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Cap. 1
LE PERSONE, LATTIVITA ECONOMICA, LECONOMIA
AZIENDALE
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:
comprendere il significato di alcuni concetti fondamentali che si pongono
alla base degli studi economico aziendali.
* ESSENZIALI
* VOLUTTUARI
GERARCHIA in base a:
* Redditi (variare disponibilit)
* Gusti e Preferenze
- sono soggetti a:
PROCESSI DI APPRENDIMENTO
A. BENI DI CONSUMO
(beni a utilizzo singolo)
B. BENI STRUMENTALI
(beni durevoli)
C. BENI A CONSUMO
INDIVIDUALE
D. BENI A CONSUMO
COLLETTIVO
E. BENI PRIVATI
(elettrodomestici, arredamenti)
F. BENI PUBBLICI
(anagrafe, difesa nazionale,
giustizia, sanit)
??? Come fare quando certi bisogni possono essere soddisfatti solo
attraverso beni che sono scarsi rispetto alle esigenze manifestate dalle
persone ???
FINI
BISOGNI
BENI/BENI ECONOMICI
ATTIVITA ECONOMICA
SINTETIZZANDO
Possiamo dire che:
a) nellimpresa si svolge unattivit di produzione economica;
b) al fine di produrre redditi adeguati a remunerare i conferenti
capitale proprio e i prestatori di lavoro;
c) per mezzo della produzione di beni secondo efficienza.
2. capitale-risparmio o proprio
capitale conferito a titolo di rischio/proprio
Sono condizioni primarie di produzione perch:
a. sono fattori di produzione fondamentali in ogni istituto (senza i
quali listituto non potrebbe sussistere);
b. fanno sorgere in capo alle persone che le conferiscono degli
interessi economici primari (in altri termini, le economie dei
conferenti sono fortemente legate alle sorti dellistituto).
Le condizioni primarie di produzione fanno capo alle due categorie di
persone che in linea di principio compongono il soggetto economico
dimpresa, ossia linsieme delle persone che hanno il diritto-dovere di
governare limpresa.
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Homo oecomomicus
Individui singoli e
isolati
Razionalit motivata
solo dallutilit (redditi e
incremento della
ricchezza)
Interessi egoistici
Persona Umana
Sono membri di gruppi
(societ umane)
Razionalit limitata e
svolgono attivit non
solo avendo come fine il
reddito
Principi di progresso,
solidariet, lealt
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SOLUZIONI
Con la validit percepita delle
soluzioni
ALTERNATIVE
DECISONI
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Cap. 2
GLI ISTITUTI, LE AZIENDE, LA SPECIALIZZAZIONE
ECONOMICA
OBBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:
comprendere il concetto di azienda, fondamentale per gli studi di
Economia Aziendale.
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2. ordine
ogni istituto ordinato per mezzo di un insieme di regole e di norme
condivise dai suoi membri;
3. durabilit nel tempo
gli istituti sono destinati a durare nel tempo, per conseguire
stabilmente (nel medio-lungo termine) i fini condivisi dai suoi
membri;
4. dinamicit
per perdurare nel tempo, gli istituti devono sapersi adattare alle
mutevoli condizioni dellambiente;
5. unitariet
gli istituti sono composti da elementi eterogenei (diverse persone e
diverse condizioni di produzione e di consumo), ma tali elementi
sono coordinati in modo unitario in vista del raggiungimento del fine
comune;
6. autonomia
listituto deve essere relativamente
condizionato) rispetto a vincoli esterni.
autonomo
(cio,
non
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2. Le aziende (2.2)
In ogni istituto si svolge in qualche misura unattivit di tipo economico.
Mentre nelle famiglie e negli istituti pubblici territoriali, oltre allattivit
economica, si svolgono anche altre attivit di diverso tipo (religiose,
sociali, etiche, politiche), nelle imprese si svolge quasi esclusivamente
attivit economica.
In ogni caso, in ogni istituto si svolge in qualche misura unattivit di
produzione e di consumo di beni economici.
Quando, per astrazione, dellistituto si considerano solo le operazioni
economiche volte a produrre o a consumare beni economici per il
soddisfacimento dei bisogni dei membri dellistituto stesso, si ottiene il
concetto di azienda.
Istituto sociale
aspetti economici
aspetti affettivi
Azienda
aspetti sociali
aspetti politici
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Portatori di
interessi
economici
istituzionali
Portatori di
interessi
economici
non ist.li
Processi
tipici di
azienda
FAMIGLIE
IMPRESE
Sociale,
etiche,
religiose
Economiche,
ma anche sociali.
Appagamento dei
bisogni delle persone
che compongono la
famiglia
Produzione di
remunerazioni monetarie e
di altra natura.
I componenti della
famiglia
Altre famiglie legate
da parentela,
Lavoratori domestici.
Consumi, gestione
patrimoniale, lavoro,
studio
La produzione di beni il
mezzo.
Conferenti capitalerisparmio (di rischio)
Portatori di lavoro.
Fornitori, clienti,
conferenti capitale di
prestito, Stato e sue
articolazioni.
Trasformazione tecnica,
negoziazione di beni, di
reddito, di rischi.
ISTITUTI PUBBLICI
TERRITORIALI
Sociali e morali.
ISTITUTI
NONPROFIT
Sociali,
morali,
culturali,
Appagamento dei
bisogni di: associati;
collettivit generale.
Rimunerazioni dei
prestatori di lavoro.
Varie combinazioni di
associati, donatori,
Stato, prestatori di
lavoro.
Fornitori, conferenti
capitale di prestito,
altri istituti pubblici.
Produzione (o
produzione e consumo
di beni).
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Cap. 3
LE COMBINAZIONI ECONOMICHE DI ISTITUTO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:
Presentare il modello generale della struttura delle aziende.
AI
AO
CE
PAT
OP
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G. Caratteristica
G. Patrimoniale
G. Finanziaria
G. Tributaria
G. Assicurativa
- Operazioni di organizzazione
- Operazioni di rilevazione
Operazioni (o attivit) di configurazione dellassetto istituzionale
Sono tutte le operazioni che contribuiscono a delineare il disegno di base
dellistituto, quali:
- la costituzione dellistituto;
- la definizione della compagine iniziale dei soci e delle sue successive
trasformazioni;
- la forma giuridica;
- le acquisizioni, fusioni, scissioni;
- le alleanze (abiti Dior, capelli Chanel);
- la liquidazione dellistituto
Nb. Le operazioni di gestione, organizzazione e rilevazione sono
influenzate dalle scelte di assetto istituzionale
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Operazioni di gestione
Insieme di operazioni, svolte dalle persone, attraverso le quali limpresa
attua direttamente la produzione.
A loro volta, le operazioni di gestione possono essere articolate in diverse
sotto-classi:
La gestione caratteristica
Comprende linsieme delle operazioni che identificano la funzione
economico-tecnica (ovvero lattivit) tipica dellimpresa.
La gestione caratteristica comprende, ad esempio, le operazioni di acquisto
dei fattori produttivi, di produzione (trasformazione fisico-tecnica dei
fattori produttivi in prodotti) e di vendita dei prodotti ottenuti.
A seconda che gli acquisti-produzione-vendite riguardino beni a veloce
ciclo di utilizzo o a lento ciclo di utilizzo, si distingue la gestione
caratteristica corrente dalla gestione caratteristica non corrente.
La gestione patrimoniale (o accessoria)
Comprende tutte le operazioni finalizzate a produrre redditi addizionali
rispetto a quelli prodotti dallattivit tipica (gestione caratteristica),
utilizzando risorse temporaneamente in eccesso rispetto ai fabbisogni della
gestione caratteristica.
Ad esempio: acquisti di titoli e di immobili civili.
La gestione finanziaria
Comprende linsieme delle operazioni relative alla raccolta, al rimborso e
alla remunerazione dei finanziamenti che lazienda ha attinto con vincolo
di capitale di prestito per far fronte ai suoi fabbisogni finanziari.
La gestione tributaria (o fiscale)
Comprende le operazioni relative allaccertamento e al pagamento dei
tributi.
In particolare, fanno riferimento allaccertamento e al pagamento di
imposte sul reddito.
La gestione assicurativa
Comprende le operazioni finalizzate alla copertura di rischi particolari
dimpresa attraverso la stipulazione di contratti di assicurazione.
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Operazioni di rilevazione
Insieme di operazioni attraverso le quali vengono determinati i risultati
aziendali.
RINVIO AL SECONDO MODULO
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RIEPILOGO IN SINTESI
Le combinazioni economiche generali:
- sono linsieme di tutte le operazioni economiche poste in essere
nellazienda;
- per esse si procede alla determinazione del reddito come
contrapposizione di costi e ricavi.
Esempio (biscottificio):
frollini
wafer
Farina
Lievito
Impasto
Produzione
Cottura
Nord
Vendite
Sud
Processo
Processo
Processo
Processo
Processo
Processo
Acquisti
Coordinazione
parziale
Coordinazione
Parziale
Coordinazione
parziale
Combinazione Combinazione
parziale
parziale
Acquisti
Imprese
commerciali
Acquisti
Produzione
Vendita
Vendita
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Unacciaieria
Unazienda automobilistica
Unazienda di grande distribuzione
Una compagnia aerea
Una societ di consulenza
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6. REDRISTRIBUIRE IL REDDITO
- Caratteristiche: le condizioni specifiche di reddito delle persone possono rendere
inaccessibili per alcuni cittadini certi tipi di beni privati (sanit negli USA)
- Ragioni intervento: a) rendere accessibili beni privati a tutti i cittadini al di l del
reddito; b) favorire la distribuzione di incentivi e di sussidi con luso del sistema
fiscale.
- ESEMPIO: a) servizio sanitario e di istruzione gratuito; b) sussidi fiscali per le
famiglie.
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La gestione tributaria
Unico fra tutte le categorie di istituti, lo Stato ha due gestioni tributarie:
a) gest. trib. passiva: come tutti, anche lo Stato paga imposte e tasse;
b) gest. trib. attiva: a differenza di tutti gli altri, lo Stato raccoglie i tributi.
Questultima, in particolare, riguarda:
- la definizione dei livelli dei tributi;
- laccertamento dei tributi;
- la riscossione dei tributi.
I tributi possono assumere forme quali:
- prezzi: il bene pubblico ceduto contro mezzi monetari assimilabili in
tutto, per il loro meccanismo di determinazione e riscossione, ai prezzi
dello scambio privato:
- imposte: non c una correlazione diretta tra il consumo del bene
pubblico e i mezzi monetari ceduti in cambio. Ogni cittadino/consumatore
dei beni pubblici paga in base alla sua capacit contributiva.
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N.B.
Poich la gestione tributaria attiva ha in qualche modo a che fare con il
corrispettivo che i cittadini devono pagare in cambio del consumo di beni
pubblici, si soliti ritenere che essa faccia parte della gestione
caratteristica delle aziende pubbliche (e sia, nello specifico, la
contropartita della produzione ed erogazione di bei e servizi pubblici).
3. La gestione patrimoniale
Si compone di operazioni di investimento e disinvestimento in beni da
reddito e da rivalutazione ossia in beni che non sono destinati allo
svolgimento della gestione caratteristica (immobili civili, titoli).
Le somme che vengono investite sono quelle di cui lo Stato dispone a
titolo di risparmio (ovvero eccedenti rispetto ai fabbisogni della gestione
caratteristica) evenienza che si manifesta molto raramente.
In genere si ha gestione patrimoniale con la partecipazione in imprese che
non producono beni pubblici.
4. La gestione finanziaria
costituita dalle operazioni di finanza pubblica volte a raccogliere i
finanziamenti necessari per la copertura del fabbisogno finanziario
derivante dal deficit di gestione che caratterizza costantemente quasi tutte
le aziende pubbliche.
In Italia nella copertura del deficit prevalente il ricorso allemissione di
titoli del debito pubblico (BOT, CCT, BPT, ecc).
Non , invece, frequente il ricorso a finanziamenti (debiti) presso le
banche.
5. La gestione assicurativa
Si svolge con modalit analoghe a quelle delle imprese per la copertura di
numerose classi di rischi particolari collegati alle coordinazioni e
combinazioni parziali.
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d) OPERAZIONI DI RILEVAZIONE
Sono spesso pi complesse rispetto a quelle delle imprese, soprattutto per
rappresentare le dimensioni politiche e sociali degli obiettivi e dei risultati
dello Stato e delle sue articolazioni.
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Lo scambio monetario
Abbiamo detto che nello scambio monetario:
a. lazienda venditrice cede allazienda compratrice merci, servizi e
finanziamenti;
b. in cambio, lazienda compratrice cede allazienda venditrice moneta.
La quantit di moneta ceduta definita dal prodotto dal prodotto tra:
a. il prezzo unitario (per unit di bene scambiato) pattuito tra le parti.
Tale prezzo si qualifica come prezzo-costo per lazienda che acquista
e come prezzo-ricavo per lazienda che vende;
b. le quantit scambiate tra le parti.
Il prezzo unitario e le quantit scambiate costituiscono solo due delle
condizioni di scambio.
Le altre condizioni di scambio (cio le caratteristiche che contribuiscono a
definire e a rendere speciale ogni scambio) sono:
- le qualit (ovvero, il tipo, le caratteristiche) dei beni scambiati;
- i tempi dello scambio;
- i luoghi dello scambio;
- le modalit di trasporto e di consegna;
- altro
Attenzione
Lo scambio monetario pu prevedere un regolamento in contanti o
immediato oppure un regolamento differito.
Il regolamento immediato quando la cessione della moneta avviene
contestualmente al trasferimento dei beni oggetto dello scambio.
Il regolamento differito quando la cessione della moneta avviene in un
momento successivo rispetto a quello in cui ha luogo il trasferimento dei
beni.
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N.B.
E importante distinguere i crediti (debiti) di regolamento dai crediti
(debiti) di prestito.
I crediti (debiti) di regolamento sono uno strumento di regolamento degli
scambi. Sono, cio, il corrispettivo (anche se differito) di uno scambio che
ha comportato il trasferimento di beni controprestazione.
I crediti (debiti) di finanziamento (si hanno nel caso di prestiti concessi o
ottenuti a/da terzi) rappresentano, invece, somme di denaro che vengono
trasferite per mezzo dello scambio da unazienda allaltra. Essi sono, cio,
loggetto stesso dello scambio (oggetto dello scambio il trasferimento di
determinate somme di denaro) prestazione.
I crediti (debiti) di finanziamento hanno di solito un costo esplicito
rappresentato dagli interessi.
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Cap. 4
GLI ASSETTI ISTITUZIONALI
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:
approfondire lanalisi dellassetto istituzionali e degli elementi di cui si
compone.
RICHIAMO
Nelle lezioni precedenti abbiamo definito il concetto di struttura aziendale
(linsieme ordinato degli elementi che compongono unazienda e che ne
rendono possibile lo svolgimento dellattivit economica) e abbiamo
analizzato uno dei suoi elementi (le C.E.).
AI
AO
CE
OP
PAT
Ora ci concentriamo su un altro elemento della struttura aziendale:
lassetto istituzionale.
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si
svolge
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Conferenti
capitale di
rischio
Fornitori
Banche
IMPRESA
Clienti
Assicurazioni
Concorrenti
Alleati
istituzionali
(gruppi, joint
ventures )
Portatori di interessi
Fornitori
Contributi
Condizioni
produzione
Ricompense
di Std chiari;
Stabilit rapp.
Prezzi equi;
Clienti
Consumo
impresa
Banche
Mezzi monetari
Assicurazioni
Protezione
specifici
Concorrenti
Stimolo competizione
prodotti Qualit
Prezzo
Garanzie
Rimborso capitale
Rimunerazione
capitale
Trasparenza
rischi Premi
Ecc.
Potenziali alleanze,
ecc
Istituti
pubblici
(collettivit
locali)
Attese dellimpresa
Qualit costante
Prezzo contenuto
Tempi consegna
Tempi paga.to
Stabilit relazione,
Cooperazione
Condizioni di equit,
Variet finanziamenti,
Relazione duratura,
Condizioni
economiche
Affidabilit
Lealt
Ecc.
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Stato
Collettivit locali
Produzione,
erogazione
pubblici
Lavoro
Tessuto sociale
Benessere
Opere collettive
CONFERENTI CAPITALE DI
RISCHIO
Contributi
Tempo
Mezzi Monetari
Competenze
Impegno
Energia
Imprenditorialit
Attese di ricompensa
Remunerazione
Tutela/stabilit
Adeguata liquidabilit
Condizioni di lavoro
Mansioni ricche
Stimoli e carriera
Influenza sulle scelte
Attese dellimpresa
Lealt
Impegno
Flessibilit
Socialit
Per quanto riguarda gli interessi che convergono sulle altre classi di istituti,
si rinvia al testo (4.2.3, 4.2.4, 4.2.5)
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Per far s che listituto (es. limpresa) sia in grado di perdurare nel tempo,
necessario che tutti i diversi interessi che convergono su di esso siano
integrati fra di loro integrazione dinamica dei contributi (4.3.1).
Ci significa che fra i diversi portatori di interesse (ricordiamo, sono
portatori di interesse in quanto apportano contributi utili al perdurare
dellistituto, attendendosi in cambio congrue ricompense) devono
instaurarsi relazioni di cooperazione affinch i contributi che essi
apportano possano essere utilizzati al meglio a favore dellistituto.
Ad esempio:
- collaborazione fra i dipendenti
- assenza di comportamenti opportunistici da parte dei portatori di
capitale
-
Attenzione: non semplice realizzare una piena integrazione dei
contributi/interessi. Esistono, infatti, alcuni ostacoli allintegrazione come
ad esempio:
i)
obiettivi differenti in merito alla combinazione economica
ottimale;
ii)
soggetti in competizione per le rimunerazioni;
iii) soggetti con diversa propensione al rischio
Per agevolare lintegrazione, tuttavia, possibile agire su alcune leve
quali:
a) definizione degli organi di governo in modo che lassunzione delle
decisioni sia condivisa fra i diversi membri che fanno parte
dellistituto;
b) adeguata ripartizione dei risultati residuali (utile/perdita) fra coloro
che si sono assunti il rischio delle decisioni;
c) attenta progettazione dellassetto organizzativo.
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Allinterno del soggetto distituto (quindi, fra i membri che fanno parte
dellistituto) possibile isolare le sole persone che si fanno portatrici di
interessi istituzionali (perch, appunto, sono membri dellistituto) di tipo
economico. Questo sotto-insieme di persone formano il SOGGETTO
ECONOMICO.
Si ha, quindi, che:
- i portatori di interessi istituzionali, non importa se di tipo economico
o non economico, identificano il soggetto distituto;
- nellambito del soggetto distituto, i soli portatori di interessi
istituzionali di tipo economico identificano il soggetto economico.
N.B.
Come nellistituto distinguibile lazienda, nellambito del soggetto
distituto distinguibile il soggetto economico.
Pertanto, mentre il soggetto distituto fa riferimento allistituto, il soggetto
economico fa riferimento allazienda.
Tuttavia, generalmente SI e SE coincidono.
Il soggetto economico rappresenta linsieme delle persone che sono
massimamente interessate al fatto che lazienda esista e prosperi nel
tempo, perch da tale esistenza e da tale prosperare dipende la possibilit
di soddisfare le proprie attese di tipo economico (percezione di redditi e
remunerazioni, disponibilit di beni).
In linea di principio, sono membri del soggetto economico;
- nelle famiglie, tutti i membri che le compongono;
- nelle imprese, i conferenti capitale proprio e i prestatori di lavoro;
- negli istituti pubblici territoriali, tutti i membri della corrispondente
comunit amministrativa e i prestatori di lavoro.
N.B.:
questa non lunica definizione di soggetto economico. E quella, per,
che fatta propria dal modello di rappresentazione delle aziende da noi
prescelto.
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ATTENZIONE!
Non sempre le prerogative di governo economico sono esercitate da tutti e
soli gli individui che compongono il soggetto economico (portatori di
interessi istituzionali di tipo economico).
Possono presentarsi dei casi in cui:
1. lazienda governata solo da una parte dei membri del soggetto
economico;
2. lazienda governata da persone che sono estranee al soggetto
economico in quanto non sono membri dellistituto (soggetti
portatori di interessi economici non istituzionali).
In tali casi si configura un soggetto economico improprio.
Esempio: Societ per azioni (azienda di produzione) governata solo da
pochi azionisti di maggioranza altri conferenti di capitale proprio e
prestatori di lavoro esclusi.
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Cap. 5
LECONOMICITA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:
si intende affrontare e approfondire il principio di economicit con
particolare riguardo allazienda di produzione.
RIPASSO
Fino ad ora abbiamo parlato di istituti, intesi come insiemi di persone che
si aggregano in modo stabile nel tempo per perseguire un fine condiviso,
nel rispetto di regole pure condivise.
Abbiamo detto che dallistituto pu essere distinta, per astrazione,
lazienda la quale sta ad identificare quella parte dellistituto che
deputata allo svolgimento dellattivit economica.
Abbiamo definito il concetto di attivit economica, abbiamo precisato
quali sono le principali classi di operazioni di cui si compone e ci siamo
soffermati sul tema della specializzazione economica.
Abbiamo poi precisato che lo svolgimento dellattivit economica ci porta
ad isolare allinterno dellazienda le combinazioni economiche, di cui
abbiamo visto le diverse possibilit di articolazione (coordinazioni
economiche parziali e combinazioni economiche parziali).
Ci siamo quindi soffermati a considerare come lo svolgimento di attivit
economica organizzata in forma di azienda richieda unattenta
progettazione dellazienda stessa: della sua struttura, del suo
funzionamento, degli organi che la costituiscono A tale riguardo
abbiamo affrontato il tema dellassetto istituzionale.
Parlando di assetto istituzionale, abbiamo toccato il tema del governo
economico e abbiamo precisato che tutte le decisioni devono essere
ispirate a due principi fondamentali: contemperamento degli interessi ed
economicit.
Ora ci soffermiamo su questultimo per comprenderne appieno
limportanza.
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b1. Efficienza
Una prima condizione da rispettare simultaneamente allequilibrio
reddituale per affermare che lazienda di produzione opera in condizioni di
economicit il mantenimento di un livello accettabile di efficienza.
Lefficienza viene misurata mettendo in relazione i risultati conseguiti con
i mezzi impiegati.
Solitamente, essa viene espressa in termini di rendimento fisico-tecnico
dei processi produttivi. Tale rendimento viene quantificato rapportando i
volumi della produzione ottenuta con i volumi di fattori produttivi
impiegati per ottenerla, riferiti ad un arco temporale della durata
predefinita.
Se lazienda non efficiente nello svolgere i propri processi produttivi non
in grado di perdurare nel tempo. Gli sprechi e gli errori che si
verificherebbero, infatti, accrescerebbero i costi fino a pregiudicare
lequilibrio coi ricavi.
Anche se nel breve periodo lequilibrio reddituale non fosse compromesso
dai maggiori costi (perch, per esempio, lazienda riesce a spuntare
maggiori ricavi sul mercato tali da coprire i costi dellinefficienza), tale
situazione sarebbe destinata a non protrarsi nel tempo.
Le aziende di produzione operano in un ambiente caratterizzato da una
continua evoluzione tecnologica e gestionale.
Affinch i processi produttivi possano svolgersi secondo efficienza, non
basta evitare sprechi ma necessario anche che lazienda di produzione
cerchi continuamente linnovazione dei processi e dei prodotti.
b2. Flessibilit
Affinch lazienda di produzione sia capace di perdurare nel tempo,
necessario che essa sia capace di adattarsi prontamente alle mutevoli
esigenze dellambiente economico.
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c. Congruit
Il concetto di congruit richiama un concetto di adeguatezza.
La congruit deve essere valutata con riferimento ai:
- prezzi costi e prezzi ricavi
- remunerazioni del lavoro e del capitale proprio
Congruit dei prezzi-costi e prezzi-ricavi
?Cosa significa?
Essa significa che tanto i costi sostenuti per lapprovvigionamento dei
fattori produttivi, quanto i ricavi derivanti dalla cessione di prodotti
ottenuti devono essere adeguati, ovvero in linea con le condizioni di
mercato.
Non si potrebbe parlare di economicit se lazienda raggiungesse
condizioni di equilibrio reddituale solo grazie alla possibilit di acquisire i
fattori della produzione a condizioni particolarmente vantaggiose o di
collocare i prodotti sul mercato a prezzi particolarmente elevati (come in
monopolio).
Lequilibrio reddituale, infatti, sarebbe solo contingente (dura solo fino a
che durano le condizioni favorevoli).
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d. Equilibrio monetario
Lequilibrio monetario esprime la capacit dellazienda di produzione di
far fronte momento per momento ai propri impegni di pagamento. Questo
implica che le entrate monetarie siano almeno pari alle uscite monetarie.
Quando tale equilibrio non sussiste ovvero le entrate monetarie sono
inferiori rispetto alle uscite monetarie la gestione finanziaria svolge un
ruolo estremamente importante per reperire i mezzi monetari che mancano.
Attraverso le operazioni di finanziamento, infatti, lazienda acquisisce i
mezzi monetari necessari (che le mancano) impegnandosi a rimborsarli e a
pagarne il costo sotto forma di interessi passivi.
N.B.
Lequilibrio
reddituale.
monetario
strettamente
correlato
allequilibrio
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Ipotesi di
Modello contabile o
Bilancio di esercizio
Logica conoscitiva di
redazione
Determinazione:
- reddito di esercizio
- capitale di funzionamento
Modello finanziario
o del valore economico
patrimonio
Determinazione
- reddito economico
- capitale economico
- cessione in blocco
- funzionamento
dellimpresa
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Par. 7.2
IL CAPITALE ECONOMICO: IL VALORE ECONOMICO DEL
PATRIMONIO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO:
illustrare la natura, gli utilizzi e i problemi di determinazione del capitale
economico.
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ATTENZIONE
Il concetto di capitale economico non va confuso con quello di prezzo di
cessione.
Il capitale economico esprime, infatti, un valore generale che astrae da tutti
quegli elementi contingenti che concorrono a determinare, invece, il
prezzo di cessione (forza contrattuale, situazioni personali e interessi
particolari dei contraenti)
In tal senso, si pu dire che il capitale economico strumentale alla
determinazione del prezzo di cessione, ma non coincide (necessariamente)
con esso.
Applicazioni
Molte sono le circostanze in cui si fa ricorso al valore economico del
capitale come termine di riferimento per successive valutazioni.
In generale, si tratta sempre di operazioni straordinarie, ovvero di
operazioni che non rientrano nella usuale e normale attivit di unazienda:
- determinazione del prezzo di cessione;
- fusione di pi aziende;
- apporto di unazienda;
- ingresso di un nuovo socio in una societ preesistente
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2. il tasso di attualizzazione
serve per eliminare gli effetti del tempo.
Esso corrisponde al tasso di remunerazione atteso dai conferenti
capitale proprio, ovvero al rendimento offerto dal mercato dei
capitali per investimenti di pari durata e rischio (concetto di costoopportunit gi richiamato).
Pu essere determinato sommando due fattori principali:
- il rendimento (o tasso di remunerazione) per investimenti a rischio
nullo (Rf);
- un premio per il rischio (P)
Ke = Rf + P
Formula
Se si ipotizza che la durata futura dellazienda sia limitata nel tempo, il
valore economico del capitale determinabile attraverso la seguente
formula:
CE = E(R) a n Ke = E(R) [1/ Ke 1/i(1+ Ke)n]
Dove a n Ke si legge a figurato n al tasso Ke (indica una rendita); R il
reddito atteso medio normalizzato; Ke il tasso di attualizzazione e n il
numero di anni di durata dellazienda.
Se si ipotizza che la vita dellazienda sia illimitata nel tempo, la formula
diventa:
CE = E(R)/Ke
Limiti
- Difficolt di applicazione (dovuta alla numerosit delle stime per la
determinazione del reddito atteso e del tasso)
- Arbitrariet (dovuta alle stime)
Pregi
Rigore teorico:
- il valore economico del capitale nella teoria concepito come
capacit di produrre redditi in futuro
- col metodo reddituale calcolato a partire proprio da tali redditi.
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Determinati
Le determinanti del metodo misto sono essenzialmente due:
- il valore del capitale di funzionamento opportunamente rettificato,
ovvero riespresso a valori correnti;
- lavviamento, ovvero i sopraredditi futuri attualizzati.
Esso esprime i maggiori redditi attesi medi normalizzati rispetto a
quelli ritenuti soddisfacenti per remunerare il capitale proprio.
A = [E(R) - KeCN] a n Ke
Formula
Col metodo misto, il valore economico del capitale determinato nel
modo seguente:
CE = CNr + A
Limiti
Impossibilit di determinare lavviamento in via autonoma
Pregi
- Semplicit
- Minore incertezza rispetto al metodo reddituale