o
• determinare l’escursione termica (differenza -4
fra la t.max e la t.min) che può essere
diurna,settimanale,mensile, annua.
Ariafredda
Aria fredda
L’avvezione in quota permette di prevedere se si Aria calda
verificherà una instabilità verticale dell’aria
con conseguenze sul campo barico al suolo. Se
in quota affluisce aria fredda, l’aria più calda al
suolo sarà richiamata verso l’alto
determinando un approfondimento o
formazione di una depressione al suolo. Se in
Aria calda
quota affluisce aria calda si determinerà una Aria fredda
stabilità verticale con conseguente B A
rafforzamento o formazione di alta al suolo.

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La pressione atmosferica
La pressione definisce il peso che una colonna d’aria
esercita sulla superficie unitaria al livello del
mare. L’unità di misura nel Sistema Internazionale
è il Pascal (Pa) con l’equivalenza rispetto al
millibar (mb), comunemente usato in
meteorologia, P
1 mb = 100 Pascal = 1 hPa ra
r
( ectoPascal). te
ella
Gli strumenti di misura sono : d
c ie
• barometri a mercurio o a capsula aneroide er fi
p
Su
(capsula a vuoto) per la misura istantanea ;
• barografi con più capsule aneroidi per la
registrazione dell’ andamento nel tempo della
pressione (barogramma). Le misure per essere
confrontabili devono essere riportate alle
condizioni di riferimento (t=0°C;φ=45°;livello del
mare). Per il barometro a mercurio bisogna
apportare tre correzioni alla lettura fatta ricavabili
dalla Tav.13 A,B,C delle Tav. Nautiche dell’I.I.M..
Per il b. aneroide si apporta la sola correzione per
l’altezza sul L.M. La pressione misurata alle
condizioni di riferimento si definisce pressione Meteorologia ed Oceanografia – Prof. Vincenzo Trapanese
normale ed equivale a 1013,3 mb o hPa.
Barometri e barografi
B Capsule aneroidi
a
r
o
g
r
a
f
o
Barometro aneroide

760 mm Hg 1013,3 mb (hPa) 780

760

740

03h 09h 15h 21h

- Barogramma - 760 mmHg = 1013,3 mb (hPa)

Barometro a mercurio ( principio fisico) Meteorologia ed Oceanografia – Prof. Vincenzo Trapanese


Misura della pressione
Le pressioni misurate simultaneamente in
varie stazioni, ridotte alle condizioni normali
e riportate su una carta geografica B Δl Gb B
permettono, unendo i punti di ugual
pressione, di tracciare le isobare (linee di
992 992
uguale pressione). La Carta delle isobare Δp
rappresenta l’andamento del campo barico
al suolo e consente di ricavare molte

p
996 996
informazioni circa le caratteristiche del

r
o
tempo. In particolare:

m
o
• la posizione dei centri di alta( A ) e bassa

n
pressione ( B ); 000

t
o
• i promontori, le saccature, i campi

r
000 s
livellati;

i
a

o
• il gradiente barico orizzontale (Gb); c
• la direzione e l’intensità del vento. Gb
Δl c
004
Elemento fondamentale è il Gb che è a
definito dal rapporto fra la variazione di t
pressione(Δp) e la distanza (Δl) Δp u
Gb = - Δp/ Δl. 008 r 008
a
Il Gb fisicamente rappresenta una forza su 004
un volume e quindi la sua azione è quella di
mettere in movimento le masse A
d’aria(dall’alta verso la bassa pressione) che Campo
si trovano nei campi barici non uniformi, livellato A
cioè di provocare il Vento.
saccatura
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promontorio Vincenzo Trapanese
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Meteorologia ed Oceanografia –
IL VENTO
Prof. Vincenzo Trapanese
Le differenze di pressione determinano la
nascita della forza del gradiente che mette
in movimento le masse d’aria dando luogo al Emisfero Nord
fenomeno atmosferico del vento . Le masse
d’aria si muovono dall’alta verso la bassa
B Δl Gb1 B
pressione cercando di livellare il campo barico.
Appena in movimento le masse d’aria
992 992
vengono sollecitate anche dalla forza dovuta Δp
alla rotazione terrestre che fa deviare il moto

p
verso destra nell’emisfero nord e verso 996

r
sinistra nell’emisfero sud. Quando le due forze 996

o
si fanno equilibrio il vento diventa costante e

m
dirige parallelamente alle isobare( V.

o
n
geostrofico) assumendo una rotazione 000

t
antioraria nelle depressioni e oraria negli

o
s
anticicloni. In realtà sulle masse in movimento

r
000 a

i
agiscono anche la forza di attrito e quella

o
centrifuga dovuta alla curvatura delle isobare. c
La prima fa deviare la direzione del vento c
Gb2
verso sinistra rispetto alle isobare ( da 15°sul Δl a 004
mare a 40° sul suolo irregolare) la seconda t
determina invece la differenza nell’intensità
Δp
u
del vento fra alte e basse pressioni. Il vento
viene riportato sulle carte definendone r
008 008
direzione ed intensità con un simbolo formato a
da un segmento corredato da “barbette” ogni 004
barbetta vale 10 nodi, mezza 5 nodi, un
triangolo 50 nodi. A parità di Δl laddove le A
isobare sono più ravvicinate, e quindi Δp è Campo
maggiore, il Gb è maggiore per cui il vento è livellato A
più intenso. Si noti come intorno alla
saccatura il vento assume una rotazione
antioraria quindi ciclonica,mentre intorno al
promontorio una rotazione oraria anticiclonica.
Gb1 > Gb2 Vv1 > Vv2
Direzione e velocità del vento
La direzione e la velocità del
vento possono essere
determinate :
• dalla carta delle isobare;
• con misura diretta dagli
anemoscopi (direzione)
e anemometri
(velocità).
• Dalla carta delle isobare
misurando la distanza Δl Anemometro
fra due isobare di a mano Anemoscopio/Anemometro a coppe di
Δp=4mb, la latitudine del Robinson
punto in considerazione
e riportandoli sul φ Vv
diagramma del vento
75° 80 60 40 20 nodi
geostrofico
si ricava la Vv. Il vento reale 60°
si ricava dal v. geostrofico
diminuendone l’intensità di 45°
circa il 50% su terra e del
30% su mare. Per la 30° Δl
direzione bisogna deviare
verso sinistra rispetto alle 15°
isobare di circa 15/20° sul
mare φ = 40° ; Vv = 50 nodi
Meteorologia ed e di 35/40°
Oceanografia su terra.
– Prof. Vincenzo Trapanese
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L’umidità
L’umidità è definita dal quantitativo di vapore acqueo contenuto nelle masse d’aria che
formano l’atmosfera. La presenza del vapore acqueo è determinata dall’azione di
riscaldamento delle superfici liquide. Il vapore acqueo condensandosi forma le nubi
e la nebbia. Le nubi possono apportare precipitazioni di diversa natura (pioggia,
grandine, neve). La nebbia comporta la riduzione della visibilità. Le grandezze che
meglio definiscono lo stato igrometrico dell’aria sono:

• l’umidità relativa (Ur) rapporto fra la quantità di vapore contenuto nella massa d’aria(qv) e la
quantità massima alla saturazione(Qv) mantenendo costante la temperatura :Ur = qv / Qv %;

• la temperatura di rugiada (Td) temperatura a cui bisogna portare una massa d’aria, a pressione
costante, per farla diventare satura, cioè col massimo contenuto possibile, di vapore .

Ur e Td si ricavano con l’ausilio dello psicrometro, strumento composto da due


termometri uno asciutto(ta), uno col bulbo a contatto di una garza bagnata(tb) e da
un sistema di areazione. Con la differenza fra due temperature, differenza
psicrometrica, la tb e l’ausilio della Tavola Psicrometrica(Tav. 14 T.N. I.I.M.) si
ricavano la Ur e la Td. La Ur si ricava anche da igrometri o igrografi a capello.

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Misura dell’umidità
P
s Tavola psicrometrica
i
Differenza psicrometrica
c
r
tb
ta – tb
o
m % °c
e
t Ur ; Td
r
o

Igrografo a capelli

Igrometro a capelli

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Nebbia, nubi e precipitazioni
La Ur e la Td sono parametri fondamentali per definire
lo stato dell’aria al riguardo della possibilità di a b
condensazione del vapore acqueo presente
nell’aria, condizione che prelude alla formazione
della nebbia, delle nubi e delle eventuali
precipitazioni.
La nebbia si può formare quando: Suolo freddo Suolo
a) una massa d’aria umida in movimento viene a
Tipi di nebbie
contatto con una superficie fredda; c
b) il suolo raffreddandosi per radiazione verso lo
spazio raggiunge la Td dell’aria a suo contatto
che quindi si condensa dal basso;
Mare / lago
c) aria fredda scorre su superfici liquide in
evaporazione. Formazione delle nubi
Le nubi si formano a causa del movimento ascendente
di aria umida che può essere determinato da:
d) riscaldamento dell’aria al suolo; Qs
e) moti convettivi ascendenti associati a situazioni a
depressionarie;
f) presenza di rilievi(colline, monti). b
La formazione delle nubi non comporta Qs B
necessariamente le precipitazioni, ma
quest’ultime si verificano solo se le goccioline
d’acqua raggiungono dimensioni tali da vincere Suolo
la spinta dell’aria. Qs = quota di saturazione c
a cui l’aria raggiunge la Qs
Td, dopo di che inizia la
condensazione del
Meteorologia ed Oceanografia – Prof. Vincenzo Trapanese vapore.
Meteorologia ed Oceanografia –
Prof. Vincenzo Trapanese
Dinamica dell’atmosfera
La differente insolazione (quantità Pn
di calore che il sole invia sulla A
superficie della terra) delle diverse
fasce latitudinali determina
l’instaurarsi di condizioni bariche 60°
diverse e precisamente:
• una fascia di basse pressioni
B B
equatoriali;
• una fascia di alte pressioni
tropicali; 30°

• una zona di alte pressioni polari. A A


A
Questa situazione creerebbe zone
molto calde nelle fasce intertropicali,
altre più temperate fra i 30° e i 60° e
zone molto fredde fra 60° e 90°. 0°
Come noto la diversità di pressione B B
fra le varie fasce crea un movimento B
delle masse d’aria che porta quelle
calde verso le latitudini più elevate e
30°
quelle fredde verso le zone A A
intertropicali. Questi spostamenti A
tendono a ripristinare l’equilibrio
termico fra le varie zone della
superficie terrestre. La
60°
rappresentazione globale di tali B B
movimenti viene definita
Circolazione generale
dell’atmosfera.
ALISEI Meteorologia ed Oceanografia - Prof.A
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VENTI DA W Ps
Meteorologia ed Oceanografia –
Prof. Vincenzo Trapanese Struttura verticale della circolazione
Verticalmente possiamo
riscontrare le seguenti
Pn
caratteristiche: A
• una cellula meridiana
che porta l’aria, che dai 60°
tropici converge verso
l’equatore, a salire e B B
arrivata ai limiti della
troposfera dirigersi verso
le latitudini più elevate
30°
(contralisei), ai tropici
l’aria ridiscende A A
chiudendo la cellula A
(Cellula di Hadley);
• alle latitudini medie l’aria
si muove, anche in 0°
quota, lungo una B B
direzione quasi per B
parallelo con un
movimento ondulato
(Onde di Rossby). In
A A 30°
quota questo flusso A
diventa molto più
ristretto e acquista
velocità elevate,oltre i
60°
100 Km/h, (Correnti a B B
getto - jet stream -);
• ai poli si determina una
cellula meridiana di aria
fredda.
A Meteorologia ed Oceanografia - Prof.
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circolazione generale dell’atmosfera

Opera propria based on


File:Earth Global Circulat
ion.jpg

The picture of the Earth


is
File:Lunar eclipse from
moon-2007Mar03.png
vectorized with
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Meteorologia ed Oceanografia – Interazioni fra masse d’aria – I fronti -
Prof. Vincenzo Trapanese

Le masse d’aria di diverse caratteristiche termiche muovendosi vengono a contatto determinando zone di separazione, Superfici di
discontinuità, lungo le quali si instaurano dei movimenti di scorrimento dell’aria calda su quella fredda che danno luogo ai fenomeni
di raffreddamento e condensazione del vapore che portano allo sviluppo delle diverse tipologie di nubi e all’eventuale sviluppo
delle precipitazioni. Questo avviene alle latitudini medie dove l’aria calda tropicale si scontra con quella fredda di origine polare.
All’equatore, invece, l’aria che vi converge dai tropici, avendo le stesse caratteristiche termiche è costretta a salire verticalmente.
L’alto contenuto di vapore acqueo determina un’elevata concentrazione di energia che col verificarsi di particolari condizioni
dinamiche (divergenza) in quota e termiche al suolo (temperatura del mare superiore a 25°C) porta alla formazione dei Cicloni
tropicali . Alle latitudini medie l’aria calda scontrandosi con quella fredda crea la superficie di discontinuità la cui intersezione col
suolo viene rappresentata tramite i Fronti. A seconda del movimento relativo fra aria calda e fredda si individuano il fronte caldo e
il fronte freddo . Il F.C. si ha quando aria calda in movimento incontra aria fredda e quindi sale lentamente lungo la superficie di
discontinuità. La S.di D. ha una inclinazione piuttosto piccola( qualche grado) quindi si formano tutti i tipi di nubi da quelle alte,
cirri (Ci), a quelle medie, nembostrati (Ns), a quelle basse, cumuli (Cu). Il F.F. si forma quando aria fredda in movimento incontra
aria calda e la costringe a sollevarsi velocemente determinando la formazione di nubi a sviluppo verticale, cumuli (Cu),
cumulonembi (Cb).

Sezione verticale dell’atmosfera


Superficie di discontinuità Superficie di discontinuità
Cb
Ci

Ns
Cu
Cu

suolo 6
9 9
0 2
0

Fronte freddo Fronte caldo


Le depressioni delle latitudini extratropicali
La creazione delle superfici di
discontinuità e quindi dei fronti al suolo
determina le condizioni per la formazione
0 2
delle perturbazioni o cicloni 0
extratropicali. Questi si formano nelle
zone di confluenza delle masse d’aria
9 8
calde e fredde quando in quota si 9
verificano determinate situazioni
dinamiche( divergenza). I cicloni 9 4
extratropicali sono caratterizzati da una 9
struttura barica con isobare chiuse
intorno ad un centro di bassa pressione,
B

0
a cui sono associati un fronte caldo e

99
uno freddo. Si spostano seguendo il
flusso medio dei venti della zona di
formazione e in relazione alla posizione
delle alte pressioni dinamiche
(Anticiclone delle Azzorre*) e di quelle
termiche ( A. russo-siberiano*). Durante
lo spostamento modificano la loro
struttura attraverso la fase di
formazione, la fase di sviluppo e la
fase di occlusione e dissolvimento. In
pratica l’evoluzione della depressione
porta il fronte freddo a sovrapporsi a
quello caldo. In questo movimento l’aria
calda viene spinta verso l’alto dall’aria
fredda che tende a incunearsi al disotto
determinando la formazione delle
diverse tipologie di nubi, delle
precipitazioni, del vento e della sua
variazione di direzione e velocità. precipitazioni Emisfero Nord
* nell’emisfero Nord e per l’Italia Meteorologia ed Oceanografia – Prof. Vincenzo Trapanese
Evoluzione dei cicloni extratropicali
Inverno – Emisfero Nord
Formazione 0° A. Russo -

siberiano

IA
60°N S
S
U
R
Oc

Sviluppo
ea
n

A
oA

P
O
tla

R
n

U
tic

E I
o

T
A
L
I
A
Anticiclone
30°N
delle
Azzorre
Occlusione

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Evoluzione dei cicloni e variazione dei parametri e fenomeni meteorologici

Un osservatore che si trovi sul percorso della depressione può valutare la sua evoluzione attraverso la misura
dei parametri meteo e l’osservazione dei fenomeni associati con la loro variazione.

Parametri :

a) La pressione diminuisce prima del F.C, rimane costante fra i due fronti per poi aumentare dopo il
passaggio del F.F;
b) La temperatura aumenta sino al passaggio del F.C, rimane costante fra i due fronti, diminuisce
sensibilmente dopo il F.F.;
c) L’umidità raggiunge i valori più elevati poco prima ed al passaggio del F.C, varia fra i due fronti,
aumenta poco prima ed al passaggio per poi diminuire dopo il F.F. quando arrivano masse d’aria fredde
e più secche.

Fenomeni :

d) La nuvolosità è determinata da nubi alte inizialmente, successivamente da nubi sempre più basse fino
all’arrivo del F.C. Quindi si avranno nubi a sviluppo verticale poco prima e sul F.F.;
e) Le precipitazioni inizieranno qualche centinaio di Km prima del F.C. e saranno persistenti ma non
intense. Si interromperanno dopo il F.C. per riprendere a carattere di rovescio sul F.F. con possibilità di
grandinate;
f) Il vento sarà dai quadranti sud - orientali prima del F.C., meridionali, sud – occidentali al passaggio e
poco dopo il F.C., occidentali prima e quindi con brusca variazione nord – occidentali dopo il passaggio
del F.F.

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OCEANOGRAFIA
L’Oceanografia si occupa dello studio delle caratteristiche chimico – fisiche delle masse d’acqua
marina e dei loro movimenti.
Sotto l’aspetto chimico l’acqua di mare contiene dei Sali che sono in concentrazione percentuale
costante e che determinano la cosiddetta “ Salinità (S) “.
Il valore medio di S è del 35 %0 cioè in un Kg di acqua di mare ci sono 35 g di Sali, di cui circa 28 di
Cloruro di Sodio, 4 di Cloruro di Magnesio ed altri elementi in concentrazione molto più
piccola.
Dal punto di vista fisico si devono considerare : la temperatura (t), la pressione (p), la densità (ρ ).

La t diminuisce con la profondità, velocemente sotto lo strato superficiale isotermico, più


lentamente negli strati sottostanti. Orizzontalmente la t varia in relazione alla latitudine e alla
stagione.

La p aumenta con la profondità in ragione di circa 1 atmosfera ogni 10 m ( circa 1 bar ogni 10 m);

La ρ dipende da S,t,p, e vale mediamente 1,0257 g/cm3. La densità aumenta con la profondità.
Orizzontalmente varia in funzione dell’evaporazione, dell’apporto di acqua dolce,
dell’aumento di temperatura.

Un parametro simile a ρ è il peso specifico (ω) che viene usato nei calcoli di Teoria della nave. Es.:
D = V x ω - con ω = 1,025 T/m3 ; D (Dislocamento); V (Volume di carena).

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Dinamica degli oceani

I movimenti delle masse d’acqua sono determinati da cause interne ed esterne.


Cause interne: sismi ed eruzioni sottomarine, variazione di temperatura o di
densità;
Cause esterne: vento, effetto di attrazione degli astri, variazione della pressione.
Queste cause portano alla generazione di movimenti delle masse d’acqua
( correnti ) o al trasferimento dei energia attraverso la superficie del mare
( onde ).
Le CORRENTI sono dovute all’azione del vento( C. di Deriva), alla diversa
densità superficiale ( C. termoaline), alla attrazione degli astri ( C. di Marea).
Le ONDE sono causate da sismi sottomarini (Tsunami), dalla marea ( onda di
marea), dalla azione del vento. Queste ultime sono quelle che interessano
particolarmente la navigazione.

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Correnti
vento La velocità della c. di deriva
a) Le c. di deriva sono co dipende dalla velocità del
rr en 45°
causate dal vento che te vento e dalla latitudine.
soffiando sulla superficie Vc = Vv x 0,0127/√sen φ
del mare trascina, per
attrito, gli strati Per P < 10 m.
superficiali. Questi si P < 10 m Per φ = 40°
spostano con un angolo di
circa 45° a destra Vv = 10 n Vc = 0,2 n
nell’E.N. rispetto alla Vv = 40 n Vc = 0,6 n
direzione del vento per la
rotazione della Terra. Gibilterra
b) Le c. termoaline si o
tic
neo
generano laddove si n
tl
a r ra
verifica una diversa A te
. d i
densità fra le masse O e
d’acqua. Si verificano M
specialmente negli stretti
che separano mari di
diversa salinità.
c) Le c. di marea sono
dovute all’azione di Tirreno
attrazione degli astri.
Sono periodiche e na
si Corrente scendente
prevedibili ( vedi Tavole di s
e
Marea e Correnti di Marea M
dell’I.I.M.). Nel
Mediterraneo sono Corrente montante
sensibili nello Stretto di Ionio
Messina e nella Rada di
Malamocco (Venezia).
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Circolazione generale degli Oceani

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Dal sito: ocean-team.org
Le onde

nto
Le onde di vento sono generate
dalla energia trasferita dal vento,

Ve
attraverso la pressione, sulla
superficie del mare. Nella zona di
Mare
incidenza del vento si genera un
vivo
mare alquanto irregolare per altezza, Mare lungo
direzione, aspetto delle onde: mare
vivo. Ad una certa distanza le onde
saranno più regolari e ben formate:
mare lungo. Le caratteristiche delle
onde di mare lungo si possono cresta
definire in:
• Lunghezza (L) : distanza fra h
due creste;
cavo
• Altezza (h): distanza fra cavo e
cresta;
L
• Periodo (T): tempo che un
osservatore misura fra i passaggi
di due creste consecutive;
L’aspetto del mare viene definito nei
h dipende dalla velocità(Vv) e dalla persistenza del vento (Δt ),
bollettini con gli indici delle scala dall’ampiezza dell’area di mare su cui spira con costanza ( fetch
Douglas e, in modo più completo, - F -). Ad es. Vv = 30 n, Δt = 18 h, F = 180 NM , h = 4,5m;
associando alla scala Beaufort del mare forza 6. Questo spiega perché col maestrale intenso nel
vento gli elementi caratteristici delle Golfo di Cagliari l’altezza delle onde non è grande mentre lo è
onde. certamente sulle coste della Sardegna NW e specialmente su
quelle della Sicilia settentrionale dove si verificano mareggiate.

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Scala Beaufort del vento Scala Douglas dello stato del mare
Forza Termini Nodi Km/h Forza Termini Altezza onde
descrittivi descrittivi in m
0 calma <1 <1 0 Calmo 0
1 Bava di vento 1-3 1-5 1 Quasi calmo 0 – 0,10
2 Brezza leggera 4-6 6 -11 2 Poco mosso 0,10 – 0,50

3 Brezza tesa 7 - 10 12 - 19 3 Mosso 0,50 – 1,25

4 Vento moderato 11 - 16 20 - 28 4 Molto mosso 1,25 – 2,50


5 Agitato 2,50 – 4,00
5 Vento teso 17 - 21 29 - 38
6 Molto agitato 4,00 – 6,00
6 Vento fresco 22 - 27 39 - 49
7 Grosso 6,00 – 9,00
7 Vento forte 28 - 33 50 - 61
8 Molto grosso 9,00 – 14,00
8 Burrasca 34 - 40 62 – 74
9 Tempesta > 14,00
9 Burrasca forte 41 - 47 74 - 88

10 Tempesta 48 - 55 89 - 102

11 Tempesta violenta 56 - 63 103 - 117

12 Uragano > 63 >117

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Informazioni meteomarine
Le informazioni sugli elementi meteo marini sono oggi disponibili in tante forme
e ricavabili da diversi mezzi di comunicazione. Senza considerare i messaggi
scambiati fra i diversi uffici meteorologici in forma codificata, a terra si può
ricorrere a radio, telefono,TV, Internet, ecc. Per intraprendere traversate per
scopi commerciali o anche diportistici è fondamentale avere a bordo accurate
informazioni climatologiche e previsioni del tempo affidabili e continue.
Le prime possono ricavarsi da documentazione e pubblicazioni quali:
• Portolani ( PILOTS), Pilot Chart, Routeing Chart.
Le condizioni e previsioni del tempo si ottengono da:
• Ricevitori Fac-simile ( carta del tempo, dello stato del mare, ecc.),
• VHF ( a voce su Ch 68),
• MF/HF (Meteomar a voce o radiotelex),
• Sistemi Satellitari Inmarsat,
• Navtex ( avvisi ai naviganti stampati),
• Ricevitori di immagini satellitari ( Meteosat – immagini dei sistemi nuvolosi e
riproduzione in moviola della loro evoluzione).

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Influenza degli fenomeni meteo marini sulla navigazione

I fenomeni meteo marini hanno influenza su:


• parametri per la condotta della navigazione ( prora/rotta, velocità);
• condotta della navigazione con visibilità limitata ( nebbia, piovaschi);
• movimenti rotatori ( beccheggio, rollio, imbardata );
• struttura della nave ( amplificazioni di sforzi di taglio e momenti flettenti,
accelerazioni verticali tipo slamming).

La condotta della navigazione richiede al navigante la capacità di saper gestire


la nave dal punto di vista tecnico/commerciale per realizzare il miglior
compromesso fra la riduzione dei costi e la sicurezza della spedizione
tenendo in considerazione l’incidenza dei fenomeni meteo nella definizione
del “ Piano di Viaggio “.

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Parametri per la condotta della navigazione
Il vento e la corrente hanno un effetto deviante
sulla direzione che la nave deve seguire e sulla
velocità che deve mantenere. Il vento
determina lo scarroccio (-lsc- angolo fra l’asse
longitudinale e la direzione rispetto all’acqua,
rotta superficiale - Rvs ). lsc dipende, a parità
di forza del vento, dalla superficie dell’opera
morta, maggiore per barche a vela, navi
traghetto ( Ro-Ro), portacontenitori, navi da
crociera. La corrente determina la deriva ( -ldr-
angolo fra la direzione rispetto all’acqua e
quella rispetto al fondo, rotta vera - Rv -). - ΔV + ΔV
ldr e lsc sono negativi se il vento proviene da
dr. e la corrente tira verso sn. , positivi se il
vento proviene da sn. e la corrente tira verso
dr. L’effetto sulla velocità è negativo ( - ΔV) se
il vento proviene da proravia dei traversi di Dr.
o Sn. e la corrente tira verso poppavia. Sarà
positivo (+ ΔV) se il vento proviene da
poppavia rispetto ai traversi mentre la corrente
tira verso proravia. Gli effetti di vento e
corrente devono essere monitorati
continuamente nei passaggi ristretti ( stretti,
canali, zone con poco fondale, ingresso nei
porti), e nelle fasi critiche di manovra nei porti ldr, lsc (-)
per l’ormeggio. ldr, lsc (+)

Vento Corrente
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Visibilità limitata
La navigazione in situazioni di foschia, nebbia, o La nave più piccola può mantenere una V maggiore in
presenza di piovaschi determina la necessità di quanto ha una distanza di arresto ( ) minore. Le
attuare azioni di carattere sia giuridico/ navi emettono un fischio lungo con intervallo ≤ 2 minuti
amministrativi che tecniche per il controllo e la
condotta della navigazione. La presenza del
comandante in plancia, il rafforzamento del
servizio di vedetta, l’emissioni dei particolari
segnali sonori previsti dal “Regolamento per
evitare gli abbordi in mare”, l’adozione della
“ Velocità di sicurezza “, l’utilizzazione
appropriata del Radar. Ad esempio la velocità di
sicurezza dipende dalle condizioni di visibilità e
dalle caratteristiche di manovrabilità della nave
(tempo di risposta al timone, distanza di arresto,
avanzo per 90°). La distanza di arresto dipende
dalla massa nave e dalla velocità che deve essere
scelta in funzione della visibilità a seconda se Nave
limitata da foschia ( > 1 Km ) o dalla nebbia (< 1 propria
Km). Le navi hanno informazioni relative alle
distanze di arresto in funzione della V. I piovaschi
sono zone di intense precipitazioni che possono
impedire la visibilità di altre navi o della costa. I
segnali radar vengono riflessi dalle gocce Piovaschi
rappresentandoli come una macchia estesa sul
display e pertanto con l’eventualità di non rilevare
bersagli al suo interno o in vicinanza della costa Rappresentazione Radar Situazione reale
modificarne il profilo.

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Movimenti rotatori
Gli effetti degli elementi meteo marini oltre a Rollio x
indurre moti traslatori alla nave, determinano
Vista verticale z
anche moti rotatori intorno ai suoi assi. Il rollio,
moto rotatorio intorno all’asse longitudinale ( X), y
è provocato dalle onde, mentre il vento y
x
determina uno sbandamento a causa della sua
azione sull’opera morta. Per evitare un
eccessivo rollio si deve ” prendere “ il mare Vista orizzontale
quanto più possibile lontano dal traverso, al
limite di prora, mentre l’azione di un vento teso
al traverso viene considerata come una causa B
sbandante permanente nell’ambito del e
diagramma di stabilità in cui si deve prevedere c
una sufficiente “ Riserva di stabilità “ . c
Affrontare il mare di prora comporta però il h z
Mare al
moto di beccheggio, rotazione intorno all’asse e
g mascone
trasversale ( Y ). Il beccheggio diventa
particolarmente problematico quando la g
lunghezza dell’onda è uguale a quella della i x
nave, in questo caso si inducono accelerazioni y
verticali della prora (slamming ) che o
sottopongono le strutture prodiere a
sollecitazioni eccessive. Per ridurre lo slamming
il mare si affronta al “ mascone “. In presenza
di moto ondoso per ridurre le sollecitazioni Y
bisogna anche diminuire la velocità. Un altro
effetto è generato dall’azione del vento e delle
onde sull’estremità prodiera e poppiera che
provoca rotazioni intorno all’asse verticale ( Z ),
z
imbardata. La correzione dell’imbardata x
comporta il continuo azionamento del timone
con conseguente riduzione di velocità e logorio Imbardata Vista orizzontale
delle pompe del servomotore.
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Struttura della nave
Le sollecitazioni alla struttura
della nave derivano dalle
accelerazioni della parte
prodiera nello slamming e
dalla posizione che assume la
nave rispetto al profilo slamming
dell’onda. Quando la nave si
dispone con le estremità su
due creste si amplificano i
momenti flettenti che
determinano un
insellamento. Viceversa
quando la nave si trova con
la cresta dell’onda al centro
si amplifica l’inarcamento.
Queste situazioni possono
portare a fratture nelle
strutture dello scafo se non Insellamento
addirittura al suo cedimento
particolarmente nelle
rinfusiere . A tal riguardo
nella caricazione si devono
rispettare i limiti negli sforzi
di taglio e nei momenti
flettenti indotti dalla
distribuzione del carico in
senso longitudinale.
Inarcamento

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