FACOLTA DI INGEGNERIA
Dipartimento di Ingegneria delle Strutture, delle Acque e del Terreno
COSTRUZIONI IDRAULICHE
Corsi di Laurea : Ingegneria Civile N.O.
Ingegneria per lAmbiente e Territorio N.O.
PREMESSA
Nella dizione Costruzioni
Idrauliche
si intende
pere che vanno a costituire i complessi, spesso indicati genericamente con la denominazione di
impianti, attraverso i quali si conseguono
idroelettrici,
gli
impianti di irrigazione. A questi si aggiungono anche gli impianti intesi a difendere l'ambiente ed
il territorio da danni che possono essere provocati dalle acque naturali, quali le bonifiche e opere di difesa delle piene.
Pertanto nelle Costruzioni Idrauliche possono essere ricomprese tutte quelle opere, dellIngegneria
Civile, in stretta connessione con lacqua. Volendo sintetizzare e schematizzare per settori di intervento possibile suddividere tali opere in insiemi di impianti realizzati in funzione delle finalit per
cui sono stati progettati:
Smaltimento e regolazione delle acque
meteoriche
Drenaggio urbano
Bonifiche
Serbatoi artificiali
Impianti idroelettrici
Navigazione
Reti di irrigazione
Opere portuali
dalla
Premessa
Premessa
L'Acqua
un liquido incolore ed insapore, la cui molecola composta
da due atomi di idrogeno ed uno di ossigeno; indispensabile
per molti processi chimici sia nel mondo organico e sia in quello
minerale
PROPRIET FISICHE
Peso specifico [ kg/m3]
Densit
Viscosit
[kg s/m2]
Sforzo tangenziale tra due lastre piane parallele di area unitaria poste a distanza unitaria equivalente alla velocit relativa della lastra pi veloce rispetto alla pi lenta
Viscosit cinematica
[m2/s]
0 20 C.
kg/m3
kg s2 /m4
kg s/m2
m2/s
999,87
101,96
0,000183
1,79*10-6
1000,00
101,97
0,000155
1,52*10-6
10
999,73
101,94
0,000133
1,30*10-6
20
998,23
101,79
0,000102
1,18*10-6
Si viene a realizzare un ciclo naturale e perenne di passaggio dellacqua dallatmosfera alla terra
ed un suo ritorno allatmosfera secondo lo schema semplificato riprodotto nella Figura1.
Premessa
Lo schema di Figura 2 evidenzia gli scambi diretti caratterizzati da cambiamenti di stato reversibili
tra atmosfera e ghiacciai, nevai, laghi, corsi dacqua, terreno e vegetazione; mostra infine la circolazione dellacqua sulla terra alimentata direttamente dalle precipitazioni, dalla fusione delle nevi
e dallablazione glaciale.
Premessa
In Italia piove, mediamente, 300 miliardi di m3 corrispondente ad un valore normale1 delle altezze
di precipitazioni annue di circa 1000 mm
Milano 1010 mm
Genova 1300 mm
Roma 830 mm
LAquila 700 mm
Napoli 850 mm
Palermo 660 mm
1 Un valore normale pari al valore medio di un numero di osservazioni abbastanza elevato da soddisfare alla
condizione che questo non vari sensibilmente includendo o escludendo dal conteggio un numero limitato di anni.
Premessa
Capitolo 1
UTILIZZO IDROPOTABILE
Prima di esaminare in dettaglio le problematiche connesse alla progettazione e realizzazione di un
acquedotto norma eseguire uno studio preliminare teso alla valutazione della fattibilit dellopera
sotto il punto di vista tecnico ed economico.
1.
Valutazione dei consumi e delle relative portate necessarie per soddisfare le utenze
Stima della popolazione per la durata tecnico-economica dellopera
Attribuzione di una dotazione idrica pro-capite
Valutazione della portata dellacquedotto
3.
fonti di alimentazione
Risorse idriche naturali
4.
Nella seguente Tabella I vengono indicate le durate tecnico-economiche di alcune opere di trasporto
Tabella I
TIPOLOGIA
Canali e gallerie
Costruzioni Idrauliche
ANNI
80 100
Tubazioni metalliche
30 50
Tubazioni lapidee
20 30
Tubazioni plastiche
15 25
Gruppi elettropompe
15 25
Utilizzo idropotabile
della permeabilit mentre, in senso verticale, condizionata dalla presenza di una superficie di
fondo impermeabile o dalla progressiva riduzione della permeabilit.
Tra la superficie del terreno e la superficie di fondo lacqua meteorica attraversa, per percolazione,
vari strati suddivisibili in due Regioni:
1 possibile
descrivere in maniera sintetica alcune situazioni particolari del sottosuolo (ubicazione della strato impermeabile di sostegno
della falda, sovrapposizioni di strati impermeabili a strati
permeabili, affioramenti,
ecc.) dalle quali vengono generate scaturigini e risalienze dellacqua . Quando la falda scorre attraverso uno strato poroso non
saturo sostenuto da uno strato impermeabile si ha una falda libera superficiale o
freatica ; quando lo strato permeabile
contenuto tra due strati impermeabili possono verificarsi due casi : se la zona permeabile non satura la falda libera e profonda mentre, se la zona permeabile satura e soggetta a pressione tale che i livelli
piezometrici siano al disopra della superficie di fondo della falda superiore, si ha
falda in pressione o falda artesiana.
Figura 1. Schemi di falde libere ed artesiane
Quando le acque di falda raggiungono la superficie del suolo danno luogo a scaturigini naturali
dette sorgenti che, rispetto a situazioni topografiche e geologiche possono essere classificate in :
sorgenti di fondo (Figura 2) : originate dallaffioramento dello strato impermeabile che costituisce
la superficie di fondo :
da detrito : la superfice di fondo, impermeabile, ricoperta da un ammasso detritico
(cono di
deiezione, morena, materiali di frana) che sede della falda la quale affiora, a valle, al piede del
detrito;
monoclinale o fluviale : la superficie di fondo che presenta una direzione costante e pendenza
Costruzioni Idrauliche
sono conseguenti
allesistenza, allinterno di un ammasso permeabile, di fessurazioni che costituiscono un sistema di circolazione dellacqua
di tipo vascolare. Sono tipiche di mezzi fratturati e nelle zone
carsiche .
Figura 4. Sorgenti di drenaggio
sorgenti di sfioramento :
(Figura
5)
sono
generate
sub-verticale,
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
sorgenti artesiane (Figura 6) :sono alimentate da falde in pressione in presenza di fratture dello
strato impermeabile o di faglia con rigetto dello stato superficiale.
te preferita di alimentazione degli acquedotti destinati all'uso potabile. Le opere di presa delle
acque sotterranee sgorganti naturalmente alla superficie del suolo rispondono, pertanto, prevalentemente a criteri di progettazione e di realizzazione intesi, oltre che a realizzare senza dispersioni
che e batteriologice
Figura 7
Costruzioni Idrauliche
Inoltre devono essere predisposti provvedimenti intesi ad evitare che l'opera di captazione possa, nel tempo, essere aggirata con conseguente perdita parziale o totale dell'acqua da utilizzare ed eventualmente con rischio di compromettere la stabilit delle opere murarie della presa.
Lopera di presa per l'uso potabile viene preclusa, con pareti vetrate, al contatto del
addetto a
personale
strato
dinnanzi
sfioro
dei
impermeabile e
ad essa si
acque,
svi-
sedimen-
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
affioramento.
In entrambi i casi usuale risalire, con trincee o gallerie, le direttrici con maggiori deflussi
penetrando, pi o meno profondamente secondo i casi, nella formazione alimentante la sorgente.
I cunicoli di maggiori dimensioni possono avere un canale di raccolta e convogliamento delle
acque, con livello al di sotto degli sgorghi. Il canale confluisce in una vasca di raccolta e da
questa nella vasca di presa. L'edificio di presa assume configurazioni dettate da situazioni specifiche e, pertanto, sono possibili numerose soluzioni pratiche .
Figura 10
Costruzioni Idrauliche
da falde,
rio, avviene a mezzo di pozzi. Questi, generalmente, possono essere di due tipi :
praticabili : scavati
tubolari: trivellati.
I primi, generalmente di forma circolare, hanno diametro superiore al metro e possono essere scavati a mano o con mezzi meccanici forniti di utensili di rottura del terreno e recupero del marino
(draghe o escavatrici elicoidali); salvo realizzazioni eccezionali, si spingono fino a profondit limitate, cosicch attingono prevalentemente alla prima falda freatica (Figura 11 a); gli altri possono spingersi
fino a
profondit anche
In genere hanno
sezione
circolare rivestita in
muratura
di
1,20
m a 5-6
m.
esclusivamente a mano,
la totale
profondit.
fu fatto costruire da
nel 1528
su progetto di
Pozzo di San Patrizio deriva dalla tradizione popolare che indica una caverna sita sullisolotto del lago Derg
(Irlanda) che immetteva agli Inferi e che Ges Cristo mostr a San Patrizio. Chiunque vi avesse soggiornato
unintera giornata, notte compresa, avrebbe ottenuto il perdono dei peccati.
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
Pozzi di pari profondit sono stati realizzati negli anni 50-60 nel Salento, in uno di essi si
raggiunta la profondit di 56 m emungendo fino 150 l/s con elettropompa istallata in una vasta
camera alla base del pozzo.
Il rivestimento del pozzo viene proseguito al di sotto del livello di falda prosciugando lo scavo con
opportune elettropompe (aggottamento) . Il lavoro pu presentare difficolt se le pareti dello
scavo non
si mantengono stabili
sotto
procedi-
mento indiano" .
Quando lo scavo raggiunge il livello di falda, si colloca sul fondo un primo anello di rivestimento,
di diametro esterno leggermente inferiore a quello dello
scavo superiore, o dell'eventuale rivestimento gi eseguito, e munito inferiormente di un tagliente di ferro, o,
pi recentemente di calcestruzzo armato (Figura 12). Su
questo primo anello si esegue, o con continuit, o
successivi
anelli
di
calcestruzzo
leggermente
per
armato
facilitato
dalla
estrazione
meccanica
di
materiale dal fondo del pozzo, avviene per effetto del peso proprio. La discesa pu essere facilitata dalla iniezione
di acqua o di miscele lubrificanti (acqua e bentonite) fra
scavo e rivestimento autoaffondante.
Figura 12
tivi macchinari. Generalmente i gruppi elettropompe vengono posti su un solaio o in una nicchia
realizzati nella canna del pozzo a conveniente altezza (Figura 13). Nel caso in cui vengono adottati gruppi con pompa sommersa e motore in superficie questo viene posizionalo alla quota del
piano di campagna con i necessari accorgimenti qualora la linea d'asse risultasse piuttosto lunga
(Figura 14) . Attualmente trovano sempre maggior impiego gruppi elettropompe sommersi (Figura
15).
Figura 13
Figura 14
Figura 15
Costruzioni Idrauliche
Un particolare dispositivo
di
emungimento
al
quale si
falda a Milano.
orizzontali, a parete forata, disposti a raggiera e addentrantesi per qualche decina di metri nella formazione acquifera. Le acque fluenti al pozzo centrale, che diviene
camera di raccolta, vengono sollevate con macchine
sommerse (Figura 16).
Ne
risulta un'opera
dei livelli.
La realizzazione dei pozzi comuni oggigiorno limitata a
particolari situazioni (ad es. lo schema a raggiera) mentre
sono sempre pi
Carotiere
Scalpello a percussione
Anche nella perforazione a rotazione vengono utilizzate miscele lubrificanti acqua-bentonite pompate, attraverso le aste di perforazione, fino alla testa rotante; i detriti prodotti dallo scalpello misti
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
alla miscela vengono spinti verso lalto attraverso lo spazio anulare tra la parete dello scavo e le
aste. La spinta idrostatica della colonna di fango e la coesione sostiene la parete dello scavo fino
allintroduzione della tubazione di rivestimento (camicia del pozzo).
A questo metodo, detto diretto, si contrappone quello inverso (Figura 18). I questo la circolazione
del fango alimenta direttamente lo spazio anulare. Il fango con i detriti viene aspirato, con una
pompa, attraverso le aste di perforazione.
La differenza di utilizzo dei due metodi conseguente alle dimensioni del pozzo: il metodo diretto
maggiormente utilizzato per pozzi di diametro <600 mm; per diametri maggiori il metodo inverso consente velocit sufficienti per assicurare il trasporto del cutting scavato. Infatti le velocit ascensionali allinterno delle aste possono raggiungere valori di circa 1 m/s sufficiente per trasportare detriti anche grossolani.
Dopo lo scavo il foro viene rivestito con tubazioni di acciaio saldate o trafilate e forate3, nel tratto
pi basso , per consentire il drenaggio dell'acqua ed il conseguente sollevamento.
Nei pozzi per acqua potabile, oltre la chiusura superiore del pozzo, dopo la posa in opera del rivestimento esterno, generalmente in acciaio, si cala nel pozzo una camicia costituita da tubi di PVC,
successivamente si satura lintercapedine con malta cementizia. (Part.A Figura 19).
Nei pozzi trivellati vengono, ormai, sistematicamente istallati gruppi elettropompe di costruzione particolarmente compatta aventi ingombro esterno di poco inferiore al diametro interno
della colonna di rivestimento .
Tali gruppi,
tamente sotto la girante, o la successione di giranti in serie costituenti la pompa, restano sospesi alla tubazione premente e sono alimentati attraverso un cavo elettrico adatto a servizio
subacqueo,
mentre
i dispositivi di
sono
situati
all'esterno
Le aperture hanno forme ed accorgimenti diversi per evitare il trascinamento di particelle solide asportate
dal terreno per azione dell'acqua emunta, che potrebbero intasare il pozzo accumulandosi al suo interno e
determinare usura delle pompe se aspirate insieme all'acqua.
10
Costruzioni Idrauliche
Infine da prevedere sia una bonifica dellarea circostante il pozzo e sia una recinzione di protezione dallaccesso di persone ed animali .
La portata di emungimento del pozzo viene determinate con successive prove a regime a diverse
portate dette Test Well (Figura 20). La correlazione tra valori di portata e abbassamenti della falda
consente di definire la Curva di rendimento del pozzo e determinare il livello dinamico al quale corrisponde il valore della portata normale di utilizzazione, valori indispensabili per il dimensionamento
dellimpianto di sollevamento.
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
11
1.4. DERIVAZIONI
Le traverse
sono
DA
con lo
senza,
peraltro, proporsi la
regolazione dei
a quello
del corso
Linnalzamento della superficie libera pu essere conseguito sia con strutture fisse o mobili . Queste ultime sono realizzata da una o pi luci provviste di organi di chiusura , paratoie, che vengono
sollevate in concomitanza della piena.
A. Traverse Fisse
Sono strutture semplici e meno costose delle traverse mobili ma, per contro, non consentono una
regolazione del livello di monte. Inoltre tendono ad accumulare detriti a monte della soglia di sfioro; per questo motivo si realizzano nei pressi dellopera di presa uno o pi sghiaiatori, o calloni,
muniti di paratoie al fine di pulire dai depositi larea antistante le luci di presa. Planimetricamente le
traverse fisse vengono ubicate con asse rettilineo e perpendicolare al corso dacqua in punti dove
questo consente uno sviluppo dellopera pi corto ed economico.
Anticamente (Figura 22) la struttura era realizzata con una paratia di pali (a) per la tenuta ed altri
pali (b), distanziati, con funzioni di ancoraggio della casseratura in legno (c) riempita di pietrame
e rivestita, superiormente con pietra squadrata. Il paramento di monte e la parte terminale di valle
era realizzata con pietrame di riempimento giustapposto.
12
Costruzioni Idrauliche
Figura 22
Simile, per forma, la traversa di tipo Indiano (Figura 23), realizzata con misto di sabbia e ghiaia
contenuto tra muri di pietrame attestati
molto fine. Sia il paramento di monte che di valle venivano realizzati con pietra da taglio squadrata. Lampiezza della struttura ed i materiali adottai consentivano una notevole deformabilit ed adattabilit dellopera, nonch un presidio per pericoli di sifonamento.
Questultimo tipo di struttura, nel tempo, ha modificato la forma in modo da accompagnare e sostenere la vena tracimante o farla cadere in un bacino di smorzamento. (Figura 25)
Figura 25
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
13
Oggi le traverse vengono realizzate con soluzioni strutturali che privilegiano lutilizzo del calcestruzzo, pur conservando la forma, simile a quelle illustrate precedentemente, ma adottando dei criteri
di dimensionamento generalizzabili. Nota la portata di piena Q e la larghezza L della traversa,
dalla Formula di Poleni, o degli stramazzi, possibile determinare laltezza di sfioro h0 sulla soglia
Q = L h0
Il
coefficiente di efflusso
2g h0
le a 0,450,48. La cresta ed il paramento di valle sono derivati dal profilo inferiore di una lama
dacqua fluente da uno stramazzo Bazin in parete sottile (Figura 26 a).
Assegnata una coppia di assi coordinati X ed Y, questultimo con verso positivo verso il basso, con
origine sul vertice della vena libera inferiore, questa descrive una curva di equazione:
Y = 0,5 X1,85 .
Figura 26
a. profilo inferiore di una lama dacqua defluente da uno stramazzo in parete sottile
b. profilo Creager di una traversa tracimante in funzione del carico fondamentale h0
A seguito di questa considerazione Creager propose, con successo, come profilo della cresta e del
paramento di valle una curva di equazione Y = 0,47 X1,8 , coincidente per un primo tratto alla
curva della vena libera e gradualmente pi esterna; pertanto sostituita a questultima curva il profilo superiore del paramento di valle risulta schiacciato dalla vena effluente che aderir alla superficie
senza problemi di distacco della vena, causa di depressioni locali. (Figura 26b)
Assunto come unit il carico fondamentale h0 le coordinate X ed Y sono date dallequazione:
y
= 0,47
h0
1,8
x
h0
La realizzazione di una traversa altera la condizione di moto ed il profilo della superficie libera causando, verso monte, un profilo di rigurgito tipico della condizione primitiva della corrente (lenta o
veloce). A valle della traversa la condizione idraulica di passaggio della corrente da veloce a lenta
creer il presupposto per linsorgere di un risalto idraulico con conseguente erosione dellalveo. Pertanto necessario determinare la lunghezza L della platea del dissipatore (con eventuali dispositivi
di dissipazione) per prevenire lo scalzamento dellopera e ripristinare le condizioni energetiche della corrente a valle (Figura27).
14
Costruzioni Idrauliche
Infine in funzione del carico h0 e dellaltezza A del petto della traversa viene dimensionato il raccordo circolare tra il profilo del paramento di valle e la platea :
R =
A h0
B. TRAVERSE MOBILI
Derivano dalla doppia esigenza sia di contenere i livelli a monte in corrispondenza della portata di
massima piena, sia di evitare interrimenti . Come evidenziato nella Figura 29 le traverse mobili
hanno soglia e platea pressoch a livello del fondo dellalveo, una o pi luci separate da pile e regolate da paratoie di diverso tipo e, di seguito, illustrate brevemente.
Figura 29. Schema di traversa mobile, chiusa ed aperta, regolata con paratoia a segmento
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
15
16
Costruzioni Idrauliche
bracci di estremit generalmente reticolari. I bracci ruotano su perni bloccati sulle pile ed hanno
asse coincidente con il centro di curvatura del manto, in questo modo la risultante delle pressioni
passa per lasse di rotazione e, pertanto, lo sforzo di sollevamento sar somma di parte del peso
proprio, dellattrito nei perni e dei dispositivi di tenuta. Il sollevamento demandato a funi o catene
, trainate da motori elettrici posti sulla sommit delle pile; per diminuire gli sforzi di trazione e favorire il sollevamento, sul prolungamento dei bracci vengono collocati dei contrappesi (Figura 32).
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
17
18
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
19
Il secondo tipo costituito da una serie di pannelli metallici, opportunamente rinforzati, incernierati sulla soglia muraria ed a un puntone metallico libero di scorrere lungo una guida munita di
denti di arresto . Ad ogni dente corrisponde una diversa inclinazione dello scudo e, conseguentemente, un differente valore dellaltezza di ritenuta , generalmente compreso tra 5 7 m.
20
Costruzioni Idrauliche
Nelle paratoie a tetto la fase di sollevamento e mantenimento , a volte, facilitata con un galleggiante cilindrico ; inoltre, per la particolare configurazione delle ventole, non hanno bisogno di tenuta lungo la linea di contatto tra i due elementi in quanto questa risulta sempre annegata.
Le traverse mobili realizzate con paratoie a settore sono caratterizzate dalla parte mobile configurata con manto cilindrico a monte (contro acqua a paratoia aperta) e superficie piana a valle (a
paratoia chiusa) Figura 40.
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
21
Il funzionamento, anche in questo caso, fa ricorso allazione della spinata idraulica esercitata
dallinterno della camera.
Figura 41
Come evidenziato nella Figura 41 gli elementi mobili possono essere realizzati tanto in acciaio che
in calcestruzzo armato.
presenti
(Figure 44).
Figura 43
22
Costruzioni Idrauliche
Utilizzo idropotabile
23
24
Costruzioni Idrauliche
Capitolo 2
IL TRASPORTO IN PRESSIONE
Anticamente il problema di addurre acque potabili a notevoli distanze veniva risolto, secondo
una consuetudine Romana, con lutilizzo di canalizzazioni a superficie libera, in canali coperti,
anche quando le caratteristiche topografiche del
terreno vincolavano, nel rispetto delle quote piezometriche, la realizzazione di canalizzazioni sopraelevate o in galleria.
Il trasporto in pressione, svincolando il tracciato
dallandamento della cadente piezometrica, trova applicazione in un campo amplissimo di portate, da frazioni di l/s fino a svariati m3/s.
Acquedotto romano
Pu essere attuato con tubazioni costruite con differenti materiali che, nellarco di centinai danni,
hanno subito notevoli modificazioni seguendo il naturale processo tecnologico dei materiale e delle
tecniche di costruzione.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
25
Pn dm
+
86400
q
i
[l/s]
[a]
con
- Pn : popolazione al termine del periodo di sufficienza
- dm : dotazione pro capite, espressa in [l/(ab giorno)]
- qi : la portata richiesta per lo svolgimento di attivit specifiche
La determinazione della popolazione al termine del periodo di sufficienza viene effettuata tenuto
conto sia della dinamica demografica (incremento, stazionariet, decremento della popolazione)
funzione del tasso di crescita e sia della dinamica sociale (immigrazione-emigrazione).
Ambedue sono di difficile modellizzazione, poich condizionate da unelevata molteplicit di fattori.
In via del tutto generale, si rileva che mentre il tasso demografico evolve, in assenza di eventi eccezionali, con gradualit e regolarit, la dinamica sociale irregolare e di difficile valutazione.
A.Sviluppo demografico
In Italia, per la valutazione delle tendenze evolutive della popolazione si fa, generalmente, riferimento alle risultanze dei censimenti, condotti, salvo eccezioni, con cadenza decennale, a partire dal
1861. Riportati su un diagramma cartesiano i dati rilevati della popolazione nei vari censimenti, Figura 1, nellipotesi di crescita costante, possibile tracciare una linea di tendenza che consente di
fare una previsione sulla popolazione al termine di un determinato periodo.
popolazione
15.732
1931
16.607
1941
17.643
1951
21.188
1961
24.184
1971
27.551
1981
28.287
1991
31.545
2030
..
41.000
45
40
3
1921
popolazione *10
anno
41.000
35
30
25
20
15
10
5
0
1900
1920
1940
1960
1980
2000
2020
Censimenti
Quando i dati si discostano da un andamento lineare possibile, con unanalogia alla matematica
finanziaria, fare riferimento alla legge dellinteresse composto, oppure ricorrere a metodi basati
sullanalisi regressiva.
Legge di crescita dellinteresse composto: si basa su un criterio analitico usualmente seguito
per le previsioni demografiche quando i dati della popolazione si dispongono secondo una curva con
concavit rivolta verso lalto, indice di crescita accelerata.
Le variazioni riscontrate nei successivi censimenti consentono la stima degli incrementi della popo-
26
Costruzioni Idrauliche
Considerato un intervallo di tempo della durata di n anni, indicando con il valore del tasso medio
annuale di accrescimento naturale (eccedenza dei nati sui morti) stimato per un periodo pi ampio
possibile, possibile scrivere una relazione tra Pn e Po , rispettivamente la popolazione alla fine ed
allinizio di detto periodo:
P n = P 0 (1 + ) n
[b]
Per la determinazione di si fa generalmente riferimento alla serie dei valori di i desunti dai dati
storici della popolazione, rilevati dai censimenti nei vari periodi di durata ni ,
Pi
i =
Pi 1
lespressione:
secondo
[c]
popolazione
1921
15.732
1931
16.607
1941
17.643
1951
21.188
1961
24.184
1971
27.551
1981
28.287
1991
2030
i
1,055619
10
0,0054
1,062383
20
0,0061
1,20093
30
0,0185
1,141401
40
0,0133
1,139224
50
0,0131
1,026714
60
0,0026
1,115177
70
0,0110
31.545
46.504 Pn
Analisi di regressione: sono basate sulla estrapolazione della curva interpolare dei dati di popolazione ottenuti dai censimenti, dati riportati, in funzione della variabile tempo, su diagramma cartesiano ( x=n[anni] ; y=p [popolazione]). La presenza di singolarit e discontinuit nella curva interpolare richiede approfondimenti di indagine mirati alla determinazione delle cause generatrici.
La funzione interpolatrice assume la forma esponenziale p = a e b n
L'Istituto Centrale di Statistica elabora e pubblica, per le regioni italiane ed i capoluoghi di provincia, dati sulla
popolazione ed i valori dei tassi medi di incremento .
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
27
anno
popolazione
1921
15.732
1931
10
16.607
1941
20
17.643
1951
30
21.188
1961
40
24.184
1971
50
27.551
1981
60
28.287
1991
70
31.545
2030
109
48.877
50
45
0,0107n
p = 15226 e
R = 0,988
popolazione p*10
40
35
30
25
20
15
10
5
0
0
20
40
60
80
100
anni n
La disponibilit idrica per usi potabili deriva direttamente dai volumi idrici derivanti dalle precipitazioni. In
Italia piove, mediamente, 300 miliardi di m3 di cui solo 100 miliardi di m3 sono utilizzabili ai fini idropotabili a
fronte di una domanda di circa 50 miliardi di m3
28
Costruzioni Idrauliche
Lapprovvigionamento idrico deve soddisfare tutte le esigenze della moderna vita civile per
una popolazione prevedibile in un cinquantennio;
Nasce il concetto di :
Popolazione residente e popolazione fluttuante giornaliera e stagionale
Dotazione di orientamento pro-capite (Tabella I) quale misura ritenuta sufficiente
per le normali necessit delluso civile sobriamente soddisfatto, senza porre limiti assoluti alluso dellacqua, che nellaspetto economico del bene di consumo tende di per s a
dilatarsi nel tempo, sopratutto dove il predetto elemento sia disponibile a basso costo.
Tabella I
Popolazione e centri da servire
Dotazioni l/ab*giorno
80
5000 abitanti
120
10000 abitanti
150
50000 abitanti
200
250
300
500 700
200
100
Le previsione del PRGA risultarono ben presto superate dallevolversi delle situazioni locali derivanti da incremento di presenze turistiche, maggiori consumi unitari, dinamiche sociali accanto
allevoluzione demografica.
Nella Tabella II sono riportati i valori massimi e minimi dei fabbisogni medi annui per usi igienici e
civili stimati in occasione della Conferenza Nazionale delle Acque.
Per la determinazione del fabbisogno totale concorrono, attraverso specifiche indagini, varie tipologie di utenza:
edifici pubblici, privati e per la collettivit : ospedali e cliniche, caserme e prigioni, scuole ed universit, ecc.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
29
Tabella II
USI
l/ab.g
Minimi
Massimi
111
160
- servizi pubblici
22
38
55
- commerciali
70
16
105
150
450
- domestici
e turistiche
Nel 1975 la Cassa per il Mezzogiorno modifica le modalit di intervento con listituzione dei Progetti
Speciali.
Il PS29 Sistemi idrici dellAppennino centro meridionale prevedeva :
mergenti
Tabella III
Usi domestici
servizi
totale
<5000
250
10%
25
275
500010000
300
30%
90
390
1000050000
300
60%
180
480
>50000
300
100%
300
600
Per i centri turistici la dotazione per i fluttuanti pari a quella dei residenti con il 100% della dotazione per i servizi.
Per lAbruzzo le previsioni del fabbisogno sono passate dagli 800 l/s (per gli anni <1950) ai 9572
l/s previsti dal PS29 (elaborato nel 1975 con previsione fino al 2016) a fronte dei 4841 l/s previsti PRGA ( elaborato nel 1963 con previsione 2015).
Il fabbisogno medio annuo subisce sensibili oscillazioni, nello arco dellanno, causate da molteplici
fattori quali:
1.
la variabilit delle condizioni climatiche che determinano forti variazioni del fabbisogno nelle
stagioni (maggiori consumi in corrispondenza dei mesi estivi);
2.
la fluttuazione
ed invernali);
3.
il ciclo settimanale dei giorni lavorativi e festivi (calo dei consumi nei giorni festivi, tranne nei
centri turistici);
4.
il ciclo delle attivit giornaliere ;in generale si riscontra un maggior consumo tra le 10 e le 12 e
consumi minimi durante le ore notturne. Nelle aree metropolitane i picchi tendono a smorzarsi
su valori medi abbastanza costanti.
Pertanto stimata la Portata media annua Q a , dedotta dalla [a] con dm dotazione totale desunta
dalla Tabella III, Q assume analoghe determinazioni per la dotazione media del mese dei maggiori
30
Costruzioni Idrauliche
consumi, o la dotazione media del giorno dei maggiori consumi, o la dotazione dellora dei maggiori
consumi:
Portata media del mese di maggior consumo:
Qm = k m Qa
Qg = kg Qa
Qh = k h Q a
km
Kg
kh
>1.000.000
1,1
1,2
1,3
200.000500.000
1,2
1,5
2,5
1,3
23
46
50.000200.000
Nello stabilire la portata di un acquedotto tradizione in Italia fare riferimento ai fabbisogni del giorno dei maggiori consumi indicati come dotazioni pro capite espresse in litri
per abitante per giorno.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
31
V2
D 2g
(1)
V = velocit media
D = diametro della tubazione
VD
e della sca-
della parete.
64
(2)
Re
Per valori di Re > 2500 il moto turbolento ; oltre alle forze viscose, dovute al movimento longitudinale, agisce l'attrito causato dalla scabrezza delle pareti della condotta che, ostacolando il
flusso, causa di perdita di energia. Quando la scabrezza assoluta
re medio delle asperit presenti sulla parete del tubo, inferiore allo spessore dello strato laminare
il moto non influenzato dalla scabrezza ed in regime di parete liscia. Al contrario quando le
asperit, superando lo strato anzidetto, accentuano la turbolenza, con conseguente aumento delle
perdite per attrito lungo la condotta, si in regime di parete scabra. Tra il regime laminare e
turbolento esiste una zona di transizione per la quale le caratteristiche della corrente dipendono
sia dalla viscosit che dalla scabrezza delle pareti (Figura 2).
= 2 log
2
,
51
32
(3)
Costruzioni Idrauliche
= 0 , 3164 Re 0 , 25
e di Nikuradse
(per Re 105 )
(4)
(per Re>105 )
(5)
b. Regime di transizione :
il moto laminare presente solo nello strato limite :
= 2 log
+
3 , 71D
Re
(6)
3,71D
= 2log
(7)
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
33
ESEMPIO n.1
Stabilita la portata in 30 l/min e limitata la velocit a circa 0,3 m/s resta determinato il diametro
commerciale di una condotta in PEAD DN 50 mm (di =diametro interno = 40,8 mm) per il convogliamento di acqua potabile a circa 15 C .
La cadente piezometrica J =
H
, pari al rapporto tra la perdita di carico
L
H e la lunghezza L della
condotta, correlata alle grandezze caratteristiche del moto, della condotta e del fluido dalla formula di Darcy-Weisbach :
J =
V 2
2 gD
V velocit media
D diametro tubazione
coefficiente di attrito o di resistenza, funzione del numero di Reynolds e della scabrezza
della parete del condotto.
= 2 log
+
3
,
71
D
Re
Nella seguente Tabella sono riportati i valori delle perdite di carico determinate sia con la formula
di Colebrook che con quella semplificata di Blasius : 0 = 0,3164 Re0,25
valida per numeri di Reynold Re 105 .
Per
stato assunto il valore di 0,007 mm, adottato della DVGW (Deutscher Verein von Gas un
Wasserfachmannern).
I valori di J e H , nelluno e nellaltro caso, risultano pressoch coincidenti.
Tabella
Portata
L (m)
Q (l/s)
PEAD
d i (mm)
V (m/s)
30
590
0,50
J
H (m)
34
t=15C
DN50
40,8
0,38
Colebrook
Re
litri/min
Blasius
1,14E-06
13687
Re
13687
0,0292
0,007
0,0288
0,00526
3,10
J
H (m)
0,00534
3,15
Costruzioni Idrauliche
Oltre alle formule riportate, il moto uniforme in regime turbolento altres interpretato correttamente con formule pratiche di origine empirico-sperimentale. La prima e pi nota quella dovuta
a Chzy (1776)
(8)
V = RJ
la funzione
ometriche della parete a contatto del fluido, rese attraverso il parametro "coefficiente di scabrezza", sia dal raggio idraulico R.
Bazin (1897):
Kutter (1869) : =
Manning (1890): =
87
1+
R
100
m
1+
R
1 1/6
R
n
Strickler (1923)
= k R1 / 6
Nel caso di tubazioni circolari ha un largo impiego la formula di Manning-Strickler, dedotta dalla
formula di Chzy:
Q = k R 2 / 3 J1 / 2
(9)
con le dovute sostituzione, ricordando che nelle sezioni circolari il raggio idraulico R =
D
la (9) si
4
riconduce alla nota espressione della cadente piezometrica per condotte circolari :
J = 10,2936 Q2 k 2 D 5,33
Costruzioni Idrauliche
(10)
Progetto Acquedotto
35
In un sistema semplice di adduttore unicursale, raffigurato nella Figura 1, risultano noti, generalmente: la portata Q, la lunghezza L, le quote di sfioro dei serbatoi S ed A e, pertanto, il dislivello
piezometrico H ed il valore del coefficiente di scabrezza K del materiale della condotta in uso corrente o condizione di tubo usato; resta incognito il diametro D che , esplicitando la [9] in fun-
10,2936 k 2 Q2L
5,33
D=
(10)
il quale risulter , di norma, teorico, ovvero non riscontrabile negli abachi o tabelle commerciali (ad
esempio la Tabella VI riporta le dimensioni standardizzate di tubazioni in acciaio ) .
Per la soluzione completa del problema dovranno determinarsi i valori di due diametri DX e DY, rispettivamente immediatamente maggiore ed immediatamente minore del diametro teorico, di lun36
Costruzioni Idrauliche
Tabella II
e perdite di carico
relazioni :
L=LX+LY
HX e
H = HX + HY
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
37
ESEMPIO n.2
Determinare la serie di diametri commerciali di una condotta di acciaio che deve trasferire una
portata di 55 l/s da un serbatoio a quota 275 m s.m. ad un altro con quota sfioro 225 m s.m. diH
275 225
stanti tra loro 5,750 km . La cadente piezometrica teorica risulta J =
=
= 0,0087
L
5750
H = 50,00
k= 80
J=
0,00870
L= 5750,00
Dt=
Q= 0,055
m /s
[cm ] V [m/s]
DN[250]
0,262
[X]
538
1,0223
DN[200]
0,209
[Y]
343
1,6035
0,245
J[X]=
0,00613
X=
4720,43 m
28,94 m
J[Y ]=
0,02045
Y=
1029,57 m
21,06 m
L=
5750,00 m
H=
50,00 m
H =
k= 95
50,00 m
L=
5750,00 m
Q=
0,055 m /s
[cm ] V [m/s]
DN[250]
0,262
538
1,0223
DN[200]
0,209
343
1,6035
h=
14,54
J[2 5 0 ]=
0,00435
X=
4720,43 m
20,52 m
J[2 0 0 ]=
0,01450
Y=
1029,57 m
14,93 m
L=
5750,00 m
H'=
35,46 m
Pertanto dovr essere utilizzata una valvola regolatrice di carichi per dissipare il carico di 14,54 m.
38
Costruzioni Idrauliche
ESEMPIO n.3
Determinare la distribuzione delle portate nel sistema di condotte, in servizio corrente (coefficiente
di scabrezza di Strickler k=80) riportato in figura
Dati :
H = 17 m
L1 = 1140 m
L2 = 750 m
D0= 312 mm
D1 =209 mm
L3 = 680 m
L4 = 930 m
D2 =160 mm
Q0 = Q1 + Q2
10,2936Q
(
(
)
)
2
2 5,33
D
k 2 L1 + L 4 + 10,2936 Q1
D15,33 k 2 L2 = H
0 0
5,33
2 5,33
D
k 2 L1 + L 4 + 10,2936 Q2
D2
k 2 L3 = H
0 0
2
[a]
1
0
5
,
33
2
10,2936 Q 0,312
80 2070 + 10,2936 Q2
0,160 5,33 80 2 680 = 17
0
2
1.653,92 Q2 + 5.070,71 Q2 = 17
1
0
2
1.653,92 Q + 19.095,75 Q2 = 17
0
2
19.095,75
Q1 =
5.070,71
[b]
0,5
Q2 = 1,94 Q2
Q0 = Q1 + Q2 = 2,94 Q2
Costruzioni Idrauliche
Q1 = 0,045 m3 / s
Q0 = 0,068 m3 / s
Progetto Acquedotto
39
ESEMPIO n.4
Determinare la portata addotta da un sistema di condotte in acciaio in servizio corrente (k=90) costituito da una tubazione DN 300 [Di = 312 mm] lunga 3.200 m seguita da due tubazioni, poste in
parallelo, DN 150 [Di = 160 mm] e lunghe 37.600 m .
Al temine delle condotte si dovr avere un controcarico di 5 m di colonna dacqua.
Q1 = Q 2 + Q 3
L2 = L3
D2=D3
i=
V2
D 2g
Q2
D5
essendo ovviamente:
2=3 Q2=Q3 .
risulta
La perdita di carico complessiva H = 46,50-5,00 =41,50 m dovr essere uguale sia al termine
della condotta 2 e sia della condotta 3 . Pertanto possibile scrivere:
Q2
Q2
2
1 L +
1 5
1
2 5 L 2 = h
D
D2
1
Q1 = 2Q2
Q2 =
h
4
5
D1
L1 +
D5
2
ricordato che
L2
4Q2
2
Q2
L 1 + 2 2 L 2 = h
5
D1
D5
2
i =
si ottiene
10,2936
2 0,33
k1
Di
Q2 = Q3 = 7 l / s
Q1 = 14 l / s
2.5 IL PROGETTO
Il progetto, la costruzione ed il collaudo delle tubazioni per acquedotto sono regolamentati dal Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985, riportato integralmente in Appendice e di
cui nel seguito si evidenziano alcuni tratti.
0.1 Definizione
Ai fini della presente normativa definito con il termine "tubazioni" il complesso dei tubi, dei giunti e dei pezzi
speciali costituenti l'opera di adduzione e/o di distribuzione di acqua ad uso potabile, agricolo, industriale e ad
usi multipli, ovvero I'opera di fognatura per la raccolta delle acque reflue ed il convogliamento all'impianto di
trattamento e al recapito finale.
40
Costruzioni Idrauliche
Preliminare
Definitivo
Esecutivo
La Legge Quadro sui Lavori Pubblici vigente, la cosiddetta MERLONI Ter, regola lattivit di progettazione all'Art.16:
Progetto Acquedotto
41
scelta della soluzione prospettata in base alla valutazione delle eventuali soluzioni possibili, anche con riferimento ai profili ambientali e allutilizzo dei materiali provenienti dalle attivit di riuso e riciclaggio, della sua
fattibilit amministrativa e tecnica, accertata attraverso le indispensabili indagini di prima approssimazione, dei
costi, da determinare in relazione ai benefici previsti, nonch in schemi grafici per lindividuazione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare; il progetto
preliminare dovr inoltre consentire lavvio della procedura espropriativa.
4. Il progetto definitivo individua compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri,
dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare e contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio delle prescritte autorizzazioni ed approvazioni. Esso consiste in una relazione descrittiva
dei criteri utilizzati per le scelte progettuali, nonch delle caratteristiche dei materiali prescelti e
dellinserimento delle opere sul territorio; nello studio di impatto ambientale ove previsto; in disegni generali
nelle opportune scale descrittivi delle principali caratteristiche delle opere, delle superfici e dei volumi da realizzare, compresi quelli per lindividuazione del tipo di fondazione; negli studi ed indagini preliminari occorrenti con riguardo alla natura ed alle caratteristiche dellopera; nei calcoli preliminari delle strutture e degli impianti; in un disciplinare descrittivo degli elementi prestazioni, tecnici ed economici previsti in progetto nonch
in un computo metrico estimativo. Gli studi e le indagini occorrenti, quali quelli di tipo geognostico, idrologico,
sismico, agronomico, biologico, chimico, i rilievi e i sondaggi, sono condotti fino ad un livello tale da consentire
i calcoli preliminari delle strutture e degli impianti e lo sviluppo del computo, metrico estimativo.
5. Il progetto esecutivo, redatto in conformit al progetto definitivo, determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare ed il relativo costo previsto e deve essere sviluppato ad un livello di definizione tale da consentire che
ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, qualit, dimensione e prezzo. In particolare il progetto costituito dallinsieme delle relazioni, dei calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti e degli elaborati grafici
nelle scale adeguate, compresi gli eventuali particolari costruttivi, dal capitolato speciale di appalto, prestazionale o descrittivo, dal computo metrico estimativo e dallelenco dei prezzi unitari. Esso redatto sulla base degli
studi e delle indagini compiuti nelle fasi precedenti e degli eventuali ulteriori studi ed indagini, di dettaglio o di
verifica delle ipotesi progettuali, che risultino necessaire e sulla base di rilievi planoaltimetrici, di misurazioni e
picchettazioni, di rilievi della rete dei servizi del sottosuolo. Il progetto esecutivo deve essere altres corredato
da apposito piano di manutenzione dellopera e delle sue parti da redigersi nei termini, con le modalit, i contenuti, i tempi e la gradualit stabiliti dal regolamento di cui allarticolo 3.
2.5.A. Progetto Preliminare e Definitivo
Lo studio del tracciato molto complesso non essendo codificati criteri di validit oggettivi per operare una scelta, tra le varie possibili, che realizzi nel contempo funzionalit, efficienza, economicit, gestione e la durata dell'opera.
Sono generalmente noti la posizione e la quota della presa e la posizione e le quote dei punti di
consegna dell'acqua, coincidenti questi ultimi con i serbatoi di compenso o con le torri piezometriche di disconnessione. Ulteriori elementi a supporto della scelta sono la minimizzazione dello sviluppo del tracciato e contemporaneamente del numero degli attraversamenti di strade, ferrovie e
corsi d'acqua. Altro elemento, costituente vincolo per assicurare la durata dell'acquedotto, la ricerca di tracciati su terreni sicuramente stabili o, nella necessit di dover attraversare zone soggette a movimenti franosi, la individuazione di sedi di maggiore affidabilit, quali linee di cresta e di
massima pendenza dei versanti. Nella scelta del tracciato notevole importanza riveste la vicinanza
di vie di comunicazione. Questa situazione, oltre a facilitare le fasi di realizzazione dell'opera agevolando il trasporto dei materiali, facilita le operazioni di manutenzione e controllo durante l'esercizio dello acquedotto.
Utilizzando quale supporto progettuale le tavolette IGMI 1:25.000 (Figura 3) verranno riportate,
sulla carta, dal punto di partenza e di arrivo,
42
Costruzioni Idrauliche
Sulla base dei valori delle portate da addurre, noti i tracciati, si proceder ad un dimensionamento
speditivo dei diametri delle condotte ed al successivo tracciamento delle linee piezometriche, nella
doppia condizione di tubazioni nuove od usate 4. La collocazione di queste rispetto al profilo del terreno consentir di verificare che in nessun punto del tracciato la pressione in condotta scenda al di
sotto di 10 15 m di colonna d'acqua.
Questo qualora il materiale o il rivestimento delle tubazioni si deteriori con il passare del tempo
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
43
Relazione e calcoli
Corografia in scala 1:25.000
Disegni dei profili resi in scala 1:2500 per le ordinate ed 1:25000 per le ascisse.
Disegni delle opere darte
Preventivo sommario di costo delle opere comprensivo di :
Fornitura e posa in opera delle tubazioni, compreso scavo, riporto ed eventuali rifacimenti delle
pavimentazioni:
5.2. Costo delle opere darte
5.3 Costo di eventuali apparecchiature
5.4 Costo di eventuali impianti di sollevamento
5.5 Indennizzi per espropri ed eventuali servit
5.6 Preventivo dei costi di gestione di eventuali impianti di sollevamento.
B. Progetto Esecutivo
Una volta approvato il progetto definitivo, su una cartografia a scala ampia (quali gli aereofotogrammetrici
in scala 1:2000 1:5000) viene verificato e precisato il tracciato con opportuni ri-
lievi topografici, estesi su unampia fascia a cavallo di questo (Figura 5), associati ad annotazioni
fotografiche (Figura 6). Rilevate ed apportate tutte le varianti del caso consigliabile, prima della
stesura del profilo, verificare, sulla cartografia catastale (Figura 7), che il tracciato segua, quanto
pi possibile, i confini delle particelle in modo da limitare la frammentazione della propriet fondiaria con conseguenti incrementi di costo per le operazioni di esproprio.
44
Costruzioni Idrauliche
Infine verr eseguito il profilo longitudinale (con tutte le indicazioni contenute nella Figura 8) reso
in scala uguale alla planimetria per le ascisse mentre per le ordinate , generalmente , dieci volte
maggiore.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
45
Generalmente lacquedotto non segue rigidamente il profilo del terreno ma, se ne discosta ogni
qual volta che, per particolari condizioni, risulti conveniente approfondire lo scavo in modo da mantenere una livelletta costante o per ridurre al minimo punti di minimo e massimo relativi, con conseguente risparmio per la realizzazione di scarichi e sfiati. Andranno definiti con precisione le posizioni planimetriche ed altimetriche delle opere darte, attraversamenti (fiumi, strade, ferrovie, ecc.)
serbatoi e torrini piezometrici, lubicazione ed il dimensionamento di eventuali blocchi di ancoraggio.
Anche nella stesura del Progetto Esecutivo occorrer redigere
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
46
Relazione e calcoli
Corografia in scala 1:25.00010.000
Planimetria quotata in scala 1:2.0005.000
Disegni dei profili resi in scala 1:2000 5000 per le ascisse e 10x per le ordinate
Disegni delle opere darte
Computo metrico estimativo e preventivo delle spese di gestione
Capitolato Speciale dAppalto e relativo Elenco Prezzi Unitari
Disciplinari per la richiesta di offerte per eventuali macchinari ed apparecchiature
Piano Particellare di Esproprio
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
47
Dunque le tubazioni vengono di norma posate allinterno di trincee, appositamente scavate, con
una larghezza alla base B pari la diametro nominale DN della condotta con un margine, per ciascun
lato di 2030 cm. Nel caso di due tubazioni affiancate la somma delle larghezze B1 e B2 delle singole tubazioni viene generalmente ridotto mantenendo una distanza minima tra le due tubazioni di
2030 cm (Figura 9).
Linclinazione delle pareti dipende, ovviamente, dalle caratteristiche geotecniche del terreno, dalla
profondit dello scavo ed il tempo in cui lo scavo resta aperto. Tutti questi fattori incidono sulla sicurezza e pertanto quando necessario assicurare la stabilit delle pareti si proceder o ampliando
lo scavo, inclinando le pareti, o sostenendo le pareti con armature provvisorie in legno o metallo
(sbadacchi- Figura 10).
48
Costruzioni Idrauliche
Per quanto attiene laltezza dello scavo , qualora non sussistano motivi particolari, non deve essere, generalmente, inferiore ad un metro in modo da mantenere termicamente isolata, dallambiente
esterno, la condotta. La massima altezza condizionata, oltre che da motivi di sostegno delle pareti e di quanto circonda lo scavo, dal peso del materiale di rinterro che potrebbe determinare uno
stato tensionale tale da superare le tensioni ammissibili del materiale della tubazione. I calcoli
statici delle tubazioni dovranno essere effettuati seguendo le indicazioni contenute nelle Norme
tecniche per le tubazioni oggetto del Decreto del Ministero dei LL.PP. del 12/12/1985 .
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
49
Sfiati
Gli sfiati sono caratterizzati da un doppio funzionamento:
1. durante le fasi transitorie di riempimento o vuotatura del sistema assolvono il compito dell'evacuazione o all'ingresso dell'aria in condotta;
2. durante lesercizio dellacquedotto devono consentire lo smaltimento di aria, in quantit sensibilmente minore che nel primo caso, liberata naturalmente dall'acqua nel moto di avanzamento in condotta a seguito di aumento di temperatura e di variazione della pressione.
In presenza di adduttori caratterizzati da profili molto piatti, per assicurare il degasaggio delle tubazioni durante lesercizio,
In caso di valico quando la quota piezometrica risulta di poco superiore alla quota del terreno
(810 m), possibile realizzare lo sfiato di tipo libero; questo realizzato inserendo nella condotta
un pezzo speciale a T flangiato, con tronco di diramazione ortogonale allasse della condotta e diametro inferiore a quello delladduttore diretto verso l'alto ed elevato fino a superare la quota piezometrica. Il dispositivo, contenuto entro una struttura muraria con funzione di sostegno e di protezione, preserva la condotta da impreviste sopraelevazioni di pressione dovute ad ostruzioni
50
Costruzioni Idrauliche
delladduttore o a chiusure accidentali di saracinesche di linea 5; in tal caso si avr uscita di acqua
dallo sfiato libero , recuperata dalla canna discendente collegata allo scarico. (Figura 13).
Quando , nei punti di valico o a massime quote relative, la quota piezometrica risulta superiore di
10 m rispetto alla quota del terreno, necessario realizzare sfiati in pressione. Levacuazione o
lingresso di aria assicurata da apparecchi a funzionamento automatico collegati, tramite interposizione di saracinesca di intercettazione azionata nel caso di smontaggio o manutenzione dell'apparecchio, alla condotta con un pezzo speciale a T flangiato, con tronco di diramazione ortogonale
allasse della condotta e diametro inferiore a quello delladduttore principale (Figura 14).
Questi sono costituiti da una cassa metallica al cui interno alloggiato un galleggiante sferico realizzato in acciaio rivestito di elastomero o in acciaio Inox (Figura 15) .
generalmente da evitare.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
51
p A
con A area
con risultante
nella direzione verticale, orientata verso l'alto, di intensit pari a V con , peso specifico
dell'acqua e V volume immerso.
Nella condizione di sfiato chiuso si ha
pA+ V>G
Al progressivo accumulo di aria nella cassa corrisponde progressivo abbassamento del livello idrico
nella stessa e correlata riduzione del valore del volume immerso V.
Raggiunta la condizione
L'arrivo di ulteriori quantitativi di aria causa il disequilibrio del sistema con conseguente abbassamento del galleggiante, apertura della luce di comunicazione con lesterno ed immediata fuoriuscita
di aria. Il galleggiante, soggetto a nuova incrementata spinta di galleggiamento, si porta ad occludere la luce, evitando la fuoriuscita di acqua e dando inizio ad una successiva fase di accumulo di
aria.
Nel funzionamento in esercizio, per assicurare sensibilit al galleggiante, specie in presenza di elevate pressioni, richiesta una dimensione molto piccola alla luce di comunicazione con lesterno.
Detta condizione contrasta con la necessit di assicurare una ampia luce per il passaggio di aria
nelle fasi di riempimento e vuotatura della condotta. La combinata funzione richiesta allo sfiato viene conseguita ricorrendo all'adozione di apparecchiature con doppia luce, una ampia ed una piccola, e doppio galleggiante.
La luce ampia, unitamente alla luce piccola, attiva unicamente nelle fasi 1 e 3 rispettivamente di
riempimento e vuotatura delle condotte
allo smaltimento
dellaria unitamente a quantit limitatissime di acqua provvede lo spillo collocato nella parte superiore della cassa (Figura 16).
52
Costruzioni Idrauliche
realizzato con due dischi sovrapposti ed ortogonali al flusso, entrambi forati, luno fisso e laltro
mobile, rotante intorno allasse comune. Al variare della posizione relativa del disco mobile rispetto
a quello fisso, varia larea delle luci libera al flusso, con aumento o diminuzione delle perdite localizzate. La valvola a stella dissipa al massimo 40 m di carico.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
53
contrappeso o con sistemi di molle esterne che agiscono su un otturatore a doppia sede o con otturatori a forma di fuso il cui movimento controllato da guide e regolato con molle tarate.
I valori
dei carichi dissipabili sono rilevati dalle caratteristiche tecniche di ciascun tipo.
La tradizione acquedottistica indica le seguenti regole per la corretta localizzazione, lungo il profilo
di un acquedotto, delle valvole di regolazione dei carichi:
la linea piezometrica a tubi nuovi, o corrispondente alla portata minima, condizionata dalla
presenza delle valvole regolatrici, deve incontrare la linea piezometrica a tubi usati, o di regime
per la massima portata
a) nei punti estremi della condotta
b) sulle verticali passanti per i punti di sfiato libero
c) sulle verticali passanti per i nodi di diramazione
In tutte queste sezioni la quota piezometrica deve essere mantenuta invariata durante tutta la vita
tecnica dell'acquedotto;
verso monte dei punti e delle sezioni predetti, la linea piezometrica di minima pendenza deve
proseguire senza discontinuit fino ad incontrare l'asse della condotta o, meglio, la linea parallela all'asse e distante da questo almeno 5 m. In corrispondenza dell'intersezione va istallata la
valvola regolatrice dei carichi;
verso valle dei punti e delle sezioni predetti, la linea piezometrica di minima pendenza deve
proseguire senza discontinuit fino ad incontrare la verticale passante per una valvola regolatrice posizionata secondo il criterio indicato.
In presenza di tubazioni che denunciano progressivo incremento della scabrezza, quindi, necessario provvedere, di tempo in tempo, attraverso osservazioni manometriche, all'aumento del grado
di apertura delle valvole regolatrici in modo da compensare l'aumento delle perdite di carico ripartite. In presenza di tubazioni non soggette ad invecchiamento, la manovra sulle valvole regolatrici
va effettuata solo a seguito di variazione della portata vettoriata.
Per la regolazione dei carichi non devono essere utilizzate saracinesche del tipo a ghigliottina funzionanti parzialmente aperte. Tale tipo di funzionamento d luogo ad inconvenienti quali cavitazione, perdita di tenuta dei giunti, che portano come conseguenza una rapida usura delle saracinesche stesse.
54
Costruzioni Idrauliche
quelli descritti per i manufatti di captazione da sorgenti. Il dispositivo assicura la regolarit della
ripartizione della portata ed poco sensibile a manomissioni.
Nei nodi di diramazione in presenza di carico piezometrico pi o meno elevato i valvolismi necessari per la realizzazione della ripartizione delle portate vengono raccolti in un unico pozzetto interrato; in luogo degli sfiati liberi vengono posti in opera sfiati in pressione, se i rami derivati procedono con tracciato declive, o scarichi, se i rami derivati procedono con tracciato acclive.
Nella Figura 20 le tipologie riprodotte danno unindicazione di come possa essere variabile la composizione dei vari elementi a seconda sia della posizione delle diramazione rispetto alladduttore
principale e sia se necessario introdurre valvole regolatrici dei carichi.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
55
le armature ed i casseri, le asole di passaggio delle tubazioni mentre nella Figura 22 sono riprodotti i disegni esecutivi delle armature del partitore N1 ( vedi planimetria Figura 5) .
56
Costruzioni Idrauliche
La protezione alla corrosione del corpo della saracinesca, affidata ad emulsioni bituminose e vernici al minio, spesso si rileva insufficiente per lambiente particolarmente aggressivo che viene ad
instaurarsi allinterno dei pozzetti causa le inevitabili perdite (Figura 24).
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
57
58
Costruzioni Idrauliche
to vario elastico. Il diaframma della valvola, nella posizione di completa apertura, viene ad ostruire
la sezione libera della tubazione, ingenerando perdite di carico concentrate, peraltro di intensit
molto contenuta, nel caso di profilatura idraulica (lente piatta).
2.8. ATTRAVERSAMENTI
Il tracciato di un acquedotto nel suo sviluppo interferisce con organismi idrologici naturali, costituiti
dai corsi dacqua (canali artificiali, torrenti, fiumi), strade, metanodotti e linee ferroviarie. Per l'attraversamento di corsi d'acqua minori sufficiente incassare la tubazione in briglie di muratura o
cls (Figura 29).
Per corsi dacqua o luci maggiori si ricorre, quando possibile, all'uso dei ponti viari esistenti, modificando a tal fine il tracciato degli acquedotti. In tale economica soluzione i tubi vengono posti in opera o sotto i marciapiedi o all'esterno della struttura viaria su appositi sostegni a sbalzo (Figura
30).
Figura 30
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
59
Nellimpossibilit di usufruire di strutture esistenti vengono realizzate strutture portanti in calcestruzzo armato (Figura 31) o strutture metalliche reticolari (Figura 32) o utilizzando il tubo come
trave continua
strutture tubo-ponte ed infine attraversamenti del tipo a ponte strallato (Figura 36) e sospeso (Figura 37)
Figura 31. Attraversamento di un corso dacqua con trave cava in c.a., con allinterno due condotte.
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
61
Gli attraversamenti stradali assumono importanza in relazione alla tipologia della strada e conseguentemente del traffico che essa sostiene. Pertanto lo scavo in trincea utilizzato quando possibile interrompere il traffico per tutto il tempo necessario per eseguire loperazione di taglio della
pavimentazione stradale, che dovr essere realizzato con adeguati macchinari in modo da garantire
luniformit del taglio ed evitare il danneggiamento della restante pavimentazione, scavare la trincea, disporre il letto di posa, effettuare la posa in opera della condotta, effettuare le prove di tenuta idraulica, rinterrare lo scavo e ripristinare la massicciata stradale (Figura 38) .
62
Costruzioni Idrauliche
Prima del rinterro verr sigillata la condotta al controtubo con una guaina termorestringente.
Nel caso di particolari pavimentazioni, ad esempio selciati in porfido o in pietra, queste verranno
ripristinate secondo la primitiva configurazione .
Quando la interruzione del traffico improponibile, ad esempio superstrade ed autostrade, si ricorre a sistemi Trenchless (letteralmente senza scavo).
Per posare tubazioni flessibili per diametri fino a 500 mm e per tratte variabili fino ad 1000 m si
pu ricorrere al Directional Drilling (Figura 37), altrimenti conosciuto con il nome di Trivellazione
Orizzontale Teleguidata (T.O.T.). Questo metodo ha la caratteristica di offrire la possibilit di guidare ed eventualmente correggere landamento della trivellazione permettendo cos di oltrepassare
la strada.
Figura 37. Tecnica del Directional Drilling: Le fasi operative dal foro pilota allalesatura.
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
63
Nella Fase Preliminare viene individuato, con sopralluogo,il tracciato di perforazione attraverso
lindagine cartografica e landamento plano-altimetrico della posa da eseguire. Quindi si posiziona
lunit di perforazione (Figura 39) spingendo nel terreno la sonda di localizzazione combinata
allutensile fondo foro ed alle aste di perforazione (Figura 40).
Queste ultime realizzano un foro pilota di diametro sensibilmente inferiore a quello finale.
Lavanzamento nel terreno secondo una traiettoria rettilinea garantito dallazione combinata della
spinta con la rotazione delle aste mentre per effettuare curve o deviazioni sufficiente la sola spinta, data lasimmetria dellutensile di perforazione (fondo foro).
Durante la trivellazione, viene iniettato nellarea di scavo un fluido di perforazione che ha, tra le
sue principali funzioni, quelle di ridurre lattrito causato dalladesione aste-terreno, di stabilizzare
questultimo, nonch di raffreddare la testa di perforazione. La perforazione pilota termina quando
la testa di perforazione giunge nella buca di uscita.
Infine la fase di ritorno (Back Reaming) sostituendo la testa di perforazione con un alesatore (Figura 41) si provvede allallargamento del foro pilota con recupero delle aste di perforazione e conseguente posa della tubazione agganciata sul retro dellalesatore
Per sensibili dimensioni della condotta o per limportanza della sede viaria da attraversare possono
essere realizzati attraversamenti con spingitubo-guaina o con cunicoli praticabili. Il primo metodo
consiste nello spingere, sotto il piano stradale e perpendicolare allasse, con martinetti idraulici
tronchi di tubo di acciaio svuotati, con una trivella, della terra di scavo (Figura 42).
64
Costruzioni Idrauliche
Figura 43
Costruzioni Idrauliche
Progetto Acquedotto
65
strada; infatti al disotto del rilevato stradale viene realizzata una struttura scatolare in cls. armato
al cui interno viene posta, su un lato, la condotta appoggiata su selle lasciando libero un passaggio
per ispezioni e manutenzioni (Figura 44). Dato lelevato costo di questa tipologia di attraversamento, spesso, nel cunicolo, vengono raccolte pi reti tecnologiche ( fognature, gasdotto, linee telefoniche e telematiche).
Nel caso di attraversamenti ferroviari (Figura 42) sono previste norme di realizzazione contenute
nel Decreto Ministeriale 23 febbraio 1971 Norme tecniche per gli attraversamenti e per i
parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto
66
Costruzioni Idrauliche
CAPITOLO 3
DIMENSIONAMENTO IDRAULICO DELLE CONDOTTE
I sistemi di condotte di adduzione caratterizzati dalla presenza di una unica fonte di alimentazione
e da vari punti di arrivo sono del tipo ramificato aperto. Esistono, ma sono sempre pi rari nelle
nuove realizzazioni, anche adduttori unicursali nei quali presente un solo punto di presa ed un solo punto di consegna. I sistemi ramificati sono costituiti dallinsieme di pi tronchi ognuno dei quali
caratterizzato dalla lunghezza, dalla portata di esercizio, dal diametro e dal tipo di materiale delle tubazioni, dalle pressioni di esercizio, dal costo per unit di sviluppo.
In un sistema ramificato costituito da un solo punto di immissione della portata complessiva addotta, n tronchi ed m estremi di erogazione il numero dei nodi del sistema risulta pari a n-m .
La perdita di carico i nel generico tronco i-esimo della rete funzione di:
i = (Qi2, Li ,Di ,ki )
Qi
Li
ki
Di
PROBLEMI DI VERIFICA :
Sono noti per ogni tronco Qi, Li, Di ed ki che consentono di determinare il correlato valore della
perdita di carico i.
PROBLEMI DI PROGETTO:
Sono noti per ogni tronco Qi, Li ed ki ; inoltre sono prestabilite le quote piezometriche del punto S
e degli m estremi di erogazione rappresentate dalle quote di sfioro e, pertanto, risultano noti i dislivelli piezometrici y tra il punto S e gli estremi del sistema di adduzione. Detti dislivelli sono il
carico motore disponibile per addurre l'acqua da S agli m punti estremi. Restano incogniti i diametri
Di .
Vale la relazione
[1]
con i perdite di carico delle singole condotte realizzanti il percorso che porta da S ad un estremo
di erogazione. Le uniche equazioni idrauliche indipendenti che possono essere scritte sono
y = i di numero pari al numero degli estremi m, cui l'insieme dei diametri Di, di numero pari a
Costruzioni Idrauliche
67
n, deve soddisfare. Pertanto, n sono le incognite (i diametri degli n tronchi), m sono le equazione
ed n - m sono le incognite sovrabbondanti. Le sole equazioni dell'idraulica non sono sufficienti per
la determinazione univoca dei diametri del sistema adduttore.
Indicando con
SA = SC + CA
[a]
SB = SC + CB
L'equazione della continuit idraulica nodale, essendo la rete aperta, risulta a priori soddisfatta:
Qi = 0
Noti pertanto:
le portate transitanti nei tre tronchi
le lunghezze dei tre tronchi
i materiali delle tubazioni adottate
i dislivelli SA , SB
le due equazioni idrauliche indipendenti non risultano sufficienti per la determinazione univoca dei
diametri dei tre tronchi della rete di adduzione. Un primo metodo di risoluzione, detto euristico 1,
consente la determinazione dei tre diametri fissando, arbitrariamente, il valore dellincognita sovrabbondante.
Questa pu essere individuata :
assegnando , per uno dei tre tronchi, un diametro commerciale ;
assumendo, nel nodo di diramazione, un valore arbitrario Y della quota piezometrica, compreso
nell'intervallo tra la quota del serbatoio che alimenta e quello alimentato pi alto ;
68
Costruzioni Idrauliche
Nelluno o nellaltro caso si perviene alla determinazione di un valore Y della quota piezometrica nel
nodo C in modo tale che risulti inferiore al valore della quota piezometrica in S e superiore al valore della quota piezometrica sia in A che in B,
Definita la cadente J=Y/L, per ognuno dei tre tronchi, a mezzo della J = 10 , 2936 Q 2 k 2 D 5 , 33 si
perviene alla determinazione dei diametri teorici Di (D1 SC, D2 CA e D3 CB), a ciascuno
dei quali verranno sostituiti, come detto precedentemente, due diametri commerciali DN1 e DN2
immediatamente inferiori e superiori a Di.
1
10,2936 k 2 Q2 L
1
1 1 5,33
D1 =
SC
10,2936 k 2 Q2 L
2
2 2 5,33
D2 =
CA
[b]
10,2936 k 2 Q2 L
3
3 3 5,33
D3 =
CB
ESEMPIO n.5
Determinare, per il sistema riportato in figura, la distribuzione di diametri commerciali che soddisfino la condizione di adduzione a gravit .
Le soluzioni idraulicamente possibili sono tutte quelle ricomprese tra il minimo e massimo valore
della perdita di carico SC che soddisfino la condizione di adduzione a gravit.
Costruzioni Idrauliche
69
Tronco
Portata
Vmin
Dmax
l/s
m/s
0,5
0,5
0,5
0,618
0,357
0,505
SC
CA
CB
150
50
100
DN max
600
350
500
Vmax
Dmin
m/s
DN min
3,5
3,5
3,5
0,234
0,135
0,191
250
125
200
DN
/m
DN
/m
DN
/m
125
26,80
300
92,60
500
155,80
150
32,40
350
108,60
600
187,60
200
52,80
400
124,40
250
73,80
450
140,00
I prezzi riportati nella Tabella II sono di esempio per lo svolgimento dell'esercizio, pertanto, nella realt pro-
70
Costruzioni Idrauliche
Tabella III
SC=
k= 75
J=
15,00 m
0,00268
LSC=
Di=
5.607,00 m
QT=
3
0,150 m /s
Costo unitario
DN[500]
0,495 [X]
155,80
DN[450]
0,444 [Y]
140,00
Costo Totale
0,457
J[X]=
0,00175
X=
1815,42 m
3,17 m
282.841,89
J[Y]=
0,00312
Y=
3791,58 m
11,83 m
530.821,69
L=
5607,00 m
15,00 m
CA=
J=
20,00 m
0,00480
LCA=
Di=
4.168,00 m
QA=
3
0,050 m /s
DN[300]
0,312 [X]
92,60
DN[250]
0,262 [Y]
73,80
0,271
J[X]=
0,00227
X=
1154,08 m
2,62 m
106.867,63
J[Y]=
0,00577
Y=
3013,92 m
17,38 m
222.427,44
L=
4168,00 m
20,00 m
915,00
46,00 m LCB=
Quota nodo C
CB=
J=
0,00698
Di=
6.590,00 m
QB=
3
0,100 m /s
DN[350]
0,343 [X]
108,60
DN[300]
0,312 [Y]
92,60
0,328
J[X]=
0,00549
X=
3859,42 m
21,18 m
419.133,17
J[Y]=
0,00909
Y=
2730,58 m
24,82 m
252.851,57
L=
6590,00 m
46,00 m
1.814.943,39
c.2. Viene assegnato il diametro DN 250 , unico per la tratta CA. Calcolata la perdita di carico CA , restano definite sia la quota piezometrica sul Nodo C , la perdita CB e la perdita SC . Infine si determinano i diametri commerciali e le rispettive lunghezze tali da realizzare le perdite di
carico precedentemente ricavate.
Costruzioni Idrauliche
71
Tabella IV
DN[250]
J=
CA=
0,00577
L=
919,03
10,97 m LSC=
4168,00 m
0,262
73,80
24,03 m
24,03 m
307.598,40
Quota Nodo C
SC=
J=
0,00196
Di=
5.607,00 m
QT=
3
0,150 m /s
DN[500]
0,495 [X]
155,80
DN[450]
0,444 [Y]
140,00
0,485
J[X]=
0,00175
X=
4753,29 m
8,31 m
740.563,31
J[Y]=
0,00312
Y=
853,71 m
2,66 m
119.518,75
L=
5607,00 m
10,97 m
CB=
J=
50,03 m
0,00759
LCB=
Di=
6590,00 m
QB=
3
0,100 m /s
DN[350]
0,343 [X]
108,60
DN[300]
0,312 [Y]
92,60
0,323
J[X]=
0,00549
X=
2740,90 m
15,04 m
297.661,94
J[Y]=
0,00909
Y=
3849,10 m
34,99 m
356.426,49
L=
6590,00 m
50,03 m
1.821.768,88
c.3. Si dimensiona la tratta CB con una condotta ad unico diametro DN 350. In modo analogo a
quanto descritto al precedente punto c.2. si risale alla distribuzione di diametri commerciali ed agli
sviluppi delle condotte che realizzano le perdita di carico conseguenti.
72
Costruzioni Idrauliche
Tabella V
LCB=
6590,00 m
QB=
DN[350]
J=
CB=
0,00549
L=
Quota Nodo C
905,16
10,16 m LCA=
CA=
J=
0,00244
Di=
6590,00 m
4.168,00 m
0,100 m3/s
0,343
Costo Unitario
Costo Totale
108,60
36,16 m
36,16 m
QA=
715.674,00
0,050 m3/s
DN[300]
0,312 [X]
92,60
DN[250]
0,262 [Y]
73,80
0,308
J[X]=
0,00227
X=
3971,46 m
9,03 m
367.757,50
J[Y]=
0,00577
Y=
196,54 m
1,13 m
14.504,41
L=
4168,00 m
10,16 m
SC=
J=
24,84 m LSC=
0,00443
Di=
5607,00 m
QT=
0,150 m3/s
DN[450]
0,444 [X]
140,00
DN[400]
0,394 [Y]
124,40
0,416
J[X]=
0,00312
X=
2960,90 m
9,24 m
414.526,00
J[Y]=
0,00590
Y=
2646,10 m
15,60 m
329.174,84
L=
5607,00 m
24,84 m
1.841.636,75
Dalla comparazione dei costi delle tre soluzioni proposte, tutte idraulicamente soddisfatte, si evince
che la soluzione di minore costo tra quelle esaminate la prima ma non lo in assoluto .
SA = SC + CA
SB = SC + CB
[a]
deriver da un bilanciamento dei costi minimi C, entrante ed uscenti dai nodi di diramazione, in
modo tale che sia soddisfatta la relazione :
Costruzioni Idrauliche
73
[b]
Nel costo unitario di ciascun tronco concorrono vari elementi quali la fornitura delle tubazioni, gli
scavi per la realizzazione della posa, il montaggio e la posa in opera delle condotte, il costo di opere complementari (ancoraggi, attraversamenti, pozzetti, ecc.) Alcuni di questi elementi sono indipendenti dalle dimensioni della tubazione altri, invece, dipendono in modo proporzionale al peso,
funzione dello spessore e del diametro della condotta . Pertanto la funzione costo totale C della rete
esprimibile dalla somma dei costi di ciascun tronco Ci realizzato con una condotta di diametro DNi
C = Ci (DNi )
[c]
Ricordato che per unassegnata portata Q ad un diametro DNi corrisponde, a parit di coefficiente
di scabrezza k e lunghezza della condotta Li, un unico valore della perdita di carico i
i = Ji Li = 10,2936 Q2 DNi5,33 k 2 Li
[d]
C = Ci (DNi ) = Ci (i )
[e]
con sostituzione della variabile DNi (diametro della generica condotta i-esima) con la variabile
(corrispondente perdita di carico ).
Qualora si procedesse alla ricerca della massima economia al sistema costituita dalle tre relazioni:
C1 (1 )
=0
1
C2 (2 )
=0
2
C3 (3 )
=0
3
La soluzione viene conseguita ricorrendo alla procedura detta del minimo condizionato o di Lagrange, che fa riferimento allequazione di costo
= C SC ( SC ) + C CA ( CA ) + C CB ( CB ) + A ( SC + CA SA ) + B ( SC + CB SB )
[f]
Il costo assumer il minimo valore in corrispondenza dellannullamento della derivata prima della
funzione rispetto alle 3 variabili i
74
Costruzioni Idrauliche
SC
CA
CB
Eliminando le variabili
= C 'SC ( SC ) + A + B = 0
= C 'IA ( CA ) + A = 0
[g]
= C 'CB ( CB ) + B = 0
si ottiene in definitiva:
C 'SC ( SC ) = C 'CA ( CA ) + C 'CB ( CB )
[h]
Per la determinazione della funzione Ci (i) dovranno essere svolte, tronco per tronco, analisi di
costo relative ad un gruppo di diametri distribuiti nel presumibile campo di utilizzazione .
Un criterio da seguire quello di definire, per unassegnata portata Qi, i valori minimi e massimi di
velocit; restano pertanto definiti gli estremi del campo di variazione delle probabili tubazioni
A queste corrisponderanno, oltre il costo per metro, perdite di carico i
per assegnati valori della portata, della scabrezza ki e lunghezza Li di ogni tronco.
commerciali da utilizzare.
A titolo di esempio nella seguente Tabella I per la portata di 250 l/s, ammessa una velocit in
condotta compresa tra 13,5 m/s, sono riportati, rispettivamente, i diametri commerciali DN , i
diametri interni, le sezioni bagnate, i valori delle velocit, le perdite di carico di un tronco unitario
di condotta( in uso corrente - scabrezza k=90) ed infine il costo per metro
Tabella I
Di
DN
300
350
400
450
500
600
mm
312
343
394
444
495
597
0,0764
0,0924
0,1219
0,1548
0,1923
0,2798
Perdite
m/s
m
0,158
0,095
0,046
0,024
0,013
0,005
3,3
2,7
2,1
1,6
1,3
0,9
Costo
/m
92,60
108,60
124,40
140,00
155,80
187,60
Riportando in un sistema di assi coordinati costi perdite i valori determinati e riassunti nella
precedente Tabella I,
ne :
150
100
Ci
Costo tubazioni []
200
50
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
Costruzioni Idrauliche
75
[l]
questa sostituita nella precedente [i] fornisce una nuova forma della equazione economica:
2rSC SC +sSC = 2rCA CA +sCA + 2r CB
CB + s CB
[m]
Pertanto associando alle due equazioni idrauliche [a] lequazione economica [m] si realizza un sistema di tre equazioni nelle tre incognite i .
SA = SC + CA
[n]
SB = SC + CB
2rSC
SC
+sSC = 2rCA
CA +sCA + 2r CB CB + s CB
[o]
con ai e i, parametri facilmente determinabili una volta note le caratteristiche di peso delle tubazioni, desumibili dai bollettini commerciali dei produttori. (Figura 4)
Riportati i valori del peso wi (kg/m) in funzione dei correlati diametri commerciali D(m), riconosciuta per lespressione [o] la funzione interpolatrice di potenza, per la determinazione dei coefficienti ai e i, possibile o seguire il procedimento analitico o grafico riconducendo la [o] su un
piano bilogaritmico. Per ogni retta interpolatrice di una serie di valori possibile definire una relazione del tipo:
log wi = log ai + i log Di
il valore del coefficiente a verr letto in corrispondenza del prolungamento della retta interpolatrice sulla verticale per DN=1 m.
Il coefficiente , pari alla pendenza della retta, ricavabile o graficamente dalla figura o scrivendo per gli estremi di questa
2
w2
Fissato il costo per unit di peso del materiale i [/kg] ,
ed eseguendone la differenza:
i-esimo risulta :
ci = i wi = i aiDi i
Il costo del tronco i-esimo lungo Li risulta:
La perdita di carico i data da:
76
C i = i L i = i w i L i = i a i D i i L i
i = J L = Di Qi2 Li
[p]
[q]
[r]
Costruzioni Idrauliche
Q2 L
i
i
Di =
= 10,2936 k-2
k , coefficiente di scabrezza di Strickler
=5,33
i=Ji Li
Pertanto il costo della tubazione del tronco i-esimo risulta
i
Q2 L 5,33
i i
Ci = i ai Li
Qi2 i
Li
= i ai Li
i
Li
i
i
5,33
Q2 5,33
i
= i ai Li
Ji
[s]
Costruzioni Idrauliche
77
risulta
i
Q2 5,33
1
Ci Li ci
i i
=
= i i ai
Li Ji
5,33
Ji
i
Ji
i Qi2
Ci
i
=
i ai
i
5,33
i Q2 D 5,33
i i
C i' =
5,33
1
i Qi Di 5,33
i i ai
5,33
Qi2
+ 5,33
Di i
= 2ri i + si
[t]
Operativamente, fissata una serie di diametri Di possibili per il tronco i-esimo, con la relazione [t]
C i' =
i i ai
5,33
Qi2
+ 5,33
Di i
Associando valori, in tal modo determinati, vengono interpolati con legge lineare pervenendo alla
definizione della costante si e del coefficiente angolare 2ri caratteristici di ciascun tronco. A questo
punto risolvibile il sistema [n] nelle tre incognite Di
Per la soluzione completa del problema dovranno determinarsi le distribuzioni dei diametri commerciali tali da soddisfare, per ogni tronco, le relazioni :
L=L1+L2
Y= 1+ 2
ESEMPIO n.6
Determinare, per il sistema riprodotto in figura, la distribuzione di diametri commerciali che soddisfino la condizione di minimo costo .
78
Costruzioni Idrauliche
Per la serie dei diametri precedentemente individuati (Esempio 4) e con lausilio della Tabella riprodotta nella Figura A possibile determinare graficamente i coefficienti ai e i della funzione :
w i = ai D i .
i
Riportati su un cartogramma bilogaritmico, Figura A, i valori del peso wi (kg/m) in funzione dei
correlati diametri commerciali D(m) si evidenziano tre rette interpolatrici per classi di diametri variabili tra DN 125 250
DN 300 600
DN 700 900 .
Per ogni retta interpolatrice possibile definire una relazione del tipo: log w i = log a i + i log D i
il valore del coefficiente a verr letto in corrispondenza del prolungamento della retta interpolatrice sulla verticale per DN=1 m.
Il coefficiente pari alla pendenza della retta ricavabile o graficamente dalla figura o scrivendo per gli estremi di questa
log w 1 = log a + log D 1
log w 2 = log a + log D 2
w1
D
= log 1
log
D
w2
2
ed eseguendone la differenza
1000
Log
W
500
400
300
200
196
141
123
93,8
77,9
70
62,2
54,3
100
50
46,3
40
36,9
30
26,4
20
16,2
13,4
10
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
Log
DN
1,0
Figura A. w(DN) . Peso w [kg] per unit di lunghezza delle condotte di acciaio
in funzione del diametro nominale DN [m]
Costruzioni Idrauliche
79
Nella Figura B sono riportati, per classi di diametri nominali DN, i valori dei suddetti parametri ,
determinati analiticamente.
1000
1000
500
500
400
400
300
300
200
200
1,0531
1,5243
y = 163,34 x
2
R = 0,992
y = 282,23 x
2
R = 0,9941
100
100
50
50
40
40
30
30
20
20
10
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
1,0
10
1,0
0,1
0,2
1000
500
400
0,3
0,4
0,5
ai
DN
125-250
282,23
1,5243
300-600
163,34
1,0168
700-900
229,45
1,8238
300
200
1,8238
y = 229,45 x
2
R = 0,9218
100
50
40
30
20
10
0,1
0,2
80
0,3
0,4
1,0
0,5
Costruzioni Idrauliche
Ricordato che
i = i Di Qi2 Li
i i ai
5,33 Qi2
+ 5,33
Di i
= 2ri i + si
3.
4.
si determinano coppie di valori correlati i C i (nel caso di condotte omogenee i [/kg] risulta costante al pari di = 10,2936 k-2) .
5.
'
Windows).
=
= 10,2936*K
Lunghezza L=5607
Tronco
S-C
Portata Q=150
=
DN
[600]
[500]
[450]
l/s
2,00 /kg
Di
ai
0,597
163,34
0,495
163,34
0,444
163,34
i
1,0531
1,0531
1,0531
0,00183
m
i
3,61
9,80
17,49
C'i
sSC
-58.244,26
-17.614,32 -63.911,29
-8.799,17
2*rSC
3.465,49
-63.911,29 sSC
R= 0,91
i
3,61
9,8
17,49
C'i
-58.244
-17.614
-8.799
C'
10
15
20
-5.000
-15.000
-25.000
-35.000
-45.000
-55.000
C'i=
3466 i - 63911
-65.000
Costruzioni Idrauliche
81
CCA=2rCA
Tronco
C-A
Portata Q=50
=
DN
= 10,2936*K- = 0,00183
Lunghezza L 4168
l/s
2,00 /kg
Di
[350]
[300]
[250]
CA+sCA
ai
0,343
0,312
0,262
163,34
163,34
282,23
1,0531
1,0531
1,5243
sCA
C'i
5,72
9,47
24,03
546,83
R= 0,91
Ci'
5,72 -15247,9
9,47 -8329,37
24,03 -3634,53
2*rCA
-15.247,89
-8.329,37 -16.219,77
-3.634,53
-16.219,77 sCA
C'
10
0
-2000
-4000
-6000
-8000
-10000
-12000
-14000
-16000
-18000
20
30
Ci = 546 i -16219
l/s
2,00 /kg
Di
ai
0,495
163,34
0,394
163,34
0,343
163,34
-2
b= 10,2936*K = 0,00183
Lunghezza L= 6950
i
1,0531
1,0531
1,0531
5,40
18,22
38,13
C'i
sCB
2*rCB
-39632,21
-9234,76 -38.615,08 1.022,98
-3811,97
-38.615,08 sCB
82
R= 0,87
Costruzioni Idrauliche
C'i
5,4 -39632,2
18,22 -9234,76
38,13 -3811,97
C'
10
20
30
40
i 50
0
-5000
-10000
-15000
-20000
-25000
-30000
-35000
Ci = 1023 i -38615
-40000
Quindi, noti tutti gli elementi, possibile risolvere il sistema costituito dalle due equazioni idrauliche e dallequazione di minimo costo:
SC + CA = SA
SC + CB = SB
2rSC SC +sSC = 2rCA CA +sCA + 2r CB CB + s CB
SC + CA = 35
SC + CB = 61
3.465,49 SC 63911,29 = 546,83 CA - 16219,77 + 1022,98 CB 38615,08
SC + CA = 35
SC + CB = 61
3.465,49 SC - 546,83 CA - 1022,98 CB = 9076,44
Operando per sostituzione si ottengono i valori finali delle perdite di carico per ciascun tronco
SC = 18 m
CA = 17 m
CB = 43 m
Infine si determinano i diametri commerciali ed i loro relativi sviluppi (Tabella VIII).
Costruzioni Idrauliche
83
Tabella VIII
SC=
18,00
J= 0,00321
LSC=
5.607,00 m
0,150 m3 /s
DN[450]
0,444 [X]
DN[400]
0,394 [Y]
Costo tubo /m
Costo Tratta
Di= 0,442
J[X]= 0,00312
X= 5423,72
J[Y]= 0,00590
Y= 183,28
L= 5607,00
CA = 17,00
QSC=
J= 0,00408
LCA =
16,92 m
140,00
759.321,50
1,08 m
124,40
22.799,41
18,00 m
4.168,00 m
QCA =
0,050 m3 /s
DN[300]
0,312 [X]
DN[250]
0,262 [Y]
Di= 0,280
J[X]= 0,00227
X= 2012,97
4,57 m
92,60
186.400,78
J[Y]= 0,00577
Y= 2155,03
12,43 m
73,80
159.041,41
L= 4168,00
17,00 m
509.534,64
CB=
43,00
J= 0,00653
LCB=
6.590,00 m
QCB=
0,100 m3 /s
DN[350]
0,343 [X]
DN[300]
0,312 [Y]
Di= 0,332
J[X]= 0,00549
X= 4691,85
25,74 m
108,60
J[Y]= 0,00909
Y= 1898,15
17,26 m
92,60
175.768,92
L= 6590,00
43,00 m
1.812.866,66
In sintesi:
Soluzione A
. 1.814.943,39
Soluzione B
. 1.821.129,88
Soluzione C
. 1.841.636,75
Soluzione Max.Economia
. 1.812.866,66
84
Costruzioni Idrauliche
Anche nel caso di reti complesse, costituite da un numero elevato di tronchi, con lestensione a tutti
i nodi del criterio indicato al punto precedente si perviene alla soluzione della determinazione dei
diametri Di considerando, unitamente alle equazioni a carattere idraulico, equazioni economiche idonee alla individuazione della soluzione ottima. Nella Figura 5 riportato lo schema di un adduttore con un unico punto di presa S e tre distinti punti di consegna : A, B e C.
La rete caratterizzata da due nodi di diramazione (I e II) , tre punti di consegna (SA, SB ed SC) e
cinque tratte (S I, I II, I A, II B e II C). Risultano noti: la differenze di carico tra i serbatoi estremi,
le portata, le lunghezze e le scabrezze delle condotte , restano da determinare i diametri ed i carichi piezometrici corrispondenti ai nodi I e II. Per ciascun percorso che collega S ai serbatoi possibile scrivere lequazioni delle perdite di carico i come differenza tra i carichi estremi (quote note
dei serbatoi) :
SA = S I + I A
SB = S I + I II + II B
[a]
SC = S I + I II + IIC
Le tre precedenti equazioni idrauliche non sono sufficienti per la determinazione univoca dei diametri dei cinque tratti costituenti la rete di adduzione .
Per conseguire la determinazione del sistema possibile seguire
Metodi euristici fissando i valori delle incognite sovrabbondanti (le quote piezometriche sui nodi
di diramazione o i diametri o le velocit in un numero di tratti pari al numero delle incognite
sovrabbondanti)
Soluzioni di tipo economico che conducano ad un bilanciamento dei costi minimi C entranti ed
uscenti dai nodi di diramazione
Al crescere del numero dei nodi le soluzioni conseguenti tendono a discostarsi sempre pi dalla soluzione di
minimo costo.
Costruzioni Idrauliche
85
[b]
Per quanto detto nel precedente paragrafo le [b] sono riconducibili ad equazioni del tipo
2rSI SI +sSI= 2rIA IA+sIA +2r I-II I-II +s I-II
2r I-II I-II +s I-II =-2r II B II B +s II B +2r II C II C +s II C
[C]
V2
con V
2g
velocit media e k un coefficiente tabellato, funzione del tipo di discontinuit inserito nella condotta
(Figura 6).
86
Costruzioni Idrauliche
ESEMPIO N.6
Due serbatoi sono collegati da una condotta di acciaio, costituita da due tronchi DN 100 e DN 200
lunghi rispettivamente 110 m e 35 m.
Causa lintersezione con un grosso collettore fognario la condotta subisce un approfondimento realizzato con quattro gomiti con deviazione angolare di 45 ; il passaggio dal DN 100 al DN 200
realizzato con un divergente con angolo di apertura =20.
Determinare la quota del serbatoio di monte tenuto conto che il livello
mantenuto a quota fissa +10 m sul fondo e la portata transitante pari a 24 l/s.
V2
con i seguenti valori
2g
k:
1. Valvola di fondo (Sugheruola) k=1,5
2. Saracinesca
k=0,25
3. 4.6.7. Gomito a 45
k=0,35
5. Giunzione a T di uguale DN
k=0,50
k=0,40
9. Valvola unidirezionale
k=0,30
k=1,00
tronco 2-8
tronco 8-9
0 , 024
0 , 107
4
Costruzioni Idrauliche
= 2 , 67 m / s
V 89 =
0 , 024
0 , 209 2
= 0 , 70 m / s
87
k=1,5
H 1 = k 1
2. Saracinesca
k=0,25
3. 4.6.7. Gomito a 45
5. Giunzione a T di uguale DN
8. Divergente per
2 , 67
V2
= 1,5
= 0 , 55m
2g
19 , 62
=20
2 , 67
V2
= 0 , 25
= 0 , 09 m
2g
19 , 62
H 3 = k 3
2 , 67
V2
= 0 , 35
= 0 , 13m
2g
19 , 62
H 5 = k 5
2 , 67
V2
= 0 , 50
= 0 , 18m
2g
19 , 62
k=0,35
k=0,40
( V1 V 2 ) 2
( 2 , 67 0 , 7 ) 2
= 0 , 40
= 0 ,08 m
2g
19 , 62
k=0,30
H 9 = k 9
10. Sbocco nel serbatoio
k=0,50
H 8 = k 8
9. Valvola unidirezionale
H 2 = k 2
0,72
V2
= 0 , 30
= 0 , 007 m
2g
19 , 62
k=1,00
H 10 = k 10
0,7 2
V2
= 1
= 0 , 025 m
2g
19 , 62
H i = 0 , 55 + 0 , 09 + 4 * 0 , 13 + 0 , 18 + 0 , 08 + 0 , 007 + 0 , 025 = 1 , 45 m
88
Costruzioni Idrauliche
CAPITOLO 4
ACQUEDOTTO CON SOLLEVAMENTO MECCANICO
Anticamente le macchine destinate al sollevamento dellacqua erano classificate come macchine di
trasporto; la prima macchina di trasporto fu luomo il quale riesce a sollevare, per altezze non superiori ad un metro, circa 6 m3/ora. In seguito, sostituito luomo con animali lavoro, le macchine
hanno assunto dimensioni maggiori con conseguente aumento delle portate sollevate.
Figura 1 . Le ruote:
a.
b.
Costruzioni Idrauliche
a cassetti
a secchielli
c.
timpani
d.
a schiaffo
89
Q=
qk n
60
[l/s]
Figura 2 . Norie
Infine le pompe a catena (Figura 3) rappresentano un'evoluzione delle norie dove, al posto dei recipienti, sono inseriti dei dischi
che scorrono a tenuta all'interno di un cilindro verticale pescante
sul fondo del canale. L'acqua viene trascinata dal basso verso l'alto all'interno dello spazio compreso tra due dischi e la parete del
condotto ed infine versato nel recipiente superiore.
Q =
La portata espressa da
d2
v
4
[m3/s]
con
= rendimento pari al 60-70%
[m]
o viscosi
circa 120-150 m.
Figura 3. Pompa a catena
90
Costruzioni Idrauliche
La Coclea o vite d'Archimede (Figura 4) rappresenta un tipo di macchina essenzialmente costituita da un cilindro rotante ad asse inclinato nel cui interno, solidale ad esso, un'elica cilindrica
coassiale detta verme. Secondo la descrizione di Vitruvio l'asse della coclea aveva un'inclinazione di circa 37 mentre quella del verme di 45 rispetto all'asse di rotazione .
Q=
qzn
60
[l/s]
con
q volume di liquido compreso all'interno dell'involucro tra due filetti in litri
z numero di filetti
n numero di giri al minuto
Anche questa macchina
torbidi quali acque reflue e fanghi residuali da impianti di depurazione trattamento (Figura 5).
Figura 5
Costruzioni Idrauliche
91
In ognuno dei casi gli elementi caratteristici di un impianto e della condotta soggetta a sollevamento meccanico sono:
La prevalenza o altezza monometrica Hm , espressa in metri di colonna dacqua [m] , rappresenta laumento di carico tra lingresso e luscita della pompa, pari alla somma della prevalenza
geodetica Hg (dislivello topografico tra la quota del bacino di presa e quello di scarico e pertanto indipendente dalla portata) e delle perdite di carico ripartite h (funzione della portata Q
del diametro DN, della scabrezza k e dello sviluppo L della condotta) e delle perdite concentrate hi lungo la condotta di mandata:
Hm = Hg+h(Q,DN,k,L)+
92
hi
Costruzioni Idrauliche
Per ciascun tipo di pompa, la funzione Hm = Hm (Q) pu essere rappresentata graficamente dando
luogo ad una curva detta curva caratteristica della pompa.
ricordando che
, peso specifico dell'acqua = 1000 kg/m3
QH
1kW=102 kgm/s
= 9,81 QH [kW]
Pt =
102
QH
=13,33 QH [CV]
1CV = 75 kgm/s
Pt =
75
precedentemente.
P - Potenza da installare :
P =
9,81 Q Hm
[kW]
E = P * t ore [kWh]
[1]
[2]
Nel campo acquedottistico, nei casi A e B, trovano largo impiego le elettropompe centrifughe ad
asse orizzontale (Figura 7) mentre in situazioni analoghe al caso C si ricorre alluso di elettropompe
sommergibili (Figura 8).
restano da definire le perdite di carico per attrito lungo la condotta elevatoria h=(Q,DN,k,L) e le
eventuali perdite concentrate hi dellimpianto, ambedue funzioni del diametro DN della condotta,
incognito.
Ricordato che:
le perdite di carico lungo la condotta vengono determinate con lespressione di Manning
h = 10,2936 Q2 k 2 DN5,33 L ;
la potenza da installare P =
Costruzioni Idrauliche
9,81 Q Hg + h + hi
93
per una serie di diametri idraulicamente compatibili, desumibili dalle condizioni di massima e minima velocit, si avr un aumento del costo di costruzione Ci dellimpianto via via crescente con
laumentare del diametro mentre, a parit di portata, diminuendo la velocit in condotta e conseguentemente le perdite di carico
(1 + r ) n 1
r (1 + r ) n
sar possibile sovrapporre le due funzioni e ricavare dalla loro somma il valore minimo al quale corrisponde il DN di massima economia
Figura 9. Andamento qualitativo della funzione costo di impianto Ci costo di esercizio capitalizzato CeC
Lesempio seguente oltre a chiarire il concetto espresso dimostrer, inoltre, che il calcolo economico indipendente dalla prevalenza geodetica e pu essere riferito ad un metro di condotta.
94
Costruzioni Idrauliche
ESEMPIO N.7
Un impianto di sollevamento deve approvvigionare un serbatoio con una portata costante di 35 l/s
per una durata di 8 ore al giorno (pari a 8*365=2.920 ore /anno).
La condotta , in acciaio con coefficiente di scabrezza Strickler 90, ha uno sviluppo di 14.500 m ed
un salto geodetico di Hg=375 m.
Determinare il diametro commerciale che ottimizza limpianto.
Definiti:
9 , 81 Q H m
P=
E = t ore P
ck= 0,125
/kWh
v = 0,5
V = 3,0
r=5%
tasso di interesse
n = 25
= 0,75
rendimento
prezzo dellenergia
Nel campo compreso tra le suddette velocit risultano compatibili diametri commerciali dal DN 100
al DN 300 .
Q
0,035
0,035
0,035
0,035
0,035
0,035
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
0,070
0,035
0,023
0,018
0,014
0,012
Di
0,299
0,211
0,172
0,149
0,134
0,122
DN
300-250
200
200-150
150-125
125
125-100
Si rilevano sul mercato i costi , per m, delle tubazioni , comprensivi di trasporto ed IVA, riportati
nella seguente tabella
DN
Di
Costo
mm
DN
/m
Di
Costo
mm
/m
100
114
19,66
200
219
52,80
125
140
26,80
250
273
73,80
150
168
32,40
300
324
92,60
h = 10,2936Q2 k 2 D 5,33 L
Hm = Hg + h altezza manometrica
Ci = * L costo dellimpianto
P potenza installata
E energia spesa
Ce = ck * E
CeC = Ce
(1 + r ) n 1 = 14,0954 Ce
r (1 + r ) n
valore capitalizzato del costo di esercizio al tasso di interesse r= 5% per n=25 anni
Costruzioni Idrauliche
95
Di
mm
114
140
168
219
273
324
100
125
150
200
250
300
DN
Ks
90
90
90
90
90
90
Hg
Hm
m
14500
14500
14500
14500
14500
14500
m
2400,40
803,02
303,87
73,96
22,85
9,17
m
375,00
375,00
375,00
375,00
375,00
375,00
m
2775,40
1178,02
678,87
448,96
397,85
384,17
CE
463.761
196.843
113.437
75.021
66.479
64.194
CeC
6.536.895
2.774.579
1.598.942
1.057.444
937.050
904.836
m /s
0,035
0,035
0,035
0,035
0,035
0,035
Ci
P
E
/m
kW
kW/h
19,66
285.070,00 1270,6 4E+06
26,80
388.600,00
539,3 2E+06
32,40
469.800,00
310,8 907497
52,80
765.600,00
205,5 600164
73,80 1.070.100,00
182,1 531833
92,60 1.342.700,00
175,9 513550
100
125
150
200
250
300
ck
/kw
0,125
0,125
0,125
0,125
0,125
0,125
7
6
Ci
CEc
Ci+CeC
3
2
1
0
100
150
200
250
300
350
Diametri commerciali DN
Il grafico mostra come allaumentare del diametro DN aumentino i costi dimpianto Ci mentre il Costo capitalizzato dellenergia CEC ha andamento opposto.
La somma delle due curve consente di tracciarne una terza, Ci + CEc , che presenta un minimo in
corrispondenza del quale si individua il diametro commerciale DN 200 che ottimizza limpianto.
Ad analogo risultato si perviene svolgendo i calcoli senza tener conto della prevalenza geodetica e
riferendo i costi di impianto e di esercizio ad un metro di condotta, come riportato nella Tabella II e
relativo grafico.
96
Costruzioni Idrauliche
Tabella II
DN
Di
100
125
150
200
250
300
DN
100
125
150
200
250
300
Ks
Q
3
mm
114
140
168
219
273
324
90
90
90
90
90
90
m /s
0,035
0,035
0,035
0,035
0,035
0,035
m
0,1655
0,0554
0,0210
0,0051
0,0016
0,0006
G
/m
19,66
26,80
32,40
52,80
73,80
92,60
Ci
19,66
26,80
32,40
52,80
73,80
92,60
P
kW
0,0758
0,0254
0,0096
0,0023
0,0007
0,0003
E
kW/h
221,296
74,0312
28,0142
6,81883
2,10635
0,84542
ck
/kw
0,125
0,125
0,125
0,125
0,125
0,125
CE
27,66
9,25
3,50
0,85
0,26
0,11
CeC
389,91
130,44
49,36
12,01
3,71
1,49
350
Costi capitalizzati
300
250
Ci
CEc
200
Ci+CeC
150
100
50
0
100
150
200
250
300
350
Diametri commerciali DN
Per il diametro DN 200 e per la portata assegnata di 0,035 m3/s corrisponde una velocit in condotta di 1 m/s; questo rappresenta il valore assunto comunemente per la determinazione, speditiva, del diametro da assegnare alla condotta elevatoria, prescindendo dal calcolo economico.
Costruzioni Idrauliche
97
Figura 10. Campo caratteristico di elettropompe centrifughe ad asse orizzontale KSB serie k
Le altre grandezze caratteristiche della pompa cos scelta vengono evidenziate dalle curve caratteristiche tipiche del modello 100-251 (Figura 11).
In primo luogo si verifica che al punto di funzionamento corrisponda un rendimento soddisfacente ;
in questo caso risulta circa il 75% valore accettabile per questo tipo di macchine. Nel caso in cui il
rendimento si discosti da valori accettabili si dovr scegliere unaltra pompa.
Net Positive Suction Head (carico assoluto netto allaspirazione). Per il corretto funzionamento
aspirazione daria e creazione di vuoto nel tubo di aspirazione e nel collettore con conseguente caduta del
rendimento, rumore e portata irregolare
98
Costruzioni Idrauliche
Figura 11. curve caratteristiche tipiche della pompa KSB modello 100-251/k
Infine, sempre dalla Figura 11, pu essere stabilita, con sufficiente precisione, la potenza assorbita
P [kW] mentre, nella Figura 12 sono illustrate le dimensioni di ingombro del gruppo pompa-motore,
il posizionamento della valvola di regolazione Vrg e della valvola di ritegno Vrt .
Costruzioni Idrauliche
99
La
La girante, collegata con un albero A ad un motore elettrico, aspira acqua dal tubo di aspirazione
Ta e, tramite il collettore C, spinge il fluido nella tubazione premente Tp.
Qualora una singola pompa non sia in grado di erogare tutta la portata necessaria , oppure si desidera per esigenze di servizio frazionare la portata complessiva, si ricorre allinstallazione di due o
pi pompe in parallelo, in questo caso le singole portate si sommano e la curva caratteristica si costruisce sommando le curve delle singole pompe
za (Figura 13).
Qualora una singola pompa non sia in grado di fornire tutta la prevalenza necessaria, oppure si desideri per esigenze di servizio frazionare tale prevalenza, si pu ricorrere a vari sistemi.
Il primo consiste nel realizzare stazioni intermedie di sollevamento provviste di serbatoi di disconnessione e di prelievo per il rilancio successivo (Figura 14).
3
se le pompe sono uguali la portata totale data dalla moltiplicazione delle portate della singola pompa per il
numero delle macchine in parallelo.
100
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
101
Infine riunendo in successione gli stadi di ogni singola pompa posta in serie in un unico albero ed
unico motore si realizza una pompa centrifuga multi-stadio ad asse orizzontale (Figura 16).
La scelta di questo particolare tipo di macchina, note la portata Q e la prevalenza Hm del punto di
funzionamento desiderato, viene effettuata preliminarmente esaminando diagrammi del campo caratteristico di impiego di elettropompe multi-stadio . Ad esempio per una coppia di valori Q=45 l/s
( 2.700 l/min 162 m3/h) ed Hm = 260 m di colonna dacqua dal Campo caratteristico di impiego di elettropompe centrifughe multi stadio ad asse orizzontale tratto dal catalogo della Ercole Marelli si individua il tipo PGM 150/8 giranti (Figura 17).
Figura 17. Campo caratteristico di elettropompe centrifughe multistadio ad asse orizzontale MARELLI
102
Costruzioni Idrauliche
In primo luogo si verifica dalla curva caratteristica Q=Q(H) tipica del modello PGM 150 (Figura
18) che il punto di funzionamento abbia un rendimento soddisfacente; in questo caso risulta circa il
70% valore al limite della convenienza; si potrebbe migliorare cercando su cataloghi di altre Ditte.
Figura 18. curve caratteristiche tipiche della pompa MARELLI modello PGM 150
delle ordinate e viene definita Curva caratteristica dellimpianto. Questa deriva dalla somma della
componente statica rappresentata dalla altezza geodetica Hg, indipendente dalla portata, e dalla
Costruzioni Idrauliche
103
componente dinamica pari allaltezza piezometrica nella sezione di inizio della premente (Figura
19). La sovrapposizione della curva caratteristica dellimpianto sulla curva caratteristica della pompa determina il Punto di Funzionamento ottimale di quellimpianto con quella pompa di caratteristica Q=Q(Hm) Figura 19.
Eventuali modifiche apportate allimpianto determineranno nuove condizioni di funzionamento( Figura 20) che potranno essere soddisfatte cambiando macchina (P1<> P2) , variando, se possibile,
la velocit di rotazione del motore (n1<> n2) o cambiando la girante (D1<> D2)
Figura 20. spostamento del punto di funzionamento sulla curva caratteristica dellimpianto
Nel caso in cui si abbia a disposizione una pompa di assegnata caratteristica Q=Q(Hm) si potr determinare il diametro della condotta costituente limpianto in modo da avvicinarsi al Punto di Fun-
104
Costruzioni Idrauliche
Figura 21. Spostamento del punto di funzionamento sulla curva caratteristica della pompa
ESEMPIO N.8
Determinare il diametro di una condotta di acciaio necessaria per riempire, in circa 12 ore, una vasca di 3500 m3 posta a quota 160 m s.m. Il serbatoio di alimentazione, ubicato a quota di 35 m
s.m., distante 2.850 m. Determinare il Punto di Funzionamento ottimale dovendo utilizzare una
elettropompa, della quale nota la curva - Figura A.
2
H m [m]
400
300
200
Q
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
H150
25,04
56,35
100,17
156,52
225,39
306,78
400,69
507,13
626,08
757,56
100
H200
6,07
13,67
24,30
37,96
54,67
74,41
97,19
123,01
151,86
183,75
H250
1,83
4,12
7,33
11,46
16,50
22,46
29,33
37,12
45,83
55,45
Hg
Hm150 Hm200 Hm250
125 150,04 131,07 126,83
125 181,35 138,67 129,12
125 225,17 149,30 132,33
125 281,52 162,96 136,46
125 350,39 179,67 141,50
125 431,78 199,41 147,46
125 525,69 222,19 154,33
125 632,13 248,01 162,12
125 751,08 276,86 170,83
125 882,56 308,75 180,45
350
DN150
0
0
40
80
300
Q [l/s] 120
DN200
250
Figura A
Hm [m]
DN250
200
150
H = 10,2936 Q2 Di - 5,33 k -2 L
facendo variare la portata Q da 20 110
m3/s si determinano valori correlati di
H per tre diametri compatibili :
50
0
0
20
40
60
Portate
80
100
120
[l/s]
Figura B
dimpianto; il punto di funzionamento ottimale dato dalla condotta con DN 200 con una portata
di circa 80 l/s pari a 3.456 m3 in 12 ore di funzionamento della pompa.
Costruzioni Idrauliche
105
Per quanto riguarda il volume da assegnare alla vasca di accumulo questo funzione delle ore di funzionamento dellimpianto (generalmente le 8-10 ore notturne); infatti, nelle
ore di fermo dellimpianto, la portata del giorno dei massimi consumi Qgm [l/s] dovr essere invasata per poter essere sollevata nel periodo di funzionamento.
Con riferimento alla Figura 23 fissato un tempo di pompaggio Tp=8 ore resta definito un
tempo di fermo dellimpianto Tf =24 Tp =16 ore . Pertanto il volume Vs della vasca di alimen3600
[m3] mentre la portata di dimensionamento
1000
24
della condotta elevatoria Qs , essendo Qgm 24 = Qs 8 sar Qs = Qgm
= 3 Qgm
8
Vs = Qgm Tf = Qgm 16
Figura 23
106
Costruzioni Idrauliche
Il gruppo pompa-motore deve essere ubicato in modo tale da risultare sotto battente rispetto al
minimo livello nella vasca o serbatoio di alimentazione. In questo modo tubazione aspirante e cassa sono piene dacqua ed il funzionamento automatico ed inoltre si evitano, nella fase di avviamento, fenomeni di cavitazione (Figura 24).
La condotta aspirante, che parte dallinterno della vasca di carico con una valvola di fondo o succheruola, dovr essere preferibilmente corta, a perfetta tenuta daria e con collegamento flangiato.
La saracinesca su questa condotta ha solo funzione di intercettazione della portata e pertanto dovr
essere, di regola, tutta aperta. Sulla condotta di mandata o premente, per ridurre le perdite di carico, occorre limitare raccordi e curve o, possibilmente, avere ampi raggi. Inoltre dovranno essere
installate una valvola di ritegno ed una valvola, o saracinesca, di regolazione. La valvola di ritegno
(Figura 25), posta tra la pompa e la saracinesca, in caso di improvviso arresto del motore, per
mancanza di energia elettrica, impedisce il ritorno dellacqua attraverso la pompa che , in caso di
riavvio, girando contro senso, brucerebbe il motore elettrico.
Costruzioni Idrauliche
107
gono generalmente realizzati associando un misuratore di portata tipo Venturi 4ed una valvola a
galleggiante. Man mano che il livello aumenta allinterno del serbatoio, per effetto del galleggiante,
la valvola tende a chiudersi riducendo la portata sollevata; questa riduzione di portata viene letta
dal misuratore Venturi, posto nella stazione di pompaggio, che in prossimit di portata nulla (corrispondente al massimo livello nel serbatoio di monte) stacca la corrente di alimentazione delle
pompe. Un timer programmato provveder a riaccendere limpianto allorario stabilito.
Un dispositivo di tipo elettronico realizzato con un misuratore di livello ad ultrasuoni: alla variazione dellintensit del segnale correlato un preciso valore del livello in vasca. Quando questo
raggiunge il massimo il dispositivo invia un segnale5 dal serbatoio alla stazione di pompaggio dove
vengono spente le pompe; al contrario quando il livello scende al valore minimo il segnale riaccender lo macchine (Figura 26).
Infine circa il numero di pompe da installare si pu considerare che, a parit di portata sollevata ,
tra due impianti possibili quello con pi pompe sar sicuramente pi costoso ma con il vantaggio di
avere una maggiore flessibilit di esercizio. Poich in qualsiasi impianto si dovr provvedere anche
ad unit di riserva, partendo dal caso pi semplice di installare una sola pompa capace di sollevare
Venturimetro : rientra nella famiglia delle apparecchiature di misura a pressione differenziale : diaframmi,
boccagli , tubi Venturi. Sono particolarmente adatti per la misura delle portate di correnti in pressione; le caratteristiche dei singoli dispositivi e le modalit di installazione e misura sono riportate nelle Norme UNI 1559 e
1597 ( diaframmi e boccagli) e dalla UNI 2323 e 2330 (venturimetri). Il principio di funzionamento si basa sulla
caduta di pressione statica h tra monte e valle dell'apparecchio inserito nella condotta (Figura 26), la quale
permette di dedurre la portata Q = k p , una volta noto il coefficiente strumentale k funzione, principalmente,
della geometria dello strumento. La misura di pressione differenziale viene eseguita sia con apparecchi a lettura
diretta quali manometri differenziali, sia con apparecchi a lettura indiretta tramite un segnale meccanico,
pneumatico , elettrico ed elettronico. A seconda del tipo di apparecchio possibile la trasformazione del h letto
in valori di portata Q.
5
generalmente su cavetto bipolare posto in opera allinterno di una guaina di protezione affiancata alla condotta
elevatoria.
108
Costruzioni Idrauliche
sciarne la riserva per il solo utilizzo in caso di rottura di una delle due in esercizio. Si tende alla
prima soluzione in quando a distanza anche di pochi anni risulta difficile trovare eventuali pezzi di
ricambio la qual cosa costringerebbe
comunque a ricomprare tutta lelettropompa. Analogo ragionamento viene
seguito quando i gruppi sono maggiori
di due; se limpianto riveste una certa
importanza da prevedere un gruppo
di riserva alimentato da un motore
Diesel (Figura 27) per garantire un minimo di esercizio anche in caso di prolungata mancanza di energia elettrica.
Figura 27. Pompa centrifuga multistadio alimentata da un motore Diesel
si propaga verso la
pompa generando un secondo colpo dariete, smorzato rispetto alla fase precedente e fino
allesaurimento del fenomeno dovuto alle perdite di carico per attrito lungo la condotta.
Figura 28. Schema di impianto di sollevamento con cassa daria per attenuazione del colpo dariete
Costruzioni Idrauliche
109
2L
c
rit dellonda elastica . Questultima grandezza funzione del modulo di compressibilit cubica e
della densit dellacqua del diametro D, dello spessore s e del modulo elastico E della condotta :
1
2
c
per acqua a circa 10C
D
1
= +
s
E
= 2,09*108 kg/m2
= 102 kg s2/m4
) la celerit c =
=1.425 m/s.
In realt, per effetto della deformabilit della tubazione, la celerit assume valori variabili anche in
funzione del modulo di elasticit E del materiale. (Tabella I)
Tabella I
Materiale tubazione
Modulo E [N/m2]
Celerit c [m/s]
Acciaio
2,06*1011
1000 1250
Ghisa
1,05*1011
1000 1200
PVC
3,10*109
250 450
PEAD
8,8*108
200 300
PRFV
1,2*1010
450 600
Il fenomeno, sommariamente descritto, estremamente complesso ed esula dai contenuti del corso
e pertanto si forniscono nozioni di carattere pratico sufficienti per valutare le massime sovrap-
c
(V0 V) [m]
g
Per arresto brusco del motore si avr V=0 per cui la massima depressione sar : h =
Nel caso di tubazione metallica c = 1000 m/s
g = 9,81 m/s2
h - 100 V0
g = 9,81 m/s2
h - 20 V0
c = 200 m/s
c
V0 [m]
g
La massima depressione, in metri di colonna dacqua, risulta nel primo caso circa 100 volte la velocit media mentre nel secondo caso scende a circa 20 volte. La massima sovrappresione generata
nella seconda fase, circa uguale, in valore assoluto, alla massima depressione.
Nel caso di impianti elevatori la determinazione della legge di chiusura V = V(t) estremamente
complessa tenuto conto sia del numero di giri della macchina e sia dalla curva caratteristica portata-prevalenza Q= Q(H).
Le situazioni particolari che possono verificarsi e la complessit del problema fanno si che tali dispositivi vengono, di regola, dimensionati da specialisti del settore.
110
Costruzioni Idrauliche
Numerosi studi effettuati su impianti sperimentali hanno evidenziato che la manovra di chiusura
non istantanea
lacqua e che la pompa cessa di erogare portata quando il numero di giri scende a circa il 50 % di
quello di regime; pertanto stata definita unespressione analitica (Mendiluce) per la determinazione del tempo che intercorre tra lo stacco di energia ed il termine di erogazione della portata (V=0)
Tc = C + k
V0 L
g Hm
[secondi]
00,20
0,210,28
0,290,32
0,75
0,330,37
0,50
0,25
0,380,40
0
Ymax =
2 L V0
g Tc
Le Norme Tecniche sulle tubazioni di cui al DM del 12 dicembre 1985 pongono limiti alla massima
sovrappressione da colpo dariete ammissibile in funzione della pressione idrostatica (Tabella III).
In caso di sovrappresioni maggiori occorrer prevedere dispositivi di attenuazione .
Tabella III
Pressione idrostatica fino a
60
60100
Massima Sovrappressione
30
3040
100200
200300
4050
5060
Costruzioni Idrauliche
111
ESEMPIO N.9
altezza manometrica
Velocit a regime V0 =
Per
Hm
448,96
=
= 0,031 C=0.5
L
14500
Hm = Hg+h= 448,96 m
Q0
0,035
=
= 0,92 m/s
0,2192
4
Tc = C + k
K=1
V0 L
0,92 14500
= 0,5 + 1
3,52 secondi
g Hm
9,81 448,96
2 L V0
2 14500 0,92
=
= 772,63 (*) m
g Tc
9,81 3,52
(*) valore superiore a quanto riportato nella Tabella III delle Norme Tecniche sulle tubazioni di cui
al DM del 12 dicembre 1985 e pertanto da prevedere una cassa daria per lattenuazione del colpo
dariete. Allinterno della cassa lacqua raggiunge un livello al disopra del quale c aria in pressione
che, in condizione di regime, ha un valore pari alla piezometrica nella sezione iniziale della condotta. Nelleventualit di stacco dellenergia e conseguente blocco della pompa diminuisce la portata
e conseguentemente la pressione in condotta ; laria contenuta nel serbatoio si espande inviando
acqua nella tubazione prolungando, di fatto, il tempo di chiusura Tc.Questo tempo ovviamente
funzione del volume dacqua immesso nella condotta, ovvero della dimensione e del numero della
casse.
Per il dimensionamento possono essere seguite teorie elastiche le quali tengono conto delle caratteristiche del liquido e della tubazione o teorie semplificate , o anelastiche, che considerano il
fluido incomprimibile e la condotta indeformabile (teoria di Evangelisti).
112
Costruzioni Idrauliche
Capitolo 6
RETI DI DISTRIBUZIONE (cenni)
GENERALITA
Le reti di distribuzione urbana rappresentano linsieme dei manufatti, delle apparecchiature e delle
tubazioni che si sviluppano nei centri abitati al fine di portare la risorsa idrica alle singole utenze
private ed ai servizi pubblici con condotte che percorrono il sottosuolo. Sulle tubazioni sono inseriti
differenti tipi di prese, per utenze private, per utenze pubbliche, per idranti d'incendio, per
fontanelle stradali. Sono, inoltre, presenti i dispositivi per lavaggio delle fogne e le derivazioni
per idranti da innaffiamento. Completano la rete i dispositivi di intercettazione, di sfiato e di scarico e, in casi non molto rari, i valvolismi per la riduzione della pressione.
Nei grandi centri abitati coesistono reti di distribuzione che erogano acque di differenti caratteristiche destinate al soddisfacimento di richieste di differente natura.
Nella citt di Roma, ad esempio, alcuni quartieri sono serviti oltre che dalla rete potabile anche
dalla rete per servizi dalla quale si deriva per l'innaffiamento ed il lavaggio delle strade e per
l'irrigazione dei giardini pubblici. Nella citt di Genova l'acqua della rete antincendio e per il lavaggio delle strade viene attinta dal mare e portata agli idranti con apposita rete di distribuzione.
Nella citt di Pescara la rete dei servizi del mercato ittico deriva e distribuisce acqua di mare. Nella Zona Tecnica Alitalia dell'Aeroporto Intercontinentale
sono presenti tre reti di distribuzione, la rete potabile, la rete industriale e la rete antincendio.
La prima rete deriva dagli acquedotti a servizio della citt di Roma, la seconda e la terza rete utilizzano le acque prelevate con sollevamento dal fiume Tevere.
Costruzioni Idrauliche
Reti di distribuzione
133
reti con serbatoio in testata: ladduttrice alimenta direttamente il serbatoio dal quale si
dipartono le condotte della rete. Lalimentazione del serbatoio, pertanto, caratterizzata da portata costante mentre lerogazione dal serbatoio caratterizzata da portata variabile.
Realizzandosi lo sbocco dell'adduttrice in vasca a livello superiore a quello di massimo invaso, nessuna interferenza sussister tra i due sistemi. Durante tutto l'arco della giornata le portate derivate dalla rete verranno erogate esclusivamente dal serbatoio.
reti con serbatoio terminale: le condotte della rete si sviluppano tra adduzione e serbatoio.
La condotta di adduzione termina, con sbocco libero, in corrispondenza di una torre piezometrica
che assolve la funzione di disconnessione delle pressioni. Dalla torre piezometrica deriva il sistema di condotte della distribuzione. Allestremo opposto della rete ubicato il serbatoio.
Nel considerare il funzionamento idraulico delle reti a serbatoio terminale vanno distinti i periodi
della giornata durante i quali le portate erogate Qu(t) risultano superiori alla portata costante
Qa dell'acquedotto, dai periodi della giornata durante i quali le portate erogate Qu(t) risultano inferiori alla portata dellacquedotto.
Nelle prime condizioni di esercizio (Qu > Qa) la rete viene alimentata parte con la portata dell'acquedotto e parte con la portata erogata dal serbatoio terminale.
Nelle seconde condizioni di esercizio (Qu < Qa) tutta la rete viene alimentata da quota parte
della portata addotta dallacquedotto. Il supero rispetto alle richieste viene accumulato nel serbatoio terminale.
Costruzioni Idrauliche
134
I criteri informatori della scelta tra le due differenti tipologie di rete sono strettamente correlati
alla morfometria urbana ed alle possibilit altimetriche nellintorno del centro da servire.
1. ramificate aperte o a connessione semplice; in questo caso il percorso possibile dal serbatoio a qualsiasi nodo unico;
Costruzioni Idrauliche
Reti di distribuzione
135
Figura 4. Piezometriche dellora dei maggiori consumi e dellora dei minori consumi
per la rete con serbatoio di testata.
Costruzioni Idrauliche
136
Per contenere l'entit delle perdite entro i limiti di accettabilit ammessi (15-20%) si impone che
la pressione massima sul piano stradale risulti inferiore a 70 m di colonna d'acqua. Contemporaneamente, per assicurare il corretto servizio, nei periodi di massima richiesta la pressione minima sul tetto delle abitazioni, o degli edifici industriali, non deve scendere al di sotto di 10 m di
colonna dacqua. Anche le oscillazioni del carico in rete, causate della variazione della domanda
dacqua nellarco della giornata, debbono essere contenute entro i 15- 20 m di colonna dacqua, e
questo sia per la regolarit del servizio di distribuzione idrica, sia per evitare la rapida perdita di
elasticit delle guarnizioni di gomma dei giunti delle tubazioni della rete, con conseguente forte
incremento delle perdite dacqua.
Figura 5 Piezometriche dellora dei maggiori consumi e dellora dei minori consumi
per la rete con serbatoio terminale
Nelle citt che presentano elevate variazioni di quota al fine di ottemperare alle condizioni di esercizio di cui al paragrafo 6.4. occorre realizzare pi reti indipendenti ognuna delle quali domina
Costruzioni Idrauliche
Reti di distribuzione
137
Figura 6. Suddivisione in reti indipendenti ognuna delle quali domina unarea urbana
Caso tipico della Citt di LAquila (Figura 7) che servita da tre distinte reti di distribuzione ognuna
delle quali rifornita da una coppia di serbatoi:
Zona alta serbatoi di san Giacomo;
Zona media serbatoi del Torrione
Zona bassa serbatoi di san Giuliano.
Questo pu essere realizzato
rifornendo indipen-
Figura 8
Costruzioni Idrauliche
138
Capitolo 7
LE RETI FOGNANTI
PREMESSA
Lazione antropica sul territorio si manifestata nei secoli in maniera sempre crescente ma, negli
ultimi decenni, si intensificata in modo esponenziale, in relazione alle accresciute potenzialit offerte dalla tecnologia.
Si sono cos verificati intensi fenomeni di trasformazione delluso del suolo, dovuti a processi di urbanizzazione, di industrializzazione e di coltivazione di vaste aree, che hanno comportato macroscopici interventi sul territorio. Pertanto la difesa idraulica del territorio non investe solamente le
problematiche della difesa dalle inondazioni ma anche il drenaggio delle aree urbane al fine di regolare le acque meteoriche in eccesso ed incanalarle in un sistema di canalizzazioni, di manufatti,
apparecchiature e macchinari atti a raccogliere ed allontanare dagli abitati le acque meteoriche e
le acque reflue prodotte dagli usi domestici, pubblici, artigianali ed industriali.
Un sistema siffatto prende il nome di fognatura dinamica.
La progettazione di una rete di fognatura
meteorologico, pertanto, origina dallo studio delle precipitazioni che, attraverso la mediazione del
bacino, vengono trasformate in portate secondo vari modelli di trasformazione afflussi-deflussi.
Circolare Ministeriale LLPP n. 11633/74 "Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di
trattamento delle acque di rifiuto"
Delibera C.I. 4.2.1977 - Allegato 4 " Norme tecniche generali per la regolamentazione dell'installazione e
dell'esercizio degli impianti di fognatura e depurazione"
COMPETENZE REGIONALI
Piano Regionale di risanamento delle acque (art.8 Legge 319/76)
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
139
Costruzioni Idrauliche
5) Tutti gli allacciamenti previsti alle reti pubbliche devono essere muniti di idonei manufatti, le cui dimensioni
ed ubicazione devono permettere una agevole ispezionabilit al personale addetto alle operazioni di manutenzione e controllo
6) Gli scaricatori di piena da reti di tipo misto devono essere dimensionati in modo tale da assicurare che le acque scaricate presentino una diluizione compatibile con le caratteristiche e con l'uso del ricettore. I rapporti di
diluizione e le modalit di scarico verranno stabiliti dagli Enti competenti alla autorizzazione allo scarico.
7) Le stazioni di sollevamento devono essere sempre munite di un numero di macchine tale da assicurare una
adeguata riserva. I tempi di attacco e stacco delle macchine devono consentire la loro utilizzazione al meglio
delle curve di rendimento ed al minimo di usura, tenendo conto che i periodi di permanenza delle acque nelle
vasche di adescamento non determinino fenomeni di setticizzazione delle acque stesse. Le stazioni di sollevamento devono essere munite o collegate ad idonei scaricatori di emergenza, tali da entrare autonomamente in
funzione in caso di interruzione di fomitura di energia. Qualora per ragioni planoaltimetriche non risulti possibile
la installazione di scaricatori di emergenza, le stazioni di sollevamento devono, in aggiunta alla normale alimentazione di energia, essere munite di autonomi gruppi energetici, il cui stato di manutenzione deve essere attestato dalle annotazioni riportate su apposito registro. Autonomi gruppi energetici devono, inoltre, essere previsti
in tutti quei casi in cui il ricettore - dove potrebbe sversare lo scarico di emergenza - sottoposto a particolari
vincoli.
8) La giacitura nel sottosuolo delle reti fognarie deve essere realizzata in modo tale da evitare interferenze con
quella di altri sottoservizi. In particolare le canalizzazioni fognarie devono sempre essere tenute debitamente
distanti ed al di sotto delle condotte di acqua potabile. Quando per ragioni planoaltimetriche ci non fosse possibile, devono essere adottati particolari accorgimenti al fine di evitare la possibilit di interferenze reciproche.
9) Lo studio di una rete di fognatura deve sempre riferirsi per gli elementi di base (previsioni demografiche ed
urbanistiche, dotazioni idriche, dati pluviometrici, tipologia portata e qualit dei liquami, etc.) a dati ufficiali o
comunque resi tali da apposita dichiarazione delle competenti Autorit.
10) La scelta del tipo di materiale delle canalizzazioni deve essere effettuata sulla base delle caratteristiche idrauliche, della resistenza statica delle sezioni, nonch in relazione alla tipologia ed alla qualit dei liquami da
convogliare. Le canalizzazioni devono essere sempre staticamente verificate ai carichi esterni permanenti ed
accidentali, tenendo conto anche della profondit di posa e delle principali caratteristiche geotecniche dei terreni
di posa e di ricoprimento.
11) L'ente gestore della fognatura deve predisporre un idoneo programma di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete di fognatura gestita. Tale programma deve, in particolare, definire gli intervalli di
tempo entro i quali effettuare le normali operazioni di spurgo della rete nonch le verifiche concernenti sia le
condizioni statiche dei manufatti e lo stato di usura dei rivestimenti. L'attuazione di detto programma deve risultare da specifiche annotazioni da riportarsi su apposito registro. L'ente gestore deve, inoltre, disporre di una
planimetria quotata sviluppata in una scala adeguata per permettere la chiara individuazione della rete fognante
gestita. La stessa planimetria deve riportare lo schema della rete di distribuzione dell'acqua potabile. La planimetria di cui sopra deve risultare costantemente aggiornata.
Gerarchicamente, procedendo dagli allacci dei privati e dalle caditoie stradali fino a giungere, dopo
opportuni trattamenti, al recapito finale di restituzione delle acque reflue in un recettore naturale,
si distinguono:
canali di fogna : costituiscono la rete ramificata aperta che percorre tutte le strade del centro
abitato, eccettuate quelle servite dai collettori principali .
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
141
collettori emissari : canali che provvedono all'allontanamento delle acque raccolte dai centri
abitati fino all'impianto di depurazione e/o al recapito finale.
Le reti di fognatura sono, in genere, del tipo ramificato aperto. Il funzionamento idraulico a superficie libera, pur non mancando esempi di reti progettate anche per il funzionamento in pressione. Con specifico riferimento all'origine delle acque raccolte e trasportate, le reti di fognatura vengono classificate in:
sedimentazione
dei solidi
le acque reflue vengono raccolte e convogliate con un sistema di canalizzazioni distinto dal sistema
di raccolta e convogliamento delle acque pluviali. La dimensione dei collettori delle acque pluviali
praticamente identico a quello della corrispondente rete unitaria mentre la rete nera caratterizzata da spechi di modeste dimensioni. Generalmente la rete pluviale scarica direttamente nel mezze
recettore ; oggi, dal punto di vista ambientale, si tende a separare le portata di prima pioggia che,
soprattutto dopo un lungo periodo di siccit, presenta elevati
lavaggio delle superfici stradali . Il sistema separato garantisce una portata nera pressoch costante allimpianto di depurazione per, data la limitata quantit, pu creare problemi di smaltimento
della parte solida, soprattutto nei tratti pianeggianti, per mancanza del lavaggio operato della portata pluviale.
142
Costruzioni Idrauliche
Non esistono ragioni di validit di un sistema rispetto allaltro. Dalla scelta del sistema pu dipendere:
1. dal costo
2. dal funzionamento efficiente
3. dalla realizzabilit
Dal punto di vista igienico sanitario entrambi i sistemi presentano il limite di non consentire il completo conferimento del carico inquinante, raccolto dalla fognatura, allimpianto di trattamento
finale. Nel sistema separato, privo di separatori di prima pioggia, le acque di lavaggio delle strade
sono scaricate dai collettori pluviali, senza trattamento, nei recettori. Nel sistema misto , durante
eventi tenui di pioggia, che attivano gli scaricatori di piena con gradi di diluizione poco superiori alla
norma, una parte del carico inquinante connesso alle portate nere sversato direttamente nel recettore senza trattamento.
Infine costatato che linquinamento delle acque di prima pioggia causato principalmente dal dilavamento delle superficie pavimentate (strade e piazze), nella realizzazione di nuove reti di fognatura, in entrambi i sistemi, si tende a isolare, a monte dellimmissione nella rete, le acque di pioggia intercettate e raccolte dai tetti e convogliarle verso il recettore pi vicino, su terreni permeabili
o, attraverso pozzi perdenti, direttamente nella falda.
Le esigenza della raccolta ed allontanamento delle acque nere e delle bianche sono diverse e possono portare a situazioni fra loro inconciliabili che rendono obbligata la scelta del sistema separato:
Le acque nere :
impongono : profondit di posa al disotto della rete idrica;
pendenza sufficiente per un continuo deflusso
ammettono : sollevamento meccanico caratterizzato da portate esigue e basse prevalenze.
Le acque bianche :
impongono : funzionamento a gravit (fatta lunica eccezione del recettore a quota maggiore della
sezione terminale dellemissario)
ammettono : posa superficiale (al limite pendenze naturali del reticolo idrografico)
basse pendenze
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
143
sistema
misto,
b - Schema a ventaglio : i collettori principali, che raccolgono le reti dei bacini secondari, confluiscono in un unico punto dal quale inizia lemissario verso limpianto di trattamento. Se il sistema
misto in questo punto verr posizionato lo scaricatore di piena (Figura 4).
Figura 4.
144
Costruzioni Idrauliche
tra di loro. Ognuno di essi a servizio della propria zona posta a quota diversa e dotata di una propria ed autonoma configurazione (Figura 5).
Figura 5
d - Schema radiale :Il centro da servire risulta suddiviso in pi settori ognuno con rete di fognatura
propria e con distinto recapito finale. Lo schema tipico di citt collinari con impluvi che convogliano verso bacini distinti (Figura 6).
Figura 6
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
145
minimo di 250 mm ad un massimo di 800 mm (Tubi di Grs e P.V.C.). Nel caso di necessit di
adozione di spechi di dimensione superiore, si ricorre all'impiego di spechi di sezione semiovoidale fino alla dimensione 70x70 cm e, successivamente, per dimensioni maggiori si adottano
spechi ovoidali fino alla dimensione 160x240 cm (Figura 7).
Nel caso di reti unitarie le acque, sia reflue che di pioggia, vengono trasportate, come gi detto, in
unica canalizzazione realizzata, per le piccole e medie portate, con spechi a sezione circolare. Per
dimensioni maggiori a diametri commerciali, si adottano spechi ovoidali senza banchina. I grandi
collettori ed i canali emissari vengono realizzati con spechi con sezioni banchinate di notevoli dimensioni (fino a 3200x3200 ed oltre)
Il ricorso all'adozione di sezioni policentriche ovoidali sia per la rete nera di sistemi separati sia per
le reti miste dettato da necessit idrauliche. Le portate nere, di limitata entit se raffrontate alle
portate bianche prodotte dalla stessa area servita (rapporti nero/bianco compresi tra 1/100 e
1/600), debbono essere vettoriate con velocit sostenuta sia per ridurre i tempi di permanenza del
liquame in fognatura, sia per ostacolare fenomeni di sedimentazione delle sostanze organiche ed
146
Costruzioni Idrauliche
inorganiche presenti nei reflui. Lo scopo viene conseguito ricorrendo all'impiego di spechi a sezione
circolare per piccole canalizzazioni ed a sezione ovoidale per dimensioni medie e grandi. In questi
ultimi le portate delle acque reflue vengono ad interessare la zona caratterizzata da forte curvatura
ed elevato valore del raggio idraulico, fattore determinatore di elevata velocit di flusso.
Si perviene ad attendibili stime della portata fecale considerando le dotazioni idriche assentite e
la numerosit della popolazione da servire. Peraltro non tutta l'acqua immessa nella rete di distribuzione idrica perviene alla rete di fognatura. Parte, a causa delle perdite fisiologiche proprie
della rete di distribuzione, non perviene agli utenti. Inoltre parte della portata effettivamente
utilizzata viene dispersa per evaporazione, evapotraspirazione e dispersione nel suolo (innaffiamento piante e giardini, lavaggio di biancheria e pavimenti, ecc.).
I dati relativi a rilevamenti mirati alla valutazione della percentuale dell'acqua immessa nella rete
di distribuzione che raggiunge la fognatura risultano molto dispersi. L'ordine di grandezza delle
perdite del 30-40%. Nel caso di fognatura separata, facendo riferimento per il dimensionamento
idraulico degli spechi alle portate fecali, prudenzialmente si assume che l80% della dotazione idrica
verr vettoriata dal sistema fognante.
Noti pertanto la dotazione idrica del giorno dei maggiori consumi dII [l/ab x giorno] ed il numero N di abitanti da servire con la rete di fognatura, risulta agevole determinare il valore della
portata media fecale con la relazione:
qmed =
0,8 N d
86400
[l/s]
Per acquisire il valore della portata di picco fecale necessita definire il valore del coefficiente di
punta Cp, rapporto tra la portata fecale massima e la portata fecale media giornaliera. Non corretto fare riferimento all'analogo coefficiente di punta adottato nel dimensionamento della rete in
pressione idropotabile, dato il potere regolatore delle reti di fognatura correlato al funzionamento
di queste in condizioni di moto vario a superficie libera. La letteratura tecnica in argomento
indica valori sperimentali di Cp compresi tra 1,3 ed 1,5 (valori sperimentalmente rilevati nelle reti
fognarie di Foggia Cp 1,5 e di Napoli Cp = 1,26).
Per la determinazione di Cp III in fase di progettazione la Water Pollution Control Federation consiglia il ricorso alla relazione : Cp = 20 N-0,2 [N in migliaia].
Per la determinazione della popolazione, nel caso di nuovo progetto, si fa riferimento alle indicazioni delle Norme di Attuazione del Piano Regolatore Generale vigente per le zone oggetto delle opere
di urbanizzazione ed in particolare ai seguenti parametri urbanistici:
St - Superficie territoriale [m2]: area complessiva dei lotti ricompresi un una determinata Zona con specifica
destinazione urbanistica ; somma della Superficie fondiaria Sf e delle superfici da destinare ad opere di urbaII Rilevabile dallEnte gestore dellacquedotto
III Maggiore la popolazione tanto pi Cp tende ad 1
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
147
nizzazione interne allarea di intervento (strade, parcheggi, aree di manovra, spazi verdi, ecc.)
Sf Superficie fondiaria [m2]: area netta edificatoria pari alla St depurata delle superfici da destinare ad o-
pere di urbanizzazione
Uf Indice di utilizzazione fondiaria [m2/m2] esprime in m2 la massima Superficie utile Su costruibile per
ogni m2 di Superficie fondiaria Sf
V Volume residenziale costruibile [m3] :prodotto della Su*h con h = altezza del piano da pavimento a
soffitto;
IVC Indice volumetrico capitarlo o Standard residenziale per abitante:
per zone non residenziali [abitante / ha] , con ha= ettari di superficie edificabile
per zone residenziali
[abitante / m3]
Con gli elementi acquisiti risulta estremamente agevole determinare il valore della portata massima fecale necessario per il dimensionamento idraulico degli spechi di fognatura. Infatti, determinato il numero N degli abitanti che gravitano sul tratto di fognatura in esame, il valore della
portata nera di progetto dato alla relazione:
qmax =
0,8 Cp N d
86400
[l/s]
Nel caso di reti separate la qmax sar la portata di dimensionamento dello speco per un assegnato
valore del Grado di Riempimento, 50%60 % della sezione totale dello speco, generalmente di
forma circolare. Nel caso di reti unitarie, ricordato che la portata bianca centinaia di volte la portata nera, non necessario, per il dimensionamento dello speco, tener conto della nera qmax . Occorrer comunque verificare, per lo speco dimensionato per la massima portata pluviale Qmax , il
valore della velocit corrispondente ad una portata nera 0,5 qmax
B. PORTATA PLUVIALE
Il valore della portata massima di pioggia pu essere determinato adottando differenti procedure.
Con formule empiriche, valide in ambiti territoriali limitati, si correla l'intensit di pioggia alla portata di picco attraverso espressioni matematiche ottenute da analisi di tipo regressivo. Il metodo,
molto diffuso fino agli anni cinquanta, risulta superato.
Attualmente, a volte, si fa ancora ricorso, nelle fasi di progettazione di larga massima, a metodi
semiempirici, basati su formulazioni caratterizzate dalla presenza di coefficienti dedotti da elaborazioni condotte con i metodi correntemente adottati. Tra questi i pi diffusi sono:
In tutti i metodi si ricerca la pioggia di progetto assumendo, per un assegnato tempo di ritorno
T, il legame funzionale tra altezza di pioggia h e durata t della stessa (curva di possibilit pluviometrica o curva di caso critico).
B.1. PRECIPITAZIONI
Le precipitazioni sono causate, principalmente, dal raffreddamento e condensazione di masse daria
a causa di moti ascensionali. Questi sono provocati da differenti temperature stagionali tra oceani e
continenti, dalla successione delle aree cicloniche, dallintensit e direzione dei venti, ecc.
La condensazione pu essere causata da differenti situazioni che concorrono nella classificazione
delle piogge:
148
Orografiche o di rilievo : generate da moti ascendenti di masse daria per effetto di rilievi;
Costruzioni Idrauliche
Convezione: causate dal riscaldamento di masse daria al suolo che attivano correnti ascendenti con conseguente raffreddamento nel passaggio a zone fredde;
e da
Rugiada : condensazione del vapore, contenuto negli strati bassi dellatmosfera raffreddati per
contatto con il terreno e la vegetazione, danno luogo alla formazione di goccioline che, per temperature inferiori a 0C, si condensano allo stato solido sotto forma di cristalli di ghiaccio dando
luogo alle Gelate bianche.
Lentit delle precipitazioni di contatto di difficile valutazione ed misurabile con difficolt mentre
ci agevole per le precipitazioni atmosferiche sotto forma di pioggia o neve.
La misura delle precipitazioni viene effettuata con i pluviometri in stazioni diffuse sul territorio
nazionale (una stazione circa ogni 80 km2).
A seconda delle grandezze rilevabili si hanno pluviometri:
Ordinari : (Figura 9) lo strumento si compone di un recipiente cilindrico con fondo ad imbuto e
bocca intercettatrice del diametro di 35,7 cm (area della bocca 1/10 di m2) ; la precipitazione raccolta viene misurata, volumetricamente, giornalmente (convenzionalmente alle ore 9). Il rapporto
tra volume ed area della bocca fornisce il valore dellaltezza di precipitazione nelle 24 ore precedenti. Nelle zone montane ove le precipitazione sono nevose, al pluviometro ordinario viene sostituito il
Nivopluviometro . Questo, privo imbuto di protezione, ha il fondo piatto che pu essere rimosso per
la fusione della neve e la corrispondente altezza di precipitazione allo stato liquido nellintervallo di
tempo considerato.
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
149
Nel tipo a bilanciare (Figura 11) lacqua raccolta dalla bocca riempie alternativamente due vaschette triangolari B che costituiscono il bilanciere il cui funzionamento legato al peso dellacqua ed alla
quantit di precipitazione raccolta.
Al moto del bilanciere associata un'ancora che, agendo su una ruota dentata, mette in rotazione
l'eccentrico E, al quale solidarizzata una punta scrivente su tamburo rotante, anche in questo ca150
Costruzioni Idrauliche
so a velocit nota e costante. Poich il movimento del bilanciere a scatti il diagramma risultante
a gradini. Laltezza di precipitazione e la durata relativa si ricavano dal diagramma ribaltando i tratti discendenti .
Totalizzatori : vengono usati in stazioni dove, per particolari condizioni ambientali, non possibile
effettuare rilevazioni a breve periodo. La bocca di intercettazione pi piccola del tipo Ordinario,
1/40 di m2, ma il recipiente di raccolta, privo dellimbuto, ha capacit maggiore e nel suo interno
vengono poste quantit misurate di cloruro di calce per sciogliere la neve e di olio di vaselina per
contenere levaporazione. Nella Figura 12
sono raffigurati
schermo di Nipher, utilizzato per ridurre gli errori di misura causati, generalmente dal vento. Poich
le gocce di pioggia crescono nellattraversare strati di atmosfera, vicini al suolo e prossimi alla saturazione, laltezza minima della bocca dal suolo fissata in 1,5 m per i pluviometri ordinari e 3,00 m
per i pluviometri totalizzatori ( secondo il Servizio Idrografico Italiano).
Per zone di alta montagna, soggette a notevole innevamento, pu essere necessario valutare il quantitativo di acqua equivalente del manto nevoso. Pertanto si tende a risalire alla valutazione dello spessore del manto nevoso o con misure dirette, tramite
sondaggi o letture ad aste graduate, o con rilevazioni satellitari , con sovrapposizione di immagini
opportunamente elaborate (Figura 13).
Figura 13
Le reti fognanti
151
La raccolta delle osservazioni di piogge ed una loro prima elaborazione viene effettuata dagli Uffici
Idrografici e pubblicati negli Annali Idrologici IV suddivisi, attualmente, in tre parti:
La prima suddivisa in due Sezioni:
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
153
154
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
155
156
Costruzioni Idrauliche
Tabella VI : Solo per alcune stazioni e per i periodi compresi tra gennaio e maggio ed ottobre dicembre sono riassunti i valori
- delle altezze , in cm del manto nevoso, rilevate a fine mese;
- delle quantit di neve cadute nel mese;
- il numero dei giorni nevosi;
- il numero complessivo dei giorni di permanenza del manto nevoso .
La seconda parte suddivisa in quattro sezioni:
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
157
158
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
159
160
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
161
162
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
163
164
Costruzioni Idrauliche
Questa media, detta Valore Normale, stimata per un periodo di circa 40 50 anni. Anche se
gli eventi di pioggia non si riproducono identici in tale periodo, si ha effettivamente a grandi linee
la percezione del fenomeno. Nella progettazione idraulica ricorre, sovente, la necessit di conoscere la correlazione, per unassegnata stazione, tra altezza di precipitazione e durata dellevento .
Generalmente per ricercare una relazione matematica, tra due variabili x ed y, del tipo yi = (xi)
in modo tale che sia possibile prevedere un valore della y in funzione di un assegnato valore della
x, si fa ricorso allinterpolazione dei dati con idonee funzioni .
I dati relativi alle altezze di pioggia correlate a durate prescelte possono essere rappresentati graficamente su un piano cartesiano con le durate, asse delle ascisse, e le correlate altezze di precipitazione in ordinate (Figura 16).
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
165
La spezzata che unisce i singoli punti pu essere interpretata analiticamente ed in modo soddisfan
[a]
cente, mediante lequazione di potenza: h = a t
con h (mm) altezza di precipitazione, t la sua durata (ore o frazioni decimali di ora) a ed n due
parametri dipendenti dalle caratteristiche pluviometriche della zona:
n < 1, poich l'intensit di pioggia i = h/t diminuisce con l'aumentare della durata; assume generalmente valori compresi tra 0,3 e 0,7;
a rappresenta l'altezza di pioggia caduta nell'unit di tempo (a seconda dei casi un'ora o un
giorno) V.
La relazione [a] pu essere esplicitata determinando i valori di a ed n in modo analitico utilizzando il Metodo dei minimi quadrati con :
a=
r=
y x2 x xy
b=
N x (x)
2
a y + bx Y
(y)2
N xy xy
N x2 (x)2
1
(y)2
N
1
(y)2
N
166
h=a tn
h [mm]
h=a*24n tn
h [mm]
a [mm giorno-1]
h=a/1000*24n tn
h [m]
a [m giorno-1]
[mm ora-1]
Costruzioni Idrauliche
Per determinare i valori di a ed n possibile utilizzare un metodo grafico; scrivendo la [a] nella
forma log h = log a + nlog t
questa rappresenta in un piano bilogaritmico una retta. (Figura 17)
la costante a definita dal valore dellordinata per t=1
la costante n il relativo coefficiente angolare.
Figura 17.
Raccolti, per un numero sufficiente di anni, i dati relativi alle altezze di pioggia correlate alle durate
prescelte, si ordinano, per ogni durata, in senso decrescente. Vengono cos determinati i valori del
Primo caso critico (altezze di precipitazione raggiunte una volta e superate mai, nel periodo di
osservazione); i valori che seguono in ordine di grandezza i massimi individuati in precedenza determinando il Secondo caso critico (altezze di precipitazione raggiunte una volta e superata una,
nel periodo di osservazione) e cosi via fino all'ordine N. I dati dei vari ordini (I, II, III, ecc.) possono essere interpolati ottenendo le curve di I, II,III, ecc. caso critico. L'ordine di una curva di caso
critico indica dunque le volte in cui i valori che essa regolarizza sono stati raggiunti negli N anni di
osservazione e superati n-1 volte.
Avendo a disposizione numerosi anni di osservazione, considerati tutti i valori massimi riscontrati
alle varie durate, si perverrebbe ad una legge che, a meno di eventi eccezionali, garantirebbe la
non superabilit dei dati osservati; il conseguente dimensionamento della rete sarebbe in grado di
contenere la portata derivante da qualsiasi pioggia. Questo per non sempre necessario n fattibile dal punto di vista economico.
Le curve di caso critico non permettono di conoscere il ritorno periodico di un evento pluviometrico
caratterizzato da una particolare intensit n, tanto meno, consentono di estendere il campo delle
previsioni oltre il periodo reale di osservazione, se non ricorrendo a metodi statistici che consentano di definire un intervallo medio di tempo Tr(anni), detto Tempo di Ritorno, per eventi pluviometrici di intensit nota o mai registrata. Bench ovvio, bene sottolineare che il tempo di ritorno
non rappresenta una scadenza fissa ma un valore medio temporale nel quale probabilmente
levento preso in considerazione ricorrer e lattendibilit del risultato si riduce allaumentare della
proiezione temporale soprattutto in rapporto al numero degli anni N di osservazioni disponibili.
Tra i vari metodi statistico-probabilistici per lanalisi di campioni di altezze di pioggia massime annuali il pi noto quello di Gumbel (1958). Per le precipitazioni massime di assegnata durata, si fa
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
167
h (Tr) = h + F S(h)
[a]
essendo :
h(Tr)
il valore medio delle altezze di precipitazione, di unassegnata durata, negli N anni osservati
Fattore di frequenza
S(h)
F =
Y(Tr ) YN
si ha:
SN
S(h)
S(h)
YN +
Y(Tr )
SN
SN
Y(Tr)
T 1
variabile ridotta Y(Tr ) = ln ln r
Tr
YN
SN
[b]
YN e SN sono funzioni del numero N degli anni di osservazione; i valori, riportati nella Tabella I in
funzione degli N anni di osservazione, possono essere anche determinati analiticamente con le seguenti espressioni:
YN =
1
N
i=1
Yi
1
SN =
N 1
2
i =1 (Yi Y N )
N
0,5
essendo Yi una serie di variabili ridotte dipendenti solo dal numero N dei dati di osservazione, ordinati in senso decrescente.
Tabella I
168
Costruzioni Idrauliche
1
1
=1
N+1
T
i
In definitiva si ha
i
N+1i
i = N+1 N+1
h(Tr ) = h
N+1
i
Yi = ln ln
N + 1
infine
YN
S(h)
1
S(h)
ln1
SN
SN
Tr
[c]
La [c] consente di determinare il massimo valore di altezza di precipitazione per una prefissata durata e per un assegnato tempo di ritorno.
Pertanto fissato un tempo di ritorno Tr sar possibile trarre, per ogni durata, i corrispondenti valori
di altezze di precipitazione h e definire la pioggia di progetto h = a t n che ricorre, mediamente,
ogni
mato e maggiore limpegno economico per la realizzazione delle opere preposte al controllo ed
alla regolarizzazione delle portate esitate.
Ovviamente la scelta del tempo di ritorno condizionata del grado di rischio che il progettista deve
assumere in funzione dellimportanza dellopera, pertanto, si suole far riferimento a piogge caratterizzate da tempi di ritorno funzione della tipologia dellopera da realizzare o verificare (Tabella II)
Definito il limite di superamento ( o probabilit di non superamento) dellevento: P = 1
1
resta
Tr
stabilita la durata tecnico economica dellopera, in cui la probabilit di non superamento dellevento
m
T
r
Tabella II
Tipologie
Tempi di
Ritorno
anni
25
10 15
Fognature
1015
Bonifiche
1525
3050
Costruzioni Idrauliche
75
100
200
10002000
Le reti fognanti
169
ESEMPIO n.11
Tracciare, per Tempi di ritorno assegnati di 5,10 e 20 anni, le curve di caso critico delle piogge
della stazione di L'Aquila e confrontarle con la curva di primo caso critico
STAZIONE PLUVIOGRAFICA DI LAQUILA :
735 m s.m.
Nella Tabella I sono raccolti i dati rilevati dagli annali idrologici dallanno 1933 allanno 1997. I dati
mancanti denotano il mancato funzionamento dello strumento.
Nella Tabella II sono riportati i dati di altezza di precipitazione, per ogni durata, ordinati in senso
decrescente e tutti i dati necessari per la determinazione di tutti i parametri necessari per la deS(h)
S(h)
terminazione delle h (Tr) = h
YN +
Y(Tr ) , riportate nella Tabella III
SN
SN
TABELLA I
anno
1933
1934
1935
1936
1937
1938
1939
1940
1941
1942
1943
1944
1945
1946
1948
1949
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
170
1
14,6
14,2
23,8
17,6
15,2
3
21,0
18,2
38,0
27,8
17,4
6
23,2
23,0
45,4
30,2
29,0
12
27,8
24,0
60,6
44,4
40,2
24
40,6
27,8
61,0
65,4
49,8
23,0
26,4
26,8
43,8
50,2
8,8
20,0
26,0
31,2
6,0
43,2
27,2
23,6
24,0
37,8
41,2
10,8
45,2
27,2
29,2
25,4
44,6
41,2
17,0
45,2
27,2
38,8
27,0
44,6
41,2
30,2
49,4
27,2
45,2
27,0
47,0
41,4
40,6
49,6
27,4
26,2
10,0
11,8
10,0
29,0
12,6
10,6
17,6
9,8
13,0
23,4
32,2
20,0
19,8
13,0
37,2
21,2
19,6
19,6
14,0
12,6
23,4
32,4
21,0
21,6
21,0
47,4
29,8
25,4
23,4
18,4
21,8
23,4
32,4
24,0
24,0
32,4
37,4
39,0
42,0
29,6
25,4
31,4
34,2
40,8
41,0
33,2
34,6
37,4
47,0
56,8
44,8
39,4
37,2
37,6
anno
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1
42,6
13,6
22,0
25,4
13,0
23,4
10,0
32,6
3
52,8
14,0
33,0
27,0
20,6
44,6
22,4
39,0
6
57,8
15,2
33,0
34,8
23,8
45,0
29,4
40,0
12
65,2
23,8
35,2
43,0
30,0
45,2
44,4
40,0
24
70,2
28,6
41,0
57,0
37,4
67,6
48,8
47,2
18,4
19,2
27,8
34,8
42,2
15,4
21,4
27,4
40,2
41,4
14,0
11,0
10,4
11,0
9,2
17,2
25,0
13,8
18,0
13,0
28,0
38,0
25,0
26,4
15,8
34,8
47,6
26,0
50,8
24,2
48,4
48,6
35,0
69,6
29,8
25,6
17,0
14,2
14,2
34,2
15,8
48,4
26,8
9,0
19,6
27,0
22,0
25,8
25,6
21,8
17,8
27,4
35,4
16,6
49,0
28,4
16,4
21,2
27,6
23,8
28,6
34,2
23,0
21,8
37,0
35,6
27,2
50,8
28,6
28,8
25,4
27,6
23,8
29,0
53,2
39,6
29,0
43,4
39,2
41,6
63,4
29,6
36,8
39,6
30,0
28,0
31,8
69,2
61,6
42,0
45,0
48,2
57,8
68,0
36,8
38,0
39,8
40,0
29,2
39,8
Costruzioni Idrauliche
TABELLA II
1
12
24
43,2
47,8
48,2
60,6
69,6
43,2
45,2
45,4
53,2
69,2
34,2
44,6
45,2
50,8
67,6
32,6
41,2
45,0
49,4
65,4
31,2
39,0
44,6
48,2
61,6
29,0
38,0
41,2
47,6
61,0
2,1190617
27,2
37,8
40,0
45,2
57,8
27,0
37,2
38,0
44,6
57,0
26,8
35,4
37,4
44,4
56,8
10
26,2
33,0
37,0
44,4
50,2
11
26,0
32,2
35,6
43,8
49,8
12
25,8
28,6
34,8
43,4
49,6
13
25,6
28,4
34,2
43,0
48,8
1,2679339 0,7185952
14
25,4
27,8
33,0
42,0
48,6
15
23,8
27,6
32,4
41,6
48,4
16
23,4
27,4
30,2
41,2
48,4
1,0233916
17
23,4
27,2
29,8
40,2
48,2
18
23,0
27,0
29,4
40,2
47,2
19
22,0
26,4
29,2
40,0
47,0
20
22,0
25,6
29,0
39,6
47,0
21
20,0
25,0
29,0
39,6
45,2
22
19,6
24,0
28,8
39,2
45,0
23
18,4
23,8
28,6
39,0
44,8
0,5637087
24
17,6
23,6
28,4
38,8
42,2
25
17,6
23,4
28,0
37,4
42,0
26
17,0
23,0
27,8
36,8
41,4
27
15,8
22,4
27,6
35,2
41,4
28
15,4
21,8
27,4
34,8
41,0
29
15,2
21,6
27,2
34,8
41,0
30
14,6
21,4
27,2
34,4
40,8
31
14,2
21,2
26,8
34,2
40,6
32
14,2
21,2
26,4
33,8
40,6
33
14,2
21,0
25,4
32,4
40,0
34
14,0
20,6
25,4
31,8
39,8
35
13,6
20,0
25,4
31,4
39,8
36
13,0
19,8
25,0
30,2
39,4
37
13,0
19,6
23,8
30,0
38,0
38
13,0
19,6
23,8
30,0
37,6
39
12,6
19,2
23,8
29,6
37,4
40
11,8
18,2
23,4
29,0
37,4
-0,340281
41
11,0
18,0
23,4
28,6
37,2
42
11,0
17,8
23,2
28,0
37,2
-0,452601
43
10,6
17,4
23,0
27,8
36,8
44
10,4
17,2
23,0
27,2
35,0
-0,572711
45
10,0
16,6
21,8
27,0
34,6
46
10,0
16,4
21,8
26,0
33,2
47
10,0
14,0
21,6
25,4
29,8
-0,778651
48
9,8
14,0
21,0
24,2
29,2
49
9,2
13,8
21,0
24,0
28,6
50
9,0
13,0
17,0
24,0
27,8
51
8,8
13,0
15,8
24,0
27,4
52
6,0
10,8
15,2
23,8
27,0
media
varianza
S(h)
cv
18,9
24,8
29,2
36,5
44,2
Var.ridY(i)
Y(i)-YN
[Y(i)-YN]
1,569723 2,4640302
0,516379
0,474053 0,2247262
0,01437 0,0002065
0,339403 -0,209936
0,07713 -0,472209
0,044073
0,222981
-0,88962 0,7914233
-1,00194 1,0038831
-1,32799 1,7635578
28,565612
YN 0,5493387
SN
70,43091
1,1751588
45,815849 35,963551
26,91457
Costruzioni Idrauliche
23,60195 24,302096
Le reti fognanti
171
Tabella III
tp
hm edia
ore
mm
S (h)
SN
YN
Tr
anni
1
ln 1
Tr
Y(TR )
h
mm
18,877
8,649
1,17516
0,5493
-0,22314
1,49994
25,9
24,804
8,920
1,17516
0,5493
-0,22314
1,49994
32,0
29,165
7,850
1,17516
0,5493
-0,22314
1,49994
35,5
12
36,458
8,605
1,17516
0,5493
-0,22314
1,49994
43,4
24
44,200
10,742
1,17516
0,5493
-0,22314
1,49994
52,9
SN
YN
tp
hm edia
ore
mm
S (h)
Tr
anni
1
ln 1
Tr
Y(TR )
h
mm
18,877
8,649
1,17516
0,5493
10
-0,10536
2,250367
31,4
24,804
8,920
1,17516
0,5493
10
-0,10536
2,250367
37,7
29,165
7,850
1,17516
0,5493
10
-0,10536
2,250367
40,5
12
36,458
8,605
1,17516
0,5493
10
-0,10536
2,250367
48,9
24
44,200
10,742
1,17516
0,5493
10
-0,10536
2,250367
59,7
SN
YN
Tr
1
ln 1
Tr
Y(TR )
tp
hm edia
ore
mm
S (h)
anni
mm
18,877
8,649
1,17516
0,5493
20
-0,05129
2,970195
36,7
24,804
8,920
1,17516
0,5493
20
-0,05129
2,970195
43,2
29,165
7,850
1,17516
0,5493
20
-0,05129
2,970195
45,3
12
36,458
8,605
1,17516
0,5493
20
-0,05129
2,970195
54,2
24
44,200
10,742
1,17516
0,5493
20
-0,05129
2,970195
66,3
70,0
60,0
h [mm]
50,0
Tr5
Tr10
Tr20
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
0
12
15
18
21
24
dura te [ore ]
Infine per ogni tempo di ritorno vengono determinate le espressioni caratteristiche delle correlate
piogge di progetto:
Tr20
h = 35,4 t0,19
r=0,97
Tr10
h = 30,4 t0,20
r=0,98
0,22
r=0,99
Tr5
172
h = 25,2 t
Costruzioni Idrauliche
Volendo estendere il campo delle previsioni oltre il periodo reale di osservazione per tempi di ritorno di 100 e 200 anni, riprendendo i dati di tabella II si determinano le h(Tr) e le correlate espressioni delle piogge di progetto.(Tabella IV)
Tabella IV
tp
hm edia
ore
mm
S (h)
SN
YN
Tr
anni
1
ln 1
Tr
Y(TR )
h
48,7
mm
18,877
8,649
1,17516
0,5683
100
-0,01005
4,600149
24,804
8,920
1,17516
0,5683
100
-0,01005
4,600149
55,6
29,165
7,850
1,17516
0,5683
100
-0,01005
4,600149
56,2
12
36,458
8,605
1,17516
0,5683
100
-0,01005
4,600149
66,1
24
44,200
10,742
1,17516
0,5683
100
-0,01005
4,600149
81,2
SN
YN
Tr
1
ln 1
Tr
Y(TR )
h
53,8
tp
hm edia
ore
mm
S (h)
anni
mm
18,877
8,649
1,17516
0,5683
200
-0,00501
5,295812
24,804
8,920
1,17516
0,5683
200
-0,00501
5,295812
60,8
29,165
7,850
1,17516
0,5683
200
-0,00501
5,295812
60,9
12
36,458
8,605
1,17516
0,5683
200
-0,00501
5,295812
71,2
24
44,200
10,742
1,17516
0,5683
200
-0,00501
5,295812
87,6
100,0
90,0
80,0
h [mm]
70,0
60,0
Tr100
Tr200
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
0
12
15
18
21
24
durate [ore]
Tr100
h = 46,7 t0,152
r=0,95
Tr200
h = 51,6 t0,143
r=0,94
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
173
Con riferimento alla Figura 18 rilevato che allinterno del bacino sono presenti due stazioni pluviometrografiche, si collegano i pluviometro 1 e 2 con le stazioni adiacenti 3 9; dalla mezzeria dei
segmenti di unione si tracciano le perpendicolari le cui intersezioni racchiudono dei poligoni (topoieti) di superficie pari all'area A1 di influenza del pluviometro 1 , A2 di influenza del pluviometro
2 e le aree di pertinenza delle restanti stazioni.
174
Costruzioni Idrauliche
Figura 18 a. Applicazione del Metodo dei Topoieti sul bacino del F.i Vidourle (630 km2) a Sommiers
LHydrologie de lIngnieur G. Rmniras EYROLLES
Quando il territorio risulta orograficamente vario il Metodo dei Topoieti risulta impreciso in quanto
l'altezza di precipitazione ottenuta non tiene debitamente in conto l'esposizione e la quota delle
singole stazioni. In questo caso si ricorre ad una rappresentazione sul territorio di linee di uguale
altezza di precipitazione o Isoiete. Anche in questo caso si congiungono le varie stazioni con delle
rette sulle quali vengono riportati, per interpolazione pesata, i valori compresi tra gli estremi delle
altezze di precipitazione misurate sulle stazioni. Valori uguali verranno uniti con curve dette, appunto, isoiete (Figura 19).
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
175
Figura 20. Tracciamento delle Isoiete sul bacino del F.i Vidourle (630 km2) a Sommiers
LHydrologie de lIngnieur G. Rmniras EYROLLES
h = a t n , la pioggia pi temibile per la rete posta a monte della sezione considerata , nei riguardi
della quale il tempo di corrivazione abbia valore tc , la pioggia la cui durata tp= tc .
Pertanto la massima portata esprimibile con la formula:
Qmax =
h
10
A
tc
3600
[m3/s]
Non tutto l'afflusso pluviometrico viene trasformato dall'operatore bacino in deflusso nella rete di
fognatura. Sono cause della perdita gli invasi nelle depressioni della superficie del suolo, il velo
idrico trattenuto dalla tensione superficiale, l'infiltrazione nel sottosuolo, l'evaporazione. Nelle aree
urbanizzate linfiltrazione risulta la causa principale di perdita. Si tiene conto del fenomeno attraverso il coefficiente di afflusso definito quale rapporto tra il volume netto o efficace Vn della pioggia ed il volume totale Vtot della precipitazione.
176
Vn
Vtot
Costruzioni Idrauliche
fometrici e clivometrici del bacino (tipo di pavimentazione, di copertura degli edifici, la presenza
di aree a verde, pendenze, ecc.), viene assunto costante, facendo riferimento a condizioni particolarmente gravose riguardo lumidit del suolo, ipotizzato saturo, e lintensit di infiltrazione, considerata a regime.
Valori del coefficiente di afflusso
secondo Kuichling.
Tetti impermeabili
Pavimentazione di asfalto in buono stato
Pavimenti di pietra o laterizio con connessure cementate
Pavimentazione a macadam
Strade e viali con ghiaietto
Superfici non pavimentate, piazzali ferroviari
Parchi, giardini, prati
Aree boscose e foreste
Valori di
0,70-0,95
0,85-0,90
0,75-0,85
0,25-0,60
0,15-0,30
0,10-0,30
0,05-0,25
0,01-0,20
sono stati stimati in funzione delle tipologie edificatorie e della destinazione duso dei
suoli.
Valori del coefficiente in funzione del tipo di urbanizzazione
Costruzioni ad alta densit
Costruzioni rade
Costruzioni con ampie corti e giardini
Villini
Prati, giardini, aree non edificate
Parchi e boschi
0.80
0,60
0,50
0,30-0,40
0,20
0,05-0,10
Per aree scolanti caratterizzate dalla presenza di insediamenti o superfici alle quali vanno attribuiti
differenti valori del coefficiente di afflusso, il valore del coefficiente di afflusso dellintera area viene
stimato con il metodo della media pesata
=
i Ai
Ai
superfici.
per-
VI di notevole importanza la buona determinazione del tempo di corrivazione perch da questo dipende l'altezza di precipitazione h della pioggia che, tra tutte quelle rappresentate dalla prescelta curva di possibilit pluviometrica, la pi temibile per la rete .
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
177
con m valore massimo dei tempi di corrivazione dei percorsi canalizzati a monte.
Impostato , per ogni tronco, il tempo di corrivazione tc vengono di seguito determinati:
l'altezza di precipitazione h = a tcn ;
h
l'intensit di precipitazione i =
tc
la portata di pioggia Qmax = '
h VII
A
alla quale viene sommata la portata nera Qn (peraltro itc
ninfluente) per la verifica della massima portata fluente Qt, nella sezione di calcolo.
Nota la Qt , attraverso le scale di deflusso note Q=Q(h) e V=V(h) dello speco in esame calcolate
sotto lipotesi di flusso in moto uniforme, si risale, al valore del grado di riempimento ed alla velocit reale di scorrimento Vr . Si pone a confronto la Vr con la Vf , di primo tentativo, se :
Vr ><Vf
Vr = Vf questo il
punta.
Si potrebbe verificare anche il caso che le piccole portate fecali non abbiano una velocit sufficiente
per evitare fenomeni di sedimentazione. Nel caso di fogne unitarie, in cui non possibile modificare n la forma dello speco e n tanto meno variare la pendenza, sar opportuno inserire dei pozzetti di lavaggio.
Nel caso di sistema separato si proceder, ovviamente, alle verifiche sopradette separatamente per
i due spechi fognari .
sulla ricerca di una portata massima Q tra tutte quelle per le quali possibile un'eguaglianza tra
durate ammissibili e durate possibili, in relazione alla curva di possibilit pluviometrica adottata.
a espresso in [m/ora]VIII
VII
VIII
w n
[l/s ha]
h=a tn
h=a/1000* tn
178
u = 2168 n ( a)
1
n
a [m ora-1]
Costruzioni Idrauliche
V , in questa formula, rappresenta il volume idrico totale invasato dal bacino scolante di area A. E'
costituito, pertanto, dalla somma:
del volume v2 invasato nelle grondaie, nelle caditoie, nelle cunette stradali, nei pozzetti, nei
fognoli di allacciamento privati, ecc.;
Il calcolo del primo dei volumi indicati procede contemporaneamente al dimensionamento idraulico
degli spechi della rete di fognatura. Per i tronchi estremi si ha:
v1 = 1 x L1
con L1, lunghezza del tronco ed 1 , massimo valore dellarea bagnata in funzione della forma e
del correlato grado di riempimento. Per gli altri tronchi della rete vi si calcola, nel rispetto
dellipotesi del funzionamento sincrono , con la relazione
vi= i (i Li )
Per il calcolo di v2 necessita conoscere nel dettaglio il sistema elementare di raccolta e convogliamento delle acque di pioggia, unitamente alla tipologia e numero delle grondaie, dei pozzetti,
delle caditoie, e di tutti gli altri elementi costituenti la rete non tenuti in conto nel calcolo di v1.
Per v2 pu darsi un valore approssimativoIX di 510 m3/ha
Per il calcolo di v3 prassi fare riferimento, per aree urbanizzate pianeggianti, a veli idrici di
spessore compreso tra 5 mm e 6 mm, equivalenti a 50 m3/ha e 60 m3/ha, e per aree urbanizzate
caratterizzate da clivometria accentuata, a veli idrici di spessore compreso tra 3 mm e 4 mm, equivalenti a 30 m3/ha e 40 m3/ha.
Procedimento analitico
1. Si inizia con il calcolo degli elementi secondari per passare agli ordini superiori (collettori principali).
2. Nel calcolo si considera la sezione terminale dell'elemento per il quale concorre per la valutazione del volume d'invaso
Termini noti :
w =
v1 + v2 + v3
A
nella determinazione di w, i volumi v2 v3 , pur se di incerta valutazione, sono noti; restano invece
incognite tutte le sezioni i che concorrono nella valutazione di vi= i (i Li )
Pertanto occorrer predimensionare la rete assumendo spechi con area bagnata i , funzione della
forma e del grado di riempimento assegnato.
Le reti fognanti
179
Applicando lequazione
1
1 1
n
si determina un primo valore del coefficiente
u = 2168 n a n w
( )
udometrico u con il quale possibile stimare la correlata portata Q= uA ; nota questa si porcede
alla verifica della sezione dello speco i nei confronti sia della forma e sia del grado di riempimento assunto nel predimensionamento iniziale.
Nellipotesi che la sezione i non sia verificata, occorrer definire una nuova sezione i che variando solo il valore di v1, ridefinir un w ed infine un nuovo valore del coefficiente udometrico u.
Il problema risolto quando i valori dei coefficienti udometrici di due successive iterazioni risultano
pressoch coincidenti (scarto <2%) .
Preliminare
Definitivo
Esecutivo
Dalla Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici del 7 gennaio 1974 n. 11633 vengono riportate le
Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque reflue
che forniscono istruzioni dettagliate circa il contenuto del progetto di massimaX e del progetto
esecutivo.
Costruzioni Idrauliche
IX Verifica della capacit funzionale delle opere della fognatura esistente in relazione agli interventi da progettare.
X Criteri di scelta del sistema di fognatura adottata (misto o separato). In particolare la scelta dovr essere giustificata da considerazioni, sia tecniche che economiche (ivi comprese le spese di esercizio), che tengano conto
delle condizioni igieniche, orografiche, urbanistiche e sociali del centro da servire con la rete in progetto, e del
livello di qualit che le acque dovranno avere al punto di scarico finale.
Nella giustificazione del sistema adottato dovr risultare che stato tenuto conto della posizione del recapito o
dei recapiti finali delle acque reflue, in considerazione delle eventuali possibilit di autodepurazione, di esistenza
e di persistenza di portate di diluizione, di eventuali utilizzazioni del recapito a valle degli scarichi. Nel caso di
piccoli agglomerati, opportuno considerare le difficolt di funzionamento che per reti miste si presentano in
pratica per gli scaricatori di piena, in relazione alle esigue portate di tempo asciutto rispetto a quelle di pioggia.
XI Notizie sul recipiente e dimostrazione della possibilit di scaricare dal punto di vista idraulico e dell'equilibrio
dell'ambiente, anche in relazione ai possibili interrimenti ed alle subsidenze ove queste siano da temersi.
XII Scelta dei tipi costruttivi delle sezioni fognarie da realizzarsi con indicazione dei materiali prescelti e delle
formule di resistenza idraulica adoperate.
Nella scelta dei materiali dovr tenersi anche conto delle velocit di deflusso. Nello stabilire la giacitura delle
varie canalizzazioni dovr tenersi conto della presenza di altri sottoservizi cittadini ed in particolare della giacitura delle tubazioni della distribuzione idrica, quando esistente, ovvero da prevedersi.
XIII Calcolo, limitato ai collettori ed all'emissario, delle portate nere, medie e di punta, da presentare sotto
forma di tabelle con la indicazione delle pendenze, delle velocit e delle altezze d'acqua sia per le portate medie
che per quelle di punta.
La velocit relativa alle portate medie non dovr di norma essere inferiore ai 50 cm/s. Quando ci non si potesse realizzare dovranno essere interposti in rete adeguati sistemi di lavaggio. La velocit relativa alle portate di
punta non dovr di norma essere superiore ai 4 m/s.
XIV Calcolo, limitato ai collettori ed all'emissario, delle portate pluviali e di scorrimento superficiale, esponendo
il metodo di calcolo adoperato, eseguito sulla base sulla base dello studio idrologico e dei coefficienti di assorbimento dei terreni; i risultati saranno presentati sotto forma tabellare, con l'indicazione dei coefficienti udometrici calcolati, delle pendenze, delle sezioni, delle portate, delle velocit, delle altezze dell'acqua. La velocit
massima non dovr di norma superare i 5 m/s.
XV Per il calcolo delle fognature a sistema separato valgono le indicazioni sopra esposte; per quelle a sistema
misto il calcolo anzidetto dovr essere eseguito sia per le condizioni di tempo asciutto (portate nere) che per
quelle di tempo di pioggia (portate nere + portate pluviali), rimanendo valevoli le indicazioni gi date.
XVI Calcolo, per le eventuali stazioni di sollevamento, delle prevalenze manometriche da vincere e del diametro
delle tubazioni di mandata con indicazione del materiale che le costituisce. Dovranno essere inoltre indicati numero e tipo di dispositivi elevatori da adoperare, nonch le potenze da impegnare.
XVII Per ciascuno degli eventuali scaricatori di piena dovranno essere indicati tipo e dimensioni nonch le portate in gioco, motivando la ubicazione anche in relazione alle caratteristiche del recipiente finale.
XVIII Dovr infine indicarsi il presunto importo globale delle opere progettate, come risulter dallo specifico
allegato Preventivo sommario di costo delle opere , nonch il presumibile costo annuo delle spese di gestione (esercizio e manutenzione).
B. COROGRAFIA
Essa dovr rappresentare, in scala almeno 1:25.000 su tavolette dell'Istituto Geografico Militare, la delimitazione del bacino imbrifero gravitante sul centro da servire, proponendo eventuali opere di difesa dalle acque esterne al centro; le delimitazioni del bacino proprio della rete fognante; la posizione di eventuali scaricatori di piena;
la posizione del recapito e dei recapiti finali delle acque reflue; la posizione dell'eventuale impianto di trattamento dei liquami ed il tracciato dell'emissario fino al punto di recapito finale. Ove lo scarico avvenga in un impluvio
o corso d'acqua occorrer indicare per quest'ultimo il percorso e le zone attraversate per un adeguato tratto a
valle. Se lo scarico si effettua in mare o in lago la corografia dovr comprendere le zone litoranee adiacente per
una adeguata estensione riportando gli eventuali centri balneari ed altri insediamenti di particolare interesse.
Dovranno inoltre essere forniti elementi relativi ai venti dominanti, alle correnti marine ed ai fondali antistanti
mediante carta batimetrica.
C. PLANIMETRIA
QUOTATA DEL CENTRO DA SERVIRE CON INDICAZIONE DELLA NUOVA RETE DI FOGNATURA CON INCLUSE
LE PARTI DELLA RETE ESISTENTE EVENTUALMENTE UTILIZZATE; SULLA PLANIMETRIA SAR INDICATA ALTRES L'INDICAZIONE DELLE EVENTUALI STAZIONI DI SOLLEVAMENTO E DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE
Questa dovr essere rappresentata in scala almeno 1:10.000 e dovr riportare le quote del terreno, assolute o
relative, dei punti salienti del centro da servire con eventuale indicazione delle curve di livello; lo schema della
rete di distribuzione dell'acqua potabile; le zone con diversa densit di popolazione, quelle destinate a industrie
con le relative tipologie e le superfici con diverso coefficiente di assorbimento; il tracciato della rete di progetto
con distinta indicazione delle nuove fogne e di quelle esistenti eventualmente utilizzate, con indicato il verso di
movimento delle acque; la indicazione, con lettere ovvero con numeri, di ciascuno collettore, in maniera tale
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
181
che risulti facilitato il riferimento ai profili longitudinali e alle tabelle di calcolo; la posizione di eventuali opere
d'arte particolari (come attraversamenti ferroviari, opere di alleggerimento o scarico, stazione di sollevamento,
ecc.); la posizione dell'eventuale impianto di trattamento dei liquami. Dovranno inoltre essere indicate le eventuali aree da espropriare per la realizzazione di opere particolari. La planimetria dovr anche riportare le quote
del prevedibile massimo livello di pelo d'acqua del/dei corpi idrici recipienti nel/nei punti di scarico. Per maggior
chiarezza, quanto detto potr riportarsi in pi tavole (ad es.: planimetria quotata con rete; planimetria delle zone urbanizzate e di quelle di espansione, con i relativi pesi insediativi sia demografici sia industriali e corrispondenti indici di consumo, con particolare riguardo alle risultanze degli accertamenti di cui al punto VI della relazione; planimetria con suddivisione delle aree nei riguardi del coefficiente di assorbimento, ecc.).
182
Costruzioni Idrauliche
G. DISEGNI
INDICATIVI DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE E DEI SERVIZI ACCESSORI, CON INDIVIDUAZIONE DELLE AREE
DA IMPEGNARE
La progettazione comprender un disegno che indichi il ciclo di trattamento previsto e lo schema planimetrico
delle opere con indicazione delle dimensioni e dell'andamento altimetrico dell'area da impegnare, nonch lo
schema altimetrico con il profilo idraulico dei percorsi che i liquami seguiranno nelle varie fasi del trattamento.
H. PREVENTIVO SOMMARIO DI COSTO DELLE OPERE E DELLE SPESE DI GESTIONE (ESERCIZIO E MANUTENZIONE)
Il preventivo dovr indicare l'importo delle opere progettate, suddividendo l'importo stesso in cifre riassuntive
che comprendano globalmente:
costo delle canalizzazioni, compresi i movimenti di terra e le pavimentazioni;
costo delle opere di trasformazione ed allaccio delle fognature esistenti eventualmente utilizzate;
costo delle opere d'arte ricorrenti;
costo delle eventuali opere d'arte particolari;
costo di eventuali apparecchiature;
costo dell'eventuale impianto di trattamento;
costi ed oneri per eventuali demolizioni e ricostruzioni di opere di pubblici servizi esistenti nel sottosuolo ed
interferenti con la fognatura progettata;
indennizzi per espropri ed eventuali servit;
preventivo dei costi di gestione delle eventuali stazioni di sollevamento ed impianti di depurazione.
Il preventivo sommario dovr anche evidenziare l'importo delle opere urgenti.
Il Progetto EsecutivoXI
Il progetto esecutivo dovr essere corredato dai seguenti allegati considerati strettamente indispensabili, oltre ovviamente da tutti quegli altri elaborati che i progettisti dovessero reputare utili
alla migliore illustrazione delle opere:
a - relazione e calcoli
IPossibilit di utilizzazione di opere di fognatura gi preesistenti o di inserimento delle opere proposte nel
complesso di quelle realizzate con precedenti lotti.
II Dati anagrafici e distribuzione della popolazione nel centro da servire o della parte interessata all'epoca della
redazione del progetto esecutivo; previsione della futura popolazione e sua distribuzione, dedotta dalle risultanze degli accertamenti di carattere urbanistico effettuati in sede di redazione del progetto di massima, risultanze
opportunamente aggiornate in relazione alle previsioni dei vigenti strumenti urbanistici locali e territoriali al
momento della redazione del progetto esecutivo.
XI Come si vedr dagli elaborati, molti di questi rappresentano laggiornamento ed lestensione del progetto
definitivo.
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
183
III Valutazione e localizzazione di eventuali scarichi liquidi provenienti da particolari complessi (attivit industriali, macelli, ospedali ecc.).
IV Delimitazione delle aree costituenti i singoli bacini colanti serviti dalla rete di progetto, con la indicazione dei
relativi coefficienti di assorbimento da parte delle superfici interessate.
V Eventuale aggiornamento degli elementi desunti dal Piano Regolatore generale degli acquedotti e del corretto smaltimento delle acque di rifiuto , sia in ordine alle portate distribuite o previste da parte della rete idrica,
sia in ordine allo scarico delle acque raccolte dalla rete fognante.
VI Scelta particolareggiata dei tipi costruttivi e delle modalit di costruzione delle sezioni fognature da realizzare con indicazione dei materiali prescelti e delle formule di resistenza idraulica adoperate. Nella scelta di materiali dovr tenersi conto anche delle velocit di deflusso. Nello stabilire la giacitura delle varie canalizzazioni dovr tenersi conto delle possibilit di intralcio e di incrocio con altri sottoservizi cittadini.
Dovr inoltre indicarsi la giacitura delle tubazioni della distribuzione idrica, quando esistente ovvero da prevedersi, e collocare le canalizzazioni fognarie sempre al di sotto garantendo che tra l'estradosso della loro copertura e le generatrice inferiore delle tubazioni per l'approvvigionamento idrico vi sia un opportuno dislivello e
comunque non inferiore ai 30 cm. In casi particolari, fermo restando la norma di porre le canalizzazioni di fognatura al di sotto di quelle di approvvigionamento idrico, qualora non potesse essere osservata la distanza minima di 30 cm anzidetta, dovranno disporsi adeguate opere di protezione della condotta idrica.
VII Calcolo delle portate nere, medie e di punta delle canalizzazioni della rete facente parte del progetto esecutivo, da presentare sotto forma di tabelle con l'indicazione per i singoli tratti delle pendenze, delle velocit e delle relative altezze d'acqua sia per le portate medie che per quelle di punta.
La velocit relativa alle portate medie non dovr di norma essere inferiore ai 50 cm/s. Quando ci non si potesse realizzare dovranno essere interposti in rete adeguati sistemi di lavaggio. La velocit relativa alle portate di
punta non dovr di norma essere superiore ai 4 m/s.
VIII Calcolo delle portate pluviali di tutte le canalizzazioni della rete facente parte del progetto esecutivo, esponendo il metodo di calcolo adoperato, eseguito sulla base dello studio idrologico delle durate degli eventi meteorici, dell'estensione, delle aree dei bacini colanti e dei coefficienti di assorbimento dei terreni; dovr tenersi conto anche della frequenza con cui potranno verificarsi gli eventi pi gravosi; i risultati saranno presentati sotto
forma tabellare, con l'indicazione dei coefficienti udometrici calcolati, delle pendenze, delle sezioni, delle portate, delle velocit, delle altezze d'acqua. La velocit massima eccezionale non dovr superare di norma i 5 m/s.
La velocit di esercizio, a prescindere dai detti limiti che hanno valore indicativo dovranno comunque essere
correlate alla resistenza all'usura dei materiali di cui le fogne sono rivestite.
IX Per il calcolo delle fognature a sistema separato valgono le indicazioni sopra esposte; per quelle a sistema
misto il calcolo anzidetto dovr essere eseguito sia per le condizioni di tempo asciutto (portate nere) che per
quelle di tempo di pioggia (portate nere + portate pluviali), rimanendo valevoli le indicazioni gi date.
X Calcolo delle eventuali stazioni di sollevamento, con l'indicazione delle prevalenze geodetiche e manometriche
da vincere, del diametro e del materiale delle tubazioni di mandata, del tipo e del numero di pompe o altro dispositivo elevatorio (coclee ad es.) da adoperare, dei relativi rendimenti, della riserva predisposta, della potenza impegnata, dei tempi di funzionamento tra attacco e stacco delle macchine; dovranno essere illustrati i provvedimenti predisposti per l'idonea protezione delle macchine e delle condotte di mandata con particolare riguardo sia ai fenomeni di colpo d'ariete, che a quelli di corrosione o di isolamento. Dovranno inoltre essere illustrate
le modalit adottate per assicurare lo scarico di emergenza in caso di interruzione di funzionamento delle macchine, in maniera da non rigurgitare la fogna d'arrivo o almeno contenere il rigurgito entro i limiti accettabili;
qualora, per ragioni di quota ci non fosse possibile, dovr provvedersi all'installazione di gruppi elettrogeni di
riserva, tali quindi da assicurare il funzionamento delle macchine in caso di emergenza. Laddove per notevoli
variazioni nelle portate da elevare (come in genere avviene quando si tratta di fognature miste) e al fine di realizzare velocit accettabili, possono richiedersi pi condotte di mandata, occorre evidenziare che con le minori
portate il liquame non ristagni nelle condotte temporaneamente escluse dal funzionamento.
XI Calcolo idraulico degli eventuali scaricatori di piena, ammissibili solo quando le caratteristiche delle acque da
scaricare lo consentano, per ciascuno dei quali dovr essere indicato il tipo e le portate in gioco, cos come dovranno riportarsi i criteri di dimensionamento sia di essi che dei relativi canali fugatori.
XII Dovr essere indicato secondo quale criterio vengono disposte le caditoie atte a raccogliere le portate pluviali, dovr altres indicarsi il criterio secondo il quale sono intervallati i pozzetti di ispezione. Questi ultimi, comunque, non potranno distare tra loro pi di 20-25 metri quando le sezioni non siano praticabili (altezza inferiore a 1,05 m); potranno disporsi a maggiore distanza, e comunque non superiore a m 50 per le fogne praticabili.
Qualora l'altezza dei collettori o dell'emissario sia superiore a 2,00 m potr accettarsi che i pozzetti siano disposti tra loro sino alla distanza massima di 150 m; per tratti in galleria la distanza sar stabilita caso per caso.
XIII Dovr indicarsi l'importo delle opere progettate sulla base del computo metrico estimativo e dell'elenco dei
prezzi allegato al Capitolato Speciale di Appalto.
XIV Per le eventuali stazioni di sollevamento ed impianti di depurazione indicarsi dettagliati preventivi dei costi
di gestione per anno, suddivisi secondo le voci principali (personale, energia elettrica, ecc.).
184
Costruzioni Idrauliche
b - corografia
La corografia sar conforme a quella del progetto di massima. Dovr per indicare quali parti delle opere siano
state eventualmente gi eseguite, quali parti si intendono realizzare successivamente, dando evidenza alle nuove situazioni ed ai nuovi elementi che comportino adattamenti del progetto di massima, ma tali per da non costituirne modifica sostanziale per cui si ponga la necessit di una variante del progetto di massima.
Per accertare la rispondenza dei tracciati della rete progettata alle previsioni dei piani urbanistici, la corografia
sar redatta e riprodotta su copia dei piani regolatori vigenti e adottati per le zone da servire con la fognatura.
Qualora il Comune non sia dotato di piani urbanistici, la planimetria di cui al successivo punto D dovr essere
redatta su un accurato rilievo delle strade da servire nonch degli edifici circostanti, in modo che risultino i rapporti tra la rete ed il centro abitato.
c - planimetria quotata dell'intero centro da servire con indicazione della rete di fognatura e degli
eventuali impianti di sollevamento e depurazione
Dovr essere conforme a quella del progetto di massima ma aggiornata e completa di tutti gli elementi gi indicati per la corografia di cui al punto precedente.
d - planimetria quotata del lotto delle opere progettate con indicazione della rete di fognatura e
degli eventuali impianti di sollevamento e depurazione
Con indicazione della rete di fognatura e degli eventuali impianti di sollevamento e di depurazione.
Questa dovr essere rappresentata in scala almeno 1:2000 e dovr riportare:
le quote del terreno, assolute o relative, dei punti salienti e almeno di tutti i capofogna e di tutti gli incroci
stradali; dovranno altres riportarsi le monografie dei caposaldi di riferimento;
le zone con diversa densit di popolazione e le superfici con diverso coefficiente di assorbimento;
il tracciato della rete con indicato chiaramente sia il verso del movimento delle acque, sia l'identificazione con
lettere ovvero con numeri, di ciascuna fogna e di ciascun collettore, in maniera tale che risulti facile il riferimento ai profili longitudinali ed alle tabelle di calcolo;
la posizione dei pozzetti d'ispezione, di confluenza, di deviazione, di salto, di alloggio dei sifoni di cacciata e
comunque di tutte le opere d'arte ricorrenti; dovr altres riportarsi in un'apposita leggenda la simbologia adoperata per ciascuna delle opere anzidette;
la posizione di eventuali opere d'arte particolari (come attraversamenti ferroviari, opere di alleggerimento e
scarico, stazioni di sollevamento, ecc.) e dovr riportarsi in una apposita leggenda la simbologia adoperata
per ciascuna delle opere anzidette;
la posizione dell'eventuale impianto di trattamento dei liquami.
Dovranno inoltre essere indicate le eventuali aree da espropriare o da asservire per il passaggio di fogne, di collettori o dell'emissario, per la realizzazione delle opere d'arte particolari e dell'intero impianto di trattamento. La
planimetria dovr anche riportare le quote del prevedibile massimo livello di pelo d'acqua del/dei corpi idrici recipienti nel/nei punti di scarico. Qualora il/i recipienti siano costituiti da impluvi, torrenti o comunque corsi d'acqua, dovr riportarsi inoltre la/le sezioni degli alvei. Nel caso di scaricatori a mare o in lago dovranno essere
forniti gli elementi gi richiesti per il progetto ma a livello esecutivo. Per maggiore chiarezza, quanto potr riportarsi in pi tavole (ad esempio planimetria quotata con rete; planimetria con suddivisione delle aree nei riguardi del coefficiente di assorbimento ecc.).
f - disegni delle sezioni delle fogne, dei collettori, dell'emissario, delle opere d'arte tipo e di quelle
particolari
I disegni delle sezioni delle fogne, dei collettori e dell'emissario dovranno indicare, in scala idonea per una chiara interpretazione, e comunque non inferiore a 1:50, i tipi costruttivi di tutte le canalizzazioni progettate.
Dovranno contenere tutti gli elementi gi prescritti ai punti E ed F del progetto di massima con dettagli ed estensioni a livello esecutivo. Gli stessi criteri saranno seguiti per i disegni delle opere d'arte tipo, quali pozzetti
di ispezione, confluenza e deviazione, pozzetti di salto, pozzetti di alloggio dei sifoni di cacciata, caditoie, ecc.
che saranno redatti in scala idonea e comunque non inferiore ad 1:50 e dovranno specificare i materiali adottati
specie per i rivestimenti. Sempre gi stessi criteri saranno seguiti per i disegni delle opere d'arte particolari, come quelle di alleggerimento e scarico, stazioni di sollevamento, attraversamenti ferroviari, ecc. che dovranno
essere redatti in scala idonea e comunque non inferiore ad 1:100 e comprenderanno sezioni e piante quotate di
ogni singola opera in un numero adeguato ad una chiara identificazione delle spese stesse. I disegni specificheranno altres i materiali adottati. I disegni delle opere terminali della rete indicheranno in particolare, nel caso di
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
185
scarico in alvei o comunque in corpi idrici fluviali, lacuali o marini, i livelli di massimo pelo d'acqua da considerare nei recipienti stessi, le eventuali protezioni delle opere finali della fognatura (ad es. per gli scarichi a mare,
scogliere, moli, pennelli, ecc.), i manufatti di scarico ecc. Al fine di assicurare il buon funzionamento della rete,
il progettista dovr indicare il tipo di allacciamento da parte dei privati, facendo s che gli allacciamenti stessi
non richiedano la manomissione gli spechi fognari.
g - disegni delle eventuali stazioni di sollevamento e profili delle condotte di mandata relative
I disegni dei profili delle eventuali condotte di mandata dovranno essere rappresentati in scala almeno 1:2000
per le lunghezze ed 1:200 per le altezze. Qualora se ne ravvisi la necessit, e al fine di rendere pi evidenti i
dislivelli, i disegni potranno essere rappresentati anche in scale differenti da quelle indicate, specie per quanto
riguarda le altezze. Gli elaborati dovranno rappresentare la linea del terreno, quella di posa delle condotte e la
linea piezometrica e saranno muniti di due fincature, l'una superiore al profilo l'altra inferiore. Quella superiore
indicher il diametro ed il materiale costituente le condotte specificando il tipo di giunto adottato, la portata sollevata, il valore della perdita di carico unitaria e di quella totale, la velocit del moto dei liquami nella condotta,
il nome e il tipo di pavimentazione delle strade lungo cui corrono le condotte e la presumibile natura dei terreni
da scavare e di sedime. Quella inferiore indicher le quote del terreno, quelle di posa delle condotte, la misura
delle distanze parziali e di quelle progressive. Al termine dei profili dovr indicarsi il recapito delle condotte rappresentate. I disegni delle sezioni delle condotte saranno in scala almeno 1:50 ed indicheranno i materiali costituenti le condotte, il tipo di giunto adottato, e le particolarit di posa in opera (selle, corsetti, ecc.).
186
Costruzioni Idrauliche
progetto di massima. Le Ditte concorrenti dovranno presentare offerta per la soluzione indicata dal disciplinare,
da considerarsi offerta base indispensabile, rimanendo per libere di presentare soluzioni di varianti che esse
giudichino pi convenienti, sempre che sia stata garantita l'efficienza depurativa richiesta. Sar precisato se il
progetto deve riguardare l'intero impianto, ovvero la realizzazione delle opere debba limitarsi ad un primo lotto.
In tal caso occorrer anche indicare i dati relativi alle portate ed al tipo di liquame da trattare e gli abitanti da
servire con il primo lotto e dovr essere richiesta la presentazione del progetto almeno di massima dell'intero
impianto. L'appalto dovr comprendere opere murarie, macchinario e apparecchiature e quant'altro occorre per
consegnare funzionante l'impianto all'Amministrazione Appaltante.
2. Modalit di presentazione del Progetto - Offerta da parte delle Ditte concorrenti.
Il progetto-offerta dovr comprendere almeno un grafico indicante il ciclo di trattamento che la Ditta concorrente intende realizzare; uno schema dello stesso ciclo dal quale risultino il numero di unit operative a mezzo delle quali il ciclo sar svolto nonch tutti i collegamenti sia idraulici, che elettrici, termici o chimici che si intendono eseguire; una planimetria generale dell'impianto in scala almeno 1:500 dalla quale risultino le quote alle
quali si trovano le singole opere; un profilo altimetrico del percorso che liquami avranno durante le singole fasi
del trattamento ed uno del percorso dei fanghi in scale adeguate per una chiara interpretazione del funzionamento dell'impianto; disegni costruttivi quotati di ciascuna delle opere previste, o almeno di ciascuno dei tipi di
opera se queste fossero pi di una, in scala almeno 1:100 comprendendo piante sezioni quotate tali da indicare
chiaramente sia le apparecchiature offerte che le opere murarie. Il progetto dovr inoltre essere corredato da
una relazione illustrante i criteri generali ispiratori delle opere previste e dalla quale risultino sia i calcoli di proporzionamento che i rendimenti depurativi che in ciascuna delle fasi di trattamento saranno raggiunti. Dovranno
altres indicarsi, nell'offerta per le macchine e le apparecchiature, i tipi proposti nonch i pesi, i consumi elettrici
previsti, le potenze da impegnare per ciascuno di essi ed i nominativi delle Ditte costruttrici. Il progetto dovr
poi essere corredato da un computo metrico estimativo che consideri separatamente le opere murarie dalle apparecchiature, dando per queste ultime anche i prezzi unitari, in maniera da permettere all'Amministrazione
Appaltante un agevole confronto tra le offerte presentate. Infine le Ditte Concorrenti dovranno presentare uno
schema di Capitolato Speciale di Appalto, in armonia con le norme del disciplinare dal quale risultino tutti i rapporti che la Ditta intende istituire con l'Amministrazione. Il costo delle opere dovr risultare in un'offerta che
distinguer le opere murarie dalle apparecchiature; all'offerta dovr anche essere accompagnato un preventivo
per la gestione e manutenzione dell'impianto specificando le voci principali (personale, materiali, energia elettrica). La Ditta dovr provvedere all'avviamento dell'impianto stesso e consegnarlo funzionante, nonch provvedere alla sua conduzione con proprio personale specializzato per un periodo di effettivo funzionamento a regime
da precisare nel disciplinare e di norma non inferiore ad 1 anno. La Ditta dovr altres provvedere all'istruzione
del personale della Amministrazione Appaltante destinato alla conduzione dell'impianto. Le Ditte concorrenti rilasceranno esplicita dichiarazione di sollevare l'Amministrazione Appaltante da qualsiasi onere per diritti di brevetti o privative. Il progetto dovr essere firmato da un ingegnere abilitato allo esercizio della professione.
3. Modalit di aggiudicazione dell'opera.
Il disciplinare dovr comprendere le modalit secondo cui saranno aggiudicate le opere e dovr altres indicare
le qualifiche dei membri della commissione cui tale compito sar devoluto.
4. Modalit di esecuzione, pagamenti e collaudo delle opere.
Nel disciplinare saranno indicati i termini di esecuzione e consegna delle opere ed i termini e le modalit di pagamento e di collaudo.
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
187
In una prima fase, per un corretto tracciamento della rete, supponendo inesistenti i fabbricati, le
canalizzazioni dovranno posizionarsi in corrispondenza dei compluvi, replicando quella che sarebbe
la rete idrografica naturale del bacino in studio. I vincoli creati dalle costruzioni e dalla viabilit esistenti portano a scostamenti dalla soluzione ottimale. Risulta opportuno che le canalizzazioni principali seguano la viabilit maggiore e che i canali a servizio di sottobacini vengono portati verso un
unico emissario. E' necessario inoltre conoscere le quote del piano di posa della rete idrica e degli
altri servizi. La rete di fognatura, per ovvie ragioni igieniche, verr posizionata sempre al di sotto
della rete idrica, sottostandovi di almeno 0,50 m. Per rispettare tale vincolo si debbono realizzare,
specie per le canalizzazioni principali, per i collettori e per i canali emissari, scavi molto profondi.
7.4.2. Riabilitazione
Riscontrato un decadimento delle caratteristiche idrauliche e strutturali delle condotte, prossime allo scadere della durata tecnico-economica, possibile intervenire ripristinando le condizioni di progetto delle stesse tramite operazioni riabilitative che vanno dalla semplice pulizia interna ad altre
pi complesse che possono prevedere la totale sostituzione del pezzo. Pertanto per riabilitazione,
si intende, in termini generali, diversi tipi di intervento quali:
manutenzione
riparazione
rinnovo
sostituzione
I caratteri di qualit delle acque reflue domestiche sono connessi fondamentalmente con la differente tipologia degli insediamenti, con le dotazioni idriche, con la natura ed il livello di dotazione
dei servizi. Sussistono inoltre numerosi altri fattori che condizionano i caratteri delle acque di rifiuto
188
Costruzioni Idrauliche
domestiche, quali la successione delle stagioni, la presenza di acque di falda infiltrate, l'accidentale
immissione di sostanze inusitate, ecc.. I caratteri di qualit delle acque reflue, pertanto, in quanto
dipendenti da un limitato numero di fattori determinatori sono, in linea di massima determinabili a
priori. Le indagini di campo, anche se di tipo speditivo, sono peraltro sempre auspicabili e necessarie per avere valida conferma degli assunti progettuali.
I principali indicatori ai quali viene fatto riferimento per quantizzare il livello di inquinamento delle
acque reflue sono costituiti da parametri chimico fisici, dal contenuto di materiale organico, di materie solide, di nutrienti e di metalli pesanti. Le misure che vengono normalmente eseguite riguardano:
il BOD ( Biochemical Oxygen Demand ), quantit di ossigeno richiesta dai microrganismi presenti in un liquame abilitati alla stabilizzazione aerobica delle sostanze organiche biodegradabili. La determinazione si effettua con riferimento a 5 giorni risultando il consumo di ossigeno in
detto intervallo di tempo (BOD5) pari al 68% dell'ossigeno richiesto per la stabilizzazione totale.
il COD ( Chemical Oxygen Demand ), quantit di ossigeno richiesta da un liquame per conse-
guire la ossidazione chimica della quasi totalit delle sostanze organiche, sia biodegradabili che
non biodegradabili. Il valore del COD di un liquame sempre superiore al valore del BOD e
non risente della presenza di inibitori tossici.
il TOC ( Total Organic Carbon ) una determinazione che attraverso la titolazione dl carbonio
presente nel liquame individua la totalit di sostanze organiche presenti nel liquame.
i solidi sospesi
l'azoto ammoniacale e nitroso
il fosforo, totale e come ortofosfati
i tensioattivi
gli olii ed i grassi
i metalli pesanti, specie il piombo e lo zinco.
BOD5 pu scen-
I caratteri di qualit delle acque di drenaggio urbano sono connessi fondamentalmente con le condizioni meteorologiche di tempo di pioggia, con la intensit della precipitazione, con la differente
tipologia degli insediamenti, con l'inquinamento atmosferico, con il materiale sedimentato nelle fogne con la natura e la quantit dei sedimenti sulla superficie dilavata. Sussistono inoltre numerosi
altri fattori che condizionano i caratteri delle acque di pioggia, quali la successione delle stagioni, il
numero di giorni non piovosi che precedono l'evento pluviometrico, la presenza di acque di falda
infiltrate, la natura ed il livello di dotazione dei servizi, le dotazioni idriche, l'accidentale immissione
di sostanze non usuali, ecc..
I caratteri di qualit delle acque di drenaggio, pertanto, in quanto dipendenti da un elevato numero
di fattori determinatori e da un elevatissimo numero di fattori accessori, non sono determinabili a
priori, ma richiedono lunghe ed onerose indagini di campo volte alla loro acquisizione in termini
statisticamente significativi.
livello di inquinamento delle acque di drenaggio sono costituiti da parametri chimico fisici, dal contenuto di materiale organico, di materie solide, di nutrienti e di metalli pesanti. Le misure che vengono normalmente eseguite riguardano:
per
per
per
per
per
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
189
Durante le precipitazioni i caratteri di qualit delle acque di pioggia risultano molto variabili in funzione sia del tasso e della natura dell'inquinamento atmosferico al momento presente, sia del ruscellamento e della contaminazione superficiale (presenza di vegetazione, erosione delle pavimentazioni e del suolo, materia organica presente sulla superficie, traffico veicolare, rifiuti dell'attivit
umana, ecc.), sia della capacit di mobilitazione di materiale sedimentato nelle canalizzazioni della
rete di fognatura.
ESEMPIO 12
Progettare la rete di fognatura, del tipo unitario, per la localit riportata nello schema di Figura1.
Sono date le espressioni della curva di possibilit pluviometrica, per precipitazioni rilevate in un periodo di osservazione di 50 anni, con tempo di ritorno T=10 anni (cfr. Esempio n.1):
h = 31 t 0,46 per durate t < 1 e h = 31 t 0,22 per 1 < t < 24 ore .
La dotazione idropotabile del giorno dei massimi consumi di 250 l/ab*giorno
Figura. 1 Planimetria
Tabella I
Parametri urbanistici
Zona
190
St
Destinazione
Sf
Uf
Su
IVC
TN
38550
Tecnologica
27000
70 ab/ha
CM
42480
Commerciale
30000
50 ab/ha
PEEP
68610
PEEP
42000
0,7 m2/m2
29400
1ab/ 80 m3
VPA
29400
Verde attrezzato
45115
Residenziale
22500
0,4 m2/m2
9000
1ab/100 m3
93760
Completamento
58000
0,7 m2/m2
40600
1ab/ 80 m3
Costruzioni Idrauliche
0,8 Cp N d
Qn =
86400
[l/s]
Utilizzando i dati di Tabella I vengono definiti gli abitanti afferenti ad ogni zona e le relative portate
nere
Tabella II
Zona
Sf
Uf
m2
Su
volumi
m2
m3
IVC
abitanti
Cp
portata
l/s
TN
27000
70 ab/ha
189
1,4
0,6
CM
30000
50 ab/ha
150
1,4
0,5
42000
0,7
29400
88200
1ab/ 80 m3
1103
1,4
3,6
22500
0,4
9000
27000
1ab/100 m3
270
1,4
0,9
121800
1ab/ 80 m3
1523
1,4
4,9
PEEP
VPA
A
B
58000
0,7
40600
Qmax =
con
h
10
A
tc
3600
( m3/s) [1]
h
, intensit della pioggia di durata (mm/ora) pari al tempo di corrivazione tc (ore) del bacino
tc
0,90
0.80
0,60
0,30 0,40
0,20
I valori della precedente tabella vengono applicati alle singole superfici scolanti omogenee ; nel caso in cui nell'ambito di uno stesso bacino siano presenti due o pi zone si determina il valore medio
' , ragguagliato all'area At dell'intero bacino, come media ponderata dei singoli valori di i delle
rispettive superfici Ai
' =
Costruzioni Idrauliche
i Ai
At
Le reti fognanti
191
Nella Figura 2 riprodotto lo schema della rete di fognatura ; nella Tabella IV sono riportati i dati
relativi dei singoli collettori e dei sottobacini afferenti.
Figura 2 - Sottobacini
Tabella IV
Collettore
Lunghezza
Sottobacini
TN
365
CM
185
PEEP
400
VPA
315
B- Completamento
5
345
270
4570
0,9
42480
0,6
8622
0,9
68610
0,8
Strada e Piazza
S totale
'
0,6
Piazza
38550
Strade e Piazzali
Superfici
8751
0,9
29400
0,2
93760
0,8
Strada e Piazza
7033
0,9
A - Residenziale
45115
0,4
VPA
2460
0,2
Strada e Piazza
2230
0,9
43120
0,63
51102
0,65
77361
0,81
29400
0,20
100793
0,81
49805
0,41
percorso in condizioni di
Costruzioni Idrauliche
Nella seguente Tabella V sono riportati i dati relativi alla determinazione della portata di pioggia Qp,
di primo tentativo, afferente ad ogni collettore nella sezione di chiusura del sottobacino tributario.
Tabella V
Determinazione delle portate di pioggia di primo tentativo
C oll.
1
2
3
4
5
6
3-4-5
5-6-7
Superficie
m2
43120
51102
77361
29400
100763
49805
200983
351551
0,63
0,65
0,81
0,20
0,81
0,41
0,64
0,68
L
m
365,0
185,0
400,0
315,0
345,0
270,0
120,0
130,0
i
0,02
0,01
0,04
0,05
0,04
0,05
0,01
0,01
Vf
m/s
1,40
1,00
3,00
1,30
3,00
2,00
2,80
3,00
t
ore
0,156
0,135
0,120
0,151
0,115
0,121
0,168
0,180
31
31
31
31
31
31
31
31
0,46
0,46
0,46
0,46
0,46
0,46
0,46
0,46
h
i
mm mm/ora
13,19
84,54
12,34
91,41
11,69
97,41
12,99
86,04
11,46
99,67
11,73
96,97
13,64
81,25
14,09
78,25
Qp
m 3/s
0,638
0,843
1,696
0,141
2,260
0,550
2,903
5,196
u
l/s ha
147,9
165,0
219,2
47,8
224,3
110,4
144,4
147,8
Nella Tabella VI sono riassunti i dati caratteristici di ogni collettore e le dimensioni geometriche
delle tubazioni usate
Tabella VI
Caratteristiche dei collettori e portate di verifica
Coll.
Materiale
Pendenza
Speco
Qp
Qn
Qt
m3/s
m3/s
m3/s
PVC
0,020
circolare
0,638
0,0006
0,6386
PVC
0,008
circolare
0,843
0,0005
0,8435
Cls
0,035
ovoidale
1,696
0,0036
1,6996
PVC
0,040
circolare
0,141
Cls
0,035
ovoidale
2,260
0,0049
2,2649
Gres
0,045
circolare
0,550
0,0009
0,5509
3-4-5
Cls
0,008
ovoidale
2,903
0,0047
2,9077
5-6-7
Cls
0,010
ovoidale
5,393
0,0105
5,4035
Costruzioni Idrauliche
0,1410
Le reti fognanti
193
DN mm
200
250
315
400
500
630
710
800
Di
191
237,8
299,6
380,4
475,6
599,2
675,2
760,8
Tubi in Gres -
mm
UNI 9180
DN mm
200
250
300
350
400
500
600
700
800
Di
200
250
300
350
400
500
600
700
800
mm
cm
cm
cm
60
90
30
70
105
35
80
120
40
90
135
45
100
150
50
120
180
60
140
210
70
160
240
80
fondello
in gres
b
Escludendo il funzionamento in pressione i condotti di fognatura si calcolano come canali a superficie libera in regime di moto uniforme. La determinazione dei parametri idraulici viene effettuata
utilizzando la formula di Chezy, assumendo per
[m2]
Sezione bagnata
Di seguito sono riportati, in modo tabellare, i dati elaborati per la verifica idraulica degli spechi, con
lausilio delle tabelle dei parametri geometrici delle sezioni circolare e ovoidale inglese, tratte dal
manuale Colombo. Il grado di riempimento massimo stato fissato in :
colari e GR 70 % per spechi ovoidali. In considerazione dei materiali utilizzati per le tubazioni
possono essere accettati valori massimi di velocit 5 m/s per tubazioni in Gres e PVC e 4 m/s
per tubi ovoidali.
Nelle seguenti Figure 4 e 5 sono raffigurate le scale di deflusso di spechi circolari e semiovoidali
con evidenziato in rosso la condizione di grado riempimento massimo .
194
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
195
196
Costruzioni Idrauliche
COLLETTORE 1
COLLETTORE 1
Bacino
43120 m^2
tc=
0,155 ore
Qp=
0,639 m^3/s
SEZ.CIRCOLARE
h/r
0,90
1,00
1,10
1,20
A/r^2
1,3711
1,5708
1,7705
1,9681
lunghezza
365 m
i= 0,02
Vf= 1,4
a= 31
n= 0,46
= 0,63
hmax=
13,17 mm
imax=
84,71 mm/ora
Qn=
0,0006 m^3/s
Qt= 0,6398
DN= 630
R/r
Q/(*)
0,4662
0,5000
0,5298
0,5553
0,8243
0,9895
1,1592
1,3296
r= 0,3
h
m
0,270
0,300
0,330
0,360
m/s
m^3/s
k= 90
A
m^2
0,123
0,141
0,159
0,177
R
m
0,140
0,150
0,159
0,167
Q
m^3/s
0,423
0,508
0,595
0,683
V
m/s
3,43
3,59
3,73
3,85
GR
%
45
50
55
60
Il collettore in esame smaltisce una portata di 0,6398 m3/s con un grado di riempimento prossimo
al 60% con una velocit di 3,85 m/s, valore molto diverso dalla velocit fittizia di scorrimento
Vf = 1,4 m/s di primo tentativo . Posto pertanto Vf = 4,0 m/s, valore accettabile per il tipo di materiale adottato, si determinano i nuovi valori di tc , hmax, imax, Qp ed infine Qt
COLLETTORE 1
Bacino
43120 m^2
tc=
0,108 ore
Qp=
0,777 m^3/s
SEZ.CIRCOLARE
h/r
0,90
1,00
1,05
1,10
A/r^2
1,3711
1,5708
1,6707
1,7705
lunghezza
365 m
i= 0,02
Vf= 4
a= 31
n= 0,46
= 0,63
hmax=
11,15 mm
imax=
102,93 mm/ora
Qn=
0,0006 m^3/s
Qt= 0,7773
DN= 710
R/r
Q/(*)
0,4662
0,5000
0,5149
0,5298
0,8243
0,9895
1,0744
1,1592
r= 0,34
h
m
0,306
0,340
0,357
0,374
m/s
m^3/s
k= 90
A
m^2
0,158
0,182
0,193
0,205
R
m
0,159
0,170
0,175
0,180
Q
m^3/s
0,591
0,709
0,770
0,831
V
m/s
3,73
3,91
3,99
4,06
GR
%
45
50
53
55
Il Collettore 1 risulta verificato da uno speco circolare DN 710 mm, con grado di riempimento GR
53% e velocit V 4,0 m/s
COLLETTORE 2
COLLETTORE 2
Bacino
51102 m^2
tc=
0,134 ore
Qp=
0,845 m^3/s
SEZ.CIRCOLARE
h/r
1,00
1,10
1,20
1,30
1,40
A/r^2
1,5708
1,7705
1,9681
2,1617
2,3489
lunghezza
185 m
i= 0,008
Vf= 1,00
a= 31
n= 0,46
= 0,65
hmax=
12,31 mm
imax= 91,63164 mm/ora
Qn=
0,0005 m^3/s
Qt= 0,8445
DN= 800
R/r
0,5000
0,5298
0,5553
0,5763
0,5925
Q/(*)
0,9895
1,1592
1,3296
1,4970
1,6570
r= 0,36
h
m
0,360
0,396
0,432
0,468
0,504
m/s
m^3/s
k= 90
A
m^2
0,204
0,229
0,255
0,280
0,304
R
m
0,180
0,191
0,200
0,207
0,213
Q
m^3/s
0,522
0,612
0,702
0,790
0,875
V
m/s
2,57
2,67
2,75
2,82
2,87
GR
%
50
55
60
65
70
In questo caso lo speco considerato in grado di smaltire la portata di progetto ma, sia con un
grado di riempimento maggiore del 60% e sia con un valore di velocit maggiore di quella ipotizza-
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
197
ta . Pertanto nelle seconda iterazione, oltre a correggere il valore della Vf iniziale, si dovr prevedere una sezione maggiore, ad esempio una sezione ovoidale 70*105 cm.
Collettore 2
Bacino
tc=
Qp=
= 70*105
SEZ.OVOIDALE
h/r
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
2,00
2,10
2,20
lunghezza
185 m
i= 0,008
Vf= 2,5
a= 31
n= 0,46
= 0,65
hmax=
10,92 mm
imax=
105,48 mm/ora
Qn=
0,0005 m^3/s
Qt= 0,9737
51102 m^2
0,104 ore
0,973 m^3/s
A/r^2
1,1364
1,4808
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
3,2220
3,4207
R/r
Q/(*)
0,4133
0,4673
0,5160
0,5596
0,5980
0,6314
0,6452
0,6590
0,6306
0,8918
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
2,4077
2,5903
r= 0,35
h
m
0,350
0,420
0,490
0,560
0,630
0,700
0,735
0,770
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
0,139
0,181
0,226
0,273
0,321
0,370
0,395
0,419
R
m
0,145
0,164
0,181
0,196
0,209
0,221
0,226
0,231
Q
m^3/s
0,257
0,364
0,485
0,618
0,760
0,908
0,983
1,057
V
m/s
1,85
2,01
2,14
2,26
2,36
2,45
2,49
2,52
GR
%
33
40
47
53
60
67
70
73
Il Collettore 2 risulta verificato da uno speco ovoidale delle dimensioni 70*105 cm, con grado di
riempimento GR 70% e velocit V 2,5 m/s
COLLETTORE 3
Collettore 3
Bacino
tc=
Qp=
= 60*90
SEZ.OVOIDALE
h/r
2,00
2,20
2,30
2,40
2,50
lunghezza
400 m
i= 0,035
Vf= 3
a= 31
n= 0,46
= 0,81
hmax=
11,69 mm
imax=
97,39 mm/ora
Qn=
0,0036 m^3/s
Qt= 1,6989
77361 m^2
0,120 ore
1,695 m^3/s
A/r^2
3,0233
3,4207
3,6142
3,8015
3,9800
R/r
Q/kr^8/3i^1/2
0,6314
0,6590
0,6696
0,6775
0,6820
2,2251
2,5903
2,7662
2,9323
3,0837
r= 0,3
h
m
0,600
0,660
0,690
0,720
0,750
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
0,272
0,308
0,325
0,342
0,358
R
m
0,189
0,198
0,201
0,203
0,205
Q
m^3/s
1,259
1,466
1,565
1,659
1,745
V
m/s
4,63
4,76
4,81
4,85
4,87
GR
%
67
73
77
80
83
La sezione ipotizzata piccola; per la portata di progetto il GR > 70% ed il valore della velocit risulta troppo elevato, pertanto si prevede un abbassamento della pendenza di fondo dallo 0,035 allo
0,01 , da recuperare con l'introduzione di salti di fondo, mentre il valore della Vf di secondo tentativo elevato a 3,2 m/s .
Collettore 3
Bacino
tc=
Qp=
= 90*135
SEZ.OVOIDALE
h/r
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
1,90
2,00
2,10
198
lunghezza
400 m
i= 0,01
Vf= 3,2
a= 31
n= 0,46
= 0,81
hmax=
11,59 mm
imax=
98,42 mm/ora
Qn=
0,0036 m^3/s
Qt= 1,7168
77361 m^2
0,118 ore
1,713 m^3/s
A/r^2
1,1364
1,4808
1,8475
2,2305
2,6242
2,8238
3,0233
3,222
R/r
0,4133
0,4673
0,5160
0,5596
0,5980
0,6147
0,6314
0,6452
Q/kr^8/3i^1/2
0,6306
0,8918
1,1886
1,5146
1,8628
2,0440
2,2251
2,4077
r= 0,45
h
m
0,450
0,540
0,630
0,720
0,810
0,855
0,900
0,945
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
0,230
0,300
0,374
0,452
0,531
0,572
0,612
0,652
R
m
0,186
0,210
0,232
0,252
0,269
0,277
0,284
0,290
Q
m^3/s
0,562
0,795
1,060
1,351
1,661
1,823
1,984
2,147
V
m/s
2,44
2,65
2,83
2,99
3,13
3,19
3,24
3,29
GR
%
33
40
47
53
60
63
67
70
Costruzioni Idrauliche
COLLETTORE 4
lunghezza
315 m
= 0,2
hmax=
12,97 mm
Qn=
COLLETTORE 4
Bacino
29400 m^2
tc=
0,150 ore
Qp=
0,141 m^3/s
SEZ.CIRCOLARE
h/r
0,90
1,00
1,10
1,20
A/r^2
1,3711
1,5708
1,7705
1,9681
DN= 250
R/r
r= 0,12
Q/kr^8/3i^1/2
0,4662
0,5000
0,5298
0,5553
i= 0,045
Vf= 1,3
a= 31
n= 0,46
imax=
86,26 mm/ora
0 m^3/s
Qt= 0,141
0,8243
0,9895
1,1592
1,3296
h
m
0,108
0,120
0,132
0,144
m/s
m^3/s
k= 90
A
m^2
0,020
0,023
0,025
0,028
R
m
0,056
0,060
0,064
0,067
Q
m^3/s
0,055
0,066
0,078
0,089
V
m/s
2,79
2,93
3,04
3,14
GR
%
45
50
55
60
COLLETTORE 4
Bacino
29400 m^2
tc=
0,108 ore
Qp=
0,168 m^3/s
SEZ.CIRCOLARE
h/r
0,80
0,85
0,90
1,00
A/r^2
1,1735
1,2723
1,3711
1,5708
DN= 400
R/r
r= 0,19
Q/kr^8/3i^1/2
0,4285
0,4474
0,4662
0,5000
i= 0,045
Vf= 3,5
a= 31
n= 0,46
imax=
103,11 mm/ora
0 m^3/s
Qt= 0,168
0,6669
0,7456
0,8243
0,9895
h
m
0,152
0,162
0,171
0,190
m/s
m^3/s
k= 90
A
m^2
0,042
0,046
0,049
0,057
R
m
0,081
0,085
0,089
0,095
Q
m^3/s
0,152
0,170
0,188
0,225
V
m/s
3,59
3,70
3,79
3,97
GR
%
40
43
45
50
COLLETTORE 5
lunghezza
345 m
i= 0,035
Vf= 3
a= 31
n= 0,46
= 0,81
hmax=
11,46 mm
imax=
99,70 mm/ora
Qn=
0,0049 m^3/s
Qt= 2,2653
Collettore 5
Bacino
100763 m^2
tc=
0,115 ore
Qp=
2,260 m^3/s
= 80*120
SEZ.OVOIDALE
h/r
1,60
1,80
2,00
A/r^2
2,2305
2,6242
3,0233
R/r
Q/(*)
0,5596
0,5980
0,6314
1,5146
1,8628
2,2251
r= 0,4
h
m
0,640
0,720
0,800
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
0,357
0,420
0,484
R
m
0,224
0,239
0,253
Q
m^3/s
1,846
2,270
2,712
V
m/s
5,17
5,41
5,61
GR
%
53
60
67
Come per il Collettore 3, pur risultando verificato il GR < 70%, il valore della velocit risulta troppo
elevato, pertanto si prevede un abbassamento della pendenza di fondo dallo 0,035 allo 0,012 , da
recuperare con l'introduzione di salti di fondo. Il valore delle Vf di secondo tentativo fissato a 3,6
m/s .
lunghezza
345 m
i= 0,012
Vf= 3,6
a= 31
n= 0,46
= 0,81
hmax=
11,21 mm
imax=
102,29 mm/ora
Qn=
0,0049 m^3/s
Qt= 2,3239
Collettore 5
Bacino
100763 m^2
tc=
0,110 ore
Qp=
2,319 m^3/s
= 90*135
SEZ.OVOIDALE
h/r
1,60
1,65
1,70
1,80
2,00
2,1
A/r^2
2,2305
2,3289
2,4274
2,6242
3,0233
3,222
Costruzioni Idrauliche
R/r
0,5596
0,5692
0,5788
0,5980
0,6314
0,6452
Q/(*)
1,5146
1,6017
1,6887
1,8628
2,2251
2,4077
r= 0,45
h
m
0,720
0,743
0,765
0,810
0,900
0,945
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
0,452
0,472
0,492
0,531
0,612
0,652
R
m
0,252
0,256
0,260
0,269
0,284
0,290
Q
m^3/s
1,480
1,565
1,650
1,820
2,174
2,352
V
m/s
3,28
3,32
3,36
3,42
3,55
3,61
GR
%
53
55
57
60
67
70
Le reti fognanti
199
COLLETTORE 6
lunghezza
270 m
i= 0,045
Vf= 2
a= 31
n= 0,46
= 0,41
hmax=
11,71 mm
imax=
97,19 mm/ora
Qn=
0,0009 m^3/s
Qt= 0,5522
COLLETTORE 6
Bacino
49805 m^2
tc=
0,121 ore
Qp=
0,551 m^3/s
SEZ.CIRCOLARE
h/r
0,90
1,00
1,10
1,05
1,20
A/r^2
1,3711
1,5708
1,7705
1,8693
1,9681
DN= 500
R/r
r= 0,25
Q/(*)
0,4662
0,5000
0,5298
0,5425
0,5553
h
m
0,225
0,250
0,275
0,263
0,300
0,8243
0,9895
1,1592
1,2444
1,3296
m/s
m^3/s
k= 85
A
m^2
0,086
0,098
0,111
0,117
0,123
R
m
0,117
0,125
0,132
0,136
0,139
Q
m^3/s
0,369
0,443
0,518
0,557
0,595
V
m/s
4,30
4,51
4,68
4,76
4,83
GR
%
45
50
55
53
60
Il valore della velocit risulta troppo elevato, pertanto si prevede un abbassamento della pendenza
di fondo dallo 0,045 allo 0,012 , da recuperare con l'introduzione di salti di fondo. Il valore delle Vf
di secondo tentativo fissato a 3,6 m/s .
lunghezza
270 m
i= 0,02
Vf= 3,6
a= 31
n= 0,46
= 0,41
hmax=
10,94 mm
imax=
105,33 mm/ora
Qn=
0,0009 m^3/s
Qt= 0,5983
COLLETTORE 6
Bacino
49805 m^2
tc=
0,104 ore
Qp=
0,597 m^3/s
SEZ.CIRCOLARE
h/r
0,90
1,00
1,10
1,05
1,20
A/r^2
1,3711
1,5708
1,7705
1,8693
1,9681
DN= 600
R/r
Q/(*)
0,4662
0,5000
0,5298
0,5425
0,5553
0,8243
0,9895
1,1592
1,2444
1,3296
r= 0,3
h
m
0,270
0,300
0,330
0,315
0,360
m/s
m^3/s
k= 85
A
m^2
0,123
0,141
0,159
0,168
0,177
R
m
0,140
0,150
0,159
0,163
0,167
Q
m^3/s
0,400
0,480
0,562
0,603
0,645
V
m/s
3,24
3,39
3,53
3,59
3,64
GR
%
45
50
55
53
60
COLLETTORE 3.4.5
lunghezza
120 m
i= 0,008
Vf= 2,8
a= 31
n= 0,46
= 0,64
hmax=
13,64 mm
imax=
81,25 mm/ora
Qn=
0,0049 m^3/s
Qt= 2,9080
Collettore 345
Bacino
200983 m^2
tc=
0,168 ore
Qp=
2,903 m^3/s
= 100*150
SEZ.OVOIDALE
h/r
1,60
1,80
2,00
2,10
A/r^2
2,2305
2,6242
3,0233
3,2220
R/r
Q/(*)
0,5596
0,5980
0,6314
0,6452
1,5146
1,8628
2,2251
2,4077
r= 0,5
h
m
0,800
0,900
1,000
1,050
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
0,558
0,656
0,756
0,806
R
m
0,280
0,299
0,316
0,323
Q
m^3/s
1,600
1,968
2,351
2,544
V
m/s
2,87
3,00
3,11
3,16
GR
%
53
60
67
70
Collettore 345
Bacino
200983 m^2
tc=
0,166 ore
Qp=
2,920 m^3/s
= 120*180
SEZ.OVOIDALE
h/r
1,60
1,65
1,70
1,80
2,00
2,10
200
A/r^2
2,2305
2,3289
2,4274
2,6242
3,0233
3,222
R/r
0,5596
0,5692
0,5788
0,5980
0,6314
0,6452
Q/(*)
1,5146
1,6017
1,6887
1,8628
2,2251
2,4077
r= 0,6
h
m
0,960
0,990
1,020
1,080
1,200
1,260
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
0,803
0,838
0,874
0,945
1,088
1,160
R
m
0,336
0,342
0,347
0,359
0,379
0,387
Q
m^3/s
2,602
2,752
2,901
3,200
3,823
4,136
V
m/s
3,24
3,28
3,32
3,39
3,51
3,57
GR
%
53
55
57
60
67
70
Costruzioni Idrauliche
COLLETTORE 5.6.7
lunghezza
130 m
i= 0,01
Vf= 3
a= 31
n= 0,46
= 0,68
hmax=
14,09 mm
imax=
78,25 mm/ora
Qn=
0,0049 m^3/s
Qt= 5,2008
Collettore 567
Bacino
351551 m^2
tc=
0,180 ore
Qp=
5,196 m^3/s
= 140*210
SEZ.OVOIDALE
h/r
A/r^2
1,60
1,80
2,00
2,10
R/r
2,2305
2,6242
3,0233
3,2220
r= 0,7
Q/(*)
0,5596
0,5980
0,6314
0,6452
h
m
1,120
1,260
1,400
1,470
1,5146
1,8628
2,2251
2,4077
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
1,093
1,286
1,481
1,579
R
m
0,392
0,419
0,442
0,452
Q
m^3/s
4,388
5,397
6,447
6,976
V
m/s
4,01
4,20
4,35
4,42
GR
%
53
60
67
70
Pur risultando verificato il GR < 70% il valore della velocit risulta troppo elevato, pertanto si prevede un abbassamento delle pendenza di fondo dallo 0,01 allo 0,008 , da recuperare con l'introduzione di salti di fondo. Il valore delle Vf di secondo tentativo fissato a 3,5 m/s .
lunghezza
130 m
i= 0,006
Vf= 3,5
a= 31
n= 0,46
= 0,68
hmax=
14,03 mm
imax=
78,65 mm/ora
Qn=
0,0049 m^3/s
Qt= 5,2278
Collettore 567
Bacino
351551 m^2
tc=
0,178 ore
Qp=
5,223 m^3/s
= 140*210
SEZ.OVOIDALE
h/r
A/r^2
1,60
1,65
1,70
1,80
2,00
2,10
R/r
2,2305
2,3289
2,4274
2,6242
3,0233
3,222
0,5596
0,5692
0,5788
0,5980
0,6314
0,6452
r= 0,7
Q/(*)
h
m
1,120
1,155
1,190
1,260
1,400
1,470
1,5146
1,6017
1,6887
1,8628
2,2251
2,4077
m/s
m^3/s
k= 75
A
m^2
1,093
1,141
1,189
1,286
1,481
1,579
R
m
0,392
0,398
0,405
0,419
0,442
0,452
Q
m^3/s
3,399
3,594
3,790
4,180
4,994
5,403
V
m/s
3,11
3,15
3,19
3,25
3,37
3,42
GR
%
53
55
57
60
67
70
Materiale
Pendenza
Pendenza
strada
collettore
sezione
Qt
Vr
dimensione
m3/s
m/s
Speco
PVC
0,020
0,020
circolare
DN 710
0,7773
4,0
PVC
0,008
0,008
ovoidale
70*105
0,9737
2,5
Cls
0,035
0,010
ovoidale
90*135
1,7168
3,2
PVC
0,045
0,045
circolare
DN 400
0,1680
3,5
Cls
0,035
0,012
ovoidale
90*135
2,3239
3,6
Gres
0,045
0,020
circolare
DN 600
0,5983
3,6
3-4-5
Cls
0,008
0,008
ovoidale
120*180
2,9250
3,3
5-6-7
Cls
0,010
0,006
ovoidale
140*210
5,2278
3,5
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
201
Riscritta la relazione:
Z = 2168 n ( a)
1
n
, dove
1
n
n 1
w n = Z w
a espresso in [m/ora],
n 1
riuniti i termini
n 1
u = Z w n [l/s ha]
costanti
con
[a]
Nella seguente tabella sono riportati tutti gli elementi necessari per la determinazione del coeffiv + v2 + v3
[m]
ciente udometrico u' , secondo l'espressione [a] con w = 1
10000 A
assumendo per
v2 = 5 m3/ha
C oll.
1
2
3
4
5
6
202
L
m
365
185
400
315
345
270
Superficie
m2
43120
51102
77361
29400
100763
49805
Sezione
0,020
0,008
0,035
0,045
0,035
0,045
DN 710
70*105
90*135
DN400
90*135
DN600
0,63
0,65
0,81
0,20
0,81
0,41
r
m
0,34
0,35
0,45
0,19
0,45
0,30
v1
Bacini Superficie
m3
m2
m 3/ha
83,04
1
43120
5
73,02
2
51102
5
260,98
3
77361
5
22,38
4
29400
0
225,10
5
100793
5
47,82
6
49805
5
t=n-1/n
-1,174
0,1918
0,2053
0,3313
0,0158
0,3313
0,0754
0,0054
0,0049
0,0069
0,0158
0,0057
0,0045
u'
456,60 87,60
511,11 104,95
345,91 114,60
130,58
2,07
428,00 141,80
574,71 43,34
a
m/ora
0,031
0,031
0,031
0,031
0,031
0,031
0,46
0,46
0,46
0,46
0,46
0,46
0,1918
0,2053
0,3313
0,0158
0,3313
0,0754
GR
A/r
90
75
75
90
75
85
60
70
70
60
70
60
v2
m3
m 3/ha
21,56
30
25,55
30
38,68
30
0,00
150
50,40
30
24,90
30
1,9681
3,2220
3,2220
1,9681
3,2220
1,9681
v3
m3
129,36
153,31
232,08
441,00
302,38
149,42
A
m2
0,2275
0,3947
0,6525
0,0710
0,6525
0,1771
Q/(*)
1,3296
2,4077
2,4077
1,3296
2,4077
1,3296
Qmax
m3/s
0,953
0,983
4,017
0,303
4,017
0,967
v2+v3
m3
150,92
178,86
270,76
441,00
352,78
174,32
v1+v2+v3
m3
233,96
251,88
531,75
463,38
577,87
222,14
w
m
0,0054
0,0049
0,0069
0,0158
0,0057
0,0045
Superficie
ha
4,3120
5,1102
7,7361
2,9400
10,0793
4,9805
Qpiena
m3/s
0,378
0,536
0,887
0,006
1,429
0,216
Costruzioni Idrauliche
Collettore 1
C1
DN710
h/r
1,00
1,10
i= 0,02
r= 0,34
2
A/r
1,5708
1,7705
Q/(*)
0,9895
1,1592
k= 90
Q= 0,378
h
0,34
0,37
A
0,1816
0,2047
Q
0,709
0,831
V
3,90
4,06
GR
50
55
Q
0,280
0,328
0,376
0,424
0,469
V
3,09
3,22
3,32
3,40
3,47
GR
50
55
60
65
70
Q
0,257
0,364
0,485
0,618
0,760
V
1,85
2,01
2,14
2,26
2,36
i= 0,02
r= 0,24
2
A/r
1,5708
1,7705
1,9681
2,1617
2,3489
Q/(*)
0,9895
1,1592
1,3296
1,4970
1,6570
k= 90
Q= 0,378
h
0,24
0,26
0,29
0,31
0,34
A
0,0905
0,1020
0,1134
0,1245
0,1353
Collettore 2
C2
70*105
h/r
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
i= 0,008
r= 0,35
2
A/r
1,1364
1,4808
1,8475
2,2305
2,6242
Q/(*)
0,6306
0,8918
1,1886
1,5146
1,8628
k= 75
Q= 0,536
h
0,35
0,42
0,49
0,56
0,63
A
0,1392
0,1814
0,2263
0,2732
0,3215
GR
33
40
47
53
60
per la portata di progetto si ha un grado di riempimento < 70% e pertanto, anche in questo caso ,
il collettore va ridimensionato
C2
60*90
h/r
1,60
1,80
1,90
2,00
i= 0,008
r= 0,3
2
Q/(*)
1,5146
1,8628
2,0440
2,2251
A/r
2,2305
2,6242
2,8238
3,0233
k= 75
Q= 0,536
h
0,48
0,54
0,57
0,60
A
0,2007
0,2362
0,2541
0,2721
Q
0,410
0,504
0,553
0,602
V
2,04
2,13
2,18
2,21
GR
53
60
63
67
Collettore 3
C3
90*135
h/r
1,20
1,40
1,60
1,70
1,80
i= 0,035
r= 0,45
2
A/r
1,4808
1,8475
2,2305
2,4274
2,6242
Q/(*)
0,8918
1,1886
1,5146
1,6887
1,8628
k= 75
Q= 0,887
h
0,54
0,63
0,72
0,77
0,81
A
0,2999
0,3741
0,4517
0,4915
0,5314
Q
1,488
1,983
2,526
2,817
3,107
V
4,96
5,30
5,59
5,73
5,85
GR
40
47
53
57
60
per la portata di progetto si ha un grado di riempimento < 70% e pertanto, anche in questo caso ,
il collettore va ridimensionato
C3
DN710
h/r
1,00
1,10
i= 0,035
r= 0,34
2
A/r
1,5708
1,7705
Costruzioni Idrauliche
Q/(*)
0,9895
1,1592
k= 90
Q= 0,887
h
0,34
0,37
A
0,1816
0,2047
Q
0,938
1,099
V
5,16
5,37
GR
50
55
Le reti fognanti
203
Collettore 4
C4
DN250
h/r
0,50
0,60
0,90
i= 0,045
r= 0,12
2
A/r
0,6142
0,7927
1,3711
Q/(*)
0,2711
0,3876
0,8243
k= 90
Q= 0,006
h
0,06
0,07
0,11
A
0,0088
0,0114
0,0197
Q
0,018
0,026
0,055
V
2,05
2,27
2,79
GR
25
30
45
Collettore 5
C5
90*135
h/r
1,40
1,60
1,80
2,00
i= 0,035
r= 0,45
2
A/r
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
Q/(*)
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
k= 75
Q= 1,429
h
0,63
0,72
0,81
0,90
A
0,3741
0,4517
0,5314
0,6122
Q
1,983
2,526
3,107
3,712
V
5,30
5,59
5,85
6,06
GR
47
53
60
67
i= 0,012
r= 0,45
2
A/r
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
Q/(*)
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
k= 75
Q= 1,429
h
0,63
0,72
0,81
0,90
A
0,3741
0,4517
0,5314
0,6122
Q
1,161
1,479
1,819
2,173
V
3,10
3,28
3,42
3,55
GR
47
53
60
67
Collettore 6
C6
DN600
h/r
0,80
1,00
i= 0,045
r= 0,30
2
A/r
1,1735
1,5708
Q/(*)
0,6669
0,9895
k= 85
Q= 0,216
h
0,24
0,30
A
0,1056
0,1414
Q
0,485
0,719
V
4,59
5,09
GR
40
50
Q
0,164
0,203
0,244
V
3,50
3,71
3,88
GR
40
45
50
Collettore sovradimensionato
C6
DN400
h/r
0,80
0,90
1,00
i= 0,045
r= 0,2
2
A/r
1,1735
1,3711
1,5708
Q/(*)
0,6669
0,8243
0,9895
k= 85
Q= 0,216
h
0,16
0,18
0,20
A
0,0469
0,0548
0,0628
Definita la nuova geometria degli elementi componenti la parte iniziale della rete si rideterminano
tutti i fattori che contribuiscono alla definizione del nuovo valore del coefficiente udometrico u".
204
Costruzioni Idrauliche
C oll.
L
m
365
185
400
315
345
270
1
2
3
4
5
6
C oll.
Sezione
0,020
0,008
0,035
0,045
0,012
0,045
DN 500
60*90
DN710
DN250
90*135
DN400
r
m
0,24
0,30
0,34
0,12
0,45
0,20
v1
Bacini Superficie
m2
m 3/ha
m3
41,38
1
43120
5
53,65
2
51102
5
91,00
3
77361
5
8,93
4
29400
0
225,10
5
100793
5
21,26
6
49805
5
1
2
3
4
5
6
t=n-1/n
-1,174
C oll.
1
2
3
4
5
6
0,1918
0,2053
0,3313
0,0158
0,3313
0,0754
0,0045
0,0045
0,0047
0,0153
0,0057
0,0039
u"
574,81
561,45
543,66
135,17
428,00
667,41
110,27
115,29
180,11
2,14
141,80
50,33
GR
90
75
90
90
75
85
60
70
60
60
70
60
A/r
A
m2
0,1134
0,2900
0,2275
0,0283
0,6525
0,0787
1,3296
2,4077
1,3296
1,3296
2,4077
1,3296
Qmax
m3/s
0,376
0,651
1,261
0,089
2,352
0,328
v2+v3
m3
150,92
178,86
270,76
441,00
352,78
174,32
v1+v2+v3
m3
192,30
232,50
361,77
449,93
577,87
195,57
w
m
0,0045
0,0045
0,0047
0,0153
0,0057
0,0039
Superficie
ha
4,3120
5,1102
7,7361
2,9400
10,0793
4,9805
Qpiena
m3/s
0,476
0,589
1,393
0,006
1,429
0,251
1,9681
3,2220
1,9681
1,9681
3,2220
1,9681
v2
m3
m 3/ha
21,56
30
25,55
30
38,68
30
0,00
150
50,40
30
24,90
30
v3
m3
129,36
153,31
232,08
441,00
302,38
149,42
u'
87,6
104,95
114,6
2,07
141,8
43,34
Q/(*)
Si verificano di nuovo le sezioni dei collettori con i valori delle portate Q piena relative ai valori di
u'' .
Collettore 1
C1
DN630
h/r
0,9
1,00
1,10
i= 0,02
r= 0,3
2
A/r
1,3711
1,5708
1,7705
Q/(*)
0,8243
0,9895
1,1592
k= 90
Q= 0,476
h
0,27
0,30
0,33
A
0,1234
0,1414
0,1593
Q
0,423
0,508
0,595
V
3,43
3,59
3,73
GR
45
50
55
Q
0,321
0,410
0,504
0,602
V
1,93
2,04
2,13
2,21
GR
47
53
60
67
Q
0,781
0,938
1,099
1,260
V
4,93
5,16
5,37
5,54
GR
45
50
55
60
Collettore 2
C2
60*90
h/r
1,40
1,60
1,80
2,00
i= 0,008
r= 0,3
2
A/r
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
Q/(*)
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
k= 75
Q= 0,589
h
0,42
0,48
0,54
0,60
A
0,1663
0,2007
0,2362
0,2721
Collettore 3
C3
DN710
h/r
0,9
1,00
1,10
1,20
i= 0,035
r= 0,34
2
A/r
1,3711
1,5708
1,7705
1,9681
Q/(*)
0,8243
0,9895
1,1592
1,3296
k= 90
Q= 1,393
h
0,31
0,34
0,37
0,41
A
0,1585
0,1816
0,2047
0,2275
collettore insufficiente
Costruzioni Idrauliche
Le reti fognanti
205
C3
60*90
h/r
1,40
1,60
1,80
2,00
i= 0,035
r= 0,3
2
Q/(*)
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
A/r
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
k= 75
Q= 1,393
h
0,42
0,48
0,54
0,60
A
0,1663
0,2007
0,2362
0,2721
Q
0,672
0,857
1,054
1,259
V
4,04
4,27
4,46
4,63
GR
47
53
60
67
i= 0,016
r= 0,35
2
A/r
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
3,2220
Q/(*)
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
2,4077
k= 75
Q= 1,393
h
0,49
0,56
0,63
0,70
0,735
A
0,2263
0,2732
0,3215
0,3704
0,3947
Q
0,686
0,874
1,075
1,284
1,389
V
3,03
3,20
3,34
3,47
3,52
GR
47
53
60
67
70
Q
0,018
0,026
0,055
V
2,05
2,27
2,79
GR
25
30
45
Collettore 4
C4
DN250
h/r
0,50
0,60
0,90
i= 0,045
r= 0,12
2
A/r
0,6142
0,7927
1,3711
Q/(*)
0,2711
0,3876
0,8243
k= 90
Q= 0,006
h
0,06
0,07
0,11
A
0,0088
0,0114
0,0197
Collettore 5
C5
i= 0,012
k= 75
90*135
r= 0,45
Q= 1,429
h/r
2,10
A/r
3,2220
Q/(*)
GR
2,4077
0,95
0,6525
2,352
3,60
70
Q
1,329
1,458
1,587
V
3,17
3,23
3,28
GR
60
63
67
collettore sovradimensionato
C5
80*120
h/r
1,80
1,90
2,00
i= 0,012
r= 0,40
2
A/r
2,6242
2,8238
3,0233
Q/(*)
1,8628
2,0440
2,2251
k= 75
Q= 1,429
h
0,72
0,76
0,80
A
0,4199
0,4518
0,4837
Collettore 6
C6
DN400
h/r
0,90
1,00
1,10
i= 0,045
r= 0,20
A/r^2
Q/(*)
1,3711
0,8243
1,5708
0,9895
1,7705
1,1592
k= 85
Q= 0,251
h
A
0,18
0,0548
0,20
0,0628
0,22
0,0708
Q
0,203
0,244
0,286
V
3,71
3,88
4,04
GR
45
50
55
206
Costruzioni Idrauliche
C oll.
L
m
365
185
400
315
345
270
1
2
3
4
5
6
C oll.
Sezione
0,020
0,008
0,016
0,045
0,012
0,045
DN 630
60*90
70*105
DN250
80*120
DN400
r
m
0,30
0,30
0,35
0,12
0,40
0,20
v1
Bacini Superficie
m2
m 3/ha
m3
64,65
1
43120
5
53,65
2
51102
5
157,88
3
77361
5
8,93
4
29400
0
177,85
5
100793
5
21,26
6
49805
5
1
2
3
4
5
6
t=n-1/n
-1,174
C oll.
1
2
3
4
5
6
0,1918
0,2053
0,3313
0,0158
0,3313
0,0754
0,0050
0,0045
0,0055
0,0153
0,0053
0,0039
u"'
502,66 96,43
561,45 115,29
445,50 147,60
135,17
2,14
473,07 156,73
667,41 50,33
GR
90
75
75
90
75
85
60
70
70
60
70
60
A/r
1,9681
3,2220
3,2220
1,9681
3,2220
1,9681
v2
m3
m 3/ha
21,56
30
25,55
30
38,68
30
0,00
150
50,40
30
24,90
30
v3
m3
129,36
153,31
232,08
441,00
302,38
149,42
A
m2
0,1771
0,2900
0,3947
0,0283
0,5155
0,0787
Q/(*)
1,3296
2,4077
2,4077
1,3296
2,4077
1,3296
Qmax
m3/s
0,683
0,651
1,390
0,089
1,718
0,328
v2+v3
m3
150,92
178,86
270,76
441,00
352,78
174,32
v1+v2+v3
m3
215,57
232,50
428,64
449,93
530,63
195,57
w
m
0,0050
0,0045
0,0055
0,0153
0,0053
0,0039
Superficie
ha
4,3120
5,1102
7,7361
2,9400
10,0793
4,9805
Qpiena
m3/s
0,416
0,589
1,142
0,006
1,580
0,251
u"
110,27
115,29
180,11
2,14
141,80
43,34
Dal confronto tra u''' ed u'' restano da verificare gli spechi C1 , C3, C5 e C6
Collettore 1
C1
DN630
h/r
0,9
1,00
1,10
i= 0,02
r= 0,3
2
A/r
1,3711
1,5708
1,7705
Q/(*)
0,8243
0,9895
1,1592
k= 90
Q= 0,416
h
0,27
0,30
0,33
A
0,1234
0,1414
0,1593
Q
0,423
0,508
0,595
V
3,43
3,59
3,73
GR
45
50
55
V
2,95
3,09
3,22
3,32
GR
45
50
55
60
V
3,20
3,34
3,47
GR
53
60
67
i= 0,02
r= 0,24
2
A/r
1,3711
1,5708
1,7705
1,96810
Q/(*)
0,8243
0,9895
1,1592
1,32960
k= 90
Q= 0,416
h
0,22
0,24
0,26
0,29
A
0,0790
0,0905
0,1020
0,1134
Q
0,233
0,280
0,328
0,376
Collettore 3
C3
70*105
h/r
1,60
1,80
2,00
i= 0,016
r= 0,35
2
A/r
2,2305
2,6242
3,0233
Costruzioni Idrauliche
Q/(*)
1,5146
1,8628
2,2251
k= 75
Q= 1,142
h
0,56
0,63
0,70
A
0,2732
0,3215
0,3704
Q
0,874
1,075
1,284
Le reti fognanti
207
Collettore 5
C5
80*120
h/r
1,80
1,90
2,00
i= 0,012
r= 0,40
2
A/r
2,6242
2,8238
3,0233
Q/(*)
1,8628
2,0440
2,2251
k= 75
Q= 1,58
h
0,72
0,76
0,80
A
0,4199
0,4518
0,4837
Q
1,329
1,458
1,587
V
3,17
3,23
3,28
GR
60
63
67
Collettore 6
C6
DN400
h/r
0,90
1,00
1,10
i= 0,045
r= 0,20
2
A/r
1,3711
1,5708
1,7705
Q/(*)
0,8243
0,9895
1,1592
k= 85
Q= 0,251
h
0,18
0,20
0,22
A
0,0548
0,0628
0,0708
Q
0,203
0,244
0,286
V
3,71
3,88
4,04
GR
45
50
55
Coll.
Materiale
Pendenza
Pendenza
Speco
Portata
strada
collettore
sezione
dimensione
PVC
0,020
0,020
circolare
DN 630
0,416
PVC
0,008
0,008
ovoidale
60*90
0,589
Cls
0,035
0,016
ovoidale
70*105
1,142
PVC
0,045
0,045
circolare
DN 250
0,006
Cls
0,035
0,012
ovoidale
80*120
1,580
Gres
0,045
0,002
circolare
DN 400
0,251
Sezione 6
S6
100*150
h/r
1,40
1,60
1,80
2,00
i= 0,008
r= 0,5
2
A/r
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
Q/(*)
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
k= 75
Q1+Q2+Q3+Q4= 2,153
h
0,70
0,80
0,90
1,00
A
0,4619
0,5576
0,6561
0,7558
Q
1,255
1,600
1,968
2,350
V
2,72
2,87
3,00
3,11
GR
47
53
60
67
Sezione 7
S7
120*180
h/r
1,40
1,60
1,80
2,00
208
i= 0,01
r= 0,6
2
A/r
1,8475
2,2305
2,6242
3,0233
Q/(*)
1,1886
1,5146
1,8628
2,2251
k= 75
QT= 3,984
h
0,84
0,96
1,08
1,20
A
0,6651
0,8030
0,9447
1,0884
Q
2,283
2,909
3,577
4,273
V
3,43
3,62
3,79
3,93
GR
47
53
60
67
Costruzioni Idrauliche
Capitolo 8
CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO
8.1. AFFLUSSO IN RETE
Le acque di pioggia sono generalmente raccolte con grondaie, che corrono lungo i bordi dei tetti,
raccordate a tubazioni verticali, pluviali, che sversano nella rete di drenaggio.
Le acque di uso domestico vengono raccolte dai collettori di piano ed inviate alle colonne di scarico a servizio dell'intero edificio.
Nella Figura 1 riprodotto lo schema completo di fognatura domestica.
Costruzioni Idrauliche
Condizioni di funzionamento
209
Tutti gli apparecchi domestici scaricano attraverso sifoni per evitare il ritorno, nelle abitazioni,
delle esalazioni delle fogne. Nell'impianto anche presente la rete interna di ventilazione connessa alla colonna di areazione; tale sistema evita il disinnesco dei sifoni. Le colonne di scarico
sono realizzate con tubi di ghisa o di gres del diametro pari a 100-150 mm. Per le condotte di scarico della rete interna si usano sempre pi frequente materiali plastici. I fognoli privati (corsetti)
provvedono a recapitare le acque raccolte nella rete di fognatura pubblica. Nella Figura 2 sono riprodotti esempi di allacciamento di scarichi privati alla rete pubblica di fognatura.
Costruzioni Idrauliche
con T, temperatura del liquame, espressa in oC e Bo valore del BOD5 del liquame valutato con riferimento alla temperatura di 20oC, nella tabella sono riportati i valori della velocit minima del flusso del liquame che inibisce lo sviluppo di idrogeno solforato.
Tabella I
Valori delle velocit di flusso critiche per lo sviluppo in fogna di acido solforico
BOD efficace
Velocit minima
(mg/l)
(m/s)
55
0,30
125
0,45
225
0,60
350
0,75
500
0,90
690
1,05
900
1,20
Per indagare il rischio di sviluppo dell'idrogeno solforato nei canali di fognatura che convogliano liquami domestici viene fatto riferimento alla formula "Z"
3B o
Z=
i0,5 q0,333
nella quale:
Bo il valore del BOD5 a 20 oC, espresso in [g/m3]
i la pendenza della canalizzazione
q la portata della canalizzazione, espressa in [l/s]
P il perimetro bagnato
L la larghezza della superficie libera
Per valori di:
"Z" 5000 non si sviluppa idrogeno solforato.
"Z" 7000 sono da attendersi attacchi di acido solforico sulle pareti delle canalizzazioni.
"Z" 10000 si in presenza di attacco marcato.
"Z" > 25000 si ha la completa distruzione degli spechi entro pochi anni dall'entrata in funzione.
Nella Tabella II sono riportati i valori di "Z", con riferimento a pendenze degli spechi pari a
i = 0,5% , pari al valore minimo da assegnare alle livellette dei canali di fognatura, e con riferimento ad un grado di riempimento degli spechi circolari pari al 50%,
Tabella II
Diametro
"Z"
"Z"
(mm)
250
6349
8888
300
5360
7503
400
4113
5758
1000
1782
2495
2000
958
1341
Costruzioni Idrauliche
Condizioni di funzionamento
211
Germania:
Metcalf ed Eddy :
La citata Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 11633 indica la velocit minima, riferita
alla portata nera media giornaliera: vmin = 0,50 m/s
Per fognature sia separate che unitarie, inoltre, le velocit non debbono superare prefissati valori
massimi per evitare l'innesco e lo sviluppo di fenomeni erosivi dei materiali costituenti le canalizzazioni e gli spechi.
Velocit massima ammissibile:
per spechi privi di rivestimento della cunetta con materiali lapidei o cotti :
Q0 L g hm
V0 V0 + ghm
) [m ]
nella quale:
Q0, il valore della portata di cacciata [m3/s]
V0, il valore della velocit in moto uniforme, correlata alla portata Q0 , velocit tale da
212
Costruzioni Idrauliche
Per garantire un efficiente spurgo della fognatura si devono assicurare dalle due alle tre cacciate
giornaliere. Il lavaggio automatico ottenuto con l'innesco di dispositivi a sifone (tipo Contarino,
tipo Milano, ecc.). Nelle Figure
3 5
sono riprodotti
un
Costruzioni Idrauliche
Condizioni di funzionamento
213
Nel caso di fogne di grande dimensione le cacciate con i dispositivi indicati non sono realizzabili,
data la connessa necessit di elevati volumi d'acqua per assicurare l'efficacia dell'intervento. Il
lavaggio in questi casi si effettua arrestando il flusso in fogna, sezionandola temporaneamente con
l'ausilio di paratoie a funzionamento manuale ubicate in corrispondenza di pozzetti di ispezione.
L'interruzione del flusso causa l'invaso a monte della paratoia di volumi d'acqua che, nei tempi e
nei modi opportuni, vengono istantaneamente liberati causando il lavaggio della fogna. Se la sezione degli spechi circolare lo spurgo pu essere effettuato inserendo una sfera, pig, di diametro
di poco inferiore al diametro della sezione della fogna. Il dislivello causato dal rigurgito del
flusso, all'interno del collettore, fa avanzare il pig assicurando lo spurgo.
8.4. LA VENTILAZIONE DELLE FOGNE
All'interno dei canali di fognatura, anche in assenza di fenomeni putrefattivi, si sviluppano gas contenenti elevate concentrazioni di anidride carbonica. Nei casi di processi putrefattivi in atto, i gas
sviluppati hanno anche cattivo odore e possono contenere metano, gas infiammabile ed in grado di
formare, in presenza di aria ed in assenza di ventilazione, miscele detonanti.
La ventilazione delle fognature non viene realizzata con bocchette stradali, dati i fastidi che le
esalazioni dei gas arrecherebbero alla popolazione. Alla ventilazione si provvede di regola attraverso le canne private, sia pluviali che fecali (Figura 6), prolungate fino alla copertura degli edifici, le
quali disperdono nell'atmosfera i gas prodotti, mentre il rientro d'aria negli spechi assicurato dalle
bocchette stradali, escludendosi in tal modo la fuoriuscita da queste di cattivi odori.
214
Costruzioni Idrauliche
Attraverso le caditoie stradali, le acque di pioggia e, nella stagione estiva, le acque di lavaggio
delle strade vengono raccolte e collettate nella rete di fognatura. La Figura 6 illustra caditoie posizionate in linea con la fognatura.
Figura 6 Caditoie in linea
Mentre, nella Figura 7, sono riprodotte sia tipi di caditoie a griglia, da istallarsi nella sede stradale
in corrispondenza della cunetta formata dal gradino del marciapiede, sia tipi di caditoie a bocca di
lupo, da ubicarsi sotto il marciapiede con la bocca di presa realizzata in corrispondenza del gradino. Per tutti i tipi presente il pozzetto di sedimentazione delle materie solide. Il collegamento con
i fognoli di raccordo alla rete fognaria bene che sia del tipo a sifone.
Costruzioni Idrauliche
Condizioni di funzionamento
215
Le caditoie si dispongono ad interasse di 20-25 m, con aree servite pari a 250-300 m2.
216
Costruzioni Idrauliche
Pozzetti di ispezione
La natura delle acque trasportate, ricche di sostanze solide, il funzionamento idraulico a superficie
libera, le forte variabilit delle portate, sono tutti elementi che richiedono operazioni di spurgo e
manutenzione. In presenza di spechi non praticabili (altezza inferiore a 1,20 m) al fine di consentire agevoli operazioni di controllo risulta indispensabile l'inserimento di pozzetti di ispezione, posti
ad interasse di 2025 m. Per spechi praticabili l'interasse dei pozzetti pu essere esteso a distanza non superiore a 50 m.
Oggi possibile ispezionare tratti di fogna, tra pozzetto e pozzetto, inserendo un piccolo veicolo radio comandato, Figura 7, con a bordo una mini telecamera che consente di rilevare la presenza di
rotture , Figura 8, o di mal funzionamenti del tratto in esame , Figura 9, o, pi in generale, di acquisire immagini sullo stato di conservazione dello speco
Figura 7
Figura 8
Figura 9
La dimensione minima della camera interna del pozzetto di ispezione 1,20 m x 1,20 m. L'altezza della camera pari a 1,80-2,00 m. L'accesso al pozzetto si realizza attraverso la bocca protetta
da chiusino di ghisa. La discesa si effettua tramite scala del tipo alla marinara.
Costruzioni Idrauliche
Condizioni di funzionamento
217
218
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Condizioni di funzionamento
219
Pozzetti di ispezione debbono inoltre essere previsti in corrispondenza sia delle deviazioni planimetriche
220
Costruzioni Idrauliche
Nei casi in cui le pendenze naturali danno luogo a velocit eccessive del flusso nelle canalizzazioni, si realizzano profili con pendenza ridotta, interrotti dalla presenza di salti di fondo. Per evitare eccessivi approfondimenti degli scavi, l'altezza dei salti limitata a 2,0-2,50 m. (Figura 1415). Nel caso di fognatura mista previsto il dispositivo per trasporto delle acque luride realizzato a protezione degli operatori.
Costruzioni Idrauliche
Condizioni di funzionamento
221
222
Costruzioni Idrauliche
Capitolo 9
MANUFATTI SPECIALI DI SCARICO E DI INVASO
9.1. SCARICATORI DI PIENA
In concomitanza di eventi di pioggia, nelle reti di fognatura mista, raggiunto un prestabilito grado di diluizione delle acque fecali (rapporto acque nere/acque bianche pari a 1/3-1/5), si provvede
all'evacuazione immediata delle acque di supero tramite scaricatori di piena ed al recapito delle
stesse direttamente nel mezzo ricettore naturale.
Le acque nere, opportunamente diluite, vengono recapitate all'impianto di trattamento a servizio
del sistema di fognatura. I vantaggi della soluzione sono evidenti, riducendosi sensibilmente la lunghezza delle canalizzazioni di grande dimensione costituite dai collettori principali e dai collettori
emissari. Nelle Figure 1 e 2 sono riportati esempi di scaricatori di piena sia del tipo a funzionamento controllato da sfioratore laterale e sia del tipo a luce di fondo.
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
223
224
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
225
226
Costruzioni Idrauliche
Le pompe centrifughe per acque nere sono speciali, caratterizzate dalla particolare geometria della girante che di tipo aperto e che consente il passaggio di corpi di notevoli dimensioni. Inoltre
possono essere provviste di valvola a forte getto per la pulizia del pozzo. Allavvio della pompa la
valvola aperta ; la contropressione nella tubazione provoca un getto che genera un moto rotatorio che porta in sospensione fanghi e materiali sedimentati . Dopo qualche secondo la valvola si
chiude (Figura 5).
Linstallazione della macchina generalmente fissa allinterno del pozzo (Figura 6 a); possono anche realizzarsi installazioni portatili (b) o fisse, ma in camera a secco (c).
La dimensione del pozzo dovrebbe essere la minore possibile sia per ridurre i costi e sia per mantenere meno possibile il liquame stagnate; ovvio che il volume minimo funzione del numero di
avviamenti/ora consentiti dalla macchina. Il livello nel pozzo regolato da un interruttore a bulbo
di mercurio rinchiuso in un involucro impermeabile galleggiante , sospeso allaltezza voluta tramite
il cavo elettrico che lo collega al quadro di avviamento dellelettropompa. La variazione di livello
del liquido varia la posizione del regolatore e di conseguenza linterruttore a mercurio apre o chiude il circuito di controllo (Figura 7).
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
227
I principi da adottare nella progettazione di un pozzo sono illustrati in manualiI contenenti regole
pratiche frutto di una estesa serie di dati acquisiti con test su modelli in scala. Nel seguito si far
riferimento al pozzo standard Flygt riprodotto nella Figura 8.
Figura 8
Costruzioni Idrauliche
Le dimensioni del pozzo dipendono dalla portata della pompa e sono illustrate nella Figura 9
Quando vengono realizzati progetti fuori dello standard necessario eseguire prove di funzionalit
su modello idraulico in scala ridotta, al fine di ottimizzare il flusso verso le pompe , leliminazione di
vortici e di aria in prossimit dellaspirazione.
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
229
Il volume utile delle vasca, compreso tra il livello massimo di avviamento ed il livello minimo di arresto, funzione del massimo numero di avviamenti orari delle elettropompe.
Il volume utile richiesto per unelettropompa, dipende dalla sua portata nominale Qp1 e dal numero
massimo z di avviamenti orari.
Nel caso di una sola macchina per Qi (portata in ingresso) si avr:
un tempo di riempimento Tr =
V
= Qp1 Qi
t
Qi
V
Qp1 Qi
tura Tv =
Tv =
V
Qp1 Qi
mini-
ed il volume richiesto e
pari a
V=
Qp1 * 3600
4z
Tr =
Tk
V2
Qi QP1
Tv =
V2
(QP1 +Qp2 ) Qi
da cui
Qp1=Qp2=2/3 Qi
230
Costruzioni Idrauliche
ESEMPIO 13
Dimensionare una stazione di pompaggio per una portata in ingresso Qi=58 l/s e prevalenza 5 metri.
Volendo utilizzare due elettropompe identiche , la portata nominale di ciascuna macchina sar:
Qp1=Qp2=2/3 Qi
Elettropompa CP 3127
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
231
Scelto il tipo di elettropompa, dai dati di targa, si rileva che il numero di avviamenti /ora z=15
mentre, con il diagramma di figura 9 possibile dimensionare il pozzo
Le dimensioni minime vengono lette in corrispondenza di pompe con portata di 100 l/s
232
Costruzioni Idrauliche
V1 =
Qp1 * 3600
4z
0,039 * 3600
= 2,34 m3
4 15
e pertanto
h =
Vtot
= 0,97 m
S
Essendo il livello minimo di aspirazione pari a 0,43 m lavviamento della prima elettropompa sar
posto a quota + 1,40 m dal fondo del pozzo ; la quota di avvio della seconda pompa sar 1,40 +h
=1,40+0,30 =1,70 m.
Infine la quota di arresto della prima macchina sar pari allaltezza minima di aspirazione 0,43 m e
la seconda sar 0,43+ h=0,73 m.
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
233
A seconda dellubicazione del recettore e del tipo di macchine sono possibili tre schemi pi semplici
sia dal punto di vista costruttivo che gestionale (Figura 12)
Nota la portata da esitare la scelta delle macchine legata ai criteri gi esposti per gli impianti di
sollevamento al Capitolo 4.
234
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
235
Per quanto attiene il dimensionamento della stazione di sollevamento, nel caso di utilizzo di elettropompe sommergibili ad elica seri P della Flygt, possono essere utilizzate soluzioni standard legate
al numero delle macchine. Il dimensionamento molto simile a quanto gi visto precedentemente
per le stazioni di sollevamento delle acque nere. La particolarit costruttiva di queste idrovore fa s
che possano essere calettate allinterno di un tubo contenitore in acciaio (Figura 14) a stazione di
sollevamento ultimata. Lelettropompa poggia semplicemente su un anello alla base del tubo contenitore senza fissaggi pertanto la macchina pu essere rimossa agevolmente per la manutenzione.
Lafflusso dellacqua verso la pompa deve essere uniforme in modo da evitare trascinamento di aria con conseguente innesco di vortici. Tra i criteri da adottare per la progettazione di un impianto
importante la verifica del rapporto tra la sommergenza S ed il diametro D della condotta di aspirazione D. (Figura 15)
236
Costruzioni Idrauliche
a= 1,5
b= 2,5
S
= a + b Fr
D
VD =
4Q
2
Fr =
VD
gD
progetto (Idrogramma). Landamento delle portate durante una piena caratterizzato da un tratto rapidamente ascendente, fase crescente o curva di concentrazione, le portate aumentano
per effetto degli apporti dei flussi superficiali conseguenti alla pioggia.
Segue listante di colmo nel quale la portata raggiunge il massimo valore istantaneo, nella sezione del corso dacqua sottesa dal bacino a cui si riferisce lidrogramma.
Nel caso in cui la portata massima resta costante per un periodo di tempo lidrogramma ha un tratto circa orizzontale detto fase di stanca (Figura 16) .
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
237
Infine la fase decrescente o curva di esaurimento, descrive il periodo in cui, terminate le precipitazioni, cessando progressivamente il ruscellamento dalle zone pi lontane, il bacino tende a
vuotarsi e la portata tende a zero. L'onda di piena si manifesta con durata complessiva detta
tempo di base.
h = a tn , sia ad intensit costante, si considerano cio variazioni lineari della pioggia con il tempo. Nella sezione della rete, che costituisce luscita, resta altres definito il bacino sotteso; ad ogni
sollecitazione in ingresso (ietogramma) il sistema risponde in uscita con un idrogramma di portata .
Dellidrogramma tipico, rappresentato nella Figura 16, se ne pu dedurre uno schematico
nellipotesi che leffettiva modalit dellevoluzione della pioggia nel tempo sia ad intensit costante,
considerando variazioni lineari della pioggia e delle portate esitate con il tempo (Figura 17).
Lespansione dei centri abitati comporta una trasformazione di parte del territorio che con costruzioni ed opere di urbanizzazione si trasforma da terreno permeabile in terreno scarsamente permeabile alterando, dunque, il coefficiente di afflusso che un elemento determinante per la stima della portata di piena. La conseguenza di ci si risente nei tronchi terminali della rete dove le dimensioni degli spechi non sono pi sufficienti per lo smaltimento delle variate portate di piena.
Un criterio utilizzabile per risolvere il problema quello di inserire, a monte dei tronchi critici, delle
vasche
di
laminazione
dellonda di piena.
Il principio di funzionamento si
basa sul concetto della continuit, pertanto limitando la
portata in uscita occorrer un
volume V da invasare per tutto il tempo che la portata in
ingresso supera il valore della
portata ammissibile a valle.
Figura 18
238
Costruzioni Idrauliche
Figura 19
Una soluzione ottimale rappresentato dalla Figura 20, dove possibile utilizzare un laghetto per il
contenimento dei volumi di supero delle vasche di laminazione .
Per quanto attiene la tipologia delle vasche di laminazione queste possono essere in serie ed in parallelo secondo gli schemi di Figura 21.
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
239
In ambedue i casi gli ingressi e le uscite dalle vasche sono regolati in automatico dai livelli nella
camera di alimentazione a valle dellemissario .
240
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
241
242
Costruzioni Idrauliche
Costruzioni Idrauliche
Manufatti speciali
243
Capitolo 10
TUBAZIONI
Il trasporto
chimiche e meccaniche proprie che, a seconda dei casi , lo rendono pi o meno idoneo alle reali
condizioni di utilizzazione.
Consequenzialmente le tubazioni realizzate con differenti materiali hanno un proprio caratteristico
campo di applicazione in funzione:
A tuttoggi non esiste ancora in Italia una legislazione o dei regolamenti che trattano della conservazione delle reti di fognatura nei riguardi delle interazioni fisico-chimiche tra materiali ed ambiente
di posa. Largomento della massima importanza in quanto strettamente correlato alla durata nel
tempo dellefficienza delle opere. I materiali di fognatura possono raggruppassi in quattro classi:
Nellanalisi comparativa tra tubazioni e canalizzazioni realizzate con differenti materiali, vengono
prese in esame le caratteristiche pi salienti con specifico riferimento all'impiego nel trasporto di
liquami.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
243
Queste sono:
la resistenza all'abrasione
la resistenza al flusso
il comportamento meccanico
il tipo di giunto
la posa in opera
i pezzi speciali
Il mercato risponde in maniera esaustiva offrendo unampia gamma di prodotti che, a seconda del
materiale, possono essere classificati in tubazioni :
Metalliche: acciaio, ghisa sferoidale; lacqua, sempre presente nel terreno, ne determina il
comportamento elettrolitico. Le tubazioni metalliche, di acciaio e di ghisa, queste ultime in minore misura, vanno incontro a fenomeni di corrosione elettrochimica. Il fenomeno pu essere
ingenerato sia dalla naturale formazione di pile galvaniche dovute all'eterogeneit del contatto
suolo metallo, sia dalla presenza nel suolo di correnti vaganti disperse da sistemi funzionanti a
corrente continua.
Lapidee: calcestruzzo armato, sia ordinario che precompresso, cemento amianto, Ecored, ceramico ; il calcestruzzo ed il cemento amianto, se ben lavorati, normalmente non destano preoccupazioni per l'interazione con l'ambiente di posa. Solo in particolari condizioni, quali quelle
connesse con eccesso di anidride carbonica, presenza di sali di magnesio e di solfati, da attendersi l'attacco chimico dei conglomerati e la consequenziale loro disgregazione.
Plastiche: PVC (policloruro di vinile), PRFV (poliestere rinforzato con fibre di vetro) e PEAD
(polietilene ad alta densit). I polimeri, matrice delle tubazioni di materiale plastico, per loro
natura sono resistenti agli attacchi chimici da parte dei suoli, mentre la presenza di sostanze
addittivate pu modificare tale comportamento.Il decadimento delle caratteristiche meccaniche
delle tubazioni di materiale plastico dovuto all'assorbimento di acqua e dei suoi soluti, specie
i cloruri.
materiali cotti o ceramici : essenzialmente tubazioni realizzate in grs ceramico; sono caratterizzati da spiccata resistenza allazione chimica dellambiente. Ottima la resistenza anche
nei riguardi delle sostanze considerate critiche per i materiali legati.
Per ciascun tipo di tubo verranno illustrati sinteticamente i processi di realizzazione ed i principali
campi d utilizzazione .
244
Costruzioni Idrauliche
Tubi saldati:
con campo di fabbricazione estremamente vasto da coprire lintera gamma dei diametri commerciali fino a dimensioni massime di circa 3000 mm. Anche in questo caso si distinguono due distinti
processi di fabbricazione:
1:fase: formatura del tubo che pu essere realizzata con laminazione a freddo o a caldo, sia in modo continuo che discontinuo;
2. fase: saldatura secondo diversi procedimenti;
La produzione dei tubi di acciaio si articola secondo vari procedimenti, illustrati sommariamente in
seguito, i quali si differenziano per le caratteristiche del materiale, semilavorato o finito, dal quale
di realizzano i tubi (Figura 1)
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
245
Procedimento EHRHARDT o della Pressa a forare : un massello a sezione quadrata, preventivamente portato alla temperatura di 1300C, viene passato alla pressa, Figura 2, dove un punzone lo trasforma in una matrice, cilindro cavo, con fondello di adeguato spessore.
Questo corpo cavo ottenuto dalla pressa viene spinto, sul fondello con un mandrino, attraverso un
banco di laminazione, Figura 3, realizzato con una serie forme anulari di diametri via via decrescenti fino a raggiungere il diametro esterno del tubo mentre, quello interno, uguale a diametro
esterno del mandrino. Infine il tubo viene staccato dal mandrino mediante il passaggio tra due
cilindri ad assi obliqui che, provocando un lieve aumento del diametro interno,
consentono
246
Costruzioni Idrauliche
Nel 1885 Reinhard e Max Mannesmann brevettarono un laminatoio a cilindri abbliqui. Risultato
di una serie di studi fondati dallosservazione che durante la lavorazione di barre di acciaio passate
tra due cilindri disposti con gli assi sghembi e ruotanti nel medesimo verso, si veniva a creare,
allinterno e lungo lasse longitudinale,
are una cavit lungo tutta la barra. Il laminatoio costituito da due cilindri rotanti, nelle stesso
senso e disposti con assi sghembi ( angolo 2 =10 ) giacenti su piani paralleli ed orizzontali. (Figura 4)
Figura 4
In un primo momento i fratelli Mannesmann credettero fosse possibile realizzare tubi di spessore
sufficientemente limitato con siffatta macchina ma esperienze successive convinsero che lutilizzo
del laminatoio a cilindri obliqui dovesse essere limitato alla produzione del forato ed affidare ad altra macchina il compito di trasformare i forati in veri e propri tubi. Il problema fu risolto mediante
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
247
il laminatoio a Passo di Pellegrino cos detto per il particolare movimento del forato durante la
lavorazione. Pertanto la lavorazione di un tubo Mannesmann viene eseguita in due fasi:
1 fase: un massello di acciaio a sezione circolare, di opportune dimensione, alla temperatura di
circa 1300 C, viene spinto tra i cilindri del laminatoio perforatore obliquo che gli imprimono un
moto di rotazione.( zona a) e ne riducono il diametro al valore minimo in corrispondenza della zona
b. Il materiale comincia ad aprirsi allinterno del massello (Figura 5)
Figura 5
A questo punto lazione combinata della zona c dei cilindri e del mandrino C allargano e dimensionano il diametro interno mentre lesterno risulta determinato dalla distanza dei cilindri. Infine la
zona d, di calibrazione, regolarizza lo spessore e rende uniforme la superficie esterna del forato
che lascia il laminatoio perforatore obliquo sotto la forma di un cilindro cavo di grosso spessore e
limitata lunghezza. (Figura 6).
Figura 6
2. fase: la temperatura ancora elevata consente lulteriore lavorazione, nel laminatoio a passo di
pellegrino, di trasformazione del forato in tubo stendendolo su un mandrino calibrato con conseguente riduzione dello spessore. Il forato sottoposto allazione di due cilindri a sagoma eccentrica, ruotanti , in questo caso, in senso opposto e sagomati in modo tale da determinare periodicamente, durante un intero giro, una fase a vuoto (BP) una fase di imbocco (PA) ed una fase
di calibratura (AB). .
248
Costruzioni Idrauliche
diventa progressiva-
Figure 7a -7b
Successivamente lungo larco AB avviene la fase di calibratura del tubo. Terminata la calibratura, il
complesso mandrino-forato-tubo, nella posizione esterna estrema; la coppia di cilindri inizia di
nuovo la fase BP. Durante lavanzamento libero, forato e mandrino ruotano di 90 per ripartire il
processo di laminazione su tutta la circonferenza del forato.
Figure 7c -7d
Con questo metodo si laminano tubi da 50 650 mm; ulteriori lavorazioni a caldo (trafila ad espansione) consentono di raggiungere spessori fino a 900 mm. Le lunghezze del tubo variano da 8
m a 13,5 m (Figura 8).
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
249
Procedimento ASSEL
Essendo un procedimento di laminazione occorre realizzare in precedenza il forato che viene spinto
in un laminatoio realizzato con tre cilindri obliqui posti, tra loro, a 120, su un mandrino calibrato
che ne determina il diametro interno dl tubo.(Figura 9)
F
Figura 9
250
Costruzioni Idrauliche
La prerogativa di questo procedimento quello di contenere le tolleranze sullo spessore che risulta
mediogrande e lunghezza del tubo piuttosto limitata.
Laminatoio Continuo:
come evidenziato in Figura 10 , il laminatoio continuo costituito da una successione di gabbie motrici con coppie di cilindri scanalati posti su piani sfalsati di 90. I diametri delle gole sono progressivamente decrescenti e pertanto la laminazione del forato avviene su un mandrino interno su cui
viene steso lacciaio. Il tubo viene sfilato come descritto nel procedimento Ehhardt.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
251
10.1.b.
I tubi a saldatura longitudinale vengono prodotti, con un processo schematizzato nella Figure 11 e
12, con macchine continue e sono ottenuti da lamiere di larghezza pari allo sviluppo del perimetro
della sezione del tubo. I diametri in produzione sono compresi tra 400 mm e 1400 mm. Con spessori massimi fino a 18 mm, utilizzando presse ad U e presse ad O capaci, rispettivamente, di sforzi
di 5.000 e 20.000 tonnellate .
Figura 11
252
Costruzioni Idrauliche
Figura 12
La saldatura interna ed esterna avviene ad arco elettrico sommerso ; larco scocca fra i bordi del
tubo da saldare e lelettrodo formato da uno o pi fili nudi che costituisce il materiale dapporto. La
protezione dallossidazione ottenuta mediante unapposita polvere che sotto lazione dellarco
fonde favorendo anche il riscaldamento dei bordi da saldare. Lalta frequenza della corrente di saldatura consente il riscaldamento di una zona molto limitata dei lembi da saldare.
Subito dopo la saldatura viene effettuata la scordonatura ed un trattamento termico (normalizzazione) ad induzione della zona termicamente alterata per ricondurla ad una struttura metallografica
omogenea.
Saldatura elicoidale
I tubi a saldatura elicoidale sono ottenuti da nastro di acciaio (coils). Anche questi tubi vengono realizzati con macchine continue (Figure 1315) che offrono una maggiore elasticit di produzione
per un pi semplice e rapido adattamento alle variazioni del diametro dei tubi da produrre, con la
sola variazione del passo dellelica (Figura 14).
I diametri in produzione sono compresi tra 300 mm e 2500 mm. La lunghezza dei tubi varia tra 8
m e 13,5 m.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
253
Figura 13
Figura 14
254
Costruzioni Idrauliche
Figura 15
Figura 16
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
255
la lunghezza desiderata ed avviati al raffreddamento (in aria ed acqua). Questo procedimento viene
utilizzato per tubi gas fino al diametro di 3
10.1.e.
Lo schema di Figura 18 mostra le principali fasi di fabbricazione. Il nastro viene introdotto nei rulli,
o cilindri formatori, che gli conferiscono gradualmente una forma a sagoma circolare. Nel processo
di saldatura longitudinale la corrente
temperatura di saldatura; opportuni dispositivi di compressione li accostano fino ad ottenere la saldatura . Al termine vengono tagliati da una sega volante alla lunghezza desiderata ed avviati al raffreddamento (in aria ed acqua). Questo procedimento viene utilizzato per la produzione di tubazioni dal diametro di 40 mm al diametro di 500 mm.
Figura 18
256
Costruzioni Idrauliche
10.1.f.
Infine il tubo, controllato a vista e con sistemi elettromagnetici e provato idraulicamente, avviato
alla finitura. (Figura 19)
Per la protezione delle condotte interrate dalla corrosione viene attuata con rivestimenti di sostanze
bituminose; lo strato di bitume, continuo ed aderente allacciaio costituisce leffettiva protezione del
tubo dalla corrosione ed a sua volta difeso da azioni meccaniche accidentali esterne (urti durante
il trasporto, lo scarico e la posa in opera) con unarmatura di rinforzo costituita da fasciatura con
nastri di tessuto di fibra vetrosa. Questa nel caso in cui la tubazione impiegata per condizioni
normali di esercizio realizzata con doppio strato di feltro di vetro impregnato con la stessa miscela bituminosa e da un successivo strato di finitura di idrato di calcio.
10.1.g.
Una condotta realizzata da un sistema di tubazioni la cui continuit idraulica garantita dalla presenza dei giunti.
Quando questi vengono realizzati con saldatura e con incollaggio, la condotta diviene strutturalmente coerente ed in grado di resistere a sforzi longitudinali; quando vengono realizzati con bicchiere e con manicotto, entrambi con anello di tenuta di materiale elastomerico, la condotta risulta
strutturalmente incoerente e , pertanto, la stabilit longitudinale viene assicurata da sistemi di ancoraggio.
Giunzioni
saldate:
il
perfezionamento
della
saldatura
elettrica
ha
diffuso
limpiego,
nellacquedottistica, dei giunti saldati: di testa, a bicchiere cilindrico per DN 125 mm e bicchiere
sferico per DN 150 mm (Figura 19). Questo tipo di giunzione elimina i problemi di tenuta e conseguentemente delle perdite ed inoltre realizza la monoliticit del sistema come precedentemente
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
257
accennato.
Limpiego del giunto sferico consente, durante la fase di montaggio, deviazioni plano-altimetriche
fino a 5.
a. saldato di testa
b. bicchiere cilindrico
c. bicchiere sferico
Giunzioni flangiate: le estremit del tubo possono essere munite di anello di appoggio saldato
per sovrapposizione o con flange, saldate di testa, allestremit del tubo (Figura 21). La giunzione,
con interposizione di una guarnizione e serraggio dei bulloni, risulta rigida e comporta la coassialit
dei pezzi. Pertanto questo tipo di giunzione male si presta nel caso di condotte interrate nelle quali,
peraltro, i bulloni sarebbero esposti alla corrosione. Pertanto, le giunzioni a flangia sono utilizzate
allinterno dei manufatti dove, per la presenza di particolari valvolismi, necessario lassemblaggio
di questi sulla condotta.
b.
Giunto Gibault : con guarnizioni di tenuta in gomma, che come i similari Dresser e
Viking-
258
Costruzioni Idrauliche
d.
Giunto sferico tipo irrigazione, studiato per consentire facilit di montaggio e smontaggio e
forti deviazioni plano-altimetriche trova impiego per condotte mobili.
e. Giunzioni a bicchiere
Alle routinarie giunzioni per saldatura la Societ Alessio Tubi ha realizzato , limitatamente ai diametri compresi tra DN 150 500 mm, un tipo di tubo caratterizzato da un bicchiere doppiamente scanalato in cui trova sede una guarnizione di tenuta in elastomero. (Figura 23).
L'impiego delle tubazioni di acciaio nel campo delle fognature molto limitato dati i notevoli problemi legati ai fenomeni di corrosione del materiale. Le rare applicazioni sono
limitate a brevi condotte di mandata di impianti elevatori.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
259
grigia:
la
grafite
si
agiscono
tensione
in
punti
di
seguito
alla
sferoidale
di
duttile:
concentrazione
di
Pertanto
deformazione
si
avr
plastica
senza
I tubi di ghisa venivano realizzati con ghisa grigia di seconda fusione colata entro forme verticali
realizzate con terra di fonderia secondo la pi antica tradizione adottata per costruire i cannoni. Le
prime utilizzazioni di questi tubi risale al 1445 per la realizzazione di un acquedotto per il castello di
Dillimgurb (Germania) , rimasto in esercizio fino al 1760, anno di distruzione del castello.
Nel 1639 : condotte Medicee in Firenze ancora
in esercizio per alcuni tronchi ; nel 1644 realizzazione delle condotte di Versailles, in parte ancora
in esercizio .
La ghisa sferoidale ottenuta per fusione, al cubilotto (1), di ghisa in pani, rottami di ghisa, acciaio e ferro leghe. Dal cubilotto la ghisa passa
ad un forno elettrico (2) il quale assicura
uni-
Figura 25
260
Costruzioni Idrauliche
formit di composizione e di temperatura. Il successivo trattamento di sferoidizzazione (3) si raggiunge aggiungendo piccole quantit di magnesio ( 0,06%). (Figura 24)
I tubi di ghisa sferoidale vengono prodotti per centrifugazione entro conchiglia metallica (metodo
De Lavaud-Arens ) o entro cassaforma rivestita con terra da fonderia (metodo Moore).
10.2.1 METODO De Lavaud-Arens
La ghisa liquida viene versata, con apposito canale ed in quantit, in peso, occorrente per realizzare il tubo dello spessore assegnato (funzione della pressione di
esercizio alla quale viene assegnato) nella
conchiglia , raffreddata ad acqua, posta in
veloce rotazione e traslazione, per tutta la
sua lunghezza Il metallo liquido, tenuto a
contatto con la superficie
Figura 26
interna della
e forma il tubo, mentre la estremit opposta della conchiglia chiusa da unanima riproducente la
sagoma interna del bicchiere (Figura 26).
Al termine della centrifugazione il tubo estratto viene avviato al forno di ricottura,
nel quale subisce un trattamento termico
per trasformare la struttura della matrice
perlitica, causata dal rapido raffreddamento della conchiglia, in una struttura ferritica. (Figura 27)
Figura 27
I tubi sono mantenuti nel forno a riverbero per circa 25 minuti alla temperatura di circa 900 C;
infine raffreddati lentamente vengono estratti dal forno alla temperatura di circa 300 C .
10.2.2 METODO MOORE
Questo processo di fabbricazione, adottando conchiglie rivestite con terra di fonderia (materiale refrattario) con conseguente lento raffreddamento del tubo, evita il trattamento di ricottura. A fronte
di un risparmio energetico pi laboriosa la fase di preparazione delle conchiglie che devono essere rivestite prima di ogni colata ed un conseguente rallentamento della catena di produzione.
10.2.3. Rivestimenti protettivi e tinteggiature
Terminato il processo di fabbricazione i tubi sono avviati alla zincatura e collaudati idraulicamente. A questo punto viene applicato, internamente e per centrifugazione, un rivestimento realizzato
con malta di cemento alluminoso che conferisce al tubo un miglior coefficiente di scabrezza. Al
termine della stagionatura del rivestimento interno le tubazioni vengono verniciate, esternamente,
con vernici bituminose applicate a spruzzo (Figura 28).
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
261
Figura 28
I tubi di ghisa sferoidale sono prodotti in barre lunghe 6 m con diametri variabili da 40 mm a 2600
mm (Figura 29) . Il giunto a bicchiere con tenuta assicurata da guarnizione di gomma .
Figura 29
262
Costruzioni Idrauliche
Levoluzione tecnologica dei tubi di ghisa ha affiancato alla gamma di base nuove tubazioni :
Integral (per fognature)
- con rivestimento
Natural (per acquedotti) con rivestimento esterno multistrato zinco + alluminio dove lalluminio
ha la funzione di prolungare, nel tempo, lazione protettiva dello zinco e quindi la durata del tubo.
Unulteriore protezione data da un ulteriore rivestimento di finitura con vernice epossidica di azzurro che sostituisce la tradizionale vernice bituminosa.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
263
in
elastomero
inserita
EPDM
nellapposito
(etilene-
alloggiamento
allinterno del bicchiere, sulla canna del tubo imboccato. La particolare forma tronco-conica ed il
profilo divergente, a coda di rondine, assicurano la
compressione necessaria alla tenuta trasmettendo
la pressione dellacqua alla superficie cilindrica di
contatto con la tubazione generando forze antisfilamento proporzionali alla pressione interna.
La Figura 31 illustra le fasi di montaggio dei tubi di ghisa con Giunto Rapido .
Pulizia accurata dellinterno del bicchiere, sede della guarnizione, e dellestremit liscia del tubo
da imboccare;
tracciamento della linea di fede di lunghezza inferiore di 10 mm rispetto alla profondit del bic-
chiere; questo giuoco, allinterno del bicchiere, ha lo scopo di assicurare la discontinuit elettrica
e meccanica della condotta;
introduzione della guarnizione con la coda di rondine rivolta verso il fondo del bicchiere;
verificata la coassialit delle tubazioni , avviene la messa in tiro fino a quando la linea di fede
raggiunge il lembo del bicchiere.
Figura 31. Procedure per il montaggio di tubazioni di ghisa con il Giunto Rapido
264
Costruzioni Idrauliche
Meccanico o Express (mechanical joint) Figura 32. Questi tipi di giunto conferiscono una notevole elasticit alla condotta consentendo deviazioni angolari tra tubi
contigui , senza alcuna riduzione della tenuta idraulica,
anche per eventuali depressioni in condotta ( ad esempio in fase di vuotatura dellacquedotto).
Figura 32. Giunto Express
La Figura 33 illustra le fasi di montaggio dei tubi di ghisa con Giunto Express .
Pulizia accurata dellinterno del bicchiere, sede della guarnizione, e dellestremit liscia del tubo
da imboccare;
Inserimento della controflangia sullestremit liscia del tubo, con la concavit rivolta verso il
bicchiere e successiva introduzione della guarnizione;
tracciamento della linea di fede di lunghezza inferiore di 10 mm rispetto alla profondit del bicchiere; questo giuoco, allinterno del bicchiere, ha lo scopo di assicurare la discontinuit elettrica
e meccanica della condotta;
introdurre lestremit liscia del tubo fino a far coincidere la linea di fede con il piano frontale
del bicchiere;
far scorrere la controflangia fino a farla aderire alla guarnizione e serrare, progressivamente,
con chiave dinamometrica i dadi con passate successive e seguendo lo schema di serraggio
Figura 33. Procedure per il montaggio di tubazioni di ghisa con Giunto Express
perpendicolarmente
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
265
Figura 34
Generalmente queste forze risultanti sono bilanciate da blocchi di ancoraggio, opportunamente dimensionati, o solidarizzando le tubazioni
forze con lattrito che si genera tra condotta e terreno. Nelle tubazioni di acciaio la solidarizzazione
delle tubazioni conseguente alla giunzione per saldatura mentre nella tubazioni di ghisa possono
essere utilizzati giunti antisfilamento.
Rapido Vi : nella guarnizione, simile per forma e nelle
Nel primo tipo viene posizionato un anello di fissaggio allinterno del bicchiere, nella camera antifilamento di forma concava; la guarnizione , di superficie convessa a sezione trapezoidale, realizzata con inserti metallici e la tenuta del giunto garantita, inoltre, dallappoggio dellanello su un
cordone di saldatura effettuato sullestremit liscia del tubo.
Nel tipo Tis-K
lanello di fissaggio
266
Costruzioni Idrauliche
Ai tubi per condotta si unisce una vasta gamma di pezzi speciali (Figura 35), realizzati per colata
entro forme fisse della ghisa fusa, con le estremit generalmente a bicchiere o a flangia, allinterno
dei manufatti, o quando necessario introdurre riduzioni, giunti di smontaggio e valvolismi (Figura
36)
Figura 35
Data la limitata resistenza della ghisa alla corrosione, in ambienti di posa particolarmente aggressivi le tubazioni vengono interrate avvolte con guaine di polietilene. La resistenza all'urto ed all'abrasione condizionata dalla resistenza del rivestimento interno
dei tubi di ghisa sferoidale realizzato con malta cementizia. Le caratteristiche idrauliche
delle tubazioni di ghisa sferoidale, legate al rivestimento cementizio interno, sono buone.
Il giunto a bicchiere con tenuta garantita da guarnizione di gomma. La posa in opera
condizionata dal peso elevato delle tubazioni. Il tubo, rigido, non richiede particolari prescrizioni per il letto di posa e per il rinfianco.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
267
I tubi di cemento armato ordinario vengono normalmente costruiti secondo due procedimenti:
a) calcestruzzo gettato entro forme cilindriche poste in opera verticali contenenti le armature longitudinali e trasversali, vibrato per dare compattezza al prodotto finale;
b) calcestruzzo centrifugato entro cassaforma orizzontale rotante contenente le armature.
La forza centrifuga assicura compattezza al prodotto che per i calcestruzzi per tubazioni una caratteristica essenziale per assicurare al prodotto finito la impermeabilit e la protezione delle armature dalla corrosione.
Un particolare tipo di tubo in CAO rappresentato dai Bonna (Figura 38), realizzati da un cilindro
di lamierino di acciaio, dello spessore minimo di 2 mm, con estremit rinforzate da anelli di lamiera
conformati , in unestremit , a bicchiere. Esternamente il tubo armato come al punto a) e rivestito con cls per uno spessore non inferiore a 2,5 cm; il rivestimento interno, per piccoli spessori, di
cls. semplice applicato per centrifugazione; per grandi diametri viene posta anche unarmatura interna.
268
Costruzioni Idrauliche
di precompressione, bloccata sul tubo, viene ricoperta con intonaco di protezione a sua
volta ricoperto con uno strato di mastice bituminoso armato con tessuto di fibre di vetro. La
precompressione longitudinale importante anche in fase di realizzazione della precompressione radiale per evitare fessurazioni tra la zona cerchiata e quella ancora libera, effetto salciccia. (Figura 39)
b) una gabbia realizzata da unelica di filo di acciaio sostenuta, non in tensione, su ferri piatti scanalati, integrata da unarmatura di precompressione longitudinale viene predisposta allinterno
di due forme cilindriche verticali e coassiali, distanziate dello spessore previsto del tubo. La sagoma esterna, realizzata in metallo, suddivisa in settori metallici trattenuti da un sistema di
molle tarate; la forma interna, realizzata in gomma, libera di espandere. Le due forme riproducono, in basso, la sagoma del bicchiere.
Posta in tensione larmatura longitudinale, viene realizzato il getto, opportunamente costipato
con vibratori.
Durante la maturazione con vapore viene dilatata la cassaforma interna la quale trascinando il
getto di cls e larmatura elicoidale la mette in tensione. La deformazione controllata dai settori cilindri esterni. Raggiunta la maturazione, viene tolta pressione alla cassaforma interna e
liberata larmatura longitudinale. (Figura 40)
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
269
Secondo
270
Costruzioni Idrauliche
I pezzi speciali delle tubazioni c.a.o e c.a.p., di norma in acciaio, sono realizzati per saldatura di elementi ottenuti da canne dritte o da fogli di lamiera opportunamente tagliati, sagomati e saldati.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
271
Figura 42. Schema del ciclo di produzione dei tubi in cemento amianto
Contemporaneamente limpasto, compresso da rulli, perde lacqua in eccesso ed acquista compattezza. Dopo lavvolgimento, il tubo, supportato dal mandrino, passa alla calandratura e dopo sfilato
passa alla fase prestagionatura al forno e stagionatura in ambiente umido.
Al termine di questa fase le due estremit del tubo vengono tagliate e tornite per la predisposizione del giunto che , generalmente, a manicotto con anelli di tenuta in gomma o con giunti Gibault
con manicotto e flange di ghisa e guarnizioni di tenuta in polimero o gomme sintetiche. I diametri
delle tubazioni CPC variano da 200 mm a 1200 mm mentre la lunghezza delle barre di 5 m.
272
Costruzioni Idrauliche
Il giunto per questo tipo di tubazioni viene realizzato con un manicotto di uguale materiale con tenuta idraulica garantita da guarnizione elastomerica. (Figura 44)
Entro i manufatti di ispezione, in corrispondenza di apparecchiature, si adotta il giunto Gibault (Figura 45), utilizzato anche per riparazioni e sostituzioni di tubi deteriorati. (Figura 46)
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
273
I tubi CPC, caratterizzati da elevata compattezza, presentano una buona resistenza nei confronti degli
ordinari agenti aggressivi, acidi ed alcalini, del terreno di posa e delle acque di fogna. Analogamente
ai tubi di calcestruzzo sussiste il rischio di aggressione da parte dell'acido solforico. La resistenza delle tubazioni agli urti, data la intrinseca fragilit del prodotto, molto bassa. La resistenza all'abrasione,
di contro, notevole data la gi richiamata elevata compattezza. La tecnologia di produzione delle tubazioni di CPC assicura una superficie interna liscia e poco porosa.
274
Costruzioni Idrauliche
Figura 47
qualit (1), vengono introdotte nei mescolatori ad elica per essere frantumate e raffinate per ottenere un impasto omogeneo (2) al quale si aggiunge la chamotte (3), scarti di lavorazione o quelli
derivati dalla presenza di tubi difettosi o dalla rottura degli stessi, che viene reintrodotta nel ciclo
produttivo. L'impasto, opportunamente umidificato (4), passa allinsilatore, per la plastificazione,
ad ai reparti di estrusione (5) dove i tubi ed i vari manufatti in gres vengono formati. I tubi vengono posti in carrelli metallici ed introdotti in capaci essiccatori a tunnel (6). Dopo essiccati, vengono
immersi in un bagno di engobbio (7- Figura 48) e sottoposti a successivo trattamento termico di
cottura e vetrificazione dove, superato un tunnel di preriscalamento, sono immessi nel forno per
circa 70 ore alla temperatura di circa 1100 (8).
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
275
Il particolare profilo del giunto, le caratteristiche di elasticit del materiale nonch linterferenza
tra punta e bicchiere consentono di ottenere giunzioni di tenuta idraulica fino a o,5 bar e minimi disassamenti ( Figura 50 - 80 mm per metro per tubi < 20 cm , 30 mm per metro per tubi dal 250
al 500 mm ed infine 20 mm per metro per tubi dal 600 al 800 mm).
Seguono alcune controlli specifici (10) ed in particolare, tra questi collaudi, c' un test che avviene
per campionatura: il tubo sottoposto ad una pressione elevatissima per provarne la resistenza
meccanica, resistenza che spesso supera abbondantemente il margine di sicurezza. Infine i tubi,
pallettizzati, sono spediti alle rispettive destinazioni (11).
Il gres un materiale vetroso e, quindi, fragile. Pertanto notevole attenzione richiesta nelle fasi
di trasporto e movimentazione in quanto i tubi danneggiati non possono essere riparati o recuperati
realizzando scorcioni. La resistenza all'abrasione, di contro, notevole data la presenza dello strato
vetroso superficiale caratteristico del prodotto. La limitata lunghezza delle barre, correlata alla tecnologia di produzione, comporta un elevato numero di giunti.
276
Costruzioni Idrauliche
Questa circostanza, in genere ostativa per la celerit di posa, associata ai numerosi pezzi speciali,
ottenuti per stampaggio, torna a tutto vantaggio in presenza di tracciati tortuosi quali quelli che si
sviluppano allinterno di centri storici.
Nella Figura 51 sono riportate le caratteristiche geometriche delle tubazioni e dei pezzi speciali in
gres.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
277
Figura 52
Le prestazioni idrauliche, data la superficie interna del tubo liscia, sarebbero elevate se non risultassero condizionate dall'elevata frequenza di giunti che, in genere ostativo per la celerit di posa,
torna a tutto vantaggio in presenza di tracciati tortuosi che si sviluppano entro strade strette. La
posa in opera delle tubazioni di gres ceramico condizionata dalla fragilit del materiale e dalla delicatezza del giunto di poliuretano. E' sempre necessaria la realizzazione del letto di posa delle tubazioni ottenuto con sabbia o con aridi granulari.
10. 4 TUBI DI MATERIALI PLASTICI
I principali vantaggi offerti da queste tubazioni sono il peso contenuto, che riduce i costi di trasporto e posa in opera, lelevata resistenza alla corrosione ed alla aggressivit dellacqua e la bassissima scabrezza idraulica. Per contro sono soggetti a decadimento delle caratteristiche meccaniche. I
materiali pi comunemente impiegati sono il PVC (cloruro di polivinile), il PEAD (polietilene ad alta
densit) ed il PRFV (poliestere rinforzato con fibre di vetro).
10.4.1 - Tubi di PVC
Il cloruro di polivinile una resina termoplastica prodotta dalla polimerizzazione del cloruro di vinile
con aggiunta di ingredienti richiesti dalla fabbricazione delle tubazioni. Queste vengono prodotte
per estrusione a caldo. Le barre possono essere lisce o con estremit sagomata a bicchiere, ottenuto con successiva formatura a caldo.
Lo schema di produzione (Figura 53) inizia con l'arrivo delle materie prime e degli additivi quali cariche, stabilizzanti/lubrificanti e coloranti che vengono opportunamente insilati in silos verticali di
stoccaggio. Questi elementi servono per preparare le mescole, definite in base ai programmi settimanali di produzione, mediante l'ausilio dell'unit di miscelazione automatizzata nella quale si tiene
conto del riutilizzo della materia rimacinata e polverizzata.
A seconda della tipologia del prodotto finito da fabbricare, cio tubazioni per uso acquedotto, fognatura, edilizia, queste mescole vengono caricate nelle quantit desiderate nello stoccaggio compounds dal quale escono pesate e con la qualit desiderata, gi pronte per la lavorazione sulle linee
di estrusione. Dopo aver montato le teste e filiere idonee per il tipo di prodotto da trasformare, si
provvede alla calibratura, centratura e raffreddamento della tubazione, marcature di identificazione
del prodotto e di conformit alle norme in vigore. Segue generalmente, a questo punto della lavorazione, la bicchieratura che pu essere in linea con ciclo continuo o fuori linea (per i diametri nominali pi grandi) seguono attente rilevazioni in accordo con le diverse normative. Eventuali scarti
278
Costruzioni Idrauliche
vengono, a seguito di polverizzazione, reinseriti nel ciclo di produzione. Il prodotto finito, confezionato, caricato a magazzino pronto per la spedizione.
Figura 54
Infine la Figura 55 sintetizza le fasi di posa in opera e di assemblaggio delle tubazioni.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
279
Figura 55. Pulitura della punta e del bicchiere e giunzione delle tubazioni in PVC.
Queste tubazioni trovano ampia applicazione nella realizzazione di fognature, sia miste che separate. Nel campo delle fognature il giunto usuale a bicchiere con tenuta assicurata da guarnizioni
elastomeriche. Data la flessibilit delle tubazioni , queste non sono in grado di sostenere da sole i
carichi verticali del rinterro e veicolari. Per evitare deflessioni elevate, l'Istituto Italiano Plastici
(IIP) raccomanda la posa su letto e con rinfianco realizzati con materiale arido compattato. E' pratica corrente avvolgere completamente le condotte di PVC con getto di calcestruzzo sia in presenza
di carichi esterni notevoli, sia quando si in presenza di falda.
280
Costruzioni Idrauliche
Termo-piastra
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
281
Le zone da saldare, sia dei tubi che dei raccordi, immediatamente prima della saldatura, dovranno
essere privati di eventuali strati di ossidazione superficiali. Durante la saldatura le resistenze (1)
vengono portate ad una temperatura di circa 235C; il tubo riscaldato tende ad espandere contro il
raccordo mentre le zone fredde (2) tendono a solidificare il polietilene fuso che tende ad uscire.
Raggiunto il tempo necessario per la fusione letto automaticamente sul codice a barre incollato sul
raccordo, funzione del diametro e dello spessore del tubo, la saldatrice si spegne.
Dopo circa 20 minuti, a raffreddamento avvenuto, avr termine il procedimento.
I diametri in produzione sono compresi tra 20 mm e 1200 mm; per diametri minori di 60 mm il
prodotto viene commercializzato in rotoli. Per diametri superiori il prodotto fornito in barre lunghe
da 6 m a 18 m.
Giunzioni meccaniche o a freddo:
Giunzione rapida a freddo realizzata con anelli
di graffaggio e collari filettati in metallo o resina. Tale sistema trova utilizzo nel campo dei
diametri di accoppiamento
da 10 a 110 mm
(Figura 60).
Figura 60
Giunzione per frangitura con cartelle di appoggio saldate di testa allestremit del tubo e
flange scorrevoli in acciaio con interposta guarnizione toroidale e bulloni di serraggio (Figura
61).
Figura 61
Bench simili alle tubazioni di PVC sono raramente utilizzate nelle fognature. Il materiale ha un
marcato comportamento viscoelastico e le deformazioni, sotto carico costante, aumentano con il
tempo. La resistenza chimica del PEAD, notevole a temperatura ambiente, dipende dallo stato di
sollecitazione e diminuisce in presenza di elevati allungamenti (stress corrosion). L'effetto combinato dell'invecchiamento e della stress corrosion la causa della comparsa di fessurazioni sulla calotta e sul fondo delle tubazioni. Il PEAD, a volte, viene mangiato dai ratti.
10.4.3
Le tubazioni di PRFV sono costituite da una matrice di resine termoindurenti del tipo poliestere insaturo (isoftalica, bisfenolica, ortoftalica) inglobante fibra di vetro.
Le tubazioni di PRFV sono prodotte o per avvolgimento delle fibre di vetro su mandrino rotante e
contemporaneo colaggio di resina, o per centrifugazione entro cassaforma rotante di resina e scaglie di fibre di vetro (Figura 62).
282
Costruzioni Idrauliche
Figura 62
Le tubazioni sono costituite da non meno di tre strati dalle differenti distinte funzioni. Linterno, a
contatto con il fluido, garantisce elevate prestazioni idrauliche, elevata resistenza chimica ed impermeabilit. Lo strato intermedio ha funzione meccanico resistente. Lo strato esterno protegge le
fibre dallattacco ambientale.
Analogamente ai materiali termoplastici esaminati, anche il PRFV denuncia comportamento visco
elastico, ma molto meno accentuato. Infatti le caratteristiche meccaniche decadono significativamente solo in presenza di temperature molto elevate (t > 80 C). La durata tecnica del materiale
risulta, pertanto, molto lunga.
La resistenza del materiale alla corrosione ed allattacco di agenti chimici elevata come sono ottime le caratteristiche idrauliche. Le notevoli caratteristiche meccaniche ne consentono l'impiego
anche nel campo delle pressioni medio alte, con limitazioni poste dall'elevato valore del coefficiente
di Poisson. I diametri in produzione sono compresi tra 50 mm e 4000 mm. Il prodotto fornito in
barre lunghe 6-12 m.
I tubi vengono forniti con estremit a bicchiere sia per giunzione mediante saldatura chimica sia
per giunzione con uno o due anelli di tenuta di gomma elastomerica.
I pezzi speciali sono ottenuti per avvolgimento delle fibre di vetro e colata di resina su anime metalliche poste in lenta rotazione. Si ricorre peraltro spesso alladozione di pezzi speciali ottenuti da
lamiere di acciaio saldate.
La resistenza chimica del PRFV notevole anche ad elevate temperature. La resistenza all'urto ed
all'abrasione molto elevata. Le caratteristiche idrauliche del tubo di PRFV sono quelle di tubo liscio. Nel campo delle fognature il giunto usuale a bicchiere con tenuta assicurata da guarnizioni
elastomeriche. Anche per queste tubazioni, vista la flessibilit, si raccomanda la posa su letto e con
rinfianco realizzati con materiale arido compattato. Dato il contenuto peso, la movimentazione e
posa delle tubazioni risulta agevole.
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
283
L = DN + 0,50 m
DN > 0,80 m
L = DN + 0,801,00 m
:
Figura 63. Sezione tipo per posa in opera in trincea
La larghezza dello scavo dipende oltre che dalle dimensioni del tubo anche da spazi minimi per le
operazioni di assemblaggio delle tubazioni cercando di evitare che gli operai camminino sulla generatrice superiore delle tubazioni.
Il fondo della trincea deve essere realizzato secondo le quote e le livellette previste dal progetto
esecutivo per l'asse della tubazione. Le operazioni di scavo, ad oggi realizzate esclusivamente con
mezzi meccanici, richiedono la regolarizzazione del fondo differenziata in dipendenza della natura
dei suoli e della tipologia delle tubazioni da porre in opera.
Lo scavo di trincee in roccia, da eseguirsi
con martello demolitore o, al limite, con
esplosivo, richiede sempre, indipendentemente dal materiale delle tubazioni, la
regolarizzazione del fondo tramite la
formazione del letto di posa realizzato o
con il materiale di scavo, opportunamente vagliato, ovvero con sabbia di cava o
di fiume
Figura 64. Letto di posa
La presenza dellelemento di transizione (il letto) tra tubazione e fondo scavo di roccia, assicura la
continuit dellappoggio e, nel caso di condotte metalliche, impedisce la scalfittura dei rivestimenti,
284
Costruzioni Idrauliche
bituminosi o plastico, protettivi. Il letto di posa necessario anche per trincee scavate in materiali
alluvionali o detritici grossolani. Lo scavo di trincee in terreni sciolti, a grana fine ed ad elevato contenuto sabbioso, richiede, per assicurare la continuit dellappoggio delle tubazioni, solo la regolarizzazione del fondo.
La generatrice superiore delle tubazioni deve risultare, in opera, a profondit dal piano campagna
tale da
non risentire dellazione dei carichi mobili delle lavorazioni agrarie tipiche della zona.
Ricoprimenti minimi sulla generatrice superiore pari a 1,201,50 m soddisfano la prima condizione
e limitano le variazioni termiche annuali dellacqua nellordine di 23 C, anche in presenza di lunghi acquedotti. Realizzata la condotta per uno sviluppo di qualche centinaio di metri, si esegue il
rinterro della trincea prima rincalzando i
tubi, lateralmente e superiormente, fino
ad uno spessore di 20 cm sulla generatrice superiore, con materiale sciolto selezionato e ben compattato, infine completando il rinterro della restante parte,
fino al piano campagna, utilizzando o il
materiale proveniente dagli scavi, se idoneo, o approvvigionato da cave di prestito, posto in opera per strati
successivi
calato
Figura 66
allinterno della tubazione vengono posti in opera opportuni puntellamenti (Figura 67).
Figura 67
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
285
Contestualmente, in corrispondenza delle deviazioni planimetriche ed altimetriche e dei pezzi speciali, ove si manifestano spinte che vanno contrastate per evitare lo sfilamento dei giunti contigui o
la presenza di sforzi anomali sugli stessi, si eseguono blocchi di ancoraggio e murature di contrasto
(Figura 68). Nei tratti a forte pendenza necessaria la realizzazione di murature per lancoraggio
delle tubazioni al fine di evitare lo scorrimento di queste verso il basso.
Estremit alta
Estremit bassa
Figura 69 . Piatti di chiusura
Le relative spinte sono trasmesse al terreno tramite interposizione di murature di contrasto sbatacchiature in legno o allinterno di pozzetti contrastando i piatti di chiusura con un martinetto (D)
Figura 70.
286
Costruzioni Idrauliche
Riempito di acqua il tratto da sottoporre a prova (Figura 71), eliminando sacche daria tramite il
rubinetto (4), con lausilio di una pompa (1) e di un manometro (2), immettendo acqua si eleva la
pressione fino al valore prestabilito (normalmente 1,52,0 volte la pressione di esercizio per tubazioni metalliche; per tubazioni cementizie la pressione di prova pari alla pressione di esercizio
aumentata di 12 bar). Raggiunta la pressione di prova, si procede allispezione della condotta e
dei giunti (5) (6). Eventuali perdite dacqua, denunciate dal calo della pressione e da perdita in uno
o pi giunti, vanno individuate ed eliminate. La prova viene considerata con esito positivo solo se la
pressione indotta, controllata con manometro registratore tarato, viene mantenuta per una durata
12 o 24 ore. Ad esito positivo della prova, si riduce la pressione in condotta, si esegue il ricoprimeno dei giunti con rinterro sulla generatrice superiore per almeno 0,50 m e si procede, con identiche
modalit, ad una ulteriore prova idraulica, caratterizzata da durata molto ridotta (2 ore), finalizzata
allaccertamento che il ricoprimento dei giunti non abbia causato la perdita di tenuta della condotta.
Solo a seguito di esito positivo della seconda prova si procede al completo rinterro dello scavo procedendo per strati singolarmente compattati.
Tubazioni metalliche
tubazioni di grs
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
287
Figura 72
Nelle tubazioni di acciaio il ferro passa in soluzione nellelettrolita abbandonando il tubo con conseguenti cavit imbutiformi sulla superficie esterna dello stesso .
Nei tubi di acciaio privi di rivestimento protettivo la corrosione si manifesta in tempi relativamente
pi lunghi ma su aree pi vaste tanto da portare ad una progressiva riduzione dello spessore fino
alla perdita totale del tubo.
Nelle tubazioni di ghisa invece i risultati della corrosione della ferrite non abbandonano il tubo restando frammisti nella grafite. Tale fenomeno noto come grafitizzazione della ghisa.
288
Costruzioni Idrauliche
I tubi grafitizzati mantengono, dunque, laspetto esteriore identico a quelli integri mentre, rispetto
a questi, si scalfiscono con una punta metallica e se percossi producono un suono sordo.
Pertanto la corrosione produce un indebolimento diffuso che non produce perdite localizzate ma
pu provocare rotture impreviste in tubazioni sollecitate dallalternanza dei carichi e dalle vibrazioni derivanti dal traffico o sensibili variazioni di pressione nella rete.
Le condotte di cemento armato ordinario o precompresso data la permeabilit del conglomerato
cementizio possono essere soggette a corrosione delle armature metalliche. Queste tendono ad
aumentare di volume con conseguente sgretolamento del cls e conseguente ampliamento delle zone di corrosione.
Nella seguente Figura 73 sono raffigurate diverse tipologie di corrosione.
Le cause pi frequenti della corrosione delle tubazioni metalliche, o comunque fornite di armatura
metallica, dipendono dallaggressivit dellelettrolita (terreno di posa) e da correnti vaganti disperse da impianti elettrici a corrente continua.
Laggressivit dei terreni dipende dalle caratteristiche chimiche (pH, acidit ed alcalint) fisiche (
porosit, permeabilit allaria, capacit idrica) e biologiche (presenza di batteri).
In prima approssimazione un indice della corrosivit di un terreno pu essere la resistivit elettrica
(Ohm x cm) secondo i dati riportati nella seguente
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
289
Tabella I
Corrosivit
Resistivit elettrica
trascurabile
> 12.000
debole
12.000 5.000
media
5.000 2000
elevata
< 2.000
I terreni argillosi hanno unelevata corrosivit specifica come quelli saturi di acqua marina.
Quando la lunghezza della condotta interessa terreni di diversa natura si comporta come una pila
geologica (Figura 74) per cui si instaura una circolazione di corrente dalla zona anodica verso la
zona catodica.
Le correnti vaganti sono disperse nel terreno da impianti di trazione a corrente continua (ferrovie,
tramvie, ecc.) dalle linee di terra (come conduttori di ritorno) ed impianti di protezione catodica di
gasdotti.
Nel caso di una tubazione metallica posta in opera nei pressi di una ferrovia elettrificata la corrente
erogata dalla sottostazione percorre la linea aerea, alimenta i motori del locomotore e torna alla
sottostazione parte lungo le rotaie, parte attraverso il terreno e parte attraverso la condotta, in
funzione delle rispettive resistenze elettriche.(Figura 75)
Ovviamente il senso di circolazione della corrente pu variare nel tempo.
Lintensit delle correnti vaganti, dellordine di decine di Ampere, molto maggiore di quelle prodotte dalle pile galvaniche. A titolo di esempio una corrente di 1 Ampere che passa da un anodo di
ferro ad un elettrolita, terreno, consuma teoricamente circa 9 kg di metallo lanno.
290
Costruzioni Idrauliche
Le correnti vaganti disperse da impianti elettrici a corrente alternata costituiscono un pericolo molto minore in quanto la perdita di peso dellelettrodo metallico la centesima parte della precedente.
DIFESA DALLA CORROSIONE
La protezione passiva delle condotte fa ricorso a rivestimenti isolanti che hanno lo scopo di ridurre
gli scambi di corrente tra tubo e terreno. I rivestimenti aderenti sono realizzati con tessuto di vetro
e bitume, poliestere, resine epossidiche. La catramatura non inspessorata da tessuto di vetro ha
unefficacia protettiva nulla.
La protezione passiva pu essere integrata con protezione attiva o catodica solo quando ricorrono
elevati pericoli di corrosione o ragioni di sicurezza (tubazioni per il trasporto di gas o liquidi infiammabili) .
La protezione catodica consiste nellelevare artificialmente il potenziale naturale della tubazione in
modo da portare il metallo in condizioni di immunit rispetto al terreno in modo tale che la tubazione risulti catodo di un grande elemento elettrochimico artificiale il cui anodo realizzato con una o
pi dispersori anodici. Questo pu essere realizzato in due modi utilizzando anodi sacrificali o
con correnti impresse.
La scelta del sistema condizionata da fattori ambientali ; la protezione attiva con anodi sacrificali
in magnesio si addice per condotte di limitata lunghezza ed in presenza di terreni a bassa resistivit
(argille) ed in assenza di correnti vaganti, inoltre, non utilizzando corrente elettrica non si incorre in
disservizi causati da interruzioni nella rete di alimentazione.
Anodi sacrificali: sono generalmente costituiti da leghe a base di magnesio disposti secondo lo
schema riprodotto in Figura 76.
Il collegamento tubo-anodo, effettuato con cavo di rame isolato, genera una pila galvanica la cui
forza elettromotrice genera una corrente che circola in senso anodo-terreno-tubazione-cavo di collegamento-anodo. Gli anodi sono generalmente immersi in una miscela elettrolita (bacfkill) che ne
rende uniforme il consumo e diminuisce la loro resistenza verso terra.
Il numero ed il peso degli anodi varia in funzione della caratteristiche delle condotte e dalla natura
dei terreni e dimensionati per durare al massimo 15 anni.
Corrente impressa : comprende uno o pi gruppi di alimentazione realizzati con un alimentatore (gruppo trasformatore-raddrizzatore) allacciato alla rete di distribuzione di energia elettrica a
bassa tensione (220 V o 380 V) con polo negativo collegato alla tubazione e polo positivo al disper-
Costruzioni Idrauliche
Tubazioni
291
sore anodico. Questo, costituito da anodi di grafite, posto a circa 100 m dalla condotta e ad una
profondit di 1,5 m circa. (Figura 77)
Completano il dispositivo due posti di misura: uno sullalimentatore e laltro sul dispersore.
292
Costruzioni Idrauliche