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PROGETTO DI INFRASTRUTTURE VIARIE - 2009

OPERE IDRAULICHE NELLE COSTRUZIONI STRADALI PROBLEMATICHE


Interazione con il Territorio Controllo Velo Idrico sulla Piattaforma

SOLUZIONI
Fossi di guardia Cunette Dreni Tombini Opere estensive Pendenza trasversale Pendenza longitudinale Conglomerati bituminosi drenanti

RISCHIO IDROGEOLOGICO

RISCHIO AQUAPLANING

CALCOLO DELLA PORTATA

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CALCOLO DELLA PORTATA


1.Metodo Razionale 2.Metodi Empirici 3.Curva Inviluppo

1. METODO RAZIONALE
Coefficiente di Deflusso Intensit di Pioggia Area Bacino

Morfologia Carte uso del suolo Carte geologiche Carte dei versanti Sopralluoghi

Elaborazione dati di pioggia Curve di caso critico

Delimitazione superficie bacino Isoiete Topoieti

Tempo di corrivazione Curva ipsografica Ricostruzione idrogramma di piena Determinazione della portata

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BILANCIO IDROLOGICO

Precipitazione P Evapotraspirazione effettiva E Deflusso superficiale D Infiltrazione sotterranea I P= E+D+I

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ESEMPIO DI BACINO IDROGRAFICO

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ISOIETE: Curve di livello dell'altezza di pioggia che


rappresentano le proiezioni, sul piano del disegno, delle linee che si ottengono intersecando, con dei piani orizzontali di quote intere, la "superficie delle piogge"; questa racchiude il volume di pioggia effettivamente caduto sul terreno, la cui forma dipende solo dal regime pluviometrico.

TOPOIETI: Collegando fra di loro le varie stazioni


con delle congiungenti, indicate a tratteggio in Fig, in modo da definire una rete di triangoli adiacenti, per ogni lato di questi si possono condurre le mediane, le quali costituiscono un'altra rete, a linea intera pi grossa nella stessa figura, che delimita delle superfici dette, appunto, topoieti, contenenti ciascuna una stazione.
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CURVE DI "POSSIBILITA' PLUVIOMETRICA"

Curve di possibilit pluviometrica:


h = at n

Si ha per la stessa definizione di intensit, lanaloga espressione:


i = at n 1

che posta in coordinate logaritmiche diventa: log(h)= log(a)+nlog(t)


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ELABORAZIONE STATISTICA PIOGGIE


dipendono da un numero molto elevato di cause poco conosciute o del tutto sconosciute. infiniti valori assunti dalla variabile x.

VARIABILE CASUALE: quando essa assume valori che

POPOLAZIONE: di una variabile casuale x, l'insieme degli CAMPIONE


estratto dalla popolazione della variabile casuale x, una qualsiasi serie finita di N elementi estratta dalla popolazione della x. Il campione deve avere caratteristiche di omogeneit, cio deve essere estratto da un'unica popolazione.

DI

DIMENSIONE

N:

idrologica x, x1, x2, ..........., xN, si definisce media aritmetica xm degli N valori la seguente quantit:

MEDIA: Data una serie di N valori assunti dalla variabile


N

xm

la media esprime la tendenza che hanno i dati ad addensarsi attorno ad un valore centrale. dispersione dei valori attorno la media, si utilizza un altro parametro quale la varianza 2 o la sua radice quadrata che viene denominata scarto quadratico medio. La varianza di una serie di N valori x1, x2, ........, Xn cos definita:

x + x 2 + ..........x N = 1 = N

xj
j =1

VARIANZA: Per conoscere anche una misura della

bont della legge di correlazione y= f(x) prescelta si utilizzano degli opportuni indici statistici.
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N 1 CORRELAZIONE E REGRESSIONE: Per quantificare la

2 =

(x j x m )2
j =1

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TEMPO DI RITORNO
Il tempo di ritorno il numero di anni T in cui la variabile idrologica raggiunta o superata mediamente una volta sola. Il tempo di ritorno da assegnare alle opere di corredo stradali pu essere cos classificato: Cunette o fossi di guardia per strade importanti: 1520 anni. Cunette o fossi di guardia per strade secondarie: 25 anni. Tombini e ponticelli per piccoli corsi dacqua: 3050 anni. Sottopassi stradali o tratti di strada depressi esposti a possibili allagamenti: 50100 anni. Ponti e difese fluviali: 100150 anni.

GUMBEL
hMAX,T = 1 1 ) ln ln (1 K Tr

M = hi /n
i =1

(h
i =1

M)2 /(n 1)

K = 1/0.78

= M (0.577/K)

h Tr = a t n che l'altezza massima di pioggia che probabilmente si verificher in quella stazione per un prefissato valore del tempo di ritorno di T anni, cio con una frequenza probabile pari a 1/T, che significa 1 caso possibile su T casi totali.
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L'ALTEZZA DI PIOGGIA PER PICCOLI BACINI

Se t minore di 60 minuti:
h t, T h60, T t = 60
S

la durata t espressa in minuti ed S un coefficiente regionale che 0.386 per la Sicilia.

LA CINEMATICA DEL DEFLUSSO SUPERFICIALE

COEFFICIENTE D'AFFLUSSO: relativo ad un


dato evento di pioggia, fornito dal rapporto tra l'aliquota della pioggia che affluisce rapidamente nei canali, escludendo quindi quella che si infiltra, e che si definisce pioggia efficace o netta, e quella totale caduta sul bacino imbrifero.
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LA CURVA IPSOGRAFICA

Hm =

A i Hib
A tot

L'altitudine media del bacino Hm = Hm H0

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TEMPO DI CORRIVAZIONE DI UN BACINO


il tempo necessario alla particella di pioggia che cade nel punto idraulicamente pi lontano, cio che deve percorrere il tragitto di maggiore resistenza, per raggiungere la sezione di chiusura del bacino. c= l/v
GIANDOTTI (bacini di estensione superiore ai 50 km2): 4 A + 1.5L c = 0.8 Hm in cui c viene espresso in ore, se la superficie del

bacino A viene espressa in km2, la lunghezza L dell'asta principale del bacino in km, e l'altitudine media Hm , riferita come si gi detto alla quota della sezione di chiusura.
Tournon (superficie compresa fra i 30 ed i 170 km2):
L A ia c = 0.396 L2 i ia m in cui im la pendenza dei bacini ed ia la pendenza dell'asta principale, formata da n tratti ciascuno di pendenza iai e lunghezza Li, cos definita: L ia = n L ii i =1 ai
0.72

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Puglisi e Zanframundo (superficie variabile tra 43 e 94 km2): L0.667 c = 6 0.333 d d il dislivello dell'asta principale ed L la lunghezza dell'asta principale Pezzoli L c = 0.055 0.5 ia in cui ia la pendenza dell'asta principale. Kirpich (piccoli bacini):

L1.155 c = 0.95 0.385 d in cui c espresso in ore, L la lunghezza dell'asta principale a partire dallo spartiacque espressa in km e d il dislivello dell'asta principale espresso in m.
CIVIL ENGINEERING DEPARTMENT (UNIVERSIT DEL MARYLAND) (cunette e fossi di guardia):
(L / K s )0.6 = 26.3 0.4 0.3 j i

[sec]

dove L (m) la lunghezza della cunetta o della superficie scolante; Ks (m1/3/s) il coefficiente di resistenza di Gauckler-Strickler; j (m/h) lintensit di precipitazione; i la pendenza media della superficie scolante. Generalmente per le superfici stradali che scolano nelle cunette si ottiene un tempo di corrivazione dellordine di circa 5 minuti.
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C T iA 3.6 dove CT il coefficiente di afflusso, i l'intensit di pioggia ragguagliata in mm/h ed A l'area del bacino espressa in Km2. Per una pi semplice valutazione del deflusso, possiamo supporre che il coefficiente C sia indipendente dalla durata e dipendente solo dal tempo di ritorno Tr, per cui si avr: 0.2 Tr C T = C100 100 in cui C100 il coefficiente corrispondente ad un tempo di ritorno di 100 anni Q=
TERRENO

FORMULA RAZIONALE

Impermeabile Debol. permeab. Permeabile

BASSA DENSITA' VEGET.

0.85 0.70 0.55

ALTA DENSITA

0.77 0.60 0.50

T= 500 ANNI

0.9 0.9 0.9

Rif. FAO e Benini:

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RICOSTRUZIONE IDROGRAMMA DI PIENA

Se d= 3 ore q1 =

C T iS1 = cS1 con 3.6

c=

CTi . 3.6

Alla fine della seconda ora: q2= c(S1+S2) Alla fine della terza ora: q3= c(S1+S2+S3)

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Alla fine della quarta ora: q4=c(S2+S3+S4) in realt l'acqua si esaurisce pi lentamente, sia per effetto della circolazione sotterranea, sia per la restituzione da parte degli alvei dell'acqua invasata, che si trascura, sia per la diminuzione della velocit nella fase finale di svuotamento degli alvei stessi. Alla Alla Alla Alla fine fine fine fine della quinta ora: q5=c(S3+S4+S5) della sesta ora: q6=c(S4+S5) della settima ora: q7=c(S5) dellottava ora: q8= (c+d): q=0

Se d=c = 5 ore Le ordinate cresceranno fino al valore: q5= c(S1+S2+S3+S4+S5)= c1S dove S l'area di tutto il bacino, ed andranno decrescendo fino a tornare a zero per t= d+c = 10 ore.
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In questo caso, per, il c1 non lo stesso del c precedente, perch la massima intensit di pioggia probabile per una durata di cinque ore sar minore di quella relativa alla durata di tre ore. Il valore di CT sar invece, leggermente maggiore; ne risulta che il valore della massima piena pu risultare maggiore o minore del caso precedente. Se d>c la portata mantiene il valore q= c2S per tutto il tempo che va da c a d. Il periodo di portata teorica costante (stanca delle piene) rappresentato nel diagramma da un tratto orizzontale, durante il quale nella sezione di chiusura giunge acqua da tutto il comprensorio. C iS Per dc la portata Qmax = T 3.6

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2. METODI EMPIRICI PER LA STIMA DELLA PORTATA


Scimeni per bacini di superficie inferiore a 1000 km2: 600 q max = +1 A + 10 In cui A la superficie del bacino espressa in km2 e qmax la portata specifica, cio per unit di superficie del bacino, o contributo unitario di piena espressa in m3/s km2. Pagliaro per bacini di superficie compresa tra 20 e 1000 km2 : 2900 q max = 90 + A Forti, per bacini di superficie non superiore a 1000 km2: 500 q max = 3.25 +1 A + 125 valida se la precipitazione massima nelle 24 ore inferiore a 400 mm, e:

q max = 3 .25

se la precipitazione massima giornaliera inferiore a 200 mm.


Gherardelli:

500 + 0 .5 A + 125

100 q max = q100 A in cui un esponente che secondo l'autore pari a


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0.5 per i bacini prevalentemente permeabili (con superficie permeabile superiore al 50%) e a 0.7 per bacini prevalentemente impermeabili. Con q100 il Gherardelli ha indicato il contributo unitario di piena relativo ad un bacino di 100 km2, determinato per ciascuna regione idrografica, a partire dalle curve inviluppo del S.I.I.

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3. CURVA INVILUPPO
Data la superficie del bacino A espressa in km2 ed il contributo unitario q, espresso in m3/skm2, si rappresentano i punti corrispondenti agli eventi di piena registrati nelle stazioni idrometriche gestite dal S.I.I.

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CONTROLLO DEL VELO IDRICO


pendenza trasversale e longitudinale della pavimentazione intensit della precipitazione percorso che compie lacqua per giungere al di l della carreggiata Road Research Laboratory della Gran Bretagna:
y = 0.0474 Lj * i L 0.2 dove j lintensit della precipitazione in mm/h riferita alla sua durata, che in generale di pochi minuti; L la lunghezza del percorso dellacqua in m; iL la pendenza della strada lungo la linea di corrente. i 2 L = b 1 + l it i L = (i t 2 + i l 2 )1/ 2
1/ 2

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PROBLEMI LEGATI AL VELO IDRICO


1. Riduzione delladerenza (Aquaplaning) 2. Spray 3. Riflessione della luce In un tracciato stradale le zone critiche sono, in teoria, quelle di transizione.
GRANDEZZE DI INTERESSE Natura, pendenza ed estensione della superficie Intensit e durata della pioggia Tempo di messa a regime ed esaurimento Volumi trattenuti FATTORI DI INCERTEZZA Effetti rilevanti della capillarit e della tensione superficiale Per h e V basse il numero di Reynolds assume bassi valori, come se il moto fosse laminare Al contrario dellidraulica classica, nel caso stradale lordine di grandezza della scabrezza paragonabile allo spessore del velo idrico CONSIDERAZIONI Il profilo del velo idrico parabolico con convessit verso lalto e valore massimo dello spessore in corrispondenza dellestremit a valle Il moto turbolento durante la pioggia e laminare successivamente Il tempo di messa a regime dellordine dei minuti Ruolo svolto dalle imperfezioni di stesa
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PROBLEMATICHE LEGATE AL DRENAGGIO

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ORGANI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO

Q=AKsRH2/3i1/2 dove A larea della sezione, RH il raggio idraulico, i la pendenza longitudinale e Ks il coefficiente di scabrezza di Gauckler-Strickler.
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Efficienza di una caditoia: E=Q1/Q= 1-(Q2/Q)= 1-(1-l/b)8/3

Grate a barre normali alla direzione della corrente: v=1.86 L0.79 (m/s) Se le barre sono parallele: v=2.54 L0.51 (m/s). Secondo la teoria dei getti liberi, la lunghezza della caditoia necessaria a captare la portata pari alla: 2q 2 L0 = gy 0 dove q la portata per unit di larghezza ed yo la relativa altezza.

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Per b>>l L1 y l tan ( y 0 )/ g = = 1.20 y0 y0 tan l 1.20 F0 tan 1 ( y 0 tan )

dove il numero di Froude definito come la radice quadrata della forza d'inerzia e della forza peso F0 = v / gy 0 Se L<L1 la portata Q2 che sfugge si avrebbe:
Q2 = 1 (L1 L )y 0 gy 0 [1 l /( y 0 tan )]3 / 2 4

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SCARICO DA RILEVATI E TOMBINI TRAMITE EMBRICI

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CUNETTA - TIPOLOGIE COSTRUTTIVE

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CALCOLO IDRAULICO DI UNA CUNETTA

Tipologia Cunette CNR

Cunette alla francese

Determinazione della portata:


A= area della sezione i= pendenza longitudinale

RH= A/P raggio idraulico Ks= coefficiente di scabrezza Gauckler Strickler P= y (1+(1+1/j2)1/2) il contorno bagnato Q= Av= AKsRH2/3 i2/3
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Caso della sezione composta:

Q= Q1+Q2= Ks (R1H 2/3 A1 + R2H

2/3

A2) i1/2
1

2 Q1 R 2H 3 A 2 = 1+ Q R1H A1

8 b1 3 0.315 1 b 1+ 5 b1 b 3 1 (1 0.5 j1 / j2 ) 1 b b

Q=Q2 / (1-Q1/Q)

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TOMBINI, PONTICELLI E BOTTI A SIFONE


CLASSIFICAZIONE CNR-UNI: tombini, per luci < 1.5 m ponticelli, se la luce compresa tra 1.5 e 6 m ponti se essa maggiore di 6 m

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PROBLEMATICHE COSTRUTTIVE

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DISPOSIZIONE PLANIMETRICA CORRETTA

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Problematiche legate al trasporto solido

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Disposizione critica dei ponti in funzione dei regimi idraulici

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Disposizione dei raccordi verticali concavi e convessi

Disposizione planimetrica dei ponti

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Problematiche legate alla modifica del corso dacqua

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TOMBINI
Il funzionamento idraulico dipende: forma dellimbocco; tipo di sezione; scabrezza; pendenza; condizioni idrometriche di monte e/o di valle. H*= contenuto energetico di riferimento (compreso tra 1.2 e 1.5 laltezza D del tombino) yc ed yo= le altezze corrispondenti allo stato di deflusso critico e di sbocco ic ed i= le pendenze critica e di fondo del tombino Si hanno i seguenti casi possibili: A: Luce di sbocco sommersa B: Luce di sbocco non sommersa B1: H>H*= 1.2-1.5D B1.1: Tombino idraulicamente lungo B1.2: Tombino idraulicamente corto B2: H<H* B2.1: y0>yc B2.2: y0<yc B2.2.1: i<ic B2.2.2: i>ic

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Il caso A e B.1.1 si calcolano come condotte in pressione. Il dislivello h tra il carico di monte e di valle, trascurando cautelativamente la velocit allimbocco ed allo sbocco fornito dalla nota espressione:
v2 h = k i + 2g 2gL
4 Ks RH3 2

v2 v2 + ks 2g 2g

posto:

1 2 4 = 2gL / K s R H 3 + k i + k s 2 C la precedente espressione assume la forma: 1 v2 = h 2 2g C nota larea A la portata Q diventa:


Q = CA 2gh

per imbocchi a spigolo vivo ki=0.5, mentre se limbocco ben raccordato ki=0.100.15 e parimenti ks=1 mentre nel caso di raccordo ben sagomato si attesta su 0.150.20.

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1. Il tombino ed i relativi imbocco e sbocco devono tenere conto, per ogni stato idrometrico, delle azioni dellacqua, dei carichi sul terreno e dei corpi galleggianti. 2. Non deve causare eccessivi o non necessari danni alle propriet. 3. Deve consentire, in condizioni normali, il trasporto di materiale senza introdurre dannosi cambi di percorso al corso dacqua a monte o a valle del manufatto. 4. Deve essere progettato in modo che i futuri miglioramenti al corso dacqua o alla strada possano essere realizzati senza eccessive spese o difficolt. 5. Deve essere progettato per funzionare correttamente dopo gli assestamenti conseguenti alla costruzione del rilevato. 6. Non deve dar luogo a ristagni dacqua ove possano proliferare insetti. 7. Deve essere progettato per consentire il deflusso delle portate che tengono conto dei previsti sviluppi di utilizzo del bacino. 8. Deve essere economico da costruire, idraulicamente adeguato per la portata di progetto, strutturalmente durabile e facile da manutenere. 9. Deve essere progettato per evitare eccessivi invasi a monte dellimbocco che potrebbero causare danni alle propriet, accumuli di materiale, intasamenti del tombino, saturazione del rilevato o dannosi depositi di detriti a monte. 10. Le strutture di imbocco devono essere progettate per non lasciare entrare il materiale che non pu transitare dentro il tombino, ridurre al minimo le perdite di imbocco, dar luogo a velocit lungo il canale di avvicinamento quanto pi uniformi possibile, facilitare lingresso di acqua nel tombino con luso, se necessario, di raccordi di transizione ed aumento della pendenza. 11. Il progetto del tombino e dello sbocco deve garantire il reinstaurarsi di velocit tollerabili, con riferimento a
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LASCE, allinterno del gruppo di lavoro Design of Culverts ha predisposto nel 1961 le seguenti regole:

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fenomeni erosivi, allinterno della zona di pertinenza della strada o in un tratto ragionevolmente breve a valle del tombino. 12. Lo sbocco deve essere progettato per resistere allo scalzamento ed allerosione. 13. I dissipatori allo sbocco, se impiegati, devono essere facili da costruire, economici ed autopulenti nel periodo di morbida.

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ESEMPIO NUMERICO
Sia un tombino scatolare A=b*D= 1.40*2.15 m2 (caso A) L=30 m; H=3.50 m; y0= 2.60 m; i=0.02; Dislivello di fondo z=i*L=0.02*30= 0.60 m A= 3.01 m2; P=7.10 m; R= 0.424 m Assunti Ks= 70 m1/3/s; ki= 0.30; ks= 0.50 si ottiene C= 0.921 h= 3.50+0.60-2.60= 1.50 m Q= 0.921*3.01*(2*g*1.50)1/2= 15.04. m3/s Con ki=0.5 (imbocco a spigolo vivo) e ks=1, sarebbe stato Cq= 0.73 e Q= 11.92 m3/s con una riduzione del 21% circa.

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DANNEGGIAMENTI

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