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Clima e inquinamento

Il clima è la media delle condizioni metereologiche registrate in una data regione e in un periodo di tempo
convenzionalmente fissato di 30 anni.

Per inquinamento atmosferico ci si riferisce alle variazioni qualitative e quantitative della composizione o
delle caratteristiche dell’aria.
L’inquinamento può essere sia naturale che antropico: il primo è dato da sostanze naturali come il
pulviscolo atmosferico o la cenere vulcanica; il secondo è causato dall’attività umana ed è estremamente più
pericoloso del primo data la sua velocità di propagazione.
Vi sono poi due tipi di inquinanti:
 Gli inquinanti primari che vengono immessi direttamente nell’aria
 Gli inquinanti secondari che si formano nell’atmosfera da reazioni chimiche a partire da quelli
primari
Gli inquinanti primari più diffusi sono:
•Il monossido di carbonio (CO) prodotto dalla combustione incompleta di idrocarburi e dei loro derivati.
Molto pericoloso per l’uomo poiché una volta giunto nella circolazione sanguigna si combina con
l’emoglobina formando la carbossiemoglobina che impedisce di trasportare l’ossigeno.
•Il diossido di zolfo (SO2) un gas corrosivo che può creare l’acido solforico (H2SO4), principale responsabile
delle piogge acide.
•Gli ossidi di azoto (NO, NO2, N2O3) si formano a partire o da combustibili contenenti azoto che superano
600°C o da batteri azotofissatori. Sono estremamente tossici, possono corrodere l’ozono nell’ozonosfera e
anche combinarsi con l’acqua creando l’acido nitrico (HNO 3) anch’esso responsabile delle piogge acide.
•Gli idrocarburi sono composti organici formati da idrogeno e carbonio, derivano da una combustione
incompleta dei combustibili e sono ritenuti cancerogeni.
•I metalli pesanti pericolosi per l’uomo perché si possono accumulare nel corpo.
•Altri gas (come cloro e fluoro) pericolosi per l’ozonosfera. Anche l’ozono tossico per gli esseri viventi
•I particolati sono particelle solide o liquide disperse nell’aria, derivano sia da inquinamento naturale che
umano e possono alterare il bilancio termico dell’atmosfera.
•Gli aerosol atmosferici di doppia origine, è un tipo di colloide in cui sono disperse particelle liquide o
solide. Sono responsabili per l’oscuramento globale che tra gli anni ’60 e ’70 ha ridotto l’irraggiamento
solare tra il 2% e il 5%, si ritiene che questo fenomeno abbia in parte compensato il riscaldamento globale.

Il buco nell’ozonosfera
La scoperta dell’ozono risale al 1881 e solo dopo nel 1930 se ne comprese la funzione. A partire dal 1980 gli
scienziati iniziarono a notare che la quantità d’ozono presente nell’atmosfera, in particolare nelle regioni
polari, si stava riducendo. Al giorno d’oggi il buco che copre l’Antartide durante i mesi in cui l’ozono
diventa più rado, è tre volte le dimensioni dell’Australia.
I CFC
Il principale responsabile di questa catastrofe è stato riscontrato nei clorofluorocarburi (CFC): sono gas per
molto tempo utilizzati in prodotti come gli spray e i frigoriferi, rimangono per molto tempo nell’atmosfera
(fino a 1000 anni) e una volta raggiunta la stratosfera grazie alla luce UV viene liberato il cloro atomico che
funge da catalizzatore (= sostanze che aumentano la velocità di reazione all’interno di una reazione chimica
senza consumarsi al finire di questa) per la reazione di trasformazione dell’ozono a ossigeno molecolare
La creazione dell’ozono quindi non riesce a stare al passo con la sua distruzione e l’equilibrio si rompe
andando ad assottigliare lo spessore dell’ozonosfera specialmente nelle regioni più industrializzate ma anche
in zone come l’Antartide dove i CFC, trasportati dalla corrente, si dissociano più facilmente nelle nubi fredde
per poi liberare il cloro atomico nelle stagioni primaverili.

Le conseguenze
Con la riduzione dello strato di ozono i raggi ultravioletti UV riescono a raggiungere la superficie terrestre in
maggior quantità, ciò provoca diversi problemi:

 per salute umana con l’aumento dei tumori e delle malattie della pelle
 per la resa dei campi
 per l’aumento della produzione di inquinanti a causa delle reazioni fotochimiche
 rottura dell’equilibrio di vari sistemi

I provvedimenti
Nel corso degli anni si sono organizzate diverse conferenze a cui hanno partecipato diversi paesi per
contrastare un peggioramento del buco dell’ozono.

 Copenaghen 1992, 97 paesi decidono di diminuire l’uso dei CFC del 75%
 Montreal 1997 e 1999
 Kyoto 1997 conferenza sui cambiamenti climatici → protocollo per limitare le emissioni inquinanti
 L’Europa accetta i protocolli di Kyoto
 Copenaghen 2005 → 15° conferenza ONU sui cambiamenti climatici

Le piogge acide
Si parla di piogge acide quando l’acqua presente nelle precipitazioni ha un pH inferiore a 5 (normalmente è
circa 5,6).

Sono responsabili delle piogge acide il diossido di zolfo (SO2) e gli ossidi di azoto (NO, NO2, N2O3)
rispettivamente creati dalla combustione di combustibili fossili e dai motori degli autoveicoli, perciò questo
fenomeno è più comune nelle aree industrializzate.

Il diossido di zolfo e gli ossidi di azoto reagiscono poi con il vapore acqueo formando l’acido solforico
(H2SO4) e l’acido nitrico (HNO3) ricadendo precipitando poi sul terreno con la pioggia e procurando diversi e
seri danni a:
 Gli ecosistemi idrici, ad esempio, nei laghi dove il pH viene abbassato con conseguente distruzione
della fauna ittica
 Gli ecosistemi terrestri con effetto nocivo sulle colture
 Il patrimonio artistico e sulle costruzioni con la corrosione dei metalli e dei marmi.

L’effetto serra
L’atmosfera riesce a trattenere al suolo parte del calore che riceve dal sole grazie al diossido di carbonio
(CO2) e al vapore acqueo presenti nell’aria che trattengono la luce riflessa dal suolo terreste che è una
radiazione a onda lunga. Si viene così a creare l’effetto serra grazie al quale lo strato basso dell’atmosfera
trattiene il calore utile per la vita degli esseri viventi.

Un incremento dell’effetto serra dovuto all’aumento nell’aria di queste due sostanze (più altre come il
metano e gli ossidi di azoto, detti gas serra) può provocare diversi danni all’ambiente e una ridistribuzione
delle fasce climatiche.

L’incremento dell’effetto serra si iniziò a registrare già dalla fine del XIX secolo con lo svilupparsi delle
industrie e con l’aumento dell’immissione nell’aria della CO 2 che scaturisce da ogni reazione di
combustione.

Una soluzione all’effetto serra sarebbe data dalla vegetazione che grazie alla fotosintesi clorofilliana riesce
ad assorbire la CO2. Un altro metodo si crede sia l’oscuramento globale, un altro fenomeno dovuto
all’inquinamento atmosferico a causa del quale, per l’alta presenza degli aerosol atmosferici (un tipo di
colloide, ovvero una sostanza dispersa finemente nell’aria, in cui sono presenti piccole particelle liquide o
solide)

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