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Studia il modo in cui la società umane decide cosa, come e per chi produrre beni e servizi.
È una scienza che ti permette di comprendere una serie di processi che ti porteranno a prendere una
scelta.
Microeconomia riguarda processi economici connessi all’individuo
Macroeconomia riguarda contesti molto più ampi.
Ecos= dimora
nomos= legge
Legge che regola la casa, valutazione di tutto ciò che avviene nel processo di acquisto e scelta,
scelta giusta attraverso un sistema di leggi intese come criteri che portano alla scelta caratterizzata
in genere da una disponibilità di risorse limitate.
L’economia politica è la scienza economica nello specifico, che permette l’uso razionale di denaro
e altri mezzi limitati, voglio il massimo vantaggio a parità di dispendio o lo stesso risultato con il
minimo dispendio. Principio economico: attività economica e comportarsi economicamente,
quest’ultimo si rifà al principio di avere il massimo risultato con le minime risorse.
Parsimonia, vivere con la massima economia; spendere senza economi; fare economia.
Economia vuol dire ottimizzazione della locazione delle risorse.
Economia e politica
L’esperienza economica può essere denominata come riferimento, sia alle varie scuole teoriche, sia
ai singoli economisti e come riferimento al particolare oggetto di studio.
Varie scuole teoriche:
● Economia mercantilistica (mercato).
● Economia classica cioè l’economia legata al passato classico, terminata quindi nella seconda
metà dell’800.
● Economia neoclassica o marginalista (fine 800).
● Economia del benessere.
Singoli economisti:
● Economia paretiana.
● Economia maltusiana.
● Economia ricardiana .
● Economia keynesiana .
● Economia marshalliana .
Particolare oggetto di studio:
● Economia della produzione .
● Economia pubblica; parte della scienza economica che studia l’attività economica dello
stato.
● Economia pura che studia le leggi dei fenomeni economici generali.
A questi si contrappongono:
● Economia teorica.
● Economia applicata.
L’economia politica studia i modi in cui la società gestisce le proprie risorse limitate.
La limitatezza delle risorse dipende dal fatto che la società dispone di risorse limitate e non può
produrre tutti i beni e i servizi che i suoi membri desidererebbero.
Risorse:
● Risorse naturali (terra)
● Risorse umane (lavoro)
● Risorse produttive (capitale)
Allocazione ottimale
L’allocazione delle risorse si dice ottimale (ottimo paretiano), quando non esiste altra allocazione
migliore.
L’ottimo paretiano quindi è la migliore situazione possibile in termini di efficienza allocativa e
produttiva. Tende quindi a migliorare la situazione di un soggetto senza compromettere quella di un
altro soggetto.
L’ottimo paretiano, tuttavia, non dice nulla sull’equità.
Costo opportunità
Il costo opportunità è il sacrificio che un operatore economico deve compiere per effettuare una
scelta economica.
L’alternativa a cui deve rinunciare quando si effettua una scelta economica è detta costo opportunità
(opportunity cost).
Ogni decisione umana implica una scelta tra diverse possibilità alternative.
Soggetti economici
L’attività economica è svolta da alcuni soggetti, detti soggetti dell’economia.
Essi sono:
● Le famiglie
● Le imprese
● Lo stato e gli altri enti pubblici
● Il resto del mondo
Le famiglie
Il concetto di famiglia in senso economico è più ampio rispetto a quello comune. Infatti con questa
espressione si intendono i single, le convivenze, la comunità di vario tipo.
Le famiglie offrono il proprio lavoro manuale o intellettuale alle dipendenze delle imprese dello
stato o svolgono un’attività di lavoro autonomo.
Inoltre le famiglie impegnano parte del reddito conseguito nell’acquisto di beni e servizi dalle
imprese.
Il reddito che le famiglie non consumano viene risparmiato e messo a disposizione delle imprese
dello stato.
Le imprese
Producono beni e servizi che vendono sul mercato; beni sia strumentali che di consumo (1° livello,
2°livello, 3° livello). Esse hanno un ruolo strategico, perché assumono persone dalle FAMIGLIE, a
loro volta le famiglie pagano i beni e i servizi delle imprese riattivando l’economia.
Le imprese hanno un duplice effetto: esse pagano le tasse (sostengono lo Stato), quindi sono
connesse anche con esso, oltre ad essere connesse con le famiglie.
Lo Stato
Fornisce servizi pubblici, che hanno lo scopo di migliorare il benessere della collettività. Esso è
direttamente collegato alla cittadinanza (amministrazione della giustizia, sanità, pubblica istruzione,
…). Lo Stato ottiene i mezzi per svolgere tali attività attraverso il prelievo fiscale o l’emissione di
carta-moneta. Esso è un’istituzione pubblica.
Tutti i soggetti economici di altri Stati che non fanno parte delle altre categorie, ma che fanno parte
del sistema economico (Stato Vaticano, Stati con altri sistemi economici).
I rapporti che si possono avere con il resto del mondo sono:
● Importazioni ed esportazioni di beni
● Scambi di servizi
● Emigrazione ed immigrazione di lavoratori
● Concessione di prestiti all’estero o ottenimento di prestiti dall’estero
● Costituzione di imprese all’estero o costituzione di imprese straniere nel Paese
Il sistema economico
E’ l’insieme dei soggetti (Famiglie Imprese Stato Resto del mondo) che svolgono l’attività
economica ed entrano in relazione tra loro dando vita ad una serie di rapporti di scambio
bidirezionale. Tali rapporti generano flussi (detti anche circuito reale o monetario)
● Reali, rappresentati da trasferimenti di beni e servizi
● Monetari, dati da passaggio di denaro
E’ importante che essi siano interconnessi sempre per poter far girare l’economia.
Famiglie-imprese
Si genera un circuito, per cui le famiglie prestano il loro lavoro alle imprese; le imprese vanno a
remunerare il lavoro prestato alle famiglie attraverso il pagamento di salari e stipendi, e inoltre
cedono alle famiglie i beni e i servizi prodotti ricevendo in cambio il corrispettivo in denaro; le
famiglie possono, qualora riescano a non consumare tutto il loro reddito, e quindi avere dei
risparmi, prestare tali somme alle imprese in cambio di un interesse.
Famiglie-Stato
Le famiglie possono prestare il loro lavoro anche allo Stato, ricevendo in cambio una retribuzione;
lo Stato offre alle famiglie dei servizi: tali servizi sono finanziati con il pagamento, da parte delle
famiglie, di imposte e tasse (oneri). I risparmi delle famiglie possono essere impiegati nella
concessione di prestiti allo Stato, attraverso l’acquisto di titoli di Stato. Le famiglie ricevono in
cambio un interesse.
Imprese-Stato
Le imprese possono offrire i loro beni e servizi anche allo Stato, ricevendo in cambio un
corrispettivo in denaro. Lo Stato offre servizi alle imprese, finanziati con il pagamento di imposte e
tasse. Anche le imprese possono concedere dei prestiti allo Stato, attraverso l’acquisto di titoli di
Stato, ricevendo in cambio un interesse. Le imprese possono ricevere aiuti economici dallo Stato,
con la possibilità di immettere nuovi flussi economici (effetto leva, moltiplicatorio).
SETTORE PRIMARIO
All’interno troviamo l’agricoltura l’allevamento la pesca l’estrazione di minerali le attività boschive
e lo sfruttamento delle risorse naturali.
Quando parliamo di settore primario facciamo riferimento a risorse primari quindi alla natura fa
parte anche del settore primario la ciclicità stagionale ristretta al settore primario ciò accade in
particolar modo in agricoltura e nell’allevamento.
Piccola considerazione: inizialmente il significato il settore primario era strategico perché tutte le
attività erano derivanti da tale settore proprio perché le varie aziende e territori fondano le loro
attività su di esso nel tempo è andato diminuendo infatti nei paesi d’Occidente tale settore a un
significato molto marginale.
Abbiamo dei fatti che nei paesi meno sviluppati non avvenendo nessun tipo di valorizzazione tale
processo non è avvenuto.
ASPETTI DEFINITORI:
Agricoltura: consiste nelle attività di coltivazione della terra allo scopo di ottenere prodotti di
origine vegetale per l’alimentazione umana o animale. La sua funzione legata al bene della risorsa
terra.si lega anche la definizione di AGRICOLTORI ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile che
disciplina chi è l’agricoltore (colui il quale coltiva e conduci terreni agricoli per la produzione di
beni alimentari per l’espiazione umana o animale).
per es. il peso dell’agricoltura è maggiore nelle regioni del nord o nelle regioni del sud? Del sud e
questo perché quando c’è poco sviluppo l’agricoltura prende il sopravvento quindi perché non
esistono gli altri settori ovvero il settore secondario e terziario che non sono sviluppati (industria).
Quindi possiamo dire che l’agricoltura in termini assoluti e relativi assume importanza strategica.
Quando parliamo di agricoltura non consideriamo i settori ad esso connessi e questo perché non si
parla più di agricoltura, ma si parla di Agrobusiness (cioè di tutti i settori legati all’agricoltura che
non sono solo di esclusivamente diciamo la coltivazione della terra).
Esempio il produttore di arance? Chi c’è connesso ad esso?
Chi fornisce i concimi, le macchine agricole, a valle c’è chi confeziona il prodotto e quindi chi lo
spedisce, chi lo trasforma e ottieni succhi quindi il settore industriale, tutti i servizi connessi
dall’esistenza alla certificazione e quindi tutto ciò che è connesso ai servizi della filiera compresa la
produzione agricola.
PESCA:
È l’insieme delle attività specializzate nella raccolta di pesci e prodotti ittici nei mari fiumi e laghi.
ALLEVAMENTO:
Raggruppa tutte quelle attività umane specializzate nella custodia e nella riproduzione degli animali
allo scopo di produrre carne, latte, pelli e altri prodotti derivati.
Per rientrare nel settore primario l’allevamento deve essere connesso ad attività agricola.
ATTIVITÀ ESTRATTIVA:
Cioè estrazione di risorse.
ATTIVITÀ BOSCHIVE:
attività di taglio e lavorazione del legno al fine di ottenere legname prodotti semilavorati. (Senza
che ci siano prodotti finiti, e questo perché quando avvengono lavorazioni a livello industriale si
parla di prodotti industriali). Tutte queste attività il settore primario assume un’importanza
strategica a seconda del luogo dove si trovano per esempio nelle montagne abbiamo delle attività
estrattive maggiori.
Settore secondario
● Sono tutte quelle attività connesse al settore primario, comprendono i processi di
trasformazione industriale dei prodotti derivati del settore primario. E’ uno dei principali
settori produttivi di un sistema economico.
● L’appellativo secondario deriva dal fatto che l'industria rappresenta il secondo stadio dello
sviluppo economico. Un'altra spiegazione è che i prodotti del settore secondario soddisfano
quei bisogni di origine secondaria, che sopraggiungono dopo che si sono soddisfatti i
bisogni primari (alimentazione, casa, sicurezza).
● Il settore secondario si occupa di produrre dei nuovi prodotti finiti da collocare sui mercati
di vendita.
Settore terziario
● Riguarda il commercio, tutto ciò che è connesso al primario e il secondario, ha una grossa
importanza. Comprende l'insieme delle prestazioni rivolte a famiglie ed imprese (escluse
ovviamente le primarie). In altre definizioni è classificato come “settore residuale”
dell'economia comprendente tutto ciò che non è agricoltura e non e industria.
Nel terziario sono incluse aziende molto diverse tra loro e si dividono in due
macrocategorie:
- Servizi destinati alla vendita: comprende commercio, alberghi, servizi pubblici,
comunicazioni, credito, assicurazioni, consulenza, trasporti.
- Servizi non destinati alla vendita: sono inclusi i servizi domestici e le amministrazioni
pubbliche.
Terziario avanzato
● Il terziario avanzato è l'insieme delle attività economiche nei settori delle nuove tecnologie
dell'informazione.
● Appartengono a questo settore le aziende di telecomunicazione , informatica , New media, e
servizi di consulenza. Tutto ciò che ha a che fare con la tecnologia , il web e il settore
digitale ovvero un nuovo settore ma in esponenziale crescita ed con un elevatissimo
potenziale.
● I paesi che più lucrano con questa economia sono: Norvegia, Stati Uniti, Sudafrica,
Giappone.
Agrobusiness
Si distinguono di norma tre sottosistemi: agricoltura e allevamento, industria, sistema distributivo.
Agricoltura:
Pratica di coltivare il suolo allo scopo di ottenerne prodotti utili all’alimentazione dell’uomo.
Tutto ciò che è inerente col fattore “terra” viene definito processo agricolo.
Industria alimentare:
Si intende indicare una vasta e varia gamma di industrie interessate al trattamento degli alimenti. Si parla di
tutti i processi che portano alla trasformazione che derivano dal settore primario.
Distribuzione:
E’ l’elemento che caratterizza maggiormente il sistema agroalimentare, è un fattore in continua evoluzione.
Si dividono in distribuzione organizzata e grande distribuzione:
Distribuzione organizzata: se per esempio, sì fa la spesa in un ipermercato piuttosto che al negozio sotto
casa.
Consumo:
Rappresenta la fase finale e la tipologia di beni consumati, le occasioni ed il luogo di vendita.
Il compratore si sta dirigendo verso il prodotto fresco ed il prodotto innovativo (es: prodotti da
consumo veloce).
Sulla base di questo c’è un decremento di prodotti da consumo immediato (carne, prodotti caseari) e
un forte incremento di prodotti a consumo non immediato (frutta ecc..).
Con l’evoluzione ed il poco tempo a disposizione le persone cercano un pasto veloce e a poco
prezzo.
A ciò aumenta anche la richiesta del prodotto fresco e biologico.
Funzioni raggruppate in:
● Agricoltura ed allevamento
● Industria agroalimentare
● Consumatore: compra direttamente dall’agricoltura per prodotti freschi, dall’industria per
prodotti lavorati, dalla ristorazione per prodotti serviti
● Funzione commerciale: le attività che permettono il passaggio dal produttore al
consumatore e comprendono🡪operazioni materiali: Abbiamo diversi passaggi che
permettono il passaggio dal produttore al consumatore ovvero:
Per una corretta analisi della filiera si devono prendere in considerazione due aspetti:
● Identificazione di prodotti, itinerari, agenti (imprese agroalimentari ed imprese che lavorano
durante la durata della filiera ed infine sindacati e associazioni dei consumatori ecc..),
operazioni
● meccanismi di regolazione (meccanismi che consentono la circolazione di beni e servizi
come ad esempio formazione di prezzi, politiche governative, politiche di enti regionali
nazionali ed internazionali ed i produttori e consumatori che vogliono difendere i propri
interessi).
Mercato agroalimentare
L’elemento caratterizzante dell’economia è dato dal mercato. In economia bisogna capire come si muovono
domanda e offerta, e ci vuole uno scambio tra di essi per creare il mercato agroalimentare.
Il mercato agroalimentare è il mercato all’ingrosso.
Quando si parla di mercato, esso è composto da più categorie:
● Monopolio: il mercato è gestito da una sola persona/azienda/società/multinazionale. Per evitarlo è
controllato dall’ Anti Trust che controlla ed evita un innalzamento sproporzionato dei prezzi. I
minopoli sono ad esempio le aziende che hanno dei brevetti e quindi posso produrre solo loro quella
specifica cosa/servizio. Il tabacco è un monopolio di stato, prezzo unico, unico venditore e non esiste
concorrenza.
Per definizione il monopolio è un mercato che tende a morire, perché gli elementi cardine
dell’economia sono l’innovazione e la concorrenza e nel tempo n. la concorrenza va avanti si innova
e riesce a dare ad un prezzo più basso un servizio migliore.
Chi ha un monopolio deve riuscire a mantenere un’innovazione e una qualità sempre maggiore
rispetto la concorrenza, cercando di ampliare sempre il portfolio. Esempi di monopolio (economia
russa, il gas). Un esempio “locale” di monopolio è dato dalle mele Pink Lady che sono brevettate.
Vi è un club ed è il consorzio che dice chi può produrre ma il prodotto è immesso nel mercato da
Pink Lady, è un monopolio perché la mela prodotta è unica. Quest’anno sono state presentate altre
varietà simili alla Pink Lady, ecco perché la concorrenza è la chiave dell’economia e induce al
progresso e crescita.
● Monopsonio: è una forma in cui abbiamo n. venditori ed un solo compratore. Ad esempio, chi ha
dei pannelli solari che producono energia e che tutti venderanno all’unico compratore che è l’ENEL
(una volta sistema statale, ad oggi privato). Questo non è un sistema accettato da tutti e si cerca di
generare uno scambio attraverso accumulatori e non solo con Enel. Quindi l’unico esempio di
monopsonio inizia a vacillare.
● Oligopsonio: è una forma in cui abbiamo n. venditori e pochi compratori. E’ molto diffusa,
pensiamo ai prodotti agricoli, le aziende agricole sono molte ma pochi sono i compratori (operatori
commerciali). I compratori stabiliscono il prezzo.
● Oligopolio bilaterale: è una forma di mercato dove ci sono pochi compratori e pochi compratori.
Rappresenta quasi una forma di equilibrio di mercato tra domanda e offerta. Un esempio ne sono i
prodotti agroalimentari di nicchia.
● Concorrenza: è la forma che più fino ad oggi ambita nel mercato, abbiamo molti venditori e molti
compratori, dove il venditore cerca il massimo profitto, il compratore cerca l’offerta vantaggiosa, in
linea di massima è sempre maggiore il numero di venditori, porta a una polverizzazione dell’offerta.
Le forme di mercato
● Concorrenza perfetta: il prezzo è stabilito da chi offre il prodotto (price-taker) e la scelta delle
quantità da produrre sono scelte su base di calcoli, è un sistema teorico che dipende da domanda e
offerta, a noi serve la concorrenza perfetta per capire come decide e si muove il consumatore.
● Oligopolio: interdipendenza tra le decisioni di un’impresa e quelle delle altre che producono lo
stesso bene.
Viene calcolato in base all’anno precedente (sotto forma di percentuale), nel caso in cui il PIL non cresce
rispetto all’anno precedente significa che anche l’economia non è cresciuta e si va incontro ad un processo
di “stagnazione”.
Il sistema agroalimentare pesa sul PIL per il 4,2%, dunque 65 miliardi di euro. Si definisce interno perché
riguarda la produzione sul territorio sia da imprese estere che da imprese nazionali, se invece si tengono in
considerazione solo le imprese nazionali allora si parlerà di PNL.
Il PIL può essere nominale o reale, nominale quando si considera il prezzo corrente, reale quando invece si
considera il prezzo tenuto costante.
Quando il potere d’acquisto della moneta diminuisce si parla di un fenomeno di inflazione. L’inflazione si
calcola in base al calcolo di un paniere di beni e servizi.
Gli imput(entrata)
Dal punto di vista dei fattori della produzione che sono il lavoro, i beni di produzione ad uso
durevole vengono definiti anche beni ad utilità ripetuta cioè “l’utilità non si esaurisce con il
consumo unitario” per esempio gli impianti o macchinari, poi ci sono beni di produzione ad uso
immediato che a differenza di quelli precedenti sono ad “utilità unica” cioè, una volta utilizzati
finiscono, e sono ad esempio le materie prime, oppure c’è la natura per esempio l’energia solare.
Output(uscita)
Dal punto di vista dell’uscita abbiamo classificato i settori in:
-primario ovvero per esempio beni di produzione o i beni di consumo nel nostro caso
nell’agricoltura, -settore secondario beni di consumo come per esempio gli automobili o i beni di
produzione come per esempio gli impianti ovvero le industrie.
-settore terziario ovvero i servizi destinati alla produzione come per esempio trasporti e i servizi
destinati al consumo come per esempio il turismo più nello specifico tutto ciò che non è e che non
fa parte del settore primario del settore secondario.
-settore terziario avanzato che è quello che fa parte delle nuova economia ovvero quel processo
che è dato dalla digitalizzazione.
Di conseguenza quando parleremo adesso di produzione li accomunaremo all’output ovvero un mix
di imput in base alla produzione, che darà lo collegheremo o al settore primario, o a quello
secondario o a quello terziario.
Ancora più nello specifico tutto ciò che accomunerà input e output è l’impresa (l’imprenditore) più
nello specifico l’impresa combina ed organizza i fattori della produzione.
Lavoro dell’imprenditore
L’imprenditore possiamo paragonarlo a un regista è composto da diversi fattori:
-il lavoro organizzativo: che consiste in molte iniziative si parte dall’assunzione dei lavoratori,
fino ad arrivare alla decisione della quantità da produrre e dei beni o servizi da produrre.
-il rischio economico: di non riuscire a vendere quanto prodotto o comunque a venderlo a prezzi
inferiori ai costi.
-l’interesse: ovvero il risparmio investito nell’impresa.
Le imprese
Possiamo definirle semplicemente come gli organismi che hanno lo scopo di conseguire un
risultato produttivo combinando diversi fattori tra loro.
Decidono anche le strategie da adottare sul mercato, organizzano la distribuzione commerciale e la
pubblicizzano.
Distribuzione funzionale
La differenza tra imput ed output genera un valore aggiunto (output meno imput).
È proprio il valore aggiunto a generare i salari, le rendite, gli interessi e i profitti.
Da questi si generano dei tributi che andranno alla pubblica amministrazione: spese di gestione dei
servizi pubblici oppure le spese di trasferimento.
Risparmio
È quella parte di reddito non destinata al consumo; in altre parole, è la differenza tra il reddito che
guadagniamo e il reddito consumato.
Investimento
È quel processo attraverso il quale il risparmio viene impiegato ai fini produttivi.se noi risparmiamo
reddito lo impiegheremo sottoforma di beni di produzione si dice difatti che esso viene investito,
investimenti consentiranno la formazione del capitale è un fattore della produzione.
Possiamo distinguere investimenti in:
Fissi: se concorrono alla formazione del capitale fisso quindi beni di produzione ad uso durevole.
Capitale circolante: Beni di produzione ad uso immediato (scorte).
L’inflazione
È la tendenza verso un continuo aumento del livello generale dei prezzi, che si aggiorna
costantemente.
Essa fa aumentare il livello dei prezzi con ritmo cumulativo da un lato, dall’altro lato fa abbassare il
prezzo della moneta e del suo potere d’acquisto.
Cause dell’inflazione:
Ci sono dei fenomeni concomitanti, quando c’è crescita economica per definizione cresce
l’inflazione.
Dal momento che questo fenomeno avviene in concomitanza può essere causata principalmente
dall’inflazione da costi.
Quantità della domanda, valore della moneta e costo delle materie prime.
STAGFLAZIONE situazione in cui si hanno sia inflazione che una mancanza di crescita
economica. è una stagnazione economica. Stagnazione + inflazione.
Si tratta di una situazione anomala in quanto con una inflazione ci si aspetta un aumento dei prezzi,
mentre qui i prezzi aumentano poco se non addirittura si riscontrano scenari di deflazione.
Condizione teorica ma che si puo manifestare in particolari situazioni.
Esempio: anni 70 crisi petrolifera.
COMPRARE ALL’ESTERO LA VALUTA SARA CON LA MOETA DEL PAESE, POI SARA
NECESSARIO UN CONCAMBIO CIOE IL CAMBIO DELLA MONETA,. Si possono fare
acquisti a valuta protetta, cioè quando io compro quel prodotto in giornata x, il valore non cambia
resta quello anche se c’è una svalutazione della moneta.
COMMERCIO INTERNAZIONALE A un paese non conviene impiegare le proprie risorse per
produrre beni verso i quali non ha alcuna predisposizione poiché otterrebbe prodotti di scarsa
qualità a costi elevati.
Ogni paese ha l’interesse a specializzarsi, mentre per i prodotti che non gli conviene può benissimo
importarli. (es la Francia ingrassa suini, Italia produce insaccati importando suini grassi)
Il commercio internazionale sorge quindi per effetto dell’estensione su vasta scala del principio
della specializzazione del lavoro.
Es. un telefono, i vari pezzi provengono da paesi diversi, poi vengono assemblati.
In Marocco le regole e norme sono meno restringenti rispetto in Italia. Piu norme= garanzie e
rintracciabilita per i consumatori. Piu libertà significa che il lavoro costa meno. Piu è normato piu è
costoso
Vantaggi del Protezionismo
- protegge l’industria nascente
- sostiene i settori in crisi
- tutela dagli effetti del dumping
DUMPING consiste in una particolare strategia commerciale basata sulla diversificazione dei prezzi
di vendita praticati dalle imprese. Esportazione di merci a prezzi piu bassi di quelli praticati sul
mercato (o addirittura sotto costo) da parte di soggetti gia padroni del mercato interno,
generalmente condotto con l’appoggio dello stato, col fine di impadronirsi del mercato estero.
Il dumping permette di esportare a prezzi bassi ha un effetto boomerang crea un danno al sistema
paese, che poteva aumentare all’interno del paese stesso e non uno estero.
I dazi possono essere protettivi o fiscali. Protettivo ad esempio che non possono entrare certi
prodotti. Fiscale che aggiunge una tassazione al bene.
Per quanto riguarda i criteri di commisurazione, possono essere specifici se proporzionali al peso,
alla quantità al numero di prodotti.
Oppure ad valorem se commisurati al valore effettivo della merce
E viene stabilita una quota base.
In Italia vi è il dazio ad valorem e le aliquote variamo in relazione al Paese di provenienza delle
merci.
Gli stati al fine di evitare\limitare danni causati dal commercio, si accordano reciprocamente su
AGEVOLAZIONI DOGANALI, come ad esempio “importazioni temporanee in franchigia” e il
“drow back”
Al fine di agevolare le importazioni o esportazioni.
Importazione temporanee in franchigia & drawback: quando un bene viene introdotto
momentaneamente nel territorio nazionale per essere sottoposto a lavorazioni o a manipolazioni e
per essere successivamente riesportato, l’importatore puo essere esentato dal pagamento
dell’imposta, purchè vengano rispettati norme di tali operazioni.
Io faccio entrare un prodotto che deve essere trasformto e per farlo uscire di nuovo non è necessario
ripagare il dazio
CONTINGENTI DI IMPORTAZIONE
Sono limiti quantitativi imposti all’importazione di determinate merci. (es. il Giappone non può
importare piu di 3mila motociclette)
I contingenti si stabiliscono con delle licenze di importazioni, questi precisano i massimali
quantitativi.
I sussidi statali delle imprese nazionali e i premi all’esportazioni.
Sono provvedimenti che i governi adottano per sostenere le imprese, al fine di consentire una
riduzione dei loro costi di produzione e quindi di esportazione.
Lo stato crea agevolazioni che si possono concretizzare in:
- agevolazioni creditizie (prestiti a basso tasso di interesse)
- agevolazioni fiscali (detassazione)
- rimborso di imposte
- finanziamenti di piani di ristrutturazione delle imprese.
Accordi fondamentali a scambio internazionale, x uno sviluppo dei singoli paese di politiche rivolte
allo scambio dei singoli paesi.
Tutto ciò che avviene nel commercio internazionale è frutto di uno scambio tra i paesi.
I BENI ECONOMICI, per definizione sono quelli presenti in quantità contingentata, con una variabile, la
variabile TEMPO che è fondamentale perchè in un determinato momento un bene può essere
CONTINGENTATA, e quindi non avere un valore di rilievo. Per esempio: l'acqua per l'irrigazione dei campi
sicuramente ha un valore, in base ai costi di distrubizione, ma se questa quantità di acqua viene limitata,
ovviamente il valore cresce nel tempo. Nella definizione di un bene economico esiste un equilbrio tra
domanda e offerta, ma anche del tempo, ovvero il momento in cui avviene, cioè un momento ben preciso
di quanto avviene. il tempo assume un significato strategico nella valutazione economica.
I BISOGNI E I BENI
quando i beni si presentano in condizioni di scarsità sono detti BENI ECONOMICI. l'OGGETTO
DELL'ECONIMIA sono i BENI ECONOMICI che si possono classificare in base ai CARATTERI che possono
essere di RARITA', UTILITA' E ACCESSIBILITA'.
STRUMENTALI= che possono essere durevoli che trasformano un bene in diretto e indiretto, e permette di
trasformarlo in una forma rendendolo fruibile( frutto) e NON DIRETTO che genera il bene economico. ( la
farina che serve per fare il pane) UTILE= limitata( soddisfare solo un bisogno) e illimitata.
La classificazione dei beni economici dal punto di vista economico è in base alle diverse aree di
competenza. Quindi DUREVOLI E NON DUREVOLI, CONGIUNTAMENTE O NON CONGIUNTAMENTE,
COMPLEMENTARI O NON COMPLEMETARI, STRUMENTALI O DI CONSUMO, DIRETTI E INDIRETTI, LIMITATA
O ILLIMITATA.
I BISOGNI
possono essere classificati in PRIMARI, SECONDARI, INDIVIDUALI E COLLETTIVI.
PRIMARI = vengono definiti quelli fondamentali per la sopravvivenza che non è solo l’alimentazione, ma
anche ad altri aspetti, come l’ISTRUZIONE, SANITA’ che viene data dalla collettività che ti aiuta a superare
diversi ostacoli. SECONDARI = quelli non legati alla sopravvivenza dell’uomo, quindi non fondamentali,
collegati al benessere, come andare dall’estetista o barbiere, andare in vacanza. Sempre dal punto di vista
didattico ed economico, perché in molti casi un bisogno secondario può diventare primario in base alla
situazione del singolo individuo e alle sue esigenze, perché se il soggetto non riesce a stare bene con se
stesso, non riesce a sostenere la sua vita e quindi non attuare i bisogni primari. Quindi vediamo che questa
classificazione può mutare nel tempo, non è un confine INVALICABILE.
INDIVIDUALI= quando il beneficio lo ha la singola persona COLLETTIVI= l’istruzione e che fa parte del
sistema PAESE e del COMPLESSO.
Questo non significa che un bene PRIMARIO sia INDIVUALE, per cui non c’è NESSUN COLLEGAMENTO FRA
DI ESSI.
ILLIMITATI= infiniti, e questo deriva al fatto che cambiano le esigenze, disponibilità, un continuo mutare, ed
oltre al mutare; SOGGETTIVI= cambiano da persone a persona, quindi chi la vuole in un modo e chi in
un’altro, sono bisogni che non devono solamente soddisfare il bisogno classico, perché ci saranno quelli che
vorranno per esempio la passata di pomodoro normale, datterino giallo, datterino rosso, quello biologico,
per soddisfare i bisogni di tutti e i gusti di tutti, ma anche in quantità, con le confezioni particolari, in base al
bisogno. ; RELATIVI= cambiano nel tempo, cioè e nello spazio ; SAZIABILI = diminuiscono man mano
quando vengono soddisfatti ; RISORGENTI= dopo che vengono soddisfatti possono ritornare, questione di
mode, di esigenze, che possono portare a delle caratteristiche che possono essere caraterizzate in
risorgenti.
Poi abbiamo un’altro tipo di classificazione che si dividono in : primari,secondari, individuali, quindi non
considera i soggettivi, o se no i beni vengono classificati in di denaro, durevoli, non durevoli, ecc.. quindi
possiamo vedere che può cambiar in base al contesto, situazione, e quindi possiamo notare che ci sono
diverse classificazione.
In questo caso i COLLETTIVI si suddividono in PUBBLICI, cioè vengono assolti dallo STATO. Quindi possiamo
considerarla una SUBCLASSIFICAZIONE che viene fatta, un ulteriore classificazione e identificazione dei
BISOGNI ECONOMICI. Questo sta a significare che il grado di CLASSIFICAZIONE può crescere in base a tutto
una serie di elementi.
In Base alle necessità di scelta,I BISOGNI ECONOMICI possono essere connessi al LAVORO, PRODUZIONE,
CONSUMO E RISPARMIO E INVESTIMENTO. O se no possono essere classificati come INDIVUALI O
COLLETTIVI, SPONTENEI O INDOTTI, PRIMARI O SECONDARI, LIMITATI, RELATIVI, SOGGETTIVI, SAZIABILI E
RISORGENTI.
I SERVIZI
che sono considerati come se fossero dei beni, vengono classificati in SERVIZI PRIVATI E PUBBLICI.
I SERVIZI PUBBLICI a sua volta si differenziano in : GENERALI( rivolti a tutta la collettività) E SPECIALI( rivolti a
determinate categorie).
I bisogni economici
I bisogni economici sono il desiderio di un oggetto economico che si può ottenere con la propria attività, allo
scopo di procurarsi o mantenere una sensazione piacevole o di farne cessare una penosa.
I beni economici sono:
- Soggettivi, perché i bisogni di uno sono diversi dai bisogni di un altro;
- Illimitati, perché la quantità di prodotti e desideri sono infiniti;
- Saziabili, perché ogni bisogno, se considerato isolato e con la disponibilità dei mezzi necessari, può
essere totalmente soddisfatto;
- Riproducibili, perché dopo un periodo di tempo più o meno lungo rinascono.
Classificazione beni:
1. Secondo l’origine: molti stati non volevano indicare perché apportava degli svantaggi a dei grandi
gruppi aziendali. Es: l’olio: che molti mettono dove vengono classificati, o dove viene prodottao.
- Beni materiali: quelli messi a disposizione dalla natura per l’uomo;
- Beni prodotti: quelli prodotti dall’uomo.
2. Secondo la destinazione: dove noi possiamo classificarli il tipo di destinazione se mercato interno,
estero,da ristorazione.
- Mezzi di produzione: se impiegati nella produzione di altri beni;
- Beni di consumo: se utilizzati direttamente.
3. Secondo la durata:
- Beni a fecondità semplice: si esauriscono dopo un solo impiego;
- Beni a fecondità ripetuta: soddisfano più volte lo stesso bisogno.
4. Secondo la natura:
- Beni materiali: sono costituiti da materia (ad esempio: casa- automobile);
- Beni immateriali: sono i servigi forniti da beni materiali durevoli e dalle persone.
5. Secondo la natura fisica:
- Beni immobili: sono tutti i beni non traslocabili;
- Beni mobili: possono essere spostati nello spazio senza pregiudicarne l’utilizzazione (ad
esempio la botte).
6. Secondo la relazione fra altri beni:
- Beni indipendenti: soddisfano determinati bisogni, indipendentemente dalla presenza di altri
beni;
- Beni complementari: possono soddisfare determinati bisogni, solo se contemporaneamente
disponibili ad altri beni (ad esempio auto e benzina).
- Beni succedanei: possono sostituirsi l’uno con altro (ad esempio fieno con altri mangimi).
- Beni AD OFFERTA CONGIUNTA: quando provengono da un’attività che non può evitare
di produrli insieme, essendo uno il prodotto principale e l’altro (o gli altri) il sottoprodotto
(ad esempio il grano, la paglia e la pula).
- Beni CONCORRENTI NELL’OFFERTA : quando provengono da attività che possono
svolgere soltanto in alternativa, poiché si avvalgono delle stesse risorse limitate, le quali se
impiegate in una produzione non rimangono più disponibili per altre (ad esempio prodotti di
colture agrarie che impiegano i terreni nello stesso periodo dell’anno), quindi quando il bene
primario è disponibile.
7. Secondo la titolarità del diritto di proprietà:
- Beni pubblici: quelli appartenenti allo stato o agli Enti pubblici (ad esempio beni
demaniali o beni patrimoniali).
- Beni privati quelli soggetti all’autonoma decisione dei titolari che ne possono godere
e disporre a piacimento. E’ collegato a una gestione collettiva.
dal punto di vista didattico, noi abbiamo 3 forme di UTILITA’: iniziale,totale e marginale. Il tutto è
collegato l’uno con l’altro.
Utilità INIZIALE: è uguale all’utilità dalla prima dose che è maggiore rispetto agli altri. Es: io ho
fame e mangio il mio primo panino, soddisfo la fame e quindi ho l’utilità è pari a 100. Ne mangio
un’altro ma ovviamente l’utilità del secondo panino è pari a 50. ma siccome ho la disponibilità di un
terzo panino, l’utilità sarà pari a 20-30. io posso arrivare alla quarta dose, e posso avere un’utilità
negativa, perché io consumo quel bene ma sto male, ne deriva un danno. Limite di saturazione.
Utilità MARGINALE è una curva decrescente che si annulla in corrispondenza della completa
soddisfazione del bisogno. (è utilissima in quantità minime ma decresce in base al consumo es..
mangio un panino e mi sazio, mangio un secondo panino e sono pieno. E’ una curva decrescente)
Utilità TOTALE cresce finché l’utilità marginale è positiva. è uguale alla sommatoria di tutta
l’utilità di utilità INIZIALE E MARGINALE. Ma la quantità di utilità che si genera è sempre
direttamente proporzionale, dove si arriverà al punto in cui un’impresa che produce 100 e si decide
di farla produrre a 110, o addirittura a 200, ma siccome la potenzialità dell’azienda è 180, quel
personale in piu genererà utilità marginale NEGATIVA. Proprio per questo in questo settore si
generano delle curve che generano a loro volta il ridimensionamento dell’azienda massimizzando
l’utilità MARGINALE. Dove non puoi farla piu crescere e quindi o cambi le tecnologie, o cerchi di
avere quell’azienda massimizzata al 100%
L’UTILITA’ TOTALE= è data dalla somma dell’utilità marginale che è 100(primo panino) e
90(secondo panino). Se aggiungo una terza dose (80) viene sommato ai precedenti, ecc. Al decimo
panino arriverò al punto di SATURAZIONE:il momento in cui se io mangio anche un panino non
ho nessuna utilità. Quindi quel costo del panino non mi da utilità, tanto che all’undicesimo panino
sarà uguale a 0=SPRECO. Ma dal punto di vista economico da un danno, perché io per dare quel
11esimo panino ho dovuto dare un bene, che comunque il consumatore poteva prendere
qualcos’altra cosa con quei soldi, e non uno spreco, che in questo caso è il panino. Il danno in
questo caso crea una DISFUNSIONE NEL PROCESSO ECONOMICO. Genera una cattiva
ALLOCAZIONE, che deve essere evitato.
Tutto questo può essere rappresentato da una FUNZIONE:
1° dose:100;2°dose 90, ecc…. Unendo tutti i punti che si generano come in figura,dell’incontro tra
le dosi e l’utilità marginale, generano la FUNZIONE DELL’UTILITA’ MARGINALE.
Arrivati all’11° dose, arriverò al punto SATURAZIONE, è addirittura la funzione risulta negativa, e
darà un risultato -10. questa è la funzione dell’utilità MARGINALE nel caso di utilità
CARDINALE, di un solo prodotto.
Il GRAFICO, dal punto di vista economico, gestionale, è una rappresentazione immediata dei
fenomeni, rispetto a una tabella. In base all’inclinazione della funzione capiamo il tipo di utilità che
abbiamo.
Ma c’è l’ALTRA PARTE, che la definiamo con UTILITA’ TOTALE. La rappresentiamo con una
funzione. Alla prima dose, avremo le somme, e riportiamo graficamente l’utilità totale. Ma proprio
GRAFICAMENTE, possiamo notare che l’UTILITA’ TOTALE CRESCE, poi man mano arriva a
flettere, e quindi aumentano di piu le dosi, continua a flettere, fino ad arrivare al punto di
SATURAZIONE, dove noi dobbiamo intervenire per non far aumentare le dosi e quindi non creare
ancora piu scompenso.
In base all’utilità che noi abbiamo e l’utilità marginale che noi otteniamo, otteniamo una funzione
che deve essere rappresentata graficamente.
PONDERATA perché entra in gioco il PREZZO, che è un elemento strategico di tutto il nostro
processo di scelta.
)ES: Se io ho tre risorse che mi soddisfano un bisogno cercherò di allocare al massimo queste
risorse in base al mio budget (es: se io ho un salume, del pane e dell’acqua, non andro’ a comprare
solo del pane ma andrò a comprare 2 beni di pane 4 beni di salume e 2 di acqua anche perché come
abbiamo detto prima l’utilità marginale di ogni bene andra’ ad affievolirsi e non ricaverò tanta
utilità quanta ne potrei ricavare se avessi comprato più beni che hanno un utilità iniziale maggiore).
Questo grafico relaziona le dosi all’utilità totale. È una funzione della curva dell’utilità. Non ha sempre
questo andamento. Posso rappresentare più curve in base a più beni a confronto. Questo grafico permette
di recepire in maniera diretta il risultato.
Questi grafici seguono una condizione: prezzo che non varia, perché è una condizione teorica. Quando
abbiamo un prezzo uguale sicuramente siamo in una condizione in cui è tutto più semplice. Quando i beni
non hanno lo stesso pezzo si parlerà di utilità marginale ponderata.
Es: Io ho un budget (limitato) e lo spendo in base all’utilità che io do a quel bene.
Un bisogno si genera in base alla scarsità, e a scarsità genera l’ottimizzazione delle risorse, che a sua volta
porta a fare delle scelte, la scelta porta alla definizione di utilità, per cui la soddisfazione e il valore.
Pure in questo grafico consideriamo i prezzi invariati per tutti i beni.
MA nel caso in cui io ho un bene A, che mi costa 5 euro, un bene B, che mi costa 2 euro per dose, un bene
C , che mi costa 4 euro per dose.
Nel 1° caso, l’utilità maarginale che ci ritroviamo è data dall’UTILITA’ X PREZZO. Se io ho 20x5=100
ecc… per cui l’UTILITA’ MARGINALE che io vado a generare, non è parametrata solo dall’utilità che ho ,
ma anche dal prezzo di quel oggetto. Cpsì da generare un UTILITA’ DIFFERENZIATA IN BASE AL
PREZZO.
COMBINAZIONI CHE ABBIANO PREZZO
DIFFERENTE
Dobbiamo mettere a confronto le due tabelle. intanto la prima tab riporta l’utilità a prezzi uguali, la
seconda tab rappresenta l’UMP. L’UMP (utilità marginale ponderata) è l’utilità marginale rapportata al
prezzo.
Considerando il bene A faremo 100 : 5= 20 dove 100 è l’Utilità marginale, 5è il prezzo del bene A; e 20 è
l’utilità marginale PONDERATA. considerando il bene B la 6° dose del bene B (nella tabella a prezzi
uguali) riporta 40 come utilità marginale 40:2=20 questo alla 6° dose.
ADESSO le mie scelte saranno ponderate in base alla disponibilità che io ho: nel caso in cui io ho una
disponibilità di 21 euro. Sommando le prime 6 dosi che sono pari a 390, poi aggiungiamo una dose del bene
A, il bene B è la dose che mi fa avere la massima utilità, con le minori risorse. Quindi io sono nella
condizione di razionalizzare nel complesso il mio processo di scelta.
A seguire potremmo comprare: 2° dose del bene A, 2° dose di bene C, 3° dose bene A,
7° dose bene B\ 5° dose bene C.
Questo processo mi permette di determinare l’equilibrio del consumatore. Il consumatore si muove in una
condizione di OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE, e ogni euro è allocato in maniera tale di avere la
massima utilità.
Legge di Gossen
STABILI’ L’utilità marginale è decrescente : quando un individuo è in condizione di scelta, l’UTILITA’
MARGINALE deve essere sempre uguale per tutti i beni acquistati, se non lo è, si sceglie un altro bene.
In altre parole, l’ultima unità di moneta utilizzata per l’acquisto dei diversi beni deve dare la medesima
soddisfazione.
Può essere ottenuta massimizzando l’utilità, tenendo conto del budget del consumatore. Perché io in questo
caso sto considerando che io ho 21 euro, risorse limitate, l’utilità ponderata che ho,e cerco di allocare le
risorse, tutto cio,mi porta ad una definizione di un comportamento del consumatore che tende a
caratterizzarlo dal punto di vista individuale, psicologico,emotivo,del comportamento di come sia in molti
casi irrazionale e razionale.
MENTRE L’utilità secondo Pareto non è una proprietà fisica dei beni, ma è una grandezza soggettiva e
psicologica. Occorre che il consumatore sia in grado di confrontare diverse alternative e di esprimere le
proprie preferenze rispetto ad esse. Ma molte volte il comportamento del consumatore è anche INDOTTO.
Proprio da questo si fonda il principio del MARKETING: il principio che si basa sull’atto del vendere che ti
da la sensazione di massima utilità marginale perché quel tipo di prodotto ti da la massima utilità. Per cui tu
sei nella condizione che il marketing ci permette di variare il comportamento del consumatore, la curva, la
percezione che si ha sull’utilità marginale, che dai molto piu in alcuni prodotti rispetto ad altri. Perchè
agiscono delle politiche di condizionamento che portano allo spostamento di determinati consumati rispetto
ad altri.
Curva di indifferenza
LA CURVA DI INDIFFERENZA è dato Quando l’utilità di due beni è molto simile, si equivale, fino al
punto di creare uguaglianza sui 2 prodotti (carne e pane). io consumo 10 dosi di pane e 10 dosi di carne, si
pongono entrambi nella stessa curva di indifferenza, quindi In questo caso il consumatore è indifferente nella
scelta dell’uno o dell’altro creando proprio una CURVA DI INDIFFERENZA. Questa curva di indifferenza
riguarda questi due prodotti, MA io posso generare, posso rappresentare questo mix di curva in base
all’utilità DIFFERENZATA: perché posso avere un’utilità di un paniere 1,2 e 3, generando 3 CURVE DI
INDIFFERENZA, che si genera sempre con un unico andamento, verso il basso, per cui è sempre negativa
di solito convessa verso l’origine.
Le curve di indifferenza più elevate corrispondono a soddisfazioni più elevate rispetto le curve più basse. Le
curve non posso intersecarsi, per l’impossibilità che i due panieri siano equivalenti, Infatti giacciono su due
curve differenti, l’una non può sovrapporsi all’altra.
Saggio marginale di sostituzione (SMS)= è un rapporto; e corrisponde alla quantità di beni che il consumatore
è disposto a rinunciare per avere un unità addizionale di un altro bene. Il processo di sostituzione si ha
quando l’utilità è maggiore al bene B rispetto al bene A; perché in questo caso io rinuncio a quel bene, quella
dose di bene con un altro bene. Il saggio marginale è anche un rapporto matematico che però può essere
rappresentato in una condizione di funzione. Nel diagramma cartesiano è rappresentato dalla pendenza della
curva di indifferenza, ossia la retta tangente in ogni punto di una curva. In ogni punto avremo una retta
tangente, dato dall’angolo che si viene a creare. Dunque SMS varia in ogni punto della curva di indifferenza,
diventando sempre piu piatta o piu ripida, poichè mutano le quantità di beni a disposizione il consumatore.
Perché il SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE è dato dall’ampiezza dell’angolo che si viene a
determinare. Man mano che si sposta da sinistra verso destra, il saggio in base alla conformazione della
curva DIMINUISCE in base all’angolo della tangente che lo formo in base alla retta tangente dal punto della
retta di indifferenza che stiamo andando a valutare. 1° METODO DI VALUTAZIONE. MA noi siamo
Ma noi siamo sempre vincolati, perché l’economia si basa sempre su RISORSE LIMITATE=
RETTA DI BILANCIO
Vincolo, retta, linea di bilancio (o isospesa)
La retta di bilancio rappresenta l’insieme di combinazioni in cui il consumatore spende interamente il suo
reddito per acquistare il bene X1 e X2. Per cui la RETTA DI BILANCIO non è altro che questo mix dettato
principalmente dal bilancio,REDDITO, che daato principalmente dalla QUANTITA’ E PREZZI DEI BENI,
perché parlo di BILANCIO=disponibilità in reddito. Quando questo mix di quantità e prezzi di x1 e x2, ci
troviamo davanti all’OTTIMAZIONE OTTIMALE.
La retta di BILANCIO, ha il vantaggio di muoversi in base al reddito; in una condizione in cui i prezzi non
variano, se io aumento il reddito, la retta di bilancio si trasleerà dal basso verso l’alto. Condizione in cui i
prezzi non variano. Questa retta di bilancio dal punto di vista teorico, se non variano i prezzi,siamo in una
condizione in cui all’aumentare delle disponibilità, invece di parlare di reddito, parliamo di disponibilità
finanziaria,possibilità di avere quel bene, la quantità finanziaria nel grafico di una retta AUMENTA perché
posso acquistare piu prodotti. Ho la STESSA INCLINAZIONE, ma potrà essere traslata dal basso verso
l’alto.
Dal punto di vista PRATICO, quando si ha una VARIAZIONE DEI PREZZI, la retta trasla , nel bene x1
diminuisce, indipendetemente dalla quantità, la retta di BILANCIO si inclina verso il basso, se invece
aumenta il bene del prezzo x2 si inclina verso l’alto, per cui in base all’angolo che si viene a creare,
determino esattamente i movimenti della retta di bilancio. Questo per capire che la RETTA DI BILANCIO,
non è definito e completamente fisso, ma MUTA NEL TEMPO, in relazione a tanti elementi, primo fra tutti
sicuramente è la DISPONIBILITA’ FINANZIARIA E AI PREZZI DEI PRODOTTI. Se successivamente
noi andiamo a vedere, e la cosa che ci interessa è L’EQUILIBRIO DEL CONSUMATORE:le tre curve di
indifferenza, se queste 3 con un vincolo di bilancio che è rappresentata da una retta di bilancio; ora in base a
dove si ha il punto di congiunzione nella curva con il vincolo di bilancio, si ha la SCELTA OTTIMALE.
Questo rappresenta graficamente la SCELTA OTTIMALE DEL CONSUMATORE: cioè quando la retta di
BILANCIO è tangente alla curva di indifferenza della scelta del consumatore sicuramente siamo in una
condizione OTTIMALE.
Vincolo di bilancio= Qx1 x Px1 + Qx2 x Px2= R
Dove Q indica la quantità acquistata e Px1/x2 indica il prezzo dei beni
Infine se i prezzi non Variano e si ha un aumento del reddito la retta va dall’alto al basso
Ma se io voglio avere invece del vincolo di bilancio diverso, è ho una disponibilità maggiore, facendola
traslare di piu, la tangente non piu in questa curva B ma inizia ad essere tangente alla curva C. La retta di
bilancio può variare in relazione al variare del prezzo del bene A o del bene B. Il bene x1 diminuisce, e
aumenta l’inclinazione della retta di bilancio che non sarà piu data dall’inclinazione che avevo prima, quindi
non sarà tangente alla curva A ma alla B. Il VINCOLO DI BILANCIO è UGUALE PER TUTTI? NO perché
varia in base alla disponibilità che soggettivamente abbiamo. LA SCELTA OTTIMALE NON è UNIVOCA,
è data dal mix dato dalla retta di bilancio in relazione quando si incrocerà con la curva di indifferenza. La
scelta ottimale si traduce con l’OTTIMA ALLOCAZIONE DELLE RISORSE. Quando io riesco a utilizzare
le risorse con la massima utilità. In quanto razionalmente ho utilizzato le risorse in maniera tale che tutti sono
allo stesso punto di soddisfazione, che fanno parte del campione che rientra nella RETTA DI BILANCIO,
non deve essere uguale, perché questa cambia in base al reddito e alla disponibilità del soggetto.
Questo ci fa capire come PARETO dal punto di vista dottrinale, ha rappresentato la curva di indifferenza, il
mix delle scelte che si possono fare tra il prodotto A E B; il vincolo di bilancio è il mix delle scelte che si
possono fare in base alla disponibilità e il reddito; per cui all’aumentare del reddito il vincolo di bilancio
trasla verso l’alto, come questo vincolo di bilancio può MUTARE all’inclinazione al variare del bene a e il
bene b, per cui può avere un andamento del tutto diverso in direzione della variazione del prezzo.
L’OPTIMUM DELLA DELLA SCELTA DEL CONSUMATORE sta principalmente nel punto di incontro
fra RETTA DI BILANCIO E CURVA DI INDIFFERENZA.
RETTA DI BILANCIO
Quando due beni possono essere perfettamente sostituibili l'uno all'altro, è SOGGETTIVO! In base ai propri
interessi, dando un valore concreto sulla scelta di un prodotto rispetto ad un altro. la mappa di indifferenza è
formata da una serie di rette parallele tra loro in questo caso il saggio marginale di sostituzione sms e
costante lungo la stessa curva di indifferenza, in base ad ognuno di noi non ha la stessa linea di equivalenza
perché, in senso pratico, ognuno preferisce qualcosa rispetto ad un'altra per un motivo o per un altro.
MA Ci possono essere anche casi di mix di prodotti, nel caso in cui due beni devono essere usati
congiuntamente e nella stessa proporzione la mappa di indifferenza rappresenterà una serie di curve ad
angolo retto, come se io avessi 1 attacco e 1 sci, 2 attacchi e 2 sci, nel caso in cui sarà crescente, nel caso in
cui però io ho 2 attacchi ed uno sci, l’utilità sarà nettamente inferiore, perché io non me ne farò nulla di 1
attacco, saranno utili fin quando si raggiungerà l'equilibrio fra i beni. Per cui l’equilibrio che si riesce ad
ottenere, e una preferenza, è data dal mix dei fin di beni complementari all’angolo dell’angolo retto che si
viene a generare. Tutto questo quando ci sono dei beni COMPLEMENTARI.
Legge di Engel
La legge di Engel dice che l'incidenza delle spese alimentari rispetto al reddito è tanto minore
quanto più quest'ultimo è elevato, e viceversa. Le funzioni di Engel Fra l'altro servono a sapere che
una collettività, man mano che aumenta il proprio reddito Nazionale, utilizza tale reddito in misura
proporzionalmente minore ai fini di consumo, in generale, E ancor meno, in particolare, al consumo
di generi alimentari. In pratica più disponibilità io avrò meno beni di prima necessità acquisterò.
La domanda
Uno degli elementi su cui si basa l'economia ed indica la quantità di un bene che un singolo
individuo o un insieme di individui tende da acquistare sotto l'azione di determinate condizioni, che
siano i messaggi pubblicitari, i periodi e quindi stagioni specifiche,in precisi orari, è quindi
soggettiva e varia anche in base al tempo, e quindi fanno si che si aumenterà la richiesta di
domanda.
Le condizioni che influenzano la domanda sono: GUSTI O PREFERENZE: la domanda è
soggettiva, ma sicuramente esiste un gusto incoscio legato a una serie di elementi che ci fa
preferire una cosa rispetto a un altro; REDDITO DEL CONSUMATORE: si vuole anche
suddividerlo su una soituazione particolare, la propensione a spendere è data da: reddito vero:
quello che realmente si ha; cambiamenti di opinione o momentaneo incasso, come ad esempio
una vincita, o la destinazione del mio reddito in una cosa rispetto a un altro che in quel
momento sento che mi possa appagare rispetto a quello che la pubblicità mi da;PREZZO DEL
BENE E PREZZO DEGLI ALTRI BENI: a diminuire del prezzo del bene, la domanda
aumenta. Se io ho un bene che costa tanto, io compro un chilo di quell’alimento per festeggiare.
Ma quello stesso alimento, in un altro paese, viene venduto meno rispetto al nostro, e in questo caso
se succederebbe anche da noi, noi saremo in grado di comprare la cosa che inizialmente era piu
cara, ma avendo un prezzo abbordabile, la domanda aumenta. Quindi tu sarai indotto a consumare
un bene in relazione ai beni SUCCEDANEI: dove l’induzione è fondamentale. Se il prezzo di A
diminuisce rispetto al B, è normale che la domanda aumenterà per A, perché sono succedanei.
COMPLEMETARI: il contrario esattamente E INDIPENDENTI.
La domanda è dettata da 3 elementi fondamentali.
Effetto carrozzone: acquisto di un bene per essere alla moda, la curva di mercato della domanda
sarà più piatta o più elastica del normale. Per cui io non voglio acquistare perché io non consumo
piu quel bene.
Effetto snob: non acquisto un bene quando questo diviene di consumo diffuso, la curva di mercato
della domanda in questo caso sarà più rapida o meno elastica del normale
Effetto veblen: acquisto di beni di lusso, in questo caso la curva di mercato della domanda sarà più
rapida, perché ho un reddito molto alto.
Effetto reddito: La diminuzione del prezzo di un prodotto fa aumentare il potere d'acquisto del
reddito del consumatore, consentendogli di comprare una quantità maggiore del prodotto stesso
Effetto di sostituzione: La diminuzione del prezzo di un bene incoraggio e consumatore ad
acquistarlo al posto di altri beni simili che al confronto risultano più cari
EFFETTO REDDITO
la domanda aumenta perché abbiamo sempre un vincolo della retta di bilancio
Al diminuire del prezzo aumenterà la domanda
EFFETTO DI SOSTITUZIONE
se io prima compravo un alimento perché costava meno di quello che realmente volevo comprare,
se oggi entrambi hanno lo stesso prezzo, compro quello che realmente mi piace e che prima costava
di piu.
Nella funzione della domanda, un’elemento fondamentale a parte quello che abbiamo detto, ce l’ha
sicuramente il PREZZO.
Al variare del prezzo qual’è quel bene alimentare che è sempre uguale? Il sale. L’acquisto del sale
non rappresenta un elemento discrimante, che ha una domanda rigida, nel senso che se noi
aumentiamo il prezzo del sale, il consumatore lo compra comunque. Non si ha una condizione
perfettamente rigida ma quasi. Quindi anche se all’ingrosso costa 35 cent al kilo, e al supermercato
costano di piu, noi li compriamo comunque. Ma anche questa, noi perché la utilizziamo sempre, in
cina invece al posto del sale, avremo il riso. ( DOMANDA PERFETTAMENTE RIGIDA)
Alla diminuzione del prezzo di un bene aumenta la quantità UNITARIAMENTE. Un rapporto uno a
uno. C’è un rapporto unitario che sicuramente è uguale a 1.(ELASTICITA’ UNITARIA)
Mentre alcuni beni rappresentano delle domande con una curva PERFETTAMENTE ELASTICA:
cioè la quantità di quel bene che tu vai a consumare è accettata all’infinito, perché esistono alcuni
beni a consumo basso (di lusso) se il livello di prezzo si abbassa, la quantità si eleva fino all’infinito.
L’elasticità è collegata alla domanda perché in una politica di gestione di un prodotto, noi dobbiamo
capire se il prezzo è un elemento che condiziona la domanda e in che misura noi possiamo agire per
aumentare la quantità. Noi dobbiamo capire qual’è il PUNTO DI EQUILIBRIO: che rappresenta per
noi il massimo RICAVO, che nel caso specifico viene rappresentata in una condizione quando
l’ELASTICITA’ è PARI A 1 (esempio). Esiste una DIRETTA O INVERSA PROPORZIONALITA’
in relazione al fatto della tipologia di elasticita. Es : prezzo 5 e quantità 10. vedremo che
aumentando o diminuendo il prezzo o la quantità avremo un diverso comportamento della curva
della domanda. Questo ci serve a CARATTERIZZARE ogni singolo prodotti che hanno un
andamento abbastanza particolare, che ti permettano di definire esattamente come muoversi sul
mercato.
questo accade quando per definizione viene rappresentato il punto di equilibrio, noi abbiamo la massima
ALLOCAZIONE in relazione alla nostra disponibilità finanziaria.
In generale:
1) Se l’elasticità della domanda è maggiore di 1, una diminuzione del prezzo determina un incremento
della spesa totale dei consumatori, mentre un aumento del prezzo provoca una riduzione della spesa
del consumatore.
2) Se l’elasticità è inferiore a 1, una diminuzione del prezzo riduce la spesa totale mentre un aumento di
prezzo lo fa aumentare. Non porta a una maggiore quantità; se diminuisco il prezzo sicuramente non
porterò a un maggiore acquisto.
3) Se l’elasticità è unitaria, l’aumento o la diminuzione del prezzo producono in ogni caso il medesimo
effetto, cioè rimane invariata la spesa complessiva.
L’elemento che noi stiamo analizzando, qual’è il perno principale dell’elasticità della domanda? Il
prezzo= un elemento incisivo maggiore di 1: diminuisce il prezzo e aumenta la quantità; inferiore a
1= la spesa totale non aumenta, un problema; se è unitaria= saremo davanti a una indifferenza.
La domanda tende sempre ad essere piu elastica nel caso di questi prodotti.
Lungo la curva di domanda, costituita da una retta, l’elasticità varia da valori maggiori di 1 a valori minori di
1.
Quando il prezzo diminuisce, la quantità domandata aumenta di quantità percentuali sempre più piccole.
Perciò il ricavo (dato dal prodotto del prezzo per la quantità) prima aumenta e poi diminuisce. Si comporta in
base all’elasticità della domanda. Perché non è unitaria, può essere inversa, andiamo a valutare il tutto in
base al tipo di prodotto che abbiamo.
l’elasticità in questo caso è inferiore a 1, è inelastica, la diminuzone del prezzo nel caso del rapporto
fra questi due prodotti, anche se noi riduciamo il bene A, la quantità del bene che noi andremo a
generare è inferiore e quindi a noi non conviene.
Se facciamo il rapporto inverso, abbiamo una diminuzione di 2, e quindi un terzo.. vedremo che il
rapporto ci darà un’elasticità maggiore di 1, quindi se io diminuisco il prezzo , la quantità aumenta
proporzionalmente.
Un altro es: se io porto il prezzo da 5 a 4, (dal pollo al maiale) mi aspetto sicuramente che se la domanda
fosse perfettamente unitaria, io dovrei avere un aumento, una quantità pari al 22%. sicuramente la domanda
dovrebbe arrivare da 90 a 100 con incremento del 10,5%. in questo caso la crescita che c’è stata genera un
elasticità che è stata INFERIORE a 1, e quindi si ha un aumento della quantità che non è direttamente
proporzionale, per cui si ha una domanda che è ANAELASTICA. Se invece la domanda va dal maiale verso
il pollo da 50 arriva a 100, l’incremento sarà sicuramente maggiore di 1, perché nonostante la diminuzione
del prezzo io ho avuto un incremento della quantità. Domanda elastica
Alla crescita del reddito aumenta il consumo dei beni normali (vestiario e viveri)mentre i beni
inferiori(esempio la pasta che ha un costo moderato) diminuiscono (SE DIMINUISCONO si chiama
elasticità negativa).
I beni necessari tendono ad essere anaelastici rispetto al reddito (cibo o abiti)
i beni di lusso tendono ad essere elastici rispetto al reddito (cibo speciale, alta moda)
I beni inferiori come la pasta che rappresentano diciamo un limite, come la sazietà
● La curva di engel(che indica la quantità di domanda dei beni in base al reddito “vedi slide prima” ) per i beni
di lusso(come abitazioni ecc) sarà molto più inclinata.La quantità aumenta all’aumentare del reddito
● Nel caso dei beni inferiori diminuisce il reddito ed aumenta la quantità. Maggiore a 1. un elemento
che porteranno a sostituire la mortadella, se io trovassi un prezzo minore per il prosciutto crudo, la
prenderei al posto della mortadella senza problemi. Decisione soggettiva.
● Nel caso dei beni di necessita aumentando la quantità aumenta il reddito molto più repentinamente
rispetto ai beni di lusso
in una condizione attuale di indifferenza in relazione al reddito, abbiamo la curva di angel che
sicuramente viene rappresentata da una retta, ancora di piu, il rapporto dell’elasticità del reddito è
pari a 1, viene rappresentata da una retta. Se noi abbiamo un reddito di 1000 euro e 2000 euro, noi
considereremo una quantità, nell’altro prezzo due quantità. In condizione dove il rapporto esiste è
sempre pari a 1, che parte dall’origine e interseca il piano cartesiano.
SE il reddito DIMINUISCE, aumenta la quantità dei beni inferiori.
Se io sono in una condizione dove aumenta il reddito, diminuisce la quantità dei beni inferiori.
Se io diminuisco il reddito, avremo un inclinazione, una diminuzione di reddito, diminuisce la quantita.
Questo in maniera molto chiara, come si muove la domanda in relazione al reddito, il tutto rappresentato
graficamente. (rappresentato agli esami per far capire come si muove la domanda in relazione al reddito)
es : il salmone,rappresenta un prodotto non di vero e proprio luss, ma non viene comprato sempre. Io fino a
1000 euro , lo consumerò 1 kilo l’anno, se aumento il reddito, ne consumerò di piu. Anche qui vedremo un
punto di saturazione, dovuto alla soggettività e alla differenza del reddito e in base alla tipologia di prodotti,
tanto che può tendere anche una FLESSIONE ANCHE NEI PRODOTTI DI LUSSO.
Nel caso del sistema AGROALIMENTARE, abbiamo un elevata variabilità delle QUANTITA’,
QUALITA’, INCERTEZZA DI AVERE IL PRODOTTO, per oggi l’avere il prodotto non viene
gestito da una condizione di LINEARITA’ tra consumatore e produttore,produttore e
commerciante,produttore e grossista in relazione con il mercato. C’è una spinta rivolta
all’innovazione che sta cercando di generare una serie di elementi che permettono di
CONTROLLARE, VALUTARE, INDIVIDUARE, la fase iniziale, intermedie e finale della
produzione, affinche tutta la FILIERA che sta a valle sia gia informata di tutti gli aspetti legate alla
produzione. Es: agrumi, ci si muove a tentoni. La tipical trasformation sta tentando di trasformare
questa inefficenza con l’agricoltura di precisione 4.0, con un sistema di sensori, tramite rilevazioni di
satelliti, di gestione del fascicolo di quaderno di campagna che ti permette di rilevare l’andamento
delle produzioni. Tutto connesso alle politiche di INNOVAZIONE.
La produzione agricola è strettamente legata alle alterne vicende stagionali, con cui ha una stretta
dipendenza dell’agricoltura all’ambiente in cui opera.
domanda dei prodotti agricoli in funzione del
prezzo
c’è una notevole anaelasticità della domanda in base al prezzo. Quindi all’aumentare del prezzo c’è una
diminuzione non proporzionale della domanda. Quindi da questo evinciamo che c’è una certa stabilità della
domanda anche se c’è una variazione di prezzo (esempio il limone ha avuto un incremento di prezzo per via
della crescita della domanda. Non c’è stata una diminuzione della quantità. Questo perché esistono degli
alimenti che vengono comperati in ogni caso come in questo caso del limone) perché parliamo di bene di
prima necessità.
la rigidità dipende da:
-in base alla sostituibilità del prodotto
-fattore climatico
-condizioni fisiche del consumatore, se uno deve avere per forza quella tipologia di bene
-dipendenza con le produzioni locali e isodinamia (legge del minimo: quando si ha una ricetta che ha
bisogno di ingredienti dove almeno un ingrediente di questi ha un costo alto come ad esempio nella caponata
i pinoli, i quali hanno una rigidità di prezzo complementare rispetto ad altri prodotti)
-dal mercato(locale, regionale, nazionale, mondiale) perché sicuramente la presenza piu o meno o la morte di
un determinato prodotto condiziona la domanda o l’elasticità di un determinato prodotto.
Può essere che la rigidità per cui la domanda,di un determinato prodotto con oggetto sempre la domanda,può
modificarsi in relazione a: popolazione, età, gusti e abitudine dei consumatori,
reddito procapite (esempio l’avocado non si mangiava mentre ora grazie al marketing si consuma, e il prezzo
stesso è aumentato rispetto a 20 anni fa, ma nonostante il prezzo sia alto, la domanda comunque rimane alta,
generando la quantità del prodotto che viene richiesto. Quando parliamo di avocado, che costa 5 euro al kilo
e oggi si vendono 80 kili. Se si dovesse scendere il prezzo da 5 a 4 euro al kilo che tipo di incremento si
avrebbe? Quando si ha la riduzione di prezzo, la curva di domanda al diminuire del prezzo aumenta la
quantità. Come aumenta questa quantità? Nel caso dell’avocado è un prodotto che costa molto, bisogna
calcolare l’elasticità: di questo prodotto ovvero variazione in percentuale della quantità/variazione in
percentuale del prezzo. Quando questo valore è inferiore ad uno la diminuzione del prezzo non conviene
per il produttore anche se si aumenta la quantità venduta, perché i miei ricavi ottenuti sono inferiori, avendo
un’elasticità inferiore a 1. al produttore non conviene perché non lo porta a un aumento di ricavi.
La diminuzione del prezzo è STRATEGICA,perchè il decremento di prezzo porta sicuramente a una
maggiore incremento di ricavi. TUTTO DIPENDE DALL’ELASTICITA’!!!!!
i prodotti che presentano una destinazione NON ALIMENTARE, in molti casi sfuggono da questo tipo di
destinazione perché rientrano tra i prodotti intermedi delle industrie che sicuramente non hanno un tipo di
prodotto particolare.
Ha una maggiore rigidità perché la maggior parte dei prodotti sono destinati ad un bisogno primario.
Come si può comportare un consumatore davanti a un prodotto AGRO-ALIMENTARE.
PREZZO E QUANTITA’ sono due elementi che caratterizzano proprio la funzione DELLA DOMANDA.
Gli elementi fondamentali che formano il MERCATO sono LA DOMANDA E L’OFFERTA.
LA DOMANDA: l’abbiamo rappresentata con una funzione (una curva) che ha un suo andamento ma dello
stesso tipo, tipologia, può cambiare tutta una serie di parametri, ma la curva ha sempre lo stesso tipo di
andamento. La caratteristica a cui è applicata la funzione della domanda è che al diminuire del prezzo
aumenta la quantità. Ma noi sappiamo anche che avendo analizzato la curva della domanda esiste anche un
punto di SATURAZIONE, ma noi dobbiamo vedere come si muove la curva di domanda e a diversi
parametri a cui è soggetta.
LA LEGGE DELLA DOMANDA: la quantità domandata cresce al diminuire del prezzo, e diminuisce al suo
aumentare. La funzione della domanda per non è uguale per tutti i prodotti, perché diciamo che è legata alla
sua ELASTICITA’. Es : il prodotto 3x2 si ha perché quel prodotto ha l’elasticità unitaria, nel senso che se
aumento o diminuisco il prezzo, comunque ho un profitto unitario all’offerta del prodotto in questo caso.
La curva della domanda è soggettiva dovuta a gusti e interessi diversi. La somma delle curve di 3 soggetti
per esempio, forma il MERCATO. Alla fine a 3 euro ci sono un tot di richieste , ecc. Quindi possiamo
definirla come la SOMMATORIA DEL COMPORTAMENTO DEL SINGOLO CONSUMATORE IN
RELAZIONE AD ALTRI. Per sommare i singoli consumatori attraverso la statistica, dopo che li divido per
età interessi ecc, formeranno dei gruppi, che avranno un numero. Io rilevo la curva della domanda di pochi di
questi indiviidui apportarli al gruppo e identificare il MERCATO. Non ci sarà mai la possibilità di rilevare
tutto il MERCATO, tanto che lo chiameremo CAMPIONAMENTO STRATIFICATO: io non faccio altro
che andare a stratificare tutta una curva della domanda in base al mio campione totale del mercato. MI
DISEGNI SU UN’ASSE CARTESIANO LA CURVA DI MERCATO: dispegno nelle ascisse prezzo, e nelle
ordinate quantità.
In questa CURVA, anzi FUNZIONE DI DOMANDA, agiscono tutti questi determinanti, formando un mix
di elementi fino alla curva della domanda.
L’OFFERTA
E’ una funzione o una curva che indica le quantità di un bene che i produttori metteranno in vendita. Ma la
CONTESTUALIZZAZIONE TEMPORALE è l’elemento fondamentale per sapere come si comporta un
consumatore, produttore, non può essere calcolato INDISTINTAMENTE.
LEGGE DELL’OFFERTA:si muove esattamente in maniera inversa rispetto a quella della domanda. Al
crescere del prezzo, cresce ance la quantità offerta; a diminuire del prezzo la quantità tende a ridursi.
GRAFICAMENTE: (l’opposto di una parabola) se noi siamo a un prezzo di 6 euro, l’offerta di mercato ha
un andamento inverso alla domanda.
Il momento della fase o funzione, segmento, punto di equilibrio, è il momento in cui si ha la formazione del
PREZZO. Questo perché in una condizione di avere un terreno agricolo o bene immobile, noi lo possiamo
vendere, e quindi la funzione dell’offerta è data da tutta una serie di elementi che sono quelli che abbiamo
appena detto. Ma il PREZZO DI OFFERTA che noi andiamo a definire è un IPOTESI. In un bene immobile
il prezzo definito è 2.000 a metro quadrato. Mentre il VALORE O PREZZO di un determinato bene, viene
analizzato dal lato dell’OFFERTA E dal lato della DOMANDA.
Io proprietario di una casa, con delle stanze e decido di affittarle dopo aver restaurato tutto. Io per gli studenti
io ne chiedo 350 a studente, mettendo sul mercato il mio prezzo, il prezzo dell’OFFERTA. L’acquirente che
è interessato alla stanza, propone 380 euro (domanda) e l’offerta del proprietario è di 350. se il proprietario
proporrà il prezzo di 300 euro, l’acquirente sposterà la sua curva della domanda, disponibilità a pagare quel
prezzo; il proprietario sposterà trovando il suo valore verso il basso, trovando l’incontro tra DOMANDA E
OFFERTA, permettendo la DEFINIZIONE DI PREZZO: la quantità di bene e prezzo che rappresenta il
punto di equilibrio(prezzo di 300 euro). Grafico a forma di x.
Nella curva della domanda e dell’offerta, il punto di equilibrio tra domanda e offerta per stabilire il prezzo di
un preciso bene, è stabilito con 3 euro per esempio .
Nella tabella troviamo:
QUANTITA’ COMPLESSIVA MATERIALE OFFERTA: con 1000 caffe latte generano un 1 di valore e
una quantità complessiva domandata di 16.000. sicuramente si avrà in relazione alla quantitò, meno quantità
che viene offerta con un squilibrio di 15.000. per cui sicuramente avrò una MAGGIORE OFFERTA
RISPETTO ALLA DOMANDA. Al contrario, aumenta l’OFFERTA. A 4000 cappuccini al prezzo di 2 euro,
la domanda si riduce aumentando il prezzo. Davanti a 7000 caffellatte a un prezzo di 3 euro, avrò una
quantità domandata è pari a 7000. con un SURPLUS UGUALE A 0. la quantità domandata e la quantità
offerta hanno un punto di incontro, chiamato punto di equilibrio, che rappresenterà poi realmente il prezzo
con cui sarai in condizione di produrre con una quantità di equilibrio sul mercato.
MA in una condizione in cui io aumento il prezzo, e aumento anche la quantità, per cui 10.000 cafelatte al
prezzo di 4 euro, porta una minore quantità, quindi un SURPLUS DI 6.000. Diminuisce la quantità di
domanda, da 3 a 4 la curva si sposta da destra verso sinistra, diminuendo mancando il SURPLUS.
L’ANDAMENTO DI QUESTA CURVA E IL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE: è data
dall’ELASTICITA’ DI DOMANDA, IL REDDITO DEL PRODOTTO, TIPOLOGIA DEL PRODOTTO.
Indipendentemente da questi fattori che incidono sulla CURVA DI DOMANDA E OFFERTA,IL PUNTO
DI INCONTRO TRA DOMANDA E OFFERTA VIENE CHIAMATO EQUILIBRIO DI PREZZO, e
quindi: EQUILIBRIO TRA QUANTITA’ DOMANDATA E QUANTITA’ OFFERTA.
Tanto che la quantità domandata è frutto sia dalla quantità che dal prezzo.
Il prezzo svolge anche una funzione importante tra la DOMANDA E OFFERTA. E’ in grado di influenzare
la curva di domanda e offerta per cui anche come loro si muovono.
CASO A: se si ha un incremento della domanda, la curva della domanda si sposta verso l’alto, e il prezzo di
equilibrio, spostandosi la domanda la curva si sposta e intercetterà la curva dell’offerta in un punto piu alto.
Questo porterà a un prezzo e a una quantità maggiore.
CASO B: caso inverso: se noi siamo in una condizione che il nostro prezzo di equilibrio è definito e c’è una
RIDUZIONE DELLA DOMANDA, c’è una traslazione dall’alto verso il basso della curva della domanda,
per cui sicuramente si ha una RIDUZIONE DI QUANTITA’ E PREZZO. Nel caso in cui avremo una
TRASLAZIONE DELLA DOMANDA. AUMENTO (dall’alto verso il basse) DIMINUZIONE (dal basso
verso l’alto.)
CASO C: se analizziamo il caso della curva dal punto di vista dell’offerta: se c’è un’ incremento dell’offerta,
si ha perfettamente il contrario. Se si ha un INCREMENTO dell’offerta, si ha uno spostamento della curva
verso il basso, al contrario verso l’alto.
Il consumatore non è LINEARE. Tanto che queste curve vengono analizzate per capire qual’è la funzione di
produzione ottimale, e la applichiamo in molti casi. Se noi vogliamo capire quali sono i ricavi di un impresa,
dall’asse cartesiano a X che abbiamo visto, al fine di ottenere il valore di produzione di questa impresa che
produce caffe latte, dobbiamo fare PREZZO X QUANTITA’, per cui io voglio ottenere i ritagli di questa
impresa che sono dati dal prezzo unitario del mio prodotto per la quantità. Per cui io 21.000 euro al mese di
caffe latte. (3x7). Pur essendoci nel caso specifico, io in questo caso ho 40.000 euro di ricavi mensili. Ma
sono 40.000 euro potenziali di vendita. Perché tra la curva di offerta e domanda ho 6.000 tazzine, o barrette
di cioccolato o quello che sia in PIU,che NON RIESCO A VENDERE. I RICAVI io li ottengo quando
ottengo la vendita del prodotto che la ottengo quando la CURVA DI OFFERTA E DI DOMANDA SI
INCROCIANO, il quadrato che si viene a formare, rappresenta l’area REALE del RICAVO DELLA MIA
IMPRESA, IL PUNTO DI EQUILIBRIO.
La quantità che si produce deve essere UGUALE a quello dell’offerta.
Davanti a una linea di produzione e cerco di produrre molto, ma oltre un determinato livello ho una
disfunzione, il mio OPTIMUM PRODUTTIVO viene rappresentato, dal punto di EQUILIBRIO. In molti
casi dal punto di vista dell’economia industriale, da parte del consumatore, rappresenta il PUNTO
OTTIMALE dal punto di vista economico, dove le risorse utilizzate, quindi il miglior equilibrio
tra :QUANTITà DI MEZZI PRODUTTIVI E PRODOTTI OTTENUTI. La quantità delle risorse che
vengono usate all’interno del processo da migliori risultati. Nel caso specifico il miglior equilibrio dal punto
di vista del MERCATO, CONSUMATORE,dell’impresa, rappresenta il punto di EQUILIBRIO DAL
PUNTO DI VISTA DI ALLOCAZIONE DELLE RISORSE.
(grafico lezione 30 fine)
PRODUZIONE E PRODUTTORI
I produttori sono quelli che hanno dal punto di vista definitorio, colui che coordina i fattori della produzione
cercando di ottimizzare l’allocazione delle risorse. Vengono definiti AUTORI DI DECISIONI
ECONOMICHE, qualcuno che decide di vendere prodotti, in senso lato, e servizi.
L’imprenditore agisce il suo agire attraverso diversi fattori già studiati dal punto di vista dell’impresa.
TEORIA DELL’IMPRESA
si basa sulla risposta di alcune domande: davanti a una maggiore domanda, l’offerta come muta?; Teoria di
marginalità decrescente, quando io cerco di produrre piu possibile quando ho produttività. Quale costo serve
sostenere?; è maggiore l’efficenza delle piccole o delle grandi imprese? ; perché le imprese tendono a
concentrarsi? Quando un elemento fondamentale è che il nostro sistema agroalimentare è costituito da troppe
aziende piccole che non riescono a fare MASSA CRITICA, AGGREGAZIONE che è il futuro dell’impresa,
perché il segreto è che l’unione fa la forza: Unione di scala. Newton disse che un insieme associato, è un
insieme di complessità gia ridotte. Ciò significa che realmente quando siamo in una condizione in cui
abbiamo delle complessità omogenee sicuramente si viene a creare un’isola che rappresenta un aggregato.
Ma quando le singole unità che compongono un insieme, hanno una propria prerogativa,sicuramente lo stare
insieme risulta complesso. Ma oggi tutto ciò che sta intorno all’economia digitale, intorno a quello che sta
all’economia digitale, collegate alle imprese, può rappresentare un qualcosa che semplifica il tutto.
PIATTAFORME DEL SAPERE in cui tutti i gruppi disciplinari interagiscono con i prodotti con una
semplicità operativa che un tempo era molto complessa. Tutto in mutazione.
L’IMPRESA ECONOMICA
un soggetto che riesce a coordinare i fattori della produzione. Con l’obiettivo di MASSIMIZZARE IL
PROFITTO e L’ALLOCAZIONE DELLE RISORSE, e avviene attraverso due elementi: attraverso le
migliori condizioni sociali all’interno dell’impresa, aumentando la quota di mercato, attraverso diverse
strategie che fanno parte dell’attività imprenditoriale. Ogni impresa come ogni consumatore sono degli
elementi SOGGETTIVI, che attuano delle strategie al fine di ottimizzare i fattori della produzione. Quando
ci troviamo davanti a una condizione di impresa non si può controllare il comportamento delle strategie
attuate, perché assume stategie differenziate da impresa a impresa e da momento a momento, e quindi
l’aspetto TEMPORALE. L’impresa è un SISTEMA ECONOMICO DINAMICO: che adatta le sue funzioni
di produzioni variabili che l’ambiente circonda, che condiziona i fattori di produzione, causando la non
stabilità comportamentale nel tempo da parte del consumatore e dell’impresa stessa.
Un altro elemento che caratterizza l’impresa è il RISCHIO: che pesa interamente sulle spalle
dell’imprenditore, sostenendo prima le spese di gestione(valori certi), realizzando il ricavo mediante la
vendita dei prodotti.(valori incerti). Quando si decide di diventare imprenditori, o consulenti di impresa, si
assumono pure altre responsabilità, perché oltre a fare il lavoro di consulente e imprenditore, quindi consigli
al fine di massimizzare i risultati imprenditoriali. Nel caso dell’IMPRENDITORE, assume dei valori dettati
principalmente che prima di VENDERE, bisogna PRODURRE, e quindi tutta una serie di RISCHI CERTI,
che possono essere sia di tipo TECNICO CHE ECONOMICI. Poi ci sono i VALORI INCERTI, dati dalla
VENDITA DEL PRODOTTO, che se è IMPRODUCENTE, non venduto a un prezzo producente, non
considerato la concorrenza. L’ECONOMIA infatti è una scienza PREVENTIVA, che ti permette di dare una
valutazione del valore a priori e permette di evitare la perdita e permette di ridurre il rischio e aumentare il
profitto.
un mix di problemi principali, sicuramente l’elemento fondamentale è la combinazione dei fattori da offrire
sul mercato, perché il cliente è SOVRANO. Il mercato è sovrano. Tutto ciò che facciamo per quanto riguarda
la produzione, se non arriva al cliente non abbiamo attivato nessun PROCESSO ECONOMICO, non riuscire
a vendere.
Il concetto di PRODUZIONE in senso ECONOMICO, implica qualunque processo di trasformazione il cui
risultato finale determini un incremento dell’utilità dei beni. Se io raccolgo un’arancia, e faccio tutte le
dovute attenzioni, ha avuto una trasformazione da arancia grezza ad arancia pronta al consumo. O se dopo
averla raccolta la spremo e la faccio diventare succo, otterrò la sua massima utilità, avendo così una
MAGGIORE UTILITA’ DEL BENE.
La funzione della PRODUZIONE e una funzione al CONSUMO, e quando noi abbiamo il consumo
esauriamo l’UTILITA’ di quel bene.
L’oggetto della PRODUZIONE sono : BENI ECONOMICI E SERVIZI. Questi costituiscono il CICLO
PRODUTTIVO: tutti i passaggi che il prodotto percorre dalla fase A alla fase B. Esempio arancia.
L’imprenditore decide il CICLO PRODUTTIVO, quindi i passaggi che il bene percorre dalla fase A alla B, e
il mio ciclo potrà essere anche PARZIALE: non per forza il mio ciclo dovrà essere A inziiale e B
finale,possono esistere anche delle fasi intermedie.
Il PROCESSO DI TRASFORMAZIONE può avvenire:
nella MATERIA: quando il prodotto finito assume forma fisica differente da quella della materia prima da
cui si è partiti. Es: pomodoro che diventa salsa di pomodoro, o sughi.
SPAZIO: il TRASPORTO, tramite l’e-commerce riesco a trasferire dal produttore al consumatore, sono
riuscito a trasferirlo da catania a milano, sono riuscita a fare un processo produttivo.
TEMPO: quando nel caso del vino, otteniamo un processo di trasformazione dall’uva al liquido, mosto che
fermenta fino a diventare vino. Un prodotto che ha una MAGGIORE UTILITA’, bevanda alcolica, ma che
non viene consumata solo questo, ma anche il succo d’uva.
in senso generale non è solamente un elemento intelligente di cui ne usufruisce l’uomo, ma ne diventa
ELEMENTO AGENTE, con rilevanza particolare.
LAVORATORE: è quella persona economica che conferisce al processo produttivo il fattore lavoro
percependone il prezzo d’uso.
Il LAVORO si divide in due aree: lavoro MANUALE( ti permette di attuare quel processo direttamente dalla
produzione) E INTELLETTUALE( di coordinamento, verifica,di controllo dei processi). All’interno del
lavoro, una cosa importante, dal punto di vista economico, è il NOAO: che in italiano significa conoscenza e
saper fare. All’interno del lavoro c’è il saper fare, ci sono tutte una serie di piccole sfaccettature per cui
pricipalmente il saper fare il lavoro manuale, lavoro artigianale, il saper fare dal punto di vista del processo,
per cui il ciclo produttivo si riesce ad attuare grazie al lavoro manuale, e quindi il saper fare di alcuni
lavoratori. Il lavoro INTELLETTUALE che è fondamentale perché è l’applicazione di tuttò ciò che avviene
dal punto di vista della produzione. Nonché il lavoro ingloba in se un grado di conoscenza,un valore quasi
impalpabile, indefinibile, che è dato da un mix di saper fare, conoscenze, esperienze, tradizioni. tutto questo
mix ha un valore, tanto è vero che in alcuni casi, che se io devo dare un valore economico ad un impresa, di
comprare questa azienda a cancelli chiusi(con gli operatori e quindi il lavoro) e a cancelli aperti( tutti i
capitali senza lavoro e il NOAO). Nel tempo il valore acquisito dalla conoscenza, meno è l’innovazione del
processo tanto piu ha questo valore di conoscenza.
essi intervengono di norma, in modo piu o meno indiretto sul processo produttivo, indirizzandolo
NORMATIVAMENTE, modificandone la tendenza e incentivandone (o deprimendone) lo slancio. Questo lo
può fare: LO STATO:LO STATO incide a tutto questo: i servizi che vengono serviti dallo stato sono
collettivi con una funzione di INDIRIZZO, di coordinamento , perché è difficile che il sistema singolo delle
imprese possa attuare delle politiche nei confronti di un determinato settore perché non rileva questa
sensibilità. Ma sicuramente lo STATO agisce per conto di tutti, e viene rappresentato con delle politiche
FISCALI, (tasse) o agevolazioni, come un trattore che ha una emissione di inquinanti pari a 100, di età di
circa 30 anni, ha un consumo maggiore, per cui ha un impronta nei confronti dell’ambiente elevato,
generando una reazione dal sistema stato. Esso attua una serie di misure per favorire un rinnovamento delle
strutture, con superammortamento, che ti farà portare in detrazione con un valor – il 40%, o ci sono delle
vere e proprie agevolazioni con diversi bandi, con la sicurezza dei lavoratori con tributi a fondo perduto.
;LA DENSITA’ DELLA POPOLAZIONE: è un qualcosa che sicuramente da un lato ha una doppia
incidenza: da un lato ha un’aumento della popolazione portando un’aumento della competitività. Ma
dalll’altro lato porta un’aumento della domanda generando dal punto di vista imprenditoriale un’esito
positivo. Se da un lato porta un’aumento della forza lavoro, domanda, condiziona il lavoro dell’impresa. Uno
dei maggiori problemi è l’aumento demografico. Dal punto di vista lavorativo la popolazione viene
classificata in ATTIVA(coloro i quali hanno piu di 18 anni fino ai 65-70 anni, capace di lavorare) E
INATTIVA(gli studenti nonostante l’età non sono considerati attivi dal punto di vista lavorativo. Questo
viene bilanciato dagli immigrati, tra i nati e i deceduti. RINNOVAMENTO negli ultimi 10 anni dagli
immigrati, Con cittadinanza italiana. ; IL PROGRESSO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO: permette di
massimizzare i fattori della produzione. Se io oggi attraverso la tecnologia riesco ad avere maggiore
efficienza, vuol dire che devo sostituire quel tipo di macchina. Es:si rompe la caldaia, ci vogliono 400 euro
per aggiustarla. Ma considero diversi fattori prima di farla aggiustarla. 1)ecobonus,attivando delle politiche
economiche che vanno ad aiutare l’ambiente 2)voglio cambiare la caldaia, perché cambiandola avrò il
risparmio del 35% di gas. Tutte queste conseguenze portano a un’innovazione per un risparmio per la mia
impresa. INNOVAZIONE: intendiamo quel processo che permette una maggiore efficienza economica dei
fattori della produzione. Ti accorgi che essite una macchina che anche se è cara, ha bisogno solamente di 5
unità lavorative rispetto alla media, e quindi una migliore efficienza allocativa delle risorse umane, maggiore
produttività per un unità di tempo, riesce a fare una serie di valutazione fatte dall’uomo ora lo fa la macchina.
Permette di migliorare l’EFFICENZA. Ma non solo dal punto di vista produttivo, ma anche chi risponde al
telefono e aiuta direttamente il consumatore, con una semplice app. MARKETING ESPERENZIALE, che
permette di vedere il produttore che raccoglie le arance nel frattempo che parla con noi. E L’AZIONE
SINDACALE DEI LAVORATORI: che tutelano il lavoratore. Sopratutto per molti lavori usuranti, le giuste
ore di lavoro, le giuste precauzioni. Il sindacato c’è stato un momento in cui ha avuto un ruolo troppo
rilevante, dove l’impresa stava sotto in tutto e per tutto dai sindacati. E allora a tutto questo è venuto incontro
LO STATO, tramite l’azione degli ammortizzatori, o meglio della CASSA INTEGRAZIONE. Questa ha la
funzione di, dato che non posso licenziare il lavoratore, causa sindacati ecc, creando un sistema
PARACADUTE, reemurererà per un tot di tempo queste persone, 6 mesi ecc, e il lavoratore non lavorerà e
prenderà l’80% del suo stipendio da contratto, o il 50%. ovviamente questo avviene a causa di una
temporanea CRISI dell’azienda in questione, superata questa fase riassumerà il lavoratore e riprenderà la sua
funzione.
Oggi da consulenti o da imprenditori, dobbiamo mettere quasi in parallelo la SOSTENIBILITA’
ECONOMICA E AMBIENTALE. Es: la cina che all’inizio non lo faceva, ha capito che creava danni, e
quindi ha iniziato a tener conto l’aspetto ambientale, avendo molto piu credibilità dando piu importanza alla
collettività.
Questi FATTORI (input) li possiamo dividere in:
1)FISSI: quando hai un fattore della produzione fisso,indipendetemente se viene utilizzato o meno, genera un
costo FISSO. Sono quelli che incidono maggiormente nei beni immobili, e sono quelli che quando realmente
compri un’impresa, decidi di costruire un magazzino in affitto a 3.000 euro al mese, ma non riesco a
produrre. Nonostante questo però dovrò continuare a pagare l’affitto. Contemporaneamente però io dovrò
pagare altri costi legati a fattori che non sono derivanti dall’affitto o dall’immobile. Ma sono fissi. Imposte,
oneri alla camera di commercio, tutti indipendenti dal fattore della produzione. Se io faccio un investimento,
e decido di comprare una grossa produzione industriale che doveva trasformare gli agrumi di un periodo
dell’anno. In 4-5 anni parlat falli non andò avanti e questa azienda falli. Li subentrarono tanti imprenditori
che vollero rilanciare l’azienda con la stessa trasformazione degli agrumi. Ma ci fu un piccolo problemino,
perché l’incidenza dei capitali fissi si poteva fare sia riferendosi alla struttura se veniva o no utilizzata, sia dal
punto di vista temporale. Dove si accorsero che 4 mesi stavano fermi. Quindi il costo fisso era su 12 mesi,
meno quei 4 mesi fermi. I COSTI FISSI sono quelli che portano alla MORTE DELL’IMPRESA, perché
sono quelli che rappresentano l’elemento determinante del fattore economico imprenditoriale.
2)VARIABILE: in molti casi i fattori variabili sono connessi alla quantità prodotta o all’uso del fattore della
produzione.
a noi serve dal punto di vista economico per il giusto dimensionamento di tutti i sistemi economici e
produttivi. Quando parliamo di funzione di produzione esistono tantissime variabili; molto teorico che però
ci permette di capire quali sono i vincoli di bilancio e quali sono quei fattori che ti permettono di fare
determinate scelte e di fare l’allocazione dell’ottimizzazione delle risorse: economia.
L’attività dell’impresa si esplica attraverso due forme fondamentali:
1)LA TRASFORMAZIONE: quella interna,processo di produzione
2)LO SCAMBIO DEL PRODOTTO: per cui quello che viene anche definito anche funzione di produzione
INTERNA(rappresentato da tutto il processo di produzione: prodotto materiale ma anche a servizi
immateriali) ed ESTERNA( data principalmente dal mercato).
Da un lato vengono richiesti i fattori da trasformare, quindi i fattori della produzione che vengono inseriti
all’interno del processo, e sono in base al mix della capacità dell’imprenditore di riuscire a inserire per la
produzione del prodotto( a monte); mentre dall’altro vengono offerti i prodotti che sono risultato della
trasformazione.
Dal punto di vista della produzione troviamo dei vincoli che possono essere:
ESTERNI: quelle che sono le funzioni di mercato, dopo l’ottenimento della produzione. Il barattolo di pelati
per esempio, o tanto altri elementi che ti indirizzano al posizionamento sul mercato. Sono dati dalle
condizioni di mercato, quindi è quello che genera maggiori vincoli esterni sicuramete quando esiste un
problema sulla gestione del mercato, il mezzo di trasformazione genera un vincolo. La funzione di
produzione dettata dai vincoli esterni è una cosa determinante perché nella funzione generale della
produzione noi potremmo essere bravi a produrre bene e ottimizzare le risorse ma la funzione di mercato
diventa strategica.
INTERNI: tutte le funzioni che riguardano la produzione.tutto quello che è prima del mercato. Sono dati dal
mix dei fattori produttivi e anche di tutte le tecnologie applicate per l’ottenimento di quel prodotto. Si
manifestano attraverso relazion tecniche tra quantità di fattori IMMESSI e quantità di fattori PRODOTTI che
vengono detti FUNZIONI DELLA PRODUZIONE. Per cui la quantità dei vari prodotti unitamente alle varie
tecnologie generano le FUNZIONI DELLA PRODUZIONE. Parliamo di funzione, perché la produzione in
relazione ai vincoli interni ed esterni, è data da un mix di fattori.
Sicuramente un grosso problema che bisogna gestire sono i COSTI, che nell’impresa vengono suddivisi in
FISSI: sono i costi che determinano indipendentemente dalla grandezza dell’impresa. 40:06