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CAP 1 , 1-39

CAP 2, 59-102

CAP 3, 124-143, 148-171

CAP 4, 174-199

CAP 5, 227- 259

CAP 6, 283-287, 289-306

CAP 7, 337-347, 355-372

CAP 8, 394-446

CAP 9, tutto superficialmente (perché ripreso in economia-2)

Domande per l’orale economia aziendale 1 Rispondere in modo completo ogni giorno a 4 domande.

1) Che cosa sono i beni economici

Con il termine “bene” ci si riferisce ad una risorsa, fisica o meno, che può direttamente o
indirettamente soddisfare un bisogno. Appunto per questo collegamento diretto con i bisogni, anche i
beni hanno inoltre un’ampia classificazione. Ci sono infatti i beni primari e secondari, associati ai
medesimi bisogni; i beni complementari, che possono affiancarsi nella medesima attività, come ad
esempio la matita e la gomma e quelli fungibili, che invece si sostituiscono fra loro, come delle penne di
diversi colori. Quelli differenziabili che hanno caratteristiche differenti in base a chi li produce e quelli
non differenziabili poiché hanno caratteristiche simili se non uguali indipendentemente dall’impresa
produttrice. I beni di consumo, che soddisfano in modo diretto un bisogno, e quelli strumentali, che
servono per produrre altri beni. I beni durevoli, ovvero riutilizzabili, anche per lungi periodi e quelli non
durevoli che sono utilizzabili per un solo impiego e infine i beni pubblici e privati di cui classificazione
dipende in realtà più che altro dall’ente che li fornisce ( privati da ditte private, comuna visita in un
ambulatorio privato, pubblici se forniti dallo stato, come una visita in ospedale).

Beni economici: Sebbene la definizione di bene, è quella di una risorsa che deve soddisfare un bisogno,
che è d’altronde ciò che si fa con l’attività economica, questo non comporta che tutti i beni siano
economici. Infatti esistono anche i beni definiti “liberamente accessibili” su cui noi non basiamo
nessuna attività economica. Questi beni, sono quelli non soggetti per natura a limiti di scarsità, come ad
esempio l’aria o i sassi. I beni economici invece rimangono quelli che sono presenti in scarsa misura
rispetto alla richiesta, come il petrolio, l’acqua potabile o un medicinale che noi possiamo permetterci
di far pagare poiché è il metodo ad oggi più conveniente di suddivisione delle risorse.

2) Come può essere definita l’attività economica?

L’attività economica può essere definita come l’attività con cui si producono e consumano i beni
economici, dove per “produzione” si intende l’attività che consente di ottenere beni attraverso il lavoro,
e per “consumo” si intende il diretto soddisfacimento dei bisogni attraverso i beni. La realizzazione di
una attività economica sottintende una creazione di utilità e valore per i soggetti per la quale è stata
creata, e appunto per questo, possiamo dire che un attività è conveniente solo nel momento il cui il
valore dei risultati (output) è maggiore rispetto al valore dei fattori impiegati per ottenere quei risultati.
Centrale è perciò anche il “valore” stesso nell’attività economica, poiché qualora questo ci sia, sorge
anche la necessità di decidere come distribuirlo. E da questa decisone può dipendere anche la
durabilità degli istituti.
3) Cos’è un azienda?

Con il termine azienda ci si riferisce a quelle organizzazioni di cui si osserva l’attività economica di
produzione e consumo di ricchezza realizzata al suo interno e in relazione di scambio con altri istituti; gli
istituti aziendali si classificano in quattro classi di aziende: a) le aziende familiari b) le aziende di
produzione c) le aziende composte pubbliche d) le aziende del terzo settore.

4) Che cosa si intende per economia di specializzazione? (Economia di scala)

Le economie di specializzazione sono la progressiva focalizzazione delle attività economiche realizzate


dall’uomo in fasi sempre più parziali con un conseguente affinamento tecnico delle attività produttive.
L’avvento di tali economie ha portato un volume di beni ottenuti maggiore a quello utile per soddisfare
i bisogni del solo nucleo familiare e ha fatto nascere i mercati, dove scambiare questi beni con altre
unità economiche. I vantaggi delle economie di specializzazione sono l’effetto dell’esperienza, poiché
concentrandosi su una attività o poche, le persone si specializzano e creano prodotti di più alta qualità,
e lo sfruttamento delle economie di scala, grazie alla quali, aumentando la capacità produttiva
installata, con lo stesso tasso di utilizzo, si abbassa il costo unitario di produzione (l’economia di scala
non va confusa però con quella di assorbimento dei costi fissi, definita anche di volume , dove si va
semplicemente ad aumentare le qualità prodotte). Le economie di specializzazione hanno però anche
alcuni svantaggi, come l’aumento dei costi di coordinamento (perché tutto deve essere gestito alla
perfezione nelle varie fasi), un costo più elevato per i processi produttivi rigidi e per la presenza di
investimenti specifici su macchinari o risorse non utilizzabili qualora l’attività vada male e una eventuale
demotivazione della forza lavoro, che dovendo svolgere attività sempre più ripetitive, poiché
specializzate, rischia di demotivarsi.

5) Quali sono le principali finalità economiche dell’impresa?


6) Quali sono i soggetti portatori di interessi economici istituzionali?

La finalità primaria dell’impresa è appunto di tipo economico e consiste nella produzione di


remunerazioni attraverso la produzione di beni che vengono poi scambiati nel mercato. Le imprese
hanno però anche finalità secondarie di tipo non economico, che si riferiscono ai bisogni si socialità, di
crescita personale e professionale e talvolta anche di sviluppo del territorio in cui si trovano. I portatori
istituzionali di interessi di tipo economico, che perseguono perciò la finalità primaria dell’impresa sono i
lavoratori e i portatori di capitale. +++ Le imprese, sebbene si possa pensare siano utili solo per
l’aspetto economico nella vita delle persone che ne fanno parte, in realtà sono importanti per la società
in generale, perché essendo responsabili della maggior parte delle scoperte che influenzano poi la vita
dell’uomo (es. farmaci), partecipano in prima linea al progresso della società e quindi anch’esse devono
puntare al raggiungimento del “bene comune”; Il controllo di questo obbiettivo viene fatto tramite
l’intervento dello stato, la competizione nel mercato e i valori etici della classe imprenditoriale. Un
azienda che reca infatti danno al bene comune (es. danneggiando il territorio o non pagando le
imposte) spesso è costretta al fallimento dell’attività. +++ I modelli principali d’impresa sono 2: Il
modello capitalistico, più diffuso nel mondo occidentale, che è quello in cui i portatori istituzionali
d’interessi sono per lo più i portatori di capitale di rischio e il modello delle imprese ad assetto
proprietario misto, dove invece come portatori d’interesse si fanno valere anche i lavoratori. I portatori
d’interessi non istituzionali possono essere altre aziende o le famiglie del territorio con determinate
aspettative.

7) Fallimento del mercato cosa si intende e quali sono le cause?

A giustificare l’intervento dello stato in economia, solitamente si utilizza proprio la teoria del fallimento
del marcato, che avviene solitamente per 5 cause. 1) “l’insufficiente concorrenza”, infatti perché il
funzionamento dei mercati sia garantito, c’è bisogno che ci siano più aziende che lavorano ad un bene,
in maniera che il prezzo non possa essere influenzato dalla singola impresa 2)Riguarda l’esistenza dei
così detti “beni pubblici”, non offerti dal mercato o offerti in maniera insufficiente, che sono dei beni
con obbligo di continuità, universalità e che non sono espressi da una domanda individuale 3) Sono “le
esternalità”, ovvero situazioni sconvenienti in cui lo stato deve intervenire, come un impresa che reca
danno ad altre senza prevedere poi a un’indennizzo (esternalità negative) oppure al contrario,
un’impresa che fornisce un beneficio ad altre imprese o al singolo e non viene ricompensata
(esternalità positive). 4) è la presenza dei “mercati incompleti” che si hanno qualora un mercato non
consenta una sufficiente offerta di un bene o di un servizio, sebbene il suo costo di produzione sia
inferiore a quanto i consumatori sarebbero disposti a pagare. 5) è invece riconducibile “all’asimmetria
informativa” per cui lo stato interviene con delle regole che rimediano alla carenza di informazioni, se
lo stato non intervenisse infatti ci sarebbe probabilmente una non equa ridistribuzione del reddito,
lasciando molti individui senza le risorse per vivere e in secondo luogo le persone prenderebbero
spesso decisioni sbagliate senza poter essere protette.

8) Che cosa sono le ONP? Perché esistono?


9) Cos’è l’assetto istituzionale? Parlare di questo e spiegazione .X 2

L’assetto istituzionale è l’insieme di relazioni, regole e sistemi di governo aziendale, basato sul
considerare contemporaneamente i soggetti coinvolti nell’azienda, il contributo da loro apportando e la
ricompensa che spetta a ciascun soggetto. Il soggetto di maggior rilevanza è definito soggetto
economico. I contributi richiesti dall’assetto istituzionale possono essere economici o meno così come i
benefici (ovvero le ricompense). Solitamente questi tre aspetti dell’assetto istituzionale di un’azienda
possono variare in relazione al tempo e allo spazio, sopratutto a causa di alcuni elementi come la
molteplicità di relazioni intraprese (che spesso si basano sulla forza contrattuale di una delle due parti,
dovuta all’asimmetria informativa). Nelle aziende più complesse è bene suddividere il governo in più
unità per avere sempre chiari gli interessi dei vari soggetti. La tutela degli interessi garantisce infatti
durevolezza e economicità e un assetto istituzionale non organizzato chiaramente può influenzare
negativamente la creazione di valore dell’azienda e aumentare i rischi per quest’ultima.

10) Cosa si intende per soggetto economico? Come viene scelto?

Il soggetto economico è l’insieme di uno o poche categorie di portatori d’interesse che controllano
direttamente l’azienda e godono dei suoi risultati residuali (negativi e positivi); Questo soggetto, che
porta aventi gli interessi istituzionali può governare direttamente l’azienda oppure nominare appositi
organi che portano una maggiore partecipazione degli altri stakeholder ma anche una condivisone
maggiore dei risultati ottenuti. Guardando più in particolare al tema degli interessi, si può definire
soggetto economico che governa l’azienda la persona o il gruppo di persone di cui interesse principale è
di fatto l’azienda stessa. Importante è sempre distinguere il soggetto economico dal soggetto giuridico,
che non sempre coincidono.

11) A cosa servono i meccanismi di corporate governance ?

I meccanismi di corporale governance definiscono i ruoli, le regole generali di funzionamento di una


azienda e le relazioni tra la proprietà e il management. In particolare, nel caso di azionariato diffuso, il
potere di gestione è solitamente affidato al management, regolato secondo il rapporto di “agenzia”.
Questi sistemi di governo di una azienda possono variare nel tempo, a seconda delle norme giuridiche,
di codici di auto-disciplina di natura volontaria, o per esigenze particolari dell’azienda. +++ Una
importante distinzione nel tema del corporale governance è quella tra il modello anglosassone
“outsider System” che predilige una diffusione della public company ad azionariato diffuso, e il modello
reano-nipponico “insider system” che predilige invece una proprietà concentrata e coinvolta
nell’attività dell’azienda (modello tipico italiano) +++ Le forme giuridiche di società associata (non
individuale), previste dal codice civile, sono tre: 1) la società di persone (società in nome collettivo e
società in accomandita semplice), che non hanno personalità giuridica nell’azienda, ma nei vari soci,
che in caso perciò di debiti o fallimenti, devono provvedere con il proprio patrimonio personale 2) le
società di capitale (società a responsabilità limitata, le società per azioni e le società in accomandita per
azioni) che hanno invece personalità giuridica nell’azienda, di cui i soci non sono perciò toccabili nel
loro patrimonio personale nel caso di debiti, ma solo nel capitale sociale dell’azienda stessa.
Versamento di capitale minimo di 10.000. 3) società cooperative che operano con una finalità
mutualistica, offrendo beni e servizi ai soci.

12) Cos’è una pubblic company?

Una public company è una società che ricorre all’azionariato diffuso, tipico modello anglosassone, dove
perciò una società si basa su un vasto numero di azioni, dove il soggetto economico solitamente
possiede un controllo di fatto.

13) Cosa si intende per identità aziendale? Valori,missione,vision

L’identità aziendale è un concetto in realtà multidisciplinare, che acquista significato in base al


contesto. Sebbene questa possa essere confusa con il concetto di organizzazione aziendale, termine
che si riferisce alle relazioni interne delle organizzazioni, in realtà a un significato distinto che vuole
comunicare all’esterno dell’azienda in maniera tale da far percepire i suoi tratti distintivi ai clienti e agli
altri stakeholder. Inoltre sebbene gli studi di design facciano pensare che l’identità aziendale si riferisca
solo a manifestazioni visibili come il nome di una azienda, il marchio o il logo, in realtà Balmer vi
distingue anche il concetto proposto dagli studi di strategia, secondo i quali l’identità aziendale è
l’insieme di strategie sulle quali l’azienda basa la propria attività, pianificate a partire dalla definizione di
vari elementi quale lo scopo dell’azienda.

14) Quali sono le tipologie di impresa che necessariamente prendono a riferimento gli interessi di
stakeholders nella loro forma societaria?
15) Forme di accordi di cooperazione
Tra le forme degli accordi di cooperazione figurano:
• L’outsourcing si verifica quando un'organizzazione cede una parte della catena del valore che
possiede ad un'altra azienda mantenendo la sua presenza nei gli altri passaggi della catena del
valore;
• La concessione di licenze avviene quando un'impresa concede ad un'altra impresa il diritto di
utilizzare le proprie risorse in cambio di un compenso;
• Il franchising avviene quando un'impresa vende il diritto ad un'altra impresa di utilizzare il nome
del marchio, il design, il know-how e i processi lavorativi dell'impresa di franchising per costruire
un'attività in un mercato di destinazione;
• Le alleanze strategiche sono accordi di cooperazione il culo obiettivo principale è
l’apprendimento;
• Le alleanze azionarie di minoranza si verificano quando un organizzazione assume
unilateralmente una quota minoritaria del capitale proprio del partner;
• Le alleanze a partecipazione incrociata si verificano quando due soci detengono ciascuno le azioni
dell’altro;
• Joint venture È un'alleanza basata su azioni in cui due o più partner formano una nuova
organizzazione separata;
• L'acquisizione avviene quando l'impresa acquirente acquisisce più del 50% dell'impresa oggetto
dell'acquisizione e ottiene il controllo del processo decisionale;
• La fusione avviene quando due o più società si fondono in una sola

16) Cosa si intende per scenarizzazione? Parlerei di Pestel ma non so se è giusto


17) Che cosa sono i mercati? Come possono essere organizzati ?

Sia un mercato quando molte negoziazioni di beni con caratteristiche omogenee avvengono con
frequenza elevata. In tali condizioni le negoziazioni avranno caratteristiche simile, in termini di prezzi e
condizioni generali.l'informazione principale che l'esistenza di un mercato offre agli operatori e il prezzo
corrente per i beni in esso negoziati. Non tutti gli insiemi di negoziazioni sono qualificabili come
mercati, e non esiste inoltre un mercato quando non si possono osservare condizioni di scambio
omogenee; per uno stesso bene si possono formare vari mercati. Le tradizionali categorie di analisi dei
mercati sono la "domanda" e "l'offerta".l'incontro della domanda e dell'offerta determina la quantità i
prezzi scambiati.la domanda è qualificata da tre fattori: - la concentrazione, la domanda sarà
concentrata sugli acquirenti sono pochi.se l'acquirente è uno solo si parla di mercato monopsonio. -
l'elasticità, che esprime la sensibilità delle quantità domandate alle variazioni di prezzo.un'elasticità
elevata comporta grandi modificazioni nelle quantità domandate in conseguenza di variazioni
relativamente ridotte nei prezzi.tipicamente sono caratterizzati da una domanda rigida i venissi iniziali e
da una domanda elastica i beni voluttari. - la differenziazione, collegata alla presenza di segmenti di
mercato caratterizzati da specificità nelle caratteristiche dei beni domandati.alcuni mercati sono
tendenzialmente indifferenziati, cioè gli acquirenti non riconoscono aspetti di specificità nei prodotti
così che l'unica variabile rilevante risulta il prezzo. Gli stessi tre fattori possono essere impiegati anche
per l'analisi dell’offerta: - la concentrazione dell'offerta consente di identificare diversi tipi di mercato in
base alla numerosità di offerenti. Avremo un monopolio se esiste un solo venditore, il duopolio sei
venditori sono due, l'oligopolio se i venditori sono pochi, se venditori sono molti si parlerà di mercato in
concorrenza perfetta. - l'elasticità dell'offerta esprime la variabilità delle quantità offerta nel mercato
rispetto ai prezzi e dipende dalla capacità e disponibilità dei venditori a reagire alle variazioni di
mercato. - differenziazione dell'offerta, collegata alla presenza di aspetti specifici nei prodotti.la
capacità di differenziare l'offerta dei concorrenti è una delle strategie competitive di base. Sebbene le
analisi di mercato forniscano caratteristiche riguardanti solamente i prezzi, la quantità, la
concentrazione di domanda e offerta in realtà sulle decisioni di acquisto e vendita influiscono anche
altri fattori quali i termini di pagamento, la consegna, le garanzie eccetera.

18) Attraverso quali variabili è analizzata la struttura del settore

La struttura del settore e la sua capacità di condizionare il comportamento competitivo delle imprese
dipendono principalmente da tre variabili:

• Il grado di concentrazione: è elevato sei un piccolo numero di aziende realizza gran parte dell'offerta
complessiva;

• La struttura dei costi: esprime il comportamento dei costi medi unitari rispetto ai volumi di
produzione e nel tempo;

• Le barriere all’entrata: sono gli ostacoli che devono essere superati da un'azienda esterna al settore
per potervi entrare e possono essere ad esempio dovuti alle norme in vigore, all'entità degli
investimenti necessari, alla rilevanza della notorietà e dell’esperienza. La struttura del settore è un
fattore influente sul comportamento delle aziende che ne fanno parte.

19) Cosa si intende per coerenza strategica? Come può essere valutata?
Per coerenza strategica si intende la valutazione della presenza o meno nell’impresa oggetto di
acquisizione di quegli elementi necessari alla formula strategica dell’acquirente. Alla base della
valutazione della coerenza strategica c’è la relazione tra aspetti interni ed esterni presi in
considerazione nell’analisi SWOT e di entrambi con gli obbiettivi e la strategia, ovvero si tratta di un
importante momento di riflessione sulla scelta dei processi di pianificazione e sull’analisi delle
direttrici strategiche effettivamente seguite.
20) Cosa si intende per struttura organizzativa? Vantaggi e svantaggi relativi
La struttura organizzativa può essere definita come l'insieme delle modalità in cui è possibile
suddividere il lavoro in specifici compiti e le rispettive modalità di coordinamento tra gli stessi. Essa
identifica:
• Gli organi tra cui è suddiviso il lavoro;
• Le funzioni assegnate a tali organi;
• Le relazioni tra gli organi stessi.
La struttura organizzativa specifica formalmente l'organizzazione di procedure e controlli, la
gestione dell'autorità e dei processi decisionali, i flussi informativi.
Altri vantaggi della struttura funzionale si possono riassumere nel fatto di:
• Facilitare la condivisione attiva di conoscenze all'interno di ciascuna area funzionale e diventare
maggiormente specializzati e produttivi;
• Permette alle persone con comuni capacità e che lavorano nella stessa area funzionale di
supervisionarsi l'un l'altro e controllare i comportamenti adottati;
• Di sviluppare norme e valori che permettono alle persone che lavorano nella stessa area
funzionale di diventare più efficaci in ciò che fanno. Tra gli svantaggi derivanti dall'adozione della
struttura funzionale vi sono problemi di varia natura legati alla comunicazione, al coordinamento e
conseguentemente al controllo. Seguono problemi di focalizzazione: il controllo centralizzato
ostacola la capacità di soddisfare le esigenze specifiche in diverse aree geografiche
21) Parlare dell’assetto organizzativo (struttura organizz. E modello)
22) Cosa si intende per economicità? Come può essere valutata?
L'economicità viene intesa come la capacità dell'azienda di perdurare massimizzando l'utilità delle
risorse impiegate e dipende congiuntamente dalle performance aziendali ed al rispetto delle
condizioni di equilibrio che consentono il funzionamento dell’azienda.
23) Quali sono le condizioni di equilibrio?
Le condizioni di equilibrio sono le condizioni che consentono all'azienda di durare nel tempo e di
mantenere una situazione di relativa autonomia. La valutazione delle condizioni di equilibrio
avviene attraverso opportuni schemi che considerano il bario combinarsi di determinate grandezze
che hanno origine dalle operazioni di gestione:
• I costi, cioè oneri che derivano dalla provvigione amento e dall'impiego dei fattori produttivi o dai
trasferimenti "passiva" verso altre aziende;
• I ricavi, cioè proventi che derivano dalla vendita di beni e servizi ai clienti dell'impresa o da
trasferimenti “attivi" ricevute da altre aziende;
• La consistenza e la variazione dei fabbisogni finanziari, cioè gli ammontare di mezzi di pagamento
assorbiti dagli investimenti richiesti per la produzione di beni o servizi, dalla gestione patrimoniale e
dalla gestione finanziaria;
• La consistenza e la variazione delle fonti finanziarie, costituite dai mezzi di pagamento reperiti
attraverso la gestione della produzione e la gestione finanziaria passiva;
• Le uscite, cioè gli esborsi di mezzi di pagamento necessari a: - Pagare; - Remunerare e rimborsare
i finanziamenti ottenuti da terzi; - Remunerare il rimborsare i mezzi propri.
• Le entrate, cioè gli incassi di mezzi di pagamento che derivano: - Dalle vendite; - Dall'ottenimento
di finanziamenti da terzi; - Da aumenti di mezzi propri.
Le condizioni di equilibrio sono connesse fra loro ma non vi è una completa interdipendenza. Le
condizioni di equilibrio sono quindi da considerare come una serie di requisiti minimi vitali per le
aziende, che consentono il raggiungimento delle finalità istituzionali.
24) Quali sono le operazioni che maggiormente influiscono sull ‘equilibrio economico di un impresa ( o
azienda pubblica o Onp)
25) Motivi dell’esistenza delle aziende composte pubbliche
il lavoro di Richard Musgrave il quale ha proposto tre branche economiche per definire il settore
pubblico. La prima riguarda la stabilizzazione, il cui compito è garantire piena occupazione a prezzi
stabili. La seconda branca riguarda l'allocazione delle risorse, al fine di assegnare le dotazioni
finanziarie alle varie destinazioni in modo efficiente. La terza branca concerne la distribuzione che si
occupa di come i beni prodotti possono essere distribuiti tra i membri della collettività. Al fine di
giustificare l'intervento dello Stato nell'economia, è normalmente utilizzata la teoria del fallimento
del mercato che presuppone una serie di cause determinanti di cui si menzionano le principali: • La
prima riguarda l'insufficiente concorrenza; • La seconda causa è riconducibile all'esistenza dei beni
pubblici ovvero quei beni che il mercato non offre come il caso della difesa nazionale o
dell'illuminazione pubblica.
26) Contabilità generale e analitica
La contabilità generale ha come oggetto di rappresentazione l'intera azienda e si alimenta di
informazioni che nascono dalle operazioni che l'azienda effettua con i terzi.
La contabilità analitica a come oggetto di rappresentazione le singole parti dell’azienda. Per
alimentarla non sono sufficienti le operazioni che l'azienda effettua con i terzi, ma si rende
necessario effettuare rilevazioni che riguardano le destinazioni all'interno dell'azienda dei beni e dei
servizi acquisiti e la provenienza dall'interno dell'impresa dei beni o servizi ceduti. La contabilità
generale a base economico-patrimoniale e la contabilità generale a base finanziaria. Le differenze
tra queste due configurazioni sono:
• La contabilità economico-patrimoniale è finalizzata a rappresentare il divenire della ricchezza
aziendale negli aspetti della sua consistenza e della sua variazione;
• La contabilità finanziaria è finalizzata a regolare i rapporti tra organi amministrativi e organi
rappresentativi dei soggetti portatori di interessi istituzionali nello svolgimento dei processi di
acquisizione e di impiego delle risorse finanziarie.
27) Organizzazione e gestione delle aziende pubbliche
Con riferimento alle modalità organizzative e gestionali, occorre rilevare che lo Stato è strutturato
in varie istituzioni territoriali che collaborano in uno spirito di sussidiarietà per dare attuazione ai
diversi livelli di decentramento istituzionale al fine del perseguimento dell'interesse pubblico e per
rispondere ai bisogni dei cittadini. L'azione di ciascun istituto pubblico è solitamente è condizionata
da quella di altri istituti. Negli istituti pubblici territoriali, si svolgono processi economici di grande
importanza e per tale ragione si determina l'opportunità di investigare il tema delle finalità
economiche perseguite che si combinano con le finalità non economiche. La forte intersezione ha
un impatto anche sulla struttura degli organi di governo che comprendono sia organi pubblici
elettivi sia organi tecnico-amministrativi.
28) Analisi di scenario
Gli scenari sono descrizioni di possibili futuri Stati del mondo costruiti come configurazioni di
variabili ambientali rilevanti. Gli scenari non sono previsioni e non è rilevante e quantificare la
probabilità che si realizzino. Piuttosto offrono un modo per comprendere le interconnessioni tra le
variabili ambientali e aiutare il management a valutare l'impatto delle decisioni da assumere nei
diversi scenari ipotizzati. La costruzione di scenari può essere articolato in alcune fasi: • Definire
l'orizzonte temporale e la porzione di ambiente da prendere in considerazione. L'orizzonte
temporale può essere scelto tenendo conto della portata delle decisioni da prendere; • Identificare
i principali driver del cambiamento. In questa fase è possibile applicare l'analisi PESTEL per
identificare i fenomeni che avranno il maggior impatto in futuro; • Descrivere gli scenari. Avendo
identificato i principali fenomeni da considerare è possibile iniziare a delineare gli scenari; •
Identificare gli impatti. Una volta che gli scenari sono stati delineati sarà possibile interrogarsi su
quali implicazioni comportino per l’azienda; • Sorvegliare gli sviluppi. Un aspetto interessante del
metodo degli scenari è la possibilità di interrogarsi su quali fatti sarebbero osservabili oggi e nel
prossimo futuro se lo scenario dovesse avvalersi in futuro.
29) Sistemi di controllo di Simons e van der stede

I sistemi di controllo sono unanimemente federati come una leva fondamentale per influenzare il
comportamento delle persone che operano nell'azienda, e fornire indicazioni al management sulla
direzione di marcia da seguire.

Il framework di Merchant e Van der Stede si basa sull'idea che le cause che giustificano l'introduzione di
un sistema di controllo abbiano radice nei problemi di natura comportamentale che
contraddistinguono le persone operanti nelle aziende e che i manager devono saper fronteggiare. Gli
strumenti vengono distinti in base all'oggetto del controllo. Ai diversi oggetti corrispondono tre tipi di
controlli: i controlli sui risultati, i controlli sulle azioni e i controlli sulle persone. I controlli sui risultati si
basano sulla misura delle performance considerando le aspettative dei diversi gruppi di portatori di
interesse. I controlli sulle azioni pongono l'operato delle persone al centro del controllo, e hanno
prevalentemente natura preventiva, volta ad assicurare che esse compiano azioni vantaggiose per la
propria azienda o evitino comportamenti disfunzionali. I controlli sul personale prevedono tre principali
modalità: la selezione e l'inserimento; la formazione; la progettazione dei compiti e la messa
disposizione delle risorse necessarie.

Il modello delle leve del controllo, levers of control framework, elaborato da Robert Simons, propone
una teoria del controllo volta a bilanciare esigenze contrastanti. Il modello LOC considera tre livelli: Il
primo livello è dato dalla strategia di business, intesa come il modo in cui l'azienda competi e si
posiziona nei confronti della concorrenza. Il secondo livello presenta quattro variabili chiave che
devono essere analizzate per realizzare con successo la strategia: i sistemi di credo, i sistemi di limite, i
sistemi di controllo diagnostico e i sistemi di controllo interattivo.

I sistemi di credo sono rappresentati dai valori di fondo, le finalità e le logiche attraverso le quali
operare che i vertici aziendali trasmettono formalmente. I sistemi di limite vengono utilizzati per
delimitare i comportamenti volti alla ricerca di opportunità, identificando i rischi da evitare, le azioni
indesiderate, il livello di attività accettabile. I sistemi di controllo diagnostico sono i sistemi cibernetici
utilizzati per indurre, controllare e ricompensare il conseguimento degli obiettivi. Il controllo
diagnostico si avvale di strumenti come il budget, la balance scorecard, l'analisi delle varianze, il
monitoraggio della quota di mercato. I sistemi di controllo interattivo sono utilizzati per incoraggiare
l'apprendimento organizzativo e la nascita di nuove idee e strategie.

30) Strategie competitive


Sono modalità con cui l'azienda compete all'interno dello spazio strategico che decide di occupare.
Nelle strategie competitive l'ambizione è imporsi come leader in una delle dimensioni strategiche.
L'obiettivo è identificare un business attrattivo per poi posizionarvi in modo da vincere la
competizione con gli altri.
31) Equilibrio patrimoniale

Finora abbiamo parlato dell'equilibrio economico ma questa condizione è necessaria, ma non


sufficiente per garantire durabilità e autonomia all’azienda. Infatti per garantire quest'ultima vanno
prese in considerazione anche le variabili di tipo finanziario; I gruppi acrimonia Ale esprime la capacità
di bilanciare opportunamente in un determinato istante la consistenza e la composizione delle fonti di
finanziamento e la consistenza e la composizione degli impieghi.concorrono quindi alla realizzazione di
questo equilibrio i seguenti aspetti: A) l'ammontare e la composizione degli impieghi (in
immobilizzazioni, scorte, crediti disponibilità liquide…) Che rappresentano la destinazione dei mezzi di
pagamento utilizzati; B) L'ammontare della ricchezza disponibile da parte dell'azienda che esprime il
capitale proprio; C) l'ammontare e la composizione dei debiti; D) una relazione di congruità tra gli
impieghi e le fonti di finanziamento (capitale proprio e capitale di terzi). Va sottolineato che le
grandezze di cui parliamo si riferiscono ad una consistenza e non ad un fenomeno dinamico si tratta
quindi di grandezze la cui misurazione fa riferimento a un singolo istante. Inoltre, nella valutazione
dell'equilibrio patrimoniale assumono rilievo solo le operazioni in cui il ciclo finanziario non si è già
concluso.la natura delle grandezze che vengono considerate e infatti la seguente: 1) Gli impieghi in
disponibilità liquide rappresentano le somme di denaro disponibili come risultante di tutte le entrate e
uscite monetarie avvenute nel passato; 2 parentesi gli altri impieghi derivano da investimenti di risorse
finanziarie ancora in essere nel momento in cui si effettua la misurazione; 3 le fonti derivano da
approvvigionamenti di risorse finanziarie ancora in essere nel momento in cui si effettua la misurazione,
quindi da approvvigionamenti di risorse finanziarie effettuati dalla dall'azienda nel passato che non si
sono ancora conclusi con la restituzione delle risorse stesse

32) Sistemi di gestione


I meccanismi operativi esprimono l'elemento dinamico dell'assetto organizzativo. I meccanismi
operativi sono l'insieme dei processi che guidano il funzionamento della struttura organizzativa e ne
permettono la realizzazione delle funzioni fondamentali. Sono distinti in due classi: sistemi di
gestione del personale ehi sistemi di gestione degli obiettivi e delle informazioni.
Entrambe le classi condividono le seguenti finalità generali:
• Definire i comportamenti attesi per ciascuna unità organizzativa, gli obiettivi da raggiungere e le
risorse disponibili;
• Soddisfare il fabbisogno informativo e conoscitivo;
• Determinare la composizione, la dimensione e le dinamiche dell'organismo personale.
I sistemi di gestione del personale determinano la composizione, la dimensione e le dinamiche
dell'organismo personale e le ricompense delle persone che operano nell'azienda ad ogni livello e
qualifica.
I sistemi di gestione degli obiettivi e delle informazioni consentono di specificare obiettivi e risorse
e di fornire alle persone le basi conoscitive e gli elementi di giudizio fondamentali per l'assunzione
di decisioni.
33) Sistemi di business
Il business system può essere definito come la configurazione specifica di risorse, attività, prodotti
volta a creare valore per i clienti. Il business system è "il risultato dell'interazione tra azione
manageriale e comportamenti degli attori, rivolto alla strutturazione di uno spazio economico
adeguato al conseguimento di specifici obiettivi e risultati”. Il vantaggio competitivo si concretizza
nella capacità dell'impresa di distinguersi rispetto ai concorrenti nella percezione dei clienti e si
concretizza in una redditività media superiore
34) Componenti del sistema che mi permettono di essere sostenibile
Gli elementi chiave della sostenibilità possono essere così riassunti:
• Eterogeneità delle risorse: le imprese hanno una dotazione di risorse differenziate;
• Limiti alla competizione ex post sulle risorse e alla perfetta mobilità delle risorse: questi limiti
riguardano la difficile riproducibilità e il difficile scambio delle risorse;
• Limiti alla competizione ex ante: cioè la competizione per acquisire le risorse uniche è limitata da
imperfezioni nei mercati, che permettono di ottenere le risorse ad un costo limitato;
• Motivazioni: possono essere definite come "un interesse ricorrente per la situazione o condizione
di un obiettivo presente nella mente e che spinge, dirige, seleziona il comportamento
dell’individuo";
• Tratti: sono una caratteristica fisica o una generale disposizione a reagire, a rispondere in un certo
modo a stimoli estranei o ad una situazione;
• Immagine di sé e ruoli sociali: si riferisce alla percezione di se stessi e la valutazione di questa
immagine;
• Conoscenze specifiche: queste sono la parte visibile di una persona;
• Skill: è la capacità di eseguire un determinato compito fisico o intellettivo.
35) Organizzazioni no proofit
36) Corporate governance
• La corporate governance prevede una serie di organi e di processi che permettono la
valorizzazione della dimensione di sostenibilità a tutti i livelli organizzativi;
Un'altra distinzione rilevante in tema di corporate governance va attuata tra il modello
anglosassone denominato outsider system e quello insider system. Il primo si basa sull'efficienza
del mercato e promuove la diffusione della public company ricorrente all'azionariato diffuso. Il
secondo invece vede in genere una proprietà concentrata e coinvolta nella gestione dell'azienda;
questo modello è tipico anche del contesto italiano. Nel nostro ordinamento giuridico si
distinguono le imprese individuali da quelle gestite in forma associata.
37) Analisi swot

L’analisi SWAT è una metodologia diffusa per definire il quadro strategico di un’azienda e consiste
nell’individuare le forse e le debolezze interne dell’azienda e le minacce e le opportunità che questa più
subire/cogliere dall’ambiente esterno; Questo tipo di analisi offre un modo per confrontare diverse
combinazioni di fattori interni ed esterni per valutarne le opzioni strategiche disponibili e favorevoli
all’azienda e al suo successo. L’analisi SWAT può servire per analizzare vari scenari aziendali, come la
scelta di un nuovo investimento, riflettere in maniera profonda sulla propria azienda, portando alla luce
problematiche spesso trascurate per mancanza di tempo, porta a ragionare i membri di una azienda,
specialmente quelli all governo di quest’ultima sugli elementi interni da valorizzare e le debolezze che
invece devono essere arginate. L’analisi Swat dunque non consente di per sé di identificare e sviluppare
strategie efficaci, non sono possibili recette generali o predefinite, infatti i componenti dell’analisi
cambiano nel tempo, in base all’evoluzione della azienda e dell’ambiente esterno.

38) Integrazione verticale

L’integrazione verticale è un’altra forma strategica di crescita dell’azienda che si differenzia però da
quella vita finora di tipo orizzontale che comporta nuovi clienti o prodotti. L’integrazione verticale
consiste nell’espansione dell’attività a monte, ovvero realizzando autonomamente fattori prima
acquistati dall’esterno, o a valle, che espandono le attività aziendali andando a svolgere fasi prima
svolte dai propri clienti. Ciò può comportare alcuni vantaggi soprattuto di diminuzione dei costi di
transizione nel cercare dei partner commerciali. Per attuare questo tipo di integrazione bisogna
prendere in considerazione però alcuni aspetti. La convenienza relativa, ovvero se sia effettivamente è
conveniente essere autonomi per determinate produzioni, soprattutto visto alla produzione prevista, se
i costi di coordinamento interno sarebbero maggiori dei costi di transizione con l’esterno, se la scelta di
internare un processo conferisca più o meno qualità a quest’ultimo e infine se comporta meno rischi
dal punto di vista dei comportamenti opportunistici dei terzi.

39) Ibridi organizzativi

Le organizzazioni ibride, sono delle imprese che combinano la missione caritatevole e sociale con la
creazione di profitti. Infatti se solitamente le ATS erano organizzazioni esclusivamente no-profit ormai i
limiti sono fievolissimi e infatti ci sono aziende forprofit che però dirigono tutti i profitti o una parte
verso cause sociali che vengono definite ibride. Questo sta portando perciò la nascita di un quarto
settore costellato da organizzazioni ibride.

40) Società benefit

sono società di capitale “tradizionale” che hanno come obbiettivo generare un profitto e al contempo il
perseguimento di uno o più scopi sociali per creare un impatto positivo sulla società. Questa tipologia
societaria rimane inviolabile nel patrimonio dell’impresa e la missione è quindi protetta dai nuovi
investitori o dai cambi di leadership. In termini di rendicontazione, questo tipo di società devono
presentare un bilancio più ampio, che dia conto anche della performance delle attività di tipo non
finanziario.

41) Equilibrio finanziario

L'equilibrio finanziario riguarda la capacità, con riferimento ad un determinato intervallo temporale, di


attivare fonti di finanziamento tali da coprire i fabbisogni finanziari senza compromettere la situazione
di equilibrio patrimoniale. In questo caso i termini fonti i fabbisogni vengono intesi in senso dinamico,
cioè con i flussi in entrata in uscita di risorse finanziarie e perciò non possono essere misurate in un
istante definito ma vanno misurate in un intervallo. Un aspetto che caratterizza l'analisi dell'equilibrio
finanziario è la scelta delle risorse finanziarie da considerare; scegliendo l'insieme delle disponibilità
liquide (cassa, banca) individuato un certo ammontare di disponibilità liquide all'inizio del periodo di
riferimento, vengono esaminati i flussi-fonte (entrate di disponibilità liquide) e i flussi-impiego (uscite)
dalla cui risultante netta deriva una determinata variazione, che sommata alle disponibilità liquide
iniziali ne deriva l'ammontare finale. I fabbisogni finanziari intesi come disponibilità liquide sono
generati da operazioni come il pagamento dei fattori produttivi, investimenti ed altre aziende, il
pagamento di investimenti patrimoniali, la cessione dei crediti finanziari, il rimborso dei debiti, il
pagamento di oneri o i versamenti per riduzione del patrimonio. Invece le fonti di finanziamento sono
attivabili attraverso operazioni di incasso dei corrispettivi, riscossione di trasferimenti operati da terzi,
riscossione di proventi di carattere patrimoniale ed interessi attivi, incasso di corrispettivi per il
disinvestimento, riscossione di crediti finanziari concessi, accensione di debiti finanziari e incremento
del patrimonio attraverso aumenti del capitale.

42) Social business

Un social business è un’impresa sostenibile di cui obbiettivo principale non è la generazione di un


profitto, bensì la risoluzione di un problema sociale, gli eventuali profitti generati infatti non vanno
distribuiti agli azionisti, ma servono solo per migliorare il prodotto o servizio offerto. Questo business
unisce perciò gli obbiettivi tipici del terzo settore con l’efficienza e la sostenibilità economica di
un’impresa; secondo il professore Yunus (premio nobel) questo business deve rispettare 7 punti:
1)l’obiettivo dell’impresa deve essere quello di sconfiggere la povertà e risolvere problemi sociali
2)deve essere finanziariamente ed economicamente sostenibile 3)gli investitori recuperano solo il
patrimonio investito 4) quando il capitale investito viene restituito, il profitto rimane all’interno
dell’azienda e viene usato per finanziare il funzionamento e l’espansione 5) l’impresa è sostenibile dal
punto di vista ambientale 6) i lavoratori hanno salari adeguati e migliori condizioni di lavoro 7) il motto
deve essere “do it with Joy”. ES, GRAMEEN DANONE O GRAMEEN BANCK.

43) Meccanismi operativi

Nell'ambito del modello organizzativo i meccanismi operativi rappresentano i sistemi che governano il
comportamento delle persone che operano nelle aziende; in particolare, i meccanismi operativi sono
costituiti da insiemi di processi e si avvalgono di insiemi di regole, di procedure e di
programmi.esprimono l'elemento dinamico del modello organizzativo. I meccanismi operativi
presentano le seguenti caratteristiche di rilievo: concorrono alla definizione di chi fa cosa; vengono
utilizzati come fattore di collegamento tra i fini aziendali e i comportamenti individuali; devono
manifestare interdipendenza e congruenza con la struttura organizzativa di base; costituiscono
l'elemento dinamico che stabilisce le regole di funzionamento della struttura e rispetto all'insieme dei
compiti svolti nelle varie unità organizzative hanno la caratteristica di non essere riferibili
esclusivamente ad una singola unità ma di interessarle nel loro complesso. Come finalità i sistemi
operativi sono da una parte chiamati a contemperare le esigenze connesse alla strategia aziendale e
alle combinazioni produttive nell'ambiente di riferimento e dall'altro le esigenze delle persone che
operano all'interno dell’azienda. L'attuazione dei meccanismi operativi in relazioni di complementarietà
con la struttura organizzativa permette di soddisfare una serie di fabbisogni organizzativi, ovvero
esigenze e problematiche organizzative generali insorgenti in ogni azienda complessa, espressione delle
caratteristiche di base dell'ambiente, delle combinazioni produttive e dei prestatori di lavoro.i
fabbisogni organizzativi sono rappresentati in prima approssimazione dall'efficienza delle combinazioni
produttive e dalla soddisfazione di prestatori di lavoro.

44) Modelli contabili


Con l'espressione "modelli contabili", si può indicare una serie di strumenti di raccolta ed
elaborazione delle informazioni di tipo monetario, che si differenziano con riferimento all'oggetto
di rappresentazione e al profilo di indagine. In merito all'oggetto di rappresentazione si può fare la
distinzione tra la contabilità generale e la contabilità analitica. La contabilità generale ha come
oggetto di rappresentazione l'intera azienda e si alimenta di informazioni che nascono dalle
operazioni che l'azienda effettua con i terzi. La contabilità analitica a come oggetto di
rappresentazione le singole parti dell’azienda. Per alimentarla non sono sufficienti le operazioni che
l'azienda effettua con i terzi, ma si rende necessario effettuare rilevazioni che riguardano le
destinazioni all'interno dell'azienda dei beni e dei servizi acquisiti e la provenienza dall'interno
dell'impresa dei beni o servizi ceduti. La contabilità generale a base economico-patrimoniale e la
contabilità generale a base finanziaria. Le differenze tra queste due configurazioni sono: • La
contabilità economico-patrimoniale è finalizzata a rappresentare il divenire della ricchezza
aziendale negli aspetti della sua consistenza e della sua variazione; • La contabilità finanziaria è
finalizzata a regolare i rapporti tra organi amministrativi e organi rappresentativi dei soggetti
portatori di interessi istituzionali nello svolgimento dei processi di acquisizione e di impiego delle
risorse finanziarie.
45) Raggruppamenti strategici

Il settore, pur essendo un concetto fondamentale per l'analisi strategica rimane talvolta un riferimento
troppo ampio, nello stesso settore possono infatti convivere aziende molto eterogenei (Gucci, diesel e
Benetton ad esempio, sono tre aziende italiane del settore della moda ma con rilevanti differenze in
termini di prodotti, clienti e processi operativi). Per questo le aziende possono essere raggruppate
secondo raggruppamenti strategici, segmenti di mercato e aree strategiche d’affari. +++ I
raggruppamenti strategici sono insiemi di aziende appartenenti allo stesso settore e accomunate da
una simile formula competitiva; i raggruppamenti strategici sono individuati attraverso la
considerazione congiunta di due variabili che dipendono solitamente dalla tipologia di attività svolta; in
linea generale è possibile osservare che le variabili scelte sono riconducibili a due tipi, il primo tipo
contiene l'ampiezza della gamma, i mercati geografici e canali distributivi; il secondo tipo invece le
spese di marketing, le dimensioni aziendali, gli investimenti di ricerca.

46) Shared value 2


Lo shared value può essere definito come l’approccio strategico che accresce la competitività di
un'azienda e che allo stesso tempo migliora le condizioni economiche e sociali all'interno delle
comunità in cui l'azienda opera.
Porter e Kramer identificano tre principali modalità attraverso le quali le imprese possono creare
valore per gli azionisti e e per la comunità: 1. Riconcepire prodotti e mercati; 2. Ridefinire la
produttività nella catena del valore; 3. Promuovere lo sviluppo delle comunità locali. Secondo un
approccio shared value le stesse aziende dovrebbero ripensare i loro prodotti in termini di qualità,
al fine di soddisfare un bisogno non ancora soddisfatto.
L'idea che l'approccio shared value sottende è che il focus primario dovrebbe essere non tanto sulla
divisione della ricchezza generata ma sulle modalità per aumentare quanto più possibile il valore
generato dalla comunità. Lo shared value si differenzia dalla CSR nelle seguenti dimensioni:
• Secondo lo shared value, il fine ultimo è la generazione di valore economico e sociale, mentre
secondo la CSR spesso il fine è filantropico;
• Lo shared value previsto come necessario per competere nel mercato, mentre spesso la CSR
viene abbracciata solamente in relazione a pressioni esterne;
• Le priorità secondo l'approccio shared value sono determinate internamente, mentre la CSR viene
spesso trainata dall'evoluzione degli standard di rendicontazione esterna.
47) Strategia di business

La strategia di business definisce la formula di ricerca del successo di un’azienda in uno specifico spazio
competitivo. Questa è importante sia per le piccole aziende, sia per le diverse unità business delle
aziende più grandi. Questo tipo di strategia è sempre riferita a duna specifica combinazione prodotto-
mercato (ASA).

48) Forze competitive del fratm porter


Porter afferma che per ottenere un vantaggio competitivo in un settore, un insieme di attività che
un'azienda si impegna a fornire sul suo prodotto o servizio dovrebbe essere diverso dai suoi
concorrenti. Secondo Porter, il vantaggio competitivo non deriva da una o più scelte uniche di
attività indipendenti, ma dal grado di congruenza tra le sue attività. Questo sistema coordinato e
collegato di attività ad alto valore aggiunto è chiamato sistema di attività. Porter ha introdotto uno
strumento di "mappatura del sistema di attività" che permette di rappresentare e analizzare le
relazioni tra le attività di un’azienda. Più fitta e la rete di interdipendenze tra le attività sulla mappa,
più alto è il grado di fit tra di esse. Il fit è importante per creare un vantaggio competitivo riducendo
i costi o aumentando il valore. Il fit scoraggia i tentativi di imitazione dei concorrenti.
49) Attrattività di un settore

L'attrattività di un settore è la capacità di quest'ultimo di attrarre al suo interno nuove aziende e


clientela; l'attrattività dipende dalla potenza congiunta delle cinque forze di porter; In particolare, tanto
maggiori sono le forze, tanto minore sarà l'attrattività del contesto competitivo e tanto più difficile sarà
per le singole imprese del settore ottenere un rendimento; pertanto, i settori non sono tutti uguali dal
punto di vista della redditività potenziale per le imprese che li compongono. Nei settori in cui le cinque
forze sono favorevoli (cioè di modesta entità) molte imprese possono ottenere ritorni economici elevati
ma i settori in cui la pressione delle cinque forze è cospicua solo poche imprese potranno ottenere
ritorni elevati.

50) Beni pubblici:

Le caratteristiche dei beni pubblici sono la “proprietà della non rivalità”, secondo la quale più soggetti
possono beneficiare di un bene senza così togliere la possibilità anche da altri di usufruirne e la
“proprietà della non escludibilità”, secondo la quale è impossibile escludere un individuo dall’utilizzo
del bene pubblico. I beni pubblici che possiedono entrambe le proprietà vengono definiti “puri”,
mentre quelli che ne possono solo una “impuri”.

51) Ambiente generale


L'ambiente è costituito dal vasto insieme di condizioni e fenomeni, economici e non economici, che
influenzano l'economia delle aziende. L'ambiente generale è dunque è costituito da un vasto
insieme di fattori capaci di esercitare un'influenza sulla generalità delle aziende che operano in un
dato contesto. Per indagare le caratteristiche dell'ambiente generale e comprenderne le
implicazioni per una data azienda si può ricorrere all'analisi PESTEL. Si tratta di un modello di analisi
che prende in considerazione sei insieme di attributi dell'ambiente: politici, economici, sociali,
tecnologici, ecologici e legali.
52) Analisi Pestel
L'analisi dell'ambiente generale attraverso l'analisi PESTEL è fondamentale per identificare le
condizioni di contesto rilevanti per l'attività delle aziende e comprenderne le implicazioni. Le
decisioni aziendali implicano un ricorso più o meno esplicito a previsioni. L’analisi PESTEL
costituisce un riferimento logico anche per le attività di previsione. Purtroppo sono abbastanza rari
i fenomeni per i quali esiste una chiara e leggibile tendenza evolutiva.
53) Contabilità finanziaria
La contabilità finanziaria è finalizzata a regolare i rapporti tra organi amministrativi e organi
rappresentativi dei soggetti portatori di interessi istituzionali nello svolgimento dei processi di
acquisizione e di impiego delle risorse finanziarie e si basa sul metodo della partita semplice. La
finalità principale del sistema di contabilità finanziaria è la funzione autorizzativa cioè la capacità di
regolazione a priori dei rapporti tra gli organi di governo. L'attitudine in maggior misura
riconosciuta al sistema di contabilità finanziaria e di consentire un controllo da parte dell'organo
deliberante/volitivo sull'organo esecutivo. Il sistema di contabilità finanziaria è attivato mediante
l'approvazione del bilancio finanziario di previsione con cui l'organo deliberante/volitivo decreta
l'ammontare complessivo delle spese e la relativa copertura attraverso l'individuazione delle
entrate. La contabilità finanziaria comporta l'utilizzo di tre tipi di scritture contabili: scritture
preventive, scritture concomitanti e scritture consuntive
54) Beni meritori (non so cosa siano) ahha
55) Strutture organizzative

Per struttura organizzativa si intende l'insieme delle modalità in cui è possibile suddividere il lavoro in
specifici compiti e le rispettive modalità di coordinazione tra essi. Essa identifica gli organi tra cui è
suddiviso il lavoro; le funzioni assegnate agli organi; le relazioni tra gli organi stessi. Alcune delle
principali funzioni che la struttura organizzativa fornisce sono l'allocazione delle regole di gestione del
lavoro; i canali formali di collaborazione; la delimitazione dei limiti delle responsabilità attraverso
l'identificazione di autorità e dei flussi di comunicazione; una motivazione all'attribuzione di
determinati poteri decisionali. +++ per ciascuna azienda è possibile una rappresentazione grafica
attraverso il modello che viene definito “organigramma”. Esso è costituito da riquadri che indicano
come il lavoro e le responsabilità sono raggruppate in organi e unità, e da line che invece mostrano la
struttura gestionale: chi comunica a chi e come riquadri relazionano tra di loro.

56) Identità aziendale


L'identità aziendale è un concetto multidisciplinare. Nelle scienze sociali, riguarda il modo e la
misura in cui il soggetto si sente parte dei gruppi sociali a cui appartiene. Essa prende forma proprio
a partire da un processo di identificazione dell'individuo con altri soggetti a lui vicini fino alla
generare un senso di appartenenza a questi. Una volta stabiliti i punti in comune, l'individuo farà
l'operazione inversa, riconoscendo le proprie caratteristiche peculiari che lo rendono diverso. In
letteratura si distingue l'identità organizzativa dall'identità aziendale. L'identità organizzativa si
concentra sulle relazioni interne all'organizzazione funzionali mentre quella aziendale sulle
comunicazioni verso l'esterno dell’organizzazione. L'identità organizzativa è recepita grazie
all'esperienza quotidiana e personale con i rituali, gli spazi ecc. dell’organizzazione, mentre quella
aziendale è trasmessa tramite i principali canali di comunicazione.
57) Costi di agenzia e i suoi effetti sull’azienda
La teoria dell’agenzia viene utilizzata per analizzare la separazione tra proprietà e management; un
rapporto di agenzia si crea nel momento in cui un soggetto (mandante o principale) conferisce
autorità decisionale o di controllo delle risorse ad un altro soggetto (l’agente). Una relazione
esasperata tra due si può avere nel momento in cui il principale non sceglie correttamente l’agente,
o quando l’agente guarda solo ai propri interessi agendo in modo sleale nel confronti del principale.
Secondo la teoria dell’agenzia, l’allineamento tra gli interessi delle due figura comporta i così detti
“costi di agenzia” da parte del principale, che per garantire un buon operato dell’agente può far
leva su sistemi di controllo e di incentivi per premiarne i risultati e sulla disponibilità di sistemi
informativi affidabili.
58) Impresa sociale

L’impresa sociale rientra nell’ampio gruppo delle aziende del terzo settore e sono tutti quegli enti
privati che esercitano in via stabile e principale un’attività d’impresa diresse generale senza scopo di
lucro e per finalità sociali. L’impresa sociale può ripartire gli utili e gli avanzi di gestione seppure in
forma limitata e può assumere personale o volontari.

59) Cultura organizzativa

La cultura organizzativa è costituita dall'insieme di valori, opinioni e conoscenze condivise dalle persone
che operano nell'azienda e trasmessi ai nuovi membri come il modo corretto di pensare; ogni
organizzazione ha una propria cultura che esercita un'influenza sul comportamento delle persone. La
cultura è una variabile organizzativa hard in quanto produce un effetto sui comportamenti non
direttamente accostabile alla struttura organizzativa né a livello di responsabilità attribuito ai
collaboratori, ma influenza aspetti come l'interazione con i clienti, la gestione delle giuste umani, gli
standard di performance e il concetto di responsabilità. La cultura organizzativa si manifesta su tre
livelli: il primo è il livello direttamente osservabile in cui si collocano gli artefatti e comportamenti
visibili (esempio l'arredamento degli uffici in fresco dei dipendenti e livello di formalità sulle relazioni
con i superiori), tuttavia gli elementi visibili non sono sempre interpretabili. Il secondo è un livello
intermedio in cui la cultura si presenta nella forma di un insieme di valori dichiarati che vengono
veicolati per mezzo di un insieme esplicito di definizioni organizzative che i versi the aziendali
comunicano formalmente in riferimento a filosofie aziendali, obiettivi e strategie. Il terzo e ultimo
livello della cultura organizzativa è quello degli assunti taciti condivisi rappresentato dalle cui intenzioni
inconsce e spesso implicite, rappresentano l'essenza della cultura stessa, contemplano aspetti profondi
e universali del modo di pensare, sentire e agire di ciascun dipendente dell’azienda.

60) Economicità 2

Ciascun tipo di azienda persegue delle finalità istituzionali che per quanto possono essere diverse
hanno bisogno che l'azienda perduri nel tempo e svolga la sua azione in modo relativamente
autonomo. La durabilità è infatti essenziale poiché le finalità situazionali rispondono ad esigenze che
permangono, si rinnovano ed evolvono nel tempo, è ovvio che solo le aziende che riescono a durare nel
tempo sono i doni a soddisfarli inoltre la durabilità è fondamentale anche per i soggetti appartenenti
all'azienda o coloro che ne entreranno a far parte e anche per il sistema economico nel suo complesso.
Così come la durabilità è importante anche l'autonomia, essa non va interpretata come un totale
isolamento dalle influenze esterne bensì consiste nella capacità di saper operare con le risorse che essa
stessa riesce a procurarsi a vario titolo ; L'autonomia è condizione indispensabile per il mantenimento
nel tempo dei fini aziendali: infatti, un'azienda che perde la sua autonomia si trova inevitabilmente a
dover perseguire le finalità del soggetto che la condiziona. Questi due elementi fondamentali, quindi
durabilità e autonomia dipendono in modo determinante da un insieme di performance e condizioni di
equilibrio dell'azienda che compendiano nel concetto di economicità. L'economicità viene intesa come
la capacità dell'azienda di perdurare massimizzando l'utilità delle risorse impiegate e dipende
congiuntamente dalle performance aziendali e dal rispetto delle condizioni di equilibrio che consentono
il funzionamento dell'azienda; anche se questi due elementi possono manifestarsi in modo
indipendente gli uni dagli altri l'economicità non può prescindere dal conseguimento di nessuno di
questi risultati ed equilibri. +++ per comprendere quanto l'autonomia di un'azienda sia importante basti
guardare a ciò che è successo con gli interventi di sussidio che erano stati effettuati negli anni 70 del XX
secolo dallo Stato nell'industria automobilistica, nella siderurgia, nella chimica; grazie a tali sussidi le
imprese hanno potuto sopravvivere pur conseguendo rilevanti perdite subendo però condizionamenti
sulle scelte strategiche e organizzative che hanno portate verso situazioni che neppure lo Stato ha poi
ritenuto di dover continuare a sostenere

61) Asimmetria informativa


Condizione che si verifica nel mercato quando uno o più operatori dispongono di informazioni più
precise di altri. In generale, interferisce con il buon funzionamento (➔ efficienza economica;
mercato, fallimenti del) dei mercati, portando a situazioni di sotto utilizzazione delle risorse
disponibili. L’a. i., infatti, può indurre l’operatore meglio informato a comportamenti opportunistici
(➔ azzardo morale): per es., un’impresa finanziata da terzi potrebbe assumersi rischi eccessivi, un
assicurato potrebbe non tutelare le sue proprietà con la dovuta cura, un lavoratore difficilmente
licenziabile potrebbe sottrarsi al proprio impegno.
62) Costi di transazione
Che cosa sono le economie di transizione e di scopo? Le Economie di Transizione, sono la
spiegazione più logica del perché le aziende tendono ad unirsi o ad “internalizzare” alcuni processi;
la spiegazione sta infatti nella teoria dei costi di transizione, che sono quei costi che si creano nel
momento in cui si vuole attuare uno scambio nel mercato. Questi costi possono essere ad esempio
costi di tempistiche o denaro per trovare contraenti e un accordo valido e nascono per lo più per 4
ragioni: le persone agiscono con razionalità limitata, spesso c’è una asimmetria di informazioni tra i
contraenti, che per essere eliminata determina il sostenimento di alcuni costi, poi ci sono costi di
transizione da sostenere per prevenire i comportamenti opportunistici della controparte e infine i
costi dovuti a investimenti specifici dei due contraenti, che spesso rendono poco conveniente
cercare un’altra controparte. Per eliminare o comunque minimizzare questi costi, molte aziende
tendono appunto ad “internalizzare” alcuni processi, affidando la gestione ad un unico soggetto.
Un’altra ragione per la crescita dimensionale delle aziende e delle imprese in particolare, è per
l’appunto lo sfruttamento delle Economie di Scopo, che si presentano nel momento in cui la
produzione di due beni è più conveniente di quella del bene singolo, perché spesso questi beni
possono condividere risorse materiali o immateriali che portano a una di riduzione dei costi. Le
risorse materiali possono essere ad esempio degli impianti o delle materie prime, mentre quando si
parla di risorse immateriali (riutilizzabili infinitamente) ci si riferisce per lo più al marchio,
all’immagine della azienda e così via (es Disney, prima film, poi giochi e vestiti) . Certo c’è da dire
che l’unico grande ostacolo della crescita dimensionale delle imprese è l’organizzazione, che spesso
comporta anche costi molto elevati.
63) Contabilità analitica e generale
Con l'espressione "modelli contabili", si può indicare una serie di strumenti di raccolta ed
elaborazione delle informazioni di tipo monetario, che si differenziano con riferimento all'oggetto
di rappresentazione e al profilo di indagine. In merito all'oggetto di rappresentazione si può fare la
distinzione tra la contabilità generale e la contabilità analitica. La contabilità generale ha come
oggetto di rappresentazione l'intera azienda e si alimenta di informazioni che nascono dalle
operazioni che l'azienda effettua con i terzi. La contabilità analitica a come oggetto di
rappresentazione le singole parti dell’azienda. Per alimentarla non sono sufficienti le operazioni che
l'azienda effettua con i terzi, ma si rende necessario effettuare rilevazioni che riguardano le
destinazioni all'interno dell'azienda dei beni e dei servizi acquisiti e la provenienza dall'interno
dell'impresa dei beni o servizi ceduti. La contabilità generale a base economico-patrimoniale e la
contabilità generale a base finanziaria.
64) Aziende pubbliche
Le aziende pubbliche hanno un soggetto giuridico pubblico. Le aziende pubbliche, a differenza di
quelle private, non hanno come scopo il conseguimento di un profitto bensì il raggiungimento di
un interesse pubblico. Ad esse si applicano le norme di diritto amministrativo. Rientrano tra le
aziende pubbliche:
- gli enti pubblici territoriali. Essi operano nell'ambito di un certo territorio ed hanno obiettivi
istituzionali. Esempio: Stato, Regioni, Province, Comuni;
- gli enti pubblici istituzionali. Sono enti che, a differenza dei precedenti, non operano nell'ambito di
un certo territorio. Essi hanno come scopo il soddisfacimento dei bisogni di particolari gruppi di
individui o della collettività. Esempio: INPS, INAIL, Camere di Commercio, enti ospedalieri autonomi,
università ecc..
- gli enti pubblici economici. Sono enti che esercitano un'impresa. In passato questa categoria di enti
pubblici era piuttosto numerosa. Ad essa appartenevano ad essa l'IRI, l'ENI, la Cassa deposito e
prestiti, ma successivamente sono stati successivamente trasformati in S.p.A.  Esempio: un esempio
di ente pubblico economico, attualmente, è dato dall'Istituto per il Credito Sportivo.

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