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ESCAPOLOGIA

FISCALE
59 «segreti»
LECITI e
ILLECITI
Dragon Strategy Ltd

Indice

#1 - Tasse, imposte o contributi: cosa sto pagando?


................................................. 4
#2 - Il tuo commercialista deve essere un
ragioniere ...................................... 11
#2BIS - PUOI avere un Commercialista, esperto
certificato, nel Risparmio Fiscale! ............. 15
#3 - L’oggetto non è un complemento d’arredo .... 19
#4 – Anche l’amante è un costo aziendale ........ 27
#5 – Anche il partner può far parte della
pianificazione fiscale .......................... 33
#6 – Auto personale o auto aziendale ............ 43
#7 – Anche gli imprenditori mangiano almeno una
volta al mese ................................... 50
#8 – Feste ed eventi ma non per tutti ........... 53
#9 – Hai deciso di comprare casa? La
ristrutturazione la paga l’azienda .............. 55
#10 – Vai al lavoro nudo? ....................... 61
#11 – La casa in affitto è un benefit o un costo
aziendale? ...................................... 64
#12 – Alberghi, ristoranti e trasferte .......... 70
#13 – Compilazione nota spese trasferta ......... 74
#14 – Vacanze a spese dell’azienda .............. 78
#15 – La babysitter ed il giardiniere sono
piuttosto costosi ............................... 84
#16 – Tutto il mondo avrebbe bisogno di formazione
................................................ 86
#17 – Deduzione auto al 100% .................... 90
#18 – Sport, Eventi e manifestazioni ............ 97
#19 – Correre con le auto ...................... 104
#20 – Opere d’arte che passione ................ 109
#21 – Libri di testo o cancelleria ............. 113
#22 – Regali o spese di rappresentanza ......... 115
#23 – Escort e servizi di accompagnamento ...... 117
#24 – Al lavoro sempre spettinato .............. 121
#25 – Buoni benzina che invenzione ............. 124
#26 – Piano di accumulo o TFM? ................. 127
#27 – E se manca il Key Man? ................... 132
#28 – Blitz dell’Agenzia! Brucia l’hard disk ... 135
#29 – Semplice verifica o polizia tributaria ... 142
#30 – Un pasto pronto per l’Agenzia ............ 158
#31 – Ottenere prestito fino a 200.000 dallo Stato
............................................... 163
#32 – Cibo, acqua, ossigeno .................... 167

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#33 – Equitalia è un alleato ................... 171


#34 – Non pagare le multe è possibile .......... 177
#35 – Controllo ogni 5 anni o ogni 999? ........ 180
#36 – Three is better than one ................. 184
#37 – Zone Off-Limits .......................... 187
#38 – Liquida e vissero tutti felici e contenti 189
#39 – Manda i libri in paradiso ................ 194
#40 – Il mito dei 1000€ ........................ 197
#41 – 200 e 500€ trappola fiscale .............. 200
#42 – I contanti non lasciano traccia .......... 203
#43 – BVI, Ungheria, Slovenia o Tunisia? ....... 207
#44 – Tecnologia ed estero vestizione .......... 210
#45 – Fiducia di mestiere ...................... 214
#46 – La cabala del centro d’interesse ......... 219
#47 – Evviva la black list ..................... 224
#48 – Cos’hai da perdere in Italia? ............ 228
#49 – Prima casa senza residenza ............... 230
#50 – L’imposta di compravendita è pari a 1/3 .. 236
#51 – Investire in immobili .................... 239
#52 – Immobili e mobili ........................ 242
#53 – I vantaggi dell’innovazione .............. 246
#54 – Parole magiche per il bilancio ........... 253
#55 – Debiti/crediti e cause civili ............ 258
#56 – Studi di settore? No, grazie! ............ 267
#57 – Come pago me stesso? ..................... 273
#58 – Il diritto d’autore non va in pensione ... 288
#59 – Meglio l’8 che il 43! .................... 292
#59+1 – Il viaggio fiscale prosegue a Londra ... 297

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#1 - Tasse, imposte o
contributi: cosa sto pagando?
Questa premessa poteva anche essere
inserita nell’introduzione di questo corso,
ma abbiamo preferito trattarla qui per
collegare immediatamente la spiegazione con
il «segreto» a cui è associata.
Iniziamo a fare un po’ di ordine: siamo
abituati a generalizzare con la parola
TASSE tutto quello che paghiamo allo Stato.
In effetti non è proprio sbagliato, tanto
stiamo sempre pagando lo Stato per un
servizio che “dovremmo” ricevere ma che
molto spesso non riceviamo: poco conta
infatti se invece di ricevere tale servizio
ci ritroviamo “crateri stradali”,
“escalation dell’immigrazione e della
criminalità organizzata”, “riduzione delle
pensioni di anzianità”, “malasanità”, o
altro.
Luoghi comuni a parte, di fatto, nel nostro
ordinamento potremmo dividere i Tributi
(macrocategoria) in questo modo:
 Tassa: un corrispettivo pagato per un
determinato servizio reso da un ente

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pubblico al Cittadino. È quest’ultimo a


chiederlo espressamente e a trarne
beneficio. L’esempio per eccellenza di
questo tipologia di tributi è il
«ticket», pagando il quale, otteniamo
una prestazione sanitaria.
 Imposta: in questo caso si tratta
invece del denaro prelevato
coattivamente al Cittadino (qualora
quest’ultimo abbia un reddito)
dall’ente pubblico, per l’erogazione di
servizi generali, dunque non correlato
ad una specifica prestazione. Lo Stato
sostiene infatti delle spese per
offrire servizi quali: realizzazione e
gestione di infrastrutture,
organizzazione delle istituzioni
pubbliche, pubblica istruzione,
pubblica sicurezza, assistenza
sanitaria, difesa e così via. L’imposta
è lo strumento attraverso il quale i
cittadini coprono tali spese1. Qui
possiamo distinguere:

1Va da sè che uno Stato che costa sempre di più


per le sue inefficienze, non potrà mai abbassare le
imposte

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o Imposta diretta: Quella che (almeno


in teoria) dovrebbe essere
direttamente collegata al reddito:
(i) della persona fisica (IRPEF),
(ii) dell’impresa (IRES), (iii)
dell’Attività Produttiva (IRAP),
(quest’ultima calcolata con un
metodo estremamente contorto e
forse anticostituzionale) o (iv)
degli immobili (IMU)2 …e ce ne sono
molte altre!
o Imposta indiretta: Quella che è
collegata alla ricchezza nel
momento in cui viene trasferita;
viene definita indiretta perché non
è il consumatore di tale ricchezza
che la paga allo Stato, ma viene
versato a quest’ultimo dal
precedente anello della catena del
valore. Le più note sono: IVA
(Imposta sul valore aggiunto),
Imposta di registro (pagata sui
contratti e sulle compravendite),
Accisa (imposta calcolata sulla

2e anche qui potremmo commentare chiedendoci come


fa un immobile vuoto a produrre reddito soggetto a
tassazione!? Ma meglio non entrare nel merito…

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quantità di un bene trasferito,


piuttosto che sul suo prezzo).
Altro motivo per cui queste imposte
sono considerate indirette è perché
non colpiscono il reddito della
persona o dell’impresa, ma le
pagano tutti indistintamente, a
prescindere dal proprio reddito (ed
è per questo motivo che una delle
opzioni predilette per rimpinguare
le casse dello stato consiste
nell’alzare l’aliquota IVA).

Dopo aver introdotto queste differenze,


facciamo un ragionamento assieme sulle
imposte indirette:
 Una persona X guadagna 15.000€/mese, va a
comprare 100lt di benzina: paga 150€ (di
cui 75€ di imposte (IVA+ACCISE))
 Una persona Y guadagna 5.000€/mese, va a
comprare 100lt di benzina: paghi 150€ (di
cui 75€ di imposte (IVA+ACCISE))

Tra X e Y chi paga più imposte rispetto al


proprio reddito?
 X 75/15.000 % = 0,5%
 Y 75/5.000 % = 1,5%

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Chi è più penalizzato dalle imposte


indirette? Proprio le persone con reddito
più basso!

 Contributo: un prelievo coattivo di


ricchezza a carico di determinati
soggetti, per il fatto che costoro
traggono (o dovrebbero trarre), un
vantaggio, diretto o indiretto, da
determinati servizi pubblici, anche
senza che essi li abbiano richiesti.
Gli esempi più classici sono costituiti
dai pagamenti INPS (Previdenza Sociale)
e INAIL (Assicurazione per gli
Infortuni sul Lavoro), contributi che
tendenzialmente finiscono in 2 “pozzi
senza fondo” dai quali, se non hai
altre forme di assicurazione private
(fondo pensione privato + assicurazione
infortuni privata)3, molto

3Il fatto di pagare una polizza privata che preveda


le tutele INPS ed INAIL è una sorta di Contributo
Volontario per ottenere un vantaggio futuro. ndr:se
sei tra quelli che crede di ricevere la sua
pensione di anzianità, o che se ti infortuni al
lavoro lo Stato pagherà le tue bollette ed i tuoi
mutui…apri gli occhi e corri dal tuo broker
assicurativo (se ancora non ne hai uno, cercalo).

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probabilmente non otterrai alcun


vantaggio futuro.

Tutta questa classificazione per spiegare


che i «segreti» che affronteremo in questo
corso agiscono su Imposte e Contributi,
perché:
- Sono tendenzialmente legati al reddito
imponibile, quindi abbassandolo si
abbatte di conseguenza la base di
calcolo di Imposte Dirette e
Contributi;
- Grazie a molti «segreti» puoi detrarre
IVA, l’Imposta Indiretta più alta
presente in Italia;
- Non si può evitare di pagare le Tasse,
altrimenti non si può beneficiare del
servizio a cui sono direttamente
collegate (se non paghi il ticket non
ti fanno le analisi del sangue).

Per concludere questo primo «segreto», dopo


aver spiegato le differenze tra i vari
tributi, capiamo qual è il primo «segreto»
degli imprenditori disinibiti:
Non trascurare mai di verificare se
anche le spese della propria vita
quotidiana, presentano o no una

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sostenibile e documentabile pertinenza


con l’attività economica svolta. Se
questa pertinenza è ragionevolmente
comprovabile, allora pagare con i soldi
delle loro società, perché in questo
modo si può riuscire a dedurre quella
che tra le imposte dirette ha la
maggiore incidenza (cioè, l’IVA) e si
può ridurre sensibilmente la base
imponibile (cioè la base di calcolo in
base alla quale si determina a quanto
ammontano le imposte dirette). Tutto
questo, ovviamente, con il robusto
supporto di tutti quei giustificativi
di spesa, opportunamente predisposti e
organizzati, che rendano convincente il
fatto che quei costi siano
effettivamente inerenti lo svolgimento
dell’attività economica (quello che
nell’introduzione abbiamo chiamato
«Pezze d’Appoggio»).

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#2 – Il tuo Commercialista
deve essere un ragioniere.
Come abbiamo già accennato
nell’introduzione, la colpa delle troppe
tasse che la maggior parte degli
imprenditori e liberi professionisti si
ritrovano a pagare NON è del
commercialista, ma dell’imprenditore stesso
che ha sotto controllo i numeri della sua
azienda troppo spesso in misura minima ed
insufficiente.
Molto spesso sentiamo questo ragionamento:
«Quel “xxx” del mio commercialista non mi
ha detto che stavo superando la soglia
IRPEF e ora mi tocca pagare una montagna di
tasse! Ma che lo pago a fare?! Doveva
dirmelo, così magari spostavo un po’ di
fatture all’anno nuovo! E’ lì apposta!»
Il ragionamento appena letto, se pur molto
comune, è però totalmente SBAGLIATO.
Il commercialista svolge una funzione
diversa, lui si deve occupare di farti la
contabilità e farti pagare le tasse. NON è
assolutamente compito suo farti risparmiare
le tasse; o, perlomeno, non è la sua prima
preoccupazione né l’obiettivo prioritario

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che pone “in automatico” nell’impostare o


nello svolgere correntemente la sua
attività di commercialista.
Quello che gli imprenditori disinibiti
hanno compreso e accettato, è che il
commercialista è un ottimo professionista,
che tuttavia gestisce centinaia di clienti
l’anno e che non dispone di un meccanismo
«automatico» che fa scattare un allarme
nella sua testa quando uno delle sue
centinaia di clienti sta superando le
soglie di reddito con la conseguente
evidenza di pagare cospicue tasse se in
caso di gestione poca accorta dei suoi
introiti e delle sue spese. Cosa intendiamo
dire? Che il vostro commercialista si
limiterà a registrare la contabilità e che,
se Voi imprenditori non vi recherete dal
vostro commercialista di vostra spontanea
volontà, nel momento opportuno (vale a dire
almeno 4 volte all’anno), quel bravo
professionista (al quale non avete dato
sufficienti informazioni) potrà limitare il
proprio lavoro di consulenza fiscale a
pochi piccoli correttivi inerenti la
politica di bilancio e non potrà in alcun
modo fare ciò che ogni imprenditore

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desidera faccia per le sue tasche il


proprio commercialista, vale a dire una
sana, precisa e dettagliata «pianificazione
dell’imposizione fiscale»: non potrà farlo
poiché il danno è già fatto! (dovevate
pensarci prima e pianificare a tempo
debito, vale a dire, nella maggior parte
dei casi, quando si movimenta il conto
corrente: quando si emette o riceve
fattura, etc.) lasciando il proprio
(sprovveduto!) cliente in balia del Sistema
Tributario Italiano che, ahinoi è tra i più
costosi del mondo.
Il primo «segreto» degli imprenditori
disinibiti quindi, è proprio quello di dare
al proprio commercialista le informazioni
giuste in tempo utile, usando quest’ultimo
come più come un «ragioniere informato dei
fatti» che come un commercialista. Infatti
qualunque buon commercialista sarà sempre
informato sulle modifiche del sistema: cose
come nuove leggi e nuovi adempimenti:
informazioni che l’imprenditore deve
conoscere e delle quali ha bisogno per
pianificare la propria gestione fiscale e
finanziaria poiché è lui (l’imprenditore)
che deve guidare i propri consulenti (in

ESCAPOLOGIA FISCALE 13
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questo caso il commercialista), non


viceversa4. L’imprenditore disinibito si
reca regolarmente dal commercialista,
aggiorna mensilmente tutta la sua
contabilità e proietta il suo fatturato su
base annua, dotandosi di un budget
previsionale5 su cui ogni mese riporta
l’andamento e capisce quale sarà il suo
risultato d’esercizio già da gennaio, non
ad aprile dell’anno successivo, quando
chiuderà il bilancio e sarà troppo tardi
per fare qualsiasi tipo di pianificazione.
Se volessimo riassumere il «segreto» in 2
parole potremmo dire:
Usa il commercialista come ragioniere
informato dei fatti, redige un budget

4 Non facciamo forse lo stesso con ogni altro


consulente? Vi affidate a quello che decide il
vostro webmaster o pianificate con lui la creazione
del vostro sito web? Lasciate che sia il consulente
di marketing a definire in toto la vostra strategia
o la pianificate di comune accordo definendo gli
obiettivi di massima e facendo curare i dettagli al
professionista incaricato? E con un avvocato nel
redigere un contratto, non fareste lo stesso? Non
spiegherete «cosa volete dica quel contratto» per
poi lasciare al professionista il compito di
trovare la maniera legalmente corretta per
scriverlo? Dovete gestire ogni vostro consulente,
compreso il commercialista, in questo modo.
5 Foglio di calcolo in cui riportare ricavi, costi

variabili, costi fissi, EBITDA e imposte. Se non lo


avete è un problema. Potete risolverlo QUI!.

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previsionale annuale e aggiorna


costantemente la sua contabilità,
controllando ricavi, spese, margini e
soprattutto impatto fiscale.

SEGRETO #2 BIS – PUOI avere un


Commercialista, esperto
certificato, nel Risparmio
Fiscale!
Tutto quello che hai letto nel segreto n°2
corrisponde a verità; il Tuo Commercialista
deve essere un ragioniere e Tu devi
diventare l’esperto di Fiscalità che lo
orienta e lo supporta nelle decisioni,
controlla il suo operato e fa riunioni
periodiche per pianificare il carico
fiscale.
Tutto questo è assolutamente VERO.
Tuttavia, abbiamo pensato di creare una
rete di Professionisti esperti di Risparmio
Fiscale in modo tale che anche tu possa
evitare la scenetta che molto spesso capita
a chi studia questo corso.
Molti corsisti infatti, dopo aver finito di
studiare si recano dal loro commercialista

ESCAPOLOGIA FISCALE 15
Dragon Strategy Ltd

per verificare l’applicabilità dei segreti


alla loro situazione e scoprono che con la
faccia di quello che “cade dalle nuvole”,
la risposta che incontrano è «Certamente,
potresti fare in questo modo e
risparmieresti una bella cifra,
facciamolo!».
A quel punto, arrabbiati e infastiditi per
aver pagato per anni tasse non dovute, in
molti mi domandavano la stessa cosa:
«Gianluca, SAREBBE POSSIBILE ESSERE SEGUITI
DA UN COMMERCIALISYA DI TUA FIDUCIA?»
Ecco, per questo motivo ad Aprile del 2016
ho dato vita ad un’azienda composta da 30
commercialisti Specializzati nell’applicare
i segreti dell’Escapologia Fiscale che
possano aiutare gli imprenditori a ridurre
il carico fiscale in modo del tutto lecito.
Per questo motivo il segreto che stai
leggendo si chiama #2Bis, perché all’inizio
del corso non c’era, ma è con grande
piacere che oggi posso presentare:
Soluzione Tasse Srl.
L’unica azienda in Italia specializzata nel
farti Pagare Meno Tasse Legalmente.

16 ESCAPOLOGIA FISCALE
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Immagina questo:

 Il tuo nuovo commercialista conosce già i


segreti di escapologia fiscale. Ma non
solo.

 Il tuo nuovo commercialista Applica già e


ti suggerisce di sua iniziativa quei
segreti, ma non solo.

 Il tuo nuovo commercialista dedica una


riunione ogni 3 mesi per pianificare il
tuo carico fiscale, spiegandoti le
strategie da seguire, dandoti linee guida
e discutendo con te quale segreto è
meglio applicare, ma non solo.

 Il tuo nuovo commercialista possiede un


software gestionale per il passaggio
della documentazione, che rende
disponibile in ogni momento da qualsiasi
computer il controllo della
documentazione, ma non solo.

ESCAPOLOGIA FISCALE 17
Dragon Strategy Ltd

 Il tuo nuovo commercialista ti aiuta


anche a pianificare il conto economico
previsionale e il budget della tua
azienda, cosa che ti da enormi vantaggi
anche come imprenditore a prescindere
dalle tasse da pagare, ma non solo.

 Il tuo nuovo commercialista TI GARANTISCE


un risparmio fiscale di almeno il 20%,
senza costare più del tuo vecchio
commercialista!

Che ne dici? Ti piacerebbe avere un


commercialista così?
Bene! Il segreto #2BIS del Corso di
Escapologia Fiscale è proprio questo:
lavorando a braccetto con i migliori
professionisti del settore sono riuscito a
creare una Rete di Specialisti del
Risparmio Fiscale Certificati; Dottori
Commercialisti regolarmente Iscritti
all’Albo e Certificati da Soluzione Tasse™
come Specialisti del Risparmio Fiscale.

Ce n’è uno per regione e molto spesso uno


per provincia: quindi ti basterà andare a
questo LINK per richiedere una consulenza

18 ESCAPOLOGIA FISCALE
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conoscitiva gratuita o un vero e proprio


Check-Up Fiscale della tua situazione per
incontrare il Commercialista specializzato
nel risparmio fiscale nella tua zona.

Ora che abbiamo reso più facili le cose,


torniamo al corso!

#3 – L’Oggetto non è un
complemento di arredo.
Questo «segreto» è alla base della maggior
parte delle strategie adottate dagli
imprenditori disinibiti. Infatti, se già
nell’introduzione abbiamo spiegato la
necessità di utilizzare esclusivamente
Società di Capitali e nessuna altra
opzione, qualunque sia il tuo business, in
questo «segreto» affronteremo subito il
tema dell’oggetto sociale da scrivere nello
Statuto della SRL stessa.
Considerando tutto quello di cui parleremo
in seguito, ti chiediamo per il momento un
piccolo «anticipo» in termini di fiducia:
prendi per buono ciò che leggerai, vedrai
che già tra non più di una quindicina di
“segreti” ti sarà tutto molto chiaro:

ESCAPOLOGIA FISCALE 19
Dragon Strategy Ltd

L’oggetto sociale deve contenere il


massimo delle attività possibili!
Lo sappiamo: il notaio ed il commercialista
ti hanno certamente spiegato che in questa
parte dello statuto societario (l’oggetto
sociale, ndr) devi scrivere l’attività (il
mestiere o i mestieri) che svolgerà la tua
società, e probabilmente ti hanno anche
detto che occorre identificare per bene ciò
che farai con la società, poiché non puoi
“fare tutto”.
Ma vuoi sapere cosa pensa un imprenditore
disinibito di tale affermazione?
Bè, meglio non utilizzare proprio le sue
parole per descrivere il suo pensiero…
diciamo semplicemente che dal punto di
vista imprenditoriale attenersi
pedissequamente a tali raccomandazioni
sarebbe sbagliato o, quantomeno, “giusto
solo in parte”.
Un imprenditore disinibito fa in modo che
nel suo oggetto sociale, oltre alla propria
attività preponderante (quella si che deve
essere ben descritta!) ci siano
ASSOLUTAMENTE contenuti tutti una serie di

20 ESCAPOLOGIA FISCALE
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punti6. Di seguito puoi trovare un esempio


valido di oggetto sociale, che nella
maggior parte dei casi potrebbe andare bene
a prescindere dalla propria attività
principale:
-----------
- al primo punto c’è l’attività principale dell’impresa, poi
tutto il resto che segue:
- attività di consulenza aziendale volta al marketing, alla
pubblicità, alla progettazione, realizzazione, gestione di
siti internet, spazi pubblicitari, CRM e banche dati, alla
gestione manageriale e amministrativa, alla creazione di reti
vendita anche attraverso istituzione di agenzie (anche
franchising) o Filiali in Italia o all'estero, alla
formazione del personale, allo sviluppo di risorse umane,
alle pratiche volte ad ottenere certificazioni ed
accreditamenti di varia natura;
- attività di consulenza volta alla valutazione di progetti
innovativi, di nuove società allo start-up e la creazione di
nuove aziende partecipate, che possano utilizzare know-how
nuovo o quello già acquisito dalla società, compreso il suo
avviamento, la sua banca dati per lanciare nuovi
prodotti/servizi in Italia o all’estero;
- attività di assistenza, consulenza e coordinamento nella
gestione, conduzione, manutenzione ordinaria e/o
straordinaria, arredamento e/o home staging, attività
materiale e/o giuridica connessa alla proprietà immobiliare e
agli impianti di produzione di energia, sia della stessa
società sia di terzi, fornite sia dalla società direttamente,
sia tramite terzi; attività edile e di costruzione in
genere, di installazione, ampliamento, trasformazione e
manutenzione di impianti tecnologici come meglio specificati
dal D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 e successive modificazioni ed
integrazioni e/o di impianti per la produzione di energia;
- locazione di immobili di proprietà della società e sub-
locazione di immobili di terzi;
- vendita, assistenza e manutenzione, all’ingrosso e al
dettaglio, di apparecchiature per uso aziendale e familiare;
- commercio al minuto, all'ingrosso e tramite mezzi speciali
di vendita dei prodotti rientranti nelle attività di cui
sopra, di cui al D.LGS. 114/98 e relativi regolamenti di
esecuzione o modificazione;

6 Molto probabilmente dovrai “lottare” con il


notaio, ma abbiamo visto oggetti sociali anche di 3
pagine, quindi la questione sarà solo quanto sarai
convincente…o se ti toccherà cambiare notaio! .

ESCAPOLOGIA FISCALE 21
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- la fornitura, distribuzione e rappresentanza dei prodotti


commercializzati dalla società, la relativa formazione e
l’attività di import-export degli stessi;
- la creazione di reti commerciali di venditori per i servizi
e prodotti di cui sopra, previo ottenimento delle necessarie
autorizzazioni e conformemente alla normativa vigente in
materia;
- la creazione, realizzazione e organizzazione di meeting,
mostre, convegni, manifestazioni, serate ed eventi in genere,
anche finalizzati alla promozione, divulgazione e sviluppo
dei prodotti e servizi di cui sopra, nonché la realizzazione
di scuole di formazione, intendendo lo svolgimento di
attività scolastiche in senso lato;
- attività di noleggio di attrezzature professionali di vario
genere, nonché di autoveicoli, motoveicoli, autocarri,
imbarcazioni, elicotteri, aeromobili e mezzi di trasporto in
genere;
- partecipazione, anche in associazione temporanee d'impresa,
a progetti, bandi di gara e iniziative anche di carattere
internazionale;
il tutto con espressa esclusione delle attività riservate
alle categorie professionali protette;
- La società potrà inoltre costituire, registrare ed
utilizzare propri marchi per distinguere propri prodotti.
- Per il conseguimento del proprio oggetto sociale e non in
via prevalente, la società potrà curare, gestire, concedere
ed assumere rappresentanze commerciali ed industriali, potrà
svolgere, tutte le attività commerciali, industriali,
finanziarie, mobiliari e immobiliari che saranno ritenute
necessarie o utili, compreso il rilascio di fidejussioni,
ipoteche ed altre garanzie sia reali che personali.
La società potrà altresì:
- assumere, con attività esercitata non nei confronti del
pubblico e non in via prevalente, interessenze, quote e
partecipazioni in altre società o imprese costituite o
costituende, con espressa esclusione del fine di collocamento
e nei limiti previsti dall'articolo 2361 del codice civile;
- concedere e/o prendere in affitto aziende commerciali,
artigianali, industriali;
- acquistare e/o cedere diritti reali, aventi ad oggetto
aziende, o rami di aziende commerciali, artigianali ed
industriali.
-------
Ora che abbiamo visto una bozza
esemplificativa di come dovrebbe essere
scritto l’oggetto sociale, vediamo il
perché un imprenditore disinibito lo
preferirebbe scritto più o meno così

22 ESCAPOLOGIA FISCALE
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piuttosto che breve, conciso e chiaro, come


suggerisce la maggior parte dei notai.
Anzitutto va chiarito che, a differenza
della maggior parte dei Paesi del Mondo,
dove l’oggetto sociale è implicitamente o
esplicitamente una “non restrizione”, vale
a dire una formula che nella sostanza
indica: «Tutto ciò che è consentito dalla
legge7», nella fiscalità italiana vale il
cosiddetto «Principio di Inerenza».
Ovvero, per esercitare un certo tipo di
attività, o per dedurre un certo tipo di
costi, le fatture che vengono emesse o
ricevute devono essere inerenti all’oggetto
sociale dell’impresa. Se non lo fossero, si
rischierebbe di commettere reati, o quanto
meno degli illeciti fiscali, poiché
verrebbero inseriti nella contabilità una
serie di giustificativi non coerenti con
quanto è riportato alla CCIAA e con il
codice Ateco del quale si è richiesta
l’attribuzione.
Operando sulla base di un oggetto sociale
come quello che abbiamo visto poc’anzi (o

7 Aggiungiamo che nella maggior parte dei Paesi,


ciò che è consentito dalla legge significa peraltro
ciò che non è espressamente vietato, il che rende
l’oggetto sociale ancor più esteso.

ESCAPOLOGIA FISCALE 23
Dragon Strategy Ltd

simile) diventa più facilmente


giustificabile la deduzione dall’imponibile
una serie di costi che saranno oggetto dei
prossimi «segreti».
Altro motivo per il quale gli imprenditori
disinibiti hanno un oggetto sociale di
questo tipo è rappresentato dal fatto che
qualora negli anni decidessero di cambiare
il core business dell’attività, potrebbero
tranquillamente evitare di tornare dal
notaio (con conseguente aumento dei costi)
per estendere il loro oggetto sociale alle
nuove attività: gli basterà comunicare alla
CCIAA che stanno svolgendo in modo primario
anche il nuovo settore e/o cambiare il loro
codice ATECO (risparmiando 1.000€ di
notaio).
Per maggiore chiarezza riportiamo il
contenuto di una circolare della Guardia di
Finanza che recita precisamente in questo
modo:
«Si riconosce in senso unanime la deducibilità
anche degli oneri che non sono collegati in maniera
diretta ed immediata agli elementi positivi,
essendo sufficiente una correlazione fra il
componente negativo che si intende dedurre e
l’attività produttiva di ricavi imponibili, ossia
un rapporto di causa ed effetto o un collegamento
funzionale fra il costo e l’oggetto dell’impresa.

Il concetto di inerenza non è legato ai ricavi

24 ESCAPOLOGIA FISCALE
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dell’impresa, ma all’attività di questa. Pertanto,


possono essere considerati deducibili anche costi e
oneri sostenuti in proiezione futura, quali le
spese promozionali e, comunque, quelle dalle quali
si attendono ricavi in tempi successivi.

Il giudizio di deducibilità di un costo per


inerenza riguarda la natura del bene o del servizio
ed il suo rapporto con l’attività d’impresa, in
relazione allo scopo perseguito al momento in cui
la spesa è stata sostenuta e con riferimento a
tutte le attività tipiche dell’impresa stessa e
non, semplicemente, ex post in relazione ai
risultati ottenuti in termini di produzione del
reddito».

Per completare il ragionamento, desumendo


dall’ampia giurisprudenza in materia,
possiamo quindi dire che i costi e le spese
“inerenti” sono tutti quelli che
appartengono alla sfera dell’impresa, in
quanto sostenute con l’intento di
conseguire un ricavo o un’utilità per
l’azienda stessa, anche in modo indiretto e
dilazionato nel tempo. Attenzione: quando
diciamo che il costo deve essere inerente,
non intendiamo che deve essere
riconducibile ad una specifica voce di
ricavo; più in generale è sufficiente sia
dimostrabile che quel costo è sostenuto per
svolgere un’attività potenzialmente idonea
a produrre utili.
Dettaglieremo meglio questo ultimo aspetto

ESCAPOLOGIA FISCALE 25
Dragon Strategy Ltd

nei prossimi «segreti», ma prima di andare


avanti, vogliamo rispondere ai liberi
professionisti e agli imprenditori
individuali che di certo in questo momento
si stanno chiedendo:
«Ed i professionisti o le ditte individuali
che lo Statuto non ce l’hanno proprio, come
fanno avere un oggetto sociale? Dove le
scrivo tutte queste belle attività? Come
fanno a rendere inerenti all’attività
d’impresa una serie ulteriore di costi se
non possono avere un oggetto sociale così
esteso?!»
In questo «segreto» abbiamo più volte
citato il c.d. codice ATECO, che è il
codice che identifica in camera di
commercio l’attività che svolge una
determinata azienda.
E sapevi che un’azienda può avere “n”
codici ATECO? E se già lo sapevi, la tua
P.IVA individuale quanti codici ha? 1? 2? O
di più?
Per gli imprenditori individuali e per i
liberi professionisti il segreto è
semplicemente questo: non avendo
tecnicamente la possibilità di scrivere un
oggetto sociale ampio, possono aggiungere

26 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

ulteriori codici ATECO secondari a quello


primario che hanno già…
E sai quanti ne possono aggiungere?
ILLIMITATI!
Esatto: ILLIMITATI, così come nell’oggetto
sociale, anche le partite iva, che non
hanno uno statuto, possono estendere il
loro raggio d’azione a tutte le attività
che vogliono (purché non siano quelle
riservate alle categorie protette, ma
questo è un tema che al momento
sorvoliamo).

#4 – Anche l’Amante può essere


un costo aziendale
Il titolo di questo «segreto» è ovviamente
provocatorio (e preciserei onde fugare ogni
dubbio, anche illegale, qualora applicaste
alla lettera tale «licenza letteraria»,
quindi NON fatelo), ma nella realtà dei
fatti, per molti imprenditori disinibiti è
una prassi molto comune. Per spiegare
meglio, ricorriamo ad una storia derivata

ESCAPOLOGIA FISCALE 27
Dragon Strategy Ltd

da una delle nostre “interviste


imprenditoriali8” :
Mario, imprenditore quarantenne nel settore
dei servizi è felicemente sposato in regime
di comunione dei beni, con il conto
corrente personale cointestato con quello
della moglie9, ma un giorno conosce una
fascinosa ventiseienne che gli fa perdere
letteralmente la testa...
Inizia una frequentazione clandestina; dopo
qualche cenetta romantica e qualche serata
in compagnia, Mario vuole approfondire la
storia: al terzo appuntamento la relazione
viene consumata e per il nostro
imprenditore fedifrago si apre un nuovo
mondo.

Mario, infedele, ma pur sempre romantico e


innamorato, vorrebbe iniziare a riempire la
sua nuova amante di regali, ma non sa come
fare! Vorrebbe portarla in giro per il
mondo per qualche infuocato weekend
d'amore, ma con quali soldi?! Non può usare
il suo conto personale (cointestato con la

8 Interviste ad imprenditori reali, svolte da


giornalisti iscritti all’albo e romanzate per
tutelare la privacy degli autori.
9 Direi che peggio di così...

28 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

moglie, ricordate?) e non può neppure


prelevare dal conto della società, poiché
come giustificherebbe altrimenti le uscite
di cassa?! Senza contare che adesso, c'è
anche il limite dei mille euro in
contanti...povero Mario (si fa per dire!).

A questo punto Mario chiede a Giovanni, un


suo amico imprenditore disinibito, che gli
rivela uno stratagemma che lui ha messo in
pratica, ispirandosi ad uno dei «segreti»
legittimi appresi in questo corso…

…Anche Giovanni infatti, aveva una giovane


«amica» di 27 anni appena laureata in
lingue. Tuttavia, Lui decise che quella
giovane ragazza potesse essere una valida
collaboratrice per la sua azienda, che
coltivava progetti di
internazionalizzazione... Avendo ventisette
anni, le ha potuto fare un semplice
contratto di apprendistato, così da non

ESCAPOLOGIA FISCALE 29
Dragon Strategy Ltd

dover neppure pagare i contributi


previdenziali10.

Mario tuttavia non vuole assumere personale


in azienda, la storia con la sua «amica» è
appena cominciata e se poi finisse?
Correrebbe anche il rischio di una vertenza
sindacale, quindi decide che questa
soluzione non fa per lui. Ma deve pur
sempre trovare una soluzione per i suoi
bollenti spiriti, così incontra Carlo, un
altro suo amico imprenditore disinibito;
confida il suo «problema» e Carlo, a sua
volta, gli spiega la sua soluzione a questo
problema:

Anche Carlo infatti, aveva una giovane


«amica» di 29 anni. Il suo commercialista,
che Carlo andò a trovare in compagnia della
sua «amica», fece aprire a quest’ultima una
semplice partita IVA in regime dei minimi
(Carlo considerò che 30.000€/anno di regali

10 Ovviamente, poiché anche quello delle tipologie


dei contratti di lavoro è un settore soggetto a
frenetiche modifiche da parte del legislatore, un
consulente del lavoro può suggerire le varie
formule di collaborazione alternative previste
dalla normativa vigente, che possono garantire
flessibilità e carichi contributivi bassi o nulli,
che l’ordinamento pone a disposizione
dell’imprenditore.

30 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

potessero essere sufficienti per rendere


più romantiche le sue «scappatelle»). Da
quel momento in poi, ogni cena a lume di
candela si è trasformata in una cena di
affari, ogni weekend di piacere, si è
trasformato in una visita a qualche
cliente/fornitore straniero, ogni regalo si
è trasformato in una fattura per «servizi»
che l'azienda paga sul conto corrente
dell’amica di Carlo, e con la quale carta
di credito vengono pagati i regali...

Come è finita la storia di Mario non è dato


saperlo, però il nostro imprenditore
infedele ha ricevuto un paio di soluzioni
per risolvere il suo problema e calmare i
suoi bollenti spiriti.

Ovviamente, ci teniamo a specificarlo


chiaramente: entrambe le modalità
nascondono aspetti evasivi e/o elusivi, e
ve le sconsigliamo categoricamente. Quello
che però abbiamo la facoltà di notare, è
che, pensandoci bene, chi potrebbe negare
che lo stipendio pagato all’amica di
Giovanni o i servizi fatturati dall’amica

ESCAPOLOGIA FISCALE 31
Dragon Strategy Ltd

di Carlo, non siano stati realmente svolti,


se opportunamente documentati?

Qualora anche la relazione finisse, ai due


imprenditori disinibiti resterebbero
comunque tutti i giustificati di spesa,
archiviati per un potenziale controllo
futuro, per cui di fatto, entrambe le
soluzioni sembrerebbero «reggere» persino
ai potenziali controlli degli organi
preposti.

Abbiamo aggiunto questa considerazione, per


specificare un consiglio che troverete in
seguito ma che ci teniamo a ribadire anche
in questa sede. Aggiungiamo un’ulteriore
«storia» alle precedenti:

Gianni è anch’egli un imprenditore come


Marco, Carlo e Giovanni. È anch’egli
sposato e ha un’amica di aspetto gradevole
sui venticinque anni. A differenza degli
altri però, egli NON coltiva una relazione
con la ragazza, tuttavia decide di
assumerla perché la considera una
potenziale valida risorsa per la propria
azienda. Le sue cene di lavoro sono vere,
anche i suoi viaggi di lavoro e le spese

32 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

sostenute per quella risorse sono reali


costi deducibili. Pensate forse che non
abbia bisogno di produrre gli stessi
identici giustificativi in vista di un
controllo fiscale? Se lo pensate, siete in
errore! Il fatto che Gianni sia un marito
fedele e abbia regolarmente assunto una
risorsa e fatto tutte le cose «in regola»
non lo tutela più dei suoi tre amici
«disonesti», «infedeli» e «moralmente
discutibili» che hanno trovato espedienti
per far pagare alle proprie aziende le
scappatelle con l’amante! Gianni ha bisogno
di comportarsi di fronte al fisco
(passateci il termine un po’ forte) «come
un ladro» e di trovare tutti gli «alibi»
del caso, se non vuole incorrere in
sanzioni…come spiegheremo per bene fra
poco!

#5 – Anche il partner può far


parte della pianificazione
fiscale
In questo «segreto» ovviamente non ci
riferiamo agli assegni familiari o al

ESCAPOLOGIA FISCALE 33
Dragon Strategy Ltd

coniuge a carico, né tanto meno alle


Imprese Familiari o alle Sas fatte con il
partner per dividere il carico fiscale e
contributivo, anche se ne facciamo comunque
un breve cenno nel caso in cui tu avessi
una Ditta Individuale e non volessi/potessi
passare ad una Srl.
Come abbiamo anche accennato
nell’introduzione, ci sono delle attività
che non possono essere trasformate in
società di capitali, inutile che ci
mettiamo qui a citarle tutte: chi è in una
di queste categorie sa di cosa parliamo.
Per loro, le soluzioni di pianificazione
fiscale legate alla forma giuridica passano
spesso per la creazione di Imprese
Familiari o di Sas11. Non parliamo delle Snc
perché sono veramente la forma giuridica
con la minore efficienza fiscale e
giuridica che possa esistere in Italia.
L’impresa familiare non è altro che una
Ditta Individuale “truccata”. Una Ditta
Individuale che rimane tale in CCIAA e di
fronte alle responsabilità giuridiche, ma
che tramite un atto notarile si è
trasformata in qualcosa di diverso che
11 Società in Accomandita Semplice

34 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

comprende coniuge e/o figli e/o parenti


fino al 3°grado e/o affini entro il
secondo. Grazie a questa soluzione, fino al
49% del reddito imponibile della ditta
individuale può essere assegnato ai
familiari, mentre il titolare dichiarerà in
capo a se stesso solo il 51% del medesimo
reddito. Ovvio che il vantaggio fiscale non
è così significativo perché tutti i
componenti dell’impresa familiare si
troveranno comunque a pagare l’INPS, ma
quanto meno l’aliquota IRPEF media sarà più
bassa.
Parlando di S.A.S. invece, possiamo
distinguere 2 tipologie di soci:
 Soci Accomandanti
 Soci Accomandatari

I primi sono soci operativi, i secondi sono


soci di soli capitali.
Questa formula viene spesso usata anche
dagli agenti di commercio che coinvolgono
partner o famigliari senza reddito
all’interno dell’impresa, trasformandoli in
soci accomandanti, anche con partecipazioni
rilevanti, permettendosi di abbattere
l’aliquota IRPEF, distribuendola su più

ESCAPOLOGIA FISCALE 35
Dragon Strategy Ltd

soggetti, come anche evitare l’imposizione


INPS dei soci accomandanti, che essendo
appunto soci di soli capitali non devono
pagare la previdenza sociale su tali
redditi.

Dopo questo breve escursus sul


coinvolgimento del partner nelle forme
giuridiche di persone, in questo «segreto»
andremo ad estendere il ragionamento fatto
nel «segreto» precedente al partner
abituale, e vedremo l’impatto che può avere
il suo coinvolgimento nella compagine
sociale di una Srl.
Se nel «segreto» #4 abbiamo visto che
alcuni imprenditori disinibiti deducono
fiscalmente la propria amante, ci sono
altri che allo stesso modo deducono la
propria moglie/marito.
Se la storia è seria e non ci sono
«tempeste coniugali» e/o ventiseienni
neolaureate all'orizzonte, avere in azienda
anche la propria moglie o marito è una
pratica che molti imprenditori disinibiti
utilizzano per godere di numerosi vantaggi
fiscali.

36 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

Alcuni di loro decidono di far diventare la


moglie/il marito dipendenti dell’azienda,
altri di farli diventare soci, in questo
secondo caso, oltre alla suddivisione dei
dividendi e di conseguenza l’abbassamento
delle aliquote impositive, possono fare in
modo che un soggiorno in una SPA sulle
dolomiti diventi una riunione di strategia
aziendale o un’assemblea sociale.
Sulla falsa riga di questo, qualora
l’azienda volesse esplorare il mercato
americano, quello brasiliano o quello
thailandese, l’imprenditore ed il suo
partner (comunque coinvolto nell’azienda in
quanto socio/addetto) potrebbero spostarsi
in questi luoghi a spese dell’aziende, e
l’azienda potrebbe prendere in affitto un
immobile per mesi per permettere
all’imprenditore di studiare il mercato,
senza commettere nessun reato.
Credo che questi spunti siano già
abbastanza lampanti, ovvio che gli
imprenditori disinibiti che usano questa
strategia sono attenti ai dovuti
accorgimenti.

ESCAPOLOGIA FISCALE 37
Dragon Strategy Ltd

Il nostro consiglio, come sempre, è quello


di fare sempre le cose lecite e di tenere
la documentazione in regola.
Oltre ai ragionamenti legati alle
opportunità elusive dovute alla presenza
del partner a fiere, eventi e viaggi di
lavoro in mete esotiche, molti imprenditori
disinibiti scelgono di coinvolgere il
partner nella compagine sociale,
affidandogli magari anche per intero le
loro quote societarie, per motivi molto più
importanti e soprattutto estremamente
leciti: evitare di pagare una ingiusta
imposizione INPS sugli utili d’impresa
(anche su quelli non distribuiti).
Nelle configurazioni societarie più
semplici, dove non sono coinvolte Holding
di gestione a “schermare” la figura
dell’imprenditore-lavoratore, di cui
parleremo più avanti, la scelta di affidare
fiduciariamente al partner, che si occupa
di altro, le proprie quote di
partecipazione ha spesso un enorme impatto
fiscale.
Facciamo un esempio concreto:
Enrico e Andrea sono 2 imprenditori che
possiedono il 100% (50% ciascuno) di una

38 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

Srl che si occupa di commercio. Entrambi


lavorano all’interno dell’azienda ed
entrambi hanno un compenso quali
amministratori della società. Su quel
compenso pagano ovviamente IRPEF ed INPS.
L’azienda va molto bene e alla fine del
primo anno l’utile d’impresa è 200.000€.
Andrea ed Emanuele, contenti del risultato
ottenuto, dato che prevedono di far
crescere il business facendo importanti
investimenti l’anno seguente, decidono di
non distribuire tali utili e lasciarli in
pancia all’azienda come le logiche di buona
gestione suggeriscono.
Arriva poi il momento di chiudere il
bilancio e di pagare le imposte e Andrea ed
Emanuele, poco preparati in materia fiscale
si ritrovano una brutta sorpresa.
Ricevono per email un F24 dal loro
commercialista dove la quota da versare
all’INPS è pari a circa 20.000€ a testa!
Scioccati e sconcertai mollano tutto e si
recano dal loro commercialista per capire
come fosse possibile una cosa simile!
…lascio immaginare a te la scena…
Nessuno li aveva avvisati che in quanto
soci lavoratori, oltre alla gestione

ESCAPOLOGIA FISCALE 39
Dragon Strategy Ltd

separata INPS da calcolare sul compenso


amministratore ricevuto, dovevano tenere in
considerazione la gestione commercianti
sugli utili eccedenti i 15.000€ di minimale.
“Ma come”, chiedevano loro: “Non abbiamo
neanche percepito quegli utili, li stiamo
reinvestendo in azienda e dobbiamo pagarci
sopra tutte queste imposte?! Ma che scherzo
è mai questo?!”
“Esatto”, rispondeva loro il
commercialista, “per una strana legge tutta
Italiana, l’INPS viene calcolata sugli
utili anche non distribuiti e siete
costretti a pagare questo importo”.
A quel punto Andrea ed Emanuele, dopo la
batosta presa, sconsolati e indecisi sul da
farsi, si rivolgono ad un Professionista
Specializzato in Risparmio Fiscale e
scoprono quello che in teoria avrebbe già
dovuto spiegargli il loro precedente
commercialista: con una semplice
intestazione delle quote alle loro mogli
avrebbero potuto evitare tale salasso.
Ormai il danno era fatto, quindi nulla più
si poteva fare per l’anno terminato, ma per
il corrente ci si poteva già organizzare in
modo adeguato.

40 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

La moglie di Andrea infatti era casalinga


mentre quella di Emanuele era impiegata in
un supermercato. Nessuna delle 2 avrebbe
preso parte alle attività aziendali e di
conseguenza avrebbero entrambe potuto
essere configurate come socie NON
lavoratrici, cioè come SOCIE DI CAPITALI,
evitando di conseguenza l’imposizione INPS
della gestione commercianti.
Averlo saputo un anno prima (sic!).
Senza piangere sul latte versato e
comprendendo bene l’accaduto, notiamo però
anche un altro paio di aspetti importanti
che Andrea ed Emanuele furono guidati nel
gestire:
Prima di tutto individuarono le valide
ragioni economiche per cedere le quote alle
mogli. La cessione delle quote alle mogli,
in caso di controllo da parte del fisco,
avrebbe potuto essere vista come
un’operazione elusiva, priva di ragioni
economiche. Il principio cardine su cui si
muove il cosiddetto Abuso del Diritto.
Un’altra usanza tutta italiana per la quale
anche se rispetti una legge, può succedere
che la rispetti “troppo” con l’unico fine
di abbattere le imposte!

ESCAPOLOGIA FISCALE 41
Dragon Strategy Ltd

E’ chiaro che se già in fase di


costituzione le quote fossero state
intestate alle mogli, avrebbero potuto
evitare di dover trovare delle valide
ragioni economiche per motivare questo
trasferimento, ma ormai erano in quella
situazione e dovevano anche gestire questo
problema.
Seconda accorgimento importante, ancora più
importante per tutelare il patrimonio di
Andrea ed Emanuele è la Procura
Irrevocabile a Vendere.
Eh sì perché… e se un domani una delle
signore perdesse la testa per un giovane
aitante sudamericano12?!
Una Procura Irrevocabile a Vendere non è
altro che un atto composto di solito da 2-3
paginette, in cui il proprietario di un
qualcosa, nel caso specifico le quote di
una SRL, delega qualcuno a disporne come
meglio crede.
E’ una scritta privata autenticata che si
sottoscrive di fronte ad un notaio, al
momento stesso dell’intestazione fiduciaria
delle quote. In questo modo il

12Sia chiaro, vale anche per gli uomini alle prese


le giovani “sventole” dei Paesi dell’Est…

42 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

“Fiduciante”, ad esempio l’imprenditore


Andrea, in ogni momento potrà andare da un
notaio e cedere la quota intestata a sua
moglie a chiunque, con pieni poteri di
fissarne il prezzo, incassarne il
corrispettivo e quant’altro.
E quanto descritto in questi ultimi 2
accorgimenti determina la competenza del
professionista che ti segue. Se vai da
qualcuno che ti dice di intestare le tue
quote a qualcun altro, senza porre
l’attenzione sulle valide ragioni
economiche e sulla certezza di poter
disporre delle tue quote di partecipazione
in un qualsiasi momento futuro: esci a
gambe levate, hai a che fare con un
dilettante13…

#6 – Auto personale o auto


aziendale
In questo «segreto» parliamo di automobili.
Ci rivolgiamo principalmente a quelle
categorie di imprenditori che non hanno
alcun vantaggio specifico legato ai mezzi

13Nella migliore delle ipotesi…nella peggiore con


un truffatore 

ESCAPOLOGIA FISCALE 43
Dragon Strategy Ltd

di trasporto (escludiamo pertanto ad


esempio tassisti, agenti di commercio,
trasportatori, etc.).
Occorre anzitutto specificare che, a quanto
risulta dalle nostre interviste, tra gli
imprenditori disinibiti ci sono 2 correnti
di pensiero e 2 conseguenti modalità per la
deduzione del mezzo di trasporto, vediamole
entrambe:
Scenario 1:
- Giovanni acquista un autoveicolo e lo
intesta alla sua persona fisica,
ipotizziamo una AUDI A4 2.0TDI, costo
40.000 iva compresa. Questo mezzo però,
è lo stesso che usa per compiere tutti
i viaggi collegati al suo lavoro. Come
persona fisica non scarica nulla, non
recupera l’IVA sull’acquisto, né nessun
costo di gestione e/o carburante. Detta
così sembrerebbe una grossa fregatura,
però vediamo cosa permette la legge:
o Ogni mese Giovanni percepisce un
compenso come amministratore/
collaboratore/dipendente
o Ogni mese Giovanni presenta la
lista delle trasferte che ha fatto
per l’azienda, con le relative

44 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

motivazioni ed i relativi km,


ipotizziamo che ogni mese faccia
4.000km
o Nella sua busta paga, oltre al suo
compenso, può percepire 4.000km x
0,29 €/km (limite deducile
dall’azienda senza ricadere nel
fringe benefit) = 1.160€
(completamente esentasse)
o Con questi 1.160€ ci paga
carburante, cambio gomme, bollo,
assicurazione e altre spese di
manutenzione del veicolo (non può
scaricare nulla sulla società,
visto che l’autoveicolo è il suo
personale)
o Facendo il conto su base annuale =>
1.160 x 12 = 13.920€, Giovanni
riesce a pagarci tutto? Facciamo 2
conti:
 Deprezzamento veicolo (in 5
anni) = (40.000-7.000)€/5 =
6.600€
 Carburante = 4.800€
 Bollo+Assicurazione = 1.500€
 Cambio gomme = 500€

ESCAPOLOGIA FISCALE 45
Dragon Strategy Ltd

 Tagliandi = 500€
 TOTALE = 13.900€/anno
o Ecco che in questo modo Giovanni ha
scaricato i costi della sua auto
dal reddito della sua azienda al
100%, ottenendo un vantaggio
fiscale, considerando IRES e IRAP
(28,5%), pari a 19.836€.

Scenario 2:
- L’azienda di Carlo acquista la stessa
AUDI A4 2.0TDI e la rende disponibile
per gli addetti dell’azienda, quindi la
usa anche lui in qualità di
amministratore/dipendente/collaboratore
. Ovviamente tutti i costi (acquisto,
gestione e manutenzione) sono a carico
dell’azienda:
o Acquisto 32.800€ + IVA 22%
 Deduzione fiscale 3.615€ in
4anni (può dedurre solo il 20%
con questo limite massimo) =>
900€/anno x 28,5% (IRES+IRAP)
= 256,5€/anno risparmio
fiscale

46 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

 Detrazione IVA 2.886 (può


detrarre solo il 40%) in unica
soluzione
o Oneri gestione annuale (come da
scenario 1)= 6.000+IVA 22%
 Deduzione fiscale 1.200 =>
342€/anno risparmio fiscale
 Detrazione IVA (40%) =
528€/anno
o Tirando le somme, a fronte di un
costo complessivo tra acquisto e
gestione/utilizzo di circa 76.500€
IVA Compresa, l’azienda di Carlo
riesce a recuperare fiscalmente in
5 anni 8.518,50€.

Confrontando le 2 soluzioni sembra quindi


che Giovanni sia molto più avveduto di
Carlo, ma dobbiamo anche dire che
s’incontrano molto spesso scenari del tipo
2 …e sai perché?
Perché nella realtà dei fatti, per molti
imprenditori disinibiti una soluzione non
esclude l’altra, infatti alcuni di loro
hanno un’auto personale che usa il coniuge,
che prende comunque rimborsi chilometrici
dall’azienda e contemporaneamente un mezzo

ESCAPOLOGIA FISCALE 47
Dragon Strategy Ltd

aziendale, che l’azienda porta in


deduzione. Ovviamente questi imprenditori
hanno l’accortezza fondamentale di non
dichiarare di usare contemporaneamente 2
mezzi per le stesse trasferte (!).
Ovviamente non ci è dato sapere se non lo
fanno perché ciò non avviene (lecito) o
perché siano accorti nel «forzare» il
sistema (illecito).
Torneremo sull’argomento auto aziendale al
«segreto» #16, quando la nostra competenza
in fatto di deduzioni fiscali sarà più
matura.
Qualcuno a questo punto potrebbe
obbiettare: ma l’auto aziendale concessa in
uso ad un
amministratore/socio/dipendente/collabora-
tore, costituisce di fatto un fringe
benefit14 e deve essere sommata alla
composizione del reddito di quel
lavoratore!
Si, è vero. Infatti ecco il «segreto» che
utilizzano:

14 In italiano “Beneficio Accessorio”: un tipo di


emolumento retributivo concesso ai dipendenti in
aggiunta alla retribuzione monetaria, su cui vanno
corrisposte le imposte.

48 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

In caso la macchina fosse dell’azienda,


dovrà essere dichiarato in qualunque sede
che viene impiegata dall’addetto solo ed
esclusivamente per lo svolgimento
dell’attività lavorativa. Come vediamo,
nell’introduzione dello Scenario 2, c’è
scritto: «L’azienda di Carlo acquista la
stessa AUDI A4 2.5TDI15 e la rende
disponibile per gli addetti dell’azienda»,
non c’è scritto la mette a disposizione
dell’amministratore.
A questo punto qualcun altro potrà dire: ma
se l’auto aziendale è ad esclusivo uso dei
dipendenti la deduzione passa dal 20 al
70%!
Ottima obiezione! …Ne riparleremo più
avanti: per il momento la cosa importante
era capire come gestire i rimborsi
chilometrici, che rappresentano un metodo
di pianificazione fiscale molto utilizzato,
anche per riconoscere dei compensi extra ai
dipendenti, non solo all’amministratore.
Ricordate che quei rimborsi non debbono

15 Attenzione alle auto superiori ai 2.500cc che


vanno nel redditometro e accendono la lente
d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate.

ESCAPOLOGIA FISCALE 49
Dragon Strategy Ltd

essere documentati, ma solo giustificati,


con un modellino in carta semplice.

#7 – Anche gli imprenditori


mangiano almeno una volta al
mese
Il titolo del «segreto» potrebbe farti
sorridere… in realtà vogliamo farti
riflettere!
Già da qualche «segreto» abbiamo iniziato a
spiegare che esistono una certa quantità di
spese dedotte «legalmente» dalle imposte.
Ora facciamoci una domanda: è possibile
pensare che una volta al mese
l’imprenditore faccia un pranzo/cena con i
suoi soci/dipendenti/collaboratori/clienti
a casa sua? E che volendo, cucini anche?
Non stiamo dicendo di invitare 50 persone a
cena una volta al mese, ma in fondo, perché
non potrebbe farlo?! E se la frequenza
fosse superiore, diciamo una volta ogni 2
settimane? Chi può dire se/quanto/quando
creare occasioni di «team building»?
E se invece, semplicemente lo dichiarasse,
senza farlo?

50 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

Ovvio che gli scenari sono completamenti


diversi. Infatti se veramente queste
attività vengono svolte, possono essere
dedotti interamente i costi sostenuti per
tali eventi (nei limiti previsti per le
spese di rappresentanza già citati nella
introduzione).
Se invece venissero dichiarate senza essere
svolte, la pratica costituirebbe
chiaramente un reato, addirittura penale.
Aggiungiamo una considerazione ulteriore:
se venissero svolte regolarmente, ma
l’imprenditore non avesse provveduto a
creare dei «giustificativi» e delle «pezze
di appoggio» per dimostrarlo, per il fisco
sarebbe come se non fossero mai state
svolte! Paradossalmente, un imprenditore
«disonesto» che non svolge le attività che
dichiara, ma che si premura di reperire le
giuste pezze di appoggio con le quali può
dimostrare di averle svolte, di fronte al
fisco è più regolare di chi l’attività l’ha
svolta realmente ma non può dimostrarlo…e
questo dovrebbe darvi da pensare
sull’importanza di reperire le «pezze
d’appoggio» adeguate per le varie attività:

ESCAPOLOGIA FISCALE 51
Dragon Strategy Ltd

approfondiremo meglio il concetto in


seguito.
Molti imprenditori disinibiti diciamo che
si posizionano nel mezzo, nel senso che
fanno questo genere di eventi realmente,
così sono in grado di documentarli con
foto, inviti, registrazioni, testimoni
(pezze di appoggio), mentre altre volte si
limitano a fare la spesa al supermercato,
anche per uso personale, facendosi fare la
fattura a nome dell’azienda e pagando
quindi con i soldi dell’azienda e detraendo
interamente l’IVA.
Ricordiamoci che le spese di rappresentanza
possono arrivare fino all’1,3% del
fatturato, su aziende che fatturano fino a
10m€, questo vuol dire poter dedurre fino a
130.000 di spese di rappresentanza, il che
non è proprio poca cosa…
Ovviamente anche nell’utilizzo di questo
«segreto», che è decisamente border line se
utilizzato in modo «disinibito», gli
imprenditori disinibiti hanno l’accortezza
di non mettere nella lista della spesa che
viene fatturata all’azienda detersivi,
deodoranti, suppellettili o accessori vari
che non siano inerenti un evento di team

52 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

building o un evento riconducibile


all’azienda.

#8 – Feste ed eventi, ma non


per tutti
Continuando sull’argomento già toccato al
«segreto» precedente, dobbiamo riconoscere
che oggi giorno sempre di più la vita
personale dell’imprenditore si intreccia
con quella professionale. Quante volte ci
sarà successo di organizzare una festa per
il nostro compleanno o per il nostro
matrimonio e ritrovarsi ad invitare soci,
collaboratori, colleghi, clienti, fornitori
o business partner?
Per gli imprenditori disinibiti trasformare
una festa privata in un evento aziendale è
all’ordine del giorno, anche in questo caso
vige la regola della pezza d’appoggio.
Per farlo, creano inviti, foto ricordo
aziendali, inseriscono in contabilità la
fattura di un trainer/formatore che ha
fatto un intervento su un qualche argomento
durante l’evento. Corredano poi di slide
powerpoint e tutta una serie di elementi

ESCAPOLOGIA FISCALE 53
Dragon Strategy Ltd

che possa ricondurre quell’evento ad un


vero evento aziendale.
In questo modo: la location da sogno, il
noleggio dell’attrezzatura, il DJ, tutta la
spesa alimentare o il catering diventano
per loro deducibili come spese di
rappresentanza.
Di fatto, quelli più smaliziati, se hanno
comprato abiti per quell’evento se li fanno
fatturare all’azienda, con tanto di
dicitura «abito professionale»…e deducono
anche quelli, facendo in modo di corredare
la fattura con apposita foto che li ritrae
con quell’abito durante la medesima festa
«aziendale»! E per di più, in questo caso,
l’abito non costituisce «spesa di
rappresentanza», bensì abbigliamento
professionale, deducibile al 100%.
Occorre fare una precisazione, gli
imprenditori disinibiti fanno estrema
attenzione al fatto che durante l’evento ci
siano veramente persone con cui condividono
l’attività professionale (almeno una
parte!) solitamente le stesse persone con
cui vengono scattate le foto ricordo da
archiviare in azienda per il controllo
dell’Agenzia delle Entrate o della GdF.

54 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

#9 – Hai deciso di comprare


casa? La ristrutturazione la
paga l’azienda
In questo «segreto» parleremo dell’acquisto
di immobili.
Comprare una casa per andarci a vivere,
come è noto, non è un ottimo investimento
(non vogliamo dilungarci su questo
argomento: tutti i guru della finanza
personale lo spiegano abbondantemente) lo
prendiamo come un assunto.
Nonostante ciò, alcuni imprenditori
disinibiti decidono comunque di acquistare
una casa per andarci a vivere, una casa che
magari deve essere leggermente
ristrutturata, così possono aggiungere
valore e risparmiare sull’acquisto. Ma lo
fanno in modo diverso rispetto agli
imprenditori comuni. Infatti loro fanno in
modo che sia la loro società a sostenere
tutte le spese di ristrutturazione al posto
loro.

ESCAPOLOGIA FISCALE 55
Dragon Strategy Ltd

Per spiegare meglio cosa accade, vediamo


insieme i vari scenari derivati da un’altra
delle nostre interviste imprenditoriali:
Scenario della maggioranza:
Sig. Mario, persona fisica, acquista una
casa per andarci a vivere. Fa un mutuo
intestato a se stesso e con i suoi soldi,
quelli su cui ha già pagato le tasse e sono
cosiddetti «puliti» paga le rate, oltre che
tutti i costi di ristrutturazione:
- Acquisto 300.000€
- Costo di ristrutturazione 165.000€ iva
compresa al 10% per ristrutturazione
- Beneficio fiscale con l’attuale legge
(finché durerà): 50% fino ad un massimo
di 96.000 quindi in questo caso =>
Beneficio fiscale = 48.000 in dieci
anni, se Mario paga IRPEF pari o
superiori a 4.800 €/anno, in quanto le
detrazioni per ristrutturazione non
costituiscono credito d’imposta futura.
Per meglio spiegare se tra 5 anni Mario
avesse problemi finanziari e non
dichiarasse redditi sulla sua persona
fisica dal 6° al 10°, per quegli anni

56 ESCAPOLOGIA FISCALE
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non recupererebbe nulla come beneficio


fiscale.

Scenario dell’imprenditore disinibito:


Sig. Luigi, persona fisica, acquista una
casa per andarci a vivere. Fa un mutuo
intestato a se stesso e con i suoi soldi,
quelli su cui ha già pagato le tasse e sono
cosiddetti «puliti» paga le rate alla
banca.
Luigi, persona fisica, affitta16 alla sua
società, ad una cifra modica (sottoprezzo
in quanto da ristrutturare) l’intera casa.
La società dichiara alla CCIAA l’apertura
di una seconda sede, o ci porta dentro una
delle sue sedi.
La società esegue tutti i lavori di
ristrutturazione a suo carico. Sul bilancio
li porterà in ammortamento come «migliorie
su beni di terzi».
Se un giorno Luigi vendesse la casa,
rescinderà il contratto di affitto con la
società, e la società porterà in perdita
tutto il residuo dei costi sostenuti non

16Nota per i precisini: Il verbo giuridicamente


corretto sarebbe “locare”, ma noi usiamo
“affittare” per rendere più veloce e comprensibile
la lettura. Tutti diciamo affitto!

ESCAPOLOGIA FISCALE 57
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ancora ammortizzati, nell’esercizio fiscale


in cui viene rescisso il contratto di
affitto.
- Acquisto 300.000€
- Costo di ristrutturazione 150.000€ (non
165k perché la società può detrarre
l’IVA direttamente nell’esercizio
fiscale in cui vengono sostenuti i
costi)
- Calcolo Beneficio fiscale:
o 150.000€ ammortizzato in 4 anni,
come la durata del contratto di
affitto = 37.500
o 37.500 * IRES+IRAP = 10.690 €/anno
x 4 anni
o Totale beneficio fiscale = 42.760€

A questo punto però qualcuno potrebbe dire:


«Non è proprio così conveniente, con il
beneficio fiscale del 50% Mario recupera
48.000€, non 42.760€»
Si, vero ma:
1) Lo recupererebbe in 10 anni, non in 4
(ne parleremo meglio al «segreto» #33);
2) L’IVA la pagherebbe subito e la
recupererebbe in 10 anni, non in
1(sempre «segreto» #33);

58 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

3) con la detrazione statale può scaricare


fino a 96.000€, quindi il massimo
vantaggio fiscale è 48.000€. E se
invece che una casetta, l’imprenditore
acquistasse una grande villa ed i
lavori di ristrutturazione fossero 2-
300.000€? Come farebbe Mario a dedurli
tutti?
4) E se mentre Mario sta facendo i lavori
di ristrutturazione cambiasse la legge
e l’aliquota da 50% diventasse 36%? E
se togliessero questa legge? (purtroppo
lo Stato italiano non è nuovo a
cambiamenti in corso d’opera e
modifiche retroattive…)

Altra obiezione che qualcuno potrebbe


muovere nei confronti di Luigi è la
seguente: «Ma facendo in questo modo Luigi
deve pagare le imposte sulla cifra che
incassa di affitto dalla sua società, quel
canone di affitto si cumula con il suo
reddito?»
La risposta è «SI», dovrà farlo.
Luigi non può infatti assoggettare gli
incassi del canone di affitto a cedolare
secca, avendo affittato ad un’impresa. E’

ESCAPOLOGIA FISCALE 59
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pur vero però che ha affittato l’immobile


ad una cifra modica perché l’immobile deve
essere ristrutturato, pertanto l’impatto
sul suo reddito non sarà così elevato.
C’è da considerare anche che se la sua
società quei soldi glieli desse come
compenso, come utile d’impresa o altro, per
permettergli di pagare il costo della
ristrutturazione sarebbero comunque
sottoposti alla medesima imposizione
fiscale, o meglio ad un imposizione ancora
più alta perché dovrebbe pagarci anche i
contributi INPS.
Infine cosa importante da sottolineare è
che la società di Luigi non dichiara che
quell’immobile è destinato alla residenza
di Luigi, altrimenti diventerebbe un fringe
benefit per lui, bensì nelle premesse del
medesimo contratto dichiara che la sua
società ospita eventi e/o persone a
dormire. Chiaro che Luigi abbia dovuto
prima di tutto convincere il proprio
commercialista a predisporre ed utilizzare
un contratto di questo genere, ma questo fa
parte delle competenze di un imprenditore
disinibito «che si rispetti»!

60 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

#10 – Vai al lavoro nudo?


Una cosa che si riscontra spesso nella
contabilità delle aziende degli
imprenditori disinibiti è la presenza di
abiti, scarpe, camicie, cinture, cravatte e
accessori vari.
A sentir loro è strano che nel 97% delle
contabilità aziendali queste cose non
compaiano.
Eppure a sentir parlare la maggior parte
dei commercialisti è strano che queste cose
compaiono.
Su questo argomento, come su molti altri,
c’è una totale discordanza tra quello che
l’imprenditore disinibito porta in
deduzione e quello che la media dei
commercialisti riporta come costi
indeducibili.
L’imprenditore disinibito parte da questo
presupposto: «sono obbligato a comprare
scarpe antinfortunistiche per i miei
dipendenti, come guanti e dispositivi di
protezione individuale, pertanto le posso
portare in deduzione al 100%. Se compro
loro le divise da lavoro, i giubbotti
invernali o le t-shirt estive allo stesso

ESCAPOLOGIA FISCALE 61
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modo li posso portare integralmente in


deduzione. Per quale motivo, io che non
vado in cantiere, poiché il mio mestiere è
quello di visitare clienti e vendere i
nostri servizi, non devo poter dedurre
l’abito, la cravatta o le scarpe con cui
svolgo questa attività?»
Pensandoci bene, non sappiamo chi abbia
ragione, però se i costi sostenuti sono
«ragionevoli» e l’imprenditore utilizza
SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per andare al lavoro
quegli indumenti e quegli accessori, perché
non dovrebbe poterli dedurre?
Ovviamente l’imprenditore disinibito non
mette tutto il suo guardaroba nella
contabilità aziendale, ma considerando
250gg/anno di lavoro, è sostenibile che in
un anno debba acquistare 3 o 4 camicie? E 1
o 2 abiti? Forse anche 1 o 2 cravatte? Un
paio di scarpe estive e uno invernale?
Tra «tutto» e «niente» ci sono mille
sfumature di colore e su questo si basa
l’approccio dell’imprenditore disinibito in
merito al suo abbigliamento: abbigliamento
rigorosamente professionale (ammesso che

62 ESCAPOLOGIA FISCALE
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qualcuno si prendesse mai la briga di


controllare17).
Per completare il quadro, e magari trovare
una via di mezzo più conservativa tra la
tesi dell’Imprenditore disinibito e la
totale indeducibilità dettata dal
commercialista più rigoroso, citiamo la
sentenza della Commissione Tributaria
Provinciale di Milano sezione 40 del
18/07/2016, in cui la nota showgirl Maria
Belen Rodriguez veniva assolta per aver
dedotto il 50% dei costi di acquisto degli
abiti che usava per la sua attività.
E’ piuttosto ovvio che alle serata di gala,
agli eventi mondani, in TV o nelle serata
in discoteca, Belen non potesse andare nuda
(anche se molti lo avrebbero preferito) e
che gli unici costi inerenti alla sua
attività per fare una comparsa o un
intervista potessero essere proprio i
vestiti che aveva indosso.
Per questo (ragionevole) motivo lei aveva
portato in deduzione vestiti, scarpe, borse
ed accessori al 50%, dichiarando che quegli
acquisti fossero utilizzati sia per scopi

17 …e saremmo anche curiosi di capire come!

ESCAPOLOGIA FISCALE 63
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professionali che per scopi privati in


misura del 50%.
Come il manuale di Escapologia Fiscale
insegna, dato che vi erano opportune pezze
d’appoggio per dimostrare la sua tesi (come
ad esempio il rispetto di precisi obblighi
contrattuali assunti con il committente),
la CTP di Milano non ha potuto fare altro
che accettare la versione della showgirl e
sentenziare che quel comportamento fosse
corretto, dimostrando ulteriormente che gli
abiti professionali possono essere dedotti
dal reddito imponibile.
Ciò premesso, anche se gli imprenditori non
sono showgirl, chi vieta ad un
professionista o all’amministratore di una
società di avere nella sua lettera
d’incarico una clausola che specifichi che
deve svolgere le sue funzioni con un
“abbigliamento congruo”?!

#11 – La casa in affitto è un


benefit o un costo aziendale?
In questo «segreto» torniamo a parlare di
immobili, ma questa volta lo facciamo

64 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

affrontando il tema dei fringe benefit per


gli amministratori.
Per introdurre l’argomento, raccontiamo la
storia di un altro imprenditore che ci ha
concesso un’intervista: La società di
Giovanni, imprenditore disinibito, ha sede
a Cesena (parleremo meglio di sedi ai
«segreti» #36 e #37), ma tutti i suoi
affari si concentrano a Milano. Dopo un
breve periodo di pendolarismo decide di
prendere un appartamento a Milano,
nonostante abbia voglia di continuare a
vivere a Cesena.

Ovviamente stiamo parlando di motivazioni


professionali, quindi Giovanni opta per
sottoscrivere il contratto di affitto a
nome della sua società, non a suo nome
personale. In questo modo la società
dedurrà tutti i costi legati a
quell’immobile, dal canone di locazione a
tutte le spese di gestione e conduzione.

Ma la domanda è: come fa Giovanni a


beneficiare dell’utilizzo dell’appartamento
senza che ciò comporti un fringe benefit
per lui?

ESCAPOLOGIA FISCALE 65
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Ci sono diversi scenari percorribili e non


tutti gli imprenditori disinibiti scelgono
la stessa strada.

Prima di tutto vediamo cosa dice la norma:

Sono interamente deducibili le spese


relative a fabbricati utilizzati da
addetti:
- in trasferta temporanea (per la durata
della trasferta);
- che hanno trasferito la residenza
anagrafica per esigenze di lavoro nel
Comune in cui svolgono l’attività, per il
periodo di imposta del trasferimento e per
i due anni successivi.

 Il primo scenario prevede che sul


contratto di locazione ci sia scritto
che la società sta prendendo in affitto
tale immobile per farlo usare ai propri
addetti, non specificatamente a
Giovanni, e a quel punto lui ha 2
possibilità:

1. Usare l’appartamento per 2/3 anni,


trasferendoci la residenza

66 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

(ovviamente deve provenire da altro


Comune, almeno sulla carta);

2. Usare l’appartamento all’infinito,


senza trasferirci la residenza e
facendo risultare che quell’immobile
non è per il suo utilizzo esclusivo.
Di fatto nella norma c’è scritto «in
trasferta temporanea (per la durata
della trasferta)»: chi può dire
quant’è la durata della trasferta?

 Oltre a queste due variabili legate al


primo scenario, c’è anche un secondo
scenario, usato dai imprenditori
smaliziati:

o La società di Giovanni apre presso


l’appartamento di Milano una sede
operativa comunicandola alla CCIAA
e Giovanni, va a vivere
«abusivamente» all’interno di
quell’immobile, confidando nel
fatto che nessuno andrà mai a
controllare ciò che accade lì
dentro.

Escludendo la soluzione spregiudicata e


completamente abusiva, gli imprenditori

ESCAPOLOGIA FISCALE 67
Dragon Strategy Ltd

disinibiti utilizzano tendenzialmente le 2


varianti del primo scenario per dedurre
totalmente il canone di locazione e le
relative bollette (energia, gas, acqua,
rifiuti, ecc) dall’imponibile aziendale,
senza che questo comporti un benefit
tassabile per l’amministratore.

Leggendo bene tra le righe si può capire


che queste tre soluzioni prevedono tre
gradi distinti di legalità: si passa da uno
scenario perfettamente lecito e rispettoso
della legge, ad uno scenario elusivo che
confida nella mancanza di capacità di
dimostrare il contrario da parte degli
organi di controllo, fino ad arrivare uno
scenario totalmente evasivo ed illegale,
che si basa sull’improbabilità di controlli
da parte delle Autorità competenti.

Per concludere questo «segreto», vorremo


ricordare quanto è stato detto
nell’introduzione a questo corso (pagina
36): «il reddito che gli imprenditori
disinibiti percepiscono sulla loro persona
fisica è decisamente inferiore a quello che
si pensa necessario per vivere una vita
estremamente agiata».

68 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

Pensiamo quanto «pesi» l’affitto


dell’abitazione sul nostro reddito
personale. Se grazie alle strategie di
questo «segreto» gli imprenditori
disinibiti caricano tale costo sulla
società invece che su se stessi, quando più
basso può essere il reddito che devono
percepire personalmente? Considerando che
gli oneri legati ai loro affitti personali
gravano di fatto sulle loro società.

Per mettere in atto questi «segreti», le


accomunanti principali che gli imprenditori
disinibiti ci hanno raccontato di
utilizzare sono:

 Ragione Sociale della società sul


citofono e sulla cassetta delle
lettere;

 Intestazione di tutte le utenze alla


società;

 Mancanza di contratto tra


l’utilizzatore dell’immobile e la
società, in modo tale che alla bisogna
(in caso di controllo) venga dichiarata
la versione più conveniente.

ESCAPOLOGIA FISCALE 69
Dragon Strategy Ltd

#12 – Alberghi, ristoranti e


trasferte
In questo «segreto» parliamo di un tema
classico di ogni contabilità aziendale: i
cosiddetti costi di trasferta.
Questo «segreto» è talmente sfruttato che
troppo spesso diventa «abuso», infatti ci è
capitato di vedere imprenditori smaliziati
che sono stati in grado di inserire nella
loro contabilità una quantità così alta di
note spese per il rimborso delle trasferte
che la somma di quanto speso in alberghi e
ristoranti ed aerei (senza neanche le
opportune ricevute fiscali) totalizzava 10
volte il compenso da amministratore!

Come se l’imprenditore avesse preso un


compenso di 3.000 €/mese e speso 30.000
€/mese per le sue trasferte: ovviamente un
comportamento di questo genere sfocia nella
frode fiscale e coinvolge in concordo anche
il commercialista accondiscendente che ha
permesso di chiudere un bilancio con tali
dichiarazioni.

Tralasciando dunque gli abusi palesi,


individuiamo una costante comportamentale

70 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

tra gli imprenditori disinibiti: la maggior


parte di loro utilizza la nota spese per le
trasferte giustificando ogni spostamento
come uno spostamento per motivi di lavoro.

Effettivamente, ragionando sulla loro tesi,


si può anche individuare una base di
fondamento, perché in effetti un
imprenditore non è mai fuori dall'orario di
lavoro. Gli capita spesso di incontrare
clienti, fornitori, soci o business partner
anche di sabato, di domenica o sotto le
festività. Nel mondo di oggi poi, dove non
ci si ferma più un attimo, è veramente
giustificabile che gli incontri d'affari si
facciano nei luoghi più disparati, agli
orari più disparati…e soprattutto nei
giorni festivi!

Ad ogni imprenditore, o libero


professionista capita di fare decine di
migliaia di chilometri per spostamenti
all'anno, pertanto anche ragionando di
trasferte, quello che fa fede sono le
solite pezze d’appoggio e la capacità
dell’imprenditore di supportare la sua tesi
con mezzi tali da convincere l’Agenzia
delle Entrate che tali note spese sono

ESCAPOLOGIA FISCALE 71
Dragon Strategy Ltd

tutte riconducibili ad incontri d’affari e


attività lavorative.

Per meglio specificare questo «segreto» è


importante citare anche i limiti di
deducibilità delle note spese di trasferta
così come definito dal Tuir (Testo Unico
Imposte sui Redditi) all’articolo 95 comma
3 che disciplina la deducibilità dal
reddito d’impresa del rimborso analitico (o
a piè di lista):

Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre


1986, n. 917 Articolo 95

Spese per prestazioni di lavoro

3. Le spese di vitto e alloggio sostenute per le


trasferte effettuate fuori dal territorio comunale
dai lavoratori dipendenti e dai titolari di
rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa sono ammesse in deduzione per un
ammontare giornaliero non superiore ad euro 180,76;
il predetto limite è elevato ad euro 258,23 per le
trasferte all'estero.

Stando a queste disposizioni, possiamo


delineare questa tabella riassuntiva:

Tipologia di Spesa
Deducibilità
Sostenuta
180,76€/gg (trasferte
Vitto e Alloggio ITA)

258,23€/gg (trasferte

72 ESCAPOLOGIA FISCALE
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estero)

Secondo tabelle ACI per


veicoli fino a 17CV
Spese di Viaggio
fiscali (o 20CV fiscali
se diesel)
Altre spese e
anticipazioni
Senza Limiti
documentate a “piè di
lista”

Nelle spese di viaggio interamente


deducibili possiamo considerare anche i
biglietti di treni ed aerei da allegare
alla nota spese analitica, senza limiti di
spesa.

Ora forse vi è più chiara l’importanza di


farvi fare sempre lo scontrino al
ristorante e allegarlo alla tua nota spese
trasferta…

E permettiamoci una battuta provocatoria


(che sia chiaro: da NON prendere come
suggerimento in quanto costituirebbe
pratica illecita!), anche quello del vostro
amico può essere utile, considerando i
180€/gg di limite di spesa ;-)

ESCAPOLOGIA FISCALE 73
Dragon Strategy Ltd

#13 – Compilazione nota spese


e indennità di trasferta
Per completare quanto visto al «segreto»
precedente, vista l’importanza che ricopre,
in questo «segreto» ci occupiamo della
corretta preparazione di una nota spese di
trasferta e aggiungiamo un altro dettaglio
(che non è affatto un dettaglio) che
pochissimi conoscono o soprattutto
sfruttano.

Oltre a tutti i giustificativi contabili


(scontrini e ricevute spillati sul retro)
deve essere creata una tabella di riepilogo
denominata «nota spese» con almeno i
seguenti campi:

 Data
 Luogo
 Motivo della trasferta
 Soggetti coinvolti
 Soggetti incontrati
 Distinzione dei vari oneri sostenuti
(vitto, alloggio, biglietti,
carburante, altro)
E ancora meglio, a maggiore supporto:

74 ESCAPOLOGIA FISCALE
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 Verbale delle decisioni prese


 Verbali di sopralluogo
 Relazione sugli incontri
 Contratti sottoscritti
 Ogni altro valido documento che
giustifichi fedelmente il motivo della
trasferta
Ecco un esempio:

Puoi scaricare la versione in foglio


elettronico editabile cliccando QUI!

Il dettaglio che pochissimi sfruttano, è


che oltre al rimborso dei costi sostenuti
per tutte le trasferte eseguite fuori dal
Comune, o fuori dalla Nazione, dove ha sede
l’azienda, l’amministratore e/o il legale
rappresentante in caso di società di

ESCAPOLOGIA FISCALE 75
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persone, ha diritto a quella che viene


chiamata in gergo tecnico “indennità di
trasferta”.

Tale indennità forfettaria sostituisce, o


completa, l’indennità analitica che abbiamo
visto al segreto precedente.

Nello specifico, per ogni giorno che


l’amministratore si reca fuori dal Comune
dove ha sede la società o fuori dalla
Nazione, qualora non vengano presentati
giustificativi di spesa, come previsto al
«segreto» #12, l’amministratore ha diritto
forfettariamente ad 46,48€/gg in caso di
trasferta nazionale e 77,47€/gg in caso di
trasferta internazionale. A prescindere dal
fatto che egli abbia speso o meno quei
soldi.

Esatto, nessuno controlla nulla, per questo


si chiama indennità forfettaria. E’
sufficiente creare la medesima nota spese
riportante i campi che abbiamo citato
qualche riga più indietro.

Capite perfettamente che se


l’amministratore si reca fuori dal Comune
dove ha sede l’azienda per 21gg al mese,

76 ESCAPOLOGIA FISCALE
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può ricevere quasi 1.000€ al mese di


indennità, deducibile per la sua azienda e
totalmente esentasse per lui, da sommare al
rimborso chilometrico per tutti gli
spostamenti effettuati con la sua auto.

Ma c’è di più, se all’amministratore viene


rimborsata la nota spese a piè di lista,
riportante le spese di vitto e alloggio
sostenute, può comunque ricevere
un’ulteriore indennità di trasferta pari a
15,49 €/gg in caso di trasferta fuori dal
Comune e di 25,82 €/gg in caso di trasferta
fuori dalla Nazione, sempre completamente
esentasse.

Questo è un piccolo segreto, ma capite che


può rappresentare un’interessante
componente di reddito per l’amministratore,
totalmente esentasse.

Per concludere, tenete in considerazione


che queste indennità non valgono solo per
gli amministratori, ma anche per i
dipendenti dell’azienda e possono tornare
molto utili per riconoscere loro un piccolo
bonus extra da sommare al salario
totalmente esentasse.

ESCAPOLOGIA FISCALE 77
Dragon Strategy Ltd

#14 – Vacanze a spese


dell’azienda
Continuando sull’argomento trasferte, in
questo «segreto» parliamo di quelle
trasferte «un po’ più lunghe».

Anche in merito a questo argomento,


intervistando alcuni imprenditori
disinibiti ci accorgiamo che il loro
approccio alle vacanze è decisamente
diverso rispetto a quello della maggior
parte degli imprenditori e liberi
professionisti che pagano le proprie
vacanze con soldi propri, lo ricordiamo,
già tassati.

Il commento di un imprenditore disinibito


in merito al comportamento della
maggioranza dei suoi colleghi comuni è
«Sono FOLLI! Per un imprenditore italiano,
le vacanze sono una prescrizione medica a
vantaggio dell'azienda, non sono uno svago
personale. Durante le vacanze mi volete
dire che non pensate alla vostra azienda?
Che non fate qualche telefonata di lavoro
oppure non cogliete quel tempo per fare

78 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

«ozio creativo»? Le vacanze sono un costo


aziendale perché sono ad estremo vantaggio
e nel pieno interesse dell'azienda…» e via
dicendo.

Ovviamente questa giustificazione non regge


in caso di controllo da parte dell’Agenzia,
e per questo gli imprenditori disinibiti
attuano delle strategie molto più
attendibili per supportare l’inerenza della
vacanza con l’oggetto sociale dell’azienda
(senza farle risultare fringe benefit).
Tendenzialmente quello che fanno è fare in
modo che durante la vacanza partecipino ad
un evento, ad una fiera, ad un seminario,
oppure raccolgano informazioni in merito ad
un potenziale business (che potrebbe anche
non realizzarsi mai).
Facciamo un paio di esempi usciti dalle
nostre interviste, giusto per capire meglio
la strategia utilizzata:
Carlo decide di andare a fare un lungo
weekend a Londra a spese della società.
Giustificare l’inerenza di questa trasferta
è abbastanza semplice per lui, infatti a
Londra ogni settimana si tengono fiere,
eventi e manifestazioni di ogni genere: per

ESCAPOLOGIA FISCALE 79
Dragon Strategy Ltd

lui è sufficiente fare l’iscrizione on-


line, scaricare il biglietto di accesso,
stamparlo ed archiviarlo con la nota spese
del viaggio. Se l’evento durasse un solo
giorno e lui si fermasse in loco 4 giorni,
gli serve solo qualche bigliettino da
visita per dimostrare che nei giorni
seguenti ha avuto alcuni business meeting
con potenziali partner internazionali.
Effettivamente a Londra ci sono centinaia
di banche, migliaia di compagnie, uomini
d’affari di ogni settore, giustificare un
viaggio in qualsiasi capitale mondiale per
un imprenditore disinibito è una delle cose
più semplice che ci sia.
Ovviamente Carlo i viaggi non se li fa mai
da solo…ricorda il «segreto» #4 o #5: lui
non conosce le lingue, ma la sua partner
sì.
Vediamo anche un altro racconto:
Giovanni, altro imprenditore disinibito, ha
pianificato invece una vacanza in un posto
esotico. Qui il grado di difficoltà per le
giustificazioni contabili aumenta, però
anche lui riesce a gestire la cosa senza
particolari preoccupazioni e ci confida 2
diverse soluzioni:

80 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

- Formazione aziendale all’estero: ci sono


aziende di formazione che organizzano
corsi di formazione in posti da sogno.
Ovviamente il corso di formazione è
interamente deducibile legalmente, mentre
il soggiorno nel posto da sogno diventa
l’unione dell’utile con il dilettevole.
- Studio di nuovi business: per chiarire
meglio questa strategia dobbiamo
ricordare quanto detto al «segreto» #3 in
merito all’oggetto sociale. Se
nell’oggetto sociale c’è scritto che
l’azienda si occupa solo della produzione
di termosifoni, come si fa a giustificare
una trasferta in Thailandia?
Infatti per usare questa strategia
Giovanni ha nell’oggetto sociale della
sua società voci quali la ricerca e
sviluppo, la consulenza per l’avvio di
nuove attività, le analisi di mercato e
tutte quelle cose che possono in qualche
modo supportare la necessità di recarsi
in un posto esotico per compiere il
proprio scopo sociale.
Giovanni, nello specifico, ha preso un
incarico di consulenza da una giovane
stilista che vuole lanciarsi nel mondo

ESCAPOLOGIA FISCALE 81
Dragon Strategy Ltd

della moda e delle stoffe, casualmente la


giovane stilista è anche la sua fidanzata
neo laureata, che sarà costretta ad
andare con lui in viaggio per valutare
l’iniziativa. E’ noto che in Thailandia
ci sono le stoffe più belle del mondo.
Come possiamo capire, il resto viene da
sé, semplicemente ricordando il principio
delle Pezze d’Appoggio.
Giovanni infatti ha in archivio:
o Il contratto tra la sua società e
l’aspirante stilista, dove risulta
che la società sta investendo in
questa iniziativa a fronte di una
futura partecipazione societaria
nella nuova attività; dove risulta
inoltre la possibilità per la sua
società di investire nelle fasi di
start-up di questa iniziativa e di
conseguenza rendere inerenti al suo
business le spese sostenute per
questo viaggio.
o Tantissime foto con le famose stoffe,
scattate in posti diversi, in giorni
diversi.

82 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

o Business card di imprenditori/aziende


che producono o commercializzano
stoffe in Thailandia.
o Qualche pezzetto di stoffa fisico.
Tutto questo conservato in una
cartellina per i 10 anni successivi al
viaggio.

Per tirare le conclusioni in merito al


comportamento di Giovanni, possiamo
individuare due possibili scenari
alternativi in fase di chiusura di
bilancio:
1. La sua azienda farà veramente
l’investimento nella start-up della
stilista, quindi i soldi spesi andranno
in ammortamento.
2. L’avvio della nuova start-up non andrà in
porto, quindi tutti i costi sostenuti per
la vacanza andranno totalmente in perdita
e verranno dedotti dall’utile d’impresa,
come costi di trasferta. Nota bene: NON
spese di rappresentanza, in quanto si
tratta di costi effettivamente
giustificati dallo studio di un nuovo
business, che però, ahimè, ci si è resi
conto essere poco profittevole ed è stato

ESCAPOLOGIA FISCALE 83
Dragon Strategy Ltd

abbandonato. Magari sarà per la prossima


iniziativa… in Brasile?

#15 – La babysitter ed il
giardiniere sono piuttosto
costosi
In questo «segreto» parliamo di
collaboratori familiari.

Capita molto spesso che gli imprenditori


disinibiti, proprio in quanto ingegnosi nel
gestire la propria fiscalità, abbiano ville
di lusso, famiglie numerose, presenzino
spesso a serate di gala e viaggi per il
mondo, e che per questo abbiano bisogno di
collaboratori domestici che gestiscano la
casa, il giardino e figli.

Parlando con loro si può capire che nella


maggior parte dei casi, queste figure sono
degli addetti delle loro società, inseriti
a libro paga con contratti più o meno
flessibili, fino ad arrivare a veri e
propri rapporti di lavoro subordinato.

Ovviamente questo comportamento è fuori


dalle regole, perché se è pur vero che

84 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

quelle persone lavorano con un regolare


contratto, con l’assicurazione INAIL ed i
versamenti previdenziali INPS, di fatto
viene dichiarato che svolgono determinate
mansioni in un determinato luogo, quando
invece lavorano presso la villa
dell’imprenditore, oppure si occupano di
andare a prendergli i figli a scuola!

Questa prassi, si accomuna molto a quanto


visto nei «segreti» #4 e #5, ma
l’imprenditore disinibito che riesce a
creare opportuni giustificativi per tutti i
suoi comportamenti border line, questa
modalità genera un risparmio fiscale
decisamente notevole.

A dire il vero però, tale risparmio a volte


potrebbe anche andare a suo discapito,
infatti così facendo rinuncia ad alcune
detrazioni sulla propria dichiarazione dei
redditi personale, trovandosi costretto a
pagare quegli addetti con uno stipendio
maggiore (perché utilizza un contratto
collettivo diverso rispetto a quello
applicato ai collaboratori familiari);
inoltre, si espone al rischio di qualche
vertenza, se il collaboratore un giorno

ESCAPOLOGIA FISCALE 85
Dragon Strategy Ltd

decidesse di denunciare questi


comportamenti illeciti. Tuttavia (non lo
ribadiremo mai abbastanza!) la logica di
questo corso è quella di spiegare le
dinamiche fiscali (lecite e illecite,
specificando di volta in volta a quale
categoria appartengano) e il modo più
efficace è mostrare i vari scenari di
comportamento degli imprenditori: quindi è
giusto riportare anche questo.

Per coloro che trovano “conveniente”


mettere in atto il modus operandi sopra
citato, va detto che agiscono sulla base
delle proprie valutazioni personali
(totalmente soggettive); noi possiamo
ipotizzare che abbiano preferito abbattere
il reddito aziendale a discapito di quello
personale, andando a testimoniare uno stile
di vita meno agiato.

#16 – Tutto il mondo avrebbe


bisogno di formazione
Ovviamente non è questo il luogo dove
parleremo dell’importanza della formazione,

86 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

come solito affronteremo questo argomento


dal punto di vista fiscale.

A detta degli imprenditori disinibiti, si


può affermare che nella stragrande
maggioranza dei casi, i costi sostenuti per
la formazione piacciono all’Agenzia delle
Entrate e tendenzialmente non sono messi
sotto la lente d’ingrandimento dagli
ispettori. La formazione aziendale,
probabilmente per tutta la politica di
sensibilizzazione fatta negli anni 2000, se
congrua con il volume d’affari dell’azienda
è tendenzialmente una spesa che non viene
contestata in fase di controllo e per tanto
il rischio che finisca in un verbale di
accertamento e conseguente ripresa a
tassazione è decisamente basso.
Sia chiaro che come per tutte le cose c’è
un limite: se la società fattura 300.000 €,
e deduce 150.000€ di costi formativi, a
meno che non sia proprio un’azienda che
eroga formazione e deduce il costo dei
trainer, probabilmente eccede quei limiti
non scritti che fanno considerare congruo
quel costo.

ESCAPOLOGIA FISCALE 87
Dragon Strategy Ltd

Ma quindi dov’è il «segreto», qualcuno


potrebbe dire?
In merito a questo argomento, il «segreto»
è decisamente “evasivo” (pertanto metterlo
in pratica vuol dire esporsi alla condanna
per falsa fatturazione qualora si venga
scoperti, nda), anche se alcuni
imprenditori smaliziati lo attuano.
Aiutiamoci con il racconto di un
imprenditore per capire:
Filippo è un giovane ragazzo appassionato
di web-marketing, che vuole iniziare la sua
carriera come libero professionista, ma non
lavora ancora e non ha una partita IVA
aperta. Filippo ha visto un corso di
formazione sul web-marketing che costa
1.500€+IVA e vuole frequentarlo.
Non avendo ancora la P.IVA però, il corso
per lui costa 1.830€.
Filippo allora si rivolge a Piero, un
imprenditore smaliziato e gli dice: «Ti va
se ti porto 1.500€ in contanti e faccio
fare la fattura del corso alla tua società?
Tanto tu l’IVA la recuperi».
Piero, a quel punto, considerando che
l’Agenzia delle Entrate tendenzialmente non
contesta i costi sostenuti per la

88 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

specializzazione professionale, e che


quella piccola cifra rientra
tranquillamente nel suo volume di affari,
si presta a questa soluzione:
La società di formazione fattura
all’azienda di Pietro 1.830€ IVA compresa,
che la società di Pietro paga a mezzo
bonifico bancario, mentre Pietro incassa
personalmente 1.500€ di denaro contante, che
potrà usare come meglio crede per le sue
esigenze personali.
Importante: dal punto di vista legale
entrambi i soggetti hanno infranto molte
leggi e commesso diversi reati, dal punto
vista economico/fiscale: Filippo ha
risparmiato 330€, mentre Piero deducendo
interamente la fattura ricevuta, ottiene un
vantaggio di circa 430€ (IRES+IRAP su
1.500€), tanto per la sua società l’IVA è
una partita di giro e i 330€ li recupererà
alla prossima chiusura mensile/trimestrale.
Per completare il quadro di questo segreto,
è anche utile enunciare le principali pezze
d’appoggio da archiviare per un futuro
controllo da parte dell’Agenzia: attestati,
materiale didattico, schede d’iscrizione,

ESCAPOLOGIA FISCALE 89
Dragon Strategy Ltd

cartellino, foto con i relatori, nota spese


per la trasferta, e via dicendo.
E questa lista, sia ben chiaro, vale sia
che tu stia commettendo un illecito, sia
che tu ti stia muovendo nella più totale
leicità: vale a dire anche per dimostrare
che quei corsi di formazione ai quali
davvero partecipi siano reali, e non solo
per giustificare il comportamento
dell’imprenditore Pietro!

#17 – Deduzione auto al 100%


Il titolo di questo «segreto» può sembrare
una provocazione, come abbiamo già visto al
«segreto» #6 infatti, la deduzione permessa
dalla legge sulle auto aziendali per uso
promiscuo è del 20% e fino a determinati
limiti di costo, mentre l’IVA è detraibile
al 40%, sempre entro i soliti limiti di
costo.

In effetti il titolo è provocatorio, ma ha


il suo fondamento nel comportamento di un
imprenditore disinibito che ci dice: «Se
l’automobile io la uso solo ed
esclusivamente per il mio lavoro è un bene

90 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

strumentale dell’azienda, e se sono in


grado di dimostrarlo, posso dedurla al
100%, perché per la mia vita privata io ho
un’altra macchina intestata a mio nome».

Ovviamente questa visione è decisamente


opinabile, soprattutto considerando
l’orientamento degli Organi di controllo,
ma vediamo come Giovanni ha supportato
questa scelta.

La sua principale Pezza di Appoggio è il


fatto che ha un’altra automobile, una
Lancia Delta Integrale di 26 anni fa (così
non paga neanche il bollo) che usa per i
suoi spostamenti privati; mentre dichiara e
dimostra, che tutti gli spostamenti
effettuati con la sua AUDI sono per motivi
professionali.

Approfondendo il discorso con lui, dice


anche che in questo modo ha un ulteriore
vantaggio collaterale: far trovare
all’Agenzia delle Entrate qualche falso
bersaglio in fase di controllo, ma di
questo parleremo al «segreto» #31.

Di fatto, in questo caso Giovanni dice che


il suo «segreto» è molto semplice:

ESCAPOLOGIA FISCALE 91
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- Avere un’auto funzionante in garage


intestata a suo nome (meglio se
parcheggiata di fianco all’ufficio) per
il suo USO PERSONALE, per la quale paga
assicurazione, meccanico e tagliando
(conservando le ricevute intestate a
suo nome);

- Note spesa che dimostrino che tutti gli


spostamenti fatti con l’auto aziendale
sono esclusivamente per l’attività
professionale. Anche le trasferte più
lunghe sono accompagnate da nomi e
cognomi di persone incontrate o
attività svolte (anche che non
producono reddito, come già discusso
nel «segreto» #14 in merito alle
vacanze.

92 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

In questo modo il veicolo diventa un vero e


proprio BENE STRUMENTALE dell’azienda e può
essere dedotto (detratto in riferimento
all’IVA) integralmente.

Di seguito una tabellina esemplificativa.

Per concludere, Giovanni ci dice anche:


«L’imprenditore non è mai fuori dall’orario
di lavoro. Incontra i suoi
clienti/fornitori/collaboratori a cena,
alle feste, in vacanza. L’imprenditore ogni
volta che si sposta, anche se a volte deve
fare lunghi spostamenti, lo fa sempre per

ESCAPOLOGIA FISCALE 93
Dragon Strategy Ltd

incontrare potenziali opportunità di


business (meglio se opportunamente
documentato con scontrini e foto)».

E quando ha subito il controllo, la sua


versione è stata questa: «Io non vado mai,
e ripeto mai, in giro con la mia auto
aziendale per interessi personali. Quando
mi sposto con la mia AUDI, vado sempre per
lavoro, per incontrare clienti o
collaboratori. Come potete vedere da tutti
questi giustificativi, io ho anche un’AUTO
PERSONALE, mia al 100% e per la quale pago
il 100% dei costi, per fare il resto delle
cose: per andare a fare la spesa, per
andare in vacanza quelle poche volte che me
lo posso permettere, per accompagnare i
figli a scuola, per andare al cinema o allo
stadio il fine settimana. Qui invece
trovate tutte le note di spostamento che
dimostrano dove, quando e come mi sono
recato ai business meeting con l’auto
aziendale.

La mia auto personale è parcheggiata


proprio qui fuori dall’ufficio, vengo al
lavoro sempre con quella e poi mi sposto

94 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

con quella aziendale per gli impegni di


lavoro».

Questa ultima frase l’aggiunge perché se


usasse l’auto aziendale per coprire il
tragitto da casa al lavoro, potrebbero
contestargli l’uso promiscuo del mezzo,
riportando le percentuali di deduzione al
20%.

Ad ulteriore supporto di questo modo di


interpretare la normativa, riportiamo anche
la storia che ci ha raccontato Marco:

- Marco è un professionista con sede


ad Orvieto, piccolo paesino umbro.

- Marco ha un appuntamento di lavoro


a Terni alle ore 09:30 del mattino (con
l'automobile impiegherebbe circa 50 minuti
per raggiungere la destinazione).

- In quanto libero professionista Marco è


solito lavorare dalle ore 08:30 fino alle
ore 18:00.

- Se non avesse l'automobile, l'unico modo


che avrebbe per raggiungere Terni sarebbe
il treno e guardando gli orari ci si
accorgerebbe che il primo treno che parte

ESCAPOLOGIA FISCALE 95
Dragon Strategy Ltd

da Orvieto durante il "normale" orario di


lavoro è alle ore 08:59. Tale treno arriva
ad Orte alle 09:41, la coincidenza riparte
alle 10:11 per essere poi a Terni alle
10:27 (salvo classici ritardi delle
ferrovie italiane).

Tale esempio banale per dimostrare che se


Marco non avesse l'automobile, non potrebbe
essere puntuale all'appuntamento delle ore
09:30 a Terni, pertanto l'automobile
rappresenta un bene necessario allo
svolgimento della sua attività d'impresa.

Ma vogliamo anche aggiungere una cosa:


Qualora Marco fosse un professionista che
lavora a tariffa oraria, se non avesse
l'automobile, per essere nuovamente a casa
alle 18:00, sarebbe costretto a ripartire
da Terni alle ore 16:04 (ultimo treno che
gli consentirebbe di essere
ad Orvieto entro le ore 18:00). Di
conseguenza si troverebbe a lavorare 2 ore
in meno durante quella giornata, a
fatturare 2 ore in meno al suo cliente e
pagando di conseguenza meno imposte sul suo
reddito, con conseguente danno anche
dell'erario.

96 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

Ecco come Marco ha giustificato la


deduzione del suo veicolo di fronte alla
commissione tributaria che gli chiedeva
spiegazioni in merito a tale scelta
contabile.

#18 – Sport, eventi e


manifestazioni
Prima di entrare nel vivo di questo
«segreto», facciamo un’IMPORTANTE premessa
in merito alle sponsorizzazioni sportive,
preda ormai dei controlli dell’Agenzia.
Come ci raccontano la maggior parte degli
imprenditori intervistati, per prassi
assodata, resa funzionante grazie al regime
fiscale delle associazioni sportive stesse,
la maggior parte delle associazioni
sportive emetteva regolare fattura di
sponsorizzazione all’azienda X, restituendo
dall’80 al 90% del denaro in nero
all’azienda X stessa. Esatto, senza mezzi
termine evidenziamo un fenomeno di evasione
fiscale enorme avvenuto in Italia per tanti
anni e per capirlo meglio, facciamo un
esempio:

ESCAPOLOGIA FISCALE 97
Dragon Strategy Ltd

1. Associazione sportiva Pippo Basket


fattura a Pluto Srl una sponsorizzazione
per 10.000€ +IVA 22%;
2. Pluto Srl paga la fattura di 10.000€ +
IVA 22%;
3. Pluto Srl detrae il 100% della fattura
come costo pubblicitario e recupera al
100% l’IVA perché si tratta di una
partita di giro;
4. Pippo Basket restituisce in contanti
9.000€ al titolare di Pluto Srl;
5. Pippo Basket usa i 1.000€ di differenza
per fare le sue attività sportive;
6. Pippo Basket (grazie ad un regime
agevolato) può trattenere il 50%
dell’IVA, quindi ha altri 1.100€ a suo
vantaggio;
7. Pippo Basket non è obbligata a presentare
alcun bilancio, quindi, ulteriore
vantaggio, gestisce i fondi come meglio
crede;
8. Il titolare di Pluto Srl si ritrova
9.000€ in contanti esentasse. Avendo
«perso» solo il 10% come contributo di
sponsorizzazione, ha comunque guadagnato
oltre il 28% di IRES+IRAP, per non

98 ESCAPOLOGIA FISCALE
Dragon Strategy Ltd

considerare un altro 40% tra IRPEF e INPS


che avrebbe dovuto pagare se quei soldi
li avesse percepiti come dividendi
aziendali.

Considerando che questo fenomeno era


diventato una prassi a tutti i livelli, con
giri d’affari da milioni di euro e società
nate solo e soltanto per pulire questo
denaro, oggi quando l’Agenzia controlla le
fatture, tutte quelle relative a
sponsorizzazioni sportive (di qualsiasi
sport) vengono messe sotto la lente
d’ingrandimento e, se non sono realmente
commisurate alla contro-prestazione
pubblicitaria, di certo entrano nel verbale
di accertamento, con conseguente ripresa a
tassazione, sanzione ed interessi.
Ad ulteriore supporto di questa tesi,
possiamo notare come il famoso limite dei
3.000 € in contanti (che di fatto non
esiste per le transazioni bancarie…ma ne
parleremo più avanti) e la «crisi
economica» italiana hanno fatto quasi
morire tutte le associazioni sportive,
perché di fatto, hanno tagliato le gambe (e
anche giustamente, nella maggior parte dei

ESCAPOLOGIA FISCALE 99
Dragon Strategy Ltd

casi) a questo processo, assodato ed


evasivo. Infatti contemporaneamente si sono
verificate 2 cose:
- Per le associazioni sportive far uscire
ingenti importi in contanti dai propri
conti corrente per restituirli alle
aziende sponsor, è diventato
decisamente complesso.
- Per le aziende sponsor, che faticano a
mantenere la linea di galleggiamento, è
venuta meno la necessità di dedurre
costi inesistenti: se non riescono a
fare utili per i problemi legati alla
congiuntura economica, cosa se ne fanno
di ulteriori costi di sponsorizzazione?

In conseguenza a questo, oggi la maggior


parte delle sponsorizzazioni sportive sono
reali: chi paga 1.000€ di sponsorizzazione
= riceve 1.000€ di pubblicità, nessun cash
back (più o meno…). Più o meno in quanto le
piccole società dilettantistiche, riescono
ancora per piccole cifre a fare un po’ di
cash back, ma per importi decisamente
irrisori, e comunque, come si è detto,
sempre di natura evasiva.

100 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Dopo questo breve excursus sul


funzionamento delle sponsorizzazioni in
passato, torniamo al nostro «segreto»:
Un imprenditore disinibito ci dice che,
come regola generale vige sempre il
principio della pezza di appoggio. Se si
vogliono mettere delle sponsorizzazioni
sportive nel proprio bilancio, oltre al
contratto con data certa18, bisogna fare in
modo di avere un intero book di foto del
proprio marchio che compare come sponsor,
magari gadget e materiale promozionale che
è stato distribuito durante gli eventi,
fare in modo di avere liste nomi di
potenziali clienti incontrati durante i
medesimi eventi, magari foto di hostess che
avevano il marchio dell’azienda sulle
magliette (il relativo giustificativo del
compenso pagato alla hostess è un ulteriore
pezza di appoggio).

18 Fino a qualche tempo fa equivaleva


all’apposizione di timbro postale per dimostrare
che la data riportata in calce al contratto fosse
veritiera. Ora lo stesso risultato si ottiene
inviandosi per posta raccomandata il contratto
piegato come plico senza busta, oppure attraverso
un sistema informatico di marca temporale.

ESCAPOLOGIA FISCALE 101


Dragon Strategy Ltd

Più cresce il contributo di


sponsorizzazione e più devono esserci
giustificativi appropriati.
Carlo, imprenditore disinibito ci spiega
che se nel bilancio compaiono 50.000€ di
costi come sponsor pubblicitario sportivo:
- come prima cosa l’importo deve essere
commisurato al fatturato (se l’azienda
fattura 150.000€, non può aver
sponsorizzato una squadra di
vattelapesca quale sport per 50.000€);
- il valore della sponsorizzazione deve
essere commisurato al servizio ricevuto
(esempio: mettere uno striscione su un
palazzetto di una squadretta locale,
non può costare 20.000€/anno);
- deve esserci stata una specifica
attività promozionale da parte
dell’associazione, a vantaggio
dell’immagine e dei servizi/prodotti
dell’impresa;
- la tipologia di sponsorizzazione deve
fornire un potenziale ritorno economico
in termini di incremento della
clientela e dei ricavi, soddisfacendo
il principio di “nesso territoriale”

102 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

(per intenderci: se hai un bar a Siena,


non è molto plausibile che tu abbia
sponsorizzato un’associazione sportiva
di Trento: che tipo di ritorno
commerciale potresti avere da essa?!)
- non è opportuno che sia un'unica
fattura con data 31/12/…, perché da lì
si capisce che l’imprenditore,
accortosi tardi delle tasse che si
ritrovava a pagare, ha trovato per caso
questa sponsorizzazione per abbattere
l’imponibile;
- tutti i pagamenti avvengano con
bonifico bancario, indicando nella
causale gli estremi della medesima
fattura che si sta pagando. Il bonifico
deve essere per la cifra intera della
fattura, non solo l’IVA o la parte che
non ti torna indietro (qualora ci fosse
una politica di cash back);
- un contratto stagionale, con pagamenti
a cadenza regolare (esempio mensile) è
decisamente meglio di sponsorizzazioni
spot o “one shot” ed è più verosimile;
- è meglio se la sponsorizzazione non è
su un unico anno. In Italia, quasi

ESCAPOLOGIA FISCALE 103


Dragon Strategy Ltd

tutti gli sport hanno campionati a


cavallo su 2 anni (es.2015/16),
l’azienda cos’ha sponsorizzato: le
magliette solo per metà stagione?;

Per concludere quindi, tutto questo deve


archiviato insieme al contratto19 e la
documentazione deve essere talmente
esaustiva da reggere al controllo
dell’Agenzia, perché queste spese finiscono
di certo sotto attenta osservazione al
microscopio dei verificatori, se mai
verranno a trovarci in azienda.

#19 – Correre con le auto


Anche in questo «segreto» parleremo di
auto, ma in questo caso lo facciamo per
semplicità, il ragionamento può essere
esteso a moltissimi altri sport.
Per spiegare il «segreto» facciamo un
esempio che ci ha raccontato Alessandro,
imprenditore spregiudicato ed il suo
collega Carlo, che sono appassionati di
auto sportive e vogliono sperimentare il
brivido della pista.
19Andando a questo link troverai un contratto a
prova di controllo dell’Agenzia delle Entrate.
Clicca QUI.

104 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Giovanni trova una scuderia disposta a


noleggiargli un’auto da corsa compreso
treno di gomme e carburante; lui ci attacca
sopra il marchio della sua azienda e scende
in pista, facendo pagare tutti i costi di
questo divertimento alla sua società.
Per farlo cercando di non cadere
nell’evasione fiscale (anche se di questo
si tratta) e farsi contestare che questa
giostra è un fringe benefit per
l’amministratore o per il socio, Giovanni
attua questa strategia:
- Mette il marchio della sua azienda
sull’auto, così può ottenere un ritorno
d’immagine e dedurre legalmente tutti i
costi, e fin qui tutto normale
(rispettando quanto abbiamo visto al
segreto precedente in merito alle
sponsorizzazioni);
- Provvede ad archiviare foto, video,
attestati di partecipazione e
promozioni effettuate per giustificare
un controllo futuro, e anche questo
tutto normale;
- Il suo «segreto» è farsi fare da chi
gli noleggia l’auto, una fattura
intestata a lui (persona fisica) per

ESCAPOLOGIA FISCALE 105


Dragon Strategy Ltd

avergli noleggiato il mezzo e avergli


dato la possibilità di correre. In
questo modo può superare l’argomento
benefit, dimostrando appunto che lui ha
pagato per fare quell’attività, non gli
è stata regalata dall’azienda.

Se Giovanni non avesse una fattura


intestata a nome suo (e regolarmente pagata
con bonifico), l’Agenzia potrebbe venire a
dirti che quella spesa è stata tutta una
«giostra» per il divertimento
dell’amministratore o del socio e, non solo
lo riprende a tassazione con aggravio di
sanzioni ed interessi, ma gli farà anche
pagare le imposte come persona fisica
sull’intero valore della sponsorizzazione,
in quanto beneficiario di un benefit!
Parlando con Carlo, un altro imprenditore
spregiudicato, scopriamo che c’è anche
un’altra variante a questo «segreto»:
Se l’imprenditore non vuole ricevere una
fattura per il noleggio del veicolo e
doverla pagare dal suo c/c personale, può
anche farsi fare una ricevuta per
prestazione occasionale da 500€ lordi da
parte della squadra corse (e farsi pagare

106 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

con bonifico sul tuo c/c personale) quale


pilota.
In modo diametralmente apposto rispetto
alla strategia di Giovanni, Carlo riesce
comunque a dividere la sponsorizzazione dal
divertimento dell’imprenditore, che in
questo caso si trasforma nel pilota che la
squadra corse stava cercando per pilotare
la macchina durante quell’evento.
Ovviamente su questi 500€ Carlo pagherà il
20% di imposte come prestazione
occasionale, ma in realtà ha un ulteriore
vantaggio fiscale perché quei soldi li paga
la squadra corse che a sua volta li ha
ricevuti dalla società di Carlo, dandogli
di conseguenza un ulteriore vantaggio
fiscale.
Come detto in precedenza, abbiamo usato
l’esempio dell’automobilismo per
semplicità, ma gli imprenditori disinibiti
la applicano a tantissime altre discipline.

Per rimanere in tema di auto, ma anche


questo può senz’altro essere applicato ad
altri mezzi, raccontiamo la storia di
Andrea, un altro imprenditore con la
passione delle super car.

ESCAPOLOGIA FISCALE 107


Dragon Strategy Ltd

Andrea fin da bambino sognava di guidare


una Ferrari, fino a quando finalmente, la
sua azienda poteva permettersela.
Attenzione: ho detto azienda, infatti
Andrea non vuole spendere i suoi soldi
puliti dalle imposte per comprare questo
tipo di giocattoli effimeri e costosi.
Andrea ha pensato di trasformare questa
passione in un business “Emozionalmente
Redditizio”.
Non tutti i business devono portare alte
marginalità economiche, alcuni potrebbero
anche essere coltivati solo per il diletto
dell’imprenditore (finché non perdono soldi
almeno).
Andrea, dopo aver esteso a dovere il suo
oggetto sociale ed aggiunto il codice Ateco
opportuno, inizia a fare trading di Ferrari
e altre macchine veloci, facendo in modo
che la sua azienda, paghi per il suo
divertimento in modo fiscalmente
inattaccabile.
Vediamo come fa nella pratica: Acquista una
Ferrari a 100.000€, le tiene 6 mesi, ci va
in giro per mostrarle ai potenziali
acquirenti (conservando gli opportuni
giustificativi) e poi le rivende magari a

108 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

102.000€ o a 105.000€, quindi anche con


piccolo margine di guadagno economico, ma
soprattutto con un grande margine
emozionale!
Fiscalmente non ha problemi perché in
questo caso la Ferrari è un bene merce e
può dedurre tutto integralmente,
l’eventuale plusvalenza sarà tassata in
capo alla società e nessuno può avere da
ridire sull’operazione.
Per aggiungere un dettaglio in più, esiste
anche un’altra variante: quella del
noleggio. Se la stessa Ferrari, durante i 6
mesi di possesso, fosse anche affittata a
terzi producendo ulteriori introiti,
l’operazione sarebbe assolutamente
inattaccabile fiscalmente parlando.

#20 – Opere d’arte che


passione
In questo «segreto» apriamo un altro tema,
quello dell’arte.
Se c’è qualcosa di complesso da valorizzare
per gli ispettori della GdF o dell’Agenzia,

ESCAPOLOGIA FISCALE 109


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questo di certo è rappresentato dagli


oggetti di arredo artistici.
Per capire meglio di cosa parliamo
riportiamo una storia che ci ha raccontato
l’imprenditore Luigi: «Mi trovavo
all’estero per uno dei miei “Business
Trip”, e durante una visita ad un mercatino
di strada trovai un fantastico quadro di un
paesaggio incantato, dipinto ad olio su
tela da un artista emergente del Paese. Il
quadro era decisamente bello, avrebbe
arredato perfettamente il mio nuovo ufficio
e costava solo $300.
Preso! Dopo un minimo di negoziazione con
il pittore, decisi di acquistarlo. Il
pittore mi fece una sorta di ricevuta in
carta semplice e lo pagai in contanti.
Di fatto però, in quella situazione avrei
potuto con estrema semplicità evadere un
bel po’ di tasse: E se invece di $300 fosse
costato $3.000? Chi avrebbe potuto saperlo?
In quel Paese non ci sono limiti di
pagamento in contanti. Basterebbe una
semplice ricevuta intestata a nome della
società, fatta dal pittore con su scritto
$3.000 e con una semplicità estrema avrei
potuto evadere $2.700 con una probabilità

110 ESCAPOLOGIA FISCALE


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di essere scoperto vicina allo 0: Quale


Agenzia delle entrate potrebbe mai
determinare il reale valore di questo
dipinto? Come potrebbero mai risalire al
pittore e/o controllare l’autenticità di
quella ricevuta?».
Effettivamente Luigi non ha tutti i torti,
questo poteva essere un metodo evasivo
decisamente semplice ed al contempo
difficile da smascherare. Ma come avrebbe
fatto per far circolare il denaro?
Luigi ci dice che avrebbe potuto scegliere
tra 2 soluzioni:
- Prelievo di contanti allo sportello
bancomat all’estero dalla carta di
credito aziendale, con seguente
registrazione contabile della ricevuta
del pittore, in medesima data del
prelievo;
- Rimborso anticipo amministratore. Il
tal caso in contabilità risulta che il
pagamento della ricevuta del pittore è
stato fatto in contanti
dall’amministratore e poi la società
gli fa un bonifico per rimborsare tale
uscita.

ESCAPOLOGIA FISCALE 111


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Ovviamente aggiungiamo noi, a prescindere


che si attui un comportamento illecito di
questo tipo o meno (ovviamente stiamo
parlando di un comportamento da non
tenere!), è fondamentale sapere che un
oggetto d’arredo acquistato dall’azienda,
deve essere veramente un oggetto presente
in azienda in caso di controlli e se il
valore è superiore a 500€ diventa un cespite
da ammortizzare in base alla vita utile di
tale bene.
In merito a questo argomento, per spiegare
ancora meglio questo «segreto» occorre fare
una precisazione importante.
Dobbiamo anzitutto distinguere le opere
d’arte vere e proprie, quelle che non
perdono valore nel tempo (o che
probabilmente lo acquistano), dagli oggetti
d’arredo e ancora dagli oggetti
ornamentali.

 Le opere d’arte per il semplice fatto


che non hanno una vera e propria vita
utile, non possono andare in
ammortamento. Restano parte del
patrimonio aziendale e non producono
alcun vantaggio fiscale.

112 ESCAPOLOGIA FISCALE


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 Gli oggetti d’arredo (scrivanie,


tavoli, sedie, librerie, ecc…) seppur
di design rappresentano beni per i
quali si può stabilire una vita utile e
che sono di fatto beni strumentali
necessari all’esercizio dell’attività
d’impresa, pertanto possono andare in
ammortamento ed essere dedotti
dall’imponibile in 5 anni.
 Gli oggetti ornamentali rientrano
infine tra le spese di rappresentanza e
di conseguenza seguono i criteri di
deducibilità già affrontati
nell’introduzione.

#21 – Libri di testo o


cancelleria?
Per tornare a parlare di quanto accennato
nell’introduzione a pagina 36, quando
dicevamo che il reddito personale degli
imprenditori potrebbe essere decisamente
inferiore rispetto a quello che si reputa
necessario per una vita agiata, affrontiamo
un altro comportamento che ci hanno

ESCAPOLOGIA FISCALE 113


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raccontato alcuni imprenditori


spregiudicati.
Molti imprenditori hanno figli che vanno a
scuola e di certo devono acquistare per
loro i libri di testo. Oltre ad acquistare
zaini, matite, pennarelli, quaderni e così
via. Se facciamo una stima, probabilmente
ogni anno spendono oltre 500-1.000€ per ogni
figlio.
Loro fanno una riflessione di questo
genere: «Hai mai pensato che di solito lo
stesso negozio che vende i libri scolastici
vende anche la cartoleria? Hai mai pensato
che quella cartoleria può fornirti la
cancelleria per il tuo ufficio? Se acquisti
lì tutta la cancelleria per l’azienda, il
cartolaio potrebbe essere disponibile a
farti qualche favore?».
Il messaggio legato a questa riflessione è
decisamente chiaro, estremamente evasivo, e
assolutamente illegale, infatti farsi fare
una fattura per X, al posto di Y è un reato
penale e costituisce frode fiscale, però
molti lo fanno, anche per piccole cifre
come potrebbero essere dei libri di testo.
Semplicemente si mettono d’accordo con il
cartolaio per fare in modo che i libri di

114 ESCAPOLOGIA FISCALE


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testo dei figli finiscano nella fattura


della cancelleria per l’azienda, ovviamente
sotto forma diversa, magari risme di carta,
contenitori, pennarelli, lavagne ecc…ecc…,
ed in questo modo riescono a dedurre
integralmente quel costo, e ottenendo un
vantaggio fiscale di oltre il 50%
(IRES+IRAP+IRPEF+INPS).

#22 – Regalie o spese di


rappresentanza
Durante la spiegazione dei «segreti»
precedenti e fin dall’introduzione, abbiamo
nominato le spese di rappresentanza ed
individuato alcuni limiti di utilizzo. In
questo «segreto» andremo a fondo su questo
argomento spiegando bene i limiti di
applicabilità e le modalità con cui gli
imprenditori disinibiti ne fanno uso.
Prima di tutto, occorre spiegare che il
limite massimo di spesa per la singola
regalia, per poter essere dedotta
integralmente dall’imponibile e detratta
integralmente l’IVA, senza essere
considerata spesa di rappresentanza è
50,00€/unità (IVA COMPRESA). Pertanto,

ESCAPOLOGIA FISCALE 115


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ricordando i limiti già citati


nell’introduzione a pagina 42, tutte le
regalie che non eccedono i 50€/pezzo non
vengono totalizzate all’interno del limite
di spesa massima annuale delle spese di
rappresentanza.
Questo vuol dire che ottenere il massimo
beneficio fiscale dai regali di Natale che
l’azienda fa ai suoi clienti, quei regali
non devono costare più di 50€ l’uno iva
compresa.
Anche in merito a questo tema, vediamo cosa
ci hanno raccontato alcuni imprenditori
disinibiti:
Giovanni a Natale vuole fare una serie di
regali ad amici e parenti, notiamo bene:
amici e parenti, non clienti e fornitori.
Ma per lui fa lo stesso, quando entra in
negozio, acquista i regali e si fa fare la
fattura alla sua azienda, pagando con la
carta di credito aziendale e deduce
integralmente il costo.
Come fa a farlo?
Semplice: lo fa e basta. Annota a matita
sulla fattura di acquisto il nome di alcuni
clienti e fornitori con cui intrattiene
rapporti abituali e confida sul fatto che

116 ESCAPOLOGIA FISCALE


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qualora gli vengano a fare un controllo,


nessuno contesterà poche centinaia di euro,
o migliaia di euro (in funzione del volume
di affari) che ha speso per il regali di
Natale dei suoi «clienti/fornitori»
(leggasi amici/parenti).
In merito invece a tutti quei regali che
superano le 50€/unità, Giovanni ha 2
soluzioni:
- Si mette d’accordo con il negoziante e
fa incrementare il numero di unità,
abbassando il prezzo del singolo pezzo;
- Deduce il costo di quei regali come
spese di rappresentanza, in base ai
limiti che abbiamo già visto
nell’introduzione. E’ importante
sottolineare che in questo caso l’IVA
non è detraibile e si deduce insieme al
costo del bene direttamente
dall’imponibile.

#23 – Escort e servizi di


accompagnamento
Il titolo di questo «segreto» la dice già
abbastanza lunga, e dobbiamo ammettere che

ESCAPOLOGIA FISCALE 117


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è anche un po’ maschilista, però con un po’


di fantasia anche le signore sapranno come
adattare il «segreto» qualora ne avessero
bisogno, che ne so, magari per un Addio al
Nubilato!
Sembra una banalità, ma in Germania la
prostituzione pesa 1,7 punti di PIL.
Praticamente diversi miliardi di euro. Lì,
oltre ad un attento controllo sulle
condizioni igieniche e sul rispetto di una
serie di normative stringenti, le signore
della notte pagano i contributi e le tasse
come libere professioniste e le rispettive
“aziende” sono anche regolarmente inserite
nel sistema pubblico di collocamento dei
lavoratori/trici!
Non è questo il luogo per i moralismi, né
per i discorsi sul buon costume o
quant’altro. Non è lo scopo di questo corso
né nostra intenzione giudicare le personali
scelte ed gli orientamenti altrui.
L’unica cosa su cui vogliamo richiamare
l’attenzione è che gli imprenditori
disinibiti, se vogliono godersi una serata
speciale, almeno si fanno fare la
fattura!!!

118 ESCAPOLOGIA FISCALE


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In questo caso l’obiezione sorge spontanea:


In Italia non è possibile farlo!
Beh, dobbiamo dire che questo è vero solo
in parte.
Tendenzialmente infatti, a meno che non ci
si rivolga ad agenzie specializzate, in
Italia le escort/gigolò non hanno la P.IVA
e non sono soliti fare la fattura.
Però dobbiamo anche dire che sul finire del
2016, in seguito a delle pesanti sentenze
della Cassazione che sanciscono il reddito
delle prostitute come lavoro autonomo, ci
sono alcune Escort che si stanno veramente
mettendo in regola con tanto di P.IVA e
versamenti previdenziali INPS, per evitare
le pesanti sanzioni inflitte dalla Guardia
di Finanza in caso di controllo.
La maggior parte di esse che si sono messe
in regola, o che lo stanno facendo, hanno
scelto la strada della ditta individuale di
“servizi alla persona”, quindi posso
regolarmente emettere fattura per le
prestazioni che hanno svolto, e
l’imprenditore disinibito può usare quel
documento per dedurre quei servizi dal
reddito. Resta chiaro che non potranno
mettere in fattura i reali servizi svolti…e

ESCAPOLOGIA FISCALE 119


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di conseguenza si sta comunque parlando di


falsa fatturazione (reato penale).
Per completare il quadro, qualora la Escort
di turno fosse sprovvista di P.IVA, gli
imprenditori disinibiti hanno comunque
trovato una soluzione, ed invece di
ricevere la fattura, fanno una ricevuta di
prestazione occasionale come servizi svolti
per l’azienda. Fino a 3.000€ il pagamento
può avvenire in contanti e di conseguenza
l’azienda porta in deduzione completamente
anche le scappatelle dell’imprenditore.
Pensandoci bene, se parliamo di qualche
centinaio di euro al mese, in fase di
controllo l’Agenzia come può fare a
contestare una prestazione occasionale per
dei servizi di hostess/steward
/accompagnamento o semplicemente pulizie?
In caso di ricevuta per prestazione
occasionale, l’imprenditore disinibito sa
che deve versare il 20% di ritenuta
fiscale, ma beneficia comunque di un
beneficio fiscale superiore al 50% quindi
gli torna comunque vantaggioso.

120 ESCAPOLOGIA FISCALE


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#24 – Al lavoro sempre


spettinato
In questo «segreto» parliamo del rapporto
che gli imprenditori disinibiti hanno con
l’estetica.
Molto probabilmente ad ogni imprenditore
capita di dover andare ad una cena
aziendale e doversi fare bello/a per
l’occasione. Magari a qualcun altro invece
capita di dover tenere un corso di
formazione per la sua azienda. In generale
comunque, soprattutto per le imprenditrici,
un passaggio dal parrucchiere prima di
questo genere di eventi è praticamente
obbligatorio.
Ovviamente gli imprenditori disinibiti non
riempiono la loro contabilità di fatture
dei centri estetici e parrucchieri, ma di
certo fanno in modo che anche questi costi,
seppur minori, rientrino nelle spese di
rappresentanza.
Effettivamente, pensandoci bene, non hanno
tutti i torti, se nel bilancio di
un’azienda che fattura anche fosse solo
300.000€ ci fossero 10 ricevute da 50€ per
il parrucchiere e/o il centro estetico,

ESCAPOLOGIA FISCALE 121


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magari proprio in concomitanza con eventi


aziendali, fiere, incontri particolari che
possono essere documentati e allegati alle
stesse ricevute di pagamento, con quale
motivazione potrebbero essere contestate?
A dirla tutta, secondo gli imprenditori
disinibiti, queste spese minori e sul filo
della deducibilità, DEVONO essere nella
contabilità, ma lo vedremo meglio al
«segreto» #31.
Non credo ci sia bisogno di approfondire
ulteriormente questo «segreto», di fatto
con questa strategia gli imprenditori
disinibiti risparmiano il 50% di quello che
spenderebbero normalmente. Infatti, se
pagassero con soldi contanti propri,
provenienti dalla loro tasca, vorrebbe dire
pagare con soldi che hanno già scontato
IRES+IRAP+IRPEF+INPS (ben oltre il 50%), se
invece pagano con soldi dell’azienda,
quindi prima che l’azienda abbia pagato le
tasse, deducendo per intero il costo, è
come se pagassero quel servizio a metà
prezzo grazie al vantaggio fiscale.
Questo ultimo concetto è importantissimo,
quindi lo chiariamo ancora meglio, magari

122 ESCAPOLOGIA FISCALE


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per quelle persone meno abituate a


ragionare con i numeri:
 Un imprenditore che paga con soldi
propri, usa dei soldi che: hanno
superato il filtro IRES e IRAP nella
sua società (oltre il 28%) e quello
IRPEF e INPS sulla sua persona fisica
(in base all’aliquota arriviamo anche
al 50%), quindi se l’imprenditore
spende 100€ provenienti dal suo
portafogli, in realtà sta spendendo più
di 200€, il valore di quel denaro aveva
prima di essere filtrato nei vari
passaggi necessari per arrivargli in
tasca in contanti;
 Un imprenditore disinibito che paga con
soldi aziendali, deduce il costo prima
delle imposte, quindi se aveva 1.000€
di utile e ha speso 100€ di
parrucchiere, pagherà le imposte su 900
e non su 1.000, di conseguenza il 28,5%
di quei 100€ lo risparmia direttamente
di imposte l’azienda. E se a questo
beneficio, somma quello sulla sua
persona fisica IRPEF e INPS, va ben
oltre il 50%.

ESCAPOLOGIA FISCALE 123


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#25 – Buoni benzina che


invenzione
Con il «segreto» #6 abbiamo spiegato come
si può gestire la propria vettura tramite
rimborsi chilometrici. In quella sede però
non abbiamo tenuto in considerazione che
esiste anche la possibilità di acquistare
buoni carburante, che possono essere
dedotti integralmente come costo aziendale.
E’ chiaro che gli imprenditori disinibiti
usano questi buoni alternativamente al
rimborso chilometrico, o per meglio dire
per fini diversi rispetto al proprio
spostamento se usano già la soluzione del
rimborso chilometrico di cui al «segreto»
#6.
In questo senso va specificato che i buoni
carburante non sono nominativi, pertanto
una volta acquistati dall’azienda, se
vengono usati dal partner
dell’imprenditore, dal figlio o
dall’amante, non è veramente difficile
tracciarli pertanto restano uno strumento

124 ESCAPOLOGIA FISCALE


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molto usato dagli imprenditori disinibiti


per la gestione di alcune «partite».
I buoni carburante possono essere dedotti
in 3 vesti:
- Regalie: Se sono di valore unitario
inferiore a 50€, seguendo le sorti di
quanto già spiegato al «segreto» #22
sono integralmente deducibili. Quando
un imprenditore disinibito acquista
10.000€ di buoni carburante e poi ci fa
più o meno quello che vuole
(dichiarando di averli regalati ai suoi
clienti), per lui rappresentano denaro
contante fatto uscire completamente
esentasse dall’azienda (come solito,
l’esagerazione non aiuta mai la
giustificazione: l’azienda deve essere
in grado di regalare quei buoni da 50€
a 200 clienti (nel caso dei 10.000€ di
cui sopra). Per gli stessi principi del
«segreto» #22, se i buoni fossero
superiori a 50€/cad possono comunque
essere dedotti ai fini IRES e IRAP come
spese di rappresentanza (con i limiti
di cui abbiamo già parlato).

ESCAPOLOGIA FISCALE 125


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- Carburante per i mezzi aziendali:


qualora non siate dotati di Card
magnetiche per l’acquisto del
carburante20, potete dare ai vostri
addetti i buoni carburante cartacei per
fare il pieno quando vanno in trasferta
per l’azienda. In questo caso il buono
non rientra nelle regalie o nelle spese
di rappresentanza, ma va tra i costi di
trasferta.
- Benefit per i dipendenti: Potete
regalare a ciascuno dei vostri
dipendenti buoni carburante fino ad un
massimo di 258,23€/anno come rimborso
spesa o premio produzione o altro.
Restando al di sotto di tale soglia,
l'omaggio rimane escluso da IRPEF e
INPS, mentre l'azienda può dedurre
totalmente questo importo ai fini IRES
e IRAP.

20 L’utilizzo di schede carburante magnetiche


(ESSOCARD, AGIPCARD, TAMOIL, ecc) vi evita di dare
denaro contante ai dipendenti e soprattutto gestire
la noiosa compilazione delle schede carburante,
oltre ad errori e/o omissioni che spesso capitano.

126 ESCAPOLOGIA FISCALE


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#26 – Piano d’accumulo o TFM?


In questo «segreto» parleremo di un tema
che in qualche modo tutti gli imprenditori
dovrebbero conoscere, infatti crediamo che
tutti prima o dopo, nell’interazione con la
banca si sono visti sottoporre piani di
accumulo, polizze vita, piani previdenziali
e cose simili da sottoscrivere.
Molto spesso capita che la banca chieda di
sottoscrivere questo tipo di prodotti, tra
il bancario e l’assicurativo, quando
l’azienda è in procinto di ottenere un
nuovo affidamento o una linea di credito e
di fatto si è costretti ad accettare,
altrimenti la pratica non viene deliberata.
Questo ovviamente succede anche agli
imprenditori disinibiti, che colgono però
l’occasione di dover sottoscrivere questi
piani “consigliati/obbligatori” per
abbattere ulteriormente l’imponibile
aziendale.
A dire il vero molti di loro lo fanno anche
se non sono obbligati, scegliendo però con
il broker giusto la compagnia migliore per
farlo.

ESCAPOLOGIA FISCALE 127


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Ci permettiamo un escursus: un broker a


differenza di un banchiere o di un
assicuratore, è l’unico che fa veramente
gli interessi del cliente potendo scegliere
tra decine di compagnie diverse invece che
dover per forza vendere la propria. Il
broker è l’unico soggetto che ha una vasta
competenza in materia (molto più della tua
probabilmente) e può mettere a confronto le
compagnie per sottoporti quella migliore
per le tue esigenze, non quella che gli
paga le provvigioni più alte (se è
onesto21), ma quella che ha il prodotto
finanziario/assicurativo più adatto alle
tue esigenze.

Chiudendo questa parantesi quindi, e


tornando ai nostri imprenditori disinibiti
che usano i piani di accumulo per abbattere
l’imponibile aziendale, raccontiamo la
storia di Fabio, imprenditore e
amministratore unico della sua azienda.

Ad un certo punto della sua carriera


imprenditoriale, pensando al suo futuro,

21Non faccio favoritismi, ma se vuoi conoscere il


mio, lo trovi qui.

128 ESCAPOLOGIA FISCALE


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Fabio si pone questa domanda: ”Quando i


miei dipendenti andranno via da questa
azienda riceveranno il TFR22, ed io? Cosa
spetta a me? Se non mi occupo io della mia
liquidazione, chi ci penserà?”
E così Fabio comprende che se per i
dipendenti è previsto il TFR, per gli
amministratori, i consiglieri di CdA, i
procuratori ed in generale tutti i
collaboratori legati all’azienda da un
contratto a progetto, è previsto il TFM
(Trattamento di Fine Mandato).
Fabio scopre che non è obbligatorio, ma
praticamente tutti gli imprenditori
disinibiti lo hanno. E lo hanno anche
quelli che non si preoccupano così tanto
del futuro, per 2 motivi di natura fiscale:
 È un accantonamento che può essere
integralmente dedotto dall’imponibile
aziendale, come se fosse una voce di
spesa per l’azienda, al pari del TFR
dei dipendenti.
 Non essendo regolamentato dalla legge,
non c’è un limite annuo per tale
accantonamento e la sua determinazione

22Trattamento di Fine Rapporto o più comunemente


“liquidazione”

ESCAPOLOGIA FISCALE 129


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è tendenzialmente libera, dovendo


rispettare solamente il vincolo
implicito di ragionevolezza. Può anche
variare di anno in anno, in base
all’andamento dell’azienda ad esempio.
 L’imposizione fiscale IRPEF in capo al
percettore è in tassazione separata al
20%, senza seguire le aliquote
ordinarie, fino ad 1.000.000€.

Sostanzialmente vuol dire che se


l’Amministratore al termine del suo mandato
prende fino ad 1.000.000€ di liquidazione,
invece di pagarci il 43% di IRPEF, ci paga
solo il 20%, oltre al fatto che il 28,5%
(IRES+IRAP) di quei soldi sono stati
accantonati a spese dello Stato come
mancate imposte versate legalmente!

Spiegato questo, è fondamentale chiarire


che come per tutte le cose c’è un modo
giusto e uno sbagliato di fare le cose.
Vediamo direttamente il modo giusto, quello
che permette di ottenere questi vantaggi
fiscali.

130 ESCAPOLOGIA FISCALE


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Prima di tutto è necessario che il TFM sia


previsto nello Statuto, quindi Andrea
quando ha scoperto questa cosa, dopo aver
verificato lo Statuto della sua SRL, è
dovuto tornare dal notaio per inserirlo,
visto che non c’era…
Secondo aspetto è la presenza di un atto
con data certa, precedente all’inizio del
mandato, che attribuisce all’amministratore
il diritto all’indennità.
Dato che lo Statuto dell’azienda di Andrea
non prevedeva questa indennità per gli
amministratori, dopo essere tornato dal
notaio, Andrea, da buon imprenditore
disinibito ha dovuto fare una manovra
specifica per ottenere i vantaggi fiscali
di cui sopra: si è dimesso da
amministratore per 6 mesi (per motivi
personali), è stato sostituito da un altro,
e poi ha preso nuovamente l’incarico,
essendoci a quel punto la variazione
statutaria di 6 mesi prima che rappresenta
l’atto con data certa che garantisce la
previsione di tale indennità prima
dell’inizio del suo mandato.

ESCAPOLOGIA FISCALE 131


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#27 – E se manca il Key Man?


Continuando sul tema del «segreto»
precedente affrontiamo un’altra variabile
in merito ai prodotti assicurativi.
Con la logica di cui abbiamo già parlato,
gli imprenditori disinibiti gestiscono
anche le polizze malattia/infortuni/pre-
morienza.
Prima di tutto loro fanno questo tipo di
ragionamento: «se io sono il “deus ex
machina” della società, cosa succede se mi
ammalato/infortuno/vengo a mancare?
Probabilmente la società subirà un grave
danno, addirittura potrebbe anche chiudere
i battenti».
Senza entrare nel merito del fatto che sia
necessario o meno, giusto o sbagliato,
avere una polizza che copra la loro
società, i loro dipendenti, le loro
famiglie ed il loro futuro, la loro
riflessione è questa: «per quale motivo la
polizza vita, infortuni e/o malattia la
dovrei pagare con i soldi miei, quei soldi
che sono sul mio c/c già tassati?»
Effettivamente tantissimi imprenditori
comuni pagano le polizze con i propri

132 ESCAPOLOGIA FISCALE


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soldi, senza pensare che la polizza


potrebbe tranquillamente essere “contratta”
(in qualità di contraente) dalla loro
società e prevedere l’imprenditore stesso
come «assicurato».
La polizza infatti è interamente deducibile
e, con il solito termine di calcolo, vuol
dire che costerà il 50% del premio,
rispetto al pagamento fatto con i soldi
personali già tassati.
Questo genere di polizze prende il nome di
Polizza Key Man, dell’uomo chiave per dirla
in italiano.
Dato che la mancanza di un uomo chiave per
l’azienda rappresenterebbe un grave d’anno
per l’impresa stessa, questa polizza
diventa interamente deducibile fiscalmente
dall’imponibile aziendale.
Per godere di questi vantaggi fiscali,
l’impostazione deve essere:
- Contraente = Società
- Assicurato = Imprenditore
- Beneficiario = Società

Ovviamente i corsisti più preparati


potrebbero dire: ma anche come persona
fisica si può detrarre la polizza vita.

ESCAPOLOGIA FISCALE 133


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La risposta che ci ha fornito un


imprenditore disinibito è stata: «Si, ma
con il limite massimo di 530€… a te la
scelta».
Per fornirti un suggerimento in più, che
arriva direttamente dal mio broker (quello
che fa veramente i miei interessi che
citavo prima):
 È consigliabile una polizza “a vita
intera”, dove la copertura è per tutta
la vita, e non la classica decennale
perché oltre al fatto che molto spesso
dopo 10 anni ci si dimentica di
rinnovarla, più si va avanti con l’età
e più la polizza costa. Saltando da una
fascia d’età all’altra l’aumento può
essere anche del 30-70-100%.

Ora che hai capito come funziona, se anche


tu vuoi un Broker serio che studi
l’applicabilità di questo «segreto» alla
tua situazione specifica, e come farlo nel
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chiave della Tua Azienda: Tu!

134 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

#28 – Blitz dell’Agenzia!


Brucia l’hard disk!
Il segreto #29 non è un “segreto” da
utilizzare: al contrario, lo inseriamo per
mettervi in guardia sul NON metterlo in
pratica, poiché costituisce un REATO.
Abbiamo inserito questo segreto, la sua
descrizione (non dettagliata) e le sue
implicazioni, specificando che si tratta di
un reato e sconsigliandolo esplicitamente
in modo netto, poiché MOLTI di coloro che
potrebbero rientrare nella cerchia degli
imprenditori disinibiti, persone cioè che,
anche a rischio di commettere gravi
illeciti penali, ricorrono in situazioni
estreme a stratagemmi che noi Sconsigliamo
(lo ripetiamo ancora una volta!), per
evitare le conseguenze di un controllo
improvviso lo utilizzano.
Abbiamo chiarito a scanso di equivoci, che
le pratiche che illustriamo di seguito,
utilizzate da taluni, sono contrarie alla
legge; ha valore però descriverle anche per
dare modo al lettore di valutare
l’illegalità di tali comportamenti, anche
per avere una chiara idea di come

ESCAPOLOGIA FISCALE 135


Dragon Strategy Ltd

comportarsi, mantenendosi nell’ambito di


condotte pienamente legittime, nel caso
accada quello che nessuno vorrebbe che
accadesse, anche per chi agisce nel pieno
della legalità (nel «segreto» #36 e #37
capiremo anche come gli imprenditori
disinibiti riducono le probabilità che ciò
accada, ma intanto capiamo come ci hanno
detto che si preparano al peggio).
Inoltre, sempre in questo «segreto»
riporteremo quelli che ci sono stati
descritti come accorgimenti che gli
imprenditori disinibiti sono soliti
utilizzare durante lo svolgimento delle
attività quotidiane.
Iniziamo con alcune considerazioni
generali:
1) Se non gestisci commesse/attività in
«dark grey», di fatto la gestione
informatica è decisamente semplice, anche
se ti prendessero tutto il PC, o il
Server o gli Hard Disk non hai nulla da
temere.
2) Lo stesso discorso vale per i software
“crackati” (sicuro di avere tutte le
licenze di utilizzo per
Word/Excel/Photoshop e quant’altro?)

136 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

3) La gestione delle e-mail: avere le


proprie e-mail in locale (su un server o
sul proprio PC) è una grande utilità se
sei spesso in zone non coperte da segnale
3/4G, forse soddisfa anche il tuo bisogno
di sicurezza. Di fatto dalle nostre
interviste è uscito fuori che questo è il
principale elemento che frega tutti! Il
suggerimento principe che forniscono gli
imprenditori intervistati è: usa un
servizio webmail, dal più comune e
diffuso Gmail a quello che vuoi. NON
lasciare mai sul tuo computer o su quello
dei tuoi collaboratori le email
professionali. MAI! Questo ti tutela dal
rischio che le tue mail finiscano nelle
mani di malintenzionati, se dovessero
rubarti il computer, ma occorre dire
anche che molto spesso si innescano
verifiche totalmente infondate solo
perché l’ispettore mal interpreta un
messaggio e-mail inviato ad un collega.
4) Svuota sempre il cestino e la cronologia.
5) L’imprenditore che ha qualcosa «da
nascondere», oltre alle indicazioni
generali, osserva i seguenti
accorgimenti:

ESCAPOLOGIA FISCALE 137


Dragon Strategy Ltd

a. Mette PC desktop23, «inutili»,


sulla sua scrivania e su quella dei
suoi collaboratori, ma fa in modo
che tutti usino computer portatili.
Può anche istruire tutti facendo in
modo che ad un «segnale», lo
ripongano nella borsa e/o
dichiarino che il portatile è il
loro computer personale e lo hanno
acceso solo perché sono in pausa,
contemporaneamente fanno finta di
lavorare con il vecchio PC desktop
sulla scrivania.
b. Usa Dropbox o Gdrive in modo
strategico: su uno ci mette le cose
che devono/possono vedere tutti,
sull’altro le cose che deve/può
vedere solo lui e i suoi
collaboratori. Per il principio del
punto precedente, sul PC Desktop
condividerà ad esempio Dropbox dove
inserirà tutte le informazioni ed i
file «white», sul portatile avrà
invece Gdrive e non condividerà

23
Usati e funzionanti, da poche centinaia di euro
con sopra installato Linux ed Open Office.

138 ESCAPOLOGIA FISCALE


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nulla perché potrà dichiarare che


sono personali dei suoi addetti e
perché se chiude tutte le
connessioni nessuno potrà accedere
ai file cloudizzati su Gdrive, che
contengono le informazioni «dark
grey». A suo esclusivo uso e
consumo potrà anche entrare su
Gdrive e togliere tutto quello che
non deve essere visto fin quando la
tempesta non sarà passata.
6) Se l’imprenditore ha qualcosa «da
nascondere» e deve gestire grandi
quantità di dati o file estremamente
grandi, ovviamente Dropbox, Gdrive o
altri non possono funzionare, quindi:
 Prima di tutto si doterà di un secondo
server o NAS. Il primo, quello
ufficiale contiene tutte le commesse
«white», il secondo tutte le info ed i
file delle commesse «dark grey». Sul
primo tutti i software sono a posto con
le licenze d’uso, il secondo potrà
avere software con le licenze crackate.
Il primo è sempre acceso, il secondo ha
un «bottone di spegnimento
d’emergenza».

ESCAPOLOGIA FISCALE 139


Dragon Strategy Ltd

 il secondo server, o NAS, sarà


certamente occultato da qualche parte
(nel controsoffitto, in uno sgabuzzino
segregato, nella cantina del vicino, in
un angolo sperduto dietro un armadio a
doppio fondo, in un altro stabile
connesso tramite hotspot punto-punto,
insomma in un posto dove nessuno andrà
mai a guardare (comunque di certo non
alla prima visita)).
 Da qualche parte, in un posto che solo
lui, o la persona addetta conosce, avrà
un «interruttore d’emergenza» (ad
esempio sotto la scrivania o al bagno)
che quando schiacciato in un attimo
toglie alimentazione al secondo Server
o NAS (in effetti è un’operazione
brutale, ma se effettuata una volta
ogni 10 anni, di certo non si rovinerà
nulla). L’imprenditore in questione si
farà supportare dal suo informatico e
dal suo elettricista per installare un
sistema del genere. E’ molto semplice,
estremamente economico e, dal suo punto
di vista, sicuro al 100%24. Un altro

24Un grande esperto di sicurezza informatica una


volta disse: «L’unica rete sicura è quella spenta!»

140 ESCAPOLOGIA FISCALE


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accorgimento che utilizzerà è anche


quello di approntare una procedura che
non permetta l’automatica
riattivazione, nel caso di torni a
premere il famoso pulsante di
emergenza. Anzi, sicuramente la
procedura di riaccensione del sistema
sarà complessa e conosciuta solo da lui
(e dal suo informatico).

A completamento delle modalità di


comportamento che ci hanno spiegato gli
imprenditori intervistati riportiamo anche
la loro procedura di emergenza in caso di
accesso per operazioni di polizia
tributaria da parte di Agenzia o GdF:
1. Chiudere tutte le connessioni cloud
2. Riporre i portatili
3. Schiacciare l’«interruttore di
emergenza»
4. «Far finta» di lavorare con i vecchi PC
Desktop

Nota: L’ordine non è casuale.

In questo «segreto» abbiamo parlato di


informatica, non tocchiamo neanche
l’argomento contratti, progetti ed

ESCAPOLOGIA FISCALE 141


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incartamenti vari. Negli uffici degli


imprenditori che hanno qualcosa da
nascondere non c’è neanche il biglietto da
visita di quei rapporti commerciali che
vengono gestiti «dark grey».

#29 – Semplice verifica o


polizia tributaria
In questo «segreto» spiegheremo le
differenze tra le varie tipologie di
controlli che si possono subire e come gli
imprenditori disinibiti sono soliti
comportarsi.
Tanto per cominciare, con un po’ di
sarcasmo dobbiamo notare che l’organo
competente per verificare il rispetto delle
normative fiscali, come per tutte le cose
in Italia, non può essere uno soltanto:
infatti come esistono Polizia e
Carabinieri, come esiste Camera e Senato,
nel mondo della fiscalità esiste la Guardia
di Finanza (GdF) e l’Agenzia delle Entrate
(Agenzia).
Entrambi questi uffici possono procedere ad
un controllo invitando il contribuente o
l’impresa a comparire portando con sé la

142 ESCAPOLOGIA FISCALE


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documentazione oggetto dell’accertamento,


oppure presentandosi direttamente alla
porta dell’azienda senza nessun
avvertimento.
Proviamo a descrivere una scena di quello
che può accadere nella seconda ipotesi:
Quando meno Te lo aspetti, suonano alla
porta della tua azienda 2 persone (ma
possono anche essere multipli di tale cifra
in base alla dimensione aziendale), con la
divisa o in giacca e cravatta.
Di solito la frase di rito è: «Buongiorno,
siamo della Guardia di Finanza / Agenzia
delle Entrate [pausa] (con immediato
impallidimento dell’imprenditore) cerchiamo
il sig. …………… (titolare dell’azienda)
…ecc….ecc….»
Fino a qui tutto normale, ora la prima cosa
che dobbiamo capire è se si tratta di un
semplice controllo di routine, oppure è una
vera e propria indagine di polizia
tributaria, ma di solito questo dubbio
viene immediatamente chiarito dal mandato
che ti mostreranno…
Il classico atteggiamento di un
imprenditore disinibito è GENTILE,
RILASSATO ma allo stesso tempo estremamente

ESCAPOLOGIA FISCALE 143


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FERMO. Prima di fargli fare il primo passo


oltre la soglia, la sua domanda è:
«Posso chiedervi il motivo della vostra
visita?» (per la serie, mi spiegate cosa
siete venuti a fare)
La loro riposta potrà essere:
1) Un accesso
2) Una verifica
3) Un’ispezione

Anche se i termini sembrano simili,


nascondono una enorme differenza:
1) Un accesso
Se sono venuti per un accesso, di solito
non ci vorrà molto affinché gli ispettori
tolgano il disturbo. Solitamente infatti,
si tratta di brevi controlli finalizzati a
verificare delle determinate operazioni
specifiche (ad esempio un controllo
sull’utilizzo di un credito d’imposta); ed
in questo caso non ci sarà molto da fare,
nel senso che l’attività d’indagine
proseguirà presso lo studio del
Commercialista (che risulta depositario
delle scritture contabili). Sembra quasi
superfluo dirlo, ma a volte lo stress può
causare brutti scherzi, quindi lo diciamo

144 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

ugualmente: l’unica cosa da fare è chiamare


immediatamente il proprio commercialista e
seguire le sue istruzioni.

2) Una verifica
Se gli Ispettori sono venuti per svolgere
una verifica, alla domanda
dell’imprenditore risponderanno una cosa
del tipo: «Vorremmo vedere i registri
contabili degli anni “XY” etc…»
E la risposta dell’imprenditore disinibito
«da copione» sarebbe: «Quelli potete
trovarli presso il mio commercialista
Dott.PINCOPALLO, tengono loro la nostra
contabilità, mi dispiace ma non vi posso
aiutare purtroppo».
E qualcuno si chiederà: e finisce qui?
Di fatto presso la sede dell’imprenditore
disinibito la risposta è SI, perché lui ha
pronto nel cassetto un semplice documento
chiamato «DOMANDA DI ATTRIBUZIONE DEL NUMERO DI

CODICE FISCALE E DICHIARAZIONE DI INIZIO ATTIVITÀ,

VARIAZIONE DATI O CESSAZIONE ATTIVITÀ AI FINI IVA»,

(modellino dell’Agenzia delle Entrate) che


al quadro «E» attesta che la sede di
conservazione dei registri contabili è lo
studio del suo commercialista. Di fatto gli

ESCAPOLOGIA FISCALE 145


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ufficiali non possono fare altro che


girarsi ed uscire dalla porta.
Per maggiore chiarezza, in questi casi, ad
ogni domanda di accesso nell’azienda, di
dare un’occhiata a qualsiasi documento
presente anche solo sulla sua scrivania o
semplicemente di andare in bagno, la
risposta dell’imprenditore disinibito è
sempre «NO».
Se sono venuti solo per una normale
verifica di routine della contabilità e la
documentazione non è presso quella sede
dove sono venuti, non possono assolutamente
fare altro che andarsene. Non hanno nessun
diritto di fare altro!

3) Una ispezione
Se invece sono venuti per una ispezione o
un’operazione di polizia tributaria la cosa
cambia un po’, ma non è detto che l’esito
sia diverso.
Prima di tutto occorre dire che in base
art. 52 del DPR 633 del 1972 e art. 33 del
DPR 600 del 1973, l’accesso presso i locali
dove si svolge un’attività commerciale è
consentito solo previa autorizzazione del
capo dell’ufficio dell’amministrazione

146 ESCAPOLOGIA FISCALE


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finanziaria ovvero, per la GdF, previo


ordine del Comandante di Reparto.
Inoltre, l’art. 12 della Legge 212/2000
prescrive che l’accesso presso locali
destinati all’esercizio di attività
d’impresa o di lavoro autonomo deve essere
motivato da «esigenze effettive di indagine
e controllo sul luogo» e, salvo casi
eccezionali ed urgenti adeguatamente
documentati, deve svolgersi durante
l’ordinario orario di esercizio
dell’attività e con modalità tali da
comportare la minore turbativa possibile
allo svolgimento dell’attività ed alle
relazioni commerciali o professionali.
La stessa legge prevede anche che per
l’accesso ai locali adibiti all’esercizio
di arti e professioni (solo per loro),
oltre a quanto suddetto, affinché l’accesso
sia legittimo deve essere eseguito in
presenza del titolare dello studio o di un
suo delegato, e, quindi, gli atti acquisiti
saranno ritualmente acquisiti sempreché si
ottemperi a tale condizione. Occorre notare
che è necessaria solo la presenza, non la
collaborazione. Occorre inoltre notare che
qualora il professionista non sia presente

ESCAPOLOGIA FISCALE 147


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al momento dell’accesso, si può provvedere


ad una delega nei confronti di un'altra
persona, ma questa deve risultare su un
documento scritto ove il professionista
conferisca pieni poteri sostitutivi della
sua presenza (in teoria una vera e propria
procura), non una semplice delega di
rappresentanza formale in atti. In via
eccezionale la delega può essere conferita
anche telefonicamente, ma ciò deve
risultare dal verbale di accesso redatto
dagli organi ispettivi.
Infine la legge spiega anche che per
l’accesso ai locali destinati all’esercizio
di attività commerciali, arti e/o
professioni che siano adibiti anche ad
abitazione, i funzionari di polizia devono
avere il solito Ordine di Servizio ma
questa volta autorizzato dal Procuratore
della Repubblica presso il Tribunale.
In questo caso specifico citiamo anche la
sentenza nr. 16904 del 1° Aprile 1998 della
Corte di Cassazione che ha affermato
chiaramente che l’accesso in luoghi adibiti
anche ad abitazione in assenza di
autorizzazione del Procuratore, comporta la
nullità di tutti gli atti amministrativi

148 ESCAPOLOGIA FISCALE


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conseguenti, compreso il verbale di


accertamento (alias, anche se fanno la
multa, è tutto nullo). Tale effetto si
produce anche quando l’accesso viene posto
in essere con il consenso del contribuente,
nell’ipotesi in cui detto consenso sia
stato indotto dai doverosi ammonimenti di
rito rivolti al soggetto circa le
conseguenze di un rifiuto ad esibire la
documentazione. (Risulta ovvio che un
imprenditore disinibito, al corrente di
tale normativa, farà in modo che tali
ammonimenti ricevuti risultino sul verbale
di accesso).
Riguardo invece all’accesso ai computer,
bisogna prestare particolare attenzione a
quello che la normativa consente di fare
agli ispettori, infatti sempre in base
all’art. 52 del DPR 633 del 1972, è
consentito agli ispettori di eseguire
operazioni direttamente sulle macchine del
contribuente (esempio copia degli hard
disk) anche senza il suo consenso.

Tutti questi estratti normativi servono a


rendere evidente che anche gli operatori,
agenti ed ufficiali di polizia tributaria,

ESCAPOLOGIA FISCALE 149


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nello svolgimento delle attività di


accesso, devono comunque rispettare una
serie di importanti limiti concreti.
Se nel corso dell’accesso questi limiti non
vengono rispettati, allora tutte le
attività successive (avvisi di rettifica,
atti di irrogazione di sanzioni e tutto
quello che consegue) a seconda di quanto
grave è la violazione commessa dagli
operatori durante l’accesso, può comportare
l’invalidazione di tutti gli atti
conseguenti, che vengono emessi sulla base
di quanto risulta dall’attività di verifica
nel corso dell’ispezione.
Gli imprenditori disinibiti sanno bene che
senza un Ordine di Servizio opportunamente
sottoscritto, nel momento in cui gli
operatori non dovessero rispettare
scrupolosamente tutte le (complesse)
procedure previste dalla legge, a garanzia
del contribuente, i pubblici ufficiali non
possono prendere in mano neanche il post-it
attaccato all’angolo della scrivania!
Premesso questo quindi, la seconda domanda
che l’imprenditore disinibito pone ai
funzionari che gli suonano alla porta, è:
«Posso visionare l’Ordine di Servizio?».

150 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

E da qui, qualora egli abbia qualche dubbio


sulle sue scritture contabili, ha 2 modi
per gestire le fasi di accesso ed
ispezione:
- Ostativo: nota immediatamente eventuali
lacune presenti negli atti, negli
ordini di servizi, nelle procedure
utilizzate e le fa notare agli
Ufficiali per BLOCCARE l’accesso e/o
l’ispezione. In tal caso per esempio,
dopo aver visionato l’Ordine di
Servizio, chiede: «Mi potete
gentilmente mostrare il vostro
tesserino di riconoscimento e fornire
le vostre generalità?» In buona
sostanza farebbe subito capire agli
ispettori che non hanno davanti uno
sprovveduto e che devono fare le cose
come si deve, pena la nullità di tutti
gli atti conseguenti. Ovviamente quando
sceglie questa strada si è
opportunamente documentato prima, ha
cercato su internet le normative sopra
citate, le ha stampate, ha sottolineato
i passaggi i cui vengono citate le
procedure e ha sintetizzato in poche
righe le cose che non possono fare, in

ESCAPOLOGIA FISCALE 151


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questo modo alla prima occasione, gli


sottopone questi documenti25.

- Finto Collaborativo: nota tutta una


serie di violazioni delle procedure, fa
finta di nulla con il fine di
INVALIDARE il controllo subito dopo.
Quando sceglie questa strada, usa gli
stessi documenti che ha cercato su
internet, verifica tutte le
prescrizioni che non vengono rispettate
e quando si chiude il verbale di
accesso, fa presente le violazioni
commesse e le mette a verbale. Quando
andrà in causa, userà a suo vantaggio
le loro violazioni per annullare
completamente gli atti ed i conseguenti
verbali di accertamento.

25IMPORTANTE: questo comportamento poteva essere


valido fino a qualche anno fa; al giorno d’oggi,
tra le pattuglie della GdF, ci sono fior di
sottufficiali estremamente preparati per cui,
l’imprenditore disinibito, chiederebbe loro con
garbo di accomodarsi ed aspettare l’arrivo
dell’avvocato e/o del commercialista difensore
tributario, onde evitare di vedersi l’azienda
bloccata da verifiche “a tappeto” per i successivi
6 mesi!!!

152 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Resta ben inteso che, al momento


dell’arrivo degli ispettori, a prescindere
dal tipo di approccio che si vorrà seguire,
la prima cosa da fare è chiamare il proprio
Commercialista e, se se ne dispone,
chiamare direttamente il proprio “Difensore
Tributario”, che è una professionalità
diversa rispetto a quella del
commercialista26.

Per completare questo «segreto» parliamo


anche di un’altra frequente violazione
commessa dagli organi di controllo durante
le loro attività di verifica.
Nella stragrande maggioranza dei casi, le
aziende italiane sono ormai solite ricevere
degli Avvisi di Accertamento basati sulle
presunzioni a cui giungono i funzionari
dell’AdE dopo una verifica della
documentazione contabile.
In sostanza il contribuente è chiamato a
presentare presso l’Agenzia la
documentazione contabile degli anni X e Y,

26E questo in effetti potrebbe essere il “segreto


29-bis”: finché non ne hai la necessità, dal
momento che non tutti (per non dire quasi nessuno)
i Commercialisti sono Difensori Tributari,
seleziona il Tuo difensore tributario da
interpellare in questi casi.

ESCAPOLOGIA FISCALE 153


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gli ispettori si prendono del tempo per


analizzarla e poi redigono un Processo
Verbale di Constatazione (PVC), dove
presumono una serie di illeciti e di
conseguenza giungono a determinare la
sanzione.
Occorre precisare che questo comportamento
viola i diritti del contribuente.
E anche se questa è ormai una prassi
consolidata, una sanzione nata in questo
modo può essere impugnata ed annullata
proprio per queste gravi violazioni.
In gergo tecnico, ad un PVC nato nel modo
sopra descritto, manca il cosiddetto
“Contraddittorio Endoprocedimentale” che in
virtù della giurisprudenza consolidata lo
fa decadere senza neanche entrare nel
merito.

Per spiegare questo concetto occorre aprire


2 temi:
Il primo di “sostanza”, il secondo di
“forma”.

1. Dal punto di vista tecnico il


“Contradditorio Endoprocedimentale” è
quella fase della procedura di

154 ESCAPOLOGIA FISCALE


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controllo che permette al contribuente


di difendersi, di spiegare agli
ispettori dell’Agenzia che magari hanno
preso un abbaglio, che quella scrittura
vuol dire A e non Z come hanno inteso
loro.
Questo passaggio permette di entrare
“nel merito” del contendere.
E abbiamo usato la parola “merito”
proprio perché la fase di merito è una
fase specifica di qualsiasi processo. È
una fase in cui si discute della
sostanza, non della forma.
Nel merito sono abituati di solito a
scendere i commercialisti che magari
conosco i numeri dell’azienda, ma come
vedremo tra qualche riga, non è
assolutamente detto che il
commercialista, seppur preparato, sia
il professionista più adatto e
preparato nel contenzioso tributario;
come è anche ormai comprovato che il
contenzioso tributario, non si vince
“nel merito”.
2. Dal punto di vista comportamentale la
mancanza di questa fase di
contraddittorio in cui l’imprenditore

ESCAPOLOGIA FISCALE 155


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cerca di spiegare le sue ragioni, non è


affatto detto che sia, a conti fatti,
un male. Esatto, sembra assurdo, ma in
questi casi essere condannati senza
proferire parola per difendersi è molto
probabilmente la soluzione migliore.
Un Difensore Tributario esperto,
infatti (e chi svolge il Corso di
Escapologia Fiscale può contare sui
migliori) ti spiega che il contenzioso
viziato, si smonta facilmente in
Commissione Tributaria, e (importante!)
senza neppure il bisogno di entrare
“nel merito”, se si hanno le carte
giuste per contestare i vizi di
procedura: la forma che è stata usata
per giungere alla sanzione, senza
toccare il motivo del contendere (la
sostanza).
A differenza di un commercialista, che
guarda la sostanza, un Difensore
Tributario è abituato a cogliere le
sfumature della forma ed è in grado in
fase di contenzioso di far valere le
sue ragioni, senza neanche sapere se
quella sanzione sarebbe giusta oppure
no.

156 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Alla luce di quanto abbiamo appena detto,


si capisce che qualora venissi chiamato
dall’Agenzia delle Entrate per un
controllo, è opportuno fornire tutta la
documentazione richiesta (questo è anche
obbligatorio), SENZA proferire parola.
SENZA tentare di spiegare nulla. SENZA
opporsi in nessun modo ad un eventuale
sanzione, ma semplicemente dovrai scrivere
sul PVC che ti viene consegnato queste
testuali parole:
“Sottoscrivo il presente in segno di
ricevuta e non di accettazione dei rilievi
in esso contenuti che contesto in toto,
dichiaro altresì di riservarmi di
apprestare ogni attività difensiva nelle
sedi competenti e di valutare l’opportunità
di avvalermi dell’art. 12 della Legge
212/2000. Inoltre dichiaro di aver
depositato documentazione a sostegno della
bontà del mio operato e di restare in
attesa di determinazione dell’ufficio in
merito.”
Una volta fatto questo, quando arriverà
l’Avviso di Accertamento che irroga le
sanzioni, il Difensore Tributario saprà
come muoversi per impugnarlo.

ESCAPOLOGIA FISCALE 157


Dragon Strategy Ltd

#30 – Un pasto pronto per


l’Agenzia
Durante i «segreti» precedenti abbiamo più
volte fatto riferimento a questo «segreto»
come un elemento determinante
nell’attuazione delle strategie degli
imprenditori disinibiti.
Durante la lettura dei vari «segreti» e fin
dall’introduzione abbiamo sempre usato la
parola «quando» e mai la parola «se»
parlando del controllo dell’Agenzia delle
Entrate. Infatti, nonostante al «segreto»
#35 e #36 capiremo come gli imprenditori
disinibiti fanno per ridurre al lumicino le
possibilità che il controllo arrivi, loro
sono sempre pronti ad attenderlo.
Magari spesso sono fortunati e trascorrono
i loro 40 anni di onorata carriera senza
che nessuno vada mai a bussare alla loro
porta, ma una pianificazione fiscale non si
può basare sulla fortuna.
Prima di entrare nel vivo del «segreto», ci
permettiamo di raccontare un aneddoto che
ci ha raccontato proprio un commercialista:

158 ESCAPOLOGIA FISCALE


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Azienda XYZ Srl, settore elettronica,


fatturato 25m€/anno. Acquisto componenti
elettronici da Taiwan (black list) per
17m€/anno. Ogni mese vengono bonificati a
Taiwan (black list) 1,5m€ circa.
Arriva accertamento dell’Agenzia delle
Entrate: verbale di contestazione 32.000€.
L’imprenditore della XYZ non ha avuto
neanche il coraggio di contestarlo per
quanto lo ritenesse irrisorio! Su un
fatturato di 25m€, aver subito una multa
pari allo 0,15% del fatturato!!! E’ stato
per lui come vincere al SuperEnalotto!
Probabilmente qualcuno potrebbe dire:
«Come, ha subito una multa da 32.000€ e la
considera una vittoria?».
Cerchiamo di spiegare l’accaduto: oggi
un’azienda che fa movimenti di denaro così
ingenti da/per Paesi della Black List, è
immediatamente sotto la lente degli organi
di controllo. Quindi per quanto
l’imprenditore attuasse tutti i «segreti»
per limitare la probabilità di subire un
controllo, sapeva perfettamente che prima o
dopo sarebbe arrivato. Possiamo dire che
per lui pagare 32.000€ di multa, è come per

ESCAPOLOGIA FISCALE 159


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un’azienda che fattura 250.000€ pagare una


sanzione di 320€. E’ chiaro che a nessuno fa
piacere subire multe, ma un importo di
questo genere non ha spostato di una
virgola il suo tenore di vita.
In realtà, la domanda che dovremmo farci è:
come mai un verbale così basso? Di solito i
verbali di contestazione degli organi di
controllo non sono così leggeri.
La spiegazione è molto semplice:
l’imprenditore aveva preparato un «pasto
caldo» per gli ispettori (in senso
metaforico, non c’è stata corruzione). Gli
ha semplicemente servito su un piatto di
argento una serie di falsi bersagli dove
puntare l’attenzione, spostando il focus
dai bonifici verso Taiwan (dove c’era un
importante evasione fiscale) verso altre
cose minori.
Lui aveva condito il proprio bilancio con
qualche fattura di ristorante
ingiustificata, qualche vestito di troppo,
qualche centro estetico, qualche vacanza al
mare o qualche altro «segreto» di quelli
che abbiamo visto fino a qui. Forse usando
la stessa strategia che utilizzano i
politici quando nella contabilità del

160 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

partito ci mettono i rimborsi per il


parrucchiere, i viaggi aerei verso mete
turistiche e i soggiorni benessere in
compagnia di escort. Anche loro creano una
misdirection fiscale che porta gli
ispettori a concentrarsi sulla pappa
pronta, sulle cose che possono facilmente
contestare e vincere in commissioni
tributaria, invece che sugli investimenti
che fanno all’estero, sui soldi «dark grey»
che finiscono nelle loro tasche e su tutte
quelle cose dove sono i margini veri!
Gli imprenditori disinibiti considerano il
fatto che anche gli ispettori devono fare
budget, e lo vogliono fare con il minimo
della fatica (sono sempre dipendenti
pubblici), quindi se gli fanno trovare un
pranzo pronto che li sazia senza troppi
sforzi non andranno a spulciare tutto il
menù, soprattutto se dall’altro lato si
trovano che le fatture false, quelle
gonfiate, le ricevute per prestazioni di
servizi inesistenti, cioè tutti quegli
strumenti che gli sono serviti per tirar
fuori i soldi veri dall’azienda, sono
perfettamente documentati con le opportune
pezze di appoggio.

ESCAPOLOGIA FISCALE 161


Dragon Strategy Ltd

Per finire l’aneddoto dell’imprenditore


della XYZ Srl, lui aveva preparato e
archiviato una montagna di documentazione
che attestava e giustificava i 17m€ di
bonifici verso il Paese black list (molti
documenti erano anche in cinese), così gli
ispettori si sono concentrati su alcune
sponsorizzazioni sportive dove non c’erano
foto di supporto, alcune cene di domenica
dove non erano indicati i commensali,
alcune trasferte ingiustificate e alcuni
vizi di forma su dei documenti di
trasporto: ben poca cosa rispetto al 20%
che il fornitore di Taiwan girava sul suo
conto corrente dell’imprenditore a
Singapore.
Quindi per riassumere il «segreto»:
l’imprenditore disinibito conosce il suo
bilancio in modo estremamente approfondito
e prepara le carte in modo tale che quando
vanno a fargli un controllo, si concentrino
su cose minori, lasciando perdere il core
business. Lui sa perfettamente che anche
facendo le cose alla perfezione, pagando
tutte le tasse al massimo, senza dedurre
nulla di più del normale, qualcosa gli
contesterebbero comunque. Alla faccia del

162 ESCAPOLOGIA FISCALE


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commercialista anacronistico che gli diceva


di non scaricare l’abito per la serata di
gala o il soggiorno turistico a Barcellona
e così via.
L’imprenditore disinibito tiene sempre a
mente che gli ispettori devono «fare
budget» e una volta che entrano dalla sua
porta, sarà costretto a lasciare qualcosa
sul tavolo. Se non ha preparato un pasto
esauriente, si dovrà preparare a servirgli
il menù completo!

#31 – Ottenere un «prestito»


fino a 200.000 EURO dallo
Stato
In questo «segreto» iniziamo a parlare di
finanza, non della Guardia di Finanza, ma
di finanza d’impresa, infatti in un momento
storico come quello che stiamo vivendo, la
finanza (intesa come disponibilità liquida)
è la forse il maggiore tra i problemi delle
aziende, dopo l’elevato carico fiscale.
Per prima cosa ricordiamoci quello che
abbiamo visto nel «segreto» #2 quando

ESCAPOLOGIA FISCALE 163


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abbiamo spiegato la differenza tra Tasse,


Imposte e Contributi.
Mentre più avanti affronteremo il tema
delle cartelle esattoriali, adesso ci
concentreremo su Imposte e Contributi e
sulla dilazione di pagamento, per meglio
dire Ravvedimento Operoso, che sfruttano
molti imprenditori disinibiti. Loro ci
hanno spiegato che basano la loro strategia
sul fatto che lo Stato dà loro la
possibilità di non pagare puntualmente
alcune Imposte e Contributi, accettandone
le conseguenze.
Infatti esistono sanzioni diverse in base
al comportamento borderline che decidono di
tenere:
a. Se non pagano Imposte: fino a
200.000€/anno e con la dimostrazione che
sono in difficoltà finanziaria non
subiscono un processo penale; possono
gestire un ravvedimento operoso
(posticipare e dilazionare il pagamento)
in 3 – 5 anni a tassi irrisori rispetto a
quello che gli costerebbero i soldi presi
in prestito in banca.
b. Se non pagano Contributi: qui l’argomento
è molto diverso perché anche se possono

164 ESCAPOLOGIA FISCALE


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dilazionare il pagamento, le sanzioni


anche in caso di ravvedimento operoso
sono nettamente superiori e non
convengono rispetto ad un finanziamento
bancario a breve termine di pari importo.
L’altra conseguenza di questo
comportamento è la perdita dei requisiti
per ottenere il DURC27.

Quello su cui ci concentriamo su questo


«segreto» è il mancato versamento dell’IVA
allo Stato. Un comportamento simile a
quello di un esattore che invece di
consegnare i soldi esatti, li spende per le
sue esigenze personali.
Proprio facendo in questo modo, gli
imprenditori disinibiti ottengono di fatto
un «prestito» dallo Stato, che lo concede
in automatico, senza istruttoria, al tasso
dello 1% all’anno.
Il tasso in effetti non è proprio dello 1%
infatti quando dopo un anno e mezzo circa
dal mancato pagamento dell’imposta, arriva
l’avviso bonario per eseguire il

27 Documento Unico Regolarità Contributiva,


documento senza il quale, per dirlo in modo
semplicistico, si perde il diritto di somministrare
i propri servizi.

ESCAPOLOGIA FISCALE 165


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ravvedimento operoso, l’importo da versare


è maggiorato del 10%, però possono decidere
di pagare anche in 5 anni con il tasso
dell’1%. Uno degli intervistati ci ha dato
questo esempio numerico per capire quanto
effettivamente pagano il denaro:
- Mancato versamento IVA = 30.000€
- «Preammortamento» = 18 mesi circa
(tempo che lo Stato impiega ad inviare
l’avviso di ravvedimento bonario)
- Sanzione 10% = 3.000€ => Totale da
pagare 33.000€
- Rata mensile per 60 mesi = 570€
- Tasso equivalente sull’importo
originario = 4,5%

La prima volta che ci hanno fatto


riflettere su questo argomento abbiamo
pensato all’ultima volta che avevamo
chiesto 30.000€ in banca: avevamo dovuto
produrre decine di documenti, una pila di
scartoffie, attendere i comodi del
funzionario, sottoscrivere fidejussioni,
mettere in pegno obbligazioni, con un
tasso del 9% quando invece gli
imprenditori disinibiti ottengono la
stessa cifra, senza istruttoria, senza

166 ESCAPOLOGIA FISCALE


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presentare scartoffie, senza


fidejussioni, senza segnalazione CRIF,
senza aspettare i comodi dei funzionari,
godendo di un preammortamento di 18 mesi
e pagando un interesse della metà del
normale.

#32 – Cibo, acqua, ossigeno


Dobbiamo ammettere che il titolo di questo
«segreto» l’abbiamo copiato spudoratamente
citando il famoso scrittore e imprenditore
Lorenzo Ait, ma siamo certi che l’autore
originario non se la prenderà.
Per spiegare meglio il significato delle
tre parole del titolo in ambito aziendale
mettiamole in ordine d’importanza per la
sopravvivenza umana.
Ovviamente l’ordine sarà il seguente:
Ossigeno, Acqua, Cibo.
In ambito aziendale possiamo fare questo
parallelismo:
- Ossigeno = Liquidità
- Acqua = Utile
- Cibo = Fatturato

Non si capisce come mai la maggior parte


degli imprenditori si concentri sul

ESCAPOLOGIA FISCALE 167


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fatturato, rischiando poi di morire di fame


perché alla fine dell’anno non gli rimane
nulla in tasca, oppure fallire soffocato
perché non sa come pagare gli stipendi dei
propri collaboratori, mancandogli la
liquidità.
Alla luce di questo esempio, rivediamo i
conteggi del «segreto» precedente:
- Mancato versamento IVA = 30.000€
- «Preammortamento» = 18 mesi circa
(tempo che lo Stato impiega ad inviare
l’avviso di ravvedimento bonario)
- Sanzione 10% = 3.000€ => Totale da
pagare 33.000€
- Rata mensile per 60 mesi = 570€
- Tasso equivalente sull’importo
originario = 4,5%

La domanda che gli imprenditori disinibiti


fanno agli imprenditori comuni è: «Per
quale motivo logico se ci sono difficoltà
finanziarie si dovrebbe pagare lo Stato
prima di pagare il consulente marketing, il
consulente fiscale o il consulente
direzionale che ci possono far uscire dalla
crisi?».

168 ESCAPOLOGIA FISCALE


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E d’altro canto, se ci riflettiamo, questo


è lo stesso ragionamento che fa lo Stato
verso il contribuente e di conseguenza
adotta esattamente lo stesso tipo di
comportamento con noi: pretende versamenti
di tasse in anticipo, e paga i propri conti
con le aziende che lavorano con la Pubblica
Amministrazione, quando va bene, a 90
giorni!
Per un’azienda, come abbiamo visto, la
liquidità è molto più importante di quanto
lo siano Utile e Fatturato, pertanto,
quando gli interessi sono ragionevoli (o
nulli in alcuni casi) e non ne va della
vostra credibilità imprenditoriale, trovate
sempre il modo di pagare il più lontano
possibile nel tempo, senza eccezioni.
Per completare questo ragionamento, è anche
importante parlare di “Controllo di
Gestione”, un concetto purtroppo
sconosciuto al 95% degli imprenditori
italiani.
Il Controllo di Gestione dovrebbe venire
ancora prima della Pianificazione Fiscale e
di fatto rappresenta un’attività
propedeutica ad essa. Ma purtroppo troppo
spesso ci troviamo di fronte ad

ESCAPOLOGIA FISCALE 169


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imprenditori che non sanno minimamente a


quanto ammontino il proprio Ebitda, il
Margine di Contribuzione e neppure (sembra
un caso limite ma purtroppo è più frequente
di quanto non si immagini) la differenza
tra costi fissi e variabili, e così via...
Per spiegare con un esempio semplice e alla
portata di tutti: se paragonassimo
l’azienda al corpo umano e la gestione
finanziaria al nutrimento dell’organismo,
allora il FATTURATO corrisponderebbe al
cibo, l’UTILE corrisponderebbe all’acqua e
la LIQUIDITÀ all’ossigeno. La maggior pate
degli imprenditori controlla abbastanza
regolarmente il proprio fatturato, ha
mediamente coscienza degli utili generati,
ma è totalmente (o quasi) all’oscuro della
propria liquidità; molte “docce fredde” che
nel periodo di pagamento delle imposte
sorprendono gli imprenditori alle
telefonate dei propri Commercialisti,
derivano proprio dall’errore di considerare
la liquidità della propria azienda pari ai
soldi presenti sul conto in banca: in
realtà la liquidità si calcola con delle
procedure precise. Per imparare una
procedura di gestione finanziaria che ti

170 ESCAPOLOGIA FISCALE


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permetterà di gestire al meglio la tua


azienda attraverso i numeri dedicando al
controllo finanziario meno di 45 minuti al
mese, ti invito a visionare questo video,
gentilmente offerto da una delle Società
delle quali sono socio: Smart Business Lab
Srl, la società n°1 per il mentoring
imprenditoriale nelle PMI, in Italia28.

#33 – Equitalia è un alleato


Sembrerà strano da credere, ma almeno su
questo argomento gli imprenditori
disinibiti e l’amministrazione finanziaria,
la pensano allo stesso modo: Equitalia è un
grande alleato.
Per lo Stato nell’incasso dei crediti
tributari, per gli imprenditori disinibiti
per dilazionare/evitare il pagamento dei
debiti tributari.
Dopo queste affermazioni dobbiamo
sicuramente chiarire meglio l’argomento,
infatti questo «segreto» potrebbe non
essere proprio adatto a tutti e prevedere
una buona dose di coraggio, oltre che di

28 Clicca qui per vedere il webinar.

ESCAPOLOGIA FISCALE 171


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capacità di gestire la pressione del


debito.
Prima di tutto capiamo perché gli
imprenditori disinibiti hanno bisogno di
una buona dose di coraggio: per molte
cartelle di pagamento di Equitalia ed altri
tipi di atto di esazione o riscossione si
può raggiungere l’obiettivo di NON PAGARLI
affatto ed uscire indenni dalle aggressioni
patrimoniali. Occorre solo, come si è
detto, una certa dose di coraggio, ma anche
autocontrollo, organizzazione, e ovviamente
essere affiancati dal professionista
giusto.
Occorre essere preparati, perché è
necessario anche avere la capacità di
gestire lo stress che viene indotto dal
solo fatto di ricevere le cartelle e tutta
quella corrispondenza minacciosa di
Equitalia.
Questo, oltre al senso comune che vede gli
esattori come una sorta di aguzzini senza
scrupoli che pignorano le case e fanno
suicidare gli imprenditori.
Senza lasciarsi impressionare dal
terrorismo mediatico, gli imprenditori
disinibiti hanno consulenti legali

172 ESCAPOLOGIA FISCALE


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specializzati in contenzioso tributario29 (i


cosiddetti “Difensori Tributari”) e
conoscono tutte le regole procedurali che
anche Equitalia deve rispettare per portare
a termine il suo lavoro: escutere i
tributi.
Capita infatti, che siccome le regole in
questo settore sono terribilmente complesse
e farraginose, molto spesso è la stessa
Equitalia e i suoi dipendenti e dirigenti
che restano fregati da quelle stesse regole
che anche il contribuente, spesso, fatica a
rispettare e che in alcuni casi esistono da
oltre 50 anni, rattoppate e rappezzate ad
ogni legge finanziaria.
Sta di fatto che ci sono talmente tanti
cavilli da rispettare per escutere un
debito, che nella stragrande maggioranza
dei casi, non si riesce a rispettarli
tutti, di fatto invalidando tutto il
procedimento, e altrettanto spesso, in modo
insanabile ed irreversibile.

29Nella maggior parte dei casi la capacità del


legale nella gestione del contenzioso con Equitalia
è la vera arma segreta dell’imprenditore, anche se
di solito il prezzo da pagare non è affatto
economico.

ESCAPOLOGIA FISCALE 173


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Questo comporta che se si riesce ad


ottenere una sentenza favorevole, in
sostanza, spesso, nella quasi totalità dei
casi, si ha una radicale cancellazione del
debito verso l’Amministrazione.
Dobbiamo sapere che ci sono leggi scritte
50 anni fa, che ancora oggi producono i
loro effetti, a scapito della tecnologia e
dell’innovazione. Il sistema arcaico in
base al quale la Suprema Corte di
Cassazione pronuncia le sue sentenze detta
legge e molto spesso crea l’alea di
incertezza che trasforma il bianco ed il
nero in mille sfumature di grigio, quelle
sfumature che permettono ai legali
specializzati in questo genere di
contenziosi di aprire brecce e invalidare i
provvedimenti, a totale vantaggio
dell’imprenditore.
Non possiamo approfondire in questa sede
tutte le decine di motivazioni per le quali
una cartella Equitalia può essere
invalidata, quello che è importante sapere
in questo corso è che gli imprenditori
disinibiti hanno degli strumenti per farlo
nel 97% dei casi e tali strumenti si
chiamano «professionisti specializzati» in

174 ESCAPOLOGIA FISCALE


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diritto tributario (non vogliamo fare


pubblicità, ma i migliori che conosciamo
sono i tributaristi di
www.controffensivatributaria.it).
Dopo un’affermazione di questo genere
qualcuno potrebbe dire: «Ma se fosse
veramente così alta l’incidenza nessuno
pagherebbe più le tasse in Italia».
Effettivamente la prima volta che abbiamo
sentito dire questa cosa dal nostro ufficio
legale specializzato abbiamo fatto la
stessa obiezione, poi però abbiamo visto i
dati e ci siamo dovuti ricredere. Ci siamo
dovuti ricredere anche sulla mentalità
dell’italiano medio. Nel mondo infatti
siamo famosi per essere le persone meno
avvezze al pagamento delle tasse (forse
secondi soli ai greci), ma in realtà il 90%
degli imprenditori che riceve le cartelle
di pagamento invece che rivolgersi ad uno
studio specializzato si reca in un ufficio
Equitalia e dilaziona gli importi da
pagare.
Questo è quello che intendevamo all’inizio
del «segreto», parlando di coraggio e
sopportazione. Molto probabilmente questo
«segreto» non è per tutti e anche molti

ESCAPOLOGIA FISCALE 175


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imprenditori disinibiti prendono paura


davanti alle cartelle e scelgono la strada
che abbassa più velocemente lo stress:
- Andare in banca a pagare il bollettino
- Andare in ufficio Equitalia e
concordare la rateizzazione

Per concludere questo «segreto»,


aggiungiamo che la maggior parte degli
imprenditori disinibiti, anche se conosce
queste soluzioni, tende a pagare le imposte
puntualmente, anche perché dopo aver
attuato i «segreti» gli restano ben poche
da pagare e non ha senso per loro rischiare
multe e sanzioni se si hanno a disposizione
i soldi per pagare le imposte dovute.
Gli imprenditori disinibiti utilizzano
principalmente queste strategie di
contenzioso tributario per fronteggiare la
crisi, per difendersi quando ormai il danno
è fatto, per non chinare la testa e
sottomettersi allo Stato tiranno e
soprattutto, quando lo fanno, se così
possiamo dire, puntano al bottino pieno.
Occorre infatti precisare che nel momento
stesso in cui si vince contro Equitalia non
si è solo esonerati dal pagamento degli

176 ESCAPOLOGIA FISCALE


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interessi e delle sanzioni, bensì anche dal


pagamento del debito originario: quelle
imposte non versate che hanno generato gli
avvisi bonari e poi le cartelle.

#34 – Non pagare le multe è


possibile
Arrivati oltre la metà dei «segreti» di
questo corso, possiamo immaginare che gli
imprenditori disinibiti hanno la classica
mentalità di quelle persone che spesso si
muovono vicino ai limiti di velocità e
probabilmente a volte qualche Autovelox o
Tutor gli fa una foto ricordo.
Non siamo mai stati in macchina con loro,
però sappiamo che anche quando ricevono
multe per eccesso di velocità sanno come
cavarsela.
Come per il «segreto» precedente, forse
anche questo non è adottato da tutti: ci
vuole la solita dose di coraggio per non
pagare, inoltre le probabilità di vittoria
sono statisticamente intorno al 70%.
Nel conto poi, va messo il tempo che si
perde per queste cose, infatti

ESCAPOLOGIA FISCALE 177


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l’imprenditore o chi per lui dovranno


obbligatoriamente tornare nella provincia
dove è accaduta l’infrazione per comparire
davanti al Giudice di Pace.
Tendenzialmente il loro ragionamento è
questo: se la multa l’hanno presa vicino
casa, anche per piccole cifre (2-300€)
potrebbe avere senso fare ricorso e
presenziare davanti al Giudice, se invece
devono tornare appositamente a 3-400km da
casa, per farlo, pagano e basta.
Anche per adottare questo «segreto», gli
imprenditori che decidono di farlo, usano
professionisti specializzati, infatti non
tutti gli avvocati sanno come ricorrere
contro le infrazioni del codice della
strada e conoscere i mille cavilli che
possono invalidare un verbale di
accertamento è un mestiere specifico, che
pochi studi fanno nel modo giusto;
soprattutto ad un prezzo che non sia
superiore al pagamento della multa
ricevuta.
Operativamente gli imprenditori disinibiti
che usano questa procedura, si comportano
in questo modo:

178 ESCAPOLOGIA FISCALE


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- Scansionano il verbale di accertamento


ricevuto;
- Inviano tale scansione tramite e-mail
ad un ufficio legale specializzato30 che
di solito per 50-70€ lo studia e
prepara il ricorso;
- Stampano il ricorso ed lo inviano al
Giudice di Pace, seguendo le istruzioni
fornite dallo studio legale
specializzato
- Loro usano sempre il Giudice di Pace,
perché le probabilità di vittoria
quando il ricorso viene fatto in
Prefettura scendono drasticamente.
- Attendono l’arrivo della convocazione
davanti al Giudice di Pace;
- Si presentano all’udienza e in caso di
qualsiasi domanda si limitano a dire:
«Non ho nulla da aggiungere oltre a
quanto scritto nel ricorso».
- Dalla loro esperienza, statisticamente
accade questo:

30Non ci piace fare pubblicità…ma loro sanno farlo:


www.ricorsi.net.

ESCAPOLOGIA FISCALE 179


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o 4 volte su 10 la controparte è
contumace, di fatto concedendo la
vittoria;
o 3 volte su 10 la controparte si
presenta, ma le motivazioni esposte
sul ricorso sono più convincenti
delle sue;
o 2 volte su 10 si deve pagare la
multa, con le sanzioni accessorie
dovute al ritardo.
o 1 volta su 10 si dovranno pagare
anche le spese legali della
controparte per lite temeraria (ma
di solito questo rischio è evitato
grazie al parere dello studio
specializzato interpellato per il
ricorso).

#35 – Controllo ogni 5 anni o


ogni 99?
Durante il corso abbiamo citato più volte i
«segreti» #36 e #37 ed ora è giunto il
momento di capire di cosa si tratta,
infatti con questo «segreto» introduciamo
un argomento importantissimo, forse più

180 ESCAPOLOGIA FISCALE


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importante di molti altri «segreti» che


abbiamo visto finora: la sede legale della
società.
Una cosa che gli imprenditori disinibiti
considerano sempre quando pianificano la
loro fiscalità è la probabilità che
qualcuno vada a controllare nella loro
contabilità l’applicazione dei loro
«segreti». Sia quelli legali, che quelli
borderline, comportano infatti la necessità
di essere giustificati e la probabilità di
dover dedicare giorni/ settimane/mesi a
spiegare al fisco che quanto è stato
inserito in contabilità rispetta la legge.
Per capire meglio anche il titolo di questo
«segreto» facciamo un ragionamento: Quanti
ispettori ha l’Agenzia delle Entrate e/o la
Guardia di Finanza in una piccola provincia
(es. Siena)? E quante attività (ditte,
società, p.iva) ci sono in un piccolo
Comune (es. Poggibonsi)?
Ovviamente non c’interessa sapere il numero
preciso, ma continuiamo a seguire il
ragionamento: il rapporto che c’è tra
questi 2 numeri nel Comune di Roma o di
Milano è più alto, più basso o uguale a
quello che c’è tra Siena e Poggibonsi?

ESCAPOLOGIA FISCALE 181


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Non sappiamo la risposta precisa, ma


sappiamo di certo che il rapporto a Milano
e Roma è mediamente 200 volte inferiore
rispetto a quello delle altre zone
d’Italia.
Un rapporto inferiore significa una
probabilità di controlli inferiore. Un
rapporto più alto equivale ad un numero di
controlli più frequenti.
Facciamo anche un esempio numerico per
capire meglio: Nella zona X ci sono 50
ispettori e devono controllare 5.000
società; ogni anno controllano 10 società a
testa, quindi ogni anno ne controllano 500
=> 1 volta ogni 10 anni, busseranno alla
porta degli imprenditori della zona X.
Nella zona Y ci sono 500 ispettori e devono
controllare 300.000 società; ogni anno
controllano 10 società a testa, quindi ogni
anno ne controllano 5.000 => 1 volta ogni
60 anni, busseranno alla porta degli
imprenditori della zona Y.
Ora che abbiamo chiarito ancora meglio la
cosa, possiamo dire che la proporzione
massima tra numero di ispettori e numero di
aziende iscritte alla CCIAA si ha nelle
province di Roma e Milano, dove i controlli

182 ESCAPOLOGIA FISCALE


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hanno la probabilità di arrivare 1 volta


ogni 99 anni.
Oltre al rapporto ispettori/aziende, un
altro motivo per il quale gli imprenditori
disinibiti spostano la loro sede legale in
queste grandi città è di natura
opportunistica. Il loro ragionamento è
questo: dato che gli organi di controllo
devono fare budget, sarà più facile per
loro raggiungerlo controllando società che
fatturano decine di milioni (e a Milano e
Roma ce ne sono migliaia), oppure bussando
alla PMI che fattura meno di 2 mln/anno?
Dove hanno la possibilità di fare
contestazioni più elevate?
In base a questi ragionamenti, gli
imprenditori disinibiti spostano la sede
legale delle loro aziende presso studi di
commercialisti o consulenti nelle grandi
città italiane, ovviamente senza cambiare
nulla nel loro assetto organizzativo,
infatti la domiciliazione della sede legale
è puramente un aspetto formale, che gli
costa 50-100€/mese, da pagare al
professionista che li ospita.

ESCAPOLOGIA FISCALE 183


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#36 – Three is better than one


Nel «segreto» precedente abbiamo visto
perché gli imprenditori disinibiti spostano
la sede legale nelle grandi città, adesso
capiremo un altro loro piccolo «segreto»
che trasforma quella probabilità di
controllo da 99 anni a tendente
all’infinito.
Il «segreto» è veramente semplice, forse
banale, ma tutti loro ci garantiscono che
le cose più semplici sono quelle che
funzionano meglio.
Come abbiamo visto nei «segreti» #28 e #29
l’Agenzia o la GdF possono effettuare
controlli quando uno meno se lo aspetta.
Se abbiamo una sola sede, è abbastanza
semplice, l’ufficio degli ispettori si
coordina al suo interno e provvede alla
visita di accertamento; se per effetto di
“Valida Ragione Economica31” abbiamo 2 sedi
(ed esempio una legale ed una operativa) in
2 province diverse la faccenda inizia già a
complicarsi, però è ancora abbastanza

31Aspetto che deve SEMPRE essere presente per


scongiurare accuse di elusione o frode fiscale e
non parliamo solo di sede, parliamo di qualsiasi
comportamento posto in essere dall’imprenditore.

184 ESCAPOLOGIA FISCALE


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fattibile, ci sono una serie di procedure


interne tali per cui gli ispettori di una
provincia e quelli dell’altra si coordinano
e procedono contemporaneamente a far visita
ad entrambe le sedi dell’azienda.
Immaginiamo però cosa succede se l’azienda
ne ha tre (o più), ad esempio una legale,
una operativa e una amministrativa. La
procedura diventa estremamente più
complessa, ci sono tre uffici pubblici che
devono mettersi d’accordo (e sono pur
sempre dipendenti statali) e ognuno di loro
deve fare il suo budget. Come dicono gli
imprenditori disinibiti, il mantra per loro
è poco sforzo, massimo risultato. Ecco
banalmente quello che potrebbe succedere:
«Non possiamo metterci a perdere tempo con
quello di Arezzo, quelli di Pescara e noi
di Roma. Sai cosa ti dico, questa azienda
la controlliamo l’anno prossimo, andiamo a
vedere se il macellaio qui all’angolo ha
fatto tutti gli scontrini stamani.»
Nonostante questo «segreto» sia una
costante tra gli imprenditori disinibiti,
non funziona se la società in questione
fattura qualche decina di milioni di euro.
In quel caso i nuclei ispettivi sono

ESCAPOLOGIA FISCALE 185


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coordinati a livello più alto e se anche


l’impresa avesse 28 sedi: senza che
l’imprenditore si accorga di nulla si
organizzano e piombano negli uffici
contemporaneamente senza dare il tempo a
nessuno di alzare il telefono.
Per concludere questo tema, è importante
sottolineare che questo «segreto» vale per
i controlli di routine, non c’entra nulla
con i «controlli incidentali»: quei
controlli che non sono mirati
specificatamente ad un’azienda, ma che
risalgono a quell’azienda per dei controlli
incrociati con altre. Infatti capita spesso
che l’Agenzia per controllare l’azienda
XXX, vada a verificare la corrispondenza di
qualcosa presso gli archivi dell’azienda
YYY. Se ciò accadesse, non ci sono
«segreti» che tengono, l’Agenzia farà una
richiesta all’azienda Y e quest’ultima
dovrà produrre tutta la documentazione
richiesta. Soprattutto per questo motivo,
come più volte sottolineato, non diciamo
mai «SE», ma «QUANDO» arriverà un
controllo.

186 ESCAPOLOGIA FISCALE


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#37 – Zone Off-Limits


Come per il segreto #29, anche per questo
stratagemma vale l’ammonimento di NON
metterlo in pratica assolutamente! Si
tratta di varianti ai segreti #35 e #36
utilizzati da alcuni imprenditori, che
forse non si sono resi conto della gravità
dell’azione commessa! Ve li descriviamo per
far si che possiate comprendere,
distinguere e scegliere di NON adottare
soluzioni che appaiono simili a quelle
lecite, ma che non lo sono affatto: spesso
perché mal consigliati da consulenti
impreparati o con troppo “pelo sullo
stomaco”.
Quella che affronteremo di seguito è una
soluzione che ci è stata descritta come
molto utilizzata nei casi in cui si vuole
far «sparire» la società (o essa deve
finire la sua liquidazione senza che
qualcuno ci vada a mettere il naso).
Prima di tutto chiariamo che off-LIMITS,
non vuol dire off-shore, ciò vuol dire che
non parliamo di trasferire la sede
all’estero. Parliamo invece di trasferire

ESCAPOLOGIA FISCALE 187


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la sede in zone diciamo così, «poco aperte


alle forze dell’ordine».
Sappiamo tutti che l’Italia è un ecosistema
dove convivono una serie di realtà più o
meno «regolamentate» o per meglio dire zone
che rispondono ad un diverso sistema di
«polizia».
Ecco, ci sono zone specifiche,
principalmente nel Sud Italia (dobbiamo
ammetterlo a malincuore perché amiamo il
Sud della nostra penisola) che sono poco
permeabili allo svolgimento delle ordinarie
attività degli organi dello Stato. In
questo modo, di fatto, offrono una sorta di
protezione impropria, se vogliamo definirla
così. Nella sostanza potremmo dire che tali
zone fungono da case di riposo per SRL/SPA
a fine vita.
Come ci hanno raccontato alcuni
imprenditori disinibiti, la procedura è
molto semplice, basta conoscere gli amici
giusti, che ospitano la sede della società
per i pochi mesi necessari a completare le
fasi di liquidazione e cancellazione dal
registro imprese.
Non intendiamo affermare che le società
abbiano per forza commesso attività

188 ESCAPOLOGIA FISCALE


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illecite, stiamo semplicemente dicendo che


giunte ad un certo momento della loro vita,
per qualche motivo debbano essere
cancellate e l’imprenditore vuole fare in
modo che la vecchiaia sia serena e priva di
interferenze.
Per concludere questo «segreto», crediamo
sia sufficiente aggiungere che ci sono zone
dove gli ufficiali giudiziari non vanno ad
effettuare notifiche. Ma dal momento che si
tratta di una strategia da non utilizzare e
che specificare quali siano non serve a
mettervi in guardia, non daremo altre
informazioni.

#38 – Liquida e vissero tutti


felici e contenti
La premessa di questo «segreto» è la
medesima della seconda parte del «segreto»
precedente: si tratta di soluzioni
FRAUDOLENTE descritte affinché sappiate
distinguere i buoni consigli dai cattivi,
riconosciate i pessimi consiglieri e
operiate sempre scelte nella legalità. In
questo «segreto» parleremo di quelle
situazioni in cui alcune società e/o

ESCAPOLOGIA FISCALE 189


Dragon Strategy Ltd

imprenditori commettono delle forzature,


quegli atti che sarebbe assolutamente
opportuno non commettere, ma che a volte
compiendo degli errori di valutazione
(consapevoli o meno), alcuni imprenditori
scelgono di compiere.
In questi casi l’imprenditore intervistato
ci ha descritto questi passaggi specifici:
1. Quando la società sembra ancora “in
bonis”, cioè non ci sono ancora decreti
esecutivi, pignoramenti, sequestri (ma
probabilmente se ne ravvisano i rischi
all’orizzonte) le quote della società
in questione vengono cedute ad un
soggetto terzo, non un familiare o
socio in altre società, solitamente una
persona senza nulla da perdere,
abituata a gestire l’estremo riposo di
aziende in fin di vita, che sa che in
quanto socio di una SRL non ha nulla da
temere se il capitale è stato
integralmente versato, se non ci sono
grandi debiti con l’erario e non sono
stati messi in atto comportamenti
fraudolenti.
2. Il nuovo socio, dopo aver acquistato le
quote societarie, nomina un nuovo

190 ESCAPOLOGIA FISCALE


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amministratore unico. In questo modo,


l’imprenditore in questione (nonché
socio e/o amministratore uscente) anche
se ancora responsabile per i
comportamenti messi in atto durante la
sua gestione (quella ormai non si
cancella) a questo punto risulta
scollegato dalla società (facendo in
modo di rimanerlo, stando attendo ad
email e telefonate).
3. Avendo agito in tempo (quando nessuno
poteva dire non fosse in bonis), la
società a questo punto, con il nuovo
amministratore, mette in atto i
comportamenti che ritiene opportuni.
4. Il nuovo socio, si reca dal notaio e
mette in liquidazione la società.
5. L’amministratore viene nominato
liquidatore e porta la sede sociale in
una grande città, o in una zona off-
limits.
6. La società presenta il suo bilancio di
liquidazione e fa la richiesta di
cancellazione dal registro imprese,
dopo di che qualsiasi operazione sui
generis è sistemata (più o meno).

ESCAPOLOGIA FISCALE 191


Dragon Strategy Ltd

Dobbiamo sapere infatti che dopo la


cancellazione dal Registro Imprese quella
società non esiste più, e con essa non
esistono più i suoi libri sociali, i suoi
registri contabili e tutta la sua
documentazione.
E’ vero che ci sono degli obblighi
normativi per i quali tutti i documenti
sopracitati dovrebbero essere conservati
per 10 anni (ex art. 2496 c.c.) ma di fatto
ci sono decine di normative e circolari
discordanti dalle quali alla fine non si
evince chi debba archiviare questi
documenti, dove debbano essere archiviati,
come debba essere fatto (immaginiamo pile e
bancali di documenti contabili), chi debba
sostenere i costi di questa archiviazione e
soprattutto chi sia responsabile dello
smarrimento di tutta questa montagna di
carta.
Alla fine della fiera, se qualcuno andrà
mai a cercare tali documenti e per una
scusa o per l’altra non si trovasse più
nulla di quella società perché è stato
fatto un grande falò, il liquidatore
rischierà al massimo una sanzione
amministrativa da 206 a 2.065€.

192 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Considerando quindi che 2.065€ potrebbero


essere considerati alla stregua di un caffè
per un imprenditore che ha dovuto attuare
questa procedura d’emergenza, che le prove
a carico di tutti i soggetti coinvolti sono
scomparse nel falò, si spiega il titolo di
questo «segreto»: «…e vissero tutti felici
e contenti».
Una variante al punto 6 della procedura
sopra descritta, che ci è stata raccontata
da un altro imprenditore con enormi debiti
nei confronti del fisco, ci dice che la
cancellazione dal registro delle imprese
potrebbe anche non avvenire mai.
Infatti dopo l’ultima giurisprudenza
riguardo la responsabilità dei soci di
società di capitali verso il fisco in caso
di ridotta compagine sociale, potrebbe
essere opportuno tenere in “agonia” tale
società per almeno 10 anni (termine di
prescrizione dei debiti) prima di procedere
alla cancellazione, questo proprio per
evitare che il fisco, notificato della
cancellazione, vada a chiedere al socio
unico o ai pochi soci della compagine, il
conto delle imposte eventualmente non
versate dalla società.

ESCAPOLOGIA FISCALE 193


Dragon Strategy Ltd

In questa evenienza, il titolo del


«segreto» dovrebbe essere ribattezzato in:
«…e vissero tutti felici e contenti dopo 10
anni…».

#39 – Manda i libri in


paradiso
Continuando a parlare di procedure «sui
generis», affrontiamo ora una variante ai
«segreti» #37 e #38, anch’essa altrettanto
FRAUDOLENTA come le precedenti, costituita
dai così detti Paradisi Fiscali.
Uno degli imprenditori intervistati per
confondere le acque ancora di più e
cancellare completamente qualsiasi tipo di
traccia dal territorio italiano, ha attuato
una strategia collegata ad un Paese così
detto off-shore, e ci ha raccontato la sua
storia.
Prima di tutto dobbiamo sapere infatti che
ci sono decine di Paesi che per poche
migliaia di euro sono pronti ad ospitare
società provenienti da altri Stati, con
tutti i relativi libri sociali e contabili.

194 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Anche in questo caso gli step da seguire


sono stati molto semplici e gestiti con
ordine.
Per prima cosa è stato cambiato
l’amministratore della SRL in questione,
per far fare a lui le «operazioni forzate»,
perché erano ancora da fare, poi tramite un
Consulente Specializzato in Pianificazione
Fiscale Internazionale, le quote della SRL
sono state cedute, presso un notaio
italiano, ad una società off-shore,
rappresentata in atto da un procuratore
italiano.
Essendo la società in grave perdita, le
quote sono state cedute ad un valore
simbolico e nell’atto di trasferimento è
stato dichiarato un valore simbolico
corrisposto in contanti (al di sotto di
3.000€ quindi).
Subito dopo l’acquisto delle quote da parte
della società off-shore, l’amministratore
della SRL è stato sostituito da un nuovo
Direttore residente nel Paese off-shore in
questione, di seguito, questi ed il
procuratore italiano hanno fatto
un’assemblea straordinaria davanti al
notaio dove hanno deciso di trasferire la

ESCAPOLOGIA FISCALE 195


Dragon Strategy Ltd

sede della società italiana presso il Paese


off-shore, decretandone di conseguenza la
cancellazione dal Registro Imprese
italiano, con la seguente ulteriore
conseguenza che nessuno potrà andare a
cercare alcun documento da nessuna parte.
Ovviamente, dopo poco tempo, la SRL, ormai
divenuta di diritto del Paese off-shore, è
stata messa in liquidazione e cancellata
anche da quel Paese.
Anche in questo caso, dopo aver ceduto le
quote, l’imprenditore è nuovamente fuori
dai giochi, come nell’epilogo del «segreto»
#38, ma in questo caso, a differenza di
prima l’amministratore non potrà essere
ritenuto ultimo responsabile dei libri
sociali/contabili, perché lui li ha
consegnati al procuratore della società
off-shore, che ha provveduto a spedirli
presso la nuova sede (se poi si sono
dispersi in mare durante il tragitto non è
una sua responsabilità), quindi per lui si
azzera anche il rischio dei famosi 2.065€,
e vissero nuovamente tutti felici e
contenti (e passibili di denuncia PENALE
per FRODE FISCALE, BANCAROTTA FRADUOLENTA e
via dicendo…).

196 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

#40 – Il mito dei 1000€


Dopo aver parlato di sedi e strategie di
depistaggio più o meno lecite, parliamo di
uno dei «miti» entrati negli ultimi anni
nella legislazione italiana, e subito dopo
uscito con la Legge di Stabilità 2016. Un
«mito» che rappresentava un vero e proprio
record, quale limite più basso del mondo
per la circolazione del denaro contante.
E’ nostra personale opinione che questa
norma sia stata un metodo di controllo
delle masse e abbia costituito più che
altro un deterrente alimentato dal
terrorismo psicologico messo in atto dai
media. Diciamo questo perché il limite dei
1.000€ non funzionava proprio così per
tutti e la famosa segnalazione non era così
automatica.
Quando si applicava veramente il limite dei
1.000€ ? E cosa voleva dire?
Il limite dei 1.000€ in contanti si
applicava per il singolo movimento di
trasferimento di denaro tra soggetti

ESCAPOLOGIA FISCALE 197


Dragon Strategy Ltd

diversi, quindi incasso o pagamento, al di


fuori degli istituti di credito.
Per questo motivo se un’azienda emetteva 5
fatture distinte allo stesso cliente da
999,99€ questi poteva pagarle anche in
contanti. Al contrario era costretto a
pagare tramite bonifico bancario/assegno/
carta di credito se la fattura fosse stata
unica di importo pari al totale.
La cosa che molti non sanno, ma che gli
imprenditori disinibiti conoscevano, è che
se su un’unica fattura da 4.999,95€ ci
fossero state riportate 5 scadenze di
pagamento distinte, ad esempio 20% a 15gg,
20% a 30gg, 20% a 45gg, 20% a 60gg e 20% a
75gg, il cliente avrebbe potuto pagare
tranquillamente in contanti senza che
nessuno incorresse in nessuna sanzione.
Ovviamente questo principio era applicabile
anche a somme maggiori, purché si fosse
rispettato il limite massimo di 999,99€
(ormai elevato a 2.999,99€)per ogni singolo
pagamento ed il frazionamento non risulti
artificiosamente costruito per evitare
l’applicazione della norma (ad esempio un
pagamento al giorno da 999€ per 365gg

198 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

sarebbe certamente risultato sospetto in


caso di controllo!).
Ora che il limite di utilizzo del contante
nelle transazioni tra privati è stato
innalzato a 3.000€, le regole non cambiano
affatto, basta semplicemente cambiare
l’importo.
Ricordiamo che la sanzione in caso di
violazione di tale norma è dall’1 al 40%
della somma, con il limite minimo di
3.000€, quindi qualora fosse proprio
necessario trovare una soluzione a questa
norma (ci vengono in mente quelle aziende
che lavorano con clienti privati stranieri
che molto spesso vogliono pagare in
contanti) è opportuno stare attenti e poter
giustificare il perché di tale modalità di
pagamento.
In merito a questo stesso argomento
dobbiamo anche dire che in banca questo
limite non esiste. Non esisteva quello dei
1.000€, come oggi non esiste quello dei
3.000€. Non ci sono sanzioni nel caso in
cui si versino o si prelevino importi
superiori ai 3.000€ in contanti. Il limite
in banca è quello legato alla normativa

ESCAPOLOGIA FISCALE 199


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antiriciclaggio, normativa che esisteva da


molto prima. Tale normativa prevede questo:
o Resta a discrezione della banca
segnalare alla Guardia di Finanza
eventuali movimenti «sospetti», che
inducano a ritenere violato il
divieto di trasferimento di denaro
contante tra soggetti diversi.
o Secondo l’orientamento dettato
dall’ABI (Associazione Bancaria
Italiana), un elemento di sospetto,
quindi tale da scaturire la
segnalazione alla GdF, è costituito
da movimenti pari o superiori ad €
15.000 in contanti.

Ne consegue che di fatto questo limite è


relativo e spesso un ottimo rapporto con il
direttore di banca aiuta a superarlo.

#41 – 200 e 500€ trappola


fiscale
Nel precedente «segreto» #40 abbiamo
introdotto la segnalazione alla Guardia di
Finanza da parte degli istituti di credito

200 ESCAPOLOGIA FISCALE


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per i movimenti in contante considerati


«sospetti».
In merito all’uso del contante ci sarebbe
una riflessione da fare: «Come mai in UK il
taglio più grande di banconota è £50,
mentre in EU arriviamo fino a 500€? Sarà
per favorire l’uso del contante, che poi
viene limitato per legge da tutti i Paesi?
Oppure per controllare meglio chi lo usa?
Considerando la modifica della normativa
antiriciclaggio varata nel 2013 forse la
risposta giusta è la seconda. Infatti,
integrando quanto scritto al «segreto» #40,
per tutti i versamenti superiori ai 2.500€,
eseguiti presso gli istituti di credito con
banconote di taglio grande (200 e 500€), la
segnalazione è quasi automatica se non vi è
uno specifico giustificativo.
Nello specifico, quando ci troviamo a fare
un versamento di questo genere, il cassiere
dovrà fermarsi e chiamare il direttore; se
saremo sufficientemente convincenti e
avremo una opportuna motivazione per quel
versamento e per quel taglio di banconote,
il cassiere potrà procedere con
l’operazione, altrimenti l’operatività
verrà bloccata ed il direttore «potrà», a

ESCAPOLOGIA FISCALE 201


Dragon Strategy Ltd

sua discrezione, procedere con la


segnalazione «sospetta» alla Guardia di
Finanza.
Una volta avvenuta la segnalazione non è
ben chiaro quello che succede, non si sa se
la GdF terrà per se questa informazione in
un cassetto, la sommerà con altre
informazioni che poi faranno scattare un
controllo, o semplicemente accenderà una
lampadina sulla nostra posizione
finanziaria/fiscale.
Per concludere l’argomento possiamo dire
che gli imprenditori disinibiti
intervistati preferiscono:
- Farsi sempre amico il direttore;
- Avere sempre opportune pezze di
appoggio;
- Passare al supermercato e comprare
una scatola di cioccolatini pagando
con questo genere di banconote,
facendosi dare il resto in tagli più
piccoli. Per loro non fa nessuna
differenza.

202 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

#42 – I contanti non lasciano


traccia
In questo «segreto», continuiamo sul tema
dei contanti per capire come/quando gli
imprenditori disinibiti ne fanno uso.
Tramite molti dei «segreti» visti in
precedenza abbiamo visto che gli
imprenditori hanno disposizione molti modi,
più o meno leciti, per avere in mano denaro
contante. A questo punto però è importante
capire anche come e quando ne fanno uso,
nessuno di loro ama avere il deposito come
Zio Paperone, né tanto meno riempirci il
materasso.
Nel prosieguo vedremo anche come fanno per
farli rientrare nel loro ciclo
patrimoniale, ma in questo «segreto»
affrontiamo il tema delle spese correnti.
Il «segreto» che ci hanno descritto è molto
semplice:
Usano i contanti per pagare tutto quello
che non possono dedurre dall’imponibile e
tutto quello che non vogliono venga
tracciato:
- Qualche cena che non vogliono
documentare;

ESCAPOLOGIA FISCALE 203


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- La spesa domestica con i saponi;


- Le tasse scolastiche dei bambini;
- I gioielli e gli orologi di lusso che
acquistano all’estero per evitare il
redditometro;
- Le utenze domestiche (se l’abitazione
non è intestata all’azienda);
- Il maestro di sci (se non si fanno fare
la ricevuta di prestazione
occasionale);
- Il noleggio della moto d’acqua;
- L’accesso al parco divertimenti (se non
lo deducono come regalia);
- Insomma tutte quelle cose che fanno
parte della loro vita privata e per le
quali sarebbe troppo complicato creare
una valida pezza d’appoggio.

Una delle abilità che hanno sviluppato


negli anni per evitare che lo Stato possa
controllare se il loro stile di vita
corrisponde alla loro dichiarazione dei
redditi è proprio quella di sfuggire allo
spesometro, e tenere lontano Serpico32 dai
loro pagamenti.

32Software che analizza i conti bancari che fa


riferimento nel nome al famoso film con Al Pacino.

204 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Di certo meno elementi di controllo danno


allo Stato e più sereni possono vivere.
Per concludere dobbiamo anche dire che ci
sono invece delle cose per cui NON usano il
contante, nonostante facciano parte della
loro vita personale. Sono tutte quelle cose
per le quali vogliono dimostrare di aver
pagato:
- Alcuni vestiti (quelli meno costosi)
che non fanno rientrare nel «segreto»
#10
- Cena fuori per l’anniversario di nozze
/ compleanno dei bambini («segreto»
#12)
- Almeno una parte della vacanza annuale
(«segreto» #14)
- Bollo e assicurazione dell’auto
personale («segreto» #17)
- Quota parte degli hobby («segreto» #19)
- Qualche parrucchiere e centro estetico
(«segreto» #24)
- Tutto ciò per cui devono creare una
contro-pezza di appoggio che
giustifichi qualcosa di pagato
personalmente per supportare quanto
dedotto dall’azienda.

ESCAPOLOGIA FISCALE 205


Dragon Strategy Ltd

Parlando di denaro contante, non può


mancare un breve passaggio sulla
corruzione.
L’Italia, stando alle statistiche mondiali,
è tra i Paesi più corrotti al mondo, il
primo nell’Unione Europea, quindi non ci
dobbiamo stupire se per far accadere alcune
cose, a volte alcuni imprenditori devono
spingersi un po’ «fuori dalle righe»
(usiamo volutamente un eufemismo).
Vogliamo evitare qualsiasi tipo di querela,
ma ci hanno spiegato dettagliatamente che
in Italia, in alcuni contesti, ci sono
sistemi talmente organizzati dove gli
stessi dirigenti pubblici corrotti hanno
società intestate a prestanome che emettono
fattura per le tangenti ricevute.
Ci spieghiamo ancora meglio: questo tipo di
dirigente non vuole la busta con i
contanti. Per gestire certe cifre
preferisce ricevere direttamente il
bonifico pari a circa il 10% del valore
dell’appalto che deve essere aggiudicato.
Abbiamo inserito questo argomento tra i
«segreti», non perché ci piaccia la
corruzione, ma semplicemente perché è

206 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

importante conoscere il gergo tecnico


quando ci si muove in determinati ambienti.
Ci hanno raccontato che con queste persone
non si parla mai di «buste», «regali»,
«tangenti» o «mazzette», si parla di «mazzi
di fiori»!
Queste persone sanno perfettamente che
tutte le conversazioni possono essere sotto
controllo, anche quelle VOIP33 purtroppo,
quindi in generale parlano in codice!
Non serve specificarlo: stiamo spiegando
questi meccanismi per pura conoscenza
teorica e li sconsigliamo categoricamente
nel modo più assoluto!

#43 – BVI, Ungheria, Slovenia


o Tunisia?
Con questo «segreto» iniziamo a parlare di
estero, ma più che affrontare la modalità
operativa con cui gli imprenditori
disinibiti pianificano in modo
internazionale la propria fiscalità è più
importante capire per quale motivo lo fanno
e come scelgono il Paese estero più adatto.

33Acronimo di Voice Over IP, ad esempio Skype,


Viber o WhatsApp.

ESCAPOLOGIA FISCALE 207


Dragon Strategy Ltd

Per incominciare dobbiamo dire che rispetto


all’Italia quasi tutti i Paesi del mondo
offrono benefici fiscali (tranne che per la
successione immobiliare ed i network
marketer), ma il vero tema per un
imprenditore disinibito non è quale Paese
offre un’imposizione fiscale più bassa,
bensì qual è il Paese che offre una
maggiore congruenza con la sua attività.
Non esiste un Paese migliore dell’altro,
esiste il Paese giusto per il business
giusto.
Per completezza di pensiero, ci sono alcuni
business che non permettono la
pianificazione fiscale internazionale: un
tabaccaio, un pescatore, un muratore o un
avvocato, come fanno a fare pianificazione
fiscale internazionale?
Settori come le costruzioni, l’immobiliare,
gli stabilimenti balneari, la libera
professione (geometra, avvocato,
architetto), difficilmente riescono a
spostare all’estero la propria fiscalità
senza incorrere in reati quali estero
vestizione, falsa fatturazione o similari.
Gli imprenditori disinibiti fanno
pianificazione fiscale internazionale solo

208 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

se ci sono reali e/o giustificati motivi


commerciali per farlo o se quanto meno
riescono a giustificare una Valida Ragione
Economica34 per tale scelta.
Loro non fanno società fittizie all’estero
per spostare la fiscalità, loro
eventualmente trovano il modo di espandere
il loro business all’estero e poi di godere
di alcuni vantaggi fiscali conseguenti.
Se parliamo di liberi professionisti,
l’unico modo di pianificare in modo
internazionale è quello di vivere
effettivamente all’estero (lo
approfondiremo meglio nel «segreto» #46), e
per le aziende che non vogliono espandere
la loro presenza oltre confine, l’unico
modo potrebbe essere quello di acquistare
prodotti e servizi all’estero.
Per concludere possiamo dire che il
«segreto» adottato dagli intervistati per
la pianificazione fiscale internazionale è
la congruenza con il proprio business e
soprattutto l’avvalersi di professionisti
veramente specializzati che non abbiano da
offrire solo un Paese dove spostarsi per

34Questa è la base per non cadere mai nella frode


fiscale.

ESCAPOLOGIA FISCALE 209


Dragon Strategy Ltd

abbassare le tasse, bensì studino


specificatamente l’attività
dell’imprenditore e possano supportarlo in
un ventaglio di Paesi in cui conoscano
leggi, usanze e modalità operative degli
organi di controllo, per fargli scegliere
quello più adatto alle sue esigenze
commerciali.

#44 – Tecnologia ed estero


vestizione
Continuando a parlare di estero, come già
anticipato in precedenza, uno dei
comportamenti illeciti più comuni che molti
imprenditori poco avveduti commettono è
l’esterovestizione, cioè la localizzazione
fittizia all’estero della residenza fiscale
di una società, molto spesso al solo fine
di beneficiare di una fiscalità più
favorevole. Quelle aziende che cercano in
tutti i modi di vestirsi di una bandiera
diversa, pur non essendoci i presupposti
intrinsechi nella loro specifica attività,
per quanto facciano le cose in modo giusto,
prima o dopo cadono nella rete dei
controlli e vengono smascherate.

210 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Negli anni ‘80 e ‘90 l’esterovestizione era


una prassi piuttosto comune, poi il fisco
ha capito il gioco e decine di imprenditori
hanno pianto lacrime amare.
Oggi, internet, la tecnologia ed i
trasporti low cost offrono molti più
strumenti per favorire questo tipo di
illecito, però gli strumenti in possesso
degli imprenditori «furbetti» sono anche in
possesso delle autorità ispettive, della
polizia postale e della Guardia di Finanza,
quindi, dato che tutti i movimenti di
denaro con l’estero sono sempre più sotto
la lente d’ingrandimento, chi sceglie di
commettere questo genere di comportamento
ILLECITO, che può diventare REATO se genera
un’omessa o infedele dichiarazione dei
redditi sopra a determinate soglie, deve
essere estremamente attento.
Ma quali sono gli elementi principali che
gli imprenditori che detengono attività
all’estero tengono in considerazione, per
evitare di cadere in questa fattispecie di
illecito o di reato?
 Per prima cosa dobbiamo dire che la
residenza fiscale di un’azienda è
contraddistinta, oltre che dalla sede

ESCAPOLOGIA FISCALE 211


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dichiarata nell’atto costitutivo, dalla


sede dove vengono prese le decisioni
aziendali, pertanto i verbali del CdA e
dell’assemblea dei soci, riportino sempre
un luogo all’interno del Paese in
questione.
 L’amministratore, o il Direttore per
alcuni Paesi, che è la persona che prende
decisioni quotidianamente per l’azienda
sia residente nel Paese in questione,
meglio se anche cittadino dello stesso
Paese (o quanto meno non residente in
Italia).
 Ci sia una “Valida Ragione Economica”
(almeno una) per giustificare che quella
società localizzata in quel Paese
straniero abbia motivo di esistere.
 Le quote della società estera siano
detenute da una holding italiana, per
abbattere il carico fiscale degli utili
provenienti dall’estero, o a volte
intestate a fiduciarie per mantenere
l’anonimato dei soci.
 I giustificativi di viaggio che
testimoniano lo spostamento dei soci
italiani verso il Paese dove si tengono
le assemblee decisionali, qualora non vi

212 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

siano fiduciarie di mezzo, siano sempre


ben archiviati e pronte ad essere
mostrati in caso di controllo.
 I contratti, come i verbali di cui sopra,
sono firmati nel Paese in questione e ne
riportino il luogo in calce.
 Tutti i documenti relativi all’attività
economica della società estera vengano
archiviati nel Paese in questione
(evitiamo di ricordare i casi famosi
degli imprenditori italiani scoperti con
le carte intestate delle controllate
lussemburghesi nel cassetto).
 Ci sia una reale attività lavorativa in
loco, con tanto di addetti assunti dalla
società estera, anche part-time, che si
collegano ad internet dall’ufficio e
quasi quotidianamente inviino mail,
comunicazioni, fax o altro, in modo
appunto da poter dimostrare tale attività
commerciale.
 Qualora la direzione locale non abbia
funzioni dispositive sui conti correnti,
l’home banking venga utilizzato da quel
Paese, o da un server in VPN35 che scherma

35 Virtual Private Network

ESCAPOLOGIA FISCALE 213


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il reale punto di accesso alla rete,


garantendo l’anonimato.
 La fatturazione arrivi da server esteri,
anche fossero software di accounting web
che le inviano direttamente al
destinatario.
 Il sito internet sia registrato con un
provider di quel Paese e risieda su un
server allocato in quel Paese (o comunque
non in Italia). La società stessa ha una
casella di posta elettronica che risiede
sullo stesso server e da cui vengono
gestite le e-mail.
 Anche se non si collega con
l’esterovestizione, gli imprenditori con
aziende all’estero si preoccupano anche
della disapplicazione della disciplina
CFC36

#45 – Fiducia di mestiere


Nel «segreto» precedente abbiamo nominato
una normativa molto stringente e
controversa, la disciplina CFC.

36 Controlled Foreign Companies, che riporta a


tassazione in Italia anche gli utili prodotti
all’estero, ne parleremo in seguito.

214 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

L’acronimo sta per Controlled Foreign


Companies, che tradotto in italiano vuol
dire Società Estere Controllate, o per
meglio dire: Società Controllate
all’Estero.
Questa disciplina, revisionata quasi
annualmente dagli organi preposti, norma la
tassazione a cui devono essere assoggettati
i redditi prodotti all’estero ed
effettivamente, anche se non nasce per
questa finalità, è uno dei principali
deterrenti per quegli imprenditori che
vorrebbero piazzare delle «cartiere» in
Paesi a fiscalità agevolata per sottrarre
redditi all’elevata imposizione italiana.
Di fatto, la sua disapplicazione è
pressoché impossibile se non vi è una reale
organizzazione estera che lavora in quel
Paese con valide ragioni economiche per
essere lì invece che in Italia. Tale
disciplina, non riuscendo ad essere
disapplicata, ha i suoi effetti sui redditi
prodotti all’estero da società e persone
fisiche italiane che detengono
partecipazioni in società straniere.
Facciamo un esempio per capire meglio di
cosa si tratta: Mario Rossi controlla una

ESCAPOLOGIA FISCALE 215


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società in Tunisia che non ha personale


locale e valide ragioni economiche per
essere collocata lì. Tale partecipazione è
soggetto alla disciplina CFC, a meno che
Mario non faccia di sua spontanea volontà
una richiesta all’Agenzia delle Entrate per
richiederne la disapplicazione. Per farlo
ovviamente devono ricorre alcuni
presupposti (non li elenchiamo qui, per
dovere di sintesi) e se Mario non riesce a
dimostrarli, tutti gli utili risultanti dal
bilancio della società tunisina, anche se
non distribuiti ai soci, verranno tassati
in capo a Mario in base alle sue aliquote
medie IRPEF.
Con una disciplina di questo tipo è
semplice capire per quale motivo costituire
«cartiere» in Paesi off-shore, (che servano
solo per fare mark-up e sovrafatturazione
in violazione delle norme sul transfer-
pricing37, oppure gestione di marchi
commerciali), non ha alcun senso: vale a
dire poiché tutti i margini trattenuti

37Normativa che prevede che in caso di prestazioni


infragruppo le stesse debbano essere sottoposte ad
una verifica sul prezzo applicato, per evitare
spostamenti di marginalità imponibili in Paesi con
fiscalità più conveniente.

216 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

dalla società estera sarebbero comunque


ricondotti sulla società madre italiana o
direttamente in capo all’imprenditore!
A questo punto però, (dato che si sente
spesso parlare di questo genere di
comportamento), viene da chiederci: come
fanno gli imprenditori spregiudicati ad
aggirare questa disciplina e crearsi i loro
salvadanai all’estero in totale violazione
delle norme senza essere scoperti?!
Per prima cosa ci hanno spiegato che
possono cercare di dimostrare la reale
motivazione per cui la società straniera ha
motivo di esistere e tentare la strada
della disapplicazione presso l’Agenzia
delle Entrate (in tal caso ovviamente non
ci sarebbe nessuna violazione).
In alternativa, se effettivamente la
società estera non ha reali motivazioni
economiche per esistere, ma è stata
costituita solamente per abbattere il
carico fiscale della società italiana,
fanno entrare in gioco «nominee» e
«fiduciarie».
Attenzione stiamo per spiegare un
comportamento illecito, da non mettere in
atto.

ESCAPOLOGIA FISCALE 217


Dragon Strategy Ltd

Nominee e fiduciarie non sono altro degli


schermi dietro ai quali si cela
l’imprenditore italiano che proprio per
evitare di comparire nella compagine
sociale o direzionale dell’azienda estera,
trova dei soggetti che s’intestino le sue
quote sociali oltre che agire per suo conto
e far finta di dirigere tale azienda.
Questa pratica è molto diffusa soprattutto
nel mondo anglosassone, dove non è usata ai
soli fini evasivi. Resta comunque da dire
che tali figure nella maggior parte dei
casi non riescono a risolvere completamente
il problema, infatti se per quel che
riguarda la Camera di Commercio riescono a
sostituirsi integralmente all’imprenditore
italiano, non riescono a farlo a livello
bancario, dove il vero «Beneficial Owner»
deve essere dichiarato, e se tale soggetto
non è gradito alla banca, risulta pressoché
impossibile aprire un rapporto bancario.
Quindi ci chiediamo: grazie a queste
normative stringenti e alla rigidità degli
intermediari coinvolti, è veramente finito
il tempo dell’esterovestizione e di portare
capitali all’estero?

218 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

La riposta è effettivamente no, perché


oltre a nominee e fiduciarie, ci hanno
spiegato che ci sono anche degli altri
soggetti, tendenzialmente professionisti
specializzati, residenti nel Paese estero,
che, a loro rischio e pericolo, prestano il
loro nome anche quale Beneficial Owner
della compagnia, permettendogli di aprire i
conti bancari e di conseguenza farla
operare al 100%.
In questo ultimo caso la fiducia deve
essere estrema in ambo le direzioni: da un
lato perché il «nominee» ha veramente pieni
poteri e può disporre dell’intero
patrimonio dell’impresa estera, dall’altro
perché se l’impresa estera compie atti
illeciti il nominee rischia personalmente.
Considerando che si tratta di un
comportamento illecito, preferiamo non
scendere in tutti i particolari che ci
hanno descritto durante l’intervista.

#46 – La cabala del centro


d’interesse
In molti Paesi, ad esempio il Regno Unito,
capire se si è fiscalmente residente oppure

ESCAPOLOGIA FISCALE 219


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no è semplicissimo, addirittura c’è un form


on-line (https://www.gov.uk/tax-foreign-
income/residence), da compilare con le
informazioni riguardanti la propria dimora
ed i propri spostamenti, sapendo se si
devono dichiarare i redditi e pagare le
tasse in UK, oppure no.
Dobbiamo sapere che nel Bel Paese, non
basta essersi trasferiti all’estero e non
percepire più redditi in Italia per non
dover più fare la dichiarazione dei redditi
italiana, infatti, in caso di controllo da
parte dell’Agenzia, si deve dimostrare
anche che il proprio «Centro d’Interesse» è
fuori dall’Italia.
E qui viene il bello:
Dicesi Centro d’Interesse:…ehmmmm,…dunque,
uhmmmmm, dicesi……… ehmmmmm…… ci viene in
mente qualche film di Fantozzi nello
spiegare questo concetto, infatti è
talmente una di quelle cose all’italiana
che non è affatto semplice spiegarlo.
Se ad esempio un italiano lavorasse su una
piattaforma petrolifera in mezzo all’Oceano
Pacifico, sotto contratto con un’azienda
americana, stando sulla piattaforma 300gg
all’anno, ma ha famiglia (moglie e figli) e

220 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

loro continuano a vivere in Italia… il suo


centro d’interesse, resta in Italia, lui
deve fare la dichiarazione dei redditi in
Italia e pagare le imposte sui redditi che
ha percepito dal lavoro sulla piattaforma
in mezzo all’oceano. Nella stessa identica
misura delle persone che hanno usufruito
dei servizi offerti dallo stato italiano ai
cittadini effettivamente residenti.
Il cosiddetto Centro d’Interessi, o per
meglio definirlo, «Centro degli Affari e
degli Interessi», è un argomento arrivato
numerose volte in Cassazione proprio perché
da un lato si hanno persone iscritte
all’AIRE38 che dichiarano di vivere
all’estero e di conseguenza di dover pagare
imposte nel Paese estero, mentre dall’altro
lato si ha l’Amministrazione finanziaria,
da un lato, e la giurisprudenza degli
organi di Giustizia Tributaria italiana che
affermano che anche se la persona è
iscritta all’AIRE e lavora all’estero, non
necessariamente il suo Centro degli Affari

38 Associazione Italiani Residenti all’Estero.


L’iscrizione è obbligatoria se si vive per più di
un anno all’estero, o volontaria qualora si voglia
cambiare la residenza prima dei 12 mesi dal
trasferimento.

ESCAPOLOGIA FISCALE 221


Dragon Strategy Ltd

e degli Interessi è all’estero, ma potrebbe


esserlo solo da un punto formale, mentre
nella sostanza è in Italia. Di conseguenza,
il soggetto, secondo questa impostazione,
dovrebbe pagare le imposte in Italia.
Purtroppo non c’è una normativa chiara e
univoca a riguardo. Non ci sono una serie
di domande a scelta multipla, rispondendo
alle quali si ha una chiara risposta. Di
conseguenza c’è una fumosità che lascia
margini di libera interpretazione, che dà
lavoro ad avvocati, giudici e
commercialisti.
In merito a questo argomento, la prima cosa
che tengono a mente gli imprenditori
disinibiti, quando decidano di spostare la
propria residenza all’estero, è che il
giorno che l’Amministrazione tributaria
italiana vorrà fargli pagare le imposte,
con le relative sanzioni, in Italia,
dovranno avere una marea di pezze
d’appoggio e lottare spesso fino alla
Cassazione per ottenere che si dia loro
ragione.
Nello specifico comunque, ci hanno spiegato
che ci sono alcune cose che FANNO o che NON
fanno per riuscire più agevolmente a

222 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

dimostrare il loro centro d’interesse fuori


dall’Italia:
1. NON possiedono proprietà immobiliari
intestate a proprio nome in Italia;
2. NON hanno moglie (a meno che non sia
formalmente e legalmente separata) che
risiede in Italia e figli conviventi
che vanno a scuola in Italia;
3. NON percepiscono redditi di nessun
genere dall’Italia sulla propria
persona fisica;
4. NON hanno solo amici italiani, e NON
frequentano solo persone italiane;
5. NON hanno un numero di cellulare
italiano intestato a se stessi come
persona fisica;
6. DORMONO almeno 185 notti all’anno fuori
dai confini italiani;
7. SVILUPPANO amicizie nel Paese dove
dichiarano di risiedere e/o fuori
dall’Italia (i social network in questo
caso possono essere utili);
8. DIMOSTRANO di avere redditi
preponderanti dal Paese dove hanno
dichiarato di risiedere;
9. SI ISCRIVONO all’AIRE (per quel
poco/nulla che può valere);

ESCAPOLOGIA FISCALE 223


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10. HANNO un domicilio nel Paese dove


dichiarano di risedere, se non di
proprietà, almeno per il quale
l’affitto esca dal loro conto corrente;
11. CONSERVANO i biglietti aerei che
gli permettono di dimostrare i viaggi
che fa comodo dimostrare da e per
l’Italia;
12. HANNO un numero di telefono del
Paese dove dichiarano di risiedere e un
account di posta elettronica basato su
server fuori dall’Italia.

Quindi il «segreto» è questo: se proprio si


vuole portare la residenza all’estero,
farlo veramente, il costo di questa
finzione non varrebbe la candela.

#47 – Evviva la black list


Parlando di estero non possiamo non parlare
di Black List: la lista di quei Paesi a
tassazione privilegiata che hanno deciso di
non scambiare informazioni bancarie e
commerciali con i Paesi dell’Occidente, e
più in generale con il resto del mondo.
Molto spesso vengono visti come dei luoghi
da cui stare alla larga, perché

224 ESCAPOLOGIA FISCALE


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effettivamente non è così agevole


intrattenerci rapporti commerciali senza
finire nel mirino del fisco, ma a volte
possono tornare utili a quegli imprenditori
che invece hanno qualcosa da nascondere.
Dobbiamo sapere che con le nuove normative
sui capitali detenuti all’estero, detenere
denaro, immobili, partecipazioni,
investimenti o conti corrente intestati a
proprio nome fuori dall’Italia, senza
dichiararli opportunamente nella propria
dichiarazione dei redditi, è un reato
PENALE.
Dal 2015 sono entrate anche in vigore una
serie di normative bancarie che permettono
di fatto la totale trasparenza tra le
Banche ed il fisco di vari Stati.
Con la così detta Voluntary Disclosure
tutti hanno dovuto comunicare al fisco i
propri depositi all’estero e le stesse
banche estere hanno dovuto comunicare
obbligatoriamente al fisco di residenza dei
propri clienti, la giacenza dei conti
correnti. In sostanza se avessimo avuto
soldi su un conto corrente in Svizzera, la
Banca sarebbe stata obbligata dalle nuove
normative a comunicarlo al fisco italiano.

ESCAPOLOGIA FISCALE 225


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Questo ha ovviamente comportato una serie


di problematiche per tutte quelle persone
che avevano ingenti capitali non dichiarati
fuori dalla Nazione, che sono dovute
correre ai ripari per evitare pesanti
sanzioni.
L’unica cosa che dicono gli imprenditori
spregiudicati in merito a questo argomento
è: «se proprio vuoi continuare a tenere
capitali all’estero e sei un cittadino
residente in Italia, almeno scegli la Black
List. Se vuoi una maggiore tutela, metti i
tuoi soldi in una società di diritto
estero, residente presso uno dei Paesi
della stessa lista, e schermala con un
terzo soggetto».
Ecco la lista completa:
 Alderney (Isole del Canale)
 Andorra
 Angola
 Anguilla
 Antigua
 Antille Olandesi
 Aruba
 Bahamas
 Barbados
 Barbuda
 Belize
 Bermuda
 Brunei
 Costarica

226 ESCAPOLOGIA FISCALE


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 Dominica
 Ecuador
 Filippine
 Giamaica
 Gibilterra
 Gibuti (ex Afar e Issas)
 Grenada
 Guatemala
 Guernsey (Isole del Canale)
 Herm (Isole del Canale)
 Hong Kong
 Isola di Man
 Isole Cayman
 Isole Cook
 Isole Marshall
 Isole Turks e Caicos
 Isole Vergini britanniche
 Isole Vergini statunitensi
 Jersey (Isole del Canale)
 Kenia
 Kiribati (ex Isole Gilbert)
 Libano
 Liberia
 Liechtenstein
 Macao
 Maldive
 Malesia
 Mauritius
 Montserrat
 Nauru
 Niue
 Nuova Caledonia
 Oman
 Panama
 Polinesia francese
 Portorico
 Saint Kitts
 Nevis

ESCAPOLOGIA FISCALE 227


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 Salomone
 Samoa
 Saint Lucia
 Saint Vincent e Grenadine
 Sant’Elena
 Sark (Isole del Canale)
 Seychelles
 Tonga
 Tuvalu (ex Isole Ellice)
 Uruguay
 Vanuatu

#48 – Cos’hai da perdere in


Italia?
Ora che abbiamo affrontato un sacco di
«segreti», passando da cose semplici e
totalmente lecite, fino ad arrivare a cose
più complesse e fuori dai canoni di
correttezza, vogliamo fare una riflessione
sul modello di pensiero degli imprenditori
più spregiudicati. Loro che molto spesso
escono dai canoni di correttezza e liceità,
perché lo fanno? Non hanno paura?
Effettivamente la riflessione che li spinge
ad uscire completamente fuori dalle righe
è: «Cos’ho da perdere?»
Se un imprenditore non ha nulla da perdere,
non ha neanche molto da temere. Se la sua
azienda è un’azienda di servizi senza

228 ESCAPOLOGIA FISCALE


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attrezzature, senza immobilizzazioni


patrimoniali, se i capitali personali li ha
schermati dietro fiduciarie o nominee, e
ovviamente non commette reati penali, non
ha molto da temere.
Cosa gli possono togliere?
Se fanno una grossa multa alla sua SRL e
lui mette in liquidazione la società,
cedendo le quote e l’amministrazione ad un
nulla tenente e lui non ha patrimonio
personale, cosa gli possono fare nella
pratica?
Se apre un'altra società il giorno seguente
con lo stesso nome e ricomincia da zero, in
un'altra provincia, chi gli impedisce di
farlo?
A dire il vero, finché questo soggetto non
ricade in reati penali, in Italia può
continuare all’infinito, senza rischiare
nulla.
Questo genere di imprenditori sono i più
difficili per il fisco, loro non hanno
nulla da perdere, conoscono perfettamente
le regole del sistema e sanno come
sguazzarci dentro a loro piacimento, sanno
dove arrivare e come fare in modo che il
loro patrimonio resti completamente al

ESCAPOLOGIA FISCALE 229


Dragon Strategy Ltd

sicuro, probabilmente in una qualche


holding estera conferita in una Polizza
Vita39 impignorabile e insequestrabile.

#49 – Prima casa senza


residenza
Nel «segreto» precedente abbiamo parlato
degli imprenditori che non hanno nulla da
perdere, in questo invece andiamo
all’estremo opposto e parliamo di quelli
che acquistano la prima casa con
l’obiettivo di fare flipping40 immobiliare.
Come è noto, ci sono una serie di vantaggi
fiscali legati all’acquisto di un immobile
come prima casa, ecco i principali:
- Imposta sull’acquisto ridotte dal 9% al
2% calcolate sul valore catastale. E
qualora l’acquisto sia soggetto ad IVA
invece che ad imposta di registro
perché fatto dal costruttore, riduzione

39Probabilmente la massima forma di pianificazione


fiscale e protezione del patrimonio, ma non siamo
in grado di riassumere anche questo argomento in
questo corso e pertanto preferiamo lasciarlo alle
consulenze personalizzate e alla Masterclass dal
vivo.
40 Acquisto e Conseguente rivendita in un breve
lasso di tempo.

230 ESCAPOLOGIA FISCALE


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dal 10% al 4% calcolata sul prezzo di


compravendita, non sul valore
catastale.
- In caso di rivendita anche prima dei 5
anni, se vi si è portata la residenza
per un numero opportuno di giorni, non
si pagano le imposte sulla plus valenza

Ovviamente per godere di questi benefici


bisogna anche rispettare delle regole:
- Non bisogna avere un altro immobile
intestato come prima casa, oppure
possederlo ma a condizione che venga
venduto entro un anno dalla data di
acquisto del nuovo immobile;
- Bisogna portare la residenza nel Comune
ove ha luogo la prima casa entro 18
mesi dall’acquisto;
- Bisogna ricomprare una nuova prima casa
entro 12 mesi dalla vendita della
precedente, per evitare di pagare le
imposte sulla plus valenza di cui
sopra, e ricevere una sanzione per la
riduzione di imposte dal 9 al 2%.

Fino a qui ci siamo limitati a riportare


quanto previsto dalle norme, anche in modo

ESCAPOLOGIA FISCALE 231


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piuttosto sintetico, ci sono altri dettagli


che non riportiamo per dovere di sintesi.
Ora per arrivare al «segreto», riportiamo
un esempio che ci è stato raccontato
durante una delle nostre interviste
imprenditoriali:
Cosa succede se acquistiamo un immobile
come prima casa e lo rivendiamo senza
averci portato la residenza? Oppure se dopo
averlo acquistato come prima casa ci
trasferiamo altrove? Oppure se lo
acquistiamo come prima casa, ma sappiamo
già che non ci porteremo la residenza?
Come prima cosa perderemo tutti i benefici
che abbiamo elencato, poi saremo anche
sanzionati per esserci impegnati a fare una
cosa, che poi non abbiamo più fatto.
Quindi l’Agenzia non solo ci chiederà il 7%
di differenza che non abbiamo pagato al
momento dell’acquisto, ci chiederà anche
gli interessi e le sanzioni del 30%.
Per noi che siamo persone comuni non c’è
via di scampo. Per gli imprenditori
disinibiti invece, entra in gioco il
«segreto» che gli permette di dilazionare
il pagamento del 7% delle imposte legate

232 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

all’acquisto, senza incorrere in sanzioni


ed interessi di mora.
Il «segreto» si chiama «autodenuncia».
Esatto. Gli imprenditori disinibiti si
autodenunciano all’Agenzia delle Entrate
per dimostrare la loro buona fede e di
conseguenza non essere multati. Ovviamente
sanno come farlo e qui riportiamo il testo
della lettera usata da uno di loro per
questo scopo:
Spett.le Ufficio
dell’Agenzia delle Entrate di (provincia)
Il sottoscritto:
….(nome cognome) nato a ……………….. il
…/…./…….. residente in ……………. alla Via
……………. Nr………..

Premesso che
1. In data …./…./…… lo scrivente ha
acquistato il seguente immobile sito in
……………. Alla via ………… identificato al
catasto ………(riferimenti)……….
2. In data …/…/….., contestualmente al
rogito di compravendita, lo scrivente
chiedeva al medesimo Ufficio
dell’Agenzia delle Entrate di ……. di
poter usufruire delle agevolazioni

ESCAPOLOGIA FISCALE 233


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previste per l’acquisto di prima casa,


dichiarando di voler trasferire la
propria residenza nel Comune in cui è
posto l’immobile, entro i successivi 18
mesi;
3. In data …./…./…… lo scrivente, per
motivi personali, ha dovuto vendere
l’immobile di cui al punto 1 senza
trasferire la propria residenza nel
Comune in cui si trova tale immobile;
4. A seguito delle medesime motivazioni
personali, che hanno portato a vendere
l’immobile citato al punto 1, lo
scrivente non potrà più trasferire la
propria residenza nel comune di ………...

Ciò premesso, in riferimento alla


Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n.
105/E del 31 Ottobre 2011,

CHIEDE
- Di poter versare la differenza tra
quanto versato al momento dell’atto
notarile di compravendita, in forma
agevolata, e quanto avrebbe dovuto
versare senza tale agevolazione;

234 ESCAPOLOGIA FISCALE


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- Di ricevere comunicazione dell’importo


da versare al proprio indirizzo di
domicilio con le coordinate bancarie
ove eseguire il bonifico a saldo;
- Di non essere sanzionato nella misura
del 30 per cento, come previsto
all’art. 1, quarto comma, della Nota
II-bis) allegata al TUR, in quanto
entro il termine di 18 mesi dall’atto
di trasferimento non può essere
imputato al contribuente il mancato
adempimento dell’impegno assunto.

Con una comunicazione di questo tipo, dopo


circa 2 anni e mezzo gli è arrivato un
ravvedimento, da pagare entro 60gg, pari al
famoso 7% che non aveva pagato al momento
dell’acquisto, maggiorato dei soli
interessi legali (1%/anno).
Ricordandoci quanto abbiamo già detto al
«segreto» #33, quanto ossigeno ha
guadagnato l’imprenditore in questione?
Considerando l’attuale costo del denaro in
banca, ha risparmiato come minimo il 6%
all’anno, godendo di una dilazione di oltre
36 mesi.

ESCAPOLOGIA FISCALE 235


Dragon Strategy Ltd

#50 – L’imposta di
compravendita è pari a 1/3
Continuando a parlare delle imposte legate
alla compravendita immobiliare, parliamo di
un «segreto» adottato dagli investitori
immobiliari più spregiudicati.
Come abbiamo visto al «segreto» precedente,
il pagamento del 7% delle imposte iniziali
può essere dilazionato di 2/3 anni.
Al «segreto» #34 abbiamo anche parlato di
come molto spesso l’agente di riscossione
dello Stato, Equitalia, non sia così
efficiente nel portare a termine il suo
lavoro, così ci sono degli investitori che
tentano una sorta di «lascia o raddoppia».
Questa è la procedura che ci hanno
spiegato:
 Acquistano un immobile come prima casa
e non ci portano dentro la residenza;
 Entro 18 mesi dall’acquisto, rivendono
l’immobile e si autodenunciano
all’Agenzia;

236 ESCAPOLOGIA FISCALE


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 Dopo 2/3 anni gli arriva il


ravvedimento da pagare (7%+interessi
legali) entro 60gg;
 Non lo pagano;
 Dopo 2/3 anni gli arriva una cartella
del loro alleato Equitalia, che a
questo punto sarà: 7% + interessi
legali + 30% sanzione + 8% diritti di
riscossione Equitalia, totale circa il
10% del valore dell’immobile che aveva
acquistato 5/6 anni prima.
 Portano la cartella dal loro avvocato
SPECIALIZZATO IN CARTELLE ESATTORIALI,
il quale gli potrà dare 3 esiti:
o «Paga, la cartella è fatta con
tutti i sacri crismi e non c’è
opposizione che tenga»;
o «Non pagare e impugna subito la
cartella perché ci sono dei vizi
che consentono di azzerare subito
la situazione;»
o «Per il tipo di vizi che inficiano
la cartella non conviene impugnare
subito (perché si rischia di sanare
questi vizi con l’impugnativa)
quindi fai finta di non averla
ricevuta, e faremo opposizione

ESCAPOLOGIA FISCALE 237


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quando arriva l’atto tributario


successivo»;
 Qualora l’esito sia il terzo, dopo
altri 2 anni gli arriva un altro atto
(intimazione di pagamento, preavviso di
iscrizione ipotecaria, etc.) con tutta
una serie di maggiorazioni (interessi,
sanzioni, aggio etc.) del valore
complessivo di circa il 13% della casa
che avevano acquistato 7/8 anni prima;
 Se il loro legale ci ha visto giusto,
avvierà un contenzioso con Equitalia
vincendo su tutta la linea.
 Il questo modo il 7% di ulteriori
imposte dovute è stato risparmiato
(ovviamente avranno dovuto pagare il
loro legale perché nella maggior parte
dei casi, quando si lotta con lo Stato,
anche se si vince, le spese legali
vengono compensate).

Per concludere dobbiamo dire che ci sono


anche imprenditori, che non sono così
sprezzanti del pericolo, ma che usano
questo «segreto» semplicemente per
recuperare ossigeno i tempi di ristrettezza
economica, utilizzando questa strategia

238 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

come una sorta di finanziamento da parte


dello Stato, non dobbiamo dimenticare
infatti che con Equitalia è sempre
possibile dilazionare, fino a 10 anni per i
maggiori importi.

#51 – Investire in immobili


Come si capisce chiaramente dal titolo, in
questo «segreto» parliamo di real estate.
Ma non ci occupiamo di quelle aziende
immobiliari che centrano il loro core
business in questo mercato. Qui parleremo
soprattutto di quegli imprenditori
disinibiti che prima o dopo investono una
parte dei loro proventi aziendali in
immobili adottando delle strategie che li
agevolano nelle politiche di bilancio.
Per le aziende che non hanno la
compravendita immobiliare come core
business, ma hanno un oggetto sociale come
quello che abbiamo visto al «segreto» #3
gli immobili diventano un ulteriore
strumento di pianificazione fiscale.
Infatti un immobile può essere acquistato
per vari motivi:
 Come destinazione della sede sociale;

ESCAPOLOGIA FISCALE 239


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 Come investimento per metterlo a reddito;


 Come investimento speculativo per
rivenderlo guadagnando la differenza.

Qualunque sia la motivazione dell’acquisto,


l’immobile può essere gestito in 2 modi, e
la differenza non è affatto marginale:
 Asset aziendale (sede sociale o locazione
a terzi)
 Bene merce (acquisto per rivendita)

Se la società acquista un immobile quale


Asset Aziendale, dovrà poi affrontare dei
costi ricorrenti, che saranno dedotti in
base alla loro natura:
 Servizi di gestione (es. pulizie,
giardiniere, amministratore di
condominio, bollette, ecc…):
interamente deducibili sull’anno in
cui vengono pagati;
 Manutenzione ordinaria: dedotta fino
al limite massimo del 5% del valore
dei cespiti aziendali nell’anno in
cui viene sostenuta e la restante
parte nei successivi 5 anni.
 Manutenzione straordinaria, che va ad
incrementare il valore del cespite e
di conseguenza dedotta in 33 anni.

240 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Se invece la società acquista un immobile


come Bene Merce, tutti i costi sostenuti
per quel bene vanno tra le rimanenze
finali. Se da un lato questa cosa può
sembrare un problema, dall’altro dobbiamo
riflettere sul fatto che quando quel bene
verrà rivenduto, tutti gli oneri che sono
stati sommati su quel bene, diventeranno il
valore di bilancio di quello stesso bene e
di conseguenza, serviranno per abbattere la
plusvalenza di quella vendita:
Prezzo di vendita – Prezzo di acquisto –
Gestione e Ristrutturazione = Utile/Perdita
Questo è uno dei motivi per cui gli
imprenditori disinibiti utilizzano una SRL
per effettuare investimenti immobiliari,
infatti oltre che gestire il bene come
merce, di solito:
 Attuano politiche di bilancio con quel
bene, lo vedremo meglio al «segreto» #52;
 Deducono le eventuali minusvalenze di un
investimento finito male dalla base
imponibile. Recuperando circa il 28,5% di
quella perdita come imposte;
 Detraggono interamente l’IVA pagata per i
lavori di ristrutturazione sostenuti
nell’anno in corso;

ESCAPOLOGIA FISCALE 241


Dragon Strategy Ltd

 A volte ricevono sovrafatturazioni


(comportamento illecito, penalmente
perseguibile) da parte di artigiani che,
a fronte di una piccola «ricompensa»,
gonfiano le fatture dei servizi che
svolgono;
 Giustificano sull’immobile aziendale
costi sostenuti per immobili o interessi
privati (ulteriore comportamento
illecito).

Per un imprenditore disinibito, gestire la


ristrutturazione di un immobile con la
propria società, è una delle strategie più
semplici per riempire il bilancio di
ingenti costi, senza il rischio di inserire
costi non inerenti con la propria attività,
in quanto la ristrutturazione di un bene
aziendale è immediatamente riconducibile
allo scopo sociale, eludendo o evadendo una
grande quantità di denaro e abbassando
drasticamente la probabilità di venire
scoperto.

#52 – Immobili e mobili


Rimanendo in tema di immobili, facciamo un
breve parallelismo con il passato.

242 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Anni fa, soprattutto prima dell’entrata in


vigore delle varie normative anti-
riciclaggio era una usanza piuttosto comune
che il prezzo riportato nel rogito notarile
fosse X, mentre il reale valore di
compravendita fosse X+Y. Oggi, con i sempre
più rigidi controlli sul denaro contante e
la sempre minore disponibilità liquida
degli acquirenti, questo fenomeno è andato
quasi a scomparire.
In effetti, oggi, il 97% dei rogiti
notarili, riporta il reale valore di
compravendita degli immobili.
Nonostante questa sia la realtà dei fatti,
alcuni imprenditori disinibiti hanno
individuato un «segreto» che gli permette
di eludere il fisco e recuperare denaro
«dark grey» abbattendo la loro plusvalenza
sulla vendita.
Non è un caso infatti che nell’oggetto
sociale delle loro società ci sia scritto
«arredamento e/o home staging».
Vediamo un semplice esempio che ci ha
raccontato Giovanni:
 La sua società vende un immobile
residenziale ad un acquirente privato
per 100.000€;

ESCAPOLOGIA FISCALE 243


Dragon Strategy Ltd

 L’acquirente contrae un mutuo bancario


e la banca paga alla società di
Giovanni 100.000€;
 Tutta la somma è registrata sul rogito
in totale legalità;
 La società e l’acquirente
sottoscrivono, a latere del contratto
preliminare di compravendita, un
addendum in cui si dice che i mobili
dell’appartamento sono compresi nel
prezzo di 100.000€.
 La società fa un accordo con il
mobilificio dove l’acquirente ha scelto
i mobili e riceve da quest’ultimo la
fattura per essi;
 L’acquirente paga in contanti
l’imprenditore, mentre la società paga
le fatture del mobilificio.

Ecco il risultato che ottengono:


 Al mobilificio non cambia nulla, doveva
prendere x.000€ per tale fornitura e
prende gli stessi x.000€.
 L’acquirente paga i mobili risparmiando
integralmente l’IVA.
 La società paga l’IVA dei mobili, ma la
porta completamente in detrazione,

244 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

quindi questa partita resta per lei


neutra.
 L’imprenditore ha in tasca, l’intero
imponibile dei mobili esentasse.
 L’azienda ha in bilancio una fattura di
costo pari al valore dei mobili da
dedurre completamente dall’imponibile
aziendale.

Ovviamente questo «segreto», che sembra


semplice da attuare, nasconde i rischi
dell’evasione fiscale e per metterlo in
atto Giovanni ci ha descritto questi
accorgimenti:
- Fa in modo di avere dei documenti di
trasporto di quei mobili che abbiano
una data di consegna precedente al
preliminare di compravendita;
- Fa in modo che sulla fattura di
acquisto e sull’addendum al preliminare
di acquisto ci sia scritto «mobili su
misura», in questo modo sarà molto più
difficile per l’Agenzia stabilire il
reale valore di tali beni;
- Fa in modo che sull’addendum ci sia la
stessa data certa apposta sul
preliminare di compravendita;

ESCAPOLOGIA FISCALE 245


Dragon Strategy Ltd

- Fa un addendum: non mettono tale


accordo sul preliminare che viene
consegnato alla banca o al notaio,
altrimenti saranno costretti ad
inserire nell’atto il valore distinto
degli arredi rispetto all’immobile,
oltre al fatto che la banca potrebbe
non finanziare quel valore.
- Dopo la compravendita fa una fattura a
parte all’acquirente, con la quale
vengono venduti i «mobili su misura» ad
una frazione del valore a cui sono
stati pagati, facendo risultare che
sono stati pagati in contanti secondo
delle tranche stabilite sotto i famosi
3.000€, in questo modo l’Agenzia non
potrà attaccare la società dicendo che
quei mobili sono stati regalati con la
conseguenza che sarebbe stata dovuta
l’IVA e le altre imposte.

#53 – I vantaggi
dell’innovazione
In questo «segreto» parliamo di Ricerca,
Sviluppo e Iperammortamento, norme

246 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

piuttosto recenti inserite con le ultime 2


Leggi di Stabilità.
A volte accade infatti che molti
imprenditori siano talmente focalizzati nel
dire che in Italia le imposte sono elevate
che si perdono le opportunità offerte dalle
ultime Leggi varate dallo Stato.
Nonostante sia noto che non ci voglia
regalare nulla, a volte emana
effettivamente delle norme che aiutano gli
imprenditori a ridurre in maniera sensibile
la pressione fiscale.
In questo caso specifico parliamo di
innovazione e delle opportunità ad essa
collegate.
Ovviamente non stiamo parlando delle
opportunità legate al modello di business,
è ovvio che innovare i processi produttivi,
sviluppare nuovi prodotto, servizi o
semplicemente dedicarsi ad ottimizzare la
propria azienda, porta con se dei vantaggi
per il business.
In questo «segreto» ci riferiamo
specificatamente ai vantaggi di natura
fiscale connessi con l’innovazione e nello
specifico vediamo i 2 principali:
 Credito d’Imposta per R&S.

ESCAPOLOGIA FISCALE 247


Dragon Strategy Ltd

 Iperammortamento al 250%

Come al solito, raccontiamo la storia di un


paio di imprenditori disinibiti.
Francesco ha un’azienda di servizi e
decidere di sviluppare un software che
possa migliorare l’analisi della situazione
dei suoi clienti e lo scambio di
informazioni con essi attraverso una app
per dispositivi mobili.
Francesco per un intero anno destina 4
delle sue risorse interne a lavorare su
questa iniziativa ed affida parte delle
attività informatiche ad una software house
esterna.
Alla fine della fase di Ricerca e Sviluppo,
sommando risorse interne e fornitori
esterni, l’azienda di Francesco ha
investito sul progetto circa 160.000€.
Se non sapesse nulla del credito d’imposta
per la R&D, come unico sgravio fiscale
avrebbe solo la deduzione dei costi
dall’imponibile, quindi un vantaggio
fiscale pari al 28,5% (IRES+IRAP).
Grazie al fatto di essersi informato, e di
avvalersi di un Commercialista
Specializzato nel Risparmio Fiscale,

248 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

l’azienda di Francesco riesce ad ottenere


altri 80.000€ (pari al 50% dell’importo
speso) di credito d’imposta, che sommati
alla deduzione dall’imponibile equivale a
dire che il nuovo software viene finanziato
quasi per l’80% dallo Stato!

Ma come ha fatto nello specifico? Come si


accede a questo credito d’imposta?

 Per prima cosa dobbiamo dire che il


credito d’imposta è (quasi) automatico,
infatti non c’è bisogno di fare domande
o partecipare a bandi: basta chiederlo
in fase di denuncia dei redditi.
 Il valore minimo del progetto deve
essere pari o superiore a 30.000€.
 Dal punto vista pratico è sufficiente
che l’amministratore rediga una
relazione dettagliata delle attività,
che un revisore iscritto rilasci una
perizia descrivente tali attività e
tutto questo venga inserito nella nota
integrativa del bilancio riportando gli
importi ed il credito conseguente.

ESCAPOLOGIA FISCALE 249


Dragon Strategy Ltd

Per completare il quadro, dato che siamo in


Italia e lo Stato che dà, è anche lo stesso
Stato che toglie…Francesco che non è solo
un imprenditore capace, ma è anche un
imprenditore disinibito, ha preparato le
opportune pezze d’appoggio per quando
arriverà il controllo dell’Agenzia:
 Cartellina contente le attività
rendicontate sia per il personale
interno che per le attività
commissionate a terzi.
 Redazione di una perizia tecnica da
parte di un ingegnere che certifichi il
contesto e la motivazione del perché
tali attività possono essere
considerate di ricerca e sviluppo.

Inoltre, se Francesco che già così può


dormire sereno, volesse attuare la
cosiddetta procedura di super-sicurezza,
potrebbe:
 Commissionare una piccola parte delle
attività ad un centro di ricerca
accreditato al ministero (ndr. ce ne
sono di pubblici e di privati, che per
poche migliaia di euro firmano, previo
controlli “non troppo scrupolosi”);

250 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

 Richiedere un un brevetto o prevedere


una specifica proprietà intellettuale,
cosicché ci sia un ente terzo che
certifica che le attività sono
innovative.

Se volessimo aggiungere un po’ di malizia


all’operato di Francesco ci potremmo
chiedere: chi dice che Francesco ha
realmente destinato 4 risorse a questa
iniziativa e non 2? Se attua la procedura
di sicurezza, chi potrà mai sindacare il
contrario? Come fa l’Agenzia delle Entrare
in fase di controllo ad opporsi ad una
Perizia Tecnica timbrata da un ingegnere e
da un revisore contabile?

Veniamo ora all’esempio di Riccardo, un


altro imprenditore disinibito che non ha
destinato personale interno a sviluppare un
progetto innovativo, ma ha invece deciso di
acquistare un nuovo software innovativo per
cambiare il suo ciclo produttivo, adottando
anche delle apparecchiature di ultima
generazione (così come previsto dalla Legge
di Stabilità 2017).

ESCAPOLOGIA FISCALE 251


Dragon Strategy Ltd

L’azienda di Riccardo ha acquistato questo


pacchetto investendo 160.000€ e grazie
all’Iperammortamento emanato con l’ultima
Legge Finanziaria potrà dedurre dal reddito
della sua azienda la bellezza di 400.000€
di costi, con un conseguente vantaggio
fiscale pari a 114.000€.
Per chiarire meglio il ragionamento:
Se la tua azienda acquistasse un bene
strumentale del valore di 160.000
normalmente potrebbe dedurre questo
investimento dall’imponibile con un
vantaggio fiscale pari al 28,5%
(IRES+IRAP), quindi pari a 45.600€.
Grazie al superammortamento, questo bene
strumentale innovativo viene considerato
nel bilancio fiscale come se costasse
400.000€ e di conseguenza il 28,5% è da
calcolare su questa cifra, quindi 114.000€
appunto.

Per accedere al iperammoramento, c’è


bisogno di una dichiarazione del legale
rappresentante (e se l’investimento è
superiore a 500.000€ di una perizia tecnica
giurata) attestante che il bene:

252 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

 Possiede le caratteristiche tecniche


tali da includerlo nell’elenco
allegato alla Legge di Stabilità;
 È interconnesso al sistema aziendale
di gestione della produzione o alla
rete di fornitura.

Come al solito, anche per investimenti di


minore entità, se ci fosse una relazione da
parte di un ingegnere che certifica che
quel macchinario o quel bene strumentale è
innovativo e rispetta le previsioni della
Legge di Stabilità 2017, male non farebbe
come pezza d’appoggio per gli ispettori
dell’AdE.

#54 – Parole magiche per il


bilancio
In questo «segreto» parliamo di parole
magiche. Mai sentito parlare di «Risconti»
e «Rimanenze»?
Secondo gli imprenditori disinibiti, grazie
a queste 2 parole, il bilancio di
un’azienda può cambiare dal giorno alla
notte. Secondo loro questi sono i 2

ESCAPOLOGIA FISCALE 253


Dragon Strategy Ltd

principali strumenti di «manipolazione del


bilancio». Ovviamente vengono usati con
cura e come per tutti i «segreti» servono
le solite pezze di appoggio.
Per prima cosa spieghiamo meglio di cosa
stiamo parlando:
 Risconti (ATTIVI o PASSIVI): sono quote
di costo, o ricavo, che ritroviamo nel
bilancio di un esercizio in chiusura,
ma che solo in parte ricadono
nell’esercizio che si sta chiudendo;
 Rimanenze (INIZIALI e FINALI): sono le
merci o i cantieri aperti all’inizio e
alla fine di ogni esercizio contabile.

Quando si chiude il bilancio di un’azienda,


ipotizziamo al 31/12 di ogni anno, tutti i
valori riportati nel bilancio «dovrebbero»
essere la perfetta fotografia dello stato
delle cose a quella data. Quindi ogni anno
il bilancio «dovrebbe» testimoniare le
condizioni aziendali e sancire utili o
perdite dell’esercizio appena chiuso.
Abbiamo scritto «dovrebbe» perché di fatto
in Italia la maggior parte dei bilanci
aziendali è «gestita» tramite i 4 parametri
di cui sopra. Tali parametri sono

254 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

difficilmente monitorabili in fase di


controllo dell’Agenzia, pertanto
l’imprenditore li usa un po’ a piacimento
per far tornare i suoi conti. Ovviamente la
soluzione è momentanea, in quanto tali
parametri vanno comunque fatti tornare
negli esercizi contabili successivi, ma nel
frattempo permettono di ottimizzare il
carico fiscale.
Riportiamo un paio di esempi che ci hanno
raccontato per capire meglio:
L’azienda amministrata da Mario effettua la
sua «foto di bilancio» al 31/12 e si
accorge di avere un utile civilistico di
50.000€. Se li dichiarasse tutti si
ritroverebbe a pagare circa 15-20.000€ di
imposte. Mario allora si ricorda che tra le
fatture che ha emesso in quel anno, ci sono
dei servizi che dovrà erogare l’anno
successivo. Tali servizi hanno 30.000€ di
valore, quindi Mario inserisce nel bilancio
30.000€ di «risconti passivi» cioè dichiara
che 30.000€ dei suoi ricavi sono stati
fatturati nell’anno in chiusura, ma di
fatto dovranno essere erogati nell’anno
successivo. Con questo «correttivo di

ESCAPOLOGIA FISCALE 255


Dragon Strategy Ltd

bilancio», l’utile della società scende a


20.000€ e le imposte da pagare scendono
proporzionalmente.
Vediamo un altro esempio:
L’azienda amministrata da Giovanni effettua
la sua «foto di bilancio» al 31/12 e si
accorge di avere una perdita civilistica di
50.000€. Se chiudesse il bilancio in questo
modo andrebbe sotto i limiti minimi di
capitalizzazione, le banche gli
taglierebbero tutti gli affidamenti e/o
dovrebbe tornare dal notaio per
sottoscrivere nuovamente il capitale
sociale e/o dichiarare insolvenza. Per
evitare tutto questo, Giovanni si ricorda
che in quel anno ha svolto anche dei
servizi che non ha fatturato, tali servizi
hanno un valore di 60.000€, inoltre si
ricorda di aver sostenuto costi che saranno
a beneficio dei servizi da erogare
nell’anno successivo per 20.000€. Con
questi «correttivi di bilancio», il
risultato passa da -50.000 a +30.000€.
Nello specifico vengono inseriti 60.000€
come rimanenze di lavori in corso e 20.000
di risconti attivi.

256 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

In entrambi i casi, con 2 correttivi


semplicissimi, i bilanci hanno cambiato
completamente aspetto.
Quello che resta veramente da capire è se
Mario e Giovanni si siano ricordati sul
serio o abbiano viaggiato di fantasia per
inserire tali correttivi. Questo non ci è
dato saperlo, e molto probabilmente con le
opportune pezze di appoggio non è dato
saperlo neanche all’Agenzia che controllerà
l’operato della società a distanza di anni.
Per concludere la spiegazione di questo
«segreto» è importante sottolineare che i
nodi vengono sempre al pettine e questi
correttivi, negli esercizi successivi vanno
comunque «quadrati». Già dall’esercizio
successivo infatti, i Risconti e le
Rimanenze si presentano nella veste opposta
a come sono stati inseriti: tutto ciò che
era una voce passiva (quindi abbassava
l’utile d’impresa) diventa attiva; tutto
ciò che era attivo (quindi alzava l’utile
d’impresa) diventa passivo. Ma per come
siamo abituati in Italia, c’è un anno
intero per pensarci e alcune cose potranno
essere riportare ancora a nuovo al termine
del nuovo esercizio.

ESCAPOLOGIA FISCALE 257


Dragon Strategy Ltd

#55 – Debiti/crediti e cause


civili
Giunti ormai al «segreto» #55 possiamo
iniziare ad affrontare il tema della
politica di bilancio legata alla
giurisprudenza.
Prima di tutto, come è noto, dobbiamo
tenere in considerazione che un bilancio
deve «quadrare» sia dal punto di vista
economico che patrimoniale, cioè se si sono
registrate nelle contabilità delle fatture
emesse o ricevute (economico), per chiudere
le partite contabili devono essere
registrare anche delle scritture
finanziarie. La cosa che forse non tutti
sanno è che tali scritture non devono per
forza essere costituite da un movimento di
denaro! Infatti gli imprenditori disinibiti
ci hanno raccontato ben 7 modi per chiudere
le partite contabili:
1. Il corrispettivo (pagamento o incasso)
della fattura;
2. La compensazione;

258 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

3. L’accordo stragiudiziale (scrittura


privata che interviene modificando le
somme in gioco);
4. La causa giuridica (almeno il primo
grado di giudizio);
5. La cessione del credito;
6. La nota di credito;
7. La perdita su crediti;

Il modo 1 è scontato e non lo affrontiamo


neanche.
Il 2 è abbastanza semplice, da lato
l’azienda XYZ deve pagare alla ABC 10.000€,
dall’altro la ABC deve pagare alla XYZ
9.000€. Le partite si possono compensare e
semplicemente l’azienda XYZ pagherà 1.000€
alla ABC per chiudere tutto. La cosa
fondamentale è che ci sia un foglio scritto
e firmato dalle parti in cui si descriva la
presenza di queste partite reciproche e
pertanto il pagamento a saldo verrà fatto
per il solo importo di differenza da XYZ ad
ABC. La solita pezza d’appoggio.
Il modo 3 non è molto diverso dal modo 2,
semplicemente però invece che compensare
una partita contabile, viene compensata una

ESCAPOLOGIA FISCALE 259


Dragon Strategy Ltd

partita di danno, anche qui riportiamo un


esempio:
- XYZ deve pagare 10.000€ ad ABC;
- ABC deve ricevere 10.000€ da XYZ, ma
durante lo svolgimento dei lavori ha
cagionato un danno alla XYZ pari ad
4.000€;
- XYZ pagherà ad ABC solo 6.000€,
trattenendo la differenza per il danno
subito.

Anche in questa situazione è fondamentale


scrivere tutto nero su bianco, con
motivazioni dettagliate e concrete. Le
premesse e le motivazioni devono essere
convincenti e reali, altrimenti ad un
controllo dell’Agenzia, potrebbe venire il
sospetto che una parte di quel denaro sia
stato pagato in contanti di colore «dark
grey» e la scrittura transattiva sia stata
solo una copertura per chiudere le partite
in bilancio.
Il 4 è quello che di certo suggerisce il
commercialista per mettersi e mettervi in
una posizione di serenità quando l’azienda
non riesce ad incassare un suo credito.
Altro esempio:

260 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

- La società QWE deve incassare dalla


società ZXC 10.000€ per delle
prestazioni che ha svolto a favore di
quest’ultima;
- La società QWE non riesce ad incassare
il suo credito perché la ZXC è
insolvente e rischia di fallire, quindi
il commercialista suggerisce che
l’unico modo di togliere dal bilancio
quel credito inesigibile è fare causa
alla società ZXC, dimostrare che la
società non è in grado di pagare e di
conseguenza mettere tutto in perdita
(modo 7).
- Nel frattempo però, per fare in questo
modo, la società QWE ha dovuto spendere
qualche altro migliaio di euro di spese
legali, quindi oltre al danno (non ha
incassato i suoi soldi) anche la beffa
di averci speso soldi per il legale e i
diritti di segreteria!

In merito a questa variante 4, con le nuove


disposizioni di legge, per importi di
piccola entità, si può optare per la
variante 7 che vedremo nella pagina
seguente.

ESCAPOLOGIA FISCALE 261


Dragon Strategy Ltd

Il 5 è una variante del 3, anche se in


questo caso la scrittura non la si fa con
chi si deve/deve pagare, bensì con un
soggetto terzo.
Riportiamo un paio di esempi concreti:
- La Società X deve pagare alla Società Y
10.000€ per delle prestazioni svolte da
quest’ultima;
- La società Y non riesce ad incassare il
suo credito perché la X è insolvente e
rischia di fallire, quindi decide di
cedere prosoluto il suo credito ad una
società di recupero crediti abilitata41
per un importo simbolico ed in questo
modo può portare in perdita, quindi
dedurre fiscalmente, tutta la somma non
incassata. Questa modalità, consentita
dalla legge, nasconde comunque delle
insidie, perché l’Agenzia potrebbe
contestare che la cessione è stata
fatta solo per mascherare un incasso in
nero. Inoltre comporta anche dei costi
perché:
a. la società di recupero crediti non
paga nulla per acquistare quel

41Non sono così facili da trovare, se ne hai


bisogno, chiedici

262 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

credito, bensì di solito vuole essere


pagata per farlo;
b. l’IVA non incassata relativa a quel
credito viene dedotta
dall’imponibile, non detratta in
quanto partita di giro, quindi se ne
recupera solo il 28,5% circa.

Vediamo anche un esempio più «divertente»:


c. La Società X deve pagare alla Società
Y 10.000€ per delle prestazioni
svolte da quest’ultima;
d. La Società Y deve pagare alla Società
Z 5.000€ per delle prestazioni che ha
svolto quest’ultima;
e. La società X non hai soldi per pagare
la Y, e la Y a sua volta non ha i
soldi per pagare la Z (situazione
molto comune oggigiorno).
f. La società Y e la X si mettono
d’accordo, e la Y pur di recuperare
una parte dei suoi soldi, decide di
fare uno sconto alla società X del
50%, quindi si accontenterebbe di
5.000€.
g. A questo punto la società X si reca
dalla società Z e acquista il credito

ESCAPOLOGIA FISCALE 263


Dragon Strategy Ltd

che quest’ultima vanta nei confronti


della società Y. Il credito è
incagliato, in quanto Y non la paga,
quindi a fronte di un pagamento
immediato, la società Z è disponibile
a concedere il 50% di sconto, così X
acquista un credito di valore pari a
5.000€ per un corrispettivo di
2.500€.
h. A questo punto la società X va dalla
società Y, che in precedenza si era
resa disponibile ad accettare solo
5.000€ invece di 10.000€ e gli oppone
il credito che ha acquistato dalla
società Z.
i. Ecco il risultato:
a. La società X ha pagato 2.500€, ma
doveva pagarne 10.000€
b. La società Z ha preso 2.500€, ma
doveva prenderne 5.000€
c. La società Y l’ha preso in quel
posto!

Il modo 6 rappresenta il vero «segreto»


degli imprenditori disinibiti:
Loro partono dal presupposto che la
soluzione suggerita dal commercialista

264 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

(modo 4) e la cessione del proprio credito


ad un’azienda abilitata (modo 5.1) siano
strade che oltre al danno comportano anche
la beffa, pertanto preferiscono emettere
una nota di credito a totale storno
dell’importo fatturato così potranno
recuperare l’IVA e le imposte versate per
quel ricavo.
Di fatto questa cosa non si potrebbe fare,
però è l’unica strada che gli permette di
salvarsi dalla beffa (visto che ormai il
danno è già assodato).
Fin quando non arriverà il controllo
dell’Agenzia (se se ne accorgerà),
l’azienda ha recuperato tutto il
recuperabile, quadrando il suo bilancio.
Il modo 7 è la conclusione delle varie
modalità, infatti tutto quanto non
incassato, usando una modalità o l’altra,
viene messo «a perdita» nel bilancio e per
piccoli importi, fino a 2.500€ è possibile
farlo, nel totale rispetto della normativa,
senza dover passare per una causa civile,
come previso nel precedente punto 4.
Questa ultima variante, per le piccole
aziende che hanno una serie di “micro-
crediti” può anche rappresentare un

ESCAPOLOGIA FISCALE 265


Dragon Strategy Ltd

elemento di politica di bilancio, infatti


alcuni crediti potrebbero essere messi a
perdita perché di dubbio realizzo
abbattendo l’imponibile aziendale e magari
riportati poi eventualmente come
sopravvenienza attiva nel momento in cui
vengano materialmente incassati negli anni
a seguire.

Per concludere dobbiamo dire che per gli


imprenditori disinibiti, questo «segreto»
ha anche delle varianti:
1. Se l’azienda si occupa di servizi, può
emettere fatture proforma, che
diventano fatture effettive solo nel
momento in cui si riceve il pagamento.
Questa variante permette di evitare il
versamento dell’IVA in anticipo
rispetto all’incasso e, in caso di
mancato incasso, di distruggere la
fattura proforma senza dover fare tutte
le trafile di cui abbiamo parlato in
precedenza. Purtroppo se l’azienda usa
anticipazioni bancarie, non potendo
presentare fatture proforma, questa
variante non può essere attuata.

266 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

2. Se l’importo incagliato è decisamente


grande e/o c’è del sangue da cavare da
quella rapa del cliente, allora ha
senso fare la causa, soprattutto perché
fare una nota di credito da 20-30-
100.000€ può diventare anche
problematico ai fini della falsa
fatturazione e dei reati ad esso
connessi. In tal caso però, se comunque
hanno la speranza di prendere soldi, si
dotano di una assicurazione legale, che
eviti una parte della beffa.

#56 – Studi di settore? No,


grazie!
In questo «segreto» affrontiamo uno dei
temi più controversi della fiscalità
italiana, un argomento che non ha eguali
nel resto del mondo e si oppone
completamente al concetto di fiducia e
lealtà verso l’imprenditore: gli «Studi di
settore42».

42Che andranno in pensione nel 2017, ma ne parliamo


ugualmente perché non è ancora stato emanato il
Decreto attuativo che li sostituirà con qualcosa di
nuovo.

ESCAPOLOGIA FISCALE 267


Dragon Strategy Ltd

Una tremenda matrice di calcolo statistico


che quando un’azienda chiude il bilancio
dice se è «Congruo» e «Coerente» oppure no.
Un modo induttivo di controllo del reddito
che non ha veramente uguali nel resto del
mondo e che probabilmente solo in Italia
avrebbe potuto essere accettato come
lecito.
Modo Induttivo dal vocabolario Treccani:
«attraverso un metodo logico, di
ragionamento».
Quindi il fisco italiano non usa il metodo
usato in tutti gli altri Paesi
industrializzati del mondo: «metodo
aritmetico» (considerando che il bilancio è
fatto di numeri), bensì un «metodo logico».
Di fatto, l’Italia si attesta come l’unico
Stato del mondo dove per calcolare i ricavi
e le marginalità di un’azienda si usa la
logica invece che l’aritmetica.
Se torniamo all’argomento affrontato
nell’introduzione di questo corso, dove
dicevamo che l’imprenditore è in
competizione contro il fisco e ragioniamo
sull’argomento «studi di settore»,
scopriamo di avere un altro elemento a
supporto di questa tesi: lo Stato infatti,

268 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

durante lo svolgimento della partita, è in


grado per primo di piegare la natura delle
cose a suo piacimento, coinvolgendo la
logica nell’interpretazione dei numeri
aritmetici.
Superato questo breve excursus polemico,
torniamo al nostro «segreto» e per prima
cosa facciamo una veloce introduzione
all’argomento:
Come dicevamo, lo Studio di Settore è uno
strumento del fisco italiano, che rileva i
parametri fondamentali (ricavi, costi,
margini, ricarichi, ecc…) di liberi
professionisti, autonomi e imprese. È un
sistema di calcolo statistico che raggruppa
le aziende in funzione delle categorie di
attività e attraverso dei calcoli
matematici, determina alcuni valori ai
quali l’azienda dovrebbe essere conforme,
in termini di ricavi, di ricarichi, di
rimanenze ecc…
In sostanza inserendo tutte le voci di
costo del bilancio, che si presuppone siano
reali, la matrice software determina che la
ditta o il professionista, appartenenti ad
un determinato settore, debbano avere un
certo tipo di ricavo e di reddito. Se tali

ESCAPOLOGIA FISCALE 269


Dragon Strategy Ltd

parametri non sono allineati a quelli


dichiarati nel medesimo bilancio, lo stesso
software segnala una sorta di anomalia:
«NON Congruo» e/o «NON Coerente».
La segnalazione di tale anomalia non genera
immediatamente una sanzione, bensì sembra
riportare l’azienda, giudicata anomala dal
software, in una sorta di lista di
controllo. Una lista dalla quale l’Agenzia
delle Entrate seleziona le azienda da
andare a visitare (o almeno questo è quello
che ci vogliono far credere).
A questo punto ci chiediamo: «ma gli
imprenditori che adottano tutti i «segreti»
che abbiamo visto fino a qui, hanno una
strategia anche per evitare questo
patibolo?»
Abbiamo posto loro questa domanda ed
effettivamente le risposte raccolte sono
state 3:
Prima vediamo quella politically correct:
 Devi essere congruo e coerente almeno
2 anni su 3. Questa è la prima cosa
da sapere. Se per un anno non sei
congruo e/o coerente non succede un
granché, ma se non lo sei per 2 anni
di fila, o per 2 anni su 3, il

270 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

rischio di un controllo da parte


dell’Agenzia aumenta sensibilmente,
anche utilizzando i «segreti» #36
#37. Pertanto invece di farti
iscrivere nella famosa lista di
controllo puoi decidere di «auto-
sanzionarti» pagando una sorta di
allineamento ai parametri dello
studio. Sia chiaro comunque che
pagare questa «auto-sanzione» NON
garantisce minimamente di non essere
controllati e poi multati.

Ora vediamo la risposta evasiva:


 Le aziende o le P.IVA durante il loro
primo anno di attività e, durante il
loro ultimo anno di attività, non
devono presentare gli studi di
settore. Ciò vuol dire che una
società aperta nel 2015, la prima
volta che si dovrà preoccupare degli
SS sarà nel 2017, quando chiuderà il
bilancio 2016. Se la medesima società
chiudesse a dicembre del 2017, in
fase di presentazione del bilancio di
chiusura, non si dovrà preoccupare
dello studio di settore,

ESCAPOLOGIA FISCALE 271


Dragon Strategy Ltd

congruo/coerente che sia. Durante il


2017 lo stesso imprenditore aprirà
un'altra attività o P.IVA e la
chiuderà nel 2019 e così via
all’infinito.

Ed infine vediamo la risposta mediana, che


contraddistingue la maggior parte degli
imprenditori intervistati.
 FREGATENE DEGLI STUDI DI SETTORE:
prepara tutte le tue pezze di
appoggio, fai in modo di avere
qualcosa da dare in pasto all’Agenzia
se/quando verrà e vedrai che il
problema dello studio di settore non
si pone.
Essendo un metodo di calcolo
induttivo, per poterti multare
dovranno comunque trovare prove
concrete della tua elusione/evasione.
Tale presunzione semplice dovrà
essere corroborata da altri elementi
indiziari, in termini di gravità,
precisione e concordanza (art. 39,
co. 1, lett d), d.P.R. 600/1973), ed
infine, potrai sempre opporti a

272 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

quello che ti contesteranno usando i


«segreti» visti in precedenza.

#57 – Come pago me stesso?


In questo «segreto» probabilmente sfatiamo
un mito. Una massima che abbiamo sentito un
sacco di volte è: «paga prima te stesso».
Tratto dal bestseller «L’Uomo più ricco di
Babilonia».
Ma ai tempi di Babilonia esisteva il fisco?
Le società di capitali? I bilanci? Oppure
era tutto molto più semplice?
Dopo tutto quello che ti abbiamo spiegato
in questo corso dovremmo aver capito che
quando paghiamo noi stessi, in realtà
stiamo pagando un sacco di tasse. Già
nell’introduzione abbiamo spiegato il
modello fiscale dei ricchi e dei poveri,
quindi ci chiediamo, per un imprenditore
disinibito è veramente vero che il miglior
consiglio è pagare prima sé stesso?
A suo parere, lui non deve praticamente
pagarsi quasi mai. Perché dovrebbe pagarsi?
Per acquistare che cosa?
Lui sa che (anche se in maniera
impropria!), tutti i regali possono essere

ESCAPOLOGIA FISCALE 273


Dragon Strategy Ltd

comprati dalla sua società, che le vacanze


possono essere pagate dalla sua società e
vale anche per l’auto, la barca, lo
scooter, i libri dei suoi figli e la spesa
alimentare.
Praticamente quasi tutti i suoi centri di
costo possono essere giustificati
all’interno del suo bilancio e per questo
motivo lui tende a non pagarsi mai o
comunque a percepire solo il minimo reddito
indispensabile per giustificare il suo
stile di vita privato che possono
contestargli.
A volte però, il problema di pagarsi si
pone anche per loro, soprattutto quando la
loro azienda è condivisa con altri soci e
giustamente non tutti possono avere lo
stesso grado di disinibizione o
predisposizione a piegare le regole
fiscali.
In questo caso entra in gioco un «segreto»
chiamato «Holding». In alcuni «segreti»
abbiamo citato questa parola e dobbiamo
sapere che per gli imprenditori disinibiti
è una parola magica.
Dobbiamo per prima cosa sapere che tutti i
ricchi imprenditori hanno una HOLDING che

274 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

custodisce il loro patrimonio: pensate che


(per citare uno dei più grandi e abili
imprenditori italiani) Leonardo Del Vecchio
(Luxottica) abbia tutti i suoi 18,7
miliardi di dollari di patrimonio intestati
a se stesso o liquidi sul suo conto
corrente personale?!
HOLDING dall’inglese HOLD vuol dire
«DETENERE» o «POSSEDERE», e questo è quello
che serve anche agli imprenditori
disinibiti.
Nella loro strutturazione fiscale, c’è
sempre una società HOLDING che detiene
tutte le loro partecipazioni societarie
nelle società operative (figlie della
holding), il loro patrimonio, i loro asset
immobiliari. Di fatto non è diversa
rispetto alle altre società, è sempre una
società di capitali, quindi vale quanto già
visto in precedenza e per configurarsi come
tale, non deve per forza esserci scritto
Holding nel nome o nel suo oggetto sociale.
L’unica particolarità delle loro Holding è
che non assumono MAI rischi
imprenditoriali. Quindi tutti i loro
business devono funzionare su scatole a sé
stanti (le società operative) e nella

ESCAPOLOGIA FISCALE 275


Dragon Strategy Ltd

holding ci finiscono solo gli utili dei


vari business e gli attivi, cioè quelle
cose che producono reddito automaticamente
e/o gli asset personali.
Alcuni di loro, usano anche dei Trust come
holding, ma non è l’argomento di questo
corso e soprattutto ci hanno spiegato che
quello è più che altro un eccezionale
strumento di protezione del patrimonio, ma
non è altrettanto valido per la
pianificazione fiscale.
Per spiegare meglio il ragionamento degli
imprenditori disinibiti che hanno una
holding, portiamo l’esempio di Luca:
- La Holding di Luca riceve al suo posto
tutti gli utili derivanti da tutte le
varie attività operative da egli
create, andando a costituire il suo
salvadanaio.
o Dato che gli utili che arrivano
alla holding sono già tassati
all’interno delle società operative
figlie, entra in gioco una
normativa denominata PEX43, che
permette in estrema legalità di

43 Partecipation Exemption

276 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

assoggettare a tassazione IRES solo


il 5% degli utili percepiti,
andando a pagare di conseguenza
soltanto l’1,2% di imposte su
quello che arriva in capo alla
Holding.
Facciamo un esempio numerico per
spiegare il funzionamento della
PEX, confrontando la situazione di
Mario e quella di Luca:
o La società operativa di Mario è
intestata a suo nome, alla fine
dell’anno chiude con un utile lordo
di 100.000€, su questo pagherà il
28,5% di imposte (IRES+IRAP).
Rimanendogli dopo le imposte circa
71.500€. Se Mario distribuisce
questo importo a sé stesso come
utile, Mario dovrà pagare INPS per
circa 13.000€ e IRPEF per circa
10.000€. Quello che gli resta in
tasca alla fine sono circa 48.000€
(meno della metà!!!).
ATTENZIONE: per una strana
normativa tutta italiana, l’INPS è

ESCAPOLOGIA FISCALE 277


Dragon Strategy Ltd

dovuta anche se gli utili non


vengono distribuiti.
o La società operativa di Luca invece
di essere la sua direttamente, è da
egli detenuta attraverso la sua
holding. Come quella di Mario,
chiude l’anno con 100.000€ di
utile, su cui la società paga il
28,5% di imposte e gli rimane
71.500€. A questo punto la società
figlia distribuisce gli utili alla
Holding e quest’ultima, grazie al
regime PEX pagherà l’IRES (24%)
soltanto sul 5% dei 71.500€
ricevuti. Quindi 858€ con un
risparmio d’imposta rispetto a
Mario di circa 22.000€ (è già
abbastanza chiaro il vantaggio?!).
- Luca grazie all’interposizione della
holding, non è più essere
identificabile ai fini INPS come “socio
lavoratore” nelle sue attività
operative, e di conseguenza risparmia
la contribuzione come Commerciante o
Artigiano che l’INPS gli avrebbe
richiesto sugli utili, anche su quelli

278 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

non distribuiti. Grazie allo “schermo”


della holding lui è ormai un socio di
capitali e come tale non deve neanche
iscriversi all’INPS.
- Luca percepisce un reddito (il minimo
per giustificare il suo stile di vita)
come amministratore di una delle
società che sono partecipate dalla
holding e sul quale paga IRPEF+INPS, e
un corrispettivo per lo sfruttamento
dell’opera dell’ingegno (lo vedremo al
«segreto» #58), tutto il resto, al
netto di quanto gestito con i «segreti»
visti in precedenza, confluisce
all’interno della holding diventando
patrimonio dell’imprenditore.
- Sull’utile derivante da altre attività
che la holding gestisce direttamente
(esempio affitto di immobili) la
holding paga come al solito il 28,5% di
imposte (IRES+IRAP) e fin quando non
viene distribuito al socio (MAI) Luca
non deve pagarci sopra IRPEF e INPS.
- Se Luca decidesse di comprarsi casa, la
comprerebbe la holding, con gli
opportuni giustificativi.

ESCAPOLOGIA FISCALE 279


Dragon Strategy Ltd

- Se Luca decidesse di comprarsi la


macchina, la comprerebbe la holding,
con gli opportuni giustificativi.
- Se Luca decidesse di andare in vacanza,
la pagherebbe la holding o una delle
sue società operative, con gli
opportuni giustificativi.
- Se Luca decidesse di fare investimenti
immobiliari, li farebbe la solita
holding che diventa quindi il
contenitore di tutto il suo patrimonio.

Per un imprenditore disinibito la sua


holding diventa a tutti gli effetti la «IO»
Srl. Trasformando sé stesso in una società
di capitali con tutti i benefici che ne
conseguono.
Unica attenzione che prestano nella
gestione della loro holding, oltre al
discorso dei rischi imprenditoriali è stare
attenti a non trasformarla in una società
di comodo (puoi vedere Wikipedia per sapere
di cosa parliamo).
A questo punto però, sentiamo già qualcuno
che ci chiede: “ma in questo modo i soldi
restano dentro la holding, non sono soldi
che Luca può spendere per le le cose sue…”

280 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Da un lato dobbiamo dire che questa


osservazione è giusta, dall’altra potremmo
anche rispondere dicendo: “cosa se ne deve
fare Luca di altri soldi se ha trovato una
serie di modi per farsi già pagare tutto
dalle sue società?”

Ma è giusto andare oltre a questa che


sarebbe una risposta scontata e per questo
vogliamo raccontare la storia di 2 altri
imprenditori: Aldo e Roberto, entrambi
nella situazione di Luca, ma che hanno
trovato 2 modi interessanti per
distribuirsi utili dalle rispettive
holding, senza pagare le canoniche aliquote
IRPEF sui dividendi ai soci.

Per prima cosa spieghiamo che quando la


holding distribuisce i propri utili ai
soci, l’imposizione IRPEF cambia in base
alla tipologia di partecipazione detenuta
dal socio: Qualificata o Non Qualificata.

ESCAPOLOGIA FISCALE 281


Dragon Strategy Ltd

Per semplicità definiamo la partecipazione


Qualificata quella pari o superiore al
25%44.
Quindi se il socio che percepisce gli utili
ha almeno il 25% della holding dovrà pagare
IRPEF in base ai classici scaglioni sul
49,72% degli utili distribuiti (o
deliberati); se il socio ha invece una
quota di partecipazione inferiore al 25%,
dovrà pagare IRPEF pari al 26% come
ritenuta d’acconto alla fonte.

Premesso questo quindi, se Luca,


l’imprenditore del nostro esempio
precedente, vuole prelevare soldi dal suo
patrimonio per spenderseli come meglio
crede, sa che dovrà semplicemente pagare
l’IRPEF su quei soldi.

Ma questo lo possiamo leggere ovunque


online, torniamo ora alle storie di Aldo e
Roberto.

44Può variare anche in base al diritto di voto


posseduto, ma evitiamo di scendere qui nei
dettagli.

282 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Aldo ha una holding piuttosto


capitalizzata, un patrimonio netto di
1.000.000€ e disponibilità liquide per
circa 300.000€. Un bel giorno arriva a
casa la figlia insieme al suo fidanzato,
con una notizia di quelle che lasciano
senza fiato: “Papà…sono incinta! Abbiamo
deciso di tenerlo e ci vogliamo sposare!”
Dopo il terzo grado nei confronti del
ragazzo, e aver constatato le serie
intenzioni della coppia, Aldo capisce che
dovrà mettere mani al portafoglio…
Ma il conto del matrimonio è piuttosto
salato…come poteva fare Aldo per tirar
fuori 50.000€ dalla holding senza pagarci
circa 6-7.000€45 di IRPEF?

Con un prestito!
Se Aldo prende un prestito dalla sua
holding, chi può obiettare? In effetti non
viola nessuna norma e su un prestito NON si
pagano le imposte.

45Attenzione: abbiamo scritto 6-7.000€, grazie


all’uso della holding infatti, tutta la quota INPS
è comunque risparmiata!

ESCAPOLOGIA FISCALE 283


Dragon Strategy Ltd

Dovete sapere che con l’abrogazione del


art. 2624 del c.c. avvenuta nel 2002, le
società di capitali possono prestare soldi
ai propri soci e amministratori senza
violare nessuna norma.
È chiaro che devono rimanere eventi
occasionali perché i prestiti sono atti
regolamentati e la holding di Aldo non è
una banca, né un intermediario abilitato.
Come è chiaro anche che il prestito non
deve nascondere una condotta fraudolenta o
un danno patrimoniale per la società,
perché questo genererebbe spiacevoli
conseguenze per amministratore e socio.
Ma in effetti, la strada del prestito
finalizzato è senz’altro una strada
percorribile per rispondere a chi prima si
chiedeva come tirar fuori soldi dalla
holding.

Ecco, ora vediamo già quel qualcuno di


prima che obiettava sul fatto che i soldi
fossero della holding, che sta già
scapitando per esclamare: “Ma i prestiti
vanno rimborsati!!! Sono sempre soldi della
holding, Aldo ha solo spostato il
problema!”

284 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Ed in questo caso la risposta di Aldo è


stata: “Sei proprio sicuro? Credi che
l’amministratore della holding farà causa
al socio di maggioranza per riavere
indietro quei soldi, se l’azienda non ha
difficoltà finanziarie da affrontare? E sai
che dopo 10 anni interviene la
prescrizione?”

“Prescrizione?”
E’ si, al decimo anno dal prestito, sarà
sufficiente che l’amministratore dichiari
quel credito come inesigibile e nessuno
potrà fare nulla, e neanche il fisco potrà
chiedere ad Aldo di pagare imposte su quei
50.000€…

Nonostante il comportamento di Aldo sia nei


limiti della legalità e tutto sommato
difficilmente attaccabile in caso di
controllo, crediamo che questo «segreto»
non debba finire così e per questo
raccontiamo anche la storia di Roberto.

Roberto non ha figlie incinte che si


debbono sposare, però inizia ad avere una

ESCAPOLOGIA FISCALE 285


Dragon Strategy Ltd

certa età e stava cercando una soluzione


per salvaguardare al meglio il suo
patrimonio anche in ottima successoria.
Un giorno conosce un broker assicurativo
che gli parla di un’interessante polizza
chiamata “Equity Linked”. E’ una polizza
che non viene gestita da nessuna compagnia
italiana, ma che invece è molto diffusa nel
panorama Europeo e offre enormi vantaggi
fiscali per tutti quelli imprenditori con
un patrimonio superiore ai 250.000€.
Non ci mettiamo in questa sede a
dettagliare tutti i passaggi di questa
operazione perché presuppone un elevato
livello di approfondimento, anche di
fiscalità internazionale, che rimandiamo
magari ad uno corso approfondito dal vivo,
ma in questa sede descriviamo il risultato
finale ottenuto da Roberto.

Per pagare il premio della sua polizza vita


Roberto cede le quote della sua holding
alla compagnia che emette la polizza
stessa. In questo modo il proprietario di
tutto il suo patrimonio diventa la
compagnia medesima.

286 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

A questo punto la holding può distribuire


gli utili direttamente alla compagnia
estera, che non deve pagare nulla perché
quegli utili sono già stati tassati in
Italia e poi può distribuire i medesimi
utili a Roberto sotto forma di riscatto
parziale della polizza con una imposizione
fiscale del 12,5%.
Come abbiamo già detto, questo vuole essere
un accenno di un altro modo (lecito) per
ricevere soldi dalla propria holding,
abbattendo ulteriormente l’imposizione
fiscale.

QUESTO TIPO DI SOLUZIONI VANNO


NECESSARIAMENTE STUDIATE IN MODO
PERSONALIZZATO: Se vuoi scoprire come fare
e ricevere un “abito su misura” ti
consiglio di partecipare ad una delle
nostre Masterclass di Escapologia Fiscale,
durante le quali una squadra di 7
Commercialisti (ognuno esperto nel proprio
campo specifico) studieranno per te le
migliori strategie da applicare al tuo
caso!

PRENOTA IL TUO POSTO DA QUI

ESCAPOLOGIA FISCALE 287


Dragon Strategy Ltd

#58 – Il diritto d’autore non


va in pensione
Nel «segreto» precedente abbiamo capito che
gli imprenditori disinibiti percepiscono il
reddito più basso possibile sulla loro
persona fisica, abbiamo anche detto che
molto spesso una parte di tale reddito è
costituito da compenso amministratore,
mentre un'altra da sfruttamento dell’opera
dell’ingegno. Quello che molti non sanno è
che in Italia lo sfruttamento dell’opera
d’ingegno è parzialmente detassato rispetto
agli altri redditi sulla persona fisica.
Infatti la cessione a titolo oneroso di
proprie creazioni è tassato solo ai fini
IRPEF, ma non ai fini INPS, quindi su tali
introiti non devono essere corrisposti
contributi ai fini pensionistici.
Inoltre, non il 100% degli introiti
derivanti da questo vengono tassati,
infatti solo il 75% (60% se l’autore ha
meno di 35 anni) di essi concorre al
calcolo della base imponibile ai fini
IRPEF.
Riportiamo un esempio per capire meglio:

288 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

L’imprenditore Mario ha un’azienda che per


essere meglio riconosciuta sul mercato
adopera un marchio che anni addietro aveva
ideato e registrato Mario stesso.
L’azienda di Mario vende i suoi servizi e a
fronte di un contratto per lo sfruttamento
del marchio, paga ogni anno a Mario il 3%
del fatturato come royalties.
Nel 2015 l’azienda di Mario ha fatturato
500.000€ e di conseguenza ha pagato 15.000€
a Mario come diritti per lo sfruttamento
economico di tale marchio.
Dal punto di vista fiscale, l’azienda di
Mario deduce integralmente i 15.000€ di
royalties pagate, mentre Mario inquadra il
75% di quei 15.000€ come “reddito diverso”
nel suo modello Unico, pagandoci l’IRPEF in
base al suo scaglione.
ATTENZIONE: abbiamo scritto IRPEF, questi
compensi non sono soggetti ad INPS come un
normale compenso e con un vantaggio fiscale
di almeno il 23%.
Per la precisione, sui 15.000€ pagati dalla
società c’è già una ritenuta d’acconto alla
fonte, quindi Mario non percepisce tutti i
15.000€ bensì soltanto 12.750€, mentre i

ESCAPOLOGIA FISCALE 289


Dragon Strategy Ltd

2.250€ trattenuti direttamente alla fonte,


costituiscono un acconto per le tasse che
deve pagare Mario su quel corrispettivo in
fase di dichiarazione dei redditi.
Questo metodo, perfettamente lecito, può
essere usato non soltanto per la cessione
di un marchio, infatti in base all’art.
2575 del codice civile “formano oggetto del
diritto di autore le opere dell'ingegno di
carattere creativo che appartengono alle
scienze, alla letteratura, alla musica,
alle arti figurative, all'architettura, al
teatro e alla cinematografia, qualunque ne
sia il modo o la forma di espressione”,
pertanto la stessa normativa vale anche per
la cessione a titolo oneroso di modelli di
utilità, software e opere dell’ingegno in
genere, quindi anche scrittori, traduttori,
autori, editor, copywriter, designer,
webmaster, formatori, programmatori,
grafici, pubblicitari, progettisti, ecc…
ecc…, potrebbero «identificare» le loro
creazioni come opere dell’ingegno,
depositarle (o ancora meglio brevettarle) e
sottoscrivere con l’azienda cliente (o con
la propria) un contratto per la cessione
dello sfruttamento economico di esse.

290 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Alert principali che ci teniamo a


sottolineare in merito all’utilizzo di
questa pratica, totalmente lecita ed
estremamente vantaggiosa fiscalmente
parlando, sono:
 Il carattere di occasionalità della
cessione che permette a tale reddito
di rimanere un “reddito diverso” e
non essere riconfigurato in reddito
da lavoro autonomo in caso di
controllo;
 Un qualcosa che possa attestare
l’unicità dell’opera ceduta: la
registrazione di un marchio, il
deposito di un brevetto, un parere
tecnico superpartes che ne dimostri
l’innovatività, e così via.
 Un congruo valore di cessione, meglio
se definito da un professionista
esperto in materia di diritti di
privativa.
 Un contratto predisposto in modo
opportuno, anch’esso redatto da un
professionista del settore.

Questo «segreto» è lo stesso che fu


utilizzato da Stefano Dolce e Domenico

ESCAPOLOGIA FISCALE 291


Dragon Strategy Ltd

Gabbana, i noti imprenditori e stilisti di


moda, per cedere i marchi D&G alla holding
Lussemburghese che si occupava del loro
sfruttamento, per la cifra di 360.000.000€
sul cui 75% Dolce e Gabbana pagarono fino
al 45% di imposte IRPEF, ma qui apriamo un
altro capitolo abbastanza controverso che
magari approfondiremo… dal vivo!

#59 – Meglio l’8 che il 43!


Giunti quasi al termine di questo corso,
parleremo di cessione d’azienda.
Ci sono diversi motivi che possono spingere
un imprenditore a fare la cosiddetta
“EXIT”, a volte si tratta di voler
monetizzare una parte dello sforzo fatto, a
volte di lasciare spazio a nuovi partner, a
volte perché ci sono problemi nell’azienda
ed è meglio cedere piuttosto che finire nel
baratro, ma a prescindere dal motivo, ci
sono diversi modi per farlo e soprattutto
diverse imposizioni fiscali da tenere in
considerazione.

Come al solito, anche in questo caso


raccontiamo la storia di 3 imprenditori:

292 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Germano, Antonio e Matteo, ognuno con un


grado di attenzione diversa riguardo gli
aspetti fiscali.

Tutti e tre gli imprenditori hanno


un’azienda con 300.000€ di patrimonio netto
e 10.000€ di capitale sociale, che hanno
deciso di vendere al prezzo di 500.000€.
Senza entrare nelle motivazioni che hanno
decreto la decisione di vendere e senza
fare troppi ragionamenti sul prezzo di
vendita fissato (non è questo il luogo per
parlare di ciò) ragioniamo sugli aspetti
fiscali della questione.
Essendo il capitale originario investito
pari a 10.000€ ed il prezzo di cessione
pari 500.000€, la vendita dell’azienda
genera una plusvalenza in capo al socio di
490.000€. Questa è la situazione di tutti e
3 gli imprenditori di questo «segreto».

Partiamo con Germano, dei 3 forse quello


più attento agli aspetti fiscali. Lui
infatti detiene quest’azienda tramite la
sua holding e di conseguenza, i 490.000€
verranno tassati con il solito regime PEX

ESCAPOLOGIA FISCALE 293


Dragon Strategy Ltd

spiegato al «segreto» precedente, pertanto


l’imposizione fiscale che sconterà sarà
pari al 24% sul 5% di 490.000€ o per meglio
dire pari a 5.880€, l’1,2% della
plusvalenza.

Antonio invece è senz’altro l’imprenditore


meno disinibito e forse con il consulente
meno attento al risparmio fiscale, perché
detiene quella società direttamente come
persona fisica e semplicemente dopo aver
fissato il prezzo di vendita, va dal notaio
e si fa pagare l’intera somma senza alcuna
pianificazione fiscale.
Nel suo caso, ipotizzando per semplicità
che il suo reddito sia già nella fascia
IRPEF più alta (43%), il 49,72% della
plusvalenza viene tassato al 43%: 490.000€
x 49,72% => 243.628 x 43% = 104.760€ di
imposte!!!
Per lui, la poca attenzione al fisco, vuol
dire lasciare sul tavolo la bellezza di
quasi il 22% del suo margine!

Per finire raccontiamo la storia di Matteo


che partiva dalla stessa posizione di

294 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Antonio, ma ha utilizzato una norma messa a


disposizione dallo Stato italiano per
abbattere la pressione fiscale.
Questa strategia si chiama “Rivalutazione
delle Quote”.
Grazie a questa norma il valore delle quote
di partecipazione può essere periziato e
rivalutato pagando un’imposta sostitutiva.
Nello specifico del nostro esempio, Matteo
prima di procedere con la vendita delle sue
quote, si rivolge ad uno Specialista
Specializzato in Risparmio Fiscale e si fa
redigere una perizia in cui viene
certificato che il valore della sua
partecipazione non era 10.000€ come
rappresentato dal capitale sociale
investito inizialmente, ma bensì era pari a
500.000€.
Facendo in questo modo, e pagando l’8% su
questa rivalutazione quindi precisamente
490.000€ x 8% = 39.200€, al momento della
cessione dell’azienda, per lui non c’è
nessuna plusvalenza e di conseguenza
nessuna imposta IRPEF da versare!

ESCAPOLOGIA FISCALE 295


Dragon Strategy Ltd

Ah già, è vero! Per i soliti malpensanti:


“ma Matteo dovrà pagare il costo della
perizia!”
Certamente Matteo deve pagare la perizia,
mettiamo che sia anche 10.000€, ha pur
sempre risparmiato oltre 55.000€ di imposte
evitabili in maniera totalmente lecita!

Giusto per sintetizzare:


Partendo dalla medesima operazione:
 Germano (più previdente) = 5.880€
 Antonio (senza supporto) = 104.760€
 Matteo (aiutato da Soluzione Tasse) =
39.200€

Tu in quale scenario ti vorrai trovare


quando venderai la tua azienda?

Bene!
Questo corso è giunto al termine. Se hai
avuto la pazienza di arrivare fino in
fondo, studiare e capire quali segreti puoi
applicare sulla tua azienda siamo certi che
lo sforzo fatto vale l’investimento.
Per tante info e aggiornamenti utili metti
“Mi Piace” alla nostra pagina Facebook

296 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

“Escapologia Fiscale” e non esitare a


contattarci se hai bisogno di ulteriori
approfondimenti.
Procedi con il Questionario e riceverai il
DIPLOMA DEL CORSO tramite questo Link!

#59+1 – Il Viaggio Fiscale


prosegue a Londra!

Complimenti per essere arrivato fino qui: è


stato un piacere e un onore accompagnarti
nella scoperta dell’Escapologia Fiscale®!

Ormai è riduttivo parlare di Escapologia


Fiscale solo come di un “Corso”, come sai
infatti è nata una vera e propria
organizzazione che comprende gli esperti
Tributaristi di Controffensiva Tributaria™
e la squadra di Dottori Commercialisti
Certificati nel Risparmio Fiscale di
Soluzione Tasse™.

Durante il Corso di Escapologia Fiscale ho


avuto modo di condividere i link diretti
per usufruire dei loro servizi.

ESCAPOLOGIA FISCALE 297


Dragon Strategy Ltd

In questo paragrafo finale invece voglio


parlarti di una iniziativa UNICA nel suo
genere: la MASTERCLASS di ESCAPOLOGIA
FISCALE.

Immagina di passare un intero giorno nel


mio ufficio di Londra, la città in cui
vivo, a tu per tu con me e una squadra
selezionata di Commercialisti ognuno
specializzato in una branca della
Pianificazione Fiscale.

Durante questa giornata di Masterclass io e


i miei esperti analizzeremo la situazione
fiscale tua e della tua azienda per
impostare il migliore scenario possibile
per la tua situazione fiscale!

Ci saranno sessioni plenarie e tavoli


dedicati: suddivisi per argomento e
specializzazione.
Quanto costa la Masterclass di Escapologia
Fiscale?

La quota di investimento è in promozione


1.197€ + iva, più il viaggio e soggiorno.

298 ESCAPOLOGIA FISCALE


Dragon Strategy Ltd

Ovviamente non c’è bisogno che te lo dica:


si tratta di una trasferta interamente
deducibile come costo aziendale .

Se pensi che sia “molto costosa” non


prenderla in considerazione: 1.197 euro per
una pianificazione fiscale dedicata li
recupererai probabilmente nel primo mese…e
per il resto della tua vita; per cui non
voglio convincerti a fare questo passo.

Se però sei interessato considera che la


Masterclass è a numero chiuso: non
accettiamo più di 40 imprenditori proprio
per dedicare tempo di qualità allo studio
delle soluzioni per ogni caso specifico.

Considera anche che, solitamente, al lancio


di ogni nuova Masterclass si raggiunge il
SOLD OUT in meno di una settimana (mentre
redigo questa nota, sto spostando i
“ritardatari” che si sono iscritti alla
seconda edizione alla terza, che ho dovuto
organizzare in fretta e furia a distanza di
un mese).

ESCAPOLOGIA FISCALE 299


Dragon Strategy Ltd

Quindi non voglio “venderti” la Masterclass


e presentartela come un’occasione
straordinaria: lo è e va normalmente Sold
Out senza dover spendere molte parole.

Se ti interessa partecipare ad una delle


prossime edizioni, puoi iscriverti alla
prossima data utile DA QUESTO LINK.

Alla Tua Libertà Fiscale!


Gianluca Massini Rosati
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