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IDRAULICA TECNICA

POLITECNICO DI BARI
PROF. VITOANTONIO AMORUSO Anno 2015-2016
Testo di riferimento: E. Orabona Lezioni di idraulica

Introduzione
Lidraulica ha come oggetto lo studio ai fini applicativi dellequilibrio e del
moto dellacqua.
In questo corso tratteremo 3 branche dellidraulica: idrostatica, correnti in
pressione e correnti a pelo libero.
1. IDROSTATICA
In questa fase ci occuperemo di studiare le sollecitazioni che un
liquido compie su una superficie, per poi riuscire a progettare i
contenitori (serbatoi) sia da un punto di vista funzionale , che da un
punto di vista economico.
2. CORRENTI IN PRESSIONE
Una volta progettato il serbatoio, ci occuperemo di progettare in che
maniera lacqua possa raggiungere le nostre case, quindi
progetteremo le condotte.
3. CORRENTI A PELO LIBERO
Riguarda lo studio dei comportamenti dei fiumi, per avere maggiori
informazioni al fine di una corretta progettazione.

1.1 Densit
Per lo studio dellidraulica non consideriamo un sistema di
riferimento che comprende i valori di temperatura, ma solo pesomassa-secondi.
Cominciamo con il definire il peso specifico di un liquido , ovvero , il
peso del liquido stesso nellunit di volume. Tale grandezza viene
indicata con e si misurer in

Kg
3
m .

Analogamente, definiamo densit come la massa del nostro liquido


nellunit di volume e corrisponde ad:
=

Kg s2
g m3

( )

1.2 Incomprimibilit (formula di Mariotte e principio di


Henry)
I liquidi hanno due importanti propriet, incomprimibilit e la
viscosit.
Cominciamo da subito a parlare del concetto di viscosit (ma verr
chiarito nel prossimo paragrafo) dicendo che la si pu intendere
come la capacit di un liquido di opporsi ad un moto.
Incomprimibilit, invece, la capacit che ha un liquido di non
variare volume con il variare della pressione.
Facciamo riferimento alla legge di Henry che fa riferimento ai gas,
essa ci dice che:
p v=costante

I solidi e i liquidi invece, sono caratterizzati dalla seguente propriet:


Per ogni aumento di pressione, abbiamo una piccola diminuzione di
volume
P
=

Dove il volume e il modulo di elasticit che ogni materiale ha.


Facciamo riferimento ad un serbatoio di diametro D e spessore . Il
liquido esercita su ogni punto della superficie del cilindro la stessa
pressione, la quale avr come risultante la normale rispetto al piano
e vale rispettivamente P D .
La reazione del serbatoio alla spinta data dalla formula di Mariotte:

PD
2

In forma generale:
2 =P D

1.3 Viscosit (Moto laminare e moto turbolento)


Proviamo ad immaginare il nostro liquido come se fosse composto
da tante lamine capace di scorrere luna su laltra. Il mutuo
scorrimento di materia non avverr se non ci sar abbastanza
energia da poter vincere lattrito tra le lamine, la forza di attrito
viene chiamata viscosit.
Quindi possiamo definire in maniera pi esatta, la viscosit dicendo
che la caratteristica che ha un liquido di opporsi al moto.
Possiamo avere in generale due moti:
Moto laminare o regolare
Moto turbolento
Il moto laminare avviene per piccole velocit dove le lamine seguono
una traiettoria regolare senza scambio di materia.
Il moto turbolento avviene per leffetto contrario, non abbiamo pi
una traiettoria regolare delle lamine, la velocit molto grande e
quindi avremo anche uno scambio di materia.

.0

Moti fondamentali dellidraulica


In idraulica, abbiamo detto che possiamo distinguere in maniera
generale principalmente due moti: moto laminare e moto turbolento.
possibile distinguere ulteriormente questi moti, in maniera pi
precisa facendo riferimento ai parametri fisici.
1) Moto uniforme:
I parametri non variano sia al variare del tempo che della sezione.
2) Moto perpetuo o permanente:
In questo caso i parametri variano al variano della sola sezione ma
non del tempo (esempio: un oggetto che cade nel fiume, modifica in
maniera permanente i parametri della sezione del fiume stesso)
3) Moto vario:
E il moto pi complesso da studiare, in questo caso i parametri
variano sia in base alla sezione che in base al tempo.
*Colpo di Ariete

Prendiamo in esame un rubinetto. Se noi lo apriamo e lo chiudiamo


ripetutamente, laltezza dellacqua di ritorno si sommer con quella
di arrivo, causando un aumento di pressione e quindi potrebbe
rompersi la tubazione.
In prevenzione di questo fenomeno, si usano dei dissipatori.

.1

Principio di Pascal e tetraedro di Cauchy


Ora studieremo in dettaglio come si propaga la pressione nelle
superfici. Il principio di Pascal, ci afferma che:
La variazione di pressione si trasmette inalterata in ogni punto e
direzione
Per la verifica e dimostrazione di questo fenomeno, facciamo
riferimento al tetraedro di Cauchy (figura 7).
Consideriamo che il nostro liquido, sia un liquido ideale quindi
incomprimibile e che le pressioni
generate siano solo ortogonali alle
superfici.
Per
la
condizione
di
equilibrio
(ricordando che la pressione uguale
alla pressione per la superficie su cui
agisce,
e
considerando
gli
infinitesimali) avremo che:
px d x i + p y d y j+ p z d z k + p n d n n =0

Ora immaginiamo di portare tutto


sullasse x, quindi di moltiplicare

scalarmente per i , avremo che tutti i


versori tranne quello

si annullano, poich il coseno dellangolo

compreso tra i versori di

, quindi rimarr:

px d x + pn d n cos ( n x )=0

In particolare langolo compreso tra i due versori chiamato angolo


diedro e vale . Quindi portando dallatra parte e svolgendo i calcoli
otteniamo che:
px = p n

In maniera del tutto analoga possiamo moltiplicare la stessa


equazione per gli altri versori e quindi otterremo che:

px = p y = pz = pn= p

Quindi abbiamo dimostrato che la


pressione ha lo stesso modulo su tutte
le superfici

.2

Quota piezometrica ed
dellidrostatica indefinita

equazione

fondamentale

Prendiamo ora in esame un liquido in pressione.


La quota una quota geometrica e rappresenta laltezza del pelo
libero del liquido in pressione, mentre h sar laltezza del
piezometro.
Siccome inizialmente il liquido in pressione, una volta liberato
applicando un foro, tender a salire
verso lalto affinch il liquido non sar in equilibrio.
Quindi possiamo scrivere la seguente equazione:
p = h

Da qui otteniamo due importanti relazioni; eliminando il termine


che rappresenta la sezione del piezometro, otteniamo:
p= h

h=

Abbiamo ottenuto cos il valore della pressione e laltezza del


piezometro. Possiamo definire ora cosa una quota piezometrica:
Si definisce quota piezometrica, la sommatoria della quota
geometrica e laltezza del piezometro
Altro non che lequazione fondamentale dellequilibrio
dellidrostatica in forma indefinita, infatti in condizioni di equilibrio
del liquido, la quota piezometrica sar costante.
p
+ =costante

.3

Linee di flusso e traiettoria

Consideriamo una massa liquida in moto vario con il vettore velocit

V che sta ad indicare la velocit istantanea. Siccome la velocit


istantanea, essa sar sempre tangente ad una curva chiama linea di
flusso.
Consideriamo ora un determinato elemento liquido nellistante di
tempo t0 abbia velocit V0. Esso nellistante t1 = t0 + dt si trover in
un secondo punto dello spazio P 1 con velocit diversa da quella
iniziale. Cos andando per tutti i punti, la linea formata da P 0, P1, Pn
verr chiamata traiettoria.
La traiettoria e la linea di flusso, hanno in comune solo il punto P 0.
Inoltre, possiamo definire tubo di flusso come la superficie generata
dalle linee di flusso; se per esempio prendiamo una massa di acqua
che attraversa una certa sezione , e calcoliamo il limite dellarea
che tende a zero, troveremo la nostra linea di flusso.

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