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EDUCAZIONE CIVICA

EDUCAZIONE AMBIENTALE

DALL’ECONOMIA LINEARE ALL’ECONOMIA CIRCOLARE: LE IMPRESE ECO-SOSTENIBILI


Negli ultimi trenta anni del XX secolo, si sono svolte importanti indagini e ricerche sullo sviluppo
dell’economia e sul suo impatto sull’ambiente. Tra gli studi elaborati in materia di sviluppo
ecosostenibile è importante ricordare quello elaborato nel 1972 dal MIT ( Massachusetts
Institute of Technology )di Boston, intitolato “I limiti dello sviluppo”. Secondo questo studio, i
problemi principali sono legati al fatto che la popolazione del Pianeta cresce ad un ritmo
maggiore rispetto all’aumento delle risorse disponibili e ciò comporta tra l’altro effetti negativi
sull’ambiente.
Negli ultimi anni sono stati pertanto elaborati nuovi modelli di sviluppo, nei quali :
consumo,
sicurezza alimentare,
produzione sostenibile,
riciclaggio dei rifiuti,
lotta alla povertà e preservazione delle risorse disponibili per le generazioni future ,
costituiscono un unico progetto complessivo che coinvolge il numero più elevato possibile di
Paese del pianeta.
La maggiore sensibilità verso la tutela dell’ambiente ha portato a superare il modello di sviluppo
economico basato sulla cosiddetta ECONOMIA LINEARE O INDUSTRIALE e ad adottarne dei
nuovi, fino alla individuazione di quella che viene definita ECONOMIA CIRCOLARE.
IL MODELLO DI CRESCITA DEFINITO “ECONOMIA LINEARE”, che ha caratterizzato la nostra
storia nell’ultimo secolo, si basa sull’estrazione di materie prime, sulla produzione ed il
consumo di massa e sullo smaltimento degli scarti una volta raggiunta la fine della vita del
prodotto.
Questo incessante flusso di estrazione e dismissione, inefficiente e costoso è stato, ed è
tuttora, una delle principali cause di fenomeni come l’inquinamento marino e terrestre,
l’emissione di gas serra e del conseguente cambiamento climatico, oltre ad essere la causa di
sanguinose guerre per il controllo delle materie prime.
L’attuazione di un modello di sviluppo alternativo deve pertanto puntare :
alla valorizzazione degli scarti dei consumi,
all’estensione del ciclo di vita dei prodotti,
ad un’economia della condivisione delle risorse,
all’impiego di materie prime da riciclo,
all’uso di energia da fonti rinnovabili,
Solo un modello di sviluppo economico che persegue questi obiettivi, può innescare un modo
di produrre e consumare responsabile, in grado di migliorare le condizioni ambientali del nostro
pianeta e quelle della vita dei suoi abitanti.
Il risultato di questa ricerca ha portato pensatori illustri, come architetti, designer, fisici ed
economisti a sviluppare un nuovo modello più sostenibile definito “ECONOMIA CIRCOLARE”.
Si tratta di un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo, dove i flussi di
materiali si suddividono in due tipologie:
Rifiuti biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera;

Rifiuti tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.


Si stima che l’economia circolare può generare un beneficio economico da 1.800 miliardi di euro
entro il 2030, può dare una spinta al Pil di circa 7 punti e creare nuovi posti di lavoro.
Nello specifico, l’economia circolare si basa su due principi: RIDURRE e RICICLARE

Ridurre gli imballaggi dei prodotti, gli sprechi di materie prime, le quantità di prodotti e di materie
che rimangono inutilizzate e che vengono buttate senza neanche essere utilizzate;
Riciclare gli scarti non utilizzabili e i rifiuti, in modo tale da recuperare i materiali, per dare vita a
nuovi prodotti, evitando sprechi di risorse e riducendo la quantità complessiva di rifiuti destinati
alle discariche.
Si tratta di due aspetti intorno ai quali costruire un nuovo paradigma di sostenibilità, innovazione
e competitività, in uno scenario in cui anche i rifiuti si trasformano da problema in risorsa. In
definitiva un approccio di sistema che richiede delle trasformazioni in ambito :
normativo, (rendendo obbligatorie le certificazioni eco-ambientali attualmente solo facoltative)
economico, (Le aziende in possesso di certificazioni eco-sostenibili, sono normalmente più
orientate verso l’esportazione, soprattutto verso i Paesi come Germania e Regno Unito, che
sono considerati i Paesi leader in Europa per il mercato dei prodotti certificati. Se invece le
esportazioni sono dirette verso mercati non sensibili, i produttori sono meno interessati a
ottenere la certificazione come avviene nel caso di molti Paesi asiatici)
sociale ed educativo. (ad es. rendendo più “friendly” e “cool” le aziende in possesso di
certificazioni eco-sostenibili)

RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE


Negli ultimi studi fatti dagli economisti, sul futuro del pianeta, sono stati elaborati nuovi modelli
di sviluppo. Quali aspetti vengono analizzati in tali modelli di sviluppo?
Su cosa si basa l’economia lineare?
Cosa si intende con l’espressione “economia circolare ?
A cosa deve puntare un modello di sviluppo che si basa sull’economia circolare?
La sostenibilità si basa fondamentalmente su due verbi : ridurre e riciclare. Spiegane la
differenza
Su quanti piani e in che modo deve effettuarsi la trasformazione verso un nuovo approccio con
il tema della sostenibilità?

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