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CAPITOLO 1: LE BASI DELL’ECONOMIA

INTRODUZIONE. L’economia è lo studio di come le società impiegano le risorse produttive scarse per
produrre beni utili di vario genere e distribuirli tra i diversi individui. I beni sono scarsi perché gli individui
desiderano molto di più di quanto il sistema economico sia in grado di produrre quindi:
- esistono delle limitazioni quantitative delle risorse (lavoro, conoscenze tecniche, fabbriche e
strumenti, terra, energia);
- le risorse sono suscettibili di impieghi alternativi per produrre beni di vario genere;
pertanto è necessario che queste siano allocate in modo efficiente affinché diano il massimo beneficio per
la collettività col minimo impiego di mezzi materiali. L’allocazione delle risorse avviene all’interno del
sistema economico nel quale vi è un’interazione dei soggetti che vi partecipano: le imprese che producono
beni e servizi, i consumatori che ne fanno uso, i governi e le banche che intervengono al fine di perseguire
degli obiettivi sociali. Scarsità ed efficienza sono i temi gemelli dell’economia.

LA LOGICA ECONOMICA. Per comprendere la vita economica gli economisti utilizzano il metodo scientifico
(osservare i fenomeni economici e ricorrere a statistiche e dati storici per interpretarli). L’econometria è
l’applicazione dei metodi statistici ai problemi economici.
Errori comuni da cui guardarsi nel ragionamento economico:
1. errore del post hoc: supporre che dal momento che un fenomeno si è verificato prima di un altro, il
primo abbia provocato il secondo;
2. ignorare l’ipotesi di parità delle altre condizioni: quando si analizza l’impatto di una variabile sul
sistema economico occorre mantenere costanti tutte le altre condizioni;
3. errore di aggregazione: quando si suppone che ciò che vale per una parte sia valido anche per il
tutto (es. se un agricoltore ha un raccolto eccezionale ottiene un reddito maggiore, ma se tutti gli
agricoltori hanno un raccolto eccezionale il reddito agrario scenderà).

Ci sono diverse forme di organizzazione economica e diversi livelli di analisi. Tra i sistemi economici
troviamo: 1) economia pianificata è diretta dal controllo centralizzato dello Stato che prende la maggior
parte delle decisioni economiche. 2) economia di mercato è guidata da un sistema informale di prezzi e
profitti in cui gran parte delle decisioni vengono prese da individui e imprese private che accettano di
scambiare input (gli input sono i fattori di produzione di beni o servizi – es. farina, acqua, forno a legna,
lavoro specializzato per produrre una pizza) e output (bene o servizio risultante dal processo produttivo –
es. la pizza), tramite pagamenti in denaro. Un’economia di mercato è un complesso meccanismo che
coordina individui, attività e imprese tramite un sistema di prezzi e mercati. Nessun singolo individuo è
responsabile di produzione, consumo, distribuzione e determinazione dei prezzi. 3) economia mista in cui
lo Stato riveste un ruolo importante, imponendo leggi e norme che regolano la vita eco, applica imposte,
regolamenta i farmaci, fornisce servizi di istruzione di ordine pubblico, regolamenta questioni relative
all’inquinamento e agli affari. La maggior parte delle società contemporanee è caratterizzata da
un’economia mista. Tra i livelli di analisi troviamo 1) l’analisi (o economia) positiva che descrive come è
fatto il sistema economico e i suoi risultati attraverso l’analisi. Si occupa di problemi le cui soluzioni possono
essere ricavate facendo riferimento all’analisi e ai fatti empirici (es: perché i medici guadagnano più dei
portieri, l’impatto dei computer sulla produttività); l’analisi (o economia) normativa Studia gli interventi dei
governi sul sistema economico ed è volta a prescrivere come vorremmo che il sistema economico fosse in
termini di risultati. Riguarda problemi relativi a principi di carattere etico e norme di equità la cui soluzione
può aversi in seguito a decisioni politiche e non tramite l’analisi economica. (es. dovremmo chiedere ai

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poveri di lavorare se vogliono sussidi dallo stato). 2) L’analisi statica ovvero come si presenta il sistema
economico in un dato istante temporale (per es. quanti ospedali sono costruiti e quante scuole, quante
scarpe vengono prodotte e così via) e l’analisi dinamica che descrive come si modifica il sistema economico
nel corso del tempo (se investo nel settore delle energie rinnovabili, tra 10 anni utilizzerò energia elettrica
piuttosto dell’impiego di petrolio o benzina); cambiano pertanto le prospettive. 3) Adam Smith è il padre
della microeconomia che è la branca che analizza il comportamento dei singoli agenti economici quali
mercati, consumatori, famiglie e imprese. Keynes è il padre della macroeconomia che analizza il sistema
economico nel suo complesso in termini di risultati aggregati – andamento complessivo del sistema
economico: rileva i livelli generali dei prezzi, l’occupazione, l’inflazione, quante persone sono occupate in
Italia e di quale sia l’output in tutti i settori (PIL). Non si parla di mercati ma di un paniere generale.

I TRE PROBLEMI DELL’ORGANIZZAZIONE ECONOMICA. Qualsiasi società deve scegliere tra vari panieri di
beni possibili (il cosa), selezionare una tecnica di produzione tra le diverse disponibili (il come) e infine
decidere chi saranno i consumatori dei beni prodotti (il per chi)
1. COSA produrre e in quali quantità, data la scarsità di risorse, in un’economia di mercato, lo
decidono i consumatori tramite il voto col portafoglio. Il cosa produrre ha anche a che fare con le
possibilità produttive di un paese. E’ imposto dalla scarsità delle risorse.
2. COME produrre, riguarda l’organizzazione della produzione (chi si incarica di produrre, con quali
risorse e quali tecnologie); dipende dal tipo di mercato ed è influenzato dagli incentivi e regole che
governano l’organizzazione della produzione. In un’economia di mercato entra in gioco la
concorrenza tra imprese, mentre in presenza di eco pianificata a livello centrale, (viene per es.
stabilito che un determinato n. di persone siano destinate alla produzione di scarpe), non essendoci
il meccanismo della concorrenza, non ci sono nemmeno gli incentivi a migliorare la propria
produzione (altrimenti sarei fuori dal mercato). La domanda è garantita e le imprese sono di tipo
pubblico.
3. PER CHI produrre (con rif.to alla distribuzione del prodotto e del reddito) ha a che fare col potere di
acquisto dei consumatori. In una eco di mercato la distribuzione del reddito e del prodotto dipende
dalla concorrenza sul mercato del lavoro; alcuni hanno > disponibilità di risorse. In questo caso
potremmo avere forti disparità o disuguaglianze. In una eco dirigista o pianificata le persone hanno
un determinato quantitativo di farina oppure di scarpe quindi poche sono le disparità. In una eco
mista una parte delle risorse viene allocata attraverso dinamiche private (consumatori e imprese),
l’altra parte viene sottratta attraverso la tassazione e allocata a livello centrale per gli ospedali,
assistenza sociale, scuole e altro.
Per affrontare questi tre problemi ogni società deve effettuare scelte relative agli input e output del proprio
sistema economico. Input = fattori di produzione (terra, lavoro, capitale). Output = prodotto finale.

POSSIBILITÀ TECNOLOGICHE DELLA SOCIETÀ. Un sistema economico efficiente si trova sulla frontiera delle
possibilità produttive che mostra, per ogni livello di produzione di un bene, la quantità massima di un altro
bene che il sistema economico è in grado di offrire, date la conoscenza tecnologica e la quantità di input di
cui dispone. Essa costituisce il paniere delle scelte possibili per la società. La FPP indica le quantità massime
di produzione ottenibili da un sistema economico, date la conoscenza tecnologica e la quantità di input di
cui dispone. Essa rappresenta il menu di scelte a disposizione della società.
Quindi più risorse vengono impiegate dallo Stato per costruire autostrade, meno ne rimangono per
produrre beni privati (come le case) oppure se si incrementa il consumo di generi alimentari è necessario
ridurre quello di vestiario.
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La scelta di un sistema economico che prevede di sacrificare il consumo presente in favore della produzione
di maggiore quantità di capitale, vedrà l’economia crescere più rapidamente rendendo possibile la
produzione di maggiore quantità di beni (di consumo e capitali) in futuro e la curva della frontiera si
sposterà verso dx. Gli aumenti dell’input (capitale, lavoro ecc.) e i mutamenti tecnologici spostano la FPP
verso l’esterno. Qualsiasi punto all’interno della curva, indica che l’economia non ha raggiunto l’efficienza
produttiva (per es. quando il tasso di disoccupazione è elevato). Un punto situato al di fuori della FPP è
inattuabile o impossibile infatti la scarsità delle risorse non permette di andare oltre la FPP in quanto le
risorse non possono eccedere quelle disponibili. Si può solo decidere come impiegarle. Due importanti
concetti derivano dalla FPP:
1. Efficienza produttiva: si ha quando la società non può aumentare la produzione di un bene senza
ridurre quella di un altro bene; è la situazione che la società raggiunge quando si trova sulla FPP
ovvero sta producendo il massimo di output dato il livello della tecnologia e delle risorse, quindi il
sistema economico opera in modo efficiente; l’incremento della produzione di un bene è possibile
solo diminuendo la produzione di un altro bene.
2. Costo opportunità: in un mondo dominato dalla scarsità, occorre fare una scelta nelle decisioni di
produzione. Il costo opportunità definisce la quantità di un certo bene o servizio cui si deve
rinunciare per avere un’unità addizionale di un altro bene o servizio. Il costo opportunità è il
sacrificio che occorre fare in termini di rinuncia ad una certa quantità del bene A per poter
accedere ad una certa quantità del bene B.
In un mondo dominato dalla scarsità, la scelta di un bene implica la rinuncia a un altro. Il costo opportunità
della decisione è il valore del bene o servizio cui si è rinunciato.

RISORSE INUTILIZZATE ED INEFFICIENZA.


Alcune risorse della società sono inutilizzate: lavoratori disoccupati, fabbriche inattive, terreni incolti. Se
sono presenti risorse inutilizzate il sistema economico non si trova sulla FPP, ma al suo interno, il che
significa inefficienza (esempio: depressione dei cicli economici, riduzione della produzione nelle economie
post socialiste degli anni 90).
Per cui: talvolta le società si trovano all’interno della frontiera delle possibilità produttive. Quando il tasso
di disoccupazione è elevato o l’attività economica è ostacolata da rivoluzioni o conflitti politico-sociali, il
sistema economico è inefficiente e opera all’interno della FPP.

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