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Effetto serra (Treccani)

Fenomeno che si produce allorché un certo mezzo (per es., il vetro con cui sono fatti
i tetti delle serre) risulta trasparente alle componenti di breve lunghezza d’onda dello
spettro della radiazione solare (per es., alla parte ultravioletta e visibile) ma è opaco
rispetto a radiazioni di maggiore lunghezza d’onda come la radiazione infrarossa: un
mezzo con queste caratteristiche trattiene la radiazione infrarossa emessa dai corpi
riscaldati in seguito all’assorbimento della radiazione di minore lunghezza d’onda
con un conseguente aumento della temperatura sottostante

1. Effetto serra naturale

- Circa il 33% della energia solare incidente è riflesso verso lo spazio dall’atmosfera
terrestre, i
- l 24% è assorbito dall’atmosfera e
- il restante 43% è assorbito dalla superficie terrestre. Su scala planetaria, sia la
superficie terrestre sia l’atmosfera cedono una quantità di energia pari a quella
ricevuta, così da mantenere costante il valore medio della loro temperatura.
La superficie terrestre perde energia soprattutto emettendo verso l’atmosfera una
radiazione compresa in un intervallo spettrale spostato verso l’infrarosso. I
componenti dell’atmosfera sono abbastanza trasparenti alle radiazioni nella banda del
visibile (quindi alla radiazione solare incidente), mentre presentano bande di forte
assorbimento sull’infrarosso, ovvero nel campo caratteristico dell’emissione terrestre.
Perciò, la maggior parte dell’emissione della superficie terrestre è assorbita
dall’atmosfera, che emette a sua volta sia verso lo spazio esterno sia verso la
superficie terrestre; questa, dovendo emettere una quantità di energia superiore a
quella effettivamente ricevuta dalla radiazione solare incidente, assume una
temperatura superiore a quella corrispondente a un’assenza di scambi energetici fra
superficie terrestre e atmosfera.
Pertanto, nel sistema climatico terrestre si stabilisce un vero e proprio effetto serra in
virtù del quale la temperatura superficiale della Terra, che dovrebbe essere di −18 °C
in assenza di atmosfera, è attualmente (e favorevolmente) di circa +15 °C.

2. Effetto serra antropico


Si teme che l’aumento di concentrazione di CO 2 in atmosfera, causato da attività
antropiche (produzioni industriali, trasporti, riscaldamento, agricoltura e allevamento)
che richiedono l’ossidazione di sostanze contenenti carbonio, accentui
l’effetto serra e provochi un innalzamento apprezzabile della temperatura della
superficie terrestre, con danni ambientali difficilmente controllabili. Per secoli la
concentrazione media di CO2 in atmosfera è rimasta costante, regolata da meccanismi
naturali (sintesi clorofilliana ed equilibri chimico-fisici fra anidride carbonica e acqua
dei mari). Essi non sono più sufficienti a mantenere costante la percentuale di
CO2 nell’aria che è in aumento continuo. L’anidride carbonica, che presenta un forte
assorbimento nell’infrarosso, è il più temibile dei cosiddetti gas serra, contribuendo
da sola al 50% dell’effetto serra; la stessa proprietà di assorbire le radiazioni
infrarosse hanno anche altri gas (metano, ossidi di azoto, clorofluorocarburi ecc.), la
cui presenza nell’atmosfera è in continua crescita. A partire dagli anni 1990, si è
individuata nelle attività antropiche la probabile causa di un aumento
dell’effetto serra, per il quale le temperature medie si sono innalzate di quasi 1°C.

Secondo gran parte della comunità scientifica internazionale se non saranno ridotte
le emissioni, mediante il risparmio energetico e la razionalizzazione dei processi
produttivi industriali, si manifesteranno ulteriori aumenti di temperatura, con
conseguente innalzamento del livello dei mari, cambiamento delle fasce climatiche e
incremento dei fenomeni meteorologici intensi, quali ondate di caldo e di freddo e
cicloni.

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