Sei sulla pagina 1di 6

1) Caratteristiche chimiche generali: classificazione, formula molecolare e di struttura, reattività etc....

I pesticidi organoclorurati rappresentano un eterogeneo gruppo di composti di sintesi arilici, carbociclici o


eterociclici, non polari . Utilizzo dei PCB nei sistemi aperti e chiusi e caratterizzati da elevata solubilità nei
solventi organici e nei lipidi, scarsa o nulla idrosolubilità, notevole stabilità chimica e quindi lenta o
lentissima degradabilità. In linea generale possono essere suddivisi in cinque gruppi: derivati del
difeniletano (DDTs), derivati del cicloesano o stereoisomeri dell’esaclorocicloesano (HCHs), ciclodieni e
simili, toxafene e relativi composti, derivati ciclobutapentalenici (mirex e clordecone)

Strutture chimiche dei principali pesticidi organoclorurati

Reazioni:

Gli alogenuri alchilici sono componenti di base molto versatili in chimica organica. Bromuri e ioduri alchilici
sono più reattivi, mentre i cloruri alchilici sono in genere meno cari e più facili da ottenere. I cloruri alchilici
sono attaccati facilmente dai nucleofili.

Riscaldando alogenuri alchilici con idrossido di sodio o acqua si ottengono alcoli. La reazione con alcossidi o
arilossidi porta a eteri (reazione di Williamson); la reazione con tioli dà tioeteri. I cloruri alchilici reagiscono
con ammine per formare ammine sostituite. Il cloro dei cloruri alchilici si può sostituire con bromo o iodio
con la reazione di Finkelstein. Possono reagire analogamente anche altri pseudoalogenuri come azoturo,
cianuro e tiocianato. In presenza di basi forti i cloruri alchilici subiscono deidroalogenazione formando
alcheni e alchini.

I cloruri alchilici reagiscono con il magnesio per formare i reattivi di Grignard, che trasformano un composto
elettrofilo in uno nucleofilo. La reazione di Wurtz è un accoppiamento riduttivo dove due alogenuri alchilici
reagiscono con il sodio per formare un nuovo legame carbonio-carbonio.

Il capostipite di questa famiglia di insetticidi è il DDT (diclorodifeniltricloroetano). Grazie alla sua attività
insetticida, nel 1939 il suo scopritore fu insignito del premio Nobel.

Il DDT venne impiegato soprattutto nel dopoguerra e nel 1972 venne messo al bando per la sua probabile
pericolosità. Tuttavia, anche dopo essere stato messo al bando, questo organoclorurato venne impiegato in
certi paesi per lottare contro la propagazione di malattie molto pericolose per l'uomo, come la malaria.

2) Pericolosità, danni per l'uomo (malattie) e dose tollerabile di assunzione, danni sull'ambiente

Alcuni dei composti organo-clorurati pongono in serio pericolo la salute dell’uomo, a causa della loro
tossicità e cancerogenicità (es. cloruro di vinile, cloroformio, tetraclorometano, 1,2- dicloroetano), da cui
derivano i limiti di concentrazione massima ammissibile (CMA), per le acque destinate ai consumi umani. In
Italia, la presenza di composti organo-clorurati nei suoli e nelle acque (sotterranee o superficiali), nonché i
valori limite accettabili negli scarichi, è regolamentata dal D.Lgs. N°152 del 03/04/2006.

In passato tali composti sono stati largamente utilizzati in ambito agrozootecnico e medico-sanitario;
attualmente l’impiego di questi pesticidi, è vietato in varie parti del mondo, anche se in Paesi
sottosviluppati si continuano ad adoperare per la loro particolare efficacia ed i bassi costi di produzione.

 Il DDT o diclorodifeniltricloroetano, considerato il capostipite degli insetticidi organoclorurati, è


stato sintetizzato già alla fine dell’800. Esso origina dalla condensazione della tricloroacetaldeide
con il clorobenzene; è altamente solubile nei solventi organici apolari, insolubile in acqua ed è
caratterizzato da una bassa pressione di vapore. Inizialmente impiegato da insetticida come
presidio per la protezione da malattie trasmesse all’uomo da insetti vettori, successivamente è
stato largamente utilizzato per la protezione dei raccolti in agricoltura e nella lotta agli insetti nocivi
in ambito domestico.

Come agisce il DDT? Il meccanismo d'azione del DDT è multiplo, perchè va ad agire su diversi punti
cruciali per il funzionamento cellulare. Modifica la permeabilità allo ione potassio, altera i canali dello
ione sodio, inibisce le ATPasi (Sodio-Potassio e Calcio-Magnesio), e favorisce il legame tra lo ione calcio
e la calmodulina, che è una proteina intracellulare che permette al calcio di andare a modificare il
rilassamento e la contrazione. Tutti questi meccanismi hanno una caratteristica, che è quella di
mantenere la cellula in uno stato eccitato (depolarizzazione).

Gli effetti acuti di un'intossicazione da organoclorurati sono: tremori, eccessiva risposta a stimoli normali e
danni a livello del SNC.

Gli effetti cronici dovuti ad un contatto prolungato con gli organoclorurati sono possibili danni al fegato, al
sistema riproduttivo (funzione pro-estrogenica) e maggiore incidenza di tumori epatici (promotore del
tumore).

Tuttavia, la presenza di cloro in un composto organico non lo rende necessariamente tossico. Alcuni
organocloruri sono considerati abbastanza sicuri da essere usati in cibi e medicinali. Ad esempio piselli e
fave contengono naturalmente l'ormone vegetale clorurato acido 4-cloroindolo-3-acetico e il sucralosio è
un dolcificante alimentare usato anche in prodotti da forno.

L’inquinamento da pesticidi sconvolge l’intera struttura dell’ecosistema e funziona attraverso la


biomagnificazione

Eventi indesiderati: - Perdita di fertilità nel terreno

- Acidificazione del suolo

L'acidificazione del suolo si ritiene concorra ad indebolire la resistenza delle specie vegetali presenti e ad
arricchire le acque sotterranee di elementi anche potenzialmente dannosi per la vita animale.

- Lisciviazione dei nitrati

La lisciviazione si verifica quando del nitrato libero viene lavato via dalla zona delle radici da forti piogge. ...
Elevate concentrazioni di nitrati contribuiscono all'eutrofizzazione dei corsi d'acqua , evento che può
causare la proliferazione di alghe e l'esaurirsi dei livelli d'ossigeno nell'acqua.

- Maggiore resistenza alle specie infestanti

- Perdita della biodiversità


3) Fonti dell'inquinante, ciclo in natura e bioaccumulo

Presenza in natura: Molti organocloruri sono stati isolati da fonti naturali, a partire dai batteri per arrivare
fino all'uomo; si trovano in quasi tutte le classi di biomolecole e sostanze naturali, inclusi alcaloidi, terpeni,
amminoacidi, flavonoidi, steroidi e acidi grassi.

Le diossine, composti particolarmente pericolosi per la salute umana e ambientale, vengono prodotte
naturalmente negli incendi di foreste e boscaglie. In eruzioni vulcaniche sono stati identificati 100
organocloruri, tra i quali derivati del metano, dell'etilene e del benzene.Le alghe marine producono una
varietà di idrocarburi clorurati semplici tra cui diclorometano, cloroformio e tetracloruro di carbonio. È
stato valutato che il 99% del clorometano presente nell'ambiente sia di origine naturale.

In particolare veniva impiegato il DDT, ottimo insetticida, ma si conservava nel suolo per molti anni. La sua
persistenza nell’ambiente determinava nel tempo un accumulo, un assorbimento del composto da parte
dei vari organismi degli ecosistemi e un aumento della sua concentrazione lungo le catene alimentari. Il
DDT dava luogo a evidenti fenomeni di bioaccumulo e di biomagnificazione.

 Il bioaccumulo è la presenza di una sostanza in un organismo a concentrazioni superiori rispetto


all’ambiente.
 La biomagnificazione è l’aumento della concentrazione di una sostanza lungo la catena alimentare.
La biomagnificazione avviene in quanto gli organismi, nel corso della loro vita, si nutrono di
quantità di cibo molto superiori al loro peso, attingendo dagli organismi posti nella catena
alimentare a livelli trofici inferiori. I composti organoclorurati, come il DDT, presenti nel cibo non
sono demoliti e tendono a essere trattenuti nei tessuti, col risultato che nel tempo si accumulano.

Gli effetti del bioaccumulo e della biomagnificazione del DDT sono particolarmente gravi per le popolazioni
degli uccelli. Alcuni metaboliti del DDT interferiscono con gli enzimi che regolano la distribuzione del calcio,
elemento che partecipa alla costruzione del guscio delle uova. Quando le concentrazioni di DDT sono
elevate, le uova degli uccelli sono prodotte con gusci talmente sottili da non reggere il peso del genitore
durante la covata. Il fenomeno del bioaccumulo e della biomagnificazione del DDT si è rivelato in tutta la
sua gravità soprattutto negli ecosistemi acquatici. A causa della apolarità della molecola, il DDT è molto più
solubile nei tessuti adiposi dei pesci di quanto lo sia in acqua. Nel tempo il composto è andato a
concentrarsi nel corpo dei consumatori di livello trofico più alto.

4) Tecniche di rivelazione: elenca le principali tecniche strumentali usate e descrivi una metodica a tua
scelta, che NON sia già stata eseguita in laboratorio

Per determinare i residui di pesticidi organofosforati e organoclorurati in frutta e verdura, sono


ampiamente utilizzati i seguenti metodi: gascromatografia (GC), gascromatografia/spettrometria di massa
(GC/MSD) e gascromatografia/spettrometria di massa tandem (GC/QQQ). Di conseguenza, la Cina ha
emesso una serie di standard per la determinazione di tali pesticidi. NY/T 761-2008 descrive un metodo GC
con un rivelatore a cattura di elettroni (ECD) e un rivelatore fotometrico a fiamma (FPD). GB/T 19648-20062
descrive un metodo GC/MSD per 500 pesticidi e GB 23200.113-20183 è un metodo GC/QQQ per 208
pesticidi. I metodi in spettrometria di massa hanno evidenti vantaggi nell'analisi qualitativa e possono
determinare dozzine o persino centinaia di residui di pesticidi contemporaneamente, con elevata efficienza.

Workflow tipico della verifica dei residui di pesticidi


 

1.    Preparazione di una soluzione di taratura standard

1.1 Preparazione di soluzioni standard stock

Le singole soluzioni standard stock si preparano tipicamente con una concentrazione di 1 mg/ml. La quantità
necessaria di standard di riferimento per il pesticida puro (generalmente 10-50 mg) dev'essere pesata con una bilancia
o uno strumento di pesata a 4 o 5 cifre decimali, a seconda del metodo utilizzato. Occorre poi trasferirla in un
matraccio volumetrico adeguato, discioglierla in un solvente adatto e compensare il volume mancante per raggiungere
la concentrazione desiderata. È quindi necessario etichettare il matraccio con tutti i dati rilevanti. È possibile
distribuire gli standard di riferimento liquidi direttamente nel solvente, dosandoli in base al peso. È anche possibile
acquistare soluzioni standard stock già pronte come standard di riferimento dei pesticidi, se queste sono certificate dal
produttore o da un ente indipendente.

1.2  Preparazione della soluzione standard intermedia/ operativa

Le soluzioni standard operative hanno generalmente concentrazioni molto basse, nell'intervallo 0,005-0,01 µg/ml. Per
raggiungere concentrazioni così basse, può essere necessario creare soluzioni intermedie da diluire ulteriormente per
arrivare alla concentrazione desiderata. Se si utilizza un metodo che utilizza composti multiresiduo, occorre miscelare
diversi standard relativi ai pesticidi. Si combinano tra loro le quantità adeguate delle singole soluzioni standard stock
per arrivare alle concentrazioni necessarie per confrontare la soluzione di riferimento con il campione oggetto di
analisi.

2.    Preparazione di un estratto del campione

La preparazione dei campioni per l'analisi dei residui di pesticidi è una procedura complessa che dipende dal tipo di
campione, dai pesticidi sotto esame e dal rischio di contaminazione incrociata. In una matrice di campione complessa,
occorre rimuovere le interferenze indesiderate per focalizzarsi sul contenuto di pesticidi. Le tecniche comunemente
utilizzate per la preparazione all'estrazione finalizzate all'analisi dei residui di pesticidi sono dette QuEChERS (Quick,
Easy, Cheap, Effective, Rugged and Safe, veloce, semplice, conveniente, efficace, robusta e sicura) e ASE (Accelerated
Solvent Extraction, estrazione accelerata dei solventi).

3.    Misura mediante GC-MS/LC-MS

I campioni vengono tipicamente analizzati mediante gascromatografia (GC) o cromatografia liquida ad alte prestazioni
(HPLC) combinata con la spettrometria di massa (MS) per identificare e quantificare i pesticidi presenti. I campioni
estratti vengono quindi inseriti nell'analizzatore seguendo le istruzioni del produttore.

4.    Valutazione e archiviazione dei dati

I risultati relativi al campione vengono confrontati con quelli della soluzione standard operativa per identificare e
quantificare i pesticidi presenti nel campione. Questa operazione viene generalmente eseguita in modo automatico
dall'analizzatore, che esprime i risultati in mg/kg. Per rispettare i limiti normativi per i pesticidi, la quantità di ogni
residuo non deve superare l'MRL corrispondente per il mercato di destinazione. Per garantire la tracciabilità, è
necessario documentare i risultati in modo completo.

5) Tecniche per purificare l'acqua dall'inquinante scelto.

La depurazione di reflui liquidi da agenti organoclorurati può avvenire tramite:

• Aerazione o "stripping"

consiste nell'asportazione da un liquido dei gas in esso contenuti, o delle sostanze volatili in esso disciolte,
da parte di una corrente di vapore, d'aria o di gas che lo attraversa.

Viene normalmente condotto in torri, alla cui estremità superiore viene spruzzato il liquido, mentre il gas è
soffiato dal basso. Le torri sono riempite di materiali (anelli Rasching, corpi di riempimento, pietrame ecc)
atti a presentare la maggior superficie di contatto per l'interscambio tra le due fasi, creando nel contempo
la minima perdita di carico per la corrente gassosa che sale. Il procedimento trova impiego nel trattamento
delle acque, sia di consumo sia di scarico, soprattutto per l'eliminazione dei composti ammoniacali e dei
solfuri. L'assorbimento è la tecnologia chimica che consiste nel separare da una corrente gassosa
determinati suoi componenti sfruttando l'azione solvente di un liquido. Il processo viene realizzato
ponendo in contatto tra loro il miscuglio gassoso contenente il gas (l'assorbente) che si vuol far assorbire ed
il liquido (l'assorbente) che assorbe. L'assorbimento può essere fisico se il gas o il vapore assorbiti restano
disciolti come tali nella fase liquida, oppure chimico quando il gas assorbito reagisce con il liquido o con
sostanze in esso disciolte. Generalmete l'assorbimento si effettua in colonne contenenti dei corpi di
riempimento, in cui nella parte alta viene immesso il liquido assorbente e nella parte bassa la corrente
gassosa contente il gas da assorbire.

• Adsorbimento su carboni attivi

L'adsorbimento è un processo dove un solido è usato per la rimozione di una sostanza solubile dall'acqua.
In tale processo il carbone attivo è il solido. L'acqua è pompata in una colonna contenente carbone attivo e
lascia la colonna attraverso un sistema di scarico. L'attività di una colonna attiva di carbone dipende dalla
temperatura e dalla natura delle sostanze. L'acqua passa costantemente attraverso la colonna, cio' produce
un'accumulazione delle sostanze nel filtro. Per tale motivo il filtro deve essere periodicamente sostituito.
Un filtro utilizzato può essere rigenerato in diversi modi, il carbone granulare può essere rigenerato
facilmente ossidando la materia organica. L'efficienza del carbone attivo diminuisce da 5 - 10%. Una piccola
parte del carbone attivo viene distrutta durante il processo di rigenerazione e deve essere sostituita. Se si
lavora con piu' colonne in serie, sicuramente non si avrà mai un esaurimento totale del sistema di
depurazione.

• Ossidazione biologica

Con questo trattamento, il processo di rimozione della sostanza organica (biodegradabile) avviene a carico
di batteri che possono essere di tipo autotrofo o eterotrofo (a seconda se utilizzano come fonte di
nutrimento il carbonio di tipo inorganico o organico) che, a loro volta, possono essere distinti in batteri
aerobici (che vivono in presenza di ossigeno) e anaerobici (che vivono in assenza di ossigeno ma, ad
esempio, in presenza di composti organici, ferro trivalente, solfati e anidride carbonica). I substrati biologici
(carbonio, azoto e fosforo, ecc…) vengono degradati dal metabolismo batterico attraverso una serie di
reazioni biochimiche che portano alla formazione di anidride carbonica e acqua. Questo trattamento opera
nello stesso modo in cui agiscono i processi naturali di autodepurazione delle acque, solo che i trattamenti
di depurazione agiscono in un ambiente molto più concentrato in modo che le reazioni depurative operate
dai batteri avvengano ad una velocità notevolmente maggiore.

Potrebbero piacerti anche