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DDT

Il DDT, nome comune dell’1,1-bis(4-cloro-fenil)-2,2,2-tricoloroetano, venne


sintetizzato per la prima volta nel 1874 dal chimico tedesco O. Ziegler, ma le sue
straordinarie proprietà insetticide vennero scoperte solo nel 1939 da P. Muller. Una
scoperta che gli valse il premio Nobel per la Medicina nel 1948.
Una sintesi facile, un costo irrisorio e un composto praticamente non tossico per i
mammiferi, sembravano essere gli ingredienti per un successo definitivo nella guerra
contro i parassiti.
Le campagne pubblicitarie promosse specialmente negli Stati Uniti al termine della
Seconda Guerra Mondiale sono emblematiche: “DDT is Harmless for
Humans” (1946) (“Il DDT è innocuo per l’uomo”), “DDT, so safe you can eat it” (1947)
(“DDT, così sicuro che lo puoi mangiare”). In quest’ultimo spot un volontario mangia
cucchiaiate di DDT asserendo che non ci sono problemi per la salute umana.
Una sfrontatezza testimoniata anche da alcuni video dell’epoca in cui questo
insetticida viene spruzzato in direzione di tavolate con bambini intenti a gustarsi un
panino, oppure verso dei bagnanti.
Fu il libro “Silent Spring” (Primavera Silenziosa) scritto dall’attivista americana Rachel
Carson nel 1962, a scuotere gli animi dell’opinione pubblica. Il libro sosteneva la tesi
che un uso incontrollato di pesticidi (in primis il DDT) potesse causare la morte non
solo di animali o uccelli, ma anche degli essere umani. Dieci anni più tardi il DDT
venne ritirato dal mercato americano e in breve fu bandito dalla maggior parte dei
Paesi. Con la fine dell’era del DDT muoiono le speranze di disporre di uno strumento
efficace e sicuro nella guerra contro gli insetti nocivi.
Ma quali sono le ragioni per le quali questo composto è tossico? Ne possiamo
individuare due: l’assoluta insolubilità in acqua, quindi un accumulo nei grassi, e la
grande stabilità che determina una difficile degradazione sia nell’ambiente sia
nell’organismo.
Considerando poi che il rivestimento delle cellule, comprese quelle nervose, è
costituito da grassi e che i grassi rappresentano una fondamentale riserva
energetica, risulta chiaro quanto questo insetticida fosse pericoloso.
La tossicità del DDT nei confronti dell’uomo non è diretta (esso è poco assorbito
attraverso la pelle), ma avviene attraverso un processo che prende il nome
di biomagnificazione, cioè attraverso la catena alimentare. Gli animali si nutrono di
mangimi trattati con DDT e lo accumulano nei loro grassi, in seguito noi mangiamo la
loro carne condita con un po’ del potente insetticida. La nota attivista e cantante
americana, Malvina Reynolds, scrisse e cantò una canzone dal titolo emblematico:
“DDT on my brain”. Su un ritmo facilmente orecchiabile le parole di condanna: “They
spray the wheat the chickens eat, It’s in my eggs, It’s in my meat” – (“Lo spruzzano
sul grano che mangiano i polli. E’ nelle mie uova, è nella mia carne”).
Durante gli anni cinquanta negli USA furono prodotte circa 100 000 tonnellate di
DDT all’anno; quanto ne fu assunto dagli esseri umani? Non lo sapremo mai. casi

La storia del DDT non è però soltanto tragica. In effetti il suo contributo è stato
fondamentale nello sconfiggere la malaria in Italia, dov’era commercializzato come
Flit, e in moltissimi paesi a clima temperato. A titolo di esempio il grafico in figura
mostra come, al diminuire del suo utilizzo, i casi di malaria siano aumentati da 0 nel
1972 a più di 60 000 nel 1996 in Brasile, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela. Un
altro esempio è rappresentato dal Sud Africa che nel 1995 ha abbandonato il DDT a
favore di una nuova classe di insetticidi più costosi. Proprio a causa del prezzo
elevato, il loro utilizzo è calato e i casi di malaria registrati sono passati da 5 000 nel
1995 a 120 000 nel 1999. Nel 2001 il DDT è stato reintrodotto.
Sebbene sia in corso un acceso dibattito sulla pericolosità di questo prodotto, resta
evidente che al momento il DDT è, forse, il trattamento più efficace per il
debellamento della malaria.
Il DDT ha lasciato eredi? Certo e sono moltissimi, tra i quali citiamo l’Aldrin, l’Endrin e
il Dieldrin, che hanno detenuto la palma di insetticidi più potenti prima
dell’introduzione di un’altra classe di composti, i piretroidi. Essi però sono ancora più
tossici rispetto al loro capostipite. Infatti sono sufficienti 3,5 g di Aldrin per uccidere
un uomo di 70 kg. Per questa ragione l’utilizzo di questi pesticidi negli USA è
severamente vietato, sebbene la produzione per l’esportazione sia ancora legale e
praticata.
In generale però i cloroderivati, quei composti che, come il DDT, contengono atomi di
cloro nella loro struttura, si sono rivelati una grande delusione: troppo tossici, anche
per l’uomo.

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