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Ritengo che il restauro di una bicicletta d'epoca – come quello di qualsiasi altro
oggetto vintage – richieda innanzitutto l'analisi preventiva del veicolo, il risultato
che si vuole ottenere e un preventivo di massima sui costi da sostenere (dettaglio
questo essenziale nel caso si intenda poi mettere il veicolo in vendita). Credo che
il sogno di tutti gli appassionati sia quello di trovare una bici di valore a basso
costo perfettamente conservata… ma temo che questo genere di fortune capiti
raramente. A me è capitato solo un paio di volte, per il resto ho dovuto sempre
fronteggiare autentici rottami dal punto di vista conservativo, veicoli cioè che
richiedevano interventi di restauro radicali per potersi ripresentare dignitosamente
in strada. In questi casi il mio metodo di lavoro è di questo tipo.
Premessa_bis: prendere foto del veicolo integro prima del restauro, con particolare
attenzione ai dettagli (posizione di snodi, bacchette, ect…) che potrebbero essere
assai utili in fase di rimontaggio
Fase 3) telaio, parafanghi, carter e tutti gli altri pezzi verniciati vanno
accuratamente riportati a ferro. Per fare questo si può ricorrere alla sabbiatura,
anche se rappresenta un costo e può danneggiare le parti più deboli come il carter,
ma io preferisco pulire tutto a mano, usando sverniciatore, carta vetrata e
spazzolatrice elettrica: è una faticaccia e nel percorso ci si lasciano unghie e
polpastrelli, ma la goduria nel veder rifiorire un po' alla volta l'antica bellezza di
queste strutture è impareggiabile.
Fase 6) sul telaio perfettamente pulito applicare, a distanza di qualche giorno, due
mani di fondo antiruggine e successivamente almeno altre due mani della vernice
di finitura. Alcuni accorgimenti personali: il fondo antiruggine io lo passo a mano
– e piuttosto denso - usando un delicatissimo pennello di pelo di bue (lo stesso
usata in falegnameria per stendere la gommalacca). In questo modo non si notano
le classiche rigature lasciate dai normali pennelli e nonostante questo l’effetto
presenta quel tanto di irregolarità che dopo la verniciatura finale rendono la bici
visibilmente restaurata anziché nuova di fabbrica. La prima/seconda mano di
vernice (nero opaco) le passo con pistola e compressore ma in ogni caso l’ultima
mano di finitura sarà data usando vernice sempre alla nitro ma di altissima qualità
in bomboletta spray. L’effetto finale, a mio parere, è quello di una morbidezza
vellutata che altrimenti non ero mai riuscito a raggiungere.