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IMPIANTO IDRICO SANITARIO

Richiami Di Fisica – Definizione di Fluido

Un fluido è un sistema allo stato liquido o gassoso, caratterizzato


dal fatto di non possedere una forma propria, ma di assumere la
forma del recipiente che lo contiene

In generale, i fluidi possono essere distinti in aeriformi e in liquidi:


‒ gli aeriformi sono comprimibili ed occupano sempre interamente il volume
a loro disposizione
‒ i liquidi risultano invece praticamente incomprimibili, occupano un volume
definito presentano una superfice libera.

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Richiami Di Fisica - Grandezze
Massa Volumica (densità) ρ = densità (kg/m³)
rapporto tra la massa e il ρ = m/V (kg/m³) m = massa (kg)
volume del fluido ρ, si pronuncia rho V = Volume (m³)

Peso Specifico rapporto tra γ = peso specifico (N/m³)


il peso e il volume del
γ = P/V (N/m³) P = Peso (N)
fluido γ, si pronuncia gamma V = Volume (m³)

Relazione fra densità e


Peso Specifico
γ=P/V=m∙g/V=ρ∙g g = acc. Gravità 9,80665 m/s²

fluido ρ (kg/m³) fluido ρ (kg/m³) fluido ρ (kg/m³)


Ghiaccio 920 Mercurio 13600 Idrogeno 0.089
Acqua 1000 Olio d'oliva 920 Butano 2,067
Acqua di mare 1025 Aria (20° e 1Pa) 1,292 Metano 0,554
Benzina 680 Elio 0.178 Propano 1,562

ρ → lettera greca, si legge «rho»


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VISCOSITÀ (dinamica) è l’attrito interno delle
molecole del fluido e quello che si sviluppa a
contatto con le pareti delle del solido dove il fluido
si muove.
τ = R/A = - η· (Δv/Δy)
τ si pronuncia tau
R → forza di attrito (resistenza allo scorrimento) (N)
A → superficie di contatto (m²)
η → coefficiente di viscosità (N/m²·s o Pa·s)
Nel S.I. l’unità di misura del coefficiente di
Δv → differenza di velocità dei due strati (m/s)
viscosità (coefficiente di Poiseuille) è il N/m²·s,
Δy → distanza fra i due strati (m)
detta anche decapoise (daP) dove 1P = 0,1
VISCOSITÀ (cinematica) N/m²·s.

η (N/m²·s)
ν = η/ρ
ν si pronuncia ni Olio di ricino ≈ 1 a 20° C
Olio di oliva 8.4·10-2 a 20° C
Poiseuille, Jean-Léonard-Marie (Parigi 1799-1869).
Autore di numerose ricerche sul cuore e sulla dinamica Acqua 1.8·10-³ a 0° C
circolatoria, particolarmente sul deflusso del sangue nei
capillari, mediante emodinamometri e viscosimetri da Acqua 0.3·10-³ a 95° C
lui ideati.
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RUGOSITÀ o SCABREZZA (di una condotta)


indica la irregolarità medie di una superficie.
In genere la rugosità è indicata con la lettera «ε»
(épsilon) e si misura in mm

Per i tubi commerciali si possono considerare le


seguenti classi di rugosità:
• bassa rugosità 0,001 < e < 0,007 mm, presente
nei tubi in rame, in acciaio inox, multistrato e in
materiale plastico;
• media rugosità 0,020 < e < 0,090 mm, presente
nei tubi in acciaio nero e zincato;
• elevata rugosità 0,200 < e < 1,000 mm, presente
tubi incrostati e corrosi.

Pareti interne di una conduttura

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Pressione: rapporto tra la p = F/A (Pa)
forza agente normale alla • p = pressione (Pa «Pascal»)
superficie e la superficie • F = Forza (N «Newton»)
stessa • A = Area (m²)

Principio di Pascal (Blaise Pascal 1623-1662):


una pressione esercitata in un punto di una massa fluida si
trasmette in ogni altro punto e in tutte le direzioni con la
stessa intensità (su superfici uguali).
La legge di Stevino (S. Stevin, 1548-1620):
in un fluido di densità costante ρ, la pressione
esercitata da una colonna di fluido in un suo
punto di profondità h, è uguale a:
p = p0 + P/ΔA = po + γ∙h∙ΔA/ ΔA = po + γ∙h
Dove:
‐ po è la pressione atmosferica
‐ P peso colonna di base ΔA e altezza h

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Pressione: rapporto tra la


p = F/A (Pa)
forza agente normale alla
superficie e la superficie p = pressione (Pa «Pascal»)
stessa F = Forza (N «Newton»)
A = Area (m²)

L’unità di misura della pressione nel SI è il Pascal → Pa = 1N/m²


Si utilizza, anche, il bar → 1 bar = 105·Pa → 1 Pa ≡ 10-5·bar;

La pressione non può essere più misurata in:


• Millimetri di colonna acqua, → 1 mm c.a. (1 mm H2O) ≡ 9,80665 Pa → 1 Pa ≡ 0.102 mm c.a.
• Metro di colonna acqua, → 1 m c.a. (1 m H2O) ≡ 9806,65 Pa → 1 Pa ≡ 1,02∙10-4 m c.a.
• Atmosfera tecnica → 1 Atm (tec.) ≡ 9,80665 · 104 Pa;
• Atmosfera fisica → 1 Atm (fis.) ≡ 10,1325 · 104 Pa

• atmosfera tecnica: pressione esercitata da una colonna di acqua alta 1000 cm;
• atmosfera fisica: pressione esercitata da una colonna di mercurio (ρ=1359,85 kg/m³) alta 76 cm

Ρ → densità (kg/m³);
1 Pa = F/A = m·g/A = (ρ·V) ·g/A = = (ρ·A·h)·g/A = ρ·h·g g → acc. gravità = 9.80665 m/s²

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La pressione atmosferica «p0» sulla superficie della
vaschetta è pari alla pressione esercitata da una
colonnina di mercurio alta 76 cm

p0 = F/A = m·g/A = (ρ·V) ·g/A = (ρ·A·h)·g/A = ρ·h·g

 Densità mercurio a 0°C → Ρ =13.595 kg/m³


 acc. gravità → g = 9.80665 m/s²

p0 = ρ·h·g = 13595x0.76x9.80665 = 101.324,27 Pa

l'atmosfera campione era definita come la pressione


esercitata da una colonna di mercurio alta 76 cm al
livello del mare a 45° Latitudine e a 0°C.
Nel 1954 la X CGPM (Conference Générale de Poids et
Mesures «Conferenza generale di pesi e misure») ridefinì
l’atmosfera esattamente pari a 101325 Pa. strumento per la misura della pressione è il
comune barometro di Evangelista Torricelli
(1608-1647)

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Il LAVORO è una grandezza scalare e si ottiene dal prodotto scalare fra la forza F e lo
spostamento s⃗ (il prodotto scalare è il prodotto tra il modulo del vettore spostamento e la proiezione
del modulo del vettore F nella direzione dello spostamento).

𝐿𝐿 = 𝐹𝐹⃗ � 𝑠𝑠⃗ = (𝐹𝐹 � cos 𝑎𝑎) � 𝑠𝑠 𝐿𝐿 > 0 𝑠𝑠𝑠𝑠 𝐹𝐹⃗ 𝑒𝑒 𝑠𝑠⃗ ℎ𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎 𝑙𝑙𝑙𝑙 𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠𝑠 𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣
𝐿𝐿 < 0 𝑠𝑠𝑠𝑠 𝐹𝐹⃗ 𝑒𝑒 𝑠𝑠⃗ ℎ𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎 𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣𝑣 𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜𝑜

F Il lavoro L è anche definito come l'energia


α
trasferita a un corpo o da un corpo per
F·cos(a)
mezzo di una forza che agisce sul corpo
stesso.
s = spostamento

L’energia è una grandezza che esprime la capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro; essa
ammette svariate caratterizzazioni in ogni ambito della Fisica e, in particolare, in Dinamica si
manifesta nella forma di energia cinetica, potenziale e meccanica
L’unità di misura del Lavoro e dell’Energia, nel SI, è il joule (simbolo J), definito come il lavoro compiuto
da una forza di 1 newton quando il suo punto di applicazione si sposta di 1 metro e dimensionalmente
uguale a una forza per uno spostamento:
1 J = 1N·1m

James Prescott Joule, fisico inglese (Salford, 24.12.1818 – Sale, 11.10.1889) 21/11/2018 8
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Richiami Di Fisica - Grandezze
Potenza: indica la quantità di lavoro nell’unità di tempo (la potenza descrive la rapidità
con cui un sistema compie lavoro)

𝐹𝐹⃗ � 𝑠𝑠⃗ 𝑠𝑠 Si osserva che la potenza indica la velocità in cui è


𝑊𝑊 = Δ𝐿𝐿/Δ𝑡𝑡 = = (𝐹𝐹 � cos 𝑎𝑎) � = 𝐹𝐹⃗ � 𝑣𝑣⃗ possibile spostare una forza nella sua direzione
Δ𝑡𝑡 Δ𝑡𝑡

L’unità di misura della potenza è il watt (simbolo


W) definito come la potenza che dà origine alla
produzione (o dissipazione) di energia di 1 J
in 1 s.
1 W = 1J/1s

Watt, James: Inventore scozzese (Greenock


1736 - Heathfield, Birmingham, 1819),
inventore della macchina a vapore.

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Moto dei Liquidi p → pressione (Pa)
v → velocità (m/s);
Il moto dei liquidi dipende, essenzialmente, dai parametri: T → temperatura (K);
t → tempo (s);

• MOTO UNIFORME:
quando velocità in un dato istante, si mantiene identica in intensità e direzione in ciascun punto del
fluido;
• MOTO PERMANETE (STAZIONARIO):
quando velocità, pressione e sezione trasversale del flusso possono variare da punto a punto ma
non cambiano con il tempo.
• MOTO TURBOLENTO (VARIO):
quando velocità, pressione e sezione trasversale del flusso variano da punto a punto con il tempo.

MOTO UNIFORME (REGIME LAMINARE) MOTO VARIO (REGIME TURBOLENTO)

Esperienza di Reynolds e regimi di moto

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NUMERO DI REYNOLDS:
Il numero di Reynolds corrisponde al rapporto tra la forza inerziale e quella viscosa

Dove:
𝜌𝜌 � 𝑣𝑣 � 𝐷𝐷 ρ → densità (kg/m²);
𝑅𝑅𝑅𝑅 = v → velocità (m/s);
𝜂𝜂 D → diametro condotta (m);
η → coefficiente di viscosità (N/m²·s)

Re < 2.000, moto laminare :


moto per filetti fluidi paralleli alle pareti del condotto,
colorante immesso mantiene traiettoria senza mescolarsi; non
si verifica scambio di massa tra filetti adiacenti;
2.000 < Re ≤ 2.500, moto transitorio :
moto per filetti fluidi che divengono instabili all’aumentare
della portata. Esistono velocità trasversali e scambio fra filetti
adiacenti.
Re > 2.500, moto turbolento
dopo breve tratto di condotta il getto di colorante si disintegra
e si disperde nella massa fluida colorandola uniformemente. Esperienza di Reynolds e regimi di moto
Velocità trasversali incisive.

Osborne Reynolds, fisico e ingegnere irlandese. (Belfast, 1842 – Watchet, 1912) 21/11/2018 11
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Velocità critica: 𝑅𝑅𝑅𝑅 � 𝜂𝜂 2000 𝜂𝜂
𝑣𝑣𝑐𝑐 = = �
Velocità del fluido oltre la quale il moto non è più laminare 𝜌𝜌 � 𝐷𝐷 𝜌𝜌 𝐷𝐷

Velocità critiche ( m/s ) D (mm)


dell’acqua 16.4 27.4 53.2
t Re ρ η vc
°C kg/m³ N/m²·s m/s m/s m/s
0 2000 999.84 1.304E-03 0.159 0.095 0.049
40 2000 992.20 5.388E-04 0.066 0.040 0.020
80 2000 971.80 3.800E-04 0.048 0.029 0.015

In un impianto idrico il moto è sempre vario (turbolento)

Velocità massime impianto idrico

Collettori di alimentazione, colonne e tubazioni di distribuzione al piano (diramazioni) → vmax = 2 m/s


Tratti terminali di collegamento al singolo punto di prelievo → vmax = 4 m/s

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Moto dei Liquidi
Il moto dei liquidi
dipende, essenzialmente,
dai parametri:

p → pressione (Pa)
v → velocità (m/s);
T → temperatura (K);
t → tempo (s);

• TRAIETTORIA: indica la posizione di un punto materiale (del liquido) al variare del tempo;
• LINEA DI FLUSSO (FILETTO FLUIDO): indica la linea che ha in ogni suo punto la tangente parallela al
vettore velocità (linea tangente alla velocità istantanea);
• TUBO DI FLUSSO (VENA LIQUIDA): un insieme di linee di flusso con direzione parallela;
• CORRENTE: un insieme di tubi di flusso;

• Nel moto permanente e in quello stazionario le linee di flusso e le traiettorie coincidono (Regime
Laminare);
• Nel moto vario (turbolento) le linee di flusso sono distinte dalle traiettorie. (Regime turbolento);

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«liquido perfetto o ideale»
È quello per i quale si suppone sia:
• non viscoso (privo di attrito interno);
• incompressibile (densità costante nel tempo);
• In moto stazionario (velocità di ogni punto
costante nel tempo)

Tubo di flusso

Facendo riferimento ad un fluido ideale


Si possono dimostrare:
• Il principio di conservazione della massa;
• Il principio di conservazione della energia.

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Q «Portata»: quantità di liquido che
attraversa una sezione nell’unità di tempo
Q = V/t = (A·s)/t = A·s/t ) = A·v
Q → Portata (m³/s)
A → Area sezione condotta (m ²)
v → velocità media fluido (m/s)

Equazione di continuità (Principio di conservazione della massa):


Nello stesso intervallo di tempo la portata fra due sezioni qualunque si mantiene
costante

Q = A1∙v1 = A2∙v2 → v1 / v2 = A2 / A1
Pertanto le velocità sono inversamente proporzionali alle sezioni attraversate

negli impianti la portata è in genere espressa in l/s (litri/secondo)


1litro (l) ≡ 1 dm³ ≡ 1 (10-1∙m)³ ≡ 10-3∙m³
1 l/s ≡ 10-³ m/s
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Equazione di continuità (Principio di
conservazione della massa):
Nello stesso intervallo di tempo la portata fra
due sezioni qualunque si mantiene costante
Q = A∙v = A·s/t = costante

Q1= Q2 ; moltiplicando per il peso specifico


Q1·γ = (A1·s1/t)·(P1/V1) = m1·g • v1 = s1/t → velocità;
Q2·γ = (A2·s2/t)·(P2/V2) = m2·g • γ = P1/V1 → peso specifico
Pertanto: • V1 = A1· s1 → volume;
• t =1 → intervallo di tempo;
m1·g = m2·g → m1 = m2 = costante

Portata Volumica: Volume che attraversa una sezione nell’unità di tempo


QV = V/t = A·s/t = A·v (m²/s)

Qm = ρ· QV
Portata Massica: massa che attraversa una sezione nell’unità di tempo.
Qm = m/t = ρ·V/t = ρ·(A·s)/t =ρ·A·s/t = ρ·A·v (kg/s)
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Teorema di BERNOULLI «liquidi perfetti»
Esprime il principio di conservazione
dell’energia «in qualunque sezione di una
vena liquida ideale in regime permanente e
uniforme l’energia si mantiene costante»
Ep + Eh + Ec = costante
Dove:
Ep → Energia potenziale
Eh → Energia piezometrica
Ec → Energia cinetica;
;
Riferendoci ad una massa unitaria e ricordando che
l’energia si ottiene dal prodotto di una forza per lo
spostamento nella direzione della forza E=F∙s

• Ep = P∙h → dove P è il peso h è la quota altimetrica;


• Eh = p∙P/γ → dove p è la pressione, P è il peso, γ è il peso specifico,
• Ec = 1/2∙P/g∙v² → dove P è il peso, g è l’accelerazione di gravità, v è la velocità;

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Ep → Energia potenziale:
È l’energia che possiede una massa in relazione
alla quota altimetrica in cui è posizionata,

Ep = P∙h
Dove:
• P = m∙g m: massa, g: accelerazione di gravità
• h = quota altimetrica:

Ep = m∙g∙h

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Ec → Energia piezometrica:
È l’energia che possiede una massa che si muove ad
una velocità v per effetto della pressione idrostatica p,
a cui è sottoposta

Ez = F∙s = p∙P/γ
Ez = m·g∙p/γ
Dove:
• F = p∙A F: spinta idrostatica; pressione idrostatica, A: area sezione;
• s = v∙t s: spostamento, v: velocità; t: intervallo di tempo
Ricordando che la
• Portata: Q = A∙v = A∙s/t = V/t (volume nell’unità di tempo)
• Peso specifico γ = P/V
• Ez = p∙(A∙v)∙t = p∙Q∙t = p∙V = p ∙ P/γ

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Ec → Energia cinetica:
È l’energia che possiede una massa che si muove
ad una velocità v in un moto naturalmente
accelerato,
Ec = F∙s = 1/2∙(P/g)∙v²

Dove: Ec = m·g ∙v²/2∙g


• F = m∙a F: forza, m: mass, a: accelerazione (nel campo gravitazionale m=P/g)
• s = v/t s: spostamento, v: velocità; t: intervallo di tempo
In termini infinitesimali
• v = ds/dt → ds = v∙dt -------------- a = dv/dt → dv = a∙dt
integrando (intervallo di tempo 0, t)
• v = ∫ a∙dt = a∙t sostituendo nella ds = v∙dt si ottiene
• ds = a∙t∙dt
integrando (intervallo di tempo 0, t)
• s =∫a ∙t∙dt = 1/2∙a∙t²
• Ec = F∙s = (m∙a)∙(1/2∙a∙t²) = 1/2∙m∙a²∙t² = 1/2∙m∙v² = 1/2∙P/g∙v²
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Teorema di BERNOULLI «liquidi perfetti»
Esprime il principio di conservazione
dell’energia «in qualunque sezione di una
vena liquida ideale in regime permanente e
uniforme l’energia si mantiene costante»
Ep + Eh + Ec = costante
tra le sezioni 1 e 2
m∙g∙h1+m·g∙p1/γ+m·g∙v1²/2∙g = m∙g∙h2+m·g∙p2/γ+m·g∙v2²/2∙g
semplificando m∙g

h1+p1/γ+v1²/2∙g = h2+p2/γ+v2²/2∙g
• h → altezza geometrica;
• p/γ → altezza piezometrica;
• v²/2∙g → altezza cinetica;

Teorema di BERNOULLI «liquidi perfetti» può anche definirsi:


in qualunque sezione di una vena liquida ideale in regime permanente e uniforme la somma
delle tre altezza: geometrica, piezometrica e cinetica si mantiene costante
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Teorema di BERNOULLI «liquidi Reali»
Condotte a pelo libero;
sono chiamale quelle dove i fluidi si muovono
all’interno di canali o condotte dove presentano
la superficie superiore libera alla pressione
atmosferica.

Condotte forzate o in pressione;


sono chiamale quelle dove i fluidi si muovono all’interno condotte
occupando interamente la sezione con pressione maggiore di
quella atmosferica.

Effetto della viscosità;


I filetti fluidi per effetto della scabrosità
delle pareti e della viscosità del fluido
sono frenate nel movimento .

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in una condotta reale, considerando la presenza
degli attriti (scabrezza delle pareti, viscosità del
fluido, variazioni geometriche delle sezioni)
durante il moto si presenta una dissipazione di
energia.
nel Teorema di BERNOULLI, riferito ad una
condotta «Reale», tale effetto si osserva
nell’andamento della linea dei carichi
effettiva che risulta inclinata rispetto a
quella teorica dei carichi totali che invece è
orizzontale.
h₁+p₁/γ+1/2∙v₁²/g = h₂+p₂/γ+1/2∙v₂²/g +J∙L
Dove
J∙L → perdita di carico (cadente);

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Le perdite di carico indicano la perdita di
energia del sistema per superare le
resistenza al moto (attrito) del fluido
h₁+p₁/γ+1/2∙v₁²/g = h₂+p₂/γ+1/2∙v₂²/g + J∙L
Dove
J∙L → perdita di carico;

Le perdite di carico possono essere:


Distribuite: sono quelle lungo un tratto di
condotta a sezione costante o
variabile con continuità dovute alla
scabrezza delle pareti e alla
viscosità del fluido;

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Localizzate:
in una condotta si presentano in corrispondenza di
brusche variazioni della sezioni (allargamento o
restringimenti) e/o a brusche variazioni di direzione.

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Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Le perdite di carico continue fra due sezioni «S1», «S2», in condotte a pelo libero con sezione costante

Eq. Bernoulli: →
1) h₁+p₁/γ+1/2∙v₁²/g = h₂+p₂/γ+1/2∙v₂²/g + J∙L
Essendo:
 p = 0;
 v 1 = v2

La 1) diventa : h₁ = h₂+ J∙L → J∙L = h₁ - h₂


Le perdite di carico continue sono date dal dislivello geometrico fra le due sezioni:

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Le perdite di carico continue fra due sezioni «S1», «S2», in condotte forzata con sezione costante

Eq. Bernoulli: →
1) h₁+p₁/γ+1/2∙v₁²/g = h₂+p₂/γ+1/2∙v₂²/g + J∙L

Essendo:
 v 1 = v2

La 1) diventa : h₁+p₁/γ = h₂+p₂/γ + J∙L → J∙L = (h₁+p₁/γ) – (h₂+p₂/γ)

Le perdite di carico continue sono date dal dislivello piezometrico fra le due sezioni:
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Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Perdite di carico distribuite di un fluido incomprimibile in moto permanente si valutano
tramite la formula di Darcy-Weisbach
formula di Darcy-Weisbach
• λ → coefficiente adimensionale di resistenza funzione, in
𝜆𝜆 � 𝑣𝑣 2 generale, della scabrezza relativa del tubo e del numero di
𝐽𝐽 = Reynolds:
2 � 𝑔𝑔 � 𝐷𝐷 • v → velocità (m/s);
• D → diametro condotta (m)
• Re → N° di Reynolds

N° di Reynolds
𝜌𝜌 � 𝑣𝑣 � 𝐷𝐷 • η→ viscosità (N/m²·s);
𝑅𝑅𝑅𝑅 = • ρ→ densità (kg/m³);
𝜂𝜂 • D→ diametro condotta (m).

formula di Colebrook-White
𝜖𝜖� • log → logaritmo decimale (log10 a = b → 10b = c);
1 2.51
= −2 � 𝑙𝑙𝑙𝑙𝑙𝑙 + 𝐷𝐷 • ε→ rugosità (mm);
𝜆𝜆 𝑅𝑅𝑅𝑅 � 𝜆𝜆 3.71 • ε/D → scabrezza relativa;.
Per il calcolo di λ si ricorre all’abaco di Moody)

Julius Weisbach: matematico-fisico tedesco (Mildenau 1806 – Erzgebirge 1871) ;


Henry Philibert Gaspard Darcy: ingegnere francese (Châlons-sur-Marne 1718-Parigi 1798) 21/11/2018 28
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Diagramma (abaco) di Moody

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(scabrezza)
cinematica

scabrezza
diametro

dinamica
viscodità

viscosità

rugosità
velocità

sezione

portata

densità

relativa
interno

(20° C)
Area
v Ø A Q ρ η η/ρ ε ε/Ø
m/s m m² m³/s kg/m³ Pa∙s m²/s mm
2,00 0,032 0,0008 0,002 998,207 0,001 1,0028E-06 0,00150 0,00005
2,00 0,032 0,001 0,002 998,21 0,00100 0,002 0,000047

A = π∙ز/4 = 3,142x0,032²/4 = 0,000804 m²


Q = v∙A = 2,00x0,001 = 0,001608 m³/s

𝑣𝑣 � Ø � 𝜌𝜌
n° Reynolds → 𝑅𝑅𝑠𝑠 = = 2x0,032x998,2071/0,001001 = 6,38E+04
𝜂𝜂

Re ≤ 2000 → regime laminare


λ = 64/Re = 64/63.821 = 0,00100

2000 < Re ≤ 2500 → regime di transizione


Re > 2500 → regime turbolento

Formula di 1 2,51 1 𝜀
= −2 � 𝑙𝑙𝑎𝑎𝑔𝑔 � + �
Colebrook-White 𝜆𝜆 𝑅𝑅 𝑒𝑒 � 𝜆𝜆 3,71 Ø

λ (fattore di attrito) si calcola per successive approssimazioni dalla


la perdita di carico distribuito per un tratto L 1/√(λ) + 2∙log[2,51/(Re∙√(λ) + 1/371∙ε/Ø] =
= 1/√(0,020) + 2xlog(2,51/√(63.821x0,020)+1/3,71x0,000047/0,032 = 0,0001
Formula di 𝜆𝜆 𝑣𝑣 2
Darcy-Weisbach 𝑌 = 𝐽𝐽 � 𝐿𝐿 = � � 𝐿𝐿 calcola λ λ= 0,01999
Ø 2 � 𝑔𝑔

L= 1,00 m
J∙L= 0,0200/0,032 x 2,00²/(2x9,80665) x 1,00 = 0,127 m
normalmente interessa la caduta di pressione sull'unità di lunghezza
𝜆𝜆 𝑣𝑣 2
𝜌𝜌 � 𝑔𝑔 � 𝑌 = 𝜌𝜌 � 𝑔𝑔 � � � 𝐿𝐿
moltiplicando per (ρ∙g) Ø 2 � 𝑔𝑔

ricordando (Stevino) 𝜌𝜌 � 𝑔𝑔 � 𝑌 = Δ𝑜𝑜

Δ𝑜𝑜 𝜌𝜌 � 𝑣𝑣 2
= 𝜆𝜆 � = 0,0200x998,21 x 2,00²/(2x0,032) = 1247,11 Pa/m
𝐿𝐿 2�Ø
0,012 bar/m
0,127 mH2 O/m 21/11/2018 30
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Perdite di carico distribuite di un fluido incomprimibile in moto permanente

formula di Chezy: Raggio Medio → R = A/C


• v → velocità (m/s); Dove:
• χ → coefficiente scabrezza (m1/2/s); A → area sezione;
• R → raggio medio sezione bagnata (m) C → perimetro bagnato.
• λ → indice di resistenza (vedi formula di
Colebrook-White)

𝑣𝑣 = 𝜒𝜒 � 𝑅𝑅 � 𝐽𝐽 Le perdite di carico distribuite sono


funzione dei seguenti parametri:
• Scabrezza della parete della canale
𝑣𝑣 2 𝑣𝑣 2 (s/m);
𝐽𝐽 = 2 𝑅𝑅 = 2
𝜒𝜒 � 𝑅𝑅 𝜒𝜒 � 𝐽𝐽 • Peso specifico del liquido (N/m³);
• Velocità del liquido (m/s);
• Superficie bagnata dal liquido (m²)
8 � 𝑔𝑔
𝜒𝜒 =
λ

CHEZY, Antoine: - Ingegnere, (Châlons-sur-Marne, 01.09.1718, Parigi 04.10.1798).


21/11/2018 31
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
formula di Darcy Ricordando che
Condotta forzata con sezione circolare 𝜋𝜋 � 𝐷𝐷2
v → velocità (m/s); 𝐴𝐴 𝐷𝐷
χ → coefficiente scabrezza (s/m1/2); 𝑅𝑅 = = 4 =
𝐶𝐶 𝜋𝜋 � 𝐷𝐷 4
L → lunghezza condotta (m);
R → raggio medio sezione bagnata (m) 𝑄𝑄 𝑄𝑄
𝑣𝑣 = =
𝐴𝐴 𝜋𝜋 � 𝐷𝐷𝐷
La formula di Chezy diventa: 4
𝑄𝑄
𝑣𝑣 2 ² 64 𝑄𝑄2 𝑄𝑄𝑄 64 8 � 𝑔𝑔
𝜋𝜋 � 𝐷𝐷2 /4 𝛽𝛽 = 𝜒𝜒 =
𝐽𝐽 = 2
𝜒𝜒 � 𝑅𝑅
=
𝐷𝐷
= � 5 = 𝛽𝛽 � 5 Dove: 𝜒𝜒 2 � 𝜋𝜋 2 e 𝜆𝜆
𝜒𝜒² � 𝜒𝜒𝜒 � 𝜋𝜋² 𝐷𝐷 𝐷𝐷
4

formula di Darcy
5 𝑄𝑄𝑄
D= 𝛽𝛽 �
𝐽𝐽
𝑄𝑄𝑄
𝐽𝐽 = 𝛽𝛽 �
𝐷𝐷5
2 𝐷𝐷5
Q= 𝐽𝐽 � 𝛽𝛽

Henry Philibert Gaspard Darcy ingegnere francese (Châlons-sur-Marne 1718-Parigi 1798)


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IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
formula di Darcy 64 8 � 𝑔𝑔
5 𝑄𝑄𝑄
Dove: 𝛽𝛽 =
𝜒𝜒 2 � 𝜋𝜋 2 e 𝜒𝜒 =
𝜆𝜆
D= 𝛽𝛽 �
𝑄𝑄𝑄 𝐽𝐽
𝐽𝐽 = 𝛽𝛽 �
𝐷𝐷5 0.000042
2 𝐷𝐷5 Per tubi nuovi → 𝛽𝛽 = 0.00164 +
Q= 𝐽𝐽 � 𝐷𝐷
𝛽𝛽

formula di Chezy: 87 87
formula di Bazin → 𝜒𝜒 = 𝛾𝛾 = 𝛾𝛾
1 + 2 � 𝐵𝐵 1 + 𝐵𝐵
𝑣𝑣 2 𝐷𝐷 𝑅𝑅
𝐽𝐽 = 2
𝜒𝜒 � 𝑅𝑅 100 100
formula di Kutter → 𝜒𝜒 = =
2 � 𝑚𝑚𝑘𝑘 1 + 𝑚𝑚𝑘𝑘
1+
𝐷𝐷 𝑅𝑅
• γB → indice di scabrezza Bazin (m1/2)
«tabellato»
• mk → indice di scabrezza Kutter (m1/2)
«tabellato» formula di Gauckler-Strickler → 𝜒𝜒 = 𝑐𝑐 �
6
𝐷𝐷� = 𝑐𝑐 � 6 𝑅𝑅
4
• c → indice di scabrezza Bazin (m1/3/s)
«tabellato»

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Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE
In una condotta si trovano in corrispondenza di brusche variazioni
della sezioni (allargamento o restringimenti) e/o a brusche
variazioni di direzione e sono quasi sempre caratterizzate da una
intensa dissipazione di energia e da un brusco abbassamento della
linea dei carichi totali. La causa di tale dissipazione è di norma un
distacco della vena fluida dalla parete con la formazione di moti
vorticosi.

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IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE di norma può
misurarsi con un manometro differenziale
collocato fra due sezioni N M a monte e a valle del
tratto interessato ΔH+J1+J2

𝑣𝑣12 𝑣𝑣22
Δ𝐻𝐻 + 𝐽𝐽1 + 𝐽𝐽2 = 𝛿𝛿 + −
2 � 𝑔𝑔 2 � 𝑔𝑔

Trascurando le perdite continue J1 nel tratto N-A e


J2 nel tratto B-M
2
𝑣𝑣1− 𝑣𝑣22
Δ𝐻𝐻 = 𝛿𝛿 +
2 � 𝑔𝑔

Le perdite di carico localizzate di un impianto


vengono usualmente espresse con una relazione
del tipo
• α → coefficiente funzione, essenzialmente
𝑣𝑣 2 dalla configurazione geometrica;
Δ𝐻𝐻 = 𝛼𝛼 � • v → velocità media fra le due sezioni (A e B);
2 � 𝑔𝑔 • g → accelerazione di gravità (9.80665 m/s²);

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IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE

𝑣𝑣 2
Δ𝐻𝐻 = 𝛼𝛼 � (m) ΔH+J1+J2
2�𝑔𝑔

Come per le perdite di carico distribuite, normalmente,


interessa la caduta di pressione

𝑣𝑣 2
𝜌𝜌 � 𝑔𝑔 � Δ𝐻𝐻 = 𝜌𝜌 � 𝑔𝑔 � 𝛼𝛼 �
2 � 𝑔𝑔
Ricordando la formula di Stevino

𝜌𝜌 � 𝑔𝑔 � Δ𝐻𝐻 = Δ𝑝𝑝

Si ottiene la perdita di pressione

𝜌𝜌 � 𝑣𝑣 2
Δ𝑝𝑝 = 𝛼𝛼 � (𝑃𝑃𝑃𝑃)
2

• α → coefficiente funzione, essenzialmente dalla


configurazione geometrica;
• v → velocità media fra le due sezioni (A e B) (m/s)
• ρ → densità (kg/m²);

21/11/2018 36
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE

Per brusco allargamento D1 < D2


(formula di Borda)

𝑣𝑣12 −𝑣𝑣22 𝑣𝑣12 𝐴𝐴𝐴


Δ𝐻𝐻 = = � (1 − )²
2�𝑔𝑔 2�𝑔𝑔 𝐴𝐴𝐴

21/11/2018 37
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE

Per brusco restringimento

𝑣𝑣 2
Δ𝐻𝐻 = 𝑛𝑛 �
2 � 𝑔𝑔

• n = 0.5 → D1 ≥ 2·D2
• n < 0.5 → D1 < 2·D2

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IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE

Per variazione di direzione


Rc/D 75 100 125 150 200 300 500
𝛼𝛼 𝑣𝑣 2 φ 0.60 0.28 0.20 0.17 0.15 0.14 0.13
Δ𝐻𝐻 = 𝜙𝜙 � �
90° 2 � 𝑔𝑔

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IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE

sbocco in un serbatoio non raccordato

𝑣𝑣 2
Δ𝐻𝐻 =
2 � 𝑔𝑔

Imbocco in un serbatoio non raccordato

𝑣𝑣 2
Δ𝐻𝐻 = 0.5 �
2 � 𝑔𝑔

21/11/2018 40
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pertite di carico LOCALIZZATE

le perdite di carico localizzate, negli impianti idrici sono espresse, anche, in termini di lunghezza
equivalente di un tubo diritto nel quale si determina una perdita di carico distribuita pari a quella
concentrata.
1) perdite di carico localizzate 2) perdite di carico distribuite lunghezza equivalente

𝑣𝑣 2 𝑣𝑣 2 𝑣𝑣 2 4
Δ𝐻𝐻 = 𝛼𝛼 � Δ𝐻𝐻 = 𝐽𝐽 � 𝑙𝑙𝑒𝑒 = 2 � 𝑙𝑙 = � � 𝑙𝑙
2 � 𝑔𝑔 𝜒𝜒 � 𝑅𝑅 𝑒𝑒 𝜒𝜒 2 𝐷𝐷 𝑒𝑒
Uguagliando la 1) con la 2)

𝑣𝑣 2 𝑣𝑣 2 4 𝑙𝑙𝑒𝑒 2 � 𝛼𝛼 � 𝜒𝜒 2
𝛼𝛼 � = � � 𝑙𝑙 → = = 𝜉𝜉
2 � 𝑔𝑔 𝜒𝜒 2 𝐷𝐷 𝑒𝑒 𝐷𝐷 𝑔𝑔

Dove:
• ξ → coefficiente di resistenza dovuto alla perdita localizzata
• Le → lunghezza equivalente;
• D → Diametro condotta

21/11/2018 41
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Valori del coefficiente di perdita localizzata ξ

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IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
La POTENZA di una corrente, in una generica sezione trasversale, è l'energia che la corrente fa passare
attraverso quella sezione nell'unità di tempo.
Dove:
• P → Il peso del liquido che attraversa la sezione nell'unità di tempo;
𝐸𝐸 • s → spostamento nella direzione di P;
𝑊𝑊 = = 𝑃𝑃 � 𝑠𝑠/𝑡𝑡
⃗ • t → unità di tempo;
𝑡𝑡 • Q→ portata (volume che attraversa una sezione nell’unità di tempo);
• γ →peso specifico (P/V).

Ricordando che

𝑄𝑄 = 𝑣𝑣 � 𝐴𝐴 → 𝑄𝑄 � 𝛾𝛾 = 𝛾𝛾 � 𝑣𝑣 � 𝐴𝐴 →

𝑃𝑃 𝑠𝑠 𝑃𝑃 𝑉𝑉 𝑃𝑃
𝑄𝑄 � 𝛾𝛾 = � � 𝐴𝐴 → 𝑄𝑄 � 𝛾𝛾 = � =
𝑉𝑉 𝑡𝑡 𝑉𝑉 𝑡𝑡 𝑡𝑡

𝑊𝑊 = 𝛾𝛾 � 𝑄𝑄 � 𝐻𝐻 𝑝𝑝 𝑣𝑣 2
e 𝐻𝐻 = 𝑧𝑧 + + − ΣΔ𝐻𝐻
𝛾𝛾 2 � 𝑔𝑔

Dove:
• ∑ΔH → Somma perdite di carico continue e localizzate

21/11/2018
43
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
Pompa, macchina operatrice, che utilizza ΔH2
l’energia meccanica fornita da un motore
elettrico per sollevare un liquido
incomprimibile o per farlo circolare in
una tubazione.

ΔH1
È detta Prevalenza della pompa la
differenza di carico totale fornita al
fluido dalla pompa tra la sezione di →
ingresso e quella di uscita.
• dove:
• ϒ → Peso specifico
• Q → Portata Potenza Teorica
• Hm → carico totale del fluido nella sezione di ingresso della pompa
• Hv → carico totale del fluido nella sezione di uscita della pompa
• H = Hv – Hm → Prevalenza della pompa 𝑊𝑊𝑡𝑡,𝑝𝑝 𝐻𝐻 = 𝛾𝛾 � 𝑄𝑄 � 𝐻𝐻𝑣𝑣 − 𝐻𝐻𝑚𝑚 = 𝛾𝛾 � 𝑄𝑄 � 𝐻𝐻𝐴𝐴 − 𝐻𝐻𝐵𝐵 + Δ𝐻𝐻
• ΔH → Perdite di carico totali (distribuite + localizzate)

Potenza Teorica circuito chiuso


L’impianto di riscaldamento è
un tipico Impianto a circuito 𝑊𝑊𝑡𝑡,𝑝𝑝 𝐻𝐻 = 𝛾𝛾 � 𝑄𝑄 � Δ𝐻𝐻
21/11/2018 chiuso
44
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Richiami Di Fisica - IdroDinamica
𝑊𝑊𝑛𝑛
Potenza Di Una Pompa 𝑊𝑊𝑖𝑖 =
𝜂𝜂𝑖𝑖

𝑊𝑊𝑖𝑖 𝑊𝑊𝑛𝑛
𝑊𝑊𝑛𝑛 = 𝛾𝛾 � 𝑄𝑄 � 𝐻𝐻𝑣𝑣 − 𝐻𝐻𝑚𝑚 = 𝛾𝛾 � 𝑄𝑄 � 𝐻𝐻𝐴𝐴 − 𝐻𝐻𝐵𝐵 + Δ𝐻𝐻 𝑊𝑊𝑚𝑚 = 𝑊𝑊𝑝𝑝 =
𝜂𝜂𝑚𝑚 𝜂𝜂𝑖𝑖 � 𝜂𝜂𝑚𝑚 � 𝜂𝜂𝑒𝑒

Potenza Teorica circuito chiuso


𝑊𝑊𝑚𝑚
𝑊𝑊𝑒𝑒 =
𝑊𝑊𝑛𝑛 = 𝛾𝛾 � 𝑄𝑄 � Δ𝐻𝐻 𝜂𝜂𝑒𝑒

• Wn → Potenza Teorica;
• Wi → Potenza Idraulica;
• Wm → Potenza Meccanica;
• Wm → Potenza Elettrica Assorbita Dal Motore;
• Wp → Potenza Reale Necessaria;
• ηi,p → Rendimento Idraulico (70% - 85%) dovuto alle perdite di carico del fluido all’interno della pompa;
• ηm,p → Rendimento meccanico (90% - 98%), dovuto alle perdite per attrito delle parti mobili della pompa
• ηe,p → Rendimento Elettrico ( 90% - 97%) Rapporto fra l’energia meccanica all’albero del motore e l’energia elettrica assorbita..

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Bibliografia:
• Idraulica: Duilio Citrini, Giorgi Noseda;
• Principi di Fisica di Raymond A. Serway, editore EdiSES;
• Costruzioni vol.3 di Di Pasquale e altri, editore Le Monier;
• Costruzioni vol.3/2 di Umberto Alasia, editore Le Sei;
• Dizionario e Manuale Delle Unità Di Misura di Michelangelo Fazio, editore Zanichelli;
• Quaderni Caleffi: Tabelle e Diagrammi Perdite di Carico Acqua di Marco e Mario Doninelli:

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