Introduzione
Si tratta di processi volti alla separazione di un composto attraverso operazioni di trasferimento da un mezzo ad un altro. Lo scopo solitamente quello di ridurre la concentrazione di un contaminante in una corrente e di incrementarla in unaltra. In questa lezione faremo riferimento al trasferimento causato da un gradiente di concentrazione che funge da forza motrice.
Principali applicazioni
Tipo di processo Assorbimento Adsorbimento Desorbimento Evaporazione Stripping(strippaggio) Scambio ionico Tipo di trasferimento gasliquido (gas o liquido) solido solido (gas o liquido) liquido gas liquido gas liquido solido
PG Pi
G
Flusso turbolento
liquido
gas
Ci
assorbimento
Film Film (stagnante) (stagnante) gassoso liquido
CL
In condizioni stazionarie la velocit di trasferimento nel film gassoso pari a quella nel film liquido. Non essendoci componenti avvettive (il film stagnante) il moto avviene per diffusione in entrambi, e quindi secondo la legge di Fick: r = kG(PG-Pi) = kL(Ci-CL)
interfaccia Flusso turbolento
Flusso turbolento
r = velocit di trasferimento di massa per unit di superficie; P = pressione parziale (proporzionale alla concentrazione) del costituente nel gas e allinterfaccia; k = coefficienti di trasferimento di massa attraverso il film gassoso (G) e quello liquido (L); Ci = concentrazione del costituente allinterfaccia in equilibrio con la pressione parziale Pi in fase gassosa Pi=HCi
CL
G
gas
Ci
L
liquido
Pi PG
film gassoso film liquido
stripping
r = KL (CS-CL)
in cui CS rappresenta la concentrazione della specie considerata allinterfaccia in equilibrio con la pressione parziale della specie stessa nel gas, cio per la legge di Henry PG=HCI. Per la legge di Henry infatti liquido e gas in contatto raggiungono immediatamente la condizione di equilibrio..
interfaccia Flusso turbolento
PG
PG
G
Flusso di materia governato dalla resistenza nel film liquido (resistenza nel film gassoso trascurabile Pi=PG). Esempio nel caso di assorbimento.
liquido
gas
CS
assorbimento
Film Film (stagnante) (stagnante) gassoso liquido
CL
Fare attenzione: introdurre i coefficienti globali solo uno schema! Introduciamo un coefficiente fittizio per usare come gradiente (CS-CL)
r r r = + K L HkG k L
O equivalentemente:
(PG-Pi)=r/kG
1 1 1 = + K L k L HkG
1 1 H = + K G kG k L
Dalla relazione prima trovata per il coefficiente globale nel liquido abbiamo:
1 1 1 1 H H = + = K L k L HkG kG K L k L
1 1 = K L KG H
Se la costante di Henry risulta elevata la resistenza al trasferimento della fase liquida controlla il processo di trasferimento di massa. Nel caso di trasferimento dalla fase gassosa a quella liquida di specie poco solubili quali O2, N2, CO2, la resistenza dovuta prevalentemente al film liquido. Lopposto per specie molto solubili in acqua (NH3).
Adsorbimento
Il processo comporta laccumulo su di una superficie solida di specie chimiche inizialmente in soluzione. Il processo di adsorbimento si svolge in tre stadi: Macrotrasporto (avvezione verso linterfaccia) Microtrasporto (diffusione nel film allinterfaccia liquido-solido) Adsorbimento propriamente detto.
Definizioni
Ladsorbimento un processo che consente il trasferimento selettivo di uno o pi composti da una fase fluida (liquida o gassosa) ad una fase solida, a causa di forze di attrazione che si generano sulla superficie di interfaccia solido/fluido. Tali forze sono dovute al non bilanciato campo di forze attrattive presenti sulle superfici dei corpi. La specie sottoposta ad adsorbimento detta adsorbato, mentre la fase solida detta adsorbente.
Condizioni di equilibrio
La quantit (di materiale organico e non) che un adsorbente pu effettivamente accumulare una delle sue principali caratteristiche. La relazione che intercorre, a temperatura costante e in condizioni di equilibrio, tra la concentrazione di adsorbato in soluzione Ce e la corrispondente quantit di adsorbato per unit di adsorbente q, detta isoterma di adsorbimento.
Isoterme di Freundlich
Lisoterma di Freundlich unequazione empirica, la pi usata nella descrizione dei fenomeni di adsorbimento in ambiente acquoso. qe = KCe 1/n
In cui: qe = concentrazione di equilibrio sulla fase solida (mg sorbato/ g sorbente); Ce = concentrazione di equilibrio nella fase liquida (mg sorbato/l ); K = costante di ripartizione (mg sorbato/ g sorbente) (mg sorbato/l )1/n; 1/n = parametro di intensit dellisoterma (adimensionale).
K legata in primo luogo alla capacit delladsorbente nei confronti delladsorbato (>K >qe). 1/n funzione della forza del legame di adsorbimento (<1/n > forza legame). I parametri dipendono dalla temperatura, la loro determinazione avviene ad una temperatura costante definita (da cui il nome di isoterma)
Area superficiale
La capacit di adsorbimento proporzionale allarea superficiale (rapporto superficie/massa).
T2>T1
Quantit adsorbita per unit di volume di liquido
CAO = concentrazione nel liquido della sostanza A in assenza di adsorbente; CA1 = concentrazione nel liquido in presenza di adsorbente alla temperatura T1; CA2 = concentrazione nel liquido in presenza di adsorbente alla temperatura T2.
Desorbimento
A causa della reversibilit del processo sono possibili fenomeni di rilascio quando la concentrazione in ingresso diminuisce. Il fenomeno pi accentuato per: z Elevati quantitativi gi adsorbiti; z Inferiori capacit di adsorbimento (1/n di Freundlich alta); z Granulometria pi piccola della sostanza adsorbente; z Elevata diffusivit delladsorbato.
I carboni attivi
Cenni storici
z La carbonella, carbone ottenuto dalla legna, che possiamo definire un antenato del moderno carbone attivo, era gia in uso per scopi medicinali ai tempi degli antichi Egizi (2000 a. C.). Cenni dell utilizzo di questi particolari carboni nell adsorbimento di gas nocivi sono stati riportati in letteratura da Scheele (1773) e da Fontana (1777). z Utilizzo nelle maschere anti-gas nella I guerra mondiale. z Prime applicazioni moderne per trattamento acque negli anni 30 in Germania ed USA. z Sviluppo dagli anni 60 per la rimozione di cattivi odori e sapori.
Materiali di origine
Qualsiasi sostanza carboniosa pu generare i carboni attivi: ne esistono molti tipi che vengono selezionati e prodotti in base alla loro applicazione e si differenziano per origine, forma, dimensione e distribuzione dei pori. Le materie prime pi frequentemente utilizzate possono essere di origine vegetale (legno e noci di cocco) o minerale (lignite o antracite bituminosa).
Processo di attivazione
Primo trattamento termico a T comprese fra 400 e 600 C in atmosfera priva di ossigeno, con liberazione delle sostanze volatili presenti nel materiale dando luogo ad una struttura altamente porosa. Secondo trattamento termico a T comprese fra 750-950 C in atmosfera di CO2, aria e vapore acqueo dando luogo allaccrescimento dei pori e la formazione dei siti attivi del materiale.
Dopo il processo di attivazione i materiali ottenuti hanno come caratteristica unelevata superficie specifica 500-1500 m2/g in ragione della loro elevata porosit. La distribuzione dei pori dipende da due fattori principali: Il processo di attivazione; Il tipo di materiale da cui si partiti per la creazione del carbone attivo. Classificazione dei pori macropori con raggio > di 25 nm mesopori con raggio compreso tra 1 e 25 nm micropori con raggio < di 1 nm
Granulometria
Sulla base della curva granulometrica: Il coefficiente di uniformit: il rapporto tra la luce della maglia che corrisponde al 60% in peso del passante e la luce della maglia corrispondente al 10% in peso del passante. Influisce sullefficienza del riclassamento del carbone durante i controlavaggi. La taglia effettiva: rappresenta la luce della maglia attraversata dal 10% in peso del carbone setacciato.
Densit apparente
La densit apparente di un carbone attivo la massa del carbone secco per unit di volume del carbone, incluso il volume dei vuoti tra i grani. Questo parametro legato allorigine del carbone. Per i carboni minerali i valori sono compresi tra 400 e 500 kg/m3, i vegetali possono arrivare anche sotto ai 200 kg/m3.
Resistenza allabrasione
Descrive la durabilit del carbone. Se il carbone non ha una durezza sufficiente, labrasione pu generare sottoprodotti quali polveri o granuli frantumati. Laumento di questi pu comportare un incremento nelle perdite di carico lungo il letto filtrante, un aumento del carbone disperso e quindi un peggioramento della qualit dellacqua.
Tenore in ceneri
Riflette la purezza del carbone. Pi alta la qualit del carbone, pi basso il tenore in ceneri. Le ceneri solubili in acqua nel GAC non dovrebbero superare il 4%.
Umidit
E importante controllare lumidit della fornitura. Lumidit del GAC non dovrebbe superare l8% al momento dellimballaggio.
Riattivabil
In generale le caratteristiche evolvono verso un allargamento dei pori e verso una perdita di qualit.
Numero di iodio
La quantit di micropori in una campione di carboni attivi descritto dal numero di iodio. Il numero viene ottenuto attraverso un test standardizzato di adsorbimento dello iodio. Indica la capacit del carbone di adsorbire molecole organiche a basso peso molecolare.
Numero di melassa
Il numero di melassa misura la presenza di macropori. E indicativo della capacit di adsorbire molecole organiche ad alto peso molecolare.
Tipologie di processo
Batch Sistemi a stadi PAC Flusso continuo con adsorbente in forma dispersa
(necessaria fase di separazione solido-liquido)
GAC
Sistemi a colonna
Tipologia impiantistica: Filtri in pressione o Filtri a pelo libero Collocazione tipica nella filiera di trattamento: in prima o in seconda filtrazione (dopo cio i filtri a sabbia) Direzione e verso del flusso: Ascendente o Discendente
Trasferimento di massa
La regione di una colonna adsorbente nella quale ha luogo ladsorbimento, la cosiddetta zona di trasferimento di massa (MTZ: mass transfer zone).
La curva di foratura o breakthrough curve o curva di esaurimento la rappresentazione grafica della concentrazione in uscita dalla colonna in funzione del volume trattato o del tempo di esercizio.
Grado di utilizzazione
C e f f f /C 0
C0 la concentrazione in ingresso, Ceff la concentrazione delleffluente e CB la concentrazione massima accettabile delleffluente. E possibile definire il grado di utilizzazione del carbone:
Sistemi di adsorbimento
Per garantire un completo utilizzo della capacit adsorbente del carbone attivo necessario lutilizzo di sistemi in serie (meglio) o in parallelo. Nel caso di sistemi in serie possibile raggiungere il completo esaurimento del primo filtro utilizzando la protezione di quelli successivi. Dopo la rigenerazione si ruota la posizione ed il primo della serie diventa lultimo.
Scambio ionico
Lo scambio ionico un processo di trasferimento di materia nel quale alcune specie ioniche vengono sostituite allinterno della struttura di un materiale scambiatore insolubile da altre specie ioniche inizialmente presenti in soluzione. Sono utilizzate nel trattamento delle acque per la rimozione di azoto e fosforo, metalli pesanti, composti organici ionici e per laddolcimento e la demineralizzazione.
Sulla resina sono legati gruppi ionici funzionali (ad esempio SO3-) che trattengono attraverso interazioni di natura elettrostatica ioni di carica opposta che possono essere scambiati con gli ioni presenti nella fase liquida. Si parla di resine cationiche quando lo ione scambiato un catione (e quindi i gruppi funzionali sono cariche negative), di resine anioniche quando lo ione scambiato un anione (e quindi i gruppi funzionali sono carichi positivamente).
Addolcimento
Ca(HCO3)2 MgCO3 CaSO4 MgCl2 KNO3
NaCl + H2O
CfNa