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Paravan 2C

Jacopo

IL CICLO
BIOGEOCHIMICO
DELL’AZOTO
l'azoto si muove principalmente tra
l’atmosfera, il terreno e gli esseri viventi.
Viene definito ciclo gassoso poiché il serbatoio
di questo elemento chimico è l'atmosfera, dove
l'azoto occupa circa il 78% del volume totale.
Il ciclo appare piuttosto complicato e
prevede diversi processi e diversi tipi
di organismi in grado di attuare i processi.
In molti casi si tratta
di batteri specializzati, azotofissatori per
trasformare l'azoto molecolare in
ammoniaca, che attuano perciò
la  fissazione biologica, nitrificanti per
trasformare questa in
nitrato, denitrificanti per restituire
all'atmosfera parte dei nitrati non
utilizzati.
Entrano poi in gioco piante e animali che
utilizzano, direttamente o indirettamente, i
nutrienti azotati.
La fissazione inorganica, seppure meno
importante, produce comunque forme
assimilabili dell'azoto e contribuisce perciò
al ciclo biologico.
L'importanza del ciclo per gli organismi
viventi è dovuta alla loro necessità di
assimilare azoto per la formazione di
composti organici vitali, quali
le proteine e gli acidi nucleici, ma, ad
eccezione di particolari batteri, l'azoto
atmosferico non può essere direttamente
assorbito dagli organismi.
Le piante, però, possono assimilare
l'azoto tramite l'assorbimento di alcuni
composti azotati (nitriti, nitrati e  Sali
d’ammonio) che, disciolti nell’acqua,
giungono fino alle loro radici. 
Il ciclo dell'azoto, che in condizioni naturali è chiuso,
viene ad essere totalmente sbilanciato da tre attività
antropiche: l'eccessivo impiego di concimi chimici in
un'agricoltura intensificata all'estremo, l'elevato
consumo di carne di una popolazione in costante
crescita e la diffusione dei processi di combustione
legati alla circolazione stradale e aerea, all'industria e
ai riscaldamenti. Che l'inquinamento da azoto fosse
diventato un problema lo si era riconosciuto già negli
anni '80, dopo che la concentrazione di alcuni suoi
composti aveva raggiunto livelli ormai preoccupanti
nell'atmosfera e nei mari.
Il Consiglio federale si è prefissato di
ridurre del 40% le emissioni di ammoniaca
e del 50% quelle degli ossidi d'azoto
rispetto ai livelli del 2005. Mentre però le
emissioni legate al traffico continueranno
a ridursi fortemente anche in futuro,
l'agricoltura dovrà fare ancora grossi
sforzi per rispettare le prescrizioni
legislative. Nello spirito di una buona
pratica agricola, particolare accento dovrà
in particolare essere posto sul ricorso alle
moderne tecniche di riduzione delle
emissioni.

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