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POSSIBILI DOMANDE D' ESAME ECONOMIA AZIENDALE

IL CONCETTO DI AZIENDA E LE SUE POSSIBILI DEFINIZIONI.

Il concetto di azienda pu avere numerose definizioni, in particolare pu


essere definita :

come un istituto economico = dove l'azienda viene considerata come


un istituto destinato per durare nel tempo per il soddisfacimento di
bisogni umani;
come un ordine economico d'istituto = dove, invece, l'azienda viene
considerata come un soggetto autonomo, dotato di propria vita e di
propri obiettivi, e gli scopi dell'azienda sono sempre di natura
economica, rendendo, per, in considerazione anche la sua natura
sociale. Grazie a quest'ultima definizione tutti gli istituti possono essere
considerati delle aziende anche se l'attivit economica non rilevante.

IL CONCETTO DI AZIENDA E LE MODALIT DI CLASSIFICAZIONE.

Nell'economia aziendale un'azienda un'organizzazione composta da uomini


e mezzi finalizzata alla soddisfazione dei bisogni umani attraverso la
produzione, la distribuzione o il consumo di beni economici.

Per beni economici si intendono tutti quei beni che sono : disponibili in
quantit limitata, reperibili e utili, cio in grado di soddisfare una domanda.

Un bene limitato quando scarso rispetto alla domanda;


Un bene utile quando idoneo a soddisfare una domanda;
Un bene deve essere reperibile sia per la localizzazione che per il
prezzo.

Le aziende possono essere classificate secondo vari criteri, ad esempio :

a) in base all'attivit economica (OGGETTO);


b) in base allo scopo;
c) in base al soggetto economico (dipendente);
d) in base alla dimensione.

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Per quanto riguarda la classificazione in base all'attivit economica possiamo


distinguere tre categorie :

1) La categoria delle AZIENDE DI EROGAZIONE che comprende tutte


quelle aziende (come la famiglia o le associazioni private) che
soddisfano direttamente i bisogni umani; tali aziende quindi non
producono beni e servizi per poi destinarli al mercato.
2) La categoria delle AZIENDE DI PRODUZIONE che comprende tutte
quelle aziende che acquistano e producono beni e servizi per destinarle
al mercato attraverso la fissazione di un prezzo, in pratica sono tutte
quelle aziende caratterizzate dallo scopo della lucro e che soddisfano
indirettamente i bisogni umani; tali aziende possono essere chiamate
anche imprese.
3) La categoria delle AZIENDE MISTE che, infine, comprende tutte quelle
aziende che presentano delle caratteristiche in comune alle due
precedenti categorie.

Le aziende possono essere classificate in base allo scopo in :

AZIENDE FOR PROFIT sono quelle aziende dove il soggetto giuridico si


appropria del guadagno;
AZIENDE NO PROFIT, invece, sono quelle aziende dove il guadagno
viene utilizzato per il miglioramento dell'attivit dell'azienda. In questo
caso, in pratica, si fa riferimento a tutte quelle aziende che non hanno
scopi di lucro, nel senso che, anche se hanno la possibilit di realizzare
dei risultati economici positivi, il soggetto giuridico non si appropria del
guadagno.

Per quanto riguarda la classificazione delle aziende in base al soggetto


economico bisogna innanzitutto precisare che si definisce soggetto
economico la persona (o l'insieme di persone) che di fatto esercita il potere
decisionale all'interno dell'azienda. La definizione di soggetto economico
stata successivamente estesa a tutti gli "STAKEHOLDERS" (in italiano portatori
d'interesse). I principali stakeholders sono :

a) gli azionisti o soci di maggioranza;


b) i manager o dirigenti;
c) i lavoratori dipendenti e autonomi;
d) i fornitori;

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e) i finanziatori e gli istituti di credito;


f) i clienti.

Per quanto riguarda la classificazione delle aziende in base al soggetto


giuridico possiamo distinguere due tipi di soggetti giuridici : lIMPRENDITORE
con la sua impresa personale, dove il soggetto economico e il soggetto
giuridico coincidono e la SOCIET dove due o pi persone svolgono
un'attivit economica (e in questo caso soggetto economico e soggetto
giuridico sono distinti). Alla base della societ c' sempre un contratto che
stabilisce l'accordo tra due o pi persone dette soci e il conferimento di beni
all'interno della societ da parte dei soci.

Infine, per quanto riguarda la classificazione delle aziende in base alla


dimensione bisogna affrontare un discorso particolare. Infatti, mentre
possibile stabilire immediatamente quali possono essere le classi, non cos
semplice trovare un criterio uniforme di assegnazione. Le tre classi sono :

a) piccola,
b) media,
c) grande.

Tra i vari criteri di assegnazione possiamo prendere in considerazione :

il fatturato prodotto dall'azienda;


il numero dei dipendenti;
e il valore aggiunto o plusvalore.

Con il regolamento CE n. 364/2004 la definizione delle piccole e le medie


imprese stata aggiornata alle seguenti caratteristiche :

- con il termine microimpresa si fa riferimento ad ogni azienda composta


da un numero inferiore a 10 dipendenti e da un fatturato annuo non
superiore ai 2 milioni di euro;
- con il termine piccola impresa si fa riferimento ad ogni azienda
composto da un numero inferiore a 50 dipendenti e da un fatturato
annuo non superiore ai 10 milioni di euro;
- con il termine media impresa, infine, si fa riferimento ad ogni azienda
composta da un numero inferiore a 250 dipendenti e da un fatturato
annuo non superiore ai 43 milioni di euro.

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POSSIBILI EQUIVOCI LEGATI ALLA CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE.

Gli equivoci ricorrenti nella classificazione delle aziende riguardano il fatto che
molte persone tendono a credere che le aziende di produzione sono le
uniche in cui il prodotto finito un bene materiale e che le aziende no profit
sono destinate ad avere delle perdite. Infatti entrambe le affermazioni
possono risultare false.

ILLUSTRARE IL SIGNIFICATO DEL CAPITALE ECONOMICO (O CONTO


ECONOMICO).

Il conto economico il documento di bilancio che, contrapponendo i costi e i


ricavi di un determinato periodo amministrativo (in genere un anno), illustra il
risultato economico ottenuto dall'azienda dalla gestione del periodo preso in
considerazione; misurando, in questo modo, l'incremento o il decremento che
il capitale netto dell'azienda ha subito per effetto della gestione. In particolare,
il conto economico :

a) individua tutti i fattori che hanno partecipato al ciclo gestionale;


b) permette di individuare i risultati parziali di tutte le fasi gestionali in cui
pu essere scomposta l'attivit dell'azienda;
c) e permette di individuare le responsabilit di ciascun dirigente.

Una volta che il bilancio stato pubblicato questo viene corretto da una
societ di revisione contabile, che spesso offre anche una consulenza
aziendale durante la stesura del bilancio (attivit dalla quale ovviamente trae i
maggiori profitti). Le societ di revisione non sono enti di diritto pubblico e
non ricevono alcuna somma di denaro da parte dell'autorit pubblica per la
loro attivit di controllo.

LAZIENDA COME SISTEMA APERTO.

L'azienda pu essere considerata anche come un sistema, cio come un


insieme di beni e di uomini interdipendenti. In particolare il sistema-azienda si
dice APERTO quando deve avere continue relazioni di scambio con
l'ambiente, e quindi si usa il termine di "input" per indicare le materie prime
con le quali avviene la produzione e di "output" per indicare il prodotto finito.

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Tuttavia l'azienda pu essere considerata come un sistema anche da altri


punti di vista, infatti possiamo indicare :

- il sistema finalizzato, quando l'azienda intende raggiungere un obiettivo


generale;
- il sistema dinamico, quando l'azienda varia le proprie condizioni in base
ai bisogni dell'uomo;
- il sistema autoregolato, quando i risultati ottenuti dall'azienda aiutano a
correggere l'attivit;
- il sistema socio-tecnico, quando l'azienda formata da persone e da
attrezzature;
- il sistema economico, quando l'azienda soddisfa bisogni illimitati.

Considerare l'azienda con un sistema aperto coinvolge anche diverse sfere :

a) la sfera etnica come il business,


b) la sfera economica come il mercato unico europeo,
c) la sfera ecologica come la tutela dell'ambiente,
d) la sfera sociale come sistema di valori.

LAMBIENTE COME FONTE DI RISCHI E OPPORTUNIT.

Un'azienda pu essere influenzata anche dall'ambiente circostante, il quale


presenta diversi sub-sistemi e si presenta come fonte di rischi e di opportunit.
L'immagine di un'azienda che vive nell'ambiente economico in una posizione
passiva molto lontano dalla realt; infatti molto pi funzionale immaginare
un'azienda che opera nell'ambiente economico con il quale mantiene dei
collegamenti strettissimi perch, se vuole sopravvivere, deve essere in grado
di percepire in maniera tempestiva o addirittura in anticipo i cambiamenti che
sono in atto, senza per pensare di aver molto tempo per dare una risposta
perch i cambiamenti ambientali sono sempre pi rapidi e imprevedibili e c' il
rischio che la risposta viene data con ritardo rispetto ai ritmi del cambiamento.

EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECONOMICIT.

Un'azienda si dice EFFICIENTE quando utilizza in maniera economica le


risorse che sono a sua disposizione. L'efficienza pu essere : tecnica o
allocativa;

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- L'efficienza tecnica indica in che modo le risorse vengono utilizzate


durante la produzione;
- L'efficienza allocativa, invece, indica la capacit di combinare le materie
prime con le quali avviene la produzione (input) e il prodotto finito
(output) al minimo costo dati i prezzi di mercato.

Un'azienda si dice EFFICACE quando ha raggiunto con successo gli obiettivi


prefissati. I giudizi di efficacia necessitano quindi di una valutazione qualitativa
ex post (a posteriori) del grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.
L'efficacia pu essere : interna o esterna;

- L'efficacia interna misura la capacit dell'azienda di raggiungere


determinati obiettivi prefissati;
- L'efficacia esterna, invece, misura la capacit dell'azienda di soddisfare i
bisogni umani.

Con il termine ECONOMICIT, infine, si intende la capacit dell'azienda di


utilizzare nel lungo periodo le proprie risorse in maniera efficiente
raggiungendo con efficacia i propri obiettivi.

RELAZIONI TRA EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECONOMICIT.

Ogni azienda pu essere efficace ma non sufficiente, oppure pu essere


efficiente ma non efficace. In ogni caso l'azienda deve operare sempre in
condizione di economicit perch proprio nel lungo periodo che essa pu
utilizzare in maniera efficiente le proprie risorse.

SOGGETTO GIURIDICO E SOGGETTO ECONOMICO.

Il soggetto giuridico il titolare dei diritti e degli obblighi che nascono dalla
costituzione dell'azienda e dal suo esercizio. Il soggetto economico, invece,
colui (o coloro) che esercita il cosiddetto "governo economico" in virt di un
diritto giuridicamente riconosciuto. Il soggetto giuridico e il soggetto
economico possono anche non coincidere. Esercitare il governo economico
dell'azienda significa :

A) prendere le decisioni basilari sulla struttura aziendale nel medio e nel


lungo periodo;
B) approvare il piano del budget;
C) nominare i vertici aziendali e definire i compiti.

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La differenza tra soggetto giuridico e soggetto economico serve a individuare


i soggetti che guidano e i soggetti che operano nell'azienda.

I PORTATORI DI INTERESSI ALLINTERNO DELLAZIENDA.

L'azienda durante lo svolgimento della sua attivit produttiva stringere


rapporti con i portatori d'interesse detti anche stakeholders . Gli stakeholders
possono essere interni ed esterni :

a) quelli interni sono rappresentati dai proprietari, i management e i


dipendenti;
b) quelli esterni, invece, sono rappresentati dalle istituzioni pubbliche o
private, dai fornitori di beni e servizi e dai clienti.

CORPORATE GOVERNANCE.

All'interno di un'azienda con il termine "corporate governante" (in italiano


governo d'impresa o governo societario) si fa riferimento all'insieme delle
regole che disciplinano la gestione dell'azienda stessa. Il governo d'impresa
include anche i rapporti che sussistono tra i vari attori coinvolti (gli
stakeholders, cio i portatori d'interesse nella societ) e gli obiettivi per via dei
quali l'azienda viene amministrata. Gli attori principali all'interno dell'azienda
sono gli azionisti (stakeholders), il Consiglio di amministrazione e il
management.

Possiamo distinguere tre diversi sistemi di governo d'impresa :

1. il sistema ordinario, tipico della tradizione italiana;


2. il sistema monistico, tipico della tradizione anglosassone;
3. il sistema dualistico, tipico della tradizione tedesca.

Il sistema monistico prevede un unico organo di gestione, il Consiglio di


amministrazione, al cui interno viene designato un comitato di controllo. Il
sistema dualistico, invece, caratterizzato dalla presenza di due organi
particolari : il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza.

CIRCUITO DELLA PRODUZIONE.

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Il circuito della produzione delle aziende (o delle imprese) costituito da un


insieme di azioni che consentono di trasformare dei fattori produttivi (materie
prime) in prodotti finiti. La prima fase di questo circuito rappresentata
dall'acquisto dei fattori produttivi sui mercati di approvvigionamento o sul
mercato del capitale comportando un costo per l'azienda. Successivamente
ha inizio la seconda fase che consiste in un serie di operazioni di diversa
natura dove vengono utilizzati i fattori produttivi per essere trasformati in
prodotti finiti. Infine ha inizio la terza ed ultima fase che consiste nella vendita
dei beni e dei servizi sui mercati di collocamento comportando un ricavo per
l'azienda.

ATTRAVERSO QUALE ASPETTO POSSONO ESSERE ANALIZZATE LE


OPERAZIONI AZIENDALI?

Le operazioni aziendali possono essere analizzate in un duplice aspetto :

1) l'aspetto economico che si ricava dalla differenza tra costi e ricavi;


2) il aspetto monetario che si ricava dalla differenza tra entrate monetarie
e uscite monetarie.

CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI ATTINTI E CONCESSI.

Il circuito dei finanziamenti si suddivide in due tipologie : quelli attinenti e


quelli concessi.

I FINANZIAMENTI ATTINTI possono avvenire in due modi :

a) attraverso il versamento di denaro da parte del proprietario


dell'impresa oppure dai soci; e ci costituisce il capitale proprio
che consente all'impresa di munirsi dei mezzi monetari di cui ha
bisogno (capitale iniziale); il capitale di propriet viene
denominato anche "capitale di rischio" per sottolineare la
possibilit della mancata remunerazione nei casi in cui si
verificano delle perdite; quindi, ad esempio, nel caso in cui
un'azienda ha dei debiti, essa deve rimborsare prima i debiti verso
i terzi e che appunto il rischio che il capitale di propriet non
venga remunerato.
b) oppure attraverso dei prestiti che vengono concessi da terzi; e ci
costituisce il capitale di credito il quale soggetto ad un vincolo
di restituzione del finanziamento con i relativi interessi.

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Per quanto riguarda i FINANZIAMENTI CONCESSI l'impresa pu


concedere per un determinato periodo una somma di denaro a terzi, si
tratta di investimenti di rischio ai quali corrisponde la restituzione del
prestito alla scadenza e i relativi interessi che sono maturati nel
frattempo.

RELAZIONI TRA CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI E DEGLI INVESTIMENTI.

Il circuito dei finanziamenti alimenta il circuito degli investimenti che assorbe


mezzi monetari per lacquisto dei fattori produttivi e per i prestiti che vengono
concessi ai terzi. Il circuito degli investimenti, a sua volta, riconsegna i mezzi
monetari alla disponibilit dell'impresa, la quale a sua volta ancora, potr
utilizzare per rinnovare ulteriormente gli investimenti. Tutto ci succede
quando il flusso dei recuperi si mantiene superiore rispetto a quello degli
investimenti.

LE FONTI DI FINANZIAMENTO INTERNE ED ESTERNE.

Ogni azienda per crescere funzionare al meglio ha bisogno di mezzi finanziari


questi mezzi vengano definiti "fonti di finanziamento" e possono essere
interne ed esterne.

Le fonti di finanziamento interne, conosciuti anche come autofinanziamento,


sono :

il capitale proprio
il reinvestimento degli utili non distribuiti,
l'ammortamento,
e le riserve sociali imposta dalla legge.

Le fonti di finanziamento esterne, invece, sono rappresentate :

dal capitale di credito;


dal mercato azionario;
e dalle fonti finanziarie a credito (prestiti bancari, obbligazioni ecc.).

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Ovviamente, optare per l'una o l'altra ha dei pro e dei contro soprattutto per
l'imprenditore. Il finanziamento interno porta i seguenti vantaggi :

a) non deve essere restituito,


b) non ha scadenza.

Gli svantaggi, invece, sono rappresentati dal fatto che i soci dell'azienda
potrebbero essere restii a investire altro denaro; inoltre bisogna ricordare che
si tratta di capitale di rischio perch l'impresa lo pu utilizzare per coprire
eventuali perdite in caso di fallimento i creditori non hanno diritto ad essere
rimborsati.

Il finanziamento esterno, invece, porta le seguenti vantaggi :

a) non soggetto al rischio d'impresa se non in misura limitata; infatti, se


l'impresa fallisce, i creditori hanno diritto ad essere rimborsati.

Gli svantaggi, invece, sono rappresentate dal fatto che si tratta di un


finanziamento vincolato perch deve essere restituito calcolando anche gli
interessi che sono maturati con il tempo.

CLASSIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN BASE AL CRITERIO DELLA


DESTINAZIONE.

In base al criterio della destinazione economica i beni che sono presenti


all'interno di un'azienda vengono classificati prendendo in considerazione la
destinazione del bene al momento considerato. Questo criterio distingue i
beni aziendali in immobilizzazioni e disponibilit. Bisogna per precisare che
la destinazione economica di un bene pu variare nel tempo.

Se ad esempio un'azienda dispone di un impianto che utilizzano il processo


produttivo, l'impianto in questione rappresenta un immobilizzazioni. Se per
dopo vari anni limpianto diventa obsoleto e l'azienda decide di venderlo e
non utilizzarlo pi nel processo produttivo, in questo momento il bene non
sar pi un immobilizzazione ma diventer una disponibilit, perch si tratta
di un bene destinato alla vendita e non pi a rimanere a lungo nell'azienda.

Nelle aziende di erogazione, secondo il criterio della destinazione economica


possiamo distinguere due tipi di beni :

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a) I beni da reddito sono quei beni che consentono all'azienda di ottenere


i mezzi monetari necessari per lo svolgimento della propria attivit
erogatrice, come ad esempio i terreni, i capannoni ecc.
b) I beni da consumo, invece, sono quei beni che vengono utilizzati
dall'azienda per il soddisfacimento dei bisogni umani e possono essere
ulteriormente distinti in : beni da consumo d'uso durevole (mobili,
elettrodomestici ecc.) ebbene da consumo immediato (combustibili,
vettovaglie ecc.).

CAPITALE ECONOMICO, DI FUNZIONAMENTO E DI LIQUIDAZIONE.

1) Il capitale di funzionamento viene determinato con lo scopo di


individuare il reddito di competenza di un determinato periodo della
vita aziendale.

2) Il capitale economico, invece, indica il valore attuale di tutto il flusso dei


redditi che l'impresa presume di realizzare in futuro; il suo ammontare
dipende dall'entit e dalla consistenza dei flussi di reddito futuri.

3) Il capitale di liquidazione, infine, il valore che pu essere assegnato al


capitale dell'impresa durante la fase di cessazione dell'attivit, cio in
quella fase in cui si procede alla liquidazione dell'attivo e del passivo
vendendo separatamente i componenti attivi del capitale ed
estinguendo i debiti di residuo.

IL PRINCIPIO DI COMPETENZA.

Nel momento in cui bisogna calcolare il reddito di esercizio (o di periodo)


bisogna applicare il principio della competenza economica cio della
realizzazione dei ricavi che derivano da processi produttivi gi completati e a
scambio gi avvenuto. Ci comporta di conseguenza ch non tutti i costi e
ricavi sostenuti o conseguiti in un determinato periodo rientrano nella
competenza della determinazione del reddito di quel periodo stesso (ad
esempio si fa riferimento ai fattori produttivi a fecondit ripetuta e possono
essere ancora utilizzati per ottenere dei prodotti vendibili). Possiamo quindi
concludere che la competenza economica di un costo e di un ricavo pu

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anche non coincidere con la manifestazione finanziaria. Infatti si pu


verificare l'ipotesi in cui la manifestazione finanziaria posticipata, in questo
caso si parla di ratei; oppure si pu verificare l'ipotesi in cui la manifestazione
finanziaria anticipata, in questo caso si parla di risconti.

IL PRINCIPIO DI PRUDENZA.

Il principio di prudenza uno dei principi pi importanti per la redazione del


bilancio ed riportata dall'articolo 2423 bis. Questo principio viene applicato
perch molte valutazioni presentano delle incertezze e richiedono delle stime.
Tale principio cos denominato perch implica l'applicazione di un principio
di disparit, cio di un trattamento asimmetrico nel considerare i componenti
positivi (che devono essere considerati solo se realizzati) e quelli negativi (che,
invece, devono essere considerati solo se di competenza).

Il principio della prudenza, in pratica, stabilisce che all'interno del conto


economico devono essere iscritti tutti i costi, anche quelli presunti, e tutti i
ricavi realizzati (e non anche quelli presunti) : proprio per questo motivo si
parla di asimmetria.

I FATTORI PRODUTTIVI.

I fattori produttivi (o fattori della produzione) sono tutti quei fattori che
rendono possibile la produzione : materie prime, personale... in pratica tutte le
cose utili per la produzione di un bene o di servizio. Partendo dal presupposto
che ad ogni singolo fattore produttivo corrisponde un costo, un'opportuna
ricerca per utilizzare la migliore combinazione di fattori produttivi e necessaria
per poter determinare la soluzione pi economica e allo stesso tempo pi
redditizia possibile dell'azienda. In ambito economico i tre fattori produttivi
principali sono :

La Terra o Natura = cio linsieme delle risorse naturali (terra, materie


prime, energie naturali) che contribuiscono al processo produttivo.
Il Lavoro = cio l'attivit umana che concorre con gli altri fattori alla
produzione di beni e servizi.
Il Capitale = cio l'insieme delle risorse materiali prodotte dal lavoro nel
corso dell'investimento (ad esempio impianti, fondi finanziari); sono
tutte risorse necessarie per avviare l'attivit produttiva dell'azienda.

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A ciascuno dei tre fattori corrisponde un tipo diverso di prezzo. Possiamo


distinguere i fattori produttivi in :

a) Fattori a fecondit semplice , (FFS) indicando tutti quei fattori che


esauriscono la loro utilit economica in un unico ciclo produttivo. In
questo caso la ricchezza investita pu essere recuperata attraverso i
ricavi provenienti dalla vendita dei prodotti ottenuti con il suo utilizzo.
b) Fattori a fecondit ripetuta, (FFR) indicando, invece, tutti quei fattori
che esauriscono la loro utilit economica in pi cicli produttivi. Ogni
fattore a fecondit ripetuta e legato tutti i prodotti che si possono
ottenere attraverso il suo utilizzo. In questo caso la ricchezza investita
pu essere recuperata sommando i ricavi provenienti dalla vendita di
tutti i prodotti ottenuti con il suo utilizzo nell'arco dei vari cicli produttivi.
In questo modo quindi si ha un recupero graduale nel tempo.

LE FUNZIONI AZIENDALI.

Le funzioni aziendali possono essere considerate come un insieme di attivit


posta in essere dall'azienda che vengono raggruppate in base a criteri di
omogeneit. Le funzioni aziendali sono molto importanti perch offrono una
visione dell'azienda che si basa sulla specializzazione e il coordinamento delle
competenze attraverso la presenza di un responsabile della funzione.
All'interno delle funzioni aziendali, inoltre, vengono svolti dei compiti e delle
attivit diverse; l'insieme delle funzioni aziendali indica come impostata la
struttura organizzativa dell'azienda. Le funzioni aziendali possono essere
suddivise in :

aree funzionali caratteristiche, dove le funzioni aziendali sono legate


direttamente all'attivit produttiva dell'azienda;
aree funzionali integrative, dove, invece, le funzioni aziendali non sono
legate direttamente all'attivit produttiva dell'azienda, ma sono
comunque molto importanti per l'attivit aziendale;
aree di controllo e di informazione, dove, infine, le funzioni aziendali
svolgono un ruolo di assistenza e di supporto alle altre funzioni.

SPECIALIZZAZIONE E COORDINAMENTO.

Nel momento in cui un soggetto, dipendente dell'impresa, si specializza in un


determinato compito imparer a svolgere meglio la propria attivit,

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aumentando di conseguenza l'efficienza e l'efficacia dell'azienda. Attraverso il


coordinamento, invece, gli sforzi dei vari soggetti coinvolti nell'attivit
aziendale vengono coordinati in maniera tale da semplificare il lavoro e
ottimizzare il risultato.

COME SI Pu RAPPRESENTARE LATTIVIT AZIENDALE? (ANALISI DEI


VALORI).

L'attivit aziendale pu essere rappresentata attraverso un'analisi dei valori


che si pu effettuare analizzando gli aspetti numerari ed economici
dell'azienda.

- L'aspetto numerario rappresentato dalle entrate e dalle uscite di


denaro oppure dai crediti e dai debiti di funzionamento.
- L'aspetto economico, invece, riguarda la formazione della ricchezza che,
a sua volta, data dalla dotazione di capitale di propriet.

COME SI POSSONO SCHEMATIZZARE, MISURARE E INTERPRETARE LE


OPERAZIONI?

Le operazioni messe in atto dall'azienda possono comportare delle variazioni


nei valori numerario ed economici. Le variazioni dei valori numerari possono
essere positive o negative :

a) Le variazioni positive sono : l'aumento di denaro, l'aumento dei crediti


verso clienti, la diminuzione dei debiti verso i fornitori.
b) Le variazioni negative, invece, sono : la diminuzione di denaro,
l'aumento dei debiti verso i fornitori e la diminuzione dei crediti verso i
clienti.

Anche le variazioni economiche possono essere positive o negative :

a) Le variazioni positive sono : l'aumento dei ricavi dovuti alla vendita di


beni e servizi e l'aumento del capitale netto.
b) Le variazioni negative, invece, sono : l'aumento dei costi dovuti
all'acquisto di beni e servizi e la diminuzione del capitale netto.

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LOBSOLESCENZA.

Il fenomeno dell'obsolescenza un fenomeno che pu colpire direttamente


impianti, software, brevetti ecc. ed indica il livello di "vecchiaia" di un bene in
relazione al progresso tecnologico (in pratica questo termine viene usato per
indicare il superamento di un determinato bene dal punto di vista
tecnologico) e si contrappone alla senescenza che, invece, indica la perdita di
efficienza economica del bene a causa della sua usura fisica (cio perch il
bene si consumato). Ad esempio un impianto altamente tecnologico
comprato due anni fa risulta obsoleto se quest'anno stato brevettato uno
stesso impianto molto pi efficiente.

L'obsolescenza quindi un fenomeno che pu riguardare le strutture


operative quando si verifica un gap tecnologico, ma pu riguardare anche le
strutture organizzative quando queste non sono in grado di fronteggiare un
ambiente molto complesso, oppure pu colpire anche i prodotti quando
l'utilit di un prodotto viene ridotta a causa di un'innovazione inadeguata.

N.B.

Bisogna per precisare che un bene tecnologicamente superato non


sempre obsoleto e che se il personale di un'azienda non si aggiorna pu
diventare obsoleto.

LE TRE PROSPETTIVE DELLECONOMIA AZIENDALE.

Secondo la tradizionale tripartizione Zappiana (effettuata da Gino Zappa)


l'economia aziendale pu essere analizzata secondo tre prospettive che
riguardano la gestione, l'organizzazione e la rilevazione.

La gestione costituita dallinsieme delle azioni che l'azienda stessa


pone in essere per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
L'organizzazione, invece, costituita dall'insieme delle modalit di
divisione del lavoro con lo scopo di individuare le coordinazioni pi
convenienti tra energie umane e mezzi a disposizione.
La rilevazione, infine, una disciplina che si occupa di rilevare i
fenomeni aziendali e di tradurli in scritture contabili con lo scopo di
fornire alle direzioni delle aziende o ad altri soggetti interessati le
informazioni necessarie per esercitare al meglio le funzioni di controllo e
di decisione.

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DIFFERENZA TRA LA PRODUZIONE STANDARDIZZATA E QUELLA


FLESSIBILE.

La produzione standardizzata caratterizzata da una serie di prodotti che


presentano le stesse caratteristiche; la produzione flessibile, invece,
caratterizzata da una serie di prodotti che presentano delle caratteristiche
diverse in base alle richieste della clientela.

LAUTOFINANZIAMENTO.

Con il termine autofinanziamento si fa riferimento alla capacit dell'impresa di


dotarsi, in maniera autonoma, dei mezzi finanziari necessari per la copertura
di una parte del fabbisogno finanziario generato dalla gestione.
L'autofinanziamento pu essere considerato in senso stretto e in senso lato :

a) per autofinanziamento in senso stretto si intendono tutti gli utili


registrati dall'impresa e non distribuiti, quindi trattenuti al suo interno e
reinvestiti;
b) per autofinanziamento in senso lato, invece, si intende la differenza tra i
ricavi monetari registrati in un periodo e i costi monetari sostenuti nello
stesso periodo.

In questi casi si parla anche di flusso di capitale circolante prodotto dalla


gestione corrente.

Per quanto riguarda l'autofinanziamento in senso lato bisogna far riferimento


al concetto di capitale autogenerato di capitale rigenerato.

- Il capitale autogenerato rappresenta una nuova ricchezza derivante


dalla gestione.
- Il capitale rigenerato, invece, rappresenta i mezzi monetari che sono
stati investiti in fattori produttivi a fecondit ripetuta e recuperati poi
attraverso i ricavi.

L'autofinanziamento pu essere calcolato in due modi : con il metodo diretto


e con il metodo indiretto.

METODO DIRETTO

A = V (RICAVI) Amm.

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METODO INDIRETTO

A = Rn + Cfp + Pfp + Amm.

IL FABBISOGNO FINANZIARIO RESIDUALE E COMPLESSIVO

Con il termine fabbisogno finanziario si indica la quantit di mezzi monetari


che serve all'azienda per poter effettuare gli investimenti, cio tutte quelle
operazioni che consentono di trasformare una somma di denaro utilizzato
dall'impresa in un periodo di tempo pi o meno lungo. Per questo motivo
un'azienda per poter esercitare al meglio la sua attivit necessita di
determinati mezzi finanziari che vanno sotto il nome di "fonti di
finanziamento" che possono essere esterne o interne. Possiamo distinguere il
fabbisogno finanziario in residuale e complessivo :

- Il fabbisogno finanziario residuale dato dalla differenza tra il


fabbisogno finanziario complessivo e la copertura naturale degli
investimenti.
- Il fabbisogno finanziario complessivo, invece, rappresenta l'insieme delle
regole finanziarie necessarie all'azienda per poter svolgere la sua
attivit.

RATEI E RISCONTI

I risconti attivi e passivi sono rispettivamente quote di costi e ricavi che sono
stati gi rilevati nei nostri libri, ma che sono solo in parte di competenza
dell'esercizio in chiusura. Si possono avere due casi:

abbiamo un costo gi rilevato nel presente esercizio, ma di competenza di


altri esercizi futuri: si ha quindi un risconto attivo;abbiamo un ricavo gi
rilevato nel presente esercizio, ma di competenza di altri esercizi futuri: si ha
quindi un risconto passivo.

Un rateo una quota di entrata o uscita futura che misura ricavi o costi gi
maturati, ma non ancora rilevati, poich la loro manifestazione finanziaria
avr luogo in esercizi futuri.

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Il rateo attivo il ricavo la cui manifestazione finanziaria avverr in un


esercizio successivo, ma che in parte di competenza dell'esercizio in corso.
Un tipico esempio di rateo attivo la quota di interessi attivi maturati a
fine esercizio su un finanziamento erogato, il cui incasso effettivo avverr
nell'esercizio o negli esercizi successivi

rateo passivo il costo che avr la propria manifestazione finanziaria in un


esercizio successivo, anche se in parte di competenza economica dell'esercizio
in corso. Un tipico esempio di rateo passivo la quota di affitto passivo
maturato a fine esercizio, il cui pagamento effettivo avverr nell'esercizio o
negli esercizi successivi.

ANALISI DELLA REDDITIVIT.

L'analisi della redditivit pu avvenire per aree di gestione e per indici :

a) Per quanto riguarda l'analisi della redditivit per aree di gestione


bisogna suddividere la gestione caratteristica, cio l'insieme delle
operazioni svolte per analizzare l'oggetto dell'attivit aziendale e la
gestione extra caratteristica, che invece comprende: la gestione
finanziaria, quella patrimoniale, quella straordinaria e quella fiscale.

b) Per quanto riguarda, invece, l'analisi della redditivit per indici bisogna
distinguere : Il ROE che indica la capacit dell'azienda di remunerare in
maniera adeguata o meno i portatori della capitale di propriet. Il ROI
che indica la capacit della gestione caratteristica di produrre reddito. Il
ROS che indica l'efficienza interna ed esterna dell'azienda e il RCI che
indica la redditivit delle vendite.

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