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a.a. 2020-2021
Lezione 1 (5/10/2020)
DA UN PUNTO DI VISTA OPERATIVO c'è uno squilibrio tra bisogni e risorse, che trova risposta nella
produzione di beni e servizi e nel loro utilizzo o consumo, ovvero nello SCAMBIO.
Es. servizio delle badanti, che fornisce una risposta ad un bisogno che il mercato italiano e il sistema
sanitario italiano non riusciva a soddisfare. La crescita della domanda sta portando alla normalizzazione di
questo sistema (non più un servizio solo a nero, sono nate delle cooperative, ci sono aziende sanitarie
specializzate e anche il nostro sistema sanitario si è adeguato)
Le aziende non sono delle ISOLE; sono all'interno di una rete, connesse tra di loro, con legami più o meno
forti.
L'unità economica elementare è il SOGGETTO (l'individuo): quando si aggregano per perseguire degli
obiettivi economici comuni creano delle aziende ci sono delle unità economiche intermedie che sono
idealmente collocate tra individuo e società, le quali non necessariamente hanno obiettivi economici; es.
FAMIGLIA (può capitare che i bisogni del singolo individuo siano veicolati da quelli della famiglia, non
sempre quindi coincidono)
Il BILANCIO è una fotografia, fa vedere l'andamento di un'azienda in un preciso momento -> alla fine
dell'anno farà vedere come i processi di input e output hanno lavorato.
Massimizzare l'UTILITA significa perseguire l'ECONOMICITA, cioè l'EFFICACIA e l'EFFICIENZA:
EFFICACIA: l'output è in grado di soddisfare le esigenze dei destinatari
EFFICIENZA: l'output è ottenuto con il minor consumo di risorse possibile ->a parità di output si
utilizzano minori risorse
L'IMPRESA opera in condizioni di competizione, sia sul lato della domanda che dell'offerta, ma anche sul
CAPITALE DI RISCHIO= il capitale è l'ammontare di denaro o di beni che sono a disposizione per poter
dare vita all'azienda; chi mette a disposizione il capitale si assume il rischio che l'attività possa andare male,
ma lo fa perché si aspetta un ritorno, ovvero un PROFITTO
PROFITTO: differenza tra il valore della produzione e la remunerazione di tutti i fattori produttivi,
compreso il capitale di rischio. Cioè quanto ottengo dai beni e servizi forniti al netto di tutti i costi aziendali e
alla remunerazione del capitale di rischio (fornito dagli azionisti o dai soci) -> il costo del personale è uno
dei fattori più costosi tra le spese di produzione
QUINDI il totale dei ricavi deve essere inferiore al totale dei costi
es. MARKET PLACE (su Facebook): ci sono persone che vendono oggetti a prezzi fuori mercato, non
convenienti per i compratori. / Altro Es. VINO: il mark up può essere molto diverso anche tra prodotti simili,
ad esempio perché una marca è più conosciuta e richiesta, e il prezzo è strettamente legato alla domanda
AZIENDE PUBBLICHE: organismi pubblici (Stato, comune, regione ecc.) che forniscono beni e servizi
collettivi non divisibili e non appropriabili. (Es. una linea di trasporti non può essere divisa numericamente
tra i consumatori, e non può essere acquistata). ANCHE SE-> alcuni servizi non sono appropriabili in senso
generale (la sanità, l'istruzione universitaria), ma lo sono nel caso specifico: es. nel caso dell'università, la
tassa pagata non corrisponde al costo del servizio; non basta infatti a pagare i professori ed è lo Stato a
garantirne il servizio, però viene pagata comunque una sorta di entrata per poter accedere al servizio, che
diventa così appropriabile dai singoli consumatori (ben identificabili e distinti, es. ognuno ha la sua
matricola)
AZIENDE NON PROFIT: libere iniziative dei cittadini con finalità riguardanti la cultura, l'occupazione,
l'assistenza sanitaria ecc.
Altre modalità di classificazione delle aziende: in base al soggetto giuridico e alla dimensione
SOGGETTO GIURIDICO: è colui che si identifica nella responsabilità giuridica a capo dell'azienda, colui
che risponde per l'azienda (-> questa responsabilità viene definita dalla normativa):
-IMPRESA INDIVIDUALE
-SOCIETA: di PERSONE (il soggetto giuridico sono le persone); di CAPITALI (il soggetto giuridico è
lo SHAREHOLDING, quindi gli azionisti)
-CONSORZI
-COOPERATIVE, es. in questo caso il soggetto giuridico è costituito dai soci cooperatori
QUINDI, ogni tipo di impresa è caratterizzata da una sua normativa che ne definisce il soggetto giuridico
DIMENSIONE: grande, media e piccola impresa -> è data solitamente dal NUMERO DEI DIPENDENTIe
dal FATTURATO, cioè la somma dei ricavi (non solo dalla vendita dei beni e servizi, ma anche i ricavi
eccezionali, come, ad esempio, la vendita eccezionale di un macchinario)
Il numero di dipendenti è uno dei fattori che costituisce la dimensione, nonostante ci siano aziende con
POCHI DIPENDENTI ma con un GRANDE FATTURATO
Il profitto NON fa la dimensione; può essere tuttavia una misurazione interessante di performance, quindi
per classificare le aziende in base a quanto fanno di profitto
Il processo di TRASFORMAZIONE va inteso in senso lato: può essere anche immateriale, es. società di
software, l'input è dato dalla proprietà intellettuale e dalle capacità lavorative dei dipendenti, mentre l'output
è un software quindi la trasformazione può essere sia fisica, su un prodotto tramite una serie di processi,
sia immateriale, come la trasformazione di conoscenze in un prodotto intellettuale finale.
Il BILANCIO DI ESERCIZIO è uno specchio di questo aspetto: ci fa capire quali possono essere stati gli
interventi in termine di investimenti.
RISORSA: quindi i dipendenti, qualcosa che serve per poter produrre reddito
ORGANIZZATA: un azienda non organizzata non è né efficace né efficiente; a seconda del tipo di azienda
si ha un'organizzazione diversa; l'organizzazione è un fattore che fa parte delle funzioni aziendali
Gli individui apportano le risorse e l'impresa, mediante la propria attività, restituisce la ricchezza
L'investitore presta il denaro all'azienda e si aspetta un ritorno
Il processo rimane virtuoso se le risorse prodotte hanno un valore maggiore rispetto alle risorse
consumate
Lezione 2
Stakeholder Theory (in italiano non esiste una traduzione, può essere un portatore di interesse)
Gli stakeholder sono l’insieme degli interlocutori sociali di un’impresa (finanziatori, lavoratori,
associazioni di categoria, clienti, fornitori, collettività...)
Coloro che influenzano l’azienda ma che a loro volta sono influenzati da essa.
L’impresa deve la sua esistenza ad una molteplicità di interessi, il cui corretto soddisfacimento influisce
significativamente sulla sopravvivenza della stessa l’impresa deve soddisfare gli interessi e i relativi
portatori in modo stabile e duraturo.
Ci sono 3 approcci:
1. Approccio strategico: studia le connessioni esistenti fra i diversi stakeholder e gli obiettivi di
performance dell’impresa; Studia il ruolo dei portatori di interesse nel processo che conduce all’elaborazione
della strategia e al raggiungimento degli obiettivi di performance.
2. Approccio etico-normativo: si basa sulla convinzione che gli stakeholder nutrono degli interessi legittimi
e che ogni gruppo di stakeholder merita considerazione per il proprio interesse in sé; tutti sono uguali
3. Approccio descrittivo: descrive l’azienda come una costellazione di interessi cooperativi e contrastanti
che possiedono un loro valore intrinseco. Vede il portatore di interesse come all’interno di una
costellazione
Concetto di RISCHIO
Il rischio è legato al fatto che tali soggetti effettuano qualche forma di investimento nell’impresa
L’impresa deve la sua esistenza ad una molteplicità di interessi, il cui corretto soddisfacimento influisce in
modo significativo sulla sua probabilità di sopravvivenza nel tempo.
La teoria degli stakeholder concentra la propria attenzione sulle modalità con cui i diversi attori entrano in
relazione con l’impresa, definendo l’origine e la natura della relazione e le prerogative che ne derivano.
STAKEHOLDER THEORY deriva dal fatto che prima si parlasse di shareholder theory. Quando la parola
fu coniata (1969) ci fu un enorme dibattito perché c’era qualcuno che stava dalla parte della shareholder
theory e qualcuno dall’altra.
SHAREHOLDER THEORY
1. Centralità dell’azionista.
2. Tale centralità viene ricondotta alla modalità di remunerazione dell’investimento dell’azionista
nell’impresa (remunerazione residuale).
3. Ciò giustificherebbe le diverse prerogative dell’azionista rispetto ad ogni altro soggetto interlocutore.
APPROCCIO ISTITUZIONALISTA
L’impresa gode di obiettivi propri, ovviamente dipendenti da quelli degli attori che la costituiscono ma con
essi non del tutto coincidenti.
L’istituzionalismo è la radice comune di alcune caratteristiche:
1. il carattere durevole;
2. l’autonomia aziendale;
3. l’organizzazione sistemica.
I soggetti non hanno un’aspettativa nei confronti dell’azienda, ma si adeguano al contesto stesso. (es. il
dipendente è un soggetto che contribuisce all’autonomia dell’azienda)
Secondo le regole le persone che fanno parte dell’ambiente istituzionalizzato si aspettano la ricompensa,
ossia lo stipendio. Dello shareholder sono i dividendi.
Stakeholder Theory
L’obiettivo dell’impresa consiste nel soddisfare gli interessi di tutti coloro che possono favorire o
ostacolare il raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione.
Approccio strategico: studia il ruolo dei portatori di interesse nel processo che conduce all’elaborazione della
strategia e al raggiungimento degli obiettivi di performance.
Shareholder Theory
1. l’impresa esiste per massimizzare la ricchezza dell’azionista;
2. laddove ci sia una separazione tra azionisti e manager che dirigono l’impresa questi ultimi operano
nell’interesse dei primi, sulla base di un rapporto di tipo contrattuale e fiduciario.
Approccio Istituzionalista
L’impresa tende alla sopravvivenza nel tempo.
L’obiettivo ultimo delle aziende è rappresentato dal conseguimento di un equilibrio economico stabile e
duraturo che vada oltre le soggettività che in diversi istanti e con diversi ruoli partecipano all’avventura
imprenditoriale.
Creazione di un differenziale fra risorse generate e risorse assorbite
1. Nel cercare di raggiungere le condizioni di un equilibrio economico di lungo periodo, l’impresa non
può prescindere dal contemperamento degli interessi dei diversi soggetti.
2. La loro mancata soddisfazione influirebbe negativamente sulla performance raggiungibile
dell’impresa, pregiudicandone la sua stessa sopravvivenza nel tempo.
Shareholder Approccio
Stakeholder Theory
Theory Istituzionalista
Sopravvivenza nel
tempo. Conseguimento
dell’equilibrio
Contemperamento degli
economico (profitto
interessi di tutti coloro che Massimizzazione
economico).
possono favorire o ostacolare dell’interesse
il raggiungimento degli dell’azionista.
Contemperamento degli
obiettivi dell’organizzazione.
interessi strumentale al
raggiungimento di tale
equilibrio.
La gestione dell’impresa
1.FINANZIAMENTO
Il finanziamento consiste nel reperimento dei mezzi monetari necessari allo svolgimento dell’attività di
impresa, sotto forma di capitale proprio o capitale di terzi.
Tuttavia può capitare che questo investimento per il socio sia speculativo, e questo è tipico
dell’azionariato diffuso: il socio è un’azionista e ha comprato o versato una parte del capitale
proprio, a seconda che esistesse già e lui l’ha sottoscritto o se l’abbia versato in seguito
determinando un aumento del capitale. Le aziende nascono infatti perché viene versato un
capitale sociale, il quale nell’arco della vita dell’azienda può variare (più aumenta e più
l’azienda è solida).
Il capitale può essere frazionato o diviso tra pochi soci: è molto frazionato generalmente nel
caso in cui l’azienda sia quotata, quindi con un azionariato diffuso, e che remunera il capitale
proprio attraverso i dividendi-> significa che a fronte di una gestione positiva, ovvero se
l’azienda riesce ad ottenere un reddito, distribuisce una parte di esso agli azionisti. Nel caso in
cui ci siano pochi soci, essi possono decidere di investire la propria remunerazione nell’azienda
(es. cambiare il macchinario).
Nel caso del capitale di terzi la remunerazione da pagare è stabilita (es.rate da pagare per il
muto), nel capitale proprio la modalità di remunerazione cambia a seconda del tipo di
proprietà che si ha e dal tipo di società: se nel bilancio si legge “utili verso i soci”, significa che
la remunerazione è andata ai soci, se troviamo “dividendi” significa che sono stati remunerati gli
azionisti.
*questo prima della crisi economica, adesso è ancora più difficile l’accesso ad un finanziamento; ad esempio
una banca difficilmente concederebbe 30 anni di mutuo, come minimo chiederebbero una serie di garanzie, e
lo stesso vale per i finanziamenti delle imprese.
2.INVESTIMENTO
L’investimento consiste nell’acquisizione dei fattori produttivi necessari allo svolgimento dell’attività
aziendale.
3.TRASFORMAZIONE
4.DISINVESTIMENTO
Il disinvestimento è la fase in cui l’impresa, dopo aver trasformato i fattori produttivi nei prodotti finiti, li
cede sul mercato di sbocco.
La cessione dei prodotti / servizi determinano un flusso monetario di ritorno per l’impresa.
5.RIMBORSI E REMUNERAZIONI
Le operazioni economiche possono essere raggruppate per meglio interpretare i diversi fenomeni aziendali.
Processi di operazioni
Sono gruppi omogenei di operazioni in cui l’omogeneità dell’operazione può essere individuata a vari
livelli.
Processi produttivi
I processi produttivi sono un insieme di processi di operazioni, diversi tra di loro, ma concatenati e
coordinati al fine di ottenere la produzione e la vendita di beni e servizi.
Es. la trasformazione del prodotto è un’operazione ed è solo una parte del processo produttivo
o Fusione / scissione= per fusione si intende che più aziende si uniscono in una sola, scissione è
l’opposto.
Osserva il flusso di risorse che entrano nell’impresa, subiscono la trasformazione e ne escono sotto forma di
prodotti / servizi destinati al mercato.
Si focalizza su:
Rimborso / Remunerazione -> Uscita di flussi monetari (remunerazione dei fattori produttivi, poi i
finanziatori e poi, con il residuale, si remunera il capitale proprio)
ASPETTO ECONOMICO
L’aspetto economico incorpora la causa economica della variazione monetaria / finanziaria. È l’aspetto
derivato.
Aspetto monetario e aspetto economico costituiscono le due facce della stessa medaglia: ciò che
originariamente si rileva è l’aspetto monetario / finanziario che serve a misurare la causa, la sostanza
economica delle operazioni dell’impresa.
Es. Se vengono acquistate delle materie prime c’è un flusso di denaro in uscita, ma la sostanza economica è
l’acquisto in sé. Il flusso invece è la derivazione finanziaria.
Esempio: Investimento
Fatto di gestione: pago 100 € al fornitore Tizio per l’acquisto di materie prime.
Aspetto originario: uscita monetaria di 100€
Aspetto derivato: causa economica dell’uscita di 100 €: perché ho pagato a Tizio 100 €?
Per l’acquisto di materie prime (causa economica= COSTO).
Esempio: Disinvestimento
Fatto di gestione: vendo un prodotto al cliente Caio per 100 €.
Aspetto originario: entrata monetaria di 100€
Aspetto derivato: causa economica dell’entrata di 100 €: perché ho incassato da Caio 100 €?
Per la vendita del prodotto (causa economica= RICAVO).
Finanziamento e rimborso sono le fasi
finali di un ciclo finanziario. Il ciclo
finanziario è funzionale all’avere un
ciclo operativo -> il ciclo operativo è
dato dall’investimento (acquisto di
materie prime), dalla trasformazione dei
fattori produttivi e dal disinvestimento
(vendita).
Con questi mezzi si può: comprare nuovi fattori produttivi e/o remunerare il mercato dei capitali (di terzi e
proprio).
La contabilità generale rileva solo scambi con i terzi (non i fatti interni di gestione), rilevati sotto il duplice
aspetto finanziario (originario, cioè flusso monetario) e economico (derivato).
Il bilancio di per sé è un ASSUMPTION (un’ipotesi) che viene fatta a partire da tutta una serie di regole che
sono concatenate tra loro; dalle valutazioni, alle stime ecc.
La fotografia della situazione dell’impresa consente innanzitutto di descrivere l’insieme dei beni e dei mezzi
di cui l’impresa dispone in quello specifico istante.
PATRIMONIO:
L’insieme delle condizioni di produzione di pertinenza dell’impresa in un dato momento.
Le principali condizioni di produzione costituenti il patrimonio dell’impresa possono essere così classificate:
IMPIEGHI
FONTI
Lezione 4_19.10.2020
CAPITALE:
Fotografa il valore degli investimenti in fattori produttivi ancora in essere e le fonti dalle quali sono
stati attinti i mezzi monetari utilizzati per effettuare tali investimenti.
CAPITALE LORDO:
complesso delle condizioni di produzione disponibili.
CAPITALE NETTO:
esprime tali valori al netto delle obbligazioni assunte nei confronti di terzi-> capitale proprio
Il Capitale
CN = A - P
Capitale di funzionamento= serve a far funzionare l’azienda, es. debito verso i fornitori
Capitale di finanziamento= serve solo a finanziare l’azienda, es. debito verso la banca
REDDITO = R - C
Quando si ha un utile di esercizio, esso si trova all’interno del capitale netto, dato che è frutto della gestione.
Poiché la gestione è continua, il reddito è un’astrazione, perché richiede che vengano contrapposti solo i
costi e i ricavi di competenza dell’esercizio considerato (quindi solo del periodo amministrativo preso in
considerazione), anche se i cicli di gestione spesso sono a cavallo fra due o più esercizi, ovvero non si
interrompono alla fine dell’anno.
Un ricavo è di competenza di un esercizio se in quell’esercizio ha trovato compimento l’operazione che lo
ha generato
(Es. ricavo di vendita di un prodotto è di competenza dell’esercizio in cui si è perfezionata la vendita, a
prescindere dall’incasso della fattura).
Scostamento fra l’aspetto economico e l’aspetto finanziario, quindi tra la vendita e l’entrata/uscita di
denaro.
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1.AMMORTAMENTI
L’ammortamento è un processo che ci permette di imputare all’esercizio quote di costo pluriennale, quindi è
la ripartizione nel tempo di un costo.
Dato che il principio di competenza ci dice che dobbiamo imputare questo costo nel momento in cui ci
permette di ottenere un ricavo, il costo pluriennale deve essere ripartito nel tempo di utilità del bene.
RILEVAZIONE DELL’ACQUISTO
Aspetto originario: uscita monetaria (o insorgenza di un debito) di 50.000 € nell’anno n. -> esborso per
l’acquisto del bene
Aspetto derivato: causa economica è l’acquisto di un bene strumentale (costo pluriennale) per 50.000 € ->
motivo dell’acquisto
A FINE ANNO
Dal punto di vista finanziario avrò il debito per la parte non ancora pagata o meno denaro in banca/in cassa
a causa dell’uscita monetaria.
Dal punto di vista economico ho un costo di 50.000 € che non è di competenza solo dell’anno n (perché quel
bene verrà utilizzato per più anni).
2.RIMANENZE DI MAGAZZINO
o Nell’anno “n” acquisto 10.000 pezzi della merce x
o A fine anno ne ho venduti 8.000 pezzi
o Solo il ricavo di 8.000 pezzi è di competenza dell’anno n, gli altri 2.000 vanno “sospesi” e trasferiti
all’anno successivo, finché non avverrà la vendita.
o Dal punto di vista patrimoniale sono merci che ho acquistato e non ho venduto, quindi sono beni di
mia proprietà, che fanno parte del mio patrimonio (capitale)
o Dal punto di vista economico sono costi che non sono di competenza dell’esercizio “n” ma che
saranno di competenza degli esercizi successivi (n+1, n+2) quando venduti i prodotti che le
incorporano -> questo perché dall’acquisto del bene l’impresa non ha ancora ottenuto il relativo
ricavo
3.RATEI E RISCONTI
o Alcuni costi o ricavi sono commisurati al tempo (ad esempio gli affitti o i premi di assicurazione,
che sono mensili, semestrali, annuali, ecc.) e vengono pagati / incassati in una sola volta per tutto il
periodo di riferimento all’inizio (anticipati) o alla fine (posticipati). -> es. l’assicurazione si paga
anticipatamente.
o In contabilità generale la rilevazione contabile avviene nel momento in cui avviene lo scambio con
i terzi, al momento del pagamento o incasso (aspetto originario, finanziario) che può essere
anticipato o posticipato rispetto al periodo di riferimento (mese, semestre).
o Se il periodo di riferimento (mese, semestre...) è a cavallo della fine dell’anno bisogna integrare o
rettificare il costo o il ricavo per ripristinare la corretta competenza economica.
ESEMPI:
Il giorno 1/12/2018 pago anticipatamente il premio di assicurazione auto per il semestre dicembre 2018 –
maggio 2019:
Quindi al 31/12 quello che è di competenza è soltanto il mese di dicembre, dato che in quel momento
si è usufruito dell’assicurazione solo per un mese.
Il giorno 1/2/2019 pago posticipatamente l’affitto dell’ufficio per il trimestre novembre 2018 – gennaio
2019:
Quindi l’affitto viene pagato il 1° di febbraio, ma per tutto novembre e dicembre l’ufficio è stato
utilizzato; la parte di competenza dell’anno 2018 è già segnalata nel bilancio che sta per essere
chiuso. Ciò che è stata posticipata è la manifestazione finanziaria (flusso di denaro), ma la
manifestazione economica ce l’abbiamo a partire da novembre, dato che l’utilizzo dell’ufficio
permette di produrre reddito e di avere dei ricavi.
4.FATTURE DA RICEVERE/EMETTERE
A fine anno ho ricevuto una merce da un fornitore ma la fattura di acquisto è arrivata nel mese di gennaio
Se l’impresa ha già la merce in magazzino allora la merce è già sua, nonostante non ci sia ancora una
fattura
A fine anno ho spedito ad un cliente un prodotto, ma ho emesso la relativa fattura di vendita nel mese di
gennaio
Nei casi esaminati la competenza economica non coincide con la manifestazione finanziaria, quindi,
rispetto alle scritture contabili effettuate durante l’anno, occorrono delle scritture di assestamento per
ripristinare la corretta competenza economica, prima di redigere il bilancio di esercizio.
v Bisogna fare attenzione a non confondere queste situazioni con i crediti e i debiti; nel caso di
mancata coincidenza infatti, si tratta di un costo o un ricavo che già sussiste e che deve essere
“spalmato” su più esercizi.
Se aspetto monetario ed economico coincidessero, nel bilancio potrei limitarmi a evidenziare le entrate e le
uscite effettuate durante l’anno.
Invece, nella redazione del bilancio d’esercizio devo rappresentare tre aspetti della gestione: economica,
finanziaria e patrimoniale.
DINAMICA ECONOMICA
Reddito dell’esercizio, ovvero contrapposizione fra ricavi e costi di competenza dell’esercizio.
Bilancio come misurazione periodica dell’equilibrio economico dell’impresa
o RICAVI > COSTI= dinamica economica positiva
DINAMICA FINANZIARIA
Entrate e uscite di mezzi monetari verificatesi nel corso dell’esercizio.
Bilancio come misurazione periodica dell’equilibrio finanziario dell’impresa
o ENTRATE > USCITE= dinamica finanziaria positiva
DINAMICA PATRIMONIALE
“Fotografia” del patrimonio alla fine di ciascun esercizio. Bilancio come misurazione periodica
dell’equilibrio patrimoniale dell’impresa.
o FONTI DI FINANZIAMENTO > IMPIEGHI
Perché le fonti di finanziamento devono essere superiori agli impieghi e in che modo possono esserlo? Cosa
dà la differenza positiva tra le fonti e gli impieghi?
Se i ricavi sono maggiori dei costi si ottiene un utile, quindi le fonti di finanziamento (che sono
composte sia da capitali di terzi che da capitale netto) possono in questo modo essere maggiori degli
impieghi dato che, come abbiamo visto, tramite l’utile il capitale netto si accresce.
Queste tre dinamiche non sono indipendenti fra loro, ma sono collegate.
Lezione 5_22.10.2020
Introduzione al bilancio
Gli stakeholder
Dinamica economica
Viene espressa sostanzialmente dal reddito dell’esercizio, ovvero:
o Flussi di ricavi e di costi di competenza dell’esercizio= saldo
o Bilancio come misurazione periodica dell’equilibrio economico dell’impresa
Ricavi > Costi
Dinamica finanziaria
o Entrate e uscite di mezzi monetari verificatesi nel corso dell’esercizio
o Bilancio come misurazione periodica dell’equilibrio finanziario dell’impresa
Entrate > Uscite
*Quando si parla di interessi parliamo di dinamiche di carattere economico, dato che a seconda che siano
attivi o passivi sono dei costi o dei ricavi. Possono trovarsi all’interno dei ratei e risconti nel momento in cui
il pagamento della riscossione è a cavallo tra due anni, ma non necessariamente lo sono. All’interno della
contabilità generale c’è proprio la voce “interessi verso banche”. Quando viene pagata la rata alla banca, in
essa sono comprese sia la quota del capitale sia la quota degli interessi -> la quota capitale è la restituzione
del debito, mentre gli interessi sono un costo.
Situazione patrimoniale
“Fotografia” del patrimonio alla fine di ciascun esercizio
Bilancio come misurazione periodica dell’equilibrio patrimoniale dell’impresa
Impieghi = Fonti di finanziamento
Le fonti di finanziamento servono a sorreggere gli impieghi, li rendono possibili, e il totale delle fonti
(Passività + Patrimonio netto) sarà uguale al totale delle attività -> A= P + N
Un’azienda è più solida patrimonialmente se ha più passività rispetto al patrimonio netto o viceversa? ->
Passività < Patrimonio netto; le passività vanno a coprire delle esigenze che non si riesce a coprire con il
patrimonio netto
Situazione patrimoniale
ATTIVITA’ (impieghi)
o Disponibilità liquide (cassa, banca; ovvero i conti correnti attivi)
o Magazzino
o Immobilizzazioni (beni pluriennali, quindi a lungo ciclo di realizzo)
o Titoli di credito
o Crediti di funzionamento
o Crediti di finanziamento
o Ratei e risconti attivi -> sono una sorta di credito verso l’anno che segue
PASSIVITA’ E NETTO
(fonti di finanziamento)
o Debiti (di funzionamento e di finanziamento)
o Altre passività (fondi rischi e oneri; sono degli accantonamenti, quindi l’azienda si priva di denaro
per accantonarlo in questi fondi a fronte di possibili rischi e oneri che prevede di avere in futuro.
Anche il TFR fa parte delle passività)
o Ratei e risconti passivi -> sono delle voci a sospeso e una sorta di debito verso l’anno successivo;
hanno un’influenza negativa su quest’anno e sospende l’attività negativa verso l’anno a venire.
o Mezzi propri (patrimonio netto)
Tale principio (la chiarezza) riguarda la struttura e il contenuto dei singoli documenti di bilancio
o Conti di bilancio (S.P. e C.E.; stato patrimoniale e conto economico): sequenza logica di
esposizione dei dati (ci sono delle gerarchie), divieto di compensazione e raggruppamento di voci (ci
sono dati importanti, come i costi, che non si possono desumere, devono essere riportati).
o Nota integrativa (N.I.): deve dare informazioni complementari che rendano più intellegibili i conti
di bilancio
Lezione 6_ 26.10.2020
Rilevanza
In base al principio della rilevanza, non occorre rispettare gli obblighi di rilevazione, valutazione,
presentazione e informativa, quando la loro osservanza non produca effetti rilevanti al fine di una
rappresentazione veritiera e corretta questo significa che si rendiconta ciò che è rilevante, al contrario
quello che ometto non deve far sì che io vado a nuocere la clausola generale; quindi la clausola generale
prevale anche sulla rilevanza.
1.Prudenza e realizzazione
Prudenza nella valutazione delle voci per evitare di sovrastimare reddito e capitale, perché in quel caso si
infrange la clausola generale
Gli “utili sperati” non vanno inseriti in bilancio
Le “perdite presunte” vanno inserite in bilancio; ovviamente deve essere una presunzione vicino al
vero, come nel caso di un macchinario danneggiato ancora in fase di valutazione si può presumere
che dovrà essere dismesso; oppure un creditore che so che non mi pagherà perché è andato in
fallimento, anche se non è ancora arrivata la comunicazione non ha senso mantenere 10.000 euro di
crediti verso clienti se so che non li otterrò.
Il reddito è l’ultima riga del conto economico, quindi la differenza tra i ricavi e i costi, quindi se sovrastimo i
ricavi di conseguenza sovrastimo anche il reddito.
2.Continuità
La valutazione delle voci deve essere fatta nella prospettiva di continuazione dell’attività.
Prospettiva di azienda funzionante (going concern), quindi si dà per scontato che l’azienda perduri nel
tempo, altrimenti non si avrebbe l’utilità pluriennale dei beni.
Deve prevalere la sostanza economica dell’operazione sottostante sulla sua forma giuridica se ad esempio
la normativa mi permette di fare delle voci aggregate per determinate operazioni, ma reputo che dare la
specifica in una determinata voce sia particolarmente utile per far vedere ai portatori di interesse
un’operazione o un valore a bilancio, è consigliato che se ne dia nota.
4.Competenza economica
Si deve tenere conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data
dell’incasso o del pagamento, quindi quando c’è una discrasia tra la manifestazione economica e la
manifestazione monetaria.
5.Valutazione separata
Gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente se ho una riga
nel bilancio dedicato al magazzino, in quella sezione si avrà una miscellanea di cose; si avranno materie
prime, semilavorati, prodotti ecc. che vanno valutati separatamente. Anche se magari c’è una voce di sintesi,
in nota integrativa si deve spiegare come viene derivata questa voce.
Lo scopo è quello di evitare che valutazioni cumulative portino a non rispettare il principio di prudenza e di
realizzazione
Questo principio è molto importante perché l’uso di un criterio di valutazione rispetto ad un altro può
cambiare completamente delle voci di bilancio; quindi portano a dare una stima di un determinato valore
diverso e incoerente, rendendo il bilancio incomprensibile. Non è vietato cambiare, ma è necessario
evidenziare le differenze.
Norme di struttura - Contenuti (le norme di struttura vanno guardate, ma ciò che è importante sono i
principi generali)
1. Destinatari: società di capitali (Spa, Srl, Sapa), tranne quelle che esercitano particolari attività, che
seguono leggi speciali:
o Banche e altri istituti finanziari (D.Lgs. N. 87/92)
o Società che esercitano le assicurazioni (D.Lgs. N. 173/97)
Lasciano libertà di schemi e contenuto ma non di valutazione alle società di persone (Ss, Sas, Snc) e le
imprese individuali
FACOLTA’:
o Ulteriore suddivisione (mantenendo voce complessiva)
o Raggruppamento, ma solo se: gli Importi sono poco rilevanti e se favorisce la chiarezza
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Contenuti dello Stato Patrimoniale
Domande all’esame: la tendenza è quella di chiedere le macro aree, esempio “mi parli delle
immobilizzazioni materiali/immateriali”; “com’è strutturato l’attivo?”. È molto importante sapere lo schema
dello stato patrimoniale.
Classificazione macroclassi per DESTINAZIONE cioè a cosa sono destinate, al loro destino in arco
temporale
o Immobilizzazioni; a lungo ciclo di realizzo
o Attivo circolante; breve ciclo di realizzo
2.Attivo circolante
o Rimanenze
o Crediti
o Attività finanziarie
o Disponibilità liquide
Sono accumunate dall’avere un veloce ciclo di realizzo, ma per natura sono divise in tipologie diverse.
Distinzione TEMPORALE per i crediti (entro/oltre l’esercizio successivo) quindi entro e oltre si
riferiscono al momento in cui chiudiamo un bilancio, il 31/12.
Stato patrimoniale - PASSIVO
All’interno dello stato patrimoniale passivo c’è una sostanziale distinzione tra:
o Distinzione tra patrimonio netto* (A) e passività in senso stretto (B, C, D, E)
o Distinzione TEMPORALE per i debiti (entro/oltre l’esercizio successivo)
o Macroclasse debiti articolata per gruppi di soggetti creditori; i soggetti creditori sono coloro a cui
l’azienda deve un debito.
*Il patrimonio netto è una passività (perché è un debito verso i soci), ma non in senso stretto; i soci hanno
deciso di investire nell’azienda, quindi il debito nei loro confronti non è così impellente come gli altri.
Capitale sociale (classe I) il capitale versato dai soci al momento della creazione dell’azienda e può variare
nel tempo (versamento dei soci)
Riserve di capitale (riserve che, per legge, prevedono un accantonamento in determinate:
o Soprapprezzo azioni (II) quando vengono emesse delle azioni con un valore superiore a quello di
base, d’asta
o Rivalutazione (III)
o Altre riserve (VI) l’azienda può decidere, nel caso ci siano degli utili in più, di accantonarli in
maniera prudenziale tra le riserve (lo statuto non pone un limite al numero di riserve).
Riserve di utili
o Riserva legale (IV) sono delle percentuali definite per legge a seconda della tipologia della società
o Riserve statutarie (V) sono stabilite dallo statuto; ogni azienda ha uno statuto stabilito dai soci alla
sua creazione, in cui sono presenti tutte le regole dell’attività, tra queste c’è la riserva statutaria; es.
accantono il 2% degli utili fino al raggiungimento di una somma tot (valore della riserva).
o Altre riserve (VI)
o Per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (VII) per eventuali situazioni debitorie legate
ai soci
o Utili (perdite) portati a nuovo* (VIII) quando c’è un utile l’assemblea dei soci decide cosa farne, al
momento dell’approvazione del bilancio c’è anche l’approvazione della destinazione degli utili che
ovviamente varia a seconda delle esigenze dell’azienda; in questo caso si tratta dell'utile dell'anno
prima che non si è ancora scelto come usare, e quindi è stato portato a nuovo, all'esercizio
successivo.
o Utile (perdita) d’esercizio* (IX)
*IMPORTANTE!!! Ricordarsi che gli utili d’esercizio si trovano in due posti: 1.alla fine del CONTO
ECONOMICO; 2. L’altro qui, nel patrimonio netto nello STATO PATRIMONIALE: è fondamentale capire
che l’utile si trova all’interno del patrimonio netto perché è tramite la gestione che l’azienda è riuscita ad
avere un risultato positivo, e quindi degli utili.
B) Immobilizzazioni (definizione) abbiamo detto che per destinazione rimangono all’interno dell’attività
per più anni.
o Valori al netto dei fondi ammortamento e fondi svalutazione come abbiamo visto
l’ammortamento è un’operazione che suddivide il costo pluriennale dell’immobilizzazione nei vari
bilanci di esercizio in cui l’utilità del bene è preventivata. Il fondo di ammortamento è il fondo in cui
l’azienda accantona anno dopo anno questo costo; es. se l’azienda ha un bene che vale 10.000 euro e
lo ammortizza per 4 anni, sarebbero 2.500 euro all’anno, questo significa che nel bilancio il primo
anno ci sarà il valore del bene meno il primo ammortamento (- 2.500), e quest’ultimo va nel fondo
ammortamento, così come gli altri 2.500 euro nei 3 anni successivi. Quindi col passare del tempo il
fondo di ammortamento aumenta, mentre il valore del bene scende; si compensano fino a quando il
valore del bene non diventa 0.
o Cespiti della gestione sia caratteristica che accessoria caratteristica significa che è strettamente
legata allo scopo principale dell’attività aziendale, mentre accessoria dà comunque reddito, ma non è
strettamente funzionale all’attività principale; ad esempio se lo scopo principale è produrre e vendere
un determinato prodotto, la produzione in sé è l’attività caratteristica, mentre un ufficio di
amministrazione è comunque importante ma accessorio.
o Suddivisione in classi per natura (materiali, immateriali, finanziarie)
2. Immobilizzazioni - ammortamento
Processo di ammortamento si applica per:
o Immobilizzazioni materiali e immateriali (no finanziarie) importante; se all’esame viene detto che
l’ammortamento si applica a tutte le immobilizzazioni è un errore!
o La cui utilizzazione è limitata nel tempo (no terreni) il tempo di utilità del bene deve essere
quantificabile, o perlomeno di stimarlo
L’ammortamento deve essere fatto:
o Sistematicamente non appena il bene entra a far parte dell’attivo comincia ad essere
ammortizzato, e ciò avviene sistematicamente ogni anno
o in relazione alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione
Obbligo di motivare in nota integrativa eventuali modifiche:
o ai criteri di ammortamento quote costanti
o ai coefficienti applicati quote decrescenti
Per ogni immobilizzazione devono essere indicate le modalità di ammortamento, le due modalità più
importanti sono:
1. A quote costanti; es. 10.000 euro per 10 anni quindi 1.000 euro all’anno, quindi si divide il valore del bene
per gli anni di utilità del bene, ottenendo così, appunto, una quota costante.
2. A quote decrescenti; si applica una percentuale sul valore del bene che man mano diminuisce e,
diminuendo il valore del bene, anche la percentuale verrà applicata su un valore minore, per questo la quota è
decrescente.
3. Immobilizzazioni - svalutazione
o Se alla chiusura dell’esercizio l’immobilizzazione risulta durevolmente di valore inferiore al
costo, deve essere iscritta (in S.P.) a tale minore valore -> svalutazione a C.E. (voci 10 c o 19)
o Va rivalutata (nel limite massimo del costo) se i motivi della svalutazione sono venuti meno
La svalutazione di un bene costituisce un costo, influisce negativamente sul reddito; ridurre il valore di una
delle mie immobilizzazioni significa ridurre il valore di quello che utilizzo per la mia produzione, e per me
questo è un costo. La svalutazione va rivalutata nel caso il motivo della svalutazione viene meno, e in quel
caso si deve ripristinare il valore del bene.
B) Immobilizzazioni
I. Immobilizzazioni immateriali
Tre tipologie:
-Oneri pluriennali (B.I.1. B.I.2.)
-Beni immateriali (B.I.3. e B.I.4.):
o Tutela giuridica
o Suscettibili di autonomo trasferimento
-Avviamento (B.I.5.) domandato spesso all’esame
-Immobilizzazioni in corso e acconti
-Altre immobilizzazioni
Sono relativi alla creazione di nuovi prodotti, quindi le ricerche ordinarie, ad esempio quelle fatte in
collaborazione con le università, non vi fanno parte.
B.I.5. Avviamento
-Insorgenza in occasione di:
o Acquisti di complessi aziendali
o Conferimenti di complessi aziendali
o Fusioni di società
Definizione: maggior valore dell’azienda conferita rispetto al valore contabile dei singoli beni patrimoniali
apportati un’azienda ne acquisisce un’altra, quest’ultima ha un suo Stato Patrimoniale (con debiti, crediti,
macchinari, capitale proprio ecc.) che cessa al momento in cui entra a far parte di un’altra azienda; a questo
punto le voci dello S.P. entrano a far parte (e quindi vengono sommate alle voci) di quello dell’altra azienda.
Quando si va ad acquisire un’azienda che è già avviata (ovvero che è già in grado di perdurare nel tempo,
che ha già dei suoi clienti, che è già produttiva), al momento della contrattazione, l’azienda che acquisisce
reputa che l’azienda che intende acquistare valga più del suo S.P. e quindi la compra cedendo un quantitativo
monetario: questo è l’AVVIAMENTO
Già il fatto che nel bilancio di un’azienda sia presente uno o più avviamenti (l’avviamento tuttavia è una
voce unica, le particolarità sono spiegate nella nota) è segno che l’azienda si sta espandendo, e che quindi sta
andando bene.
-Presidi all’iscrizione art. 2426 punto 6
B.I.7. Altre (ha detto che non chiede cosa c’è in questa sezione)
Voce residuale; esempi:
o Usufrutto di azioni
o Diritti di superficie
o Migliorie su beni di terzi “non separabili”
o Software applicativi prodotti internamente e non protetti giuridicamente
o Costi per ottenimento di finanziamenti
B) Immobilizzazioni. II.
Immobilizzazioni materiali
1) Terreni e fabbricati
2) Impianti e macchinario
3) Attrezzature industriali e commerciali
4) Altri beni
5) Immobilizzazioni in corso e acconti quindi funziona come per la voce vista prima, ma in questo caso è
per le immobilizzazioni MATERIALI.
Pensando al principio della prevalenza della sostanza sulla forma, terreni e fabbricati andrebbero insieme, ma
ci sono alcune aziende che preferiscono dividerle; es. una grande azienda agricola hanno tanti terreni e
quindi hanno bisogno di riportare i valori in modo separato, oppure hanno applicato una serie di migliorie sui
fabbricati e quindi hanno necessità di mostrare quali sono state le migliorie.
I fabbricati industriali sono quelli adibiti alla gestione caratteristica, mentre i fabbricati civili per la gestione
accessoria.
RICORDA! I terreni non vanno ammortizzati.
Sono complementari ai precedenti (impianti e macchinari). In questa voce si trovano una grande quantità di
attrezzi: elmetti, guanti, DPI in generale (dispositivi di protezione individuale), le vanghe ecc.
B) Immobilizzazioni III.
Immobilizzazioni finanziarie
1) Partecipazioni in ...
2) Crediti verso ...
3) Altri titoli
4) Strumenti finanziari derivati attivi
Come già detto, le immobilizzazioni finanziarie NON vanno ammortizzate. In questa sezione ci sono tutti
beni di carattere finanziario che sono considerati un valore attivo positivo per l’azienda. Prima si creavano
delle complessità riguardo alle immobilizzazioni finanziarie: quando c’erano dei gruppi molto strutturati non
era ben chiaro chi doveva/prestava soldi a chi, quindi il legislatore con l’ultima norma di bilancio è entrato in
merito dando una rappresentazione più chiara delle specifiche.
o Partecipazioni possono essere voci delle immobilizzazioni o attivo circolante a seconda della
destinazione
o Hanno natura di investimento non speculativo l’azienda non fa trading, lo scopo
dell’investimento è quello di avere un controllo su un’altra azienda o un legame di carattere duraturo
con esso. Ad esempio, c’è un’interesse ad ottenere il controllo di una filiera, acquisendo un’azienda
che fornisce la materia prima in modo da poter fare economia di scala sulla fornitura.
o Concetto di controllo-collegamento: art. 2359; le partecipazioni in imprese controllate e collegate si
presumono immobilizzazioni
Un azienda decide di partecipare in un’altra azienda perché si aspetta un ritorno, in termine di utili, di
dividendi ecc. a seconda della tipologia dell’azienda. Quindi in questo caso non si tratta di un ricavo
commerciale (di vendita), ma un ricavo legato ad un’attività finanziaria.
Partecipazioni (immobilizzate) in imprese controllate e collegate
Quello che è in portante sapere su questa parte è: che ci sono due modalità per definire il valore delle
immobilizzazioni finanziarie e le partecipazioni con il CRITERIO DEL COSTO, ovvero quanto sono
state pagate (esattamente come le altre immobilizzazioni, ad esempio se si è dovuto pagare un notaio per
poter effettuare la partecipazione i costi del notaio rientrano in questo criterio), oppure al PATRIMONIO
NETTO, quindi l’azienda, all’interno del patrimonio netto dell’azienda in cui partecipa, prende la
percentuale di possesso che le spetta.
Es. Se si ha il criterio del costo, e questo dice che la mia partecipazione vale 100, mentre secondo il criterio
del patrimonio netto la partecipazione vale 95, quale dei due criteri uso? 95 (sempre il valore più basso),
perché non si può sottostimare un costo o sovrastimare un ricavo. Inoltre il criterio di valutazione VA
MANTENUTO nel corso del tempo, altrimenti non si possono confrontare i dati, viene meno la chiarezza.
Ritroviamo, così come nelle partecipazioni, imprese controllate, collegate ecc. perché non sempre l’influenza
di un’azienda su un’altra dipende da una partecipazione, ma a volte avviene per rapporti di credito e debito e
questa differenziazione rende tutto più chiaro. C’è inoltre la separata indicazione dei “crediti e debiti
esegibili entro l’esercizio successivo” molto importante perché dà una misura temporale di cosa sta per
scadere, “OLTRE” si riferisce ai pagamenti che scavalleranno i 12 mesi.
C) Attivo circolante
I. Rimanenze
II. Crediti
III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
IV. Disponibilità liquide
C.I. Rimanenze
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
3) Lavori in corso su ordinazione
4) Prodotti finiti e merci
5) Acconti
o Beni di proprietà dell’azienda anche se in viaggio o presso terzi (in deposito,in lavorazione)
come già detto, è importante il momento in cui cambia la proprietà del bene; ad esempio l’azienda
potrebbe aver già pagato un bene che, nonostante sia ancora in deposito o in lavorazione, quindi
l’azienda non lo possiede ancora concretamente, per contratto il bene è già suo.
o Beni destinati al realizzo diretto (non strumentali) che non sono strumentali alla produzione
ma che sono direttamente vendibili; ad esempio in un’azienda di merchindising non c’è una fase di
produzione, ciò che realizza è direttamente vendibile.
o Acconti: su future forniture di beni iscrivibili tra le rimanenze
C.II. Crediti
1. Verso clienti
2. Verso imprese controllate
3. Verso imprese collegate
4. Verso imprese controllanti
5. Verso imprese sottoposte a controllo delle controllanti
5-bis) crediti tributari
5-ter) imposte anticipate
5-quater) verso altri
Il credito è stabilito dal contratto e verrà assolto al momento del pagamento; ma potrebbe capitare che, per
qualche motivo, il debitore abbia dei problemi nell’assolvere il pagamento, ma l’azienda creditrice quando lo
viene a sapere? Ad esempio quando il debitore va in concordato fallimentare, perché in questo caso è chiaro
il rischio che non possa assolvere al debito. Se c’è il presentimento (fondato) di questo rischio, allora è
necessario iniziare ad accantonare una perdita, che è il valore del mancato credito. il valore trovato a
bilancio non è il credito verso un solo soggetto, ma è la somma di tutti i crediti, la distinzione avviene nella
nota integrativa.
È vietato fare una compensazione tra c/c attivo e uno passivo (questo si trova fra le passività).
Quando si valuta il magazzino ci sono 2 necessità: determinare la QUANTITA FISICA (es. quante forme di
parmigiano reggiano), la seconda è stimarne il valore.
o Calcolo del costo per i BENI FUNGIBILI (= non specificamente individuabili), tre alternative
possibili:
1.Costo medio ponderato; 2. FIFO (first in first out); 3.LIFO (last in first out)
Passivo
A. Patrimonio netto
A.I. Capitale
o Valore nominale delle azioni o quote sottoscritte dai soci può variare nel tempo e queste
variazioni vengono riportate in nota integrativa.
A.V.Riserve statutarie
o Accantonamenti di utili previsti dallo statuto sociale è lo statuto a definire la percentuale degli
utili che devono essere accantonati
Si distinguono perché hanno una natura differente; sono indeterminati nel proprio ammontare, o non si è
ancora a conoscenza di quando si avrà quella perdita. Ad esempio, l’azienda sa che dovrà svalutare un
macchinario, o che uno dei suoi creditori non pagherà, quindi per prevenire ciò si accantona del denaro in
modo da coprire questa perdita.
Il legislatore ha deciso di distinguerlo dagli altri fondi, dato che si ha la certezza prima o poi il rapporto
lavorativo dei dipendenti terminerà, che sia per la pensione, per licenziamenti o per il decesso del
dipendente. Il TFR è una sorta di debito a lungo termine dell’azienda nei confronti dei dipendenti che si salda
quando finisce il rapporto di lavoro.
D. Debiti
o Quasi tutte le voci di debito sono suddivise per gruppo di creditori
o L’informativa finanziaria è data dalla “separata indicazione” dei debiti esigibili oltre l’esercizio
successivo quindi bisogna sempre indicare, all’interno dei debiti, quelli che non sono esigibili
durante l’anno.
1) Obbligazioni
2) Obbligazioni convertibili possono essere convertite nel patrimonio di un’altra azienda
3) Debiti verso soci per finanziamenti quindi somme di denaro prestate dai soci, non si tratta del
patrimonio!
4) Debiti verso banche
5) Debiti verso altri finanziatori
6) Acconti
7) Debiti verso fornitori sono distinti dai debiti verso le banche (che anch’esse danno dei finanziamenti),
in questo caso si parla di altri istituti di finanziamento (es. Compass)
8) Debiti rappresentati da titoli di credito
9) Debiti verso imprese controllate
10) Debiti verso imprese collegate
11) Debiti verso controllanti
11-bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
8) Debiti tributari
9) Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza
14)Altri debiti
o Verso dipendenti non è il TFR, è il caso in cui, ad esempio, l’azienda non sta pagando loro i
benefit
o Verso sindaci, amministratori
o Verso soci per dividendi
o Verso obbligazionisti per interessi
o Depositi cauzionali
o n ....
A seconda del contesto in cui si applica il concetto di breve, medio, lungo periodo si hanno risultati diversi
(ad esempio in banca breve, medio, lungo si riferiscono ad archi temporali differenti). Nel caso dei debiti
bisogna fare riferimento alla norma civilistica, ovvero a quella del codice civile, che stabilisce l’importanza
nell’indicare cosa è “entro” e cosa è “oltre”.
All’esame non chiederà i mastrini, quello che bisogna sapere è: com’è strutturato un bilancio, cosa sono le
poste di bilancio, il loro nome, cosa c’è dentro e come si valutano.
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Ratei e risconti
Cosa può chiedere ALL’ESAME: che cos’è un rateo attivo/passivo? Mi fa un esempio?; mi spiega la
differenza tra ratei e riscontri; mi parli dei ratei e riscontri; mi parli della scrittura di assestamento
Non bisogna confondersi nel caso dei debiti e i crediti, queste sono manifestazioni finanziarie,
semplicemente l’esborso o il rimborso di denaro sono momentaneamente sospesi.
Definizione e funzione
I ratei e i risconti sono conti rilevati durante la fase degli assestamenti allo scopo di attribuire all’esercizio
tutti e soli i ricavi e i costi di competenza economica dello stesso. quindi sono rilevati esclusivamente alla
fine dell’anno, non durante.
I risconti hanno la funzione di rettificare uno specifico costo o uno specifico ricavo che non risulta essere
interamente di competenza economica dell’esercizio in cui è stato rilevato.
I ratei hanno la funzione di integrare uno specifico costo o uno specifico ricavo che non è ancora stato
rilevato durante l’anno ma che è almeno in parte di competenza economica dell’esercizio (cioè non è ancora
stato contabilizzato, ma alla fine dell’anno mi rendo conto che è almeno in parte di competenza
dell’esercizio).
Classificazione
In base all’effetto (positivo o negativo) che producono sul reddito, i ratei e risconti si dividono in:
• Attivi: quando – a parità di tutte le altre condizioni – il reddito aumenta
Ogni anno, in data 1/12, l’azienda incassa fitti attivi annuali che maturano in via anticipata
Risconto passivo
Criteri di valutazione
L’importo dei ratei e dei risconti è determinato in funzione del tempo in modo da ripartire fra gli esercizi di
competenza il costo o il ricavo oggetto di valutazione
La ripartizione ha luogo tipicamente – anche se non necessariamente – in modo proporzionale al tempo
ATTENZIONE AL CALCOLO!!!
Bisogna tenere a mente la funzione svolta dai ratei e dai risconti
La situazione di partenza
Abbiamo già rilevato per intero un ricavo o un costo che, però, risulta essere in parte di competenza
dell’esercizio successivo
La funzione
Rettificare i ricavi e i costi già rilevati nell’esercizio ma non di competenza
La quantificazione
Si determina la frazione di ricavo o di costo di competenza dell’esercizio successivo in modo che a carico
dell’esercizio corrente rimanga (per differenza) solo la quota di sua competenza
Esempio
Criteri di valutazione
Ratei attivi e passivi
La situazione di partenza
Non abbiamo ancora rilevato un ricavo o un costo che, però, risulta essere in parte di competenza
dell’esercizio
La funzione
Integrare i ricavi e i costi già rilevati nell’esercizio
La quantificazione
Si determina direttamente la frazione di ricavo o di costo attribuibile all’esercizio per competenza
Rilevazione di esercizio
Esempio
In data 1/04/x+1 l’azienda incasserà interessi attivi semestrali su B.O.T. per 10.000
Costo medio = Totale dei costi dei beni acquisiti /Totale delle unità dei beni acquisiti
Il metodo del costo medio tende a livellare gli effetti degli aumenti e delle diminuzioni dei costi
poiché il costo dell'inventario finale è influenzato da tutti i prezzi pagati 3 durante l'anno e dal costo
dell'inventario iniziale.
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti questa parte
verrà vista meglio quando studieremo il magazzino.
VARIAZIONE: + rimanenze finali - rimanenze iniziali
All’interno del C.E. ci sono due voci che si chiamano “variazioni delle rimanenze”, ma per due nature
diverse in questo caso si parla di prodotti che sono finiti o sono vicini ad esserlo, quindi rispetto alle
materie prime sono motlo più vicini ad essere dei ricavi di vendita (alla liquidità).
Variazione rimanenze
RI>RF = - ; dato che è variazione negativa, è un costo ed è indicato col segno “-“
Es. 100>90= -10 variazione negativa rimanenze
RI sono le rimanenze iniziali, RF quelle finali (a fine anno) le rimanenze iniziali sono quelle finali
dell’anno precedente. Nei bilanci di esercizio la parentesi vul dire “meno”; ovvero tutti i valori si sommano
tranne quello tra parentesi, che si sottrae.
È importante non confonderli con le immobilizzazioni. In questo caso, ad esempio nel caso dell’affitto, non è
dell’azienda il bene, ma semplicemente ne usufruisce
La voce dei costi per il personale è importante perché rende bene l’idea che tipo di azienda è; se è in crescita,
in diminuzione ecc. ad esempio si capiscono se ci sono poche assunzioni guardando i salari e gli stipendi
La quota di ammortamento è un costo, per questo la troviamo qua. Mancano le immobilizzazioni finanziarie
perche non si ammortizzano!
11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (le chiede spesso)
Il segno è speculare rispetto alle rimanenze dei prodotti in lavorazione, semilavorati e finiti. Questo perché
ci troviamo nei costi, non nei ricavi, quindi una variazione negativa relativa ai costi è positiva.
12) Accantonamenti per rischi abbiamo detto che, in vista di rischi futuri come mancati pagamenti da
parte di debitori, l’aziende accantona del denaro in un fondo che vada a comprire la perdita dovuta al
mancato pagamento. La segnalazione di questo rischio è un costo, per questo gli accantonamenti per rischi li
troviamo qui.
Plusvalenze/minusvalenze ordinarie da cessione attività finanziarie es. 20.000 euro a bilancio di una
partecipazione in un’altra azienda, la vendo sul mercato a 21.000; questi 1.000 euro sono un valore positivo
per il reddito, questa plusvalenza ottenuta va evidenziata. Al contrario se la vendo a meno (es. per motivi di
mercato o interni all’azienda) la perdita data dalla differenza è una minusvalenza.
Proventi finanziari
15) Proventi da partecipazioni
o Dividendi
o Altri proventi: vendita diritti d’opzione, plusvalenze non straordinarie da cessione partecipazioni
non va saputo cosa sono, tuttavia i proventi dalle partecipazioni significa che, partecipando in
un’azienda, io mi aspetto di avere dei dividendi. Ad esempio una partecipazione può significare che
ho prestato denaro a quell’azienda, e lei per ottenere questo prestito deve pagarmi (dato che ogni
cessione di denaro è un rischio) questo è l’INTERESSE ATTIVO.
16) Altri proventi finanziari
o Interessi attivi su c/c i conti correnti ordinari raramente danno un tasso di interesse attivo (prima
della crisi sì), ma esistono dei conti deposito, ovvero dei conti in cui c’è l’obbligo di mantenere una
determinata giacenza sul conto e in cambio la banca dà un tasso di interesse attivo.
o Interessi attivi da clienti, dipendenti, soci
17) Interessi e altri oneri finanziari
o Interessi passivi su debiti vari
o Minusvalenze non straordinarie da cessione attività finanziarie
o ...
17 – bis) utili e perdite su cambi nelle aziende che commerciano con l’estero e nelle grosse multinazionali
questa è una voce molto comune, perché magari viene stabilito il valore di acquisto di un bene, ma nel
frattempo il valore cambia. Quindi tra la definizione del costo/ricavo e l’esborso di denaro c’è una differenza
di cambio.
o Può avere segno positivo (utile) o negativo (perdita)
Correnti: calcolate sul reddito imponibile fiscale, come risulteranno nella dichiarazione dei redditi
Differite e anticipate: in tutti quei casi in cui vi sono differenze temporanee tra questa e la competenza fiscale
di costi e ricavi le imposte si devono pagare per legge, però il trattamento contabile civilistico è diverso
dal trattamento fiscale. La fiscalità cambia tutti gli anni
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Lezione 10
Ammortamento Esercizi
Ci sono diversi metodi per calcolare l’ammortamento e il suo relativo piano di ammortamento. Due di questi
sono:
- METODO A QUOTE COSTANTI
- METODO A QUOTE DECRESCENTI
In sintesi, la quota di ammortamento sarà pari a 10 000 Euro per ogni anno e il valore del bene verrà
diminuito di pari importo per ogni anno. Nelle immobilizzazioni al primo anno troveremo dunque un valore
al netto della quota di ammortamento pari a 90.000, nel secondo anno troveremo un valore di 80.000
(100.000-2 quote di ammortamento per i due anni trascorsi). Tuttavia, non sempre un bene viene acquistato il
1° gennaio, e per i mesi in cui ancora non si possedeva non ha contribuito al reddito annuale e non può essere
considerato (per questo troviamo valori decimali). La quota di ammortamento la troviamo nei Costi nel
Conto Economico (quindi nella parte superiore, quella non finanziaria).
Esercizio n.1
Il primo gennaio 2018 l’azienda Frisella Spa acquista un veicolo al costo di 19.000 Euro, e oneri accessori
pari a 1.000 Euro. Dopo 4 anni, l’azienda si aspetta di rivendere il veicolo sul mercato dell’auto al valore di
5.000 Euro. Presentare il piano di ammortamento al 31.12.2018 e per i successivi anni.
Si potrebbe verificare il caso in cui invece di 5.000 E ne ricevo 4.000, questo perché al momento della
vendita si verifica una minusvalenza di 1.000E, quindi si ha una perdita (un costo) inaspettato. Queste
minusvalenze (o plusvalenze nel caso il valore a mercato sia maggiore, ma capita raramente) si trovano nel
C.E., tra i costi o i ricavi. nel C.E. ci va tutto quello che influenza il reddito.
Lezione 11_
Bilancio Tosca
Per prima cosa andiamo a vedere il conto economico e prima di tutto guardiamo se c’è un utile e se è in
crescita (in questo caso sì). Vengono indicati due anni, 2017 (quello che ci interessa) e il 2016, perché
permette la comparazione; in alcuni casi c’è anche la terza colonna che esprime la variazione percentuale. I
valori tra parentesi sono valori negativi, cioè è come se avessero il segno meno.
Vediamo che le rimanenze sono tra parentesi, ma non sono negative perché comportano una perdita, al
contrario, dato che si trovano nella voce dei costi, in cui si sommano tra loro i vari costi che rappresentano
un negativo, le rimanenze (che sono un positivo per il reddito) si devono sottrarre.
Al totale del valore A verra sottratto il totale di B (A-B) questo è un valore molto importante che ci fa
capire la gestione dell’azienda, in questo caso è positiva.
Ci sono delle voci, come in questo caso le variazioni delle rimanenze, che possono assumere valori positivi o
negativi.