LIMPRESA Cap. 3)
LIMPRESA : Viene considerata come lunit principale allinterno del mercato, basata
sul processo di trasformazione dei fattori produttivi in prodotti finali e avente come obiettivo
la massimizzazione dei profitti. Allinterno delle imprese possibile individuare imprese
una parte riferita alla propriet ( direzione ) e unaltra riferita alla gestione (management).
produttiva (data la tecnologia esistente e gli input, non sarebbe possibile raggiungere un
pi elevato livello di produzione). alcune attivit possono essere svolte in maniera pi
efficiente allinterno dellazienda che ricorrendo al mercato. Si eliminano cos i costi di
traslazione che possono essere elevati in caso di prodotti specialistici o carenza di
informazioni ( unalternativa in questi casi quella di legare le aziende tramite contratti a
lungo termine per evitare comportamenti opportunistici); daltra parte avremo per un
aumento dei costi di controllo, es. i concessionari dautomobili). Le imprese
sono organizzate in base in modo da controllare tutti i dipendenti (gerarchie) e garantire il
massimo dellimpegno (incentivi monetari, stimoli di carriera, stock option, ecc.); in pi il
modello organizzativo dellazienda pu variare a seconda delle necessit e delle
caratteristiche del business (modello funzionale-divisionale-integrato). Solitamente le
imprese pi grandi sono delle s.p.a.(responsabilit limitata) e si finanziano emettendo
azioni e obbligazioni. In questo tipo di societ vi spesso una separazione tra
propriet(polverizzata, viene rappresentata dal c.d.a.) e dirigenza(affidata a manager),
importante quindi che la dirigenza persegua gli stessi obiettivi dei proprietari ed in
generale di tutti gli stakeholder (quando il rapporto obbligazioni azioni aumenta si ha
incertezza nel ricavo degli azionisti poich residuale e il valore delle azioni scende).
La creazione di nuove imprese avviene quando si intravede la possibilit di profitto. Se
un azienda gestita male, un imprenditore pu: 1.crearne una sua e competere;
2.cercare di assumerne il controllo(o.p.a.) e gestirla meglio; 3.convincere gli azionisti a
farsi cedere il controllo(sostituirsi al management). Le fusioni generalmente sono
effettuate per: aumentare il livello dellefficienza e generano: un aumento della dimensione
ottimale; delle sinergie dovute ad economie di scopo; un miglioramento del
management(rimpiazzamento, che per si pu opporre ad una acquisizione ostile e
cercare di acquisire il controllo dellimpresa management buyout spesso finanziandolo
con unoperazione di leverage buyout tramite junkbond). Altri motivi non migliorano il livello
dellefficienza : fusioni per ragioni fiscali (poche); per sfruttamento a breve tempo di una
situazione vantaggiosa; per acquisizione di potere di mercato(fusioni orizzontali che
porterebbero ad influenzare il prezzo, queste operazioni peraltro sono vietate in usa) o di
potere politico (influenzare il potere politico). Ostacoli alle fusioni : spesso il management
sar avverso a nuove acquisizioni(per paura di restare a piedi) e potr sviluppare
delle tattiche difensive atte a: ridurre lappetibilit dellazienda (tattica della terra bruciata;
STRATEGIA DOMINATA : in molti casi non risulta possibile individuare una strategia
dominante, cio una strategia ottima indipendentemente dalla scelta degli altri giocatori,
perci pu succedere di osservare una strategia a cui vengono associati
sistematicamente payoff minori delle altre strategie e viene denominata strategia
dominata. (guardare Eserc.1) della Teoria dei Giochi).
comportamento degli altri giocatori, cio dove nessun giocatore capace di migliorare il
suo payoff modificando unilateralmente la propria strategia, ovvero il proprio prezzo ed
dato dallintersezione delle due funzioni di reazione nel punto N dove entrambe le imprese
fissano il p = MC. In tale modello pertanto si raggiunge lo stesso equilibrio della
concorrenza perfetta ma in questo caso le imprese non sono price taker e hanno una
dimensione maggiore. Ad esempio : il giocatore 1 si aspetta che il giocatore 2 scelga ci
che in effetti il giocatore 2 considera la propria scelta strategia ottimale e viceversa. Si
ottiene quindi che nessun giocatore ottiene un beneficio a modificare la strategia
conoscendo le strategie degli altri giocatori. A differenza dellequilibrio in strategie
dominanti, lapplicazione di questo equilibrio produce sempre almeno un equilibrio, pu
esserci infatti pi di un equilibrio. Alla base dellequilibrio di Nash vi sono 3 diverse
condizioni essenziali : 1) ogni giocatore razionale ; 2) ogni giocatore a conoscenza
della sua funzione di payoff ; 3) ogni giocatore a conoscenza della strategia realmente
impiegata dagli altri giocatori. Lequilibrio di Nash esiste in quasi tutti i giochi ma non in
tutti, in alcuni infatti richiede che i giocatori scelgano a caso una delle possibili azioni
(strategia mista), mentre di solito si considera solo il caso dove una delle azioni scelta
con certezza (strategia pura).
soddisfazione, ma gli incentivi individuali spingono verso una scelta egoistica riducendo
cos il benessere dei giocatori.
LALBERO DI GIOCO : come un albero delle decisioni, eccetto che per il fatto che ci
sono diversi agenti che devono prendere decisioni. I cerchi vengono denominati nodi e
solitamente il gioco inizia con il nodo decisionale 1, dove il giocatore 1 (potenziale
entrante) deve scegliere tra 2 strategie.
GIOCHI RIPETUTI : di solito nella realt osserviamo che molte situazioni di interazione
strategica si ripetono nel corso del tempo, e a differenza dei giochi statici dove ogni
giocatore muove solo una volta, in questo caso avremo un gioco ripetuto ( o gioco
costitutivo) poich viene ripetuto un certo numero di volte ; da qui si differenzia fra gioco
ripetuto finito da quello infinito. Poich i giocatori possono utilizzare i futuri giochi per
punire le azioni passate (ritorsione) degli altri giocatori, i giochi ripetuti possono avere in
equilibrio combinazioni di scelte che potrebbero essere sostenibili nel gioco statico. Nei
giochi ripetuti bisogna distinguere le azioni dalle strategie. Per strategia si intende un
piano dazione completo che prevede il comportamento da adottare in corrispondenza di
ogni possibile evento che possa verificarsi nel corso del gioco.
3 TIPOLOGIE DI MONOPOLIO
Il monopolio pu manifestarsi secondo 3 diverse tipologie : 1) delle risorse : una sola
impresa detiene una risorsa chiave ; 2) legale : una sola impresa detiene il diritto
esclusivo di produzione di un bene ; 3) naturale : una sola impresa in grado di fornire
allintero mercato un bene o un servizio a costi pi bassi di quelli che affronterebbero 2 o
pi imprese.
La curva di domanda del monopolista illustra la relazione tra Q e P del bene ( curva con
pendenza negativa ). RM -> esprime di quanto il ricavo dellimpresa varia a fronte di un
incremento unitario di Q venduta. Poich il prezzo P di tutte le unit vendute diminuisce
allaumentare della quantit Q venduta, il RM sar inferiore al prezzo P (RM< P). Invece in
concorrenza perfetta il MR uguale al prezzo P ( MR = P ). La quantit Q per la quale il
monopolista massimizza il suo profitto identificata in base a RM = CM (P >RM). Mentre
in concorrenza perfetta il prezzo P uguale al ricavo marginale, uguale a sua volta al
costo marginale ( P = RM = CM).
IMPRESA DOMINANTE
Poich i casi di monopoli puro sono rari, nella realt ritroviamo situazioni in cui abbiamo un
impresa dominante, (possiede una leadership di prezzo) ovvero un'unica impresa che
fissa il prezzo e detiene una grossa quota di mercato di almeno il 50% e un insieme di
piccole imprese dette imprese marginali, che sono price taker ed hanno tra loro un
comportamento concorrenziale, si dividono il resto del mercato. Limpresa dominante ha
un vantaggio competitivo rispetto ai rivali perch ha costi pi bassi, migliore qualit o
reputazione permettendogli di avere una leadership di prezzo. Cause : 1) costi
inferiori (efficienza, esperienza, vantaggio di prima entrata); 2) prodotto migliore (in un
mercato di prodotti differenziati, quindi fedelt e reputazione); 3) esistenza di un cartello
(che produce monopolio). Solitamente limpresa dominante fornisce un ombrello dei
prezzi alle imprese marginali e inoltre questi prezzi sono pi rigidi. Industria con assenza
di entrata in un mercato in cui : limpresa domina per efficienza, le imprese marginali sono
in numero fisso e price taker, la dominante conosce la domanda del mercato e lofferta
delle marginali, il bene omogeneo e quindi esiste un solo prezzo; limpresa dominante
seguir questo ragionamento: a differenza del monopolista, non baster alzare il prezzo e
ridurre loutput, cos facendo verranno regalate quote di mercato alle concorrenti. Per
massimizzare i profitti si dovranno tener conto delle imprese marginali; le imprese
marginali vendono quanto vogliono al prezzo di mercato fissato e limpresa dominate
godr di una posizione di monopolio per la domanda residuale (dato che le marginali non
possono soddisfare tutta la domanda) e in questo modo si pu determinare loutput
ottimale. Gli equilibri risultanti sono 2 e il verificarsi dipende dalla curva di costo della
dominante: 1) a costi alti, la dominante pratica un prezzo elevato fa profitti e le dominanti
pure o vanno in pareggio; 2) a costi bassi, fissa un prezzo basso, le imprese marginali
chiudono per evitare perdite e la dominante monopolista. Industria con entrata libera: in
questo caso la dominante non pu fissare prezzi alti, indurrebbe lingresso di altre imprese
in cerca di profitti. Le imprese marginali in questo caso non ricavano profitti, o vanno in
pareggio o escono dal mercato, se ricavassero profitti positivi, altre imprese entrerebbero
e li riannullerebbero; la dominante consegue profitti positivi ma inferiori a quanti ne
otterrebbe se non ci fosse entrata libera; anche qui avremo i due equilibri.
Il MONOPOLIO NATURALE
La soluzione efficiente prevede che una sola impresa realizzi l'intero output, il costo medio
diminuisce al crescere dell'output. Le economie di scala sono condizione sufficiente ma
non necessaria. La concorrenza di potenziali entranti pu limitare il potere del
monopolista. E' impossibile ottenere profitti normali applicando prezzi pari al costo
marginale in quanto sempre decrescente. Il costo medio superiore ai costi marginali.
Nessun monopolista inoltre si accontenta di profitti normali, una regolamentazione dei
prezzi in monopolio naturale pu quindi essere necessaria.
RENT SEEKING
Per reent-seeking (attivit di ricerca di una posizione di rendita) si intende linsieme dei
comportamenti che tendono ad influenzare le decisioni importanti per ottenere o
mantenere una posizione protetta e la corrispondente rendita, quindi per spingere le
autorit pubbliche verso la creazione di monopoli legali. Queste attivit accrescono il costo
sociale del monopolio : le risorse spese dai rent-seekers per ottenere una decisione
favorevole rappresentano uno spreco complessivo per la societ (hanno un costo
opportunit rappresentato dal miglior uso alternativo al quale potrebbero essere
destinate). In generale individuiamo che il costo sociale del monopolio con rent-seeking
risulta superiore al costo sociale individuato senza di esso. Molto spesso la forte
concorrenza pu spingere le imprese a spendere in attivit rent seeking per un
ammontare pari al totale dei profitti attesi da monopolio.
Il MONOPSONIO
Situazione inversa rispetto al monopolio, il monopsonista stabilisce quanto acquistare
scegliendo una combinazione prezzo-quantit sulla curva di offerta dell'industria. Si
caratterizza per il fatto che lunico acquirente che opera in un mercato, le sue decisioni
influenzano il prezzo che deve pagare. Una volta fissata la quantit, fissa il prezzo in
modo da massimizzare la propria funzione di profitto, originando una materializzazione di
prezzi diversa da quella che si verificherebbe in condizioni di concorrenza perfetta. Poich
la curva di spesa marginale si trova al sopra della curva di offerta, il monopsonista assume
meno del concorrentista e il tasso di salario pi basso. Avremo quindi una perdita secca:
il triangolo della perdita secca pari a quella del monopolio, i mercati in cui pi probabile
sono quelli in cui le risorse sono riservate a pochi impieghi.
Nel lungo periodo difficile che si presenti il monopsonio poich poche risorse sono
specializzate nel lungo periodo( improbabile che un fornitore del monopsonista continui a
produrre macchinari specializzati per lui se non conveniente. Se al monopsonista
interessa la fornitura anche nel lungo periodo, pu non convenire esercitare il suo potere
nel breve per non trovarsi senza fornitori.
Spesa marginale: costo marginale che il monopsonista deve sostenere per acquistare
concorrenziale aumenta quando lelasticit della domanda bassa poich il prezzo supera
di molto il costo marginale; la misura del margine del prezzo sul costo marginale
detta lindice di Lerner (indice del potere di mercato). Unimpresa monopolista pu non
essere efficiente e conseguire ugualmente profitti (a differenza di una concorrenziale che
dovrebbe uscire dal mercato) e ci pu far pensare che essa non consegua lefficienza
come le imprese concorrenziali. Il comportamento monopolistico pu variare nel corso
del tempo e ci dipender dallelasticit della curva di domanda, che il monopolista andr
a sfruttare. Cause del monopolio: 1. conoscenze particolari di prodotti(segrete); 2.
conoscenze di particolari tecniche di produzione (che diminuiscono i costi); 3. protezione
giuridica(di brevetto); 4. altre limitazioni statali(licenze concessioni, es. monopolio degli
ospedali psichiatrici e limitazione del n di medici in usa); 5. strategie (es. controllo dei
fattori di produzione). I costi e benefici: il monopolista produce la quantit di output
individuata dal punto di intersezione tra costo e ricavo marginali, quando il divario tra
prezzo di monopolio e costo marginale rappresenta la differenza tra il valore che gli
acquirenti attribuiscono al prodotto(prezzo) e il costo per realizzarlo, come per
lintroduzione di una tassa, vi una perdita secca rappresentata dallarea sotto la curva di
domanda, sopra la curva di MC e a destra della quantit di equilibrio di monopolio; la
differenza qui, che i trasferimenti effettuati dai consumatori sono destinati non allo stato,
ma allimpresa monopolista. Alcuni sostengono che la perdita secca per la societ
maggiore, si suppone che per diventare monopolista bisogni affrontare delle
spese, RENT SEEKING (es. per convincere il governo) e finch sono inferiori al profitto
di monopolio le imprese le sosterranno. I benefici del monopolio possono essere
numerosi, la prospettiva di ricavare profitti da monopolio pu indurre imprese a investire
nella ricerca di nuovi prodotti e di nuove tecniche o pu indurre imprese a fondersi e
migliorare la loro efficienza. Monopolio e esternalit: quando si verifica un fallimento
di mercato il monopolio pu essere socialmente preferibile alla concorrenza (es. un
impresa monopolista produce meno e quindi inquina meno. es. situazione prima della
creazione dellenel). Profitti e monopolio: profitti elevati non implica necessariamente
la presenza di monopolio(es. agricoltori possidenti di terreni molto produttivi risorse
scarse- conseguono elevati profitti pur operando nel mercato concorrenziale); il monopolio
non sempre consente di conseguire profitti, nel breve periodo pu anche subire delle
escono dal mercato ; 4) Il modello di concorrenza perfetta implica che tutte le imprese
siano della stessa dimensione.
SELEZIONE COMPETITIVA : modello che mantiene le tre ipotesi del modello della
concorrenza perfetta (imprese price taker, prodotto omogeneo, informazione perfetta) ma che si
differenzia poich le imprese devono sostenere un costo irrecuperabile per entrare nel mercato
(sunk cost) e non tutte hanno accesso alla stessa tecnologia. Le imprese quindi si caratterizzano
per un diverso grado di efficienza ricercando un livello di output ottimale dove il prezzo eguaglia il
costo marginale ; quelle pi efficienti, che ricevono segnali positivi dal mercato (ovvero che
producono a costi bassi) rimangono attive ed aumentano la produzione; quelle meno efficienti, che
quindi ricevono segnali negativi (producendo a costi alti) decideranno di diminuire la produzione e
possono infine uscire dal mercato. Il modello implica che diverse imprese ottengono saggi di
profitto diversi anche nel lungo periodo ; si verifichi simultaneamente entrata ed uscita di imprese
dallo stesso mercato. Le imprese efficienti hanno una funzione di costo marginale spostata verso il
basso, e a sua volta le imprese pi efficienti sono quelle che producono un livello di output
maggiore. Il meccanismo della selezione competitiva fa si che le imprese che rimangono attive
sono quelle la cui efficienza risulta pi alta della media. Perci il livello di produzione degli entranti
sar pi basso del livello di produzione medio delle imprese che sono rimaste sul mercato. Le
imprese che entrano nel mercato e quelle che escono sono pi piccole dellimpresa media che si
trova ad operare sul mercato. Il livello di produzione di ciascun periodo risulta efficiente, ovvero
mira alla massimizzazione del surplus totale (P=CM) e le decisioni di entrata/uscita dal mercato
mirano allefficienza dal punto di vista sociale.
di ciascuna impresa non orizzontale in quanto ogni impresa price maker diversamente dal
modello di concorrenza perfetta dove invece tutte le imprese sono price taker. Ogni impresa, ha
una propria domanda quindi pu costruirsi un mercato rilevante nel quale si comporta come
monopolista. Un impresa che massimizza il profitto punter ad un livello di produzione tale che il
ricavo marginale eguagli il costo marginale MR = MC. Nel breve periodo il prezzo risulter
maggiore del costo medio, mentre lequilibrio di lungo periodo riflette la situazione dove : 1) ogni
singola impresa massimizza i suoi profitti arrivando al punto in cui il ricavo marginale sia uguale al
costo marginale ; 2) le imprese ottengono profitti nulli ( P = CM ) ovvero dove il prezzo uguale al
costo medio e perci nessuna impresa desidera diventare inattiva o al contrario. Rispetto al
modello di concorrenza perfetta notiamo che entrambi condividono il fatto che a causa della libert
dentrata, nel lungo periodo, i profitti siano nulli mentre si discosta poich in questo caso il prezzo
risulta superiore al costo medio minimo (mentre nel modello di concorrenza perfetta il prezzo
eguaglia il costo medio minimo). Entrambi i modelli assumono la libert d'entrata e nel lungo
periodo i profitti sono nulli (P=CMe) mentre in concorrenza perfetta abbiamo efficienza produttiva
(quando i costi di produzione sono minimizzati) cosa che invece non presente in concorrenza
monopolistica.
OLIGOPOLIO Cap. 7)
Mercati in cui un numero ridotto di imprese opera in modo indipendente, consapevole
ognuna dellesistenza dellaltra e non potendo ignorare le iniziative delle altre.
Ogni impresa in oligopolio pu influire sul prezzo e quindi sui pro
interdipendenti. Il prezzo di equilibrio sar compreso tra quello di monopolio e quello
concorrenziale, ogni impresa massimizzer i profitti in base a quella che ritiene essere la
strategia delle concorrenti.
EFFICIENZA PRODUTTIVA : richiede che loutput sia prodotto nel modo meno
costoso date le conoscenze tecnologiche disponibili. Linefficienza pu dipendere da un
uso eccessivo di input e da una combinazione di fattori produttivi inappropriata.
Modelli di oligopolio
producono una quantit di output tale che il ricavo marginale eguagli il costo marginale (
MR = MC). Le imprese scelgono prima la capacit e poi il prezzo poich le scelte relative
alla capacit produttiva (variabile di lungo periodo) sono pi difficili da modificare, a causa
delle elevate barriere allentrata, di quelle relative ai prezzi (variabile di breve periodo). La
massimizzazione dei profitti di ogni singola impresa risultano connessi non solo al proprio
livello di produzione ma anche alle quantit di output generato dalle altre imprese
concorrenti, perci ciascuna impresa dovr adottare la miglior strategia e il proprio livello
ottimo di output in relazione alle scelte altrui ( funzione di reazione). Lequilibrio del
modello di Cournot dato quindi dallintersezione delle sue curve di reazione nel punto N,
dove la quantit prodotta dallimpresa 1 uguale alla quantit prodotta dallimpresa 2
(equilibrio di Nash-Cournot). In base allaumentare del numero delle imprese il profitto di
conseguenza tende a zero, ovvero la competizione tende a far diminuire il livello dei prezzi
di equilibrio che arrivano ai livelli del costo marginale.
solitamente comporta una riduzione del prezzo, mentre in Bertrand ci non si verifica mai
(Paradosso di Bertrand).
impresa pu ottenere maggiori profitti in relazione alle scelte dell'altra, esse hanno
l'incentivo a deviare dall'accordo. In questo caso particolare le imprese da una parte
hanno un incentivo a cooperare, ma dallaltra hanno anche un incentivo a deviare
dall'accordo.
STATICA COMPARATA : viene utilizzata per studiare come si modifica lequilibrio del
mercato al variare di una serie di variabili come il prezzo di un fattore di produzione o di un
prodotto sostituto. Confronta due equilibri corrispondenti a diversi valori delle variabili
esogene, per capire in che modo la variazione di una variabile modifica lequilibrio. Il
vantaggio nell'utilizzo dell'analisi di statica comparata ci consente di tener conto
simultaneamente di tutti gli effetti di una variazione di una variabile esogena.
COLLUSIONE Cap.8)
COLLUSIONE : La competizione tra imprese riduce il prezzo di equilibrio e fa
aumentare la quantit scambiata, andando cos ad avvantaggiare i consumatori. Alti livelli
di competizione fanno in modo di spostare il benessere (surplus) dai produttori ai
consumatori. Per diminuire questi effetti, le imprese cercano di creare accordi per poter
accrescere il proprio potere di mercato e dividersi il profitto (risultante) di monopolio.
Comportamenti di questo genere vengono definiti di collusione. Riuscire ad ottenere un
equilibrio di collusione risulta difficile da sostenere, tuttavia, in caso affermativo
restituirebbe payoff (= profitti) pi elevati alle imprese. Allinterno della formula per il
calcolo del valore atteso dei profitti attualizzati compare che il fattore di sconto (= il
valore di un euro tra un periodo in termini di euro correnti). Osserviamo che nel caso in cui
una delle due imprese deviasse dalla strategia collusione (conquistando cos lintero
profitto di monopolio) darebbe vita alla guerra di prezzo alla Bertrand portando cos laltra
impresa a fissare il prezzo pari al costo marginale (P=MC). In questo modo i profitti futuri
delle imprese sarebbero nulli.
E abbastanza naturale che le imprese stabiliscano accordi collusivi per evitare la
concorrenza, restringere la produzione nellindustria ed aumentare il prezzo di mercato e il
potere di mercato. Gli accordi di cartello sono una forma istituzionalizzata di collusione,
tuttavia spesso le imprese ricorrono ad accordi ne pubblici e ne formali, di base illegali,
denominati accordi segreti. Inoltre possiamo avere la presenza di accordi taciti, stipulati
per ragioni storiche o perch necessari.
Antitrust vieta accordi espliciti (cartelli) e accordi segreti restrittivi della produzione e che
inducono un aumento uniforme dei prezzi. Autorit pu multare le imprese se vengono
scoperti (dimostrati) accordi collusivi.
La collusione pu per essere tacita : linterazione tra imprese ripetuta nel tempo,
la collusione emerge come equilibrio spontaneo, senza accordi espliciti e segreti che la
rendano effettiva.
Questa strategia pu sostenere un risultato collusivo (monopolio) in equilibrio quando
giochi sui prezzi e quantit sono ripetuti nel tempo. In questo caso abbiamo una collusione
tacita stabile.
iai
equilibrio i profitti scontati attesi saranno dati dalla formula 1/2^m+ 1/2^m+ ^2
1/2^m , dove il fattore di sconto.
Le guerre di prezzo sono un male necessario per sostenere lequilibrio di collusione : se
le imprese non iniziassero mai guerre di prezzo, lincentivo a deviare sarebbe troppo forte
perch lequilibrio collusivo possa essere sostenibile. Se le riduzioni di prezzo sono difficili
da osservare, allora possono essere necessarie guerre di prezzo temporanee per
disciplinare un accordo collusivo.
molto pi facile rispetto al caso in cui i prezzi sono in forma privata. Con fattori istituzionali
intendiamo clausole e regolamentazioni imposte come ad esempio con la clausola del
consumatore pi favorito.
Conclusione : possibile definire che la collusione di prezzo si ha pi facilmente quando
: a) le imprese interagiscono frequentemente ; b) il mercato in crescita ; c) ci sono pochi
concorrenti e sono simmetrici ; d) le imprese competono in pi di un mercato.
Riduzioni segrete dei prezzi : fluttuazioni non osservabili della domanda. Per tale
ragione, anche s le imprese possono accordarsi su un certo livello di prezzo, difficile
controllare il rispetto degli accordi collusivi, perci la tentazione di ridurre segretamente il
prezzo particolarmente forte. Ci che trattiene le imprese dal deviare da un accordo
collusivo la minaccia di un ritorno allequilibrio collusivo. Ma s le deviazioni
dellequilibrio non possono essere osservate direttamente, allora leffetto di deterrenza
fortemente ridotto. Solitamente le fasi di collusione si alternano a fasi di guerra di prezzo.
SHOCK ASIMMETRICI :
disponibile fra un certo periodo). S le riduzioni di prezzo sono difficili da osservare, allora
possono essere necessarie guerre di prezzo temporanee per disciplinare un accordo
collusivo. Tuttavia, con una certa probabilit, s il di un impresa pu assumere un valore
pi basso , inteso come un futuro meno redditizio per limpresa, contando sul fatto che
probabilmente uscir dal mercato decider di deviare e si inizier una guerra di prezzo. E
possibile quindi stabilire che le guerre di prezzo sono necessariamente scatenate dalle
imprese pi deboli.
LA POLITICA ANTITRUST : fra gli obiettivi principali della politica antitrust in molti
paesi quello di opporsi alla tendenza da parte delle imprese ad operare ai danni dei
consumatori. La soluzione ottima che si va ricercando che le imprese fissino il prezzo al
livello del costo marginale. Per cui ogni scostamento da tale equilibrio costituisce una
perdita di benessere sociale che a sua volta cresce in base alla crescita della differenza
fra prezzo e costo. La preoccupazione fondamentale sta proprio nel fatto che un maggior
prezzo rispetto al costo marginale porta ad un trasferimento di ricchezza dallacquirente al
venditore. Le autorit antitrust perci sono indirizzate alla tutela del benessere dei
consumatori a discapito delle imprese che non rispettino le regole del mercato. Le intese
sui prezzi sono vietate in molti paesi europei, dove la materia disciplinata dal Trattato di
Roma che riporta : sono vietata le intese fra imprese che abbiano per oggetto di impedire,
restringere o falsare in modo eccessivo il gioco della concorrenza allinterno del mercato
nazionale ; a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi di acquisto o di vendita ; b)
limitare o impedire la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato, gli investimenti, lo
sviluppo tecnico ; c) la ripartizione dei mercati o delle fonti di approvvigionamento. Il primo
paese a dotarsi di una legislazione antitrust furono gli Stati Uniti attraverso lo Sherman
Act.
quanto disposto a spendere senza scendere sotto il costo marginale per aumentare le
quantit.
PREZZI NON LINEARI : nel caso in cui il venditore decidesse di praticare prezzi
diversi in base alla quantit consumata siamo di fronte ad una discriminazione di secondo
grado. Un esempio lutilizzo della TARIFFA A 2 STADI : consiste di una parte fissa che
ciascun consumatore deve pagare in maniera indipendente dalla quantit consumata ed
una parte variabile che risulta proporzionale alla quantit acquistata. S il venditore ha la
possibilit di utilizzare una tariffa a 2 stadi e tutti i consumatori hanno la medesima
domanda, il prezzo che massimizza i profitti lordi (la parte variabile della tariffa) risulter lo
stesso che massimizza il surplus totale (prezzo efficiente). Per cui possiamo definire che
una tariffa a 2 stadi ottimale sar basata su una parte fissa positiva e su una variabile che
risulti inferiore al prezzo di monopolio. In questo modo il surplus totale sar maggiore che
nel caso di prezzi uniformi.
BENI DUREVOLI :
dei prezzi alti per una fascia di consumatori con un alta disponibilit a pagare mentre in futuro
adottare prezzi pi bassi per le restanti categorie di consumatori. Tuttavia contando sul fatto che
gran parte dei consumatori preferisca aspettare sconti futuri la strategia di discriminazione del
prezzo risulterebbe controproducente : a) le vendite sono maggiormente dilazionate nel tempo ; b)
il prezzo medio decisamente pi basso rispetto alla situazione in cui il venditore avesse fissato il
prezzo a livello di monopolio per entrambi i periodi. In sintesi le imprese che offrono beni durevoli
possono decidere di non realizzare una discriminazione di prezzo intertemporale.
DOPPIA MARGINALIZZAZIONE : sia ha nel caso in cui abbiamo una relazione tra
impresa a monte (P) e valle (R) dove la domanda per il bene finale venduto da R dato
da D(p). Nel caso che le 2 imprese decidessero di integrarsi verticalmente avremo avremo
una massimizzazione dei profitti data da = (p-c)D(p) con p^M indicante il prezzo che
massimizza il profitto totale. Invece nel caso in cui entrambi vendessero per conto proprio
avremo una situazione in cui la somma dei profitti delle 2 imprese sarebbe uguale a = P+
R. Notiamo quindi che la somma dei profitti separati risulta inferiore ai profitti dellimpresa
integrata. Quando le imprese sono separate i 2 monopolisti fissano il prezzo luno dopo
laltro. Il problema della doppia marginalizzazione di solito risolto preferendo
lintegrazione verticale.
impostogli. Il prezzo di vendita essendo uguale per tutti comporter che il rivenditore che
abbia investito maggiormente in servizi di vendita si accaparri il maggior volume di vendite.
COSTO DI RICERCA : nel caso in cui i prezzi delle imprese non siano inizialmente
noti ai consumatori, questi ultimi per scoprirli devono sostenere un costo di ricerca per
ogni singola impresa.
MODELLI CON TURISTI E RESIDENTI : tipo di modello che si basa sul fatto che
le imprese che praticano prezzi alti sono rivolte pi ai turisti con un alto costo di ricerca
mentre quelle che applicano prezzi bassi compensano con vendite maggiori i minori
margini unitari (solitamente rivolte ai consumatori pi informati con minori costi di ricerca).
LA PUBBLICITA- Cap.13)
BENE DI ESPERIENZA : un bene le cui caratteristiche possono essere accertate solo
nellatto del consumo (es.il vino)
PUBBLICITA : spese per la promozione delle vendite sono ingenti in molti settori, si
configurano per questa ragione come una scelta strategica (di investimento) da parte delle
imprese. La pubblicit informa sulle caratteristiche dei prodotti e aumenta la
differenziazione del prodotto rendendo di conseguenza la concorrenza meno intensa.
Possiamo avere : a) Pubblicit Informativa : informa i consumatori sullesistenza di un
prodotto e descrive le caratteristiche ; b) Pubblicit Persuasiva : si propone lobiettivo di
influenzare le preferenze dei consumatori.
vicino al suo livello minimo (non superiore del 10% rispetto al costo minimo). data dalla
formula : q = F / c' - c
DISECONOMIE DI SCALA : caso in cui in base al rapporto fra costo medio e costo
marginale (p=AC/MC) possibile osservare che risulta minore di 1, ovvero dove il costo
medio inferiore rispetto al costo marginale.
COSTI ENDOGENI : quando i costi fissi di entrata risultano come fattore importante
nella strategia dellimpresa e sono una funzione crescente della dimensione del mercato
vengono denominati endogeni. In questo caso variazioni della dimensione del mercato
avranno un impatto meno marcato sul numero delle imprese in equilibrio. Nel caso in cui i
costi dentrata siano una funzione crescente della dimensione del mercato, troveremo un
fattore addizionale che indica perch il numero delle imprese non varia proporzionalmente
alla dimensione del mercato.
molto elevato il monopolista potr produrre il suo output di monopolio senza dover tenere
conto delle possibili minacce dentrata ; invece nel caso i costi dentrata risultino molto
bassi, il monopolista sarebbe indirizzato a scegliere un livello produttivo ottimale.
PROLIFERAZIONE DEI PRODOTTI : troviamo molto spesso dei mercati in cui non
abbiano lentrata di nessuna nuova impresa ma caratterizzato dalla grande crescita del
numero di prodotti offerti dalle imprese gi presenti. Il numero dei prodotti offerti risulta
superiore a quello che il monopolista troverebbe conveniente offrire s non vi fosse
minaccia di entrata. Per cui il lancio di nuove variet ottimale solo nel momento in cui
scoraggia lentrata. Il modello di Hotelling pu essere interpretato in 2 modi : a) come
modello di differenziazione del prodotto ; b) come modello di scelta di collocazione nello
spazio.
clienti prima dellentrata; diminuire loutput o reimpiegare il capitale in un altro affare con
limitati costi irrecuperabili. Politiche predatorie dei prezzi quando unimpresa ha un
vantaggio: se le imprese possono produrre a costi bassi possono adottare politiche
predatorie: lefficacia di queste politiche dipende dal fatto che le rivali si convincano che
limpresa possa produrre a prezzi bassi, avr la fama d'impresa pi efficiente (in questo
modo se limpresa ha costi bassi concorrer con un prezzo basso se invece ha costi alti
attua una politica predatoria ; limpresa rivale non sapendo il motivo della riduzione di
prezzo, ipotizzando che potrebbe essere dovuta ai prezzi bassi per cui limpresa
massimizzerebbe i profitti nel lungo periodo, portata a lasciare lindustria) quindi una
politica predatoria in questo caso si rivela fruttuosa; le politiche predatorie possono essere
utilizzate anche nei modelli di concorrenza spaziale. Le politiche predatorie sono illegali ed
difficile riconoscerle. I prezzi promozionali o la distribuzione di campioni omaggio, sono
spesso utilizzati nel mercato e non si considerano politiche predatorie ma bens un
investimento effettuato per acquisire fette di mercato, che poi sar ammortizzato nel
tempo (come un qualsiasi altro investimento). Unimpresa pu produrre in perdita un
nuovo prodotto (per attirare clienti) se pensa che in futuro potr produrlo con profitto. Un
altro effetto che pu sembrare una politica predatoria quello creato dal learning by
doing in base al quale unimpresa pu decidere di produrre una grossa quantit di output
(a prezzo basso) per imparare, acquisire esperienza e diminuire cos i costi; guarder
quindi ai profitti di lungo periodo. I procedimenti giudiziari potrebbero scambiare una
politica concorrenziale con una politica predatoria, quindi bisognerebbe aspettare di
vedere se limpresa che rimane rialza i prezzi, prima di giudicarla.
fondono ; le imprese estranee alla fusione sfruttano a loro favore la diminuzione della
produzione delle imprese che si sono fuse aumentando si seguito la loro produzione,
mentre s basso il numero delle imprese le imprese che si fondono riescono a ricavare
maggiori vantaggi. Analizzando quindi le fusioni e le acquisizioni ci si reso conto che
tendono a presentarsi a ondate in particolari periodi : possono essere causati o a seguito
di eventi esogeni ( come la deregolamentazione di un industria ) o a seguito di eventi
endogeni (fusione iniziale fra 2 imprese). E possibile riconoscere 3 tipologie di soggetti
che prendono parte in maniera diretta o indiretta alla fusione : le imprese che si fondono,
le altre imprese e i consumatori. Il ruolo della politica antitrust riguardo alle fusioni
quello di valutare linsieme delle perdite e dei guadagni derivanti in modo da ottenere un
quadro complessivo dei suoi effetti. Di solito danno maggior peso al benessere dei
consumatori che hai profitti delle imprese, per cui fra i principi utilizzati abbiamo : tanto
maggiore laumento del prezzo tanto pi probabile sar negativo leffetto della fusione.
Ci si riferisce proprio al fatto che un prezzo pi alto comporta una perdita pi grande per i
consumatori rispetto al guadagno che ottengono le imprese. Non meno importante la
distinzione fra leffetto diretto della fusione, in stretta correlazione con il livello di
concentrazione, e quello collusivo che si basa sul fatto che in un mercato maggiormente
concentrato la collusione fra imprese risulti pi facile. Inoltre nel caso in cui pi sono
piccole le dimensioni delle imprese che si fondono e maggiore risulta la possibilit che la
fusione comporti un effetto positivo, ovvero che si abbiano guadagni in efficienza ( risparmi
di costo ).
mercato e i cui profitti precedenti allinnovazione erano nulli. Solitamente sono le grosse
imprese ad avere le migliori condizioni per poter realizzare investimenti di R&S soprattutto
grazie alla loro maggior autonomia finanziaria, alla possibilit di creare economie di scala
e alla possibilit di poter affrontare al meglio i vari rischi connessi. Unimpresa che detiene
gi potere di mercato tender ad aumentare i profitti a differenza invece di un impresa che
ne priva che passer da una situazione di profitti nulli a generare profitti positivi. Per
nel caso di una strategia poco rischiosa si otterranno piccole innovazioni con un elevata
possibilit di successo, nel caso invece di una strategia rischiosa si otterranno grandi
innovazioni nonostante la probabilit di successo sia piccola. Questa curva va inoltre a
sostegno della posizione di dominanza del leader del mercato : potendo contare su una
quantit maggiore di beni venduti essa ha la possibilit di ridurre velocemente i propri costi
rendendola maggiormente competitiva e aumentandone le vendite.
prezzo vi possono essere diversi livelli di domanda. Da ci il valore della domanda risulta
strettamente collegata alle aspettative dei consumatori riferite alla dimensione della rete.
dellintervallo [-u,u], allora ogni consumatore sceglier la sua tecnologia preferita. Invece
nel caso in cui si esca da questintervallo, ciascun consumatore adotter la tecnologia pi
diffusa, influenzando i consumatori successivi e creando cos un processo che si
autoalimenta. Le barriere (u e -u) che delimitano lintervallo vengono denominate
barriere di assorbimento ; superati tali limiti il mercato si trover cristallizzato su una
delle 2 tecnologie. Da qui possibile delineare una serie di conclusioni : 1) prima o poi il
mercato tende automaticamente a concentrarsi su un determinato standard rispetto che a
un altro ; 2) di solito lo standard adoperato non coincide sempre con la tecnologia migliore
esistente e ne quella che soddisfi al meglio le preferenze dei consumatori ; 3) la tecnologia
che ha cristallizzato il mercato risulta strettamente collegata alle decisioni iniziali di un
certo numero di consumatori andando cos ad influenzare lequilibrio finale del mercato.
Pu succedere infatti, come in questo caso, che il numero di consumatori B sia minore del
numero di consumatori A, ma ci nonostante il mercato si cristallizza sulla tecnologia B se
i consumatori B sono relativamente sovra-rappresentati tra coloro che inizialmente si
presentano sul mercato. Perci possiamo affermare che quando lo stato terminale del
processo dipende in questo modo dalle condizioni iniziali, si dice che il processo
dipendente dal sentiero (path dependency). Nel caso in cui ladozione di tecnologia
riguardasse invece 2 standard diversi, ovvero fra vecchia e nuova tecnologia di un
determinato prodotto, ritroveremo da una parte la presenza di un innovatore e dallaltra di
un conservatore. Per il primo la soluzione migliore risulterebbe il cambiamento per
entrambi alla nuova tecnologia mentre per il secondo questa mossa costituirebbe una
strategia dominata, perci preferir rimanere alla vecchia tecnologia. A causa
dellincertezza sulle intenzioni dellaltro utente avremo quindi una situazione di equilibrio
dettata da un eccessiva inerzia. Tuttavia pu anche accadere che si presenti la
situazione contraria, ovvero eccessiva mobilit : caso in cui ladozione di una nuova
tecnologia da parte di un numero limitato di agenti comporti un effetto a valanga sugli altri
che a loro volta adotteranno il nuovo standard proposto. S invece esistesse una
compatibilit fra le diverse tecnologie registreremo da parte dei produttori una riduzione
del grado di differenziazione del prodotto e una superiore competizione di prezzo mentre
da parte dei consumatori si avrebbe una maggior propensione allacquisto. Possiamo
perci ritrovare 2 casi differenti : 1) s la competizione nella guerra degli standard molto
accesa la cosa migliore sar la compatibilit ; 2) s invece la competizione nel mercato del
prodotto risulta molto intensa allora si opter per lincompatibilit. In ultima analisi, un ruolo
fondamentale ricoperto da parte delle autorit pubbliche esterne al mercato che possono
velocizzare il processo di standardizzazione di un determinato standard tecnologico.
Lintervento pubblico comporter degli effetti positivi i quali per dovranno essere
confrontati con i costi in riferimento ad una minor concorrenza fra i produttori a discapito
dei consumatori e ad una minore variet di offerta di prodotti.