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AGENDA 2030 e

SVILUPPO
SOSTENIBILE
il petrolio, gli idrocarburi e gli
inquinanti organici persistenti
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un
insieme di linee guida e di azioni firmato nel

Che cos’è settembre 2015 dai governi di 193 Paesi membri


dell’ONU. È un quadro di riferimento per
riorientare l’umanità verso uno sviluppo

l’agenda 2030? sostenibile attraverso 17 obiettivi per lo sviluppo


sostenibile o SDG (Sustainable Development
Goals) suddivisi in 169 target o traguardi in un
grande programma d’azione. L’avvio ufficiale
degli obiettivi è avvenuto all’inizio del 2016,
guidando i Paesi del mondo sulla strada da
percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi,
infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il
2030.Le caratteristiche fondanti dell’Agenda per
lo Svilppo Sostenibile sono la sua universalità, la
sua indivisibilità e la sua multidisciplinarietà.
OBIETTIVI:
Tra gli obiettivi presenti nell’agenda ci siamo soffermati maggiormente
su quelli legati alla dimensione ambientale.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLE RISORSE CHE DERIVANO
DAL PETROLIO SULL’AMBIENTE?
Per analizzare queste conseguenze ci dobbiamo concentrare su alcuni obiettivi

salute e benessere, l’inquinamento ha una ricaduta su alcune


tipologie di malattie

energia pulita e accessibile, vedremo se alle risorse energetiche che


derivano dal petrolio ci sono delle alternative

consumo e produzione responsabili, andremo a vedere se si possono creare


dei cicli di produzione con meno impatto

vita sott’acqua e vita sulla terra, le sostanze inquinanti che derivano


dalla combustione degli idrocarburi contaminano questi ambienti
LE TRE DIMENSIONI
DELLO SVILUPPO Gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono
SOSTENIBILE universali e inclusivi e descrivono le maggiori
sfide dello sviluppo dell’umanità. Sono sfide
globali e cruciali per la sopravvivenza
dell’umanità. Definiscono limiti ambientali e
indicano l’utilizzo sostenibile delle risorse
naturali. Essi sono interconnessi e
temporaneamente il cambiamento climatico e
la protezione dell’ambiente. Come fare per
raggiungere questi obiettivi? Ognuno deve dare
il proprio contributo: la società civile, i governi
e ogni singolo essere umano al mondo.
TIPI DI ECONOMIA
Secondo un andamento tradizionale noi abbiamo In un modello circolare abbiamo lo stesso
un’economia lineare, che parte dalle materie meccanismo di quella lineare, con la differenza
prime e arriva alla produzione di rifiuti, che si che i rifiuti possono diventare materie prime
accumulano nell’ambiente. Questa strategia non (materie prime secondarie). È più favorevole in
è efficace in quanto abbiamo un duplice quanto vengono prodotti meno rifiuti e questi
problema: da una parte dobbiamo ripristinare le possono essere riciclati, dandogli una seconda
materie prime che abbiamo consumato e vita.
dall’altra ci troviamo una quantità di rifiuti da
smaltire
BIOECONOMIA
La bioeconomia si occupa della produzione di materie prime
biologiche e della loro conversione in prodotti ad alto valore
aggiunto, in particolar modo attraverso processi biologici.
Secondo la definizione dell’Unione Europea, la bioeconomia
include:
● il settore agro-alimentare: agricoltura, allevamento e
industrie correlate. Contribuisce alla bioeconomia
grazie alla ricerca di strategie che possano diminuire
l’impiego di sostanze di sintesi (fertilizzanti, insetticidi,
pesticidi etc..)
● il settore forestale: lavora il legno. Si ricercano strategie
in grado di utilizzare le biomasse
● le bioraffinerie e la biobased industry: produce materie
prime che sono ricavate da fonti rinnovabili. Sono
industrie che attraverso un’innovazione tecnologica
sono in grado di partire dalle biomasse per la
produzione di merci di utilizzo quotidiano.
La bioeconomia utilizza un modello di economia circolare
I COMBUSTIBILI FOSSILI Oltre ad essere una delle maggiori cause di inquinamento, la
dipendenza dell’umanità intera dai combustibili fossili ha
instaurato nell’opinione pubblica un sentimento di paura e
insicurezza, favorendo la ricerca e lo sviluppo delle energie
alternative e rinnovabili. Ma, di preciso, cosa sono i
combustibili fossili?I combustibili fossili sono fonti energetiche
che si sono formate in seguito alla decomposizione anaerobica
(che avviene in assenza di ossigeno) di materia vivente che
contiene energia come risultato di un processo antico di
fotosintesi. Tipicamente, questi organismi sono morti milioni di
anni fa, taluni addirittura nel periodo cryogeniano. I
combustibili fossili contengono alte percentuali di carbonio e
l’energia è contenuta nei loro legami chimici.
I principali combustibili fossili sono:
● il petrolio

QUALI SONO I ● i gas naturali

PRINCIPALI
COMBUSTIBILI ● carbone
FOSSILI?
IL PETROLIO
Il petrolio deriva da resti biologici di piante e animali
che, rimasti sepolti per centinaia di milioni di anni sotto
sedimenti di diversa natura, subiscono una
trasformazione chimico fisica. Il petrolio deve il suo
nome proprio al processo geo-chimico necessario per la
sua formazione: dal latino petra (pietra) e oleum (olio).
La pressione, la temperatura e i lunghi tempi fanno sì
che i sedimenti si trasformino in roccia e che la materia
organica venga decomposta grazie all’azione di batteri,
dando origine così al giacimento petrolifero. Il petrolio è
un combustibile fossile e pertanto una risorsa non
rinnovabile. La distribuzione di petrolio nel mondo è
tutt’altro che omogenea e questo fa sì che i paesi
consumatori siano dipendenti da quelli produttori.
IL PETROLIO
La nostra vita ruota intorno al petrolio più di quanto
non possiamo immaginare: plastica, farmaci, vernici,
fibre sintetiche, coloranti sono solo una parte di tutti i
derivati del petrolio. Anche se la maggior parte viene
destinato alla produzione dei combustibili, circa il 10%
del petrolio grezzo viene utilizzato per produrre i
“mattoni” dell’industria chimica, ovvero le molecole di
base da cui vengono prodotti tantissimi beni di
consumi. Il superamento della dipendenza del petrolio
quindi non é solo una sfida energetica ma culturale: il
futuro della chimica è quello di cercare strade
alternative per la produzione di “mattoni” e di
combustibili che siano sostenibili a livello economico
ambientale.
Gli idrocarburi policiclici aromatici sono una vasta
classe di composti organici caratterizzati dalla
presenza di più anelli benzenici condensati tra loro

IDROCARBURI
punto sono molecole ad elevato peso molecolare
formate da un numero di anelli variabile da due a 7.
Gli ipa sono presenti nell’ambiente sotto forma di

POLICICLICI
miscele complesse, contenenti oltre un centinaio di
composti differenti.
Le fonti di IPA sono sia antropiche che naturali. In
natura si trovano nel carbone e nel petrolio e,

AROMATICI attraverso la raffinazione, si accumulano nelle


frazioni pesanti come il bitume. Altre sorgenti
naturali sono le emissioni prodotte da incendi di
boschi e le eruzioni vulcaniche. Gli IPA si formano
dalla combustione incompleta di materiale organico,
come carbone, legno, derivati del petrolio, cibi e
rifiuti. Le potenziali sorgenti antropiche sono quindi
molteplici
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (IPA)
Nel 1775 il medico britannico Percival Pott scoprì la prima
correlazione tra l’esposizione alla fuliggine e il cancro allo scroto. A
quell’epoca, molti bambini lavoravano come spazzacamini e virgola
dopo circa 10 anni di lavoro, molti di loro sviluppavano questo tipo di
tumore. Pott si rese conto che il continuo contatto con la fuliggine e la
scarsa igiene del tempo provocavano Un accumulo delle ceneri sulla
cute. Fu la prima scoperta di una malattia professionale e venne
chiamato cancro degli spazzacamini. Nonostante questi studi questo
tipo di cancro continua a essere considerato una malattia venerea e
soltanto negli anni 30 del secolo scorso si iniziarono isolare i composti
chimici responsabili di questo tumore. L’azione cancerogena della
fuliggine è dovuta al benzo[a]pirene una molecola condotta dalla
combustione incompleta del carbone punto il benzo[a]pirene
appartiene a una parte a un particolare gruppo di composti organici
tristemente noti per la loro tossicità e la loro cancerogenicità: gli
idrocarburi policiclici aromatici
AZIONE CANCEROGENA
Un composto si dice cancerogeno quanto è in grado di interagire con
il DNA, compromettendone la struttura e provocando un’alterazione
genetica. gli IPA di per sé non sono agenti cancerogeni, ma lo
diventano nel momento in cui il nostro organismo tenta di
metabolizzarli. A livello chimico gli IPA sono composti stabili e lipofili:
per cercare di eliminarli, il nostro corpo attiva delle trasformazioni
metaboliche per renderli idrosolubili, addizionando acqua alla
struttura aromatica. Si girano così dei composti idrati che hanno una
spiccata tendenza a legarsi con le molecole di DNA alterando il
patrimonio genetico delle cellule e aumentando quindi la probabilità
di cancerogenesi. Gli IPA sono un importante problema sanitario. I
rischi per la salute sono però legati anche al nostro comportamento.
Per esempio chi fuma 20 sigarette al giorno assume in media 105 ng
di benzo[a]pirene, mentre per un fumatore passivo sono circa 40 NG.
Se siamo esposti soltanto ai contenuti di IPA residuali nell’ambiente e
negli alimenti non abbiamo rischi rilevanti per la nostra salute. È una
nostra responsabilità, invece, cercare di limitare tutte le possibili
esposizioni superflue.

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