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- Antropocene indica il momento storico in cui noi viviamo in cui l’umanità ha la capacità di
cambiare equilibri ambientali in modo devastante, il cambiamento climatico ne è un
esempio.
Lo sviluppo sostenibile
1. è un paradigma politico, quindi è una scelta politica, perciò essere contro lo sviluppo
sostenibile è legittimo.
• IMPORTANTE
Provare a risolvere i problemi ambientali, senza simultaneamente provare a
risolvere i problemi economici significa non aver capito nulla dei problemi
ambientali.
GEOGRAFIA E ANTROPOCENE
Gli studiosi definiscono Antropocene l’epoca nella quale viviamo.L’Antropocene lo vediamo come un
cambiamento storico epocale contrassegnato
2. della deforestazione
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3. della diffusione della plastica, dell’urbanizzazione sempre più frenetica del mondo, del
consumo irrazionale di acqua e petrolio,
4. dell’aumento rapido dei gas a effetto serra, dell’acidificazione degli oceani e dello
scioglimento dei ghiacci.
- È un obiettivo che tutti gli Stati hanno sottoscritto, in cui si sono impegnati ad adottare
delle politiche basate sulla sostenibilità.
La geografia più dello sguardo di altri saperi, mette insieme cose molto diverse dagli aspetti
ambientali a quelli economici, tecnologici etc.
il cosiddetto sviluppismo. In questa prima fase sviluppo e crescita vengono confusi, sono
interpretati come se fossero la stessa cosa.
C’è l’idea che l’occupazione, il prodotto nazionale lordo, il reddito individuale, la rimozione del
sottosviluppo siano elementi per valutare lo sviluppo di una società.
- Ma si tratta di criteri per una crescita quantitativa, laddove lo sviluppo è una crescita
qualitativa.
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ENTRA IN CRISI
Quando questa visione è entrata in crisi? Intorno agli anni 70-80
- ci si è resi conto che il concetto di sviluppo non teneva conto di tutta una serie di variabili,
- c’erano Paesi che crescevano economicamente, ma non si sviluppavano allo stesso ritmo,
si intende la crescita di sviluppo umano.
PIL molto alto (Cina e India), ma l’indice di sviluppo umano molto in basso.
La crescita è importante, ma non è detto che porti con sé uno sviluppo umano, cioè uno
sviluppo sociale.
- ma introduce anche la qualità della vita, i diritti naturali della persona e la libertà politica.
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- 3) Sviluppo sostenibile (1990)
Si arriva al concetto di sviluppo sostenibile, dal 1992, che implica tutti questi aspetti, ma in
maniera più inclusiva.
- Con sviluppo umano, l’ambiente viene visto come qualcosa di staccato, invece diventa
importante quando l’economia e quanto i diritti.
2. una società equa e solidale, che tiene conto dei diritti dei vari attori che fanno parte di
quella società
3. una società in cui l’ambiente viene tutelato; perché distruggere l’ambiente, significa
andare a toccare posti di lavoro, salute ed economia,
RICORDA: tutti questi aspetti sono le tante facce della stessa medaglia, sono sistemi distinti
ma non separati, toccare uno significa toccare tutti gli altri.
Posizione innovativa:
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2. Tappe sviluppo sostenibile (1)
Nel 92 a Rio de Janeiro, i rappresentanti di 183 paesi si riuniscono attorno a un tavolo per trovare
delle politiche comuni per andare avanti con l’idea della sostenibilità.
- evento storico nutrito dalle ambizioni di scrivere un programma universale che porti ad un
cambiamento e quindi ad uno sviluppo sostenibile
- tutti i paesi del mondo si riunirono per cercare di trovare risposte comuni.
Ricorda
Mondo globalizzato sarebbe un mondo nel quale l’ecologia e l’economia non sono separate,
ma sono gli stessi problemi, osservati da prospettive diverse.
3. Le tre componenti
Le tre componenti dello sviluppo sostenibile sono: integrità dell’ecosistema, efficienza economica
ed equità sociale.
INTEGRITÀ DELL’ECOSISTEMA
significa che dobbiamo fare in modo di evitare che gli ecosistemi subiscano cambiamenti
strutturali,
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- La distruzione della biodiversità è la distruzione della socio-diversità: stiamo distruggendo
un numero altissimo di specie animali, stiamo rompendo gli anelli di una catena alimentare che
era stata tale per tantissimo tempo e stiamo andando a modificare degli equilibri che avevano
un loro senso.
- intervenendo, non si deve distruggere la capacità di riproduzione delle catene viventi che
compongono l’ecosistema.
EFFICIENZA ECONOMICA
INVECE l’efficienza economica sostiene che bisogna fare in modo di produrre riducendo fino ad
azzerare l’uso di risorse non rinnovabili, sostituendole con l’uso di risorse rinnovabili.
Un’economia che deve tenere conto della qualità della vita e dell’ambiente. Se l’economia ci fa
ammalare, non è una buona economia.
EQUITÀ SOCIALE
L’equità intra-generazionale ha luogo all’interno di una comunità e tra le comunità dei nostri
contemporanei
L’equità inter-generazionale, significa che le generazioni future devono ricevere dalle
generazioni che li hanno precedute lo stesso pacchetto di risorse che le generazioni che li
precederanno hanno ricevuto da quelle precedenti.
- In sintesi, noi dobbiamo lasciare alle generazioni future lo stesso stock di risorse che
abbiamo ereditato dai nostri nonni e dai nostri genitori, perché dobbiamo lasciare la possibilità
alle generazioni future di poter scegliere.
- Se le generazioni future non potranno scegliere, vorrà dire che abbiamo ridotto la capacità di
poter incidere e di selezionare tra opzioni diverse.
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RICORDA:
1. Una società sostenibile è una società equa in cui tutti sono considerati delle risorse e
hanno pari accesso alle risorse.
2. Una società sostenibile è efficiente quando fa buon uso di risorse rinnovabili in luogo di
quelle non rinnovabili.
3. Inoltre, una società è sostenibile è legata all’integrità dell’ecosistema, cioè quando non
distrugge la resilienza e la biodiversità. Questi tre aspetti devono camminare insieme, se non
camminano insieme non abbiamo sostenibilità.
AGENDA 21
L’Agenda 21 rispecchia a 360 gradi la complessità dello sviluppo sostenibile (politiche globali
per le donne, lotta alla povertà, protezione dell’atmosfera, istruzione etc.).
Sono tutti elementi importanti allo stesso modo, perché non c’è sostenibilità se non
rispettiamo i tre pilastri:
1. integrità dell’ecosistema,
2. efficienza economica
3. equità sociale.
Quindi, la politica per le donne e la lotta alla povertà non sono cose separate ma sono processi
che fanno sì che il mondo possa diventare sostenibile.
“Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza
compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.
Proprio per questa circolarità, noi questa visione la possiamo rovesciare, si può dire anche che lo
sviluppo sostenibile garantisce i bisogni delle generazioni future senza compromettere quelli
delle generazioni attuali.
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1. KYTO
Nel 97 ci fu la famosa conferenza di Kyoto in cui si sancisce il problema della riduzione delle
emissioni dei gas serra e del riscaldamento globale.
- rappresenta l’obbligo dei Paesi industrializzati di ridurre gli elementi inquinanti (CO2 etc.).
è stato il periodo in cui si è parlato molto del problema del riscaldamento globale.
(Un elemento interessante è che gli USA che avevano firmato il protocollo, non lo ratificarono,
cioè Clinton lo aveva sottoscritto e Bush, insediatosi alla Casa Bianca, ha fatto capire che la
salvaguardia dell’ambiente era divenuta obiettivo secondario rispetto alle esigenze dello sviluppo.
Qua sviluppo significa crescita, perché se parlo di sviluppo e dico che la salvaguardia
dell’ambiente non è centrale, c’è qualcosa che non va.)
Kyoto è stato per certi versi un fallimento perché molti Paesi, dopo averlo sottoscritto, non
hanno aderito;
- ma se hanno aderito, ci sono stati grossi ritardi a mettere in pratica le indicazioni molto
precise del protocollo di Kyoto.
2. JOHANNESBURG,
Nel 2002 si svolge un vertice importante a Johannesburg, sono passati 10 anni da Rio ed è stato
un primo momento per vedere cosa fosse successo dieci anni dopo da quegli accordi e
discorsi molto retorici.
1. La maggior parte sono d’accordo che bisognerebbe fare qualcosa ma non vengono decise
le modalità tramite le quali raggiungere gli obiettivi.
2. Non vengono indicati i soggetti che avranno parte attiva nei processi che dovranno
portare al raggiungimento di determinati obiettivi.
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3. BALI
Nel 2007 ebbe luogo il vertice di Bali a cui parteciparono 197 Paesi.
1. Il cambiamento climatico diventa un argomento centrale.
2. Si approva un documento che apre la strada ad una trattativa di 2 anni che si concluderà al
vertice di Copenaghen nel 2009, che è stato ribattezzato dai giornali come “Flopenaghen”,
perché non si riuscì ad elaborare un documento comune, o se si riuscì fu molto generico.
3. Decisione di eseguire “Azioni appropriate” per la riduzione dei gas serra, tecnologia,
finanziamenti,
4. si è consapevoli che i Paesi soprattutto più poveri sono quelli che soffrono maggiormente,
perché non hanno la tecnologia, siamo in Indonesia cioè una parte del mondo toccata da
questi aspetti, i Paesi del mondo cominceranno a trattare. I vertici servono per stabilire le date
in avanti di quando si arriverà a decidere i tagli.
4. Copenaghen
5. Parigi
Nel 2015 a Parigi si prefigge obiettivo di raggiungere un accordo
vincolante universale sul clima, da parte di tutte le nazioni del mondo. La
conferenza ha negoziato l’accodo di Parigi, un accodo globale sulla
riduzione dei cambiamenti climatici, il cui testo ha rappresentato un
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consenso dei rappresentanti delle 196 parti partecipanti. L’accordo
diventerà giuridicamente vincolante, se ratificato da almeno 55 Paesi che
insieme rappresentino almeno il 55%.
6. Katowice
IMPORTANTE
Da Rio de Janeiro nel 92 a Katowice, ogni incontro ha spostato sempre
un po’ più avanti il momento in cui si doveva fare qualcosa. Ma questo
diventa una scusa per non fare nulla, certo, è difficile trovare un accordo.
• pensate al terribile dato della mortalità infantile in Africa, pensate ai migranti climatici, cioè
coloro che fuggono dal loro territorio per le caratteristiche ambientali ormai inquinate, sono
grossi problemi.
Tutti questi aspetti sono fondamentali, una città sostenibile è una città in cui si cerca di ridurre la
povertà.
- Tutti questi elementi sono connessi tra di loro, non si può pensare di avere la città sostenibile
senza avere tutti gli altri.
- il problema è che portare avanti lo sviluppo sostenibile significa riscrivere l’economia, fare
un’economia equa, sostenibile, non guardare solo agli indicatori economici.
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5. Esempio sviluppo insostenibile: Kribati
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6. L’impatto negativo dei cambiamenti climatici sulla
Terra
1. TEMPERATURA MEDIA: L'ANNO PIÙ CALDO DI SEMPRE IN ITALIA
Il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato (in Italia e in Europa il più̀ caldo di
sempre), con la temperatura media in gennaio più alta di 1,1 gradi rispetto al 1900.
L'impegno dei grandi è limitare l'aumento a 1,5 gradi entro la fine del secolo ma, secondo
l'Onu, servono «misure senza precedenti».
Il bilancio stilato dall'Onu, anche se in calo, resta drammatico. Nel 2018 sono stati colpiti da
terremoti, inondazioni, tsunami o incendi 61,7 milioni di persone, con 10.733 vittime.
Europa e America hanno registrato un tasso di incendi mai così grave, con la Grecia che ha subito
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l'incendio con il maggior numero di vittime mai avvenuto in Europa. Mentre gli Usa hanno dovuto
fare i conti con danni per quasi 75 miliardi di dollari fra incendi e uragani.
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