Appartiene alle scienze sociali, l’oggetto di studio è la vita dell’uomo, il fulcro di tale studio parte
dal fatto che bisogni sono illimitati e le risorse sono invece limitate; ciò su cui pone attenzione
l’economia aziendale riguarda i bisogni che vengono soddisfatti tramite beni limitati, ossia beni
economici; pensiamo ad un reddito da lavoro = risorse, permettono di soddisfare beni economici
limitati dovrà dunque decidere cosa è più importante- il problema economico si basa su questo,
dicotomia tra bisogni illimitati e beni economici che sono limitati e scarsi. Le scelte vengono fatte
in base alle proprie ideologie- minimo mezzo massimo risultato, principio del tornaconto.
L’attività svolta per soddisfare i propri bisogni è chiamata l’attività economica- tutto ciò che attua
per procurarsi i beni economici per soddisfare i propri bisogni.
L’attività economica può essere divisa in fasi, che ci permette di distinguerle in due fasi:
- Diretta: produzione (creazione disponibilità beni economici)consumo;
caratterizza gli albori, o alcune economie particolari (conventi e monasteri,
allestiscono essi stessi i loro prodotti). La produzione crea la disponibilità del bene
economico che soddisfa il bisogno, mentre il consumo prevede l’utilizzo
- Indiretta: produzione scambio consumo, ossia il mercato, in quanto il
produttore ne produce in abbondanza per soddisfare i bisogni di tante persone.
Tra chi allestisce questi beni e il consumato resta di mezzo il mercato, dove la
domanda e l’offerta si incontrano, così come si incontra produttore e
consumatore. Il mercato può essere un luogo fisico o virtuale, rappresenta il
luogo dove chi produce in eccesso il suo bene economico in cambio di una
somma di denaro.
Recap: tutto parte dai bisogni, dall’individuare tali bisogni da soddisfare, che possono comunque
anche essere stimolati dalla pubblicità, l’uomo vuole soddisfare i suoi bisogni. Perché cedo risorse
finanziarie per questi beni? Perché sono limitati, quindi solo pagando potrò soddisfare il mio
bisogno.
Attività di consumo: chi consuma per soddisfare i bisogni
+
attività di produzione: coloro che allestiscono i beni economici secondo i bisogni
= attività economica
Le scienze che studiano l’attività economica sono due:
a) Economia politica: studia sistemi economici, ossia soggetti o varie entità, modellizza la
realtà per comprenderli meglio, definisce le politiche che definiscono meglio tali sistemi,
dall’esterno e dall’alto;
b) Economia aziendale: studia e aziende come unità elementari del sistema economico,
dall’interno, cerca di capire come l’azienda sopravvive sul mercato; inoltre consideriamo le
aziende come istituzioni ‘’sociali’’, in quanto è un fenomeno creato dall’uomo, e quindi
deve essere collegato con il contesto esterno. È un fenomeno sociale, perché determina
un’influenza sulla società.
CHE Cos’è L’AZIENDA?
INTERPRETAZIONE STATICA (es fotografia)
Organizzazione composta da
- Elemento umano: le persone sono essenziali per l’azienda, hanno diversi ruoli-
direttore generale, amministratore delegato, (vertice aziendale) prendono le
decisioni importati determinando il successo dell’azienda tramite decisioni
cosiddette strategiche. Poi abbiamo i manager, che ricevono indicazioni dal
vertice, svolgere le attività, anche coordinando persone e hanno responsabilità di
risultato. Poi quelli coordinati dal manager , i quali hanno ruolo esecutivo, ed
- elemento materiale: (beni materiali, automi, software ecc. ecc.),
tali elementi devono essere coordinati tra loro, possono essere sviluppati in modi molto
diversi, a seconda dello stile di leadership; qualunque sia tale stile adottato, l’oggetto
dell’attività dell’azienda è sempre un’attività economica di produzione, ossia allestimento di
beni economici volti a soddisfare i bisogni umani, il tutto secondo una logica economica: l’utilità
creata dall’azienda deve essere superiore allo spreco delle risorse per crearlo. La somma delle
risorse usate deve essere inferiore all’utilità del bene economico prodotto, per sopravvivere
deve avere un’utilità maggiore dell’utilità delle risorse consumate per produrre. Se non si
realizza questa disuguaglianza non si è un’azienda, ma magari una società no profit.
Non sono dunque un sistema distinto di elementi, ma interagiscono per svolgere una attività
economica di produzione; tale coordinazione permette di produrre.
INTERPRETAZIONE DINAMICA devo esaltare il fatto che c’è una relazione con l’ambiente, se il
contesto cambia deve aggiornarsi; integrazione all’interpretazione precedente senza a smentirla
azienda= sistema, sottolinea il carattere relazionare dell’azienda (persone e bene ma anche con
ambiente esterno); viene vista come:
1) Sistema aperto: perché collegato all’ambiente, in quanto si condizionano a vicenda (a
seconda dell’ambiente agisce, ma anche l’azienda sia a livello sociale e ambientale,
relazione continua)
2) Dinamico: si muove, cambia ed evolve, si adatta continuamente rispetto alle nuove
condizioni dell’ambiente esterno in cui adopera
3) Complesso: vari elementi, vari beni, si differenziano tra di loro e creano varie relazioni che
influenzando determinano un ambiente complesso, un’organizzazione dove esistono varie
soluzioni, diverse, dove non è facile intervenire
4) Teleologico o finalizzato: ha una sua finalità- è considerata come un organismo terzo, con
l’obbiettivo di durare per sempre, conseguendo l’equilibrio economico duraturo (operare
sempre in una logica economica, riuscire a creare un bene economico con utilità maggiore
delle risorse necessarie per allestirlo)- se questa disuguaglianza perdura il compenso sarà
sempre adeguato a coloro che operano nell’ambito dell’azienda, e la soddisfazione sarà
sempre alta, l’azienda funzionerà meglio.
5) Probabilistico: il rischio è connaturato nell’azienda, in quanto l’azienda non è certa di
riuscire a creare un bene economico, può distruggere la ricchezza, che se si ripete, uccide
l’azienda
6) Sociale: è un fenomeno che fa parte dell’ambiente, del sistema economico, interagendo
con attori
7) Cibernetico: autoregolabile- monitora i risultati, regola gli scopi, tiene d’occhio la via in
modo di correggersi e quindi autoregolarsi; monitorano nel tempo l’attività per vedere se si
sta andando per la strada giusta, in quanto gli obbiettivi originalmente previsti possono
mutare- cambia in relazione al contesto di riferimento ed interno
8) Autopoietico: è in grado di generare essa stessa le risorse necessarie per perpetuarsi nel
tempo, se opera in modo economico si autoalimenta.
INTERPRETAZIONE DINAMICO STRUTTURALE O COMPLESSA riassume i caratteri delle definizioni
precedenti
L’azienda è all’interno del sistema economico generale come unità elementare con VITA PROPRIA
(secondo le scelte) E RIFLESSA (economico, culturale) che viene condizionata e condiziona
l’ambiente esterno;
È costituita da un sistema di operazioni, ossia avviene l’attività produzione che si svolge
concretamente attraverso operazioni e derivano dalla combinazione di elemento umano e
materiale, ossia dalle forze interne dell’impresa, e quindi dalla loro coordinazione;
Avviene al suo interno produzione (allestimento beni economici), distribuzione (spostamento delle
risorse) e del consumo (di risorse per produrre);
Ha per scopo un equilibrio economico che perdura nel tempo, tale è a finalità dell’azienda, che
deve avere introiti che determinano una remunerazione adeguata all’elemento umano (anche chi
sta al vertice, anche proporzionale al rischio) che compone l’azienda che favorisce il valere nel
tempo l’azienda, NUOVA CREAZIONE DI RICCHEZZA.
CLASSIFICAZIONE AZIENDE dipende dall’attività, beni o servizi che producono, ci danno due macro-
classificazioni:
A) Manifatturiere o industriali: allestiscono beni materiali tramite la trasformazioni fisico
chimiche di beni primi per produrre un ultimo componente, ossia un bene materiale
tangibile finale; organizzazione complessa, struttura formata di impianti strutture e
materiali, magazzini (problemi stoccaggio e sorveglianza), problemi logistiche. Tali sono
associate tra di loro (Confindustria controparte rispetto ai sindacati, negoziazioni)
B) Non manifatturiere:
Commerciali: imprese della grande distribuzione per far sì che i prodotti siano più vicini al
consumatore, creano dunque utilità. Hanno magazzino prodotti, non di materie prime,
nessuna attività di trasformazione
Servizi: prestano servizi alla persona (sanità, trasporti)
Le aziende sono:
autonome le decisioni devono essere dettate dall’unico criterio che garantisce successo, non da
decisioni esterne, in quanto altri soggetti hanno altri obbiettivi
durabili se crea sempre un bene economico con utilità superiore all’utilizzo delle risorse
e operano con economicità avendo risorse limitate;
esse possono essere:
a) Le non imprese: si produce solo per il consumo di chi fa parte dell’azienda stessa=
FAMIGLIA
b) Imprese: attività di produzione per il mercato, i beni economici che creano viene messa a
disposizione sul mercato e non ad uso e consumo di chi fa parte dell’impresa
Per quanto riguarda le imprese, possiamo distinguerle in PMI e in GRANDI imprese.
Definizione economia aziendale: studi delle condizioni di esistenza /ossia eq. economico= utilità
creata, ed eq. finanziario= fare in modo che l’impresa sia in grado di far fronte ai propri obblighi di
pagamento in modo tempestivo/ e manifestazioni di vita gli aspetti della vita della azienda;
abbiamo tre dottrine che sottolineano l’operare aziendale
-organizzazione: studia organizzazione elemento umano e materiale,
-gestione: processo decisionale e operazioni per arrivare agli scopi
-rilevazione: gestione delle informazioni, per interpretarlo e avviare attività di correzione.
LEZIONE DUE
AZIENDA COME SISTEMA APERTO E PROBABILISTICO
Relazioni con l’ambiente generale: capacità di comprendere le condizioni ed i fenomeni
dell’ambiente esterno e la capacità di reagire a tali fenomeni, ma anche di anticiparli per
sfruttarli a pieno.
Ambiente: insieme di condizioni e circostanze di varia natura dove operano le aziende,
ed è anche insieme di fenomeni e aspetti che si riflettono poi sull’azienda stessa. Tale
importanza determina lo studio dell’azienda collocata nel suo ambiente di riferimento,
non viene vista come un’unità indipendente da esso, anche perché si influenzano a
vicenda- il successo dell’azienda si misura in termini di sintonia con il contesto
ambientale, infatti lo studio dell’ambiente fa parte dell’economia aziendale. Nel suo
contesto normale si adatta alle innovazioni e ai cambiamenti, talvolta li subisce tali
cambiamenti, ma può anche anticiparli e quindi favorirli o contrastarli.
1) Ambiente generale: determina una serie di condizionamenti sull’azienda e anche
sui comportamenti. Dall’ambiente generale derivano opportunità di crescita ma
anche vincoli come minacce alla sopravvivenza e al funzionamento; non è univoca
come relazione (ambienteazienda), può generare output anche l’azienda per
l’ambiente, non solo sotto aspetto di beni e servizi, ma può condizionarlo sotto
l’aspetto ambientale, politico, culturale… Tale interdipendenza tra loro è concepita
in termini di relazione input output tra sistema dell’azienda e dell’ambiente. Nello
specifico l’ambiente generale è l’ambiente fisico e naturale dove essa è collocata,
ma anche l’ambiente socioculturale, attenzione a problemi etici e gusti, ma a sua
volta lo condiziona. L’ambiente politico, ai quali l’azienda è fortemente soggetta, la
legislazione influenza l’attività, ma se è molto grande a sua volta può influenzare.
Anche l’ambiente scientifico e tecnologico, stare al passo con il ritmo evolutivo, ma
anche l’impresa può avere un reparto ricerca e sviluppo, che contribuisce al
progresso. L’ambiente economico è caratterizzato da dove ci troviamo, se in una
zona depressa o di sviluppo.
È possibile individuare nell’ambito dell’ambiente generale un ciclo di produzione,
riguardante l’attività di input (fase di acquisto di ciò che è necessario, entra in
contatto con i fornitori, per poter svolgere la fase successiva) , trasformazione
(utilizzo le materie prima per creare il prodotto finale) ed output (messe a
disposizione di beni e servizi).
2) Ambiente competitivo: 5 forze competitive, che determinano l’intensità della
concorrenza del settore e anche il livello del profitto del settore ossia il differenziale
di ricchezza che l’impresa crea. Che caratteristiche hanno? 15 min
Deve conoscere le caratteristiche di questi soggetti per essere a conoscenza del tipo di settore in
cui si colloca a livello competitivo
Clienti
Fornitori
Potenziali entranti: potenziali nuove imprese nascono quindi le barriere all’entrata per entrare
in un determinato settore.
Prodotti sostitutivi: soddisfano lo stesso bisogno di un’altra impresa con una tipologia di prodotto
diverso
Organizzazione: deve indirizzare l’elemento umano che opera verso tali obbiettivi
predisposti
OPERO VERSO QUELLE METE, opero nel modo più funzionale possibile rispetto agli
obbiettivi. Distribuisco autorità ed autonomia nell’azienda per collegare obbiettivi a
persone, in modo che l’azienda risponda alle condizioni necessarie per raggiungere gli
obbiettivi, crea le condizioni migliori, attribuendo alle persone un obbiettivo da
raggiungere con la necessaria autonomia, autorità e anche responsabilità.
Controllo: monitorare continuamente se tali mete si avvicinano o allontanano
MONITORO, verifica dei risultati raggiunti, confrontandoli con gli obbiettivi prefissati;
supporto per chi opera, notando se si va verso la giusta direzione, sennò verranno attivate
misure di correzione. Controllo e pianificazione sono strettamente collegate. Infatti, il
controllo funziona se la mia programmazione è realistica, sennò il personale si demoralizza,
non c’è stimolo di miglioramento.
Ci fermiamo sulla fase di gestione(è un continuo divenire, dalla nascita fino alla morte,
non si interrompe mai)
Ciclo della gestione, quattro fasi
1) Finanziamento: l’impresa si procura le risorse finanziarie necessarie a svolgere le attività
economiche di produzione
2) Acquisizione dei fattori produttivi: acquisto i beni economici necessari per realizzare
l’attività di produzione in senso stretto, i fattori produttivi sono quei beni necessari per
produrre, possono essere fattori materiali, ma anche immateriali (software), servizi
(avvocati, fattore lavoro). L’impresa compra la disponibilità di tutto ciò che le necessita
per svolgere la fase della
3) Trasformazione: operazioni attraverso le quali i fattori produttivi vengono impiegati per
ottenere i prodotti o i servizi che verranno immessi sui mercati.
4) Fase della vendita: il bene prodotto viene collocato sul mercato, comprende tutte le
operazioni attraverso le quali l’impresa colloca il bene economico creato nella fase
precedente sui mercati di sbocco, rientrano così le risorse finanziarie e quindi il ciclo si
ripeterà (utilità del bene superiore all’attività per allestirlo)
Le operazioni di gestione sono collegate nel tempo, il ciclo fluisce ininterrottamente (andamento
ciclico, ogni atto di gestione è condizionato dalle modalità di svolgimento delle operazioni
precedenti e influenzano quelle successive) e nello spazio (nello stesso momento attivo le diverse
operazioni di gestione, tra di loro collegate; impresa ha varie diverse tipologie di prodotto).
Nel ciclo la gestione esterna fa riferimento a operazione che collegano imprese al mercato: fase
finanziamento dell’impiego per comprare, fase di vendita, avvengono operazioni di scambio nei vari
mercato a cui ci si rivolge per realizzare operazioni di scambio. Mentre la gestione interna fa
riferimento solo a trasformazioni, non ci sono terzi. Operazioni in cui vengono utilizzati fattori della
produzione che erano stati acquistati durante la fase di impiego per allestire i prodotti.
si differenziano in base al
soggetto: che in questo caso sono le banche (breve o medio e lungo termine) dovrò
restituirlo alle condizioni pattuite.
remunerazione: interesse certa e predefinita (come viene pattuito)
rimborso: secondo come stabilito dal contratto.
integrità: è garantita perché il capitale viene restituito nel termine pattuito.