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ALLARME OZONO

Cosa è?

L’ozono, la cui formula chimica è O3, è la forma allotropica dell’ossigeno, dal


caratteristico odore agliaceo. E’ un gas di colore blu poco intenso che liquefa a -
111,9°C, formando un liquido da un forte colore blu, e congela a -192,6°C, dando un
solido colorato in violetto.
La sua struttura chimica può essere rappresentata da un ibrido di risonanza fra due
formule limite possibili. Inoltre, questo gas è instabile e allo stato liquido diventa
esplosivo. E’ considerato un gas serra, ma diversamente da altri gas serra che
trattengono l'energia proveniente dalla superficie terrestre, l'ozono assorbe e
trattiene parte dell'energia proveniente direttamente dal Sole.  In natura si trova in
concentrazioni rilevanti negli strati alti dell'atmosfera terrestre, dove costituisce una
fascia protettiva nei confronti della radiazione ultravioletta del sole; in questa zona
dell'atmosfera, detta "stratosfera", l'ozono è indispensabile alla vita sulla Terra
perché impedisce, appunto, di far passare i raggi, pericolosi per la nostra salute.

Solleone e inquinamento dei centri urbani

L’ozono è messo in relazione al “solleone” e all’inquinamento dei nostri centri


urbani perché proprio nei periodi tardo-primaverili ed estivi, le condizioni di alta
pressione e di scarsa ventilazione favoriscono il ristagno e l'accumulo degli
inquinanti, e il forte irraggiamento solare innesca una serie di reazioni fotochimiche
che portano alla formazione appunto di ozono. I valori massimi sono raggiunti nelle
ore più calde della giornata, tipicamente dalle 12 alle 18, quando la radiazione
solare è massima, per poi scendere durante le ore notturne.
Per questo motivo l’ozono è un inquinante di cui si parla esclusivamente nel periodo
estivo.

Smog fotochimico

Lo smog fotochimico è un particolare inquinamento dell’aria che si produce nelle


giornate caratterizzate da condizioni meteorologiche di stabilità e di forte
insolazione. Gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili vanno incontro ad
un complesso sistema di reazioni fotochimiche indotte dalla luce ultravioletta
presente nei raggi del sole; il tutto porta alla formazione di ozono (O3), aldeidi e
centinaia di altre sostanze. Tali inquinanti secondari vengono indicati col nome
collettivo di smog fotochimico perché sono generati da reazioni chimiche catalizzate
dalla luce e costituiscono la componente principale dello smog che affligge molte
città ed aree industrializzate. Questo particolare smog si può facilmente individuare
per il suo caratteristico colore che va dal giallo-arancio al marroncino, colorazione
dovuta alla presenza nell’aria di grandi quantità di biossido di azoto. I composti che
costituiscono lo smog fotochimico sono sostanze tossiche per gli esseri umani, per
gli animali ed anche per i vegetali, inoltre sono in grado di degradare molti materiali
diversi per il loro forte potere ossidante.
Un’esposizione allo smog a bassi livelli di concentrazione provoca solo un’irritazione
agli occhi, al naso, alla gola ed una fastidiosa lacrimazione. Un’esposizione acuta può
però peggiorare questi sintomi e condurre all’infiammazione dei polmoni, ad una
crescente difficoltà nel compiere la respirazione, in un aumento della suscettibilità
alle malattie respiratorie.

Cosa ha a che fare lo smog estivo con il buco dell’ozono?

Non si deve confondere il problema del “buco dell’ozono”, che riguarda


l’assottigliamento dello strato di ozono presente nella stratosfera con la
conseguente diminuzione della protezione dalle radiazioni ultraviolette, con la
presenza dell’ozono nell’aria che respiriamo. In pratica siamo di fronte a due
problemi opposti: nella stratosfera ci si preoccupa perché manca ozono, mentre
nella troposfera, ovvero nell’aria in cui viviamo, ci si preoccupa perché di ozono in
alcuni momenti ce n’é troppo.
Le ricerche sui danni provocati dai raggi ultravioletti non schermati dall'ozono sono
recenti e non hanno ancora dato risultati definitivi; è comunque un dato di fatto che
le radiazioni ultraviolette, soprattutto quelle a più alta energia, abbiano effetti di
mutazione genetica e siano quindi causa di tumori.

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