Sei sulla pagina 1di 66

Lezione 1 & 2 - Economia e Organizzazione Aziendale

1.1 L’impresa e il suo funzionamento


Prof. Giulia Piantoni
giulia.piantoni@polimi.it

Milano, 22 & 25 Febbraio 2022


Dove siamo?

1. L’impresa: definizione, tipologie e organizzazione

MODULO 1.1: L’IMPRESA E IL SUO FUNZIONAMENTO

I. Definizione di impresa
II. Le tipologie di impresa e i loro obiettivi
III. Il rischio d’impresa

MODULO 1.2: FORME GIURIDICHE E CORPORATE GOVERNANCE

I. La natura giuridica dell’impresa e le forme giuridiche


II. La corporate governance

MODULO 1.3: IMPRESA E ORGANIZZAZIONE

I. La progettazione organizzativa e le forme organizzative


II. Il rapporto tra l'individuo e l'organizzazione

Giulia Piantoni, EOA 2022


Agenda

• Concetti base
o Economia e economia aziendale
o Sistema economico
• Impresa
o Definizione giuridica
o Definizione di impresa come sistema socio-tecnico aperto
o Definizione pratica: input / output
o Definizione pratica: le attività
• Scopo dell’impresa
• Tipologie di impresa
o Focus: le start-up
o Gruppo di imprese
• Il rischio
o Il rischio d’impresa e la gestione del rischio
o La morte dell’impresa

Giulia Piantoni, EOA 2022


Concetti base

ECONOMIA

ORGANIZZAZIONE
(MODULO 1.3)

AZIENDALE

Giulia Piantoni, EOA 2022


Concetti base: ECONOMIA
 Economia = Amministrazione della casa
Dal greco οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia",
e νόμος (nomos), "norma" o "legge"

 È la scienza che studia il modo in cui la società gestisce le risorse


(Terra, Capitale e Lavoro) per produrre beni e servizi utili a soddisfare i
bisogni delle persone.

 L’economia nasce perché gli esseri umani hanno bisogni illimitati ma


hanno a disposizione risorse limitate.

SCARSITA’ DELLE RISORSE


Concetti base: ECONOMIA

Scarsita’ delle risorse: non è possibile produrre


tutti i beni e i servizi per soddisfare i bisogni illimitati.

Quindi, occorre decidere:


1. Che cosa produrre?
2. In quale quantità?
3. Chi deve produrre?
4. Come allocare i risultati della produzione?

A queste tre domande si può rispondere in maniera differente a seconda


del sistema economico che la società decide di adottare.
Concetti base: ECONOMIA AZIENDALE

 ECONOMIA POLITICA: studia il funzionamento del sistema economico.


MICROECONOMIA
A. Le decisioni individuali: quanto lavorare, consumare, risparmiare, come investire i risparmi?
B. Le interazioni tra gli individui: come imprese e consumatori interagiscono sul mercato
determinando prezzi e quantità vendute. Gli economisti si occupano delle decisioni e
interazioni di natura economica.
MACROECONOMIA
A. Studia le interazioni fra gli aggregati economici e le forze che influenzano il sistema
economico nel suo complesso: crescita dei prezzi, tasso di occupazione, reddito medio, la
moneta, risparmi, spesa pubblica, moneta e cambi fra paesi diversi etc.

 ECONOMIA AZIENDALE: economia applicata, studia i processi e l’organizzazione interna delle


imprese. Es. sistemi di bilancio e rendicontazione, struttura organizzativa aziendale,
management dei processi.
Concetti base: SISTEMA ECONOMICO
 SISTEMA ECONOMICO: insieme dei soggetti economici (famiglie, imprese,
banche, Stato, Resto del Mondo) e delle relazioni che avvengono tra di loro.

STATO

BANCHE
RESTO DEL
MONDO
Prezzo
Beni e servizi
FAMIGLIE Retribuzione IMPRESE
Lavoro

Imprese e consumatori sono i principali attori del sistema economico e si


incontrano sul mercato.
Dove siamo?

1. L’impresa: definizione, tipologie e organizzazione

MODULO 1.1: L’IMPRESA E IL SUO FUNZIONAMENTO

I. Definizione di impresa
II. Le tipologie di impresa e i loro obiettivi
III. Il rischio d’impresa

MODULO 1.2: FORME GIURIDICHE E CORPORATE GOVERNANCE

I. La natura giuridica dell’impresa e le forme giuridiche


II. La corporate governance

MODULO 1.3: IMPRESA E ORGANIZZAZIONE

I. La progettazione organizzativa e le forme organizzative


II. Il rapporto tra l'individuo e l'organizzazione

Giulia Piantoni, EOA 2022


IMPRESA: DEFINIZIONE GIURIDICA

Il nostro ordinamento giuridico non definisce il concetto di


“impresa” bensì quello di “imprenditore”

 Imprenditore (Codice Civile, Libro V, Titolo II, Capo I, Sezione I, art.


2082): chi esercita professionalmente un'attività economica
organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di
servizi.

 Lavoratore subordinato (Codice Civile, art. 2094): chi si obbliga


mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio
lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione
dell'imprenditore.
IMPRESA: DEFINIZIONE GIURIDICA

IMPRESA: attività esercitata dall’imprenditore

Attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione

o dello scambio di beni o di servizi.

Istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei


bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione o
il procacciamento e il consumo della ricchezza.
IMPRESA: DEFINIZIONE GIURIDICA
ELEMENTI DISTINTIVI affinchè un’attività si a un’impresa:

 ECONOMICA:

• Uso di input per ottenere output  fine produttivo (non necessariamente a


scopo di lucro)
• I beni e i servizi prodotti devono avere un valore economico cioè devono
poter essere oggetto di scambio su un mercato  fine di scambio

 ORGANIZZATA: dotata di una sua organizzazione.

• Impiego combinato dei fattori produttivi


• L’impresa ha una sua organizzazione, una sua struttura per coordinare la
gestione delle risorse con fini produttivi e commerciali
• Differente complessità
• L’imprenditore organizza liberamente l’impresa
IMPRESA: DEFINIZIONE GIURIDICA
ELEMENTI DISTINTIVI affinchè un’attività si a un’impresa:

 PROFESSIONALE: svolta abitualmente e diligentemente.


• Intenzioni professionali.
• Abitualmente, ma NON necessariamente:
 con continuità temporale
Es. bar aperto solo in estate
Es. impresa fondata per gestire una singola manifestazione/fiera
 in via esclusiva: è possibile l’esercizio dell’impresa come
attività secondaria
Es.: Un bar può essere gestito da due insegnati di liceo
 dall’imprenditore: è possibile delegare ad altri
Es.: Un bar può essere gestito dai figli degli insegnanti.
IMPRESA: DEFINIZIONE GIURIDICA
ELEMENTI DISTINTIVI affinchè un’attività si a un’impresa:

 PRINCIPIO DELLA LIBERTA’ DI IMPRESA

Nell’ economia di mercato chiunque può decidere di diventare


imprenditore, ossia fondate un’impresa, scegliendo liberamente:
– Cosa produrre e come produrlo, purchè l’oggetto sia lecito
– Come organizzare la propria impresa
– A chi e in quali mercati vendere il proprio output
– Come finanziarie la propria attività
– …

 RISCHIOSA
IMPRESA: come sistema socio-tecnico aperto
 Ogni impresa è un elemento di un contesto articolato e complesso, essendo
inserita nel sistema economico-finanziario e in generale nella struttura sociale di
un paese o di più paesi
 Opera in un sistema di interdipendenze con le altre componenti di tale contesto.
IMPRESA: come sistema socio-tecnico aperto

SHAREHOLDERS (azionisti) sono coloro che hanno investito «capitale di rischio»


nell’impresa e coloro che detengono la proprietà dell’impresa (azioni o quote):

 A loro andranno le risorse «addizionali» generate dall’impresa


 In caso di perdite, perderanno quanto investito
 Definiscono la governance di impresa
 Nominano gli amministratori
IMPRESA: come sistema socio-tecnico aperto

STAKEHOLDER (o portatore di interesse - stake): un soggetto (o un gruppo di


soggetti) influente nei confronti di un‘impresa, che contribuisce quindi a
determinarne i risultati.

Lo stakeholder partecipa alla vita dell’impresa a diverso titolo e con diversi ruoli e/o
sono sensibili al suo andamento e alle sue azioni.

Fanno, ad esempio, parte di questo insieme:


 Clienti
 Competitori
 Risorse umane che operano nell’ambito dell’impresa
 Fornitori ed intermediari
 Istituzioni bancarie e finanziarie
 Partner
 Governi centrali e locali
 Università
IMPRESA: come sistema socio-tecnico aperto

 Per remunerare adeguatamente shareholders and stakeholders l’impresa


deve generare un output additivo rispetto alle risorse di input.
Definizione di IMPRESA

L’impresa è il mattone di base del sistema economico-finanziario e


può essere vista come un microsistema aperto verso l’esterno che
opera in stretta interdipendenza dinamica con il macrosistema
economico-finanziario e più in generale con quello socio-politico, su
scala globale e nei territori in cui è presente.
Definizione di IMPRESA

L’impresa è il mattone di base del sistema economico-finanziario e può


essere vista come un microsistema aperto verso l’esterno che opera in
stretta interdipendenza dinamica con il macrosistema economico-finanziario
e più in generale con quello socio-politico, su scala globale e nei territori in
cui è presente.

• Impiega input prodotti da altre imprese


• Vende il suo output ad altre imprese, ai consumatori finali, alla P.A.
• Finanzia le sue attività con il denaro dei soci/azionisti e attraverso prestiti
Definizione di IMPRESA

L’impresa è il mattone di base del sistema economico-finanziario e può


essere vista come un microsistema aperto verso l’esterno che opera in
stretta interdipendenza dinamica con il macrosistema economico-finanziario
e più in generale con quello socio-politico, su scala globale e nei territori in
cui è presente.

• Il cambiamento è lo stato di normalità dell’impresa.


• L’innovazione è lo strumento per adattarsi/promuovere il cambiamento.
• Il rischio è un elemento insito alla natura dell’impresa (paragrafo dedicato)
Una DEFINIZIONE PRATICA di IMPRESA: input / output

Beni e servizi
Lavoro (risorse umane)
Prodotti
Tecnologia (risorse
tecnologiche) Servizi
Risorse Finanziarie

OUTPUT – INPUT = RISULTATO D’IMPRESA

LOGICA FINANZIARIA ENTRATE DI CASSA – USCITE DI CASSA = NET CASH FLOW [NCF]

LOGICA ECONOMICA RICAVI DI COMPETENZA – COSTI DI COMPETENZA = PROFITTO (O PERDITA)


Una DEFINIZIONE PRATICA di IMPRESA: attività

LA CATENA DEL VALORE (Porter, 1985)


FOCUS: LA CATENA DEL VALORE

ATTIVITA’ PRIMARIE

• Logistica interna: ricezione, deposito, controllo del magazzino, pianificazione del


trasporto

• Operations: attività che trasformano gli input nel prodotto finale (lavorazione,
imballaggio, assemblaggio, manutenzione delle apparecchiarure, test)

• Logistica esterna: attività richieste per consegnare il prodotto finito ai clienti


(deposito, adempimento degli ordini, trasporto, gestione della distribuzione)

• Marketing e vendite: attività connesse con la convinzione dei compratori ad acquistare


il prodotto (selezione del canale, pubblicità, promozione, vendita, fissaggio del prezzo,
etc.)

• Servizi: attività che mantengono e aumentano il valore del prodotto (supporto al


cliente, servizi di riparazione, installazione, formazione, gestione dei pezzi di ricambio,
aggiornamento, etc.)
FOCUS: LA CATENA DEL VALORE

ATTIVITA’ DI SUPPORTO

 Approvvigionamenti: delle materie prime, servizi, pezzi di ricambio, costruzioni,


macchinari, etc.

 Sviluppo della tecnologia: ricerca e sviluppo, automazione dei processi,


design, riprogettazione

 Gestione delle risorse umane: recruiting, sviluppo (formazione), compensazione


degli impiegati e dei manager

 Infrastruttura dell’impresa: direzione aziendale, progettazione, questioni


legali, finanza, contabilità, affari pubblici, quality management, etc.
FOCUS: LA CATENA DEL VALORE

La catena del valore è utilizzabile anche per l’analisi delle attività delle imprese esistenti.

Ad esempio, aiuta a rispondere a domande come:

1. Ci sono attività non necessarie (=che non hanno clienti interni o esterni)? Se sì,

dovrebbero essere eliminate.

2. Le risorse (es. personale, budget, tecnologie) assegnate a ciascuna attività,

riflettono la loro importanza/criticità relativa rispetto al resto della catena?


FOCUS: LA CATENA DEL VALORE
ESEMPIO SULLA CATENA DEL VALORE

PREZZO DI VENDITA = 70 $

PRODUZIONE = lavoro + materie


prime + ammortamenti = 16 $

MARKETING = pubblicità,

COSTI
sponsorizzazioni = 16 $

VENDITE = logistica esterna, affitto


punti vendita, commessi = ?? $

MARGINE = PREZZO DI VENDITA - COSTI


FOCUS: LA CATENA DEL VALORE
ESEMPIO SULLA CATENA DEL VALORE: analisi interna
Identificare le Value Activities:
 attività primarie vs attività di supporto
 attività con differenti strutture di costo
 attività che rappresentano una porzione significativa o crescente dei costi

Analizzare i legami all’interno della catena del valore:


 la stessa attività può essere svolta in modi diversi
 costi/performance di attività primarie ridotti/migliorate da maggiori sforzi nelle attività di
supporto
 attività “in casa” vs attività esterne
FOCUS: LA CATENA DEL VALORE
ESEMPIO SULLA CATENA DEL VALORE: impresa produttrice di celle e moduli

Produzione Produzione Produzione


Silicio wafer cella moduli Pannello
300 €/kg fotovoltaico
3,5 €/W
Utensili Gas Vetro e
0,05€/unità tecnici Tedlar
prodotta R&D
Marketing 5€/m3 10€/m2
Acqua Argento Alluminio
0,5€/m3 150 €/kg 135 €/kg
8.000.000 €/5 anni
70.000 €/campagna
Supervisori Energia Mano Canone
80.000 80.000 €/a d’opera stabilimento
€/anno +
Amministrazione 0.15€/kWh 8,5 €/h
Tagliatrici Forni Stringatrici
1.200.000€ 650.000 € 350.000 € 1.200.000 €/anno

200..000 €/anno
FOCUS: LA CATENA DEL VALORE
ESEMPIO SULLA CATENA DEL VALORE: system integrator

Pannello
fotovoltaico
3,5 €/W Magazzino Trasporto Installatori

Struttura di
montaggio
25 €/m2 2 €/kg o 35.000 €
100.000 €/anno 550 €/m3 uomo/anno Impianto
fotovoltaico
Materiale 6.500 €/kW
elettrico
10 €/m Marketing Amministrazione Agenti di vendita

Inverter
3,5 €/W 50.000 €/campagna 105.000 €/anno
20.000 €/anno +
20%/contratto
NON è IMPRESA

• SOCIETÀ (Codice Civile, art. 2247): contratto con cui due o più persone conferiscono beni o
servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili.

• AZIENDA (Codice Civile Art. 2555): è il complesso di beni organizzati dall’imprenditore per
l’esercizio dell’impresa; cioè, l’ insieme di risorse che l’imprenditore mette in campo per
raggiungere i propri scopi.

o Materiali
o Immateriali (es. conoscenze)
o Umane

• DITTA (Codice Civile, art. 2563-2566): nome commerciale scelto dall’imprenditore per
esercitare l’impresa
o È un segno distintivo che consente, ad esempio, ai consumatori, di identificare
l’impresa;
o Ha un valore commerciale (es: Google, Apple o Ferrari…), per questo, la legge ne
garantisce l’uso esclusivo.
NON è IMPRESA

• MARCHIO: è un diritto di proprietà intellettuale, ossia un diritto su un bene


intangibile:
o Le imprese hanno l’uso esclusivo del proprio marchio
o E’ uno dei principali elementi dell’immagine dell’impresa
o Avere un marchio riconosciuto è segno di affidabilità e di qualità per i clienti
o Ha spesso un rilevante valore. Es. Apple = 234, 241 miliardi di dollari; Google = 167,713
miliardi di dollari; Amazon = 125,263 miliardi di dollari.
NON è IMPRESA

• INDUSTRIA è:

o insieme di tutte le imprese che producono un dato prodotto o

erogano un dato servizio


o insieme di tutte le imprese che producono prodotti o erogano servizi

che i consumatori considerano sostituti

Ogni industria può, inoltre, essere ulteriormente suddivisa in settori

 Es: industria dell’auto → settore delle auto di lusso


Dove siamo?

1. L’impresa: definizione, tipologie e organizzazione

MODULO 1.1: L’IMPRESA E IL SUO FUNZIONAMENTO

I. Definizione di impresa
II. Le tipologie di impresa e i loro obiettivi
III. Il rischio d’impresa

MODULO 1.2: FORME GIURIDICHE E CORPORATE GOVERNANCE

I. La natura giuridica dell’impresa e le forme giuridiche


II. La corporate governance

MODULO 1.3: IMPRESA E ORGANIZZAZIONE

I. La progettazione organizzativa e le forme organizzative


II. Il rapporto tra l'individuo e l'organizzazione

Giulia Piantoni, EOA 2022


SCOPO DELL’IMPRESA

Nel Codice Civile non si fa cenno allo scopo dell’attività dell’imprenditore.

 Profitto/scopo di lucro: GENERARE VALORE (ricchezza) per i soggetti coinvolti.


Tradizionalmente espresso in termini economico-finanziari:
o Valore prodotto al netto degli input utilizzati  PROFITTO
o Diviso tra gli imprenditori o i soci (shareholders) in base alla forma giuridica.

VISIONE PIÙ ALLARGATA: GLI STESSI SHAREHOLDERS CHIEDONO ALL’IMPRESA DI


CONFRONTARSI CON OBIETTIVI DI DIVERSO TIPO (TRIPLE BOTTOM LINE)
ECONOMICI, SOCIALI, AMBIENTALI

 Soddisfazione dei bisogni degli stakeholders: soddisfare i bisogni di tutti coloro che
hanno interesse nell’impresa, quali:
• Occupazione
• Generazione di ricchezza collettiva
• Produzione di servizi utili o finalità desiderabili
SCOPO DELL’IMPRESA

Anche i confini che tradizionalmente distinguevano il settore for profit dal settore not
for profit stanno diventando sempre più sfumati.

Responsabilità sociale o corporate social responsibility (CSR) (Bowen, 1953): la


responsabilità delle imprese per gli impatti che hanno sulla società e l'integrazione di
preoccupazioni di questa natura all'interno della visione strategica d'impresa.

RESPONSIVA REPUTAZIONALE STRATEGICA


SCOPO DELL’IMPRESA

Trade-off vs. win-win

SHARED VALUE (VALORE CONDIVISO): incrementare le performance


dell’impresa, migliorando simultaneamente le condizioni per gli
stakeholders (Porter, 2006; Porter & Kramer, 2011)
FOCUS: CREATING SHARED VALUE
FOCUS: CREATING SHARED VALUE
Enel capital markets day, Results presentation 24 Novembre 2021
SCOPO DELL’IMPRESA

L’impresa può porsi anche molti altri scopi, spesso (ma non sempre!) legati alla
creazione di valore:

CRESCITA: aumento di fatturato (e dimensione dell’impresa) ed espansione su


nuovi mercati (merceologico o geografico).
 ORGANICA
 INORGANICA

Perché le imprese vogliono crescere?


Per superare la liability of smallness e ottenere una serie di vantaggi:
 miglior accesso alle risorse
 ottenere economie di scala
 ottenere economie di scopo
SCOPO DELL’IMPRESA
INNOVAZIONE: introduzione di nuovi
 Prodotti/servizi  Innovazione di prodotto
 Processi produttivi  Innovazione di processo
 Modi di organizzarsi  Innovazione organizzativa
The most innovative companies 2021, BCG

CONQUISTA DELLA LEADERSHIP NEL PROPRIO MERCATO


TIPOLOGIE DI IMPRESA
IMPRESE IN ITALIA https://www.infocamere.it/movimprese
TIPOLOGIE DI IMPRESA
Diverse tipologie di impresa possono essere definite in base a

1. L’ OBIETTIVO

 Profit oriented: l’obiettivo principale è la massimizzazione del profitto.


 Scopo mutualistico (società cooperative): l’obiettivo è fornire beni e servizi ai
soci in modo più vantaggioso rispetto alle condizioni di mercato.
 Enti del Terzo Settore (Codice del Terzo settore – D.lgs.. 2017, n. 117): l’obiettivo è
il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di
utilità sociale promuovono e realizzano una o più attività di interesse
generale.
Terzo Settore NON Imprenditoriale:
Terzo Settore Imprenditoriale: Organizzazione di volontariato (OdV),
 Cooperative Sociali Associazione di promozione sociale (APS),
Enti filantropici, Reti Associative, Società
 Imprese sociali
di mutuo soccorso.
TIPOLOGIE DI IMPRESA

ISTAT, 2018

Ad oggi, ci sono circa 18.200 organizzazioni che possono essere


classificate come Imprese Sociali
TIPOLOGIE DI IMPRESA

2. LA PROPRIETÀ
– Proprietà pubblica: il proprietario è un ente pubblico (es: lo
Stato)
– Proprietà privata

3. LA DIMENSIONE – addetti e fatturato


– Grandi imprese: addetti ≥ 250 e fatturato > 50 mil. €
– Medie imprese: 50<=addetti < 249 e 10 mil. € < fatturato ≤ 50 mil. €
– Piccole imprese: 10 <= addetti < 50 e 2 mil. € < fatturato <=10 mil. €
– Microimprese: addetti < 10 e fatturato ≤ 2 mil. €)
TIPOLOGIE DI IMPRESA
# IMPRESE IN ITALIA (ISTAT, 2019)

24.288 4.179
199.340

Micro imprese
Piccole imprese
Medie imprese
Grandi imprese

4.149.572
TIPOLOGIE DI IMPRESA
FOCUS: LE START-UP

Un’organizzazione temporanea che ha lo scopo di creare un business


model scalabile e ripetibile e nel tempo profittevole.

Definita dalla legge 221/2012:


 imprese appena costituite o progetti di impresa
 operanti in ambiti innovativi
 con intensi piani di crescita
 che necessitano di apporti di capitali nelle fasi iniziali
TIPOLOGIE DI IMPRESA
4. LA TIPOLOGIA DI OUTPUT
– Beni materiali
• Imprese agricole: producono beni con processi naturali legati alla terra
• Imprese industriali: compiono trasformazioni tecniche dei beni
– Servizi
Esempi: imprese di trasporto e telecomunicazioni; distribuzione di energia
elettrica, gas, acqua; negozi; banche; assicurazioni;

5. IL NUMERO DI OUTPUT
– Monoprodotto: imprese che producono/vendono un solo prodotto
– Diversificate: imprese che producono/vendono vari prodotti/servizi da
qualche punto di vista imparentati tra loro
– Conglomerali: imprese che producono/vendono vari prodotti/servizi poco
imparentati tra loro
• Spesso esiste un core business (prodotto/servizio ritenuto più
importante)
TIPOLOGIE DI IMPRESA

6. IL CONSUMATORE
– Wholesale (all’ingrosso): imprese che producono e vendono prodotti
intermedi ad altre imprese che, a loro volta, li utilizzano nel loro processo
produttivo
– Retail (al dettaglio): imprese che vendono il prodotto al consumatore in un
mercato finale

7. LA LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE


– Multinazionali: hanno interessi economici e attività produttive in più di
una nazione
– Nazionali
GRUPPO DI IMPRESE

Un gruppo di imprese (o gruppo aziendale) è l’insieme di due o più imprese


giuridicamente distinte (che hanno quindi diversi soggetti giuridici) ma
denominata da un unico soggetto economico.

La struttura del gruppo di imprese:

CAPROGRUPPO (HOLDING)

CONTROLLATA
GRUPPO DI IMPRESE
GRUPPO DI IMPRESE
Dove siamo?

1. L’impresa: definizione, tipologie e organizzazione

MODULO 1.1: L’IMPRESA E IL SUO FUNZIONAMENTO

I. Definizione di impresa
II. Le tipologie di impresa e i loro obiettivi
III. Il rischio d’impresa

MODULO 1.2: FORME GIURIDICHE E CORPORATE GOVERNANCE

I. La natura giuridica dell’impresa e le forme giuridiche


II. La corporate governance

MODULO 1.3: IMPRESA E ORGANIZZAZIONE

I. La progettazione organizzativa e le forme organizzative


II. Il rapporto tra l'individuo e l'organizzazione

Giulia Piantoni, EOA 2022


IL RISCHIO D’IMPRESA
NON ESISTE IMPRESA SENZA RISCHIO

Rischio: eventualità che si verifichi un andamento sfavorevole nello


svolgimento di un’ azione futura

• Il rischio è connesso all’idea stessa di ECONOMIA DI MERCATO, dove parte ampia


delle decisioni sul futuro è assunta attraverso scommesse – INVESTIMENTI
dell’impresa (vs. economie pianificate).
L’impresa deve prevedere l’andamento della domanda, le preferenze dei consumatori, l’entrata sul
mercato di nuovi concorrenti, lo sviluppo di nuove tecnologie, l’andamento del credito…

• Rischio significa che non esiste a priori alcuna certezza sugli esiti delle scommesse
dell’impresa, che potranno essere vincenti o perdenti, portando perfino al fallimento
della stessa (evento irreversibile)
IL RISCHIO D’IMPRESA
Rischio di impresa: legato ai risultati economici dell’impresa. Dovuto a:

• Tempo: l’imprenditore prende oggi decisioni i cui risultati si vedranno domani →


DECISIONI IN STATO DI INCERTEZZA

• Struttura dell’impresa: l’impresa ha un’organizzazione non immediatamente


modificabile in risposta all’ambiente

• Contesto: l’impresa deve adattarsi ad un ambiente mutevole

TRADE-OFF: il miglioramento della conoscenza del contesto e di possibili scenari


evolutivi può diminuire il rischio, ma comporta un cost addizionale e un ritardo
nella decisione
IL RISCHIO D’IMPRESA

Il MERCATO FINANZIARIO è tendenzialmente AVVERSO AL RISCHIO (prevale la


preoccupazione di perdere):

• richiede PREMI DI RISCHIO quando acquista proprietà delle imprese, partecipa


all’aumento di capitale, presta denaro.

• Il valore dei PREMI DI RISCHIO è commisurato alla variabilità attesa dei possibili
esiti delle scommesse (valore atteso e varianze)

• Più un’impresa si indebita, più il rischio diventa elevato (sia di andare in perdita sia
di essere più profittevole)
IL RISCHIO D’IMPRESA

L’IMPRENDITORE SI ASSUME IL RISCHIO DI IMPRESA

• Ha diritto a tutto il profitto residuo una volta pagati i fattori della produzione, ma risponde
delle perdite (profitti negativi) e accetta che il suo lavoro possa avere una remunerazione non
definita a priori e non certa inizialmente

• Non tutti gli imprenditori sono disposti a sottoporsi ad alto rischio: esistono delle limitazioni.

• Ci sono due interessi ugualmente importanti da tutelare: dell’imprenditore e dei creditori


(dipendenti, fornitori, altre imprese, banche ecc…).

• Per incentivare l’assunzione di rischio, lo stato consente due regimi di assunzioni di


responsabilità, con rischi e responsabilità differenti.

• Quale regime di responsabilità sia applicabile dipende dalla forma giuridica adottata in fase
di costituzione dell’impresa.
IL RISCHIO D’IMPRESA
LIMITAZIONI DEL RISCHIO: I REGIMI DI RESPONSABILITÀ

• Responsabilità illimitata (personale): l’imprenditore accetta interamente il


rischio e mette a garanzia dei creditori il suo patrimonio personale. Non vi
è separazione tra i beni dell’imprenditore e dell’impresa.

o In caso di perdita, l’imprenditore sarà chiamato a ripianare i debiti prima con il


patrimonio dell’impresa, poi, se questo non è sufficiente, con il proprio patrimonio
personale. Se anche questo non fosse sufficiente, l’imprenditore potrebbe essere
dichiarato fallito (non in grado di assolvere ai debiti).

o I creditori (lavoratori, fornitori, banche) sanno di poter fare affidamento sia sul
patrimonio dell’impresa che su quello della persona.

o L’impresa non ha personalità giuridica né autonomia patrimoniale.


IL RISCHIO D’IMPRESA
LIMITAZIONI DEL RISCHIO: I REGIMI DI RESPONSABILITÀ

• Responsabilità limitata: l’imprenditore (e/o i soci) vuole circoscrivere il rischio


e conferisce all’impresa un patrimonio minimo detto capitale sociale, che
mette a disposizione dei creditori. L’imprenditore (i soci) risponde (rispondono)
limitatamente al patrimonio dell’impresa, NON con il proprio patrimonio
personale.

o In questo caso gli eventuali creditori sanno di poter fare affidamento solo sul
patrimonio dell’impresa.
o L’impresa ha personalità giuridica ed autonomia patrimoniale.
o C’è separazione tra i beni di impresa e imprenditore/soci.
o Va garantito un sistema atto a mettere a disposizione degli eventuali creditori
l’ammontare del capitale sociale o almeno la trasparenza sul patrimonio
dell’impresa su cui si può fare affidamento.
o Vige un obbligo di rendicontazione pubblica dei conti, volto a consentire ai creditori
di riporre l’affidamento in modo informato
IL RISCHIO D’IMPRESA
LIMITAZIONI DEL RISCHIO: I REGIMI DI RESPONSABILITÀ

Responsabilità solidale (o «in solido»): significa che un socio risponde anche dei debiti
contratti, in nome della società, dagli altri soci; se quindi i beni personali di un socio non sono
sufficienti, la sua quota di debito deve essere pagata da tutti gli altri.
IL RISCHIO D’IMPRESA
LA GESTIONE DEL RISCHIO

Non esistono modalità GARANTITE per eliminare il rischio: l’impresa può valutare il
trade-off tra rischiosità e profittabilità attesa, prendendo scelte più rischiose ma
più profittevoli o più sicure, con un premio più modesto.

Elementi di gestione del rischio, connessi allo stato e alla prospettiva dell’impresa:

• FLESSIBILITÀ VS. RIGIDITÀ


• POTERE DI MERCATO (brand e know-how)
• INNOVATIVITÀ (riduce o aumenta il rischio)
• STRUMENTI ASSICURATIVO – FINANZIARI
• RISK MANAGEMENT che coinvolga tutta l’organizzazione
LA MORTE DELL’IMPRESA

• Un’impresa può cessare dopo un certo numero di anni (per decisione


dei soci), oppure avere durata indefinita

• Rischia di “morire” se non realizza PROFITTO (= UTILE = ricavi- costi)


Se i profitti sono negativi significa che non viene remunerata almeno una
parte dei fattori produttivi (es. lavoratori, fornitori, banche)

• In genere la vita media di un’impresa è inferiore a quella di una persona


- in Italia le imprese vivono in media 12 anni (Fonte: Unioncamere).
LA MORTE DELL’IMPRESA

• Fallimento: scioglimento coatto - l’impresa è sciolta per ordine del tribunale, i suoi
beni vengono venduti (Asta giudiziaria).

• Liquidazione: scioglimento volontario - vendita volontaria dei beni decisa dai soci -
NB: la liquidazione non sempre ha un’accezione negativa

• Fusione: l’impresa viene assorbita da un’altra impresa e le 2 entità non sono più
riconoscibili.

• Acquisizione: l’impresa viene assorbita da un’altra impresa e le 2 entità rimangono


riconoscibili, mantengono propri nomi.
NB: la fusione/acquisizione ha spesso un’accezione positiva (crescita, assorbimento
competitors)

• Break-up: l’impresa viene scomposta in imprese più piccole.


Esempio: nel 1984 break-up dell’AT&T, la più grande impresa telefonica al mondo,
in Baby Bells ad opera dell’antitrust

Potrebbero piacerti anche