Ppt INQUINAMENTO DELL'ARIA
L’atmosfera è l’involucro gassoso che circonda la Terra; è essenziale per la vita sul nostro pianeta perché:
contiene la riserva di ossigeno necessaria alla maggior parte degli organismi;
filtra i raggi del Sole impedendo ad alcune radiazioni nocive di raggiungere la superficie terrestre;
ci protegge da eventuali impatti di meteoriti provenienti dallo spazio.
La stratificazione dell’atmosfera:
Circa il 50% dell’aria presente sul nostro pianeta è concentrato nei primi 5 km di altitudine e il 90% non supera i 16 km.
Oltre questa quota, l’aria si fa sempre più rarefatta
L’atmosfera ha caratteristiche diverse via via che ci si allontana dalla superficie della Terra. Si possono distinguere cinque fasce atmosferiche separate da intervalli di
discontinuità detti pause.
La troposfera ha uno spessore medio di circa 10 km. In essa avvengono tutti i fenomeni meteorologici.
La stratosfera è la fascia che circonda la Terra fino a un’altezza di 50 km. Al suo interno è presento uno strato di ozono che filtra i raggi ultravioletti
provenienti dal Sole.
La mesosfera circonda la Terra fino a un’altezza di circa 80 km.
La termosfera si trova tra gli 80 e i 600 km di altitudine; è la fascia di atmosfera in cui si verificano le aurore polari.
L’esosfera è la fascia più esterna dell’atmosfera: si estende oltre i 600 km di altitudine.
La composizione dell’atmosfera
In base alla composizione, l’atmosfera è suddivisa in bassa e alta atmosfera
La composizione della bassa atmosfera è un miscuglio di azoto, ossigeno, diossido di carbonio e una piccola percentuale di altri gas.
L’aria contiene anche particelle solide trasportate dal vento (pulviscolo atmosferico) e quantità variabili di vapore acqueo.
Nell’alta atmosfera non c’è vapore acqueo e i gas sono stratificati in base alla densità.
L’atmosfera primitiva era priva di ossigeno, immesso dopo la comparsa degli organismi fotosintetici.
Il bilancio termico della Terra
La maggior parte dell’energia solare raggiunge la Terra sotto forma di radiazioni elettromagnetiche.
L’inquinamento atmosferico
L’inquinamento atmosferico è il principale determinante ambientale per:
effetti acuti, determinati da esposizioni a elevate concentrazioni di inquinanti;
effetti cronici, determinati da esposizioni di lunga durata;
danni agli ecosistemi e al patrimonio storico e artistico.
Gli inquinanti primari sono direttamente emessi dalle sorgenti e sono successivamente soggetti a processi di diffusione e di trasformazione chimico-fisica che
possono formare gli inquinanti secondari, spesso più tossici.
L’insieme dei prodotti di queste reazioni è definito smog fotochimico.
Il traffico veicolare contribuisce all’incremento di monossido di carbonio, del benzene e degli ossidi di azoto;
gli impianti di riscaldamento contribuiscono all’incremento del biossido di zolfo e degli ossidi di azoto;
gli impianti industriali contribuiscono soprattutto all’incremento degli idrocarburi incombusti, delle polveri e degli ossidi di azoto e di zolfo
I cambiamenti climatici
Oggi un’enorme mole di dati dimostra l’esistenza del cambiamento climatico e un’ampia serie di studi ne attribuisce l’origine all’uomo e alle sue attività.
Il riscaldamento globale descrive il rapido aumento negli ultimi decenni della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli oceani. Esso è principalmente dovuto
a un aumento delle concentrazioni di gas serra responsabili dell’effetto serra, che consiste nell’accumulo all’interno dell’atmosfera di una parte dell’energia termica
solare.
Molti gas serra sono presenti in atmosfera, ma l’attività umana ne aumenta le concentrazioni soprattutto di CO2, metano, ossido di azoto e dei gas fluorurati.
L’anidride carbonica (CO2) è responsabile del 63% del riscaldamento globale causato dall’uomo. Le emissioni di CO2 sono il risultato dell’ossidazione dei
combustibili fossili. La sua concentrazione ha superato la soglia dei 400 ppm con un ritmo di crescita di 2,5 ppm/anno.
Il metano è responsabile del 19% del riscaldamento globale di origine antropica.
L’ossido di azoto ne è responsabile per il 6%.
I gas serra
L’equilibrio tra i livelli di diossido di carbonio, vapore acqueo e ossidi di azoto dipende da processi naturali di riciclaggio di sostanze come il carbonio, l’azoto e
l’acqua.
Negli ultimi due secoli l’immissione di CO2 è aumentata enormemente a causa dei processi di combustione dovuti alle attività umane.
Tra le conseguenze di questo riscaldamento globale o global warming si prevedono importanti cambiamenti climatici e la parziale fusione dei ghiacci delle calotte
polari già oggi in atto.
Le conseguenze del cambiamento climatico
L’aumento delle temperature non è l’unico fenomeno associabile al mutamento del clima:
fusione delle calotte polari e dei ghiacci perenni;
innalzamento del livello dei mari;
aumento in termini di frequenza e intensità dei fenomeni meteorologici estremi;
aumento del rischio idrogeologico e di inondazioni;
aumento della siccità e del rischio di incendi;
aumento delle ondate di calore;
variazioni nella distribuzione degli habitat animali, estinzione di specie;
variazione della distribuzione nevosa;
maggiore diffusione di malattie trasmesse dall’acqua e dai vettori;
variazione della produttività agricola e della capacità nutrizionale;
migrazioni delle popolazioni.
I cambiamenti climatici interessano tutte le regioni del mondo.
Gli effetti indiretti
Disponibilità di risorse idriche
Alterazioni nella qualità di acqua, aria, cibo
Variazioni stagionali
Cambiamenti negli ecosistemi naturali
Con inondazioni, siccità, aumento della temperatura e acidificazione degli oceani, innalzamento del livello dei mari, si prevede che l’impatto dei cambiamenti climatici
sull’acqua si intensificherà nei prossimi anni.
Il riscaldamento delle acque oceaniche porta alla perdita della biodiversità marina con conseguenze anche sulla pesca.
Molti studi indicano che i cambiamenti climatici inaspriranno l’insicurezza alimentare nelle aree già colpite da fame e malnutrizione.
Le variazioni stagionali possono avere conseguenze negative sulla salute umana, specialmente per le persone affette da allergie e asma.
Cambiamenti climatici e salute umana
Gli effetti diretti
Variazioni della temperatura: le ondate di calore sono un problema soprattutto nell’Europa meridionale e nel Mediterraneo e colpiscono di più gli anziani e
i soggetti vulnerabili (con malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie e chi vive nelle aree urbane).
Variazioni delle precipitazioni: in caso di alluvioni (disastro più comune a livello mondiale) possono verificarsi frane, smottamenti e allagamenti.
Incendi boschivi: favoriti dalle temperature elevate e dai ricorrenti periodi di siccità generano inquinamento atmosferico da particolato.
Gli effetti delle polveri sottili
Le polveri sottili, note anche come PM (Particulate Matter), sono particelle di materia sospese nell’aria di dimensioni inferiori ai 10 μm.
Si originano da fenomeni naturali e a causa dell’attività umana.
La loro presenza nell’atmosfera porta a una diminuzione della temperatura, detta oscuramento globale (o global dimming).
Le polveri sottili si classificano in base alla dimensione, composizione e provenienza.
A seconda della grandezza, una volta inalate queste particelle si accumulano nei bronchi, negli alveoli polmonari o nel sangue, provocando vari danni all’organismo.
Le piogge acide
Il fenomeno delle piogge acide è dovuto alla formazione in atmosfera di sostanze come l’acido solforico (H2SO4) e l’acido nitrico (HNO3).
La formazione di questi acidi in atmosfera altera il pH dell’acqua piovana: nelle zone inquinate si possono raggiungere valori di pH pari a 3.
Le piogge acide sono causate dall’attività umana, soprattutto la combustione del carbonio e dei derivati del petrolio e gli scarichi dei veicoli.
L’acidità delle precipitazioni determina danni ai raccolti e alle foreste; ha inoltre un forte potere corrosivo sulle rocce e sugli edifici e monumenti.
Dagli anni Ottanta il fenomeno delle piogge acide ha cominciato a diminuire perché si sono ridotte le emissioni di gas inquinanti
ESTERNA (OUTDOOR)
L'atmosfera terrestre è sottile strato di aria che circonda la terra che viene divisa in zone separate tra loro da zone di discontinuità chiamate zone di pausa. La
composizione dello strato adiacente alla crosta terrestre virgola troposfera virgola si è voluta più o meno lentamente nei miliardi di anni da quando è nata la terra
virgola passando da un ambiente fondamentalmente riducente a un ambiente ossidante per via della comparsa dell'ossigeno prodotto dalle piante. La fotosintesi
clorofilliana ha portato una stabilizzazione della composizione atmosferica che risulta Ormai praticamente la stessa da diversi anni.
Effetto serra e inquinamento: L'effetto serra permette il processo per cui l'atmosfera terrestre lascia passare i raggi solari verso la superficie virgola mentre trattiene
parte dell'energia un po' Rossa messa dalla crosta terrestre. Cioè fondamentale per creare le condizioni dello sviluppo della vita Infatti senza l'effetto terra la
temperatura terrestre sarebbe più bassa di circa 30°C. I costituenti naturali dell'atmosfera terrestre è responsabile dell'effetto serra sono a gas come CO2, CH4, N2O,
O3 e l'acqua, oltre le polveri. Le attività antropiche anno però alterato gli equilibri naturali innalzando i livelli dei gas presenti e immettendo altri composti allevate
effetto serra come gli idroclorofluorocarburi e SF6. Attualmente si stima che il 70% delle effetto serra sia dovuto al vapore d'acqua,il 25% CO2 e CH4 e il 5% di altri
gas. L'aumento dei gas serra in atmosfera porta a un'alterazione dei cicli climatici, all'innalzamento del livello dei mari, alterazione dei cicli stagionali delle piogge,
inaridimento di terre fertili e migrazione di specie vegetali e animali. Oltre ai gas serra nell'aria sono presenti composti derivati da attività antropiche come CO, NOx,
SO2, polveri, tante foto attivo, idrocarburi, frange radioattive e tossiche. Quindi l'effetto serra non è un fenomeno negativo ma l'aumento delle concentrazioni dei gas
che lo costituiscono compromette l'equilibrio del pianeta.
Diossido di carbonio: Sostanzialmente innocuo ma è incolore, inodore e più pesante dell'aria, quindi pericoloso nel caso in cui si accumula in un
ambiente confinato. Il diossido di carbonio ha anche origini naturali ma l'impatto delle attività umane, specialmente deforestazione e uso indiscriminato di
combustibili fossili, ne ha aumentato profondamente la concentrazione di conseguenza incrementato l'effetto serra. A livello internazionale ci si cerca di
incentivare la riduzione delle emissioni è la legge impone la dichiarazione sulla CO2 prodotte in fase di fabbricazione trasporto dei prodotti; inoltre si
studiano dei processi di assorbimento del diossido di carbonio con solventi o di separazione con membrane per evitare che lo raggiunga l'atmosfera
Metano: Il metano deriva dall'estrazione del carbone e del petrolio, la fermentazione di sostanze biologiche ed alle emissioni di allevamenti animali.
Attualmente la concentrazione media di metano è di circa 1-2ppm, ma è in continua ascesa a cause della Fiora mento degli oceani o dai ghiacci che si
sciolgono in seguito al riscaldamento globale e dallo scioglimento del permafrost. Viene riconosciuto minor mente a causa della sua scarsa quantità
rispetto al diossido di carbonio Ma ciò non lo rende meno trascurabile.
Ozono: L'ozono e distribuito in uno strato della stratosfera situato a circa 90 km di altezza, costituisce un'efficace barriera Ai raggi UV provenienti dal sole
e si forma dall' interazione delle molecole di ossigeno con le radiazioni UV a 240 nm.
O2C---> 2O•
O2 + O• ---> O3
Lo spessore dello strato di ozono nella stratosfera ha un andamento stagionale: Durante la Primavera si assottiglia in corrispondenza dei Poli terrestri. In
particolare a partire dagli anni 70 sull'antartide sia notato una sottile amento più marcato definito come buco nell'ozono. Questa riduzione dell'effetto
schermante ha come conseguenza un aumento dei raggi uv che raggiungono il suolo terrestre, canzone l'organismo umano può determinare tumori alla
pelle e ritieni mentre sulle piante Potrebbe causare un inibizione della fotosintesi clorofilliana quindi una diminuzione dei raccolti. Negli ultimi anni il
fenomeno in recessione e ci sono degli accordi internazionali che proibiscono l'utilizzo di idrocarburi cloro-derivati e Bromo-derivati leggeri più ossidi di azoto
e zolfo.
L'ozono risulta essere molto reattivo è instabile quindi tende a decomporsi sotto l'azione delle radiazioni uv a 308 nm, liberando ossigeno nascente ovvero il
radicale ossigeno:
O3 + UV ---> O2 + O•
Questo radicale svolge un azione biocida e reagisce con la materia vivente distruggendola, infatti l'ozono è considerato una specie molto tossica si è
distribuita nella troposfera dove esercita anche un'azione di gas serra. Una delle maggiori cause che portano alla formazione dell'ozono nella troposfera e la
decomposizione del NO2 per opera della luce:
NO2+ UV —> NO + O•
Il radicale ossigeno reagisce poi velocemente con l'ossigeno dell'aria e forma l'ozono, e il suo cumulo Maggiore sia nelle zone grande traffico veicolare
Ossidi di azoto: Gli ossidi di azoto, NOx, si formano dalle missioni delle centrali termoelettriche e dalla combustione nei motori di aeroplani ed automobili.
Ilbelice.it in realtà nell'aria esistono diversi tipi di ossidi, NO e NO2, che possono trasformarsi in acido nitrico, che con l'acido solforico, rappresenta il
principale responsabile delle piogge acide. Essi intervengono in molti dei processi chimici che si verificano nell'atmosfera e da un lato contribuiscono
all'effetto Serra e dall'altro alla formazione la distruzione dell'ozono nella stratosfera. La loro formazione deriva da diversi processi di combustione:
N2 + O2 ---> 2NO
L'ossido in presenza di ossigeno forma il diossido:
2NO + O2 ---> 2NO2
Dai fumi della combustione si genera quindi una miscela di due ossidi a cui si assegna la formula Nox
Inoltre queste reazioni concorrono alla formazione del radicale idrossido che è molto reattivo ed è il responsabile delle piogge acide:
NO + OH2• -----> OH• + NO2•
NO2 + OH• -----> HNO3
Altri composti dell'azoto presente in atmosfera sono ammoniaca (NH3), acido nitroso (HNO2), nitriti(NO2) e ioni ammonio (NH4+)
Idrocarburi alogenati e analoghi: Sono tra i maggiori responsabili del buco dell'ozono e dell'effetto serra, vengono definiti CFC (clorofluorocarburi) e
contengono fino a 3 atomi di carbonio che hanno sostituito in maniera palliativa i precedenti HFC e HCFC, idrofluorocarburi e Idroclorofluorocarburi.
Questi composti distruggono l'ozono con un meccanismo che è legato prevalentemente alla presenza di atomi di cloro:
CF2Cl + UV --->C + 2F• + 2Cl•
Cl• + O3 ---> ClO• + O2
ClO• + O• ---> Cl• + O2
Si forma ossigeno a spese dell' ozono e si riforma cloro che può continuare la reazione a catena proseguendo così la situazione demolitrice di ozono
Inquinanti fotochimici: Il termine smog deriva dalla fusione delle parole Smoke e Fog e identifica con una sola parola l'inquinamento tipico di certi
microclimi. In particolare si parla di smog classico o invernale quello caratterizzato da un microclima freddo e umido, chimicamente riducente. Lo smog
fotochimico (smog estivo) invece si forma in un ambiente asciutto e soleggiato relativamente caldo, un poco vento e chimicamente ossidante.
Quest'ultimo È una miscela di specie chimiche che si formano in seguito all'interazione fra inquinanti dispersi nell'atmosfera e luce del sole in particolare
delle radiazioni UV. Gli inquinanti principali sono l'aldeide formica (HCHO), l'acroleina (CH2=CHCHO) l'Acetaldeide (CH3CHO) e composti derivanti dall'
acido nitrico con il nitrato di metile (CH3NO3) il nitrato di perossiacetile (PAN), perossipropionile (PPN) e nitrato di nitrato di perossibenzoile (PBN). Lo smog
classico si forma in prossimità dell'alba Ecco perché in alcune zone è consigliato non aprire le finestre nelle prime ore del mattino perché l'aria esterna detta
Outdoor potrebbe essere più inquinata di quella interna indoor.
Caratteristiche dei due smog:
SMOG CLASSICO SMOG FOTOCHIMICO
L'aspirazione dell'aria si effettua con una pompa fisso o portatile con In un campionatore passivo il tubo esterno è costituito da una membrana
flussi che variano a seconda del parametro di analisi; punte sono di impermeabile di polietilene microporoso sinterizzato, mentre tubo interno è
dispositivi che assicurano un flusso costante durante tutte le fasi riempito di un materiale adsorbente.
della campionamento, compensando le perdite di carico che si Le molecole gassose attraversano la membrana porosa per diffusione, e dal
possono verificare in seguito al progressivo intasamento di filtri e setti gradiente di concentrazione. Una volta penetrati all'interno le molecole affine
porosi. al materiale del tubo interno vengono ad assorbite. I tubi interni sono costituiti
Recipienti e volume fisso: contenitori in vetro o da una rete di acciaio contenente materiali assorbenti tipici delle fiale
polipropilene con rubinetti di entrata uscita e set di sopracitate. Una volta terminato il periodo di campionamento, il tubo interno
gomma perforabile; sacchetti materiale plastico viene recuperato è sottoposto estrazione con solvente, oppure inserito
impermeabili muniti di valvola effetti perforabile; i denti in direttamente in un deasorbitore termico collegato a un gascromatografo
acciaio inossidabile Rivestiti all'interno di polimero inerte
per analisi di sostanze organiche volatili; sistemi
gaschromatografiche ci di campionamento basati sulla
condensazione a bassa temperatura.
Raccolta in assorbitore: Gorgogliatori: L'aria viene
aspirata in un gorgogliatore contenente una soluzione di
assorbimento e ho di reazione; in fiala adsorbente:
L'area della Spira temperatura ambiente raffreddata
attraverso una fiala contenente carbone attivo, graffiti
izzato, tenax, porapak, gel di silice, setacci molecolari e
così via
Particolato: Si raccoglie mediante una filtrazione su filtro di acetato o nitrato di cellulosa, PTFA, policarbonato oppure su fibre di vetro o di quarzo per il
campionamento da fumi caldi in uscita da un camino. La punta va protetta dalla condensa di acqua mediante un filtro in gel di silice collocato dopo il filtro. Le frazioni
di particolato si compiono con sistemi a cicloni o importatori per effettuare la separazione in base alle dimensioni delle particelle. Alla fine del campionamento i film
una scatola di protezione in materiale plastico poi possono essere diafanizzati per la conta di particelle di Amianto, mineralizzati per l'analisi dei metalli depositati,
trattati con solventi appositi per l'analisi di composti organici oppure sottoposte la ricerca di elementi radioattivi
Analisi degli inquinanti outdoor: La normativa comunitaria e quella Nazionale si articolano su due piani:
La qualità dell'aria che fissa i limiti di accettabilità e requisiti di qualità per l'aria che viene respirata nelle città e sul territorio;
Disciplina delle emissioni in atmosfera che è rivolta al controllo dell'inquinamento prodotto dalle aziende e fissa limiti ben precisi per la concentrazione di
un numero rilevante di parametri misurati all'uscita dei Camini.
Individuazione delle aree da monitorare: Va effettuata a seguito di una valutazione preventiva della qualità dell'aria sul territorio. Hai finito ute i punti di
campionamento devono essere situati sia in zona con i livelli più elevati di esposizione per la popolazione sia in zone con i livelli rappresentativi dell'esposizione della
popolazione in generale evitando di fare misurazioni microambienti molto ridotti. Attualmente è obbligatorio monitorare i livelli degli inquinanti in:
Agglomerati urbani con più di 250000 abitanti;
Zone in cui livello di inquinamento in compreso tra il valore limite la soglia di valutazione Superiore;
Zone dove tali livelli superano il valore limite
Frequenza delle analisi e valori di soglia:Il monitoraggio dell'area volta individuare i casi nei quali alcuni inquinanti superano per un certo numero di ore consecutive di
indicatori di soglia. Vengono quindi fissati:
Valore limite di soglia in base alle più moderne conoscenze in materia al fine di evitare, dire o ridurre gli effetti nocivi di un inquinante sulla salute umana
e sull'ambiente;
Valore obiettivo cioè un limite da raggiungere nel più breve tempo possibile;
Obiettivo lungo termine ovvero un livello da raggiungere nel lungo termine mediante misure Mirate alla assicurazione della salvaguardia della salute della
Protezione ambientale;
Quello di attenzione ovvero una concentrazione limite di inquinante o di sopra della quale sussiste un rischio per la salute in caso di esposizione di breve
durata;
Livello di allarme ovvero una situazione di inquinamento atmosferico di breve durata suscettibile di determinare un rischio per la salute umana.
Analisi degli inquinanti indoor e igiene industriale: È necessario effettuare attività di campionamento interpretazione dei risultati per ottenere una buona indagine
sull'inquinamento indoor o per il controllo dell'igiene industriale. I sistemi di campionamento possono essere costituiti da:
Campionatori passivi usati per la determinazione di inquinanti su tempi medio lunghi applicati per tempi brevi;
Campionatori attivi vero pompe aspiranti leggere per dosare gli inquinanti assorbirli da un singolo esposto durante periodi di esposizione di punta o
sull'arco di più ore;
Campionatori ambientali a pompa aspirante dedicati al prelievo in ambiente;
Canister cioè contenitori nei quali l'aria viene aspirata ho fatto finire liberamente poi era chiusa con un valvole di tenuta.
Le analisi degli inquinanti vengono effettuati in laboratorio utilizzando procedure ad hoc stabilite da norme di legge oppure da enti di normazione. Come nelle analisi
Outdoor le analisi dei metalli Vengono eseguite sulle polveri raccolte sui filtri ma anche analisi per attivazione neutronica direttamente sui filtri; sostanze organiche
vengono raccolte su fiale assorbenti o nei campionatori passivi e poi determinate con hplc o gascromatografia.